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zebra67

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  1. Mi stupisce che qualcuno non abbia scritto #colpadiallegri.
  2. zebra67

    L'incoerenza degli ultimi 3 anni

    Personalmente mi rendo conto. L'importante è che nell'opera di ricostruzione/rifondazione/ripartenza, si intraveda una logica, un filo conduttore. Non credo che vi sia grande coerenza e un unico filo conduttore nel sostituire un allenatore vincente con uno dalla filosofia opposta e nel far durare l'esperienza del successore un solo anno. Non credo che ci sia molta logica nel sostituire uno (Sarri) che aveva fatto molta gavetta, con un esordiente (Pirlo). Non credo che ci sia molta logica nel puntare su un esordiente dandogli però un solo anno di tempo, non sostenendolo nei momenti di difficoltàò e non assecondandolo nella campagna acquisti. E poi, allontanato Pirlo, si ritorna da colui che diede inizio al tutto (Allegri). Quello che dici tu (per rifondare serve tempo e pazienza) è esattamente quello che mi sarei aspettato io dalla dirigenza bianconera: sposare un progetto e dare tempo e fiducia al suo realizzatore. Non mi pare l'abbiano fatto.
  3. zebra67

    L'incoerenza degli ultimi 3 anni

    Sono d'accordo sul contenuto del tuo post (cioè sull'incoerenza e mancanza di visione strategica che regna da anni), tuttavia vorrei far notare che in fondo Allegri aveva già dato, essendo stato il primo a inaugurare sulla sua pelle questa strana tendenza: cacciato nel 2019 dopo aver vinto due trofei ancor più pesanti di quelli di Pirlo, cioè scudetto e Supercoppa.
  4. In confronto ai tempi medi di permanenza in una società che ci sono nel calcio d'oggi, Dybala avrebbe diritto di essere considerato mostro sacro o bandiera. ma poi la domanda la devi porre a chi si indigna e parla di tradimento, di lesa maestà, non a quelli come me che restano indifferenti di fronte al suo passgagio all'Inter. Meglio così. Ma in generale il fatto che negli ultimi anni ci siano stati ben 3 passaggi all'Inter di ex juventini (Conte, Vidal, Dybala) dovrebbe aver ormai vaccinato buona parte della tifoseria: non si tratta di tradimenti, si tratta di andare dove ti fanno una buona offerta, dove vedi prospettive di far bene. Il tuo è un atteggiamento coerente: non lo stimi, quindi non soffri del suo passaggio all'Inter. io infatti mi rivolgevo a chi non ha mai avuto grande stima di Dybala, nemmeno dal punto di vista del rendimento, eppure gli grida addosso accuse di tradimento, invece di essere contento che l'Inter sta per prendere quella che a Roma si chiama sòla.
  5. Credo che per interpretare il modo di pensare e di agire dei tifosi, il ricorso alla razionalità sia improduttivo. 1- Se è vero, come è vero, che molti qua dentro, nel suo periodo bianconero, lo hanno dipinto come uno sempre rotto e mai realmente decisivo, non solo non dovrebbe importare che vada all'Inter, ma ci dovrebbe essere una sorta di maligno compiacimento, in quanto stiamo per tirare un pacco colossale agli odiati rivali. 2- Non si capisce come mai alcuni passaggi dalla Juve alla Prescrittese siano stati quasi indolori, mentre altri abbiano fatto scomodare termini impegnativi come "tradimento" che forse sarebbero più consoni a vicende più serie del calcio, tipo separazioni coniugali o fine di una profonda amicizia. Faccio un esempio: Vidal da noi era il guerriero per antonomasia, aveva creato un entusiasmo e una sorta di immedesimazione che forse solo Tevez aveva suscitato in tempi recenti. Qualcuno obietterà: "eh, ma Vidal prima di andare all'Inter è andato al Bayern e poi al Barcellona, quindi non è stato un passaggio diretto e per questo ha fatto meno male". Anche a voler prendere per buona questa spiegazione, allora perché nel caso di Conte (Juve, Nazionale, Chelsea, Inter) si è parlato di tradimento? 3. Fin quando il giocatore veste la nostra maglia, zero spazio per sentimentalismi quali comprensione per le giornate storte, dispiacere per gli infortuni, rioscoscenza per qualche gol decisivo. No, il giocatore va valutato solo in base a criteri rigidamente professionali, quasi numerici: gol fatti, partite giocate, media voto. Poi quando il giocatore se ne va, ecco tornare in ballo i discorsi sentimentali: no, il giocatore non può ispirarsi a criteri unicamente professionali nel decidere il proprio futuro, deve tener conto dei sentimenti dei tifosi 😂😂
  6. Anche io sembro un severo censore ma non biasimo nessuno, rilevo solo una apparente incongruenza, ma probabilmente sotto sotto sono forse invidioso della partecipazione emotiva che altri riescono ad avere di fronte a certe vicende, mentre io, indurito dal fatalismo che ti viene col passare degli anni, e da una scorza di durezza che si è creata negli anni dopo averne viste di tutti i colori, non riesco più a sentirmi "tradito". Per me il calcio è una cosa che mi fa star male nei 90', dove tifo come se non ci fosse un domani e spero sempre che la mia squadra vinca. Poi però le sconfitte le assorbo in poche ore, mentre prima mi durava per settimane, e anche l'addio dei campioni, per loro volontà o per volontà societaria, lo metabolizzo altrettanto bene. Finché sono in bianconero sono i miei idoli, li difendo, li sostengo, li supporto; quando decidono di cambiare aria, per me diventano "neutri", nel senso che li rimuovo e quindi è indifferente che firmino per l'Inter, il Bayern o il Guangzhou.
  7. Se la situazione è questa e se ne siamo consapevoli, a che serve arrabbiarsi? La cosa che stride è che spesso abbiamo criticato Dybala accusandolo di avere un fragilità fisica degna di Ramsey, di non essere mai stato decisivo, di non essere un grande giocatore; in pratica di essere un "peso" se rapportato all'ingaggio percepito. Nel momento in cui la società decide di liberarsi di questo che molti (non il sottoscritto) consideravano un peso o comunque un giocatore non certo importante, la questione delle sue vicende professionali post-Juve dovrebbero importare meno di zero. Anzi, paradossalmente dovremmo essere sollevati di tirare un pacco proprio all'odiata Prescrittese F.C.
  8. Ho una lunga militanza e ricordo perfino i tempi in cui quello buono, quello da prendere, era Ranocchia, mentre l'odiato Marotta aveva preso il brutto anatroccolo Bonucci....
  9. Ritengo che la vera data chiave del cambiamento sia proprio la legge Bosman, più che la data del 1980 alla quale facevi prima riferimento. la possibilità di "minacciare" di arrivare a scadenza per liberarsi a zero se non vengono accontentate determinate pretese, è stata l'arma letale in mano a procuratori e giocatori.
  10. Concordo. Ci siamo cullati per troppo tempo su di un calcio dove semmai era la società a tirare il pacco al giocatore, a trattarlo alla stregua di limone da spremere finché aveva succo, per poi essere mollato (oppure ceduto quando aveva ancora succo, ma solo alle condizioni dettate dalla società titolare del cartellino). Il calcio è cambiato da diverso tempo, ora il coltello (e che coltello...) lo impugnano i procuratori, che con la scusa di fare "il bene dei loro assistiti" li manipolano e li inducono a non vincolarsi troppo a lungo con una società, alla ricerca di condizioni sempre migliori (e provvigioni sempre più ricche). La cosa più singolare è che in molti casi ad adeguarsi più rapidamente a questo cambiamento è stata proprio quella fetta di tifoseria che si era formata in un calcio vecchia maniera, dove contavano società e presidenti e non calciatori e procuratori. O forse ciò è solo conseguenza del fatto che andando avanti con gli anni si diventa sempre più fatalisti, meno idealisti.
  11. Mah, onestamente il comportamento della tifoseria un pò mi sconcerta. Avevo pensato che nel caso di Dybala, questo moto di ribellione verso l'idea che vada all'Inter esiste perché c'è un passaggio diretto Juve-------------->Inter, mentre nel caso di Vidal, altro giocatore molto amato a Torino e simbolo di una Juve che a quei tempi arrivava in finale di Champions, c'è stato un passaggio mediato (Juve-------->Bayern---------> Barcellona ----->Inter) abbastanza indolore. Però poi pensandoci meglio, nel caso di Conte ci sono state analoghe accuse di tradimento, eppure il tecnico salentino non era passato direttamente in nerazzurro (Juve---->Nazionale--------->Chelsea----->Inter). Quindi mi viene solo da pensare che il cervello del tifoso è un meccanismo molto complesso di cui si conosce una minima parte.
  12. Commenti legittimi, ma che poi a mio avviso non legittimano a sentirsi feriti nei propri sentimenti quando il giocatore accetta la proposta di una squadra non gradita. In pratica quando era un nostro giocatore e si presumeva che avrebbe fatto altri anni in bianconero, non gli si perdonava la partita incolore, non gli si perdonava l'infortunio, non gli si perdonava la giocata sbagliata. Tutto giusto e legittimo, nell'ambito di un ragionamento improntato sul piano professionale. Che però deve valere sempre e deve essere bilaterale. Poi, al momento in cui le strade si separano, l'aspetto professionale (possibilità per il giocatore di scegliere l'offerta ritenuta migliore, più soddisfacente) non conta più nulla e si invocano decisioni di natura sentimentale. Eh, un pò troppo comodo, mi sembra...
  13. Purtroppo questa cosa non mi piace, perché il tifo è condivisione, è esultare assieme nei momenti di gioia, così come è criticare (o provare a consolarsi reciprocamente) nei momenti di delusione. Io vivo il tifo con una concezione antica (e a mio avviso più corretta), dove non ci si sogna di storpiare il nome dei propri tesserati, dove c'è riconoscenza per quello che la società dà a livello di vittorie, dove nei giudizi si tiene conto anche delle cose buone del recente passato e non solo di quelle meno buone del presente. per me il tifo è come una enorme famiglia, e discuterne in famiglia non significa solo confrontarsi in maniera accesa e con toni aspri quando ci sono problemi economici è tua figlia porta a casa un brutto voto, ma anche condividere la felicità quando si può andare a mangiare una pizza insieme o accade un evento lieto.
  14. Solo noi, che pure abbiamo i nostri bravi difettucci, perché i commenti che leggevo il lunedì e il giovedì mattina su Dybala, dopo le gare di campionato e di CL, non erano esattamente commenti da tifosi comprensivi, empatici, pronti a perdonare tutto al giocatore e a sostenerlo nei momenti difficili. Erano commenti al vetriolo che dipingevano l'argentino come un giocatore che non ha mai inciso veramente, che non è stato decisivo, sul quale non si poteva fare affidamento dal punto di vista fisico. In pratica una sorta di macchina con motore da fuoriserie ma con frequentissimi problemi di funzionamento, con prestazioni inferiori alle aspettative e soprattutto che non sapevi mai se sarebbe partita al momento di girare la chiave. In pratica una macchina che ti costava più di quanto ti garantiva.
  15. Il rispetto deve sempre esserci. Tuttavia il sottoscritto, pur essendosi commosso sia in occasione dell'addio di Dybala sia per quello di Chiellini, è abituato ad avere sempre reazioni abbastanza misurate e razionali. Il calcio per 'sti signori è un lavoro, sebbene un lavoro in grado di creare e veicolare emozioni. E faremmo meglio ad abituarci/rassegnarci. In questo lavoro ci sono diversi soggetti: società titolare del cartellino, tifoseria di tale società, società interessata all'acquisto, dirigenza della ex squadra, dirigenza della nuova squadra, procuratori, etc. etc. I tifosi sono spesso l'anello debole di tale catena, in quanto spesso quelli più coinvolti emotivamente e altrettanto spesso quelli costretti ad adeguarsi a decisioni prese da altri. Da altri che si comportano in modo razionale, spesso cinico, senza farsi influenzare dai sentimenti. Io ho cercato di farmene una ragione, altrimenti non si sopravvive... Nel caso specifico, potrebbero aver prevalso ragioni di gratitudine verso il dirigente che lo aveva "pescato" dal Palermo, l'aveva lanciato nel calcio che conta e che magari è stato bravo, convincente, ha toccato le corde giuste, nel convincerlo a sposare il nuovo progetto interista. Aggiungiamo che le alternative di cui si è parlato (Siviglia, Borussia Dtd) non erano certo più blasonate della Prescrittese e forse anche le offerte erano meno "incisive" economicamente (faccio fatica a immaginare tedeschi e spagnoli che offrono più di 6 mln netti + premi a un 29enne). Aggiungiamo anche che Dybala non doveva alcunché alla nuova dirigenza, che anzi ha voluto evidenziare il proprio comportamento risoluto, quasi machista ("Dybala non ha dovuto valutare alcuna proposta, dato che ci siamo limitati a comunicargli una nostra decisione") e il quadro è completo.
  16. Aspetta, allora stai confermando che il forum è un mondo a parte, che non è rappresentativo del tifo bianconero, che la gente viene qui, spesso sotto mentite spoglie, per seminare zizzania, per fare flame, o per sfogare delle frustrazioni. Perché qua dentro di gente che sostiene giocatori, allenatore e società anche nei momenti cupi ,difficili, ne conosco assai poca. Qua dentro è il mondo dove Chiellini è visto come un pensionato sempre rotto che deve andare a guardare i cantieri aperti, dove Bonucci è il sopravvalutato che ha avuto sempre la pappa pronta, dove Dybala è il l'eterno Peter Pan viziato mai decisivo e spesso indisponibile, dove Morata è l'attaccante inadeguato che segna meno di un centrocampista, dove a turno si insultano (sì: non ho scritto "si criticano", ma "si insultano") Rabiot, De Sciglio, Alex Sandro, Kean... Dov'è quell'ambiente così protettivo, materno, comprensivo, sentimentale di cui parli? Probabilmente parli a titolo personale (e in questo caso ti apprezzo e ti stimo), perché qua, fino a prova contraria, è il luogo dove si denigrano i propri tesserati, si arriva a storpiare il nome del proprio allenatore o dirigente, si fanno gli hashtag per promuovere il licenziamento di un tesserato etc. etc. E me risulta, e concludo, che il tifoso è quello strano soggetto che quando deve giudicare un proprio giocatore, lo fa con freddezza e sotto un profilo puramente professionale, senza alcuno spazio per i sentimenti; però, quando le strade si separano, pretende che lo stesso calciatore ampiamente bersagliato e denigrato, si comporti in maniera sentimentale verso la tifoseria, evitando di andare in club "sgraditi"...
  17. Forse. ma in compenso percepiscono chiaramente che razza di tifoseria siamo diventati. Li insultiamo, li sminuiamo, li crocifiggiamo per qualche partita sottotono, non perdoniamo loro nulla quando vestono i nostri colori, poi però pretenderemmo che dimostrassero sensibilità quando devono scegliere, da professionisti, la loro nuova squadra...
  18. Il concetto di buonuscita è proprio quello: ti diamo qualcosina per non doverti pagare l'ennesimo (e ultimo) anno di ingaggio e lasciarti in tribuna, poi tu puoi fare quello che vuoi, o trovarti una squadra oppure divertirti a Copacabana a sfondarti di birre.
  19. Io credo che, come sempre, la cosa migliore sia non generalizzare. L'attendere il momento della scadenza per liberarsi a zero purtroppo sta diventando una arma micidiale in mano a giocatori e procuratori. Alcuni sicuramente magari aspirerebbero a un rinnovo ma non lo ottengono perché la loro attuale società non li reputa così fondamentali. In altri casi, però, si tratta di giocatori di spessore, che rifiutano le proposte della società per poter poi spuntare condizioni contrattuali migliori con l'acquirente che li prende a zero. Faccio i nomi di Donnarumma e Alaba per la scorsa annata. Difficile sostenere che non sono stati rinnovati in quanto scarsi. Quest'anno in particolare c'era un parterre di tutto rispetto. Lasciamo perdere le facili battutine: Dybala e Cuadrado solo in casa nostra. Kessie e Romagnoli del Milan. Perisic dell'Inter. Pogba e Di Maria, nostri obiettivi. Lacazette. Matic. Grillitsch. Tolisso. Isco, Bale, Luis Suarez, Sergi Roberto e Dembelè in Spagna. Ognuno ha una storia a sé: in questo elenco ci sono giocatori che si pensa possono aver dato il meglio, o molto avanti negli anni, ma ci sono anche giocatori che possono dare molto e nell'età giusta anche per un contratto quadriennale. Ci sono giocatori che non rinnovano per pretese troppo alte, altri per voglia di misurarsi in altri campionati, e altri ancora che hanno scelto intenzionalmente la strada del non rinnovo per guadagnare meglio altrove.
  20. Al Napoli ci andrà da svincolato (a zero) e con un ingaggio presumibilmente più basso rispetto all'attuale. E un Bernardeschi che arriva gratis e prende 2,5 milioni suscita molte meno aspettative di un Bernardeschi che arriva per oltre 40 milioni e prende 4 milioni l'anno. Quindi magari a Napoli riesce anche a dare un contributo in linea con le aspettative. Da noi ha oggettivamente deluso in base alle aspettative: forse ce ne eravamo create di eccessivamente alte, forse l'abbiamo pagato troppo, comunque ha deluso, pur non essendo stato irritante (giudico tali i giocatori che nemmeno si impegnano).
  21. Il Bernardeschi bianconero è tranquillamente rimpiazzabile. Ha deluso se rapportato all'investimento fatto (40 milioni, ingaggio abbastanza alto), potremmo trovare uno con un rendimento analogo (e si spera anche migliore) a cifre più contenute. Per Dybala, come dici giustamente, sarà molto meno facile: lascia un patrimonio di gol, assist, giocate fantasiose che non è facilmente sostituibile. Più che peoccuparsi che non faccia grandi cose nella sua nuova squadra, io mi preoccuperei di trovare un sostituto credibile. Dybala non sarà della fascia dei Salah, ma credo sia offensivo considerarlo della stessa fascia di un Raspadori. Giudicherò l'operato della società sulla base dei nomi che arriveranno.
  22. Avendo finito le emoticons giornaliere, ti mando un applauso virtuale, anche io mi sono commosso nel rivedere certe giocate...ma hai visto quell'apertura in area di Pogba, con controllo di petto e conclusione al volo nell'angolino di Khedira? 😳
  23. Tra l'altro i toscani sono tradizionalmente fumantini (vedi anche Sarri). Mentre partecipare alle interviste e rispondere a domande anche scomode è nel gioco delle parti e Allegri non si sottrare mai, sentire persone piene di sé che pontifiano dall'alto del loro scranno, sia quando magari hanno titolo a farlo, sia quando non hanno titolo a farlo, non è mai piacevole e i 5' di incazz***ra ci scappano. Anche Lippi non gradiva molto vedere messo in discussione il suo lavoro e delle sfuriate le hanno avute tantissimi allenatori: ci sono personaggi, è difficile negarlo, che fanno saltare la mosca al naso per come si pongono e si atteggiano in maniera saccente. Uno di questi è Varriale (Zenga, Mazzone), ma Adani rientra nella medesima categoria. E personalmente mal sopporto anche Massimo Mauro, che pare sia lì sempre per prenderti per il c... In un contesto corretto, Allegri è assai piacevole da ascoltare e mai banale.
  24. Dai, 1.125 giorni passano in fretta, magari pensate ad altro, così passano anche prima 😄 Adesso è periodo di calciomercato, potete distrarvi con le voci sui nuovi arrivi.
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