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Zizkov

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  1. Premesso che il web negli anni 90/inizi 2000 era praticamente agli albori, almeno quanto a diffusione popolare, c'è quest'articolo del.corriere della sera, che fotografa abbastanza bene il personaggio 03 giugno 2006 IL PERSONAGGIO Don Fabio, le tante (troppe) vie della furbizia Capello promette fedeltà alla Juve e accetta la corte del Real Madrid. Dagli attacchi a Giraudo alle lodi per Moggi Fabio Capello ha molti meriti; se fa così, però, rischia di dissiparli. Ognuno di noi gli deve qualcosa. I romanisti, lo storico scudetto del 2001 (per i romanisti ogni scudetto è storico). I milanisti, il dominio dei primi Anni Novanta, e il ricordo di quando in Champions il Milan batteva il Barcellona. Gli juventini, 76 giornate in testa alla classifica. I veneti e i calabresi di Stoccarda, l'unico lampo nel Mondiale «azzurro tenebra» di Germania 1974, il gol della vana speranza contro la Polonia. Tutti quanti, il tocchetto di Wembley '73, la prima vittoria italiana in Inghilterra. Ma lui ora non dovrebbe approfittarne. Vuole restare alla Juve e, intanto, accetta la corte dei vari candidati alla presidenza del Real Madrid. Non rinnega l'amicizia con Moggi, ma neppure quella con Sainz. Brinda nel suo dammuso di Pantelleria con l'altro possibile presidente madridista Calderon, ma fa sapere che il contratto da oltre tre milioni di euro netti con la Juve è ancora valido, in A come in C. Nessuno potrebbe disconoscere le sue qualità, compresa la furbizia. Qualcuno comincia a pensare che stia facendo il furbo. Non sarebbe la prima volta. 18 aprile 2003: «Ho già detto che la Juve è una squadra che non mi interessa, per un discorso mio personale. Tutti vorrebbero allenare la Juve alla mia età, per quello che la Juve permette di fare. Io no». 7 febbraio 2004: «Sulla panchina della Juve, no. È una delle prime cinque società del mondo. Ma io non ci vado. È una mia precisa scelta di vita». 19 febbraio 2004: «Come ve lo devo dire? La Juve non mi stimola. Non è lei che non mi cerca; sono io che non sono interessato. Rispetto i suoi giocatori e la famiglia Agnelli, ma a 57 anni devo trovare qualcosa che mi intriga». Come Mexès, talentuoso difensore francese, strappato all'Auxerre tra le polemiche. Appena arrivato a Roma, Capello lo invitò a pranzo: «Tu e io, Philippe, faremo grandi cose». Ai giornalisti che gli chiedevano «che Roma sarà?» rispose: «Ve lo saprò dire quando ci sarà la presentazione ufficiale, quando saremo in ritiro». Il giorno dopo pranzò con Giraudo, amministratore delegato della Juventus. Che finalmente lo stimolò. Anche il suo rapporto con Moggi è in continua evoluzione. 5 novembre 2002: «Il gruppo Gea è una cosa anomala. Sono anche amico di Moggi. Ma mio figlio non è l'amministratore di una società che tratta gli acquisti con il padre». Dopo la garbata replica di Moggi («alle stupidaggini rispondo solo dopo le 20 e questa è l'ora giusta...») che lo invitava a occuparsi dei figlioli suoi, il 7 novembre Capello chiarì: «Mio figlio è un avvocato che si occupa di sport, non fa il procuratore. È una cosa diversa: lui non ha contatti con i giocatori. Mio figlio è un libero professionista, non l'amministratore delegato di una società che tratta cessioni e ingaggi con suo padre. Sono stato chiaro?». Erano anni in cui anche con Giraudo l'amicizia era meno calorosa. «Il doping amministrativo non uccide» disse Capello quando la Juve era sotto processo per farmaci e la Roma sotto accusa per i conti in disordine. Giraudo la prese bene: «Molti non danno LIBRI E PASSIONI la giusta importanza all'illecito sportivo di carattere finanziario; d'altronde siamo in un Paese dove qualcuno prende la residenza a Campione d'Italia per evadere le tasse». Il «qualcuno» era Capello, che rispose: «Certa gente ha il nervo scoperto». Ora di Moggi Capello prende cautamente le difese. «Quale può essere stata la responsabilità di Luciano? Dico solo un parola: superficialità». Moggi come Craxi: «Mi sembra di rivedere la storia di Tangentopoli, quando venne preso di mira il Partito socialista. Ecco, la Juve di oggi è come il partito socialista». Gli amici non si rinnegano: «Luciano l'ho conosciuto quand'ero alla Juve come giocatore, poi l'ho ritrovato da dirigente. Ed è un dirigente eccezionale. Sono suo amico e lo stimo». Una stima prudente: «Arbitri? Con Moggi di designazioni non abbiamo mai parlato». E, nell'euforia triste del ventinovesimo scudetto: «Questo è un tiro al bersaglio, ma aspettate, ci sarà da ridere». Non sarebbe giusto dimenticare che Capello non è un allenatore qualsiasi. È il più bravo. Capace di vincere ovunque. Era già il più intelligente da calciatore, quando faceva girare il centrocampo della Roma, della Juve, del Milan, della Nazionale. Tre su quattro, per il momento, le ha ritrovate da allenatore. È colto, legge molto, colleziona arte contemporanea. Ha rapporti di amicizia e di stima al di fuori dello sport, ad esempio con Francesco de Gregori. Ha l'antipatia dei cinici e dei vincenti, che proprio antipatici non sono mai. Ora però il cinismo rischia di perderlo. Oppure, più semplicemente, Fabio Capello è incerto. Nell'attesa, prende tempo. Si è trovato, con ogni probabilità incolpevole, al centro di uno scandalo di sistema, che ha tentato di derubricare a commedia con battute da Azzeccagarbugli. Ora insiste, con qualche ragione, a dire che non tutto era finto, i novantuno punti, i gol, gli scudetti e tutto. Ma nello stesso tempo cerca una via d'uscita. La Juve deve restare in A. Capello deve restare alla Juve. Certo che a Madrid hanno conservato un buon ricordo, lo chiamano Don Fabio. Hanno anche preso Cassano, il puledro di razza che solo lui aveva saputo domare. Moggi è innocente, con gli Agnelli e gli Elkann il rapporto è ottimo, con Sainz pure, e i tramonti di Pantelleria sono dolcissimi. Noi aspettiamo. Per il momento, non c'è nulla da ridere
  2. Bisogna però ricordare tutto di Capello, evidentemente sei troppo giovane per ricordarti il Capello milanista o peggio ancora romanista, quando si accodava molto volentieri alle accuse a noi e a Moggi in particolare, con battute non certo lusinghiere. Per carità, bisogna dare il giusto peso, io alla fine ho imparato a valutarli come professionisti, per cui quando era da noi ero il suo primo tifoso, come fatto con tutti. Però non ci sto a farlo passare come paladino della Juventinitá, lui ha sempre solo difeso il suo lavoro, come lo stesso Ibrahimovic, i veri Juventini per me sono altri, ad esempio a cominciare da penna bianca Ravanelli, l'unico che si presentò alla marcia dell'orgoglio juventino nel lontano 2006, all'indomani di quella mega porcata e nel fuggi fuggi generale.
  3. Del rigore non mi ero accorto, il fallo da espulsione mi è parso subito clamoroso, direi che se dovessi insegnare in una scuola arbitri cos'è il rosso diretto farei fatica a trovare un episodio migliore di questo.
  4. Quando ci daranno un rigore come quello appena assegnato ai cartonati allora inizierò anch'io a credere che ci sia possibilità di vincere lo scudetto
  5. Veramente un bel giocatore, corsa ma anche piedi niente male, oltre a un'intelligenza calcistica sopra la media
  6. Zizkov

    Juventus - Napoli 1-0, commenti post partita

    Non mi stupisce, sono diversi gli elementi che lo contraddistinguono dal cliché del calciatore medio
  7. Beh quell'anno troppa grazia, arrivarono Pirlo, Vidal e Pogba insieme. Curioso come i tre migliori centrocampisti degli ultimi 20 anni siano arrivati nella stessa sessione e da lì in poi più nessuno di quel livello
  8. Non vedo molte alternative nell' 11 titolare, giusto insistere anche perché alla Fiorentina li segnava. Ho cercato di documentarmi, mi pare che tutti gli errori siano sui tiri "aperti" che poi sono i più difficili per postura da adottare. Dovrebbe privilegiare il tiro incrociato che è molto più facile, alternando solo ogni tanto col tiro aperto per non essere prevedibile (comunque leggo che si è allenato molto subito il giorno dopo l'errore di Monza)
  9. Zizkov

    Rugani dopo il gol del Monza

    A me sì, si riesce un minimo a uscire dalla difesa, mentre col trio di centrali puri è catenaccio totale.
  10. Zizkov

    Rugani dopo il gol del Monza

    In una difesa a tre credo sia normale avere almeno uno dei tre centrali meno difensore, molte difese a tre hanno dei terzini.come braccetti. È proprio per quello che ci gioca spesso Danilo o Sandro, Rugani difende meglio ma non ti dà nulla nella costruzione, più adatto a difesa con due centrali. Sì può discutere degli svariati errori di Sandro, infatti penso che il trio titolare con tutti in condizione sia Gatti Bremer Danilo, anche se quest' ultimo è adattato a sinistra, Rugani alternativa a Gatti.
  11. Bè, c'è stato quel periodo in cui avevamo Pjanic, Dybala e Ronaldo e non si segnava mai perché le tirava tutte quest'ultimo quando i veri specialisti erano i primi due. Ora abbiamo Vlahovic che le tira sicuramente bene da destra (ieri era troppo lontano per un piazzato) mentre effettivamente non c'è nessuno da sinistra, fermo restando che in ogni caso ne tiriamo veramente poche. In compenso, come scritto da altri, segnamo come non mai da angoli o punizioni indirette
  12. Zizkov

    Rugani dopo il gol del Monza

    La risposta è nella ottima partita che ha giocato Alex Sandro che oltretutto è l'unico veramente di ruolo come centro sx. Tra l'altro io Rugani l'ho sempre difeso, vedo che adesso molti critici che non lo volevano vedere neanche col binocolo ora si sono trasformati in estimatori.
  13. Mah, magari. Nel primo tempo dopo il gol la squadra ha giocato a differenza di gran parte del secondo e c'era la sensazione di poter raddoppiare ma ci manca qualità nella rifinizione, nell'ultimo passaggio secondo me. Il Monza raggiunto il pareggio ha avuto un calo di tensione pensando ormai di averla riacciuffata e a noi è riuscito quello che nel primo tempo non era mai capitato, entrare con facilità in area dove c'erano insperati spazi clamorosi per Gatti, che ha avuto il tempo pure di ciccare il primo tiro e ribadire una seconda volta
  14. Farà altri errori magari anche gravi ogni tanto, ma se li farà perdonare perché è uno che "si sente" in campo. Ottimo erede del Chiello
  15. Io ormai ammetto di non avere più la forza di rispondere, mi cadono le braccia e non solo
  16. E allora ti sei informata assai male per arrivare a dire che Lippi è un sopravvalutato. È un'affermazione che non sta né in cielo né in terra
  17. Beh se sei del '92 e pretendi di venire a spiegarci chi era Lippi per me puoi continuare ad annoiarti. Cioè quando arrivò nell'estate 94 avevi due anni, parli per filmati di partite al massimo. Chi ha vissuto l'epoca si ricorda bene cosa rappresentò Lippi nel dopo Trapattoni bis, rivoltò innanzitutto a livello di mentalità quella squadra, interpretò primo in assoluto il significato del cambio di regolamento con il passaggio da 2 a 3 punti per le vittorie, tanto che vinse il primo scudetto dopo 9 anni di 💩 fatta mangiare dal Milan del Berlusca e delle sue televisioni tambureggianti. Per me Lippi portò un cambiamento nel panorama calcistico ai livelli del più celebrato Sacchi. Mi riferisco in particolare proprio alla primissima sua Juve, che giocava con tre punte ma che erano i primi a fare pressing nella trequarti avversaria. Vialli Del Piero e Ravanelli di cui l'unico considerato campione affermato all'epoca era il primo, visto che Del Piero era un giovane di belle speranze e Ravanelli sostanzialmente un gregario.
  18. Dopo il primo anno la metà pensava venisse cacciato, lo scorso anno circa il 90% (forse di più). Da quel che colgo io, esattamente come gli scorsi anni, non ci sarà nessun cambio a fine stagione
  19. Zizkov

    Juventus - Inter 1-1, commenti post partita

    La mia impressione è che loro siano rimasti col colpo in canna, cioè entrambe avevano più paura di perdere che desiderio di vincere, ma per come eravamo messi ieri l'occasione l'hanno sprecata più loro. Dal canto nostro il rammarico è essere andati in vantaggio ed essersi fatti recuperare. Comunque, se arriva qualche innesto di livello a centrocampo e rimaniamo incollati fino a febbraio, con le coppe di mezzo è giusto crederci a quel punto
  20. Non mi sembra proprio di aver scritto che quella squadra non fosse eccelsa, ma che in Italia c'era chi spendeva e spandeva, spesso male, ma a forza di buttare miliardi di campioni ne avevano aiosa, persino squadre come Lazio, Roma o addirittura Parma che aveva Buffon, Cannavaro, Thuram, Crespo, Chiesa, Zola ecc. Insomma secondo me primeggiare in quel periodo, sostanzialmente a budget zero, era un gran merito ovviamente della Società che riusciva ad allestire una rosa competitiva, ma necessariamente anche dell'allenatore a cui vendevano Vieri per prendere Inzaghi, o Zidane per Nedved. I campioni li avevamo anche noi ma c'era sempre un bel numero di gregari titolari, dai Torricelli ai Di Livio, dai Pessotto ai Porrini, gente che il Milan di Berlusconi non avrebbe mai preso. La Juve del Trap che ricordo io aveva praticamente la nazionale italiana campione del mondo più Platini e Boniek ed una concorrenza di certo non all'altezza, mentre la prima Juve di Lippi aveva titolari Torricelli, Porrini, Jarni, Marocchi, Paulo Sousa, Di Livio. Quella squadra vinse lo scudetto e l'anno dopo la Champions
  21. Le coppe europee non facevano per lui certo. Non sono un amante delle statistiche ma se quella Juve fece 4 finali consecutive tra UEFA e 3 di Champions vorrei sapere quale altra squadra abbia giocato un numero così ininterrotto di partite europee, peraltro squadra forte ma il cui organico spesso non era neanche il migliore a livello italiano, date le smiliardate di Moratti, Berlusconi, Cragnotti ecc ecc. Piuttosto con quella concorrenza domestica arrivava all'appuntamento clou sempre impiccata, mi pare che la famosa finale col Dortmund si giocò tre giorni dopo la vittoria con l'Atalanta che ci permise di vincere lo scudetto e in ogni caso consiglio sempre di riguardarla quella finale coi crucchi. Poi non si capisce perché è sculata la vittoria ai rigori con l'Ajax mentre è incapacità la sconfitta col Milan allo stesso modo, o quella col Real per un fuorigioco di un metro. Rimanendo sui risultati vorrei sapere quanti altri allenatori hanno vinto Mondiali (in un clima che ricordiamo bene), Champions, Intercontinentale e Supercoppa europea, cioè TUTTO quello che in allenatore può vincere in carriera a livello internazionale. Purtroppo per noi almeno un'altra Champions si doveva portare a casa su tre finali, ma imputare questo a Lippi per me è fuori da ogni logica
  22. Zizkov

    Michel Platini o Zinedine Zidane?

    La cosa straordinaria di le Roi era che giostrando da regista segnava 20 gol a campionato Un vero tuttocampista
  23. Comunque io trovo che la Premier League non sia più così divertente come una volta, ho passato anni, direi quasi un paio di decenni a invidiare il loro campionato, addirittura in tempi in cui la serie A era ancora un campionato top. Trovo ora che parecchie partite siano noiose , boh, forse troppi allenatori stranieri, ha perso le peculiarità di un tempo. Di certo han più pecunia di tutti gli altri messi insieme, questo sì
  24. È il giochino che faccio per passare il tempo durante noiosi corsi di formazione al lavoro ma limitatamente alla Juve, magari separando le epoche però, anni '80 anni '90 ecc. Provando a farla in assoluto e cercando un minimo di equilibrio direi questa: BUFFON THURAM SCIREA CANNAVARO CABRINI DAVIDS ZIDANE POGBA PLATINI IBRAHIMOVIC C. RONALDO
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