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Paolo Bosco

INTERVISTA a Spugna (all. Juve Women Primavera): "Vi racconto il gruppo che finora ha solo vinto. Le ragazze hanno una dedizione mai vista"

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INTERVISTA  ad   Alessandro  Spugna (all. Juve Women Primavera) : " Vi racconto il gruppo che finora ha solo vinto. Le ragazze hanno una dedizione mai vista ".
 

Vincere non è mai la normalità, ma per la Primavera delle Juventus Women è senz'altro una dolcissima abitudine. Le ragazze bianconere, infatti, in questa stagione hanno raccolto solo successi, chiudendo il proprio girone ovviamente in testa alla classifica. Ora arriva il bello, con il primo storico Viareggio e i Quarti di finale contro la Fiorentina (andata il 10, ritorno il 17 marzo). Obiettivo, tanto per cambiare, certificare crescita e maturazione con i trofei. Il tecnico Alessandro Spugna, che alla Juve ha ricoperto anche vari ruoli all'interno del settore giovanile, in esclusiva a Tuttojuve.com ha fatto il punto della stagione, raccontandoci il gruppo e qualche curiosità sulle sue ragazze. 
 

Che stagione è stata finora? Quali sono stati i momenti più belli e le difficoltà nel cammino perfetto fin qui?

La difficoltà grossa per quanto mi riguarda probabilmente è stato l'inizio, perché comunque era la prima esperienza nel femminile. Alla fine, però, la difficoltà non è stata così grande anche grazie all'aiuto delle ragazze, dello staff, del lavoro che abbiamo fatto dal ritiro con la prima squadra. Quindi tutta una serie di cose che mi hanno permesso di iniziare la stagione nel migliore dei modi. Ricordi più belli direi tutti. È stata un'escalation. Al di là dei risultati, che le 12 su 12 fanno scalpore, però penso che la cosa più importante sia stata il lavoro con le ragazze. Il quotidiano, la settimana, l'applicazione che hanno messo in tutto quello che le veniva chiesto e la passione che hanno nel voler arrivare a fare quello che le piace fare. Vogliono giocare a calcio, fare le giocatrici, hanno superato magari pregiudizi per arrivare qui e il bello di questa categoria è che sei a un passo dalla prima squadra. E sanno, molte di loro, che possono arrivarci, lo si vede anche dagli allenamenti. A volte devo essere io a dirle che va bene, se no andrebbero sempre alla ricerca della perfezione. La loro applicazione credo sia la cosa più bella da vivere.
 

Due in particolare hanno già fatto vedere di cosa sono capaci in prima squadra. Mi riferisco ad Asia Bragonzi e Melissa Bellucci. Ce le racconta? 

Io amo parlare del gruppo, perché se loro sono emerse è perché il gruppo le ha dato una grossa mano. Ce ne sono anche altre con grandi qualità e che avranno sicuramente le loro possibilità e le loro chance. Loro sono forti e si vede, perché se hanno avuto questo spazio in prima squadra è perché sono brave e se lo sono meritato. Asia Bragonzi è un'attaccante che quest'anno abbiamo un pochino trasformato da attaccante esterno, perché era arrivata abituata a giocare in quella posizione, in attaccante centrale. E non è stato facile, perché lei caratterialmente ha una sua personalità forte, quindi all'inizio non era così contenta, ma poi i risultati del campo ci hanno permesso di agevolare il discorso. Lei fisicamente è molto forte, fortissima di testa, che nel femminile è una cosa rara e ha già fatto gol in prima squadra. È senza dubbio di grande prospettiva. Melissa Bellucci è una giocatrice molto tecnica, è un talentino. Lei deve migliorare alcuni aspetti, come la pigrizia in certi momenti della gara. Lei sa di essere forte e a volte si accontenta della sua bravura. Tecnicamente, però, a livello di Primavera ne ho viste poche come lei. Credo quindi abbia la possibilità di crescere e ritagliarsi nei prossimi anni uno spazio in prima squadra. Stanno mostrando la loro qualità anche in Nazionale, con l'Under 19. Stanno giocando entrambe con continuità, Asia ha anche fatto gol.
 

Ci fa da guida alla scoperta del resto del gruppo?

C'è Gaia Di Stefano classe 2002, che due anni fa giocava a calcio a 5 e ha fatto gol nella finale dell'anno scorso e ha iniziato dall'anno scorso a giocare a undici. Poi abbiamo Ludovica Silvioni che pur essendo 2002 ha girovagato per mezza Italia. Lei è di Perugia, a 15 anni andò a giocare a Roma, poi è tornata a Perugia, ha giocato in Serie B e quest'anno è con noi a fare la Primavera. È molto matura. Abbiamo poi anche ragazze che hanno già fatto due anni di Serie A, come Valentina Puglisi, che è il capitano e ha già fatto due anni di A con il Luserna ed è Nazionale Under 19. Lei per la Primavera ha un'esperienza incredibile e quest'anno ha giocato in Coppa Italia. È un gruppo che ha un mix di giovani, perché abbiamo due come Beretta e Giay che sono 2003 e Nazionali Under 17 molto giovani per la categoria. Poi Puglisi, Giulia Mancuso che è una '99 e ha grande esperienze e poi non dimentichiamo le tre '99 che sono con la prima squadra. È un mix di giovani di prospettiva con alcune giocatrici di grossa esperienza. Credo che Puglisi e Devoto giocherebbero quasi in qualsiasi squadra di Serie A, ma essere a contatto con la prima squadra è un valore aggiunto che altrove non avrebbero. 
 

Cosa pensa di aver dato lei alle ragazze e cosa le ragazze hanno dato a lei, che veniva da un'esperienza molto diversa?

Partirei da cosa hanno dato le ragazze a me. Intanto si sono messe a disposizione totalmente. Come ho detto prima per me non era semplice arrivare da tanti anni di maschile e calarmi in una realtà con delle diversità. Diversità magari nel rapporto, ma anche nel non sapere bene che cosa io mi trovavo davanti. Per cui la loro disponibilità è stata totale, mi hanno dato veramente tutto quello che potevo chiedere. Secondo me l'aver avuto questa possibilità e aver scelto di accettare questa opportunità credo sia una cosa che ti completi come allenatore. È un'esperienza nuova che mi sta piacendo molto, mi sta divertendo, poi ovviamente la possibilità di farlo qui credo sia un valore aggiunto. Senza nulla togliere a nessun altro club, nessuno ti dà le possibilità che di dà la Juve. Questo è il valore aggiunto, oltre alla possibilità di allenare un gruppo di ragazze forti, che mi hanno reso il compito un pochino più facile.
 

I prossimi impegni sono importanti: Viareggio e quarti di finale scudetto. L'obiettivo è vincere, come si motiva un gruppo che fin qui ha solo vinto? C'è il rischio di sentirsi invincibili?

Andiamo per gradi. Intanto domenica c'è il quarto di finale di andata (contro la Fiorentina, ndr), poi il quarto di finale di ritorno (17 marzo, ndr) e poi il Viareggio. La maggior parte del gruppo arriva da una finale persa lo scorso anno, quindi hanno tanta voglia di arrivare fino in fondo e avere questa rivincita. Questa è la prima motivazione. Poi nelle donne questo è un po' diverso rispetto ai maschi: loro la motivazione ce l'hanno sempre. Giocare a calcio per loro è veramente una scelta, quindi rispetto ai maschietti che magari sono un po' più leggeri, devi stimolarli molto soprattutto quando vinci molto, con loro non c'è questo bisogno. Anzi, anche quando sembra che prendano l'impegno alla leggera puoi star sicuro che la domenica la concentrazione e l'attenzione ce l'hanno. Tornando agli impegni, ora andiamo a fare questo quarto di finale, l'obiettivo è fare il meglio possibile per arrivare fino in fondo e il 'problemino' è che molte giocatrici le abbiamo in Nazionale e le avremo giovedì, quindi non abbiamo tanto tempo per avere il gruppo completo, ma sappiamo quali sono le esigenze della Nazionale e quanto è importante l'esperienza per loro. Cercheremo comunque di prepararla al meglio, saremo pronte davanti a un avversario non facile perché la Fiorentina non è facile. Nel quarto non so se poteva andarci meglio, ma sicuramente è una partita complicata per tante cose. Sicuramente però faremo il massimo.
 

Braghin in un'intervista recente ci ha rivelato come la Juve punti tanto sulle ragazze delle giovanili. Sente l'orgoglio di essere in questa posizione in un momento così importante perché da qui arriverà il bacino che aiuterà la Juve a giocarsela con le big d'Europa?

Chiaro, questo non può far altro che farci piacere. Il fatto di poter lavorare con ragazze così brave e poterle allenare e pensare che un domani loro possano essere parte integrante della rosa della Juve ci fa solamente piacere. Complimenti alla società che fa un grande sforzo per ricercarle e portarle qui. Credo questa sia la cosa più bella per un allenatore, lo era quando allenavo nel maschile. Vedere i ragazzi che arrivano ad alto livello è più importante delle vittorie, quindi questo ci riempie d'orgoglio.
 

A livello personale, facendo un passo indietro, cosa ha provato all'arrivo in questa società? 

Qui sei in un top club. E in un top club le richieste, perché io non le definisco pressioni, sono diverse. Sono alte. Poi non è solamente vincere o non vincere una manifestazione, che quando parli di settore giovanile vincere è bello e importante e alla Juve lo è più che in altri posti, però il fatto di avere materiale così importante con la società che fa grossi investimenti ti viene in mente ogni giorno. Questo ti spinge a lavorare al massimo del livello e qui hai le possibilità per farlo, cosa che magari in altri club non è sempre scontata.
 

C'è qualche momento particolare della stagione che possa far capire come le ragazze vivono questa avventura?

I momenti sono due in particolare. Penso le due partite con l'Inter. All'andata avevamo un punto di vantaggio e l'avevano vissuta davvero come una partita importante. C'era tutto il settore giovanile che veniva a vedere la partita, quindi è stata una settimana in cui io temevo un po' questa cosa. Temevo mettessimo troppa ansia su di loro, invece questa cosa l'hanno vissuta bene e questo mi fa ben sperare per le prossime partite perché questo gruppo sembra non avere la paura del match vero. Magari siamo un po' più a rischio su una partita più facile, mentre nella partita importante è un gruppo che ha sempre manifestato grande concentrazione e attenzione ed è sempre stato dentro la partita. Sia all'andata qui che al ritorno, dove potevi chiudere il discorso del primo posto poi importante per i quarti di finale. Sono stati due momenti cruciali dove loro non hanno avuto nessun timore. Anche a Sassuolo nell'ultima partita, che sostanzialmente non contava nulla, loro l'hanno comunque interpretata al meglio. Nei momenti più importanti hanno risposto bene. Poi hanno una grande capacità di fare gruppo, c'è molta solidarietà tra loro. Ecco, una cosa che mi ha sorpreso è il silenzio nello spogliatoio. Questa cosa mi ha colpito tanto. Durante il mio primo discorso non si muoveva niente, c'era un silenzio tombale. I maschi dopo 7 secondi si agitano, si parlano, loro invece erano concentratissime.
 

Com'è il rapporto con coach Guarino e in generale con la prima squadra?

Coach Guarino la conosco da almeno 20 anni, il rapporto è splendido. C'è grande collaborazione, noi siamo sempre a disposizione della prima squadra, e lei all'inizio della stagione mi ha dato una grossa mano dandomi la possibilità di fare il ritiro con loro. Così ho potuto capire alcune dinamiche, come comportarsi, la tipologia del calcio da affrontare. 
 

A livello tecnico e di crescita c'è qualche indicazione da seguire?

Come detto c'è grande collaborazione, noi cerchiamo sempre di mettere le giocatrici più importanti nelle migliori condizioni. Non è tanto una questione di modulo, ma di concetti e principi che vogliamo le nostre giocatrici abbiano per giocare ad alto livello. Si parla sempre di come far migliorare le giocatrici, l'esempio di Asia che ho fatto prima è indicativo. Lavoriamo in collaborazione.
 

In chiusura un messaggio alle sue ragazze.

È quello che poi gli dirò: essere consapevoli della nostra forza, perché credo che dobbiamo avere grande rispetto di tutti però mi auguro che siano le squadre avversarie ad avere un po' di paura. Noi dobbiamo andare ovunque con grande tranquillità consapevoli che siamo una squadra forte e possiamo arrivare a qualsiasi risultato.



Fonte  :   Tuttojuve.com

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Spugna è un top allenatore giovanile, tra il meglio del calcio italiano ed europeo

 

mi ha stupito molto il suo declassamento questa estate... e ancora non l' ho capito... visto chi hanno messo per esempio sugli under16

 

cmq le ragazze sono fortunate a lavorare con lui e anche lui avrà da imparare da questa esperienza

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