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Oleg

Britannici in bianconero

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Ancora un capitolo doveroso da preservare nella memoria storica di noi juventini. Stavolta tocca ai britannici e con loro agli irlandesi, moltissimi dei quali persi nei meandri del tempo eppure degni di essere ricordati. Li ho contraddistinti così: Inghilterra (I) Galles (G) Scozia (S) Irlanda (E).

 

TOM GORDON SAVAGE (I) Attenzione: 1901-1902...parliamo del PRIMO STRANIERO in assoluto della storia della Juventus con 0 gol in 5 presenze dopo un biennio, però, nell'Internazionale Torino (1898-1899). "Il suo nome tuttavia rimane legato indissolubilmente a quello della Juventus perché a lui si deve nel 1903 l'adozione della maglia bianconera da parte della squadra. Savage, già giocatore del Nottingham Forest, aveva fatto notare come fosse necessario un corredo di gioco più professionale di quello adottato fino a quel momento, ossia la camicia rosa con cravatta nera. Se ne occupò lui insieme all'amico, compagno e conterraneo Goodley, acquistando tutto il necessario dall’Inghilterra. Ma il negoziante di Nottingham cui era stato indirizzato l’ordinativo, pur di soddisfare all’istante la richiesta, aveva pensato bene di spedire il blocco di maglie di cui disponeva in quel frangente in magazzino, così anziché le rosse casacche del Nottingham Forest arrivarono quelle a strisce bianconere del Notts County. Il suo ruolo fondamentale nel rendere la Juventus conosciuta a livello planetario per la propria casacca a strisce bianconere è stato di recente ricordato dal club torinese insieme ai discendenti di Savage. Inoltre nello Juventus museum di Torino è esposta una cartolina postale spedita da Savage ad un amico, con al recto la foto di Savage e della sua famiglia ed al verso un messaggio scritto a mano. Il messaggio dice: "Dear Varetti, Please accept many greetings from me and my family, your devoted Tom Savage. P.S. Have you seen the next football game that will be played in Saluzzo next Sunday for a silver cup?" ("Caro Varetti, accetta tanti saluti da me e dalla mia famiglia, tuo devoto Tom Savage. P.S. Hai visto che la partita verrà giocata a Saluzzo domenica prossima per la coppa d'argento?")" [Wikipedia].

 

HARRY GOODLEY (I) Allora dipendente di Alfred Dick e della sua industria tessile, che nel periodo fu anche presidente della Juventus, nel 1905 entrò nella squadra ma senza giocare mai. Fu però lui, assieme all'amico e compagno inglese Tom Savage, ad ordinare le celebri maglie bianconere in quel di Nottingham, ricevendo via posta quelle bicolori del Notts County in luogo di quelle rosse del Nottingham Forrest. Fu in seguito anche allenatore della Juventus, negli anni 1907 e 1908, vincendo anche uno scudetto.

 

JAMES SQUAIRE (I) Stagioni 1905-1907, attaccante. 1 gol in 10 presenze. Era nel gruppo, tuttavia, che vinse il primo scudetto della nostra storia, nel 1905. Anche questa è grande storia.

 

JACK DIMENT (S) Biennio 1905-1907 con 11 presenze totali ma 0 gol per questo mediano scozzese. Più tardi giocò anche con Torino e Milan.

 

ROBB HESCOOL (S) Era un mediano scozzese che giocò nella Juventus nella stagione 1913-1914 con 0 gol ed 1 sola presenza ma dopo tanti anni (1905-1913) passati tra le riserve giovanili della Juve stessa, dove era arrivato col suo connazionale ed amico scozzese Jack Diment. Descritto come abile nei rilanci, non si sa molto del suo "dopo-Juve".

 

AIDAN MC QUEEN (S) Difensore scozzese arruolato nel 1907 per sole due partite, che per altro si rivelarono essere due derby persi contro il Toro (2-1 e 4-0).

 

MATTS KUNDING (E) Stagione 1910-1911 con 4 presenze e nessun gol all'attivo per questo mediano irlandese che aveva già giocato nel Torino l'anno precedente.

 

NICK HEYLE (I) Stagione 1911-1912, 1 presenza e 0 gol, contro l'antica Pro Vercelli. Mediano. Parliamo di medioevo calcistico...

 

BARRY JOHNSON (I) Difensore. Come Heyle giocò solo nella stagione 1911-1912 ed anch'esso fece 1 sola presenza con 0 gol, nella sconfitta per 4-0 rimediata contro il Milan.

 

BILLY AYERS (I) Attaccante dei primordi, quasi un'ombra nella storia, giacchè giocò nella stagione 1912-1913 con 4 gol in 5 presenze. Sua una doppietta contro il Novara, nel girone del nord. Non si sa altro ma per l'epoca erano bei numeri.

 

JACK BROWN (S) 1912-1913, altro attaccante dei primordi ma stavolta scozzese. 5 presenze senza gol.

 

JOHN WILLIAM AITKEN (S) Come giocatore, mezzala, nel biennio 1928-1930 non realizzò presenze nella Juventus se non in amichevoli varie ma nel medesimo biennio fu anche allenatore del club bianconero, allievo tattico di Herbert Chapman (allenatore inglese ed inventore del sistema WM) ma anche e soprattutto primo allenatore della Juventus in un campionato a girone unico. Aitken viene descritto come uomo simpatico ma troppo all'avanguardia nell'idea di proporre il "sistema" anche nel calcio italiano che vi era ancora impreparato. Cultore di allenamenti faticosi, fu dunque scaricato dal gruppo e dovette quindi andare ad allenare in Francia.

 

WILLIAM CHALMERS (S) Altro tecnico scozzese, allenò la Juventus nella sola stagione 1948-1949, chiamato direttamente da Giovanni Agnelli ma con scarni risultati. Chalmers, in realtà, aveva già sostituito Cesarini nella parte finale della stagione precedente, quando l'oriundo aveva lasciato il club anticipatamente. Definito come eccentrico (faceva allenare i giocatori anche in treno o negli hotel) se non addirittura incompetente, fu esonerato al termine della sua unica stagione bianconera, arrivando quarto. Tornò dunque in Scozia.

 

JOHN WILLIAM JORDAN (I) Arrivò dal Tottenham nel 1948-1949 ma rimase una sola stagione senza sfigurare e realizzando 5 gol in 20 presenze da ala destra. Volle però tornare in patria e così fece, al Birmingham.

 

JESSE CARVER (I) L'allenatore Carver arriva dal Millwall e porta in Italia, per la prima volta, il sistema difensivo a zona, all'epoca sconosciuto in Italia, ove invece vigevano le classiche marcature a uomo. Per tale ragione Carver viene insignito dei premi della stampa specializzata come miglior innovatore del calcio italiano ma riceve anche molte critiche da parte degli osservatori più ortodossi. Rimarrà alla Juventus dal 1949 al 1951 vincendo lo scudetto nella prima annata bianconera ma fu sostituito al termine della seconda, quando giunse terzo ed ormai logorato dalle troppe critiche tattiche rivoltegli. Proseguì la sua carriera da allenatore in Italia prima salvando il neo promosso Marzotto Valdagno in Serie B e poi allenando Torino, Roma, Inter, Genoa e Lazio.

 

ANTHONY MARCHI (I) Nella stagione 1957-1958 questo centrocampista offensivo inglese, di chiare origini italiane, gioca 4 amichevoli in prestito nella Juventus proprio contro squadre inglesi ma non viene acquistato e passa invece al (Lanerossi) Vicenza. Proseguirà poi nel Torino e quindi tornerà in Inghilterra, nel suo Tottenham.

 

JOHN CHARLES (G) Parliamo del celeberrimo gigante John Charles, il nostro mitico ariete gallese, nonchè degno compare del "Cabezon" Omar Sivori, suo fratello del gol in quel trio magico a cui si univa Giampiero Boniperti. Charles fu uno dei più grandi di sempre della gloriosa epopea juventina, attivo con noi dal 1957 al 1962, collezionando 105 gol in 182 partite totali, comprese tutte le competizioni, senza mai essere ammonito od espulso e tanto da guadagnarsi il soprannome di "Gigante Buono". Fu un mito assoluto, meritevole infatti di una stella nel nostro Walk of Fame. Arrivò dal Leeds Utd. pagato 65000 sterline, un capitale per l'epoca e dopo 5 anni di Juventus ci portò in dote ben 3 scudetti e 2 Coppe Italia, prima di tornare al Leeds e poi esser girato per una stagione alla Roma (10 presenze e 4 gol nel 1962-1963 col club giallorosso). Concluse la carriera in patria, nel Cardiff City. Rimane storico il ceffone che rifilò a Sivori durante un match di campionato contro la Sampdoria, tirato nel tentativo di placare l'ira dell'amico e collega appena espulso dall'arbitro.

 

LIAM BRADY  (E) 1980-82: 57 presenze e 13 gol nel suo ottimo biennio. Un centrocampista gentleman col sangue caldo e la mente fredda, proveniente dall'Arsenal. Storico il suo gol su rigore nell'ultima giornata, contro il Catanzaro, che ci regalò lo scudetto del 1982: Brady in quel momento sapeva di essere già stato ceduto, scaricato dalla società ma ciò nonostante volle tirare quel rigore e con freddezza glaciale ci regalò lo scudetto. Un mito assoluto di tempra e professionalità. Dopo di noi andò alla Sampdoria, poi all'Inter e nell'Ascoli, prima di finire la carriera nel West Ham.

 

IAN RUSH (G) Preso dal Liverpool, ove aveva vinto tutto con la fama dell'epoca praticamente del più grande attaccante d'Europa, il gallese nasuto non imparò una sola parola di italiano, non si ambientò mai nel nostro calcio - anzi ne espresse un netto rifiuto - e si segnalò più che altro per due incidenti d'auto contro i tram cittadini. Disputò con la nostra maglia solo la stagione 1987-88 con 29 presenze e 7 gol, dopodichè pretese di tornare nel suo Liverpool, di cui è a tutt'oggi un'icona.

 

DAVID PLATT (I) 28 presenze e 4 gol tra Campionato e Coppa Italia nell'anno 1992-93: centrocampista d'attacco ed all'occorrenza seconda punta, fu attivo prima a Bari e dopo la stagione juventina andò anche alla Sampdoria, ove vinse una Coppa Italia. Al tempo gli inglesi non avevano una grande riuscita in Italia ma lui fece abbastanza bene, pur senza primeggiare in maniera assoluta e con la nostra maglia riuscì a vincere anche la Coppa Uefa del 1992-1993. Chiuse poi la carriera in patria, tra Arsenal e Nottingham Forrest.

 

RONNIE SEAN O'BRIEN (E) 1999-2000: giocò per mezza stagione nella nostra Primavera con la fama del talento acerbo ma, ceduto in prestito al Lugano e poi al Crotone, si perse nel nulla, finendo poi con lo svernare in Canada e negli Usa. 0 presenze con noi.

 

STEPHY MAVIDIDI (I) Attaccante inglesino di origine congolese, gioca nella nostra U23 dopo il prelievo dal Charlton Athletic. Ha esordito in prima squadra nella stagione 2018-2019, durante la sconfitta rimediata contro la Spal. Nell'estate del 2019 è stato ceduto in prestito al Dijon.

 

AARON RAMSEY (G) ...

 

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