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SuperT

Ufficiale: Juve, definito l’accordo per la risoluzione contrattuale con Giuntoli. Francesco Calvo dimissionario

Post in rilievo

22 ore fa, Gianlu263 ha scritto:

Le proporzioni e i costi medi li ho letti, li conosco e li conoscevo prima di leggerli. Operazioni economiche di alto profilo non ve ne furono il primo anno (a memoria bisogna aspettare Dybala per averne una).

Quindi non concordo e non mi hai convinto.

Sul B hai allargato il discorso dopo un primo scambio di messaggi. Pensavo stessi aggiungendo cose, invece le hai "infilate" nel tema della discussione, facendola diventare per te un'altra cosa. Per me restava sempre e solo una discussione riguardante esclusivamente l'aspetto economico delle operazioni.

Altrimenti, e mi ripeto, eravamo uno un baccalà e uno che voleva insegnare la matematica a un baccalà (due baccalà)

Se conosci (o conoscevi) le proporzioni e i costi medi dovresti sapere che due di quelle operazioni si piazzarono al terzo posto delle piû costose della Serie A, in un'epoca in cui le spese erano parametrate appunto a quelle. Se la terza (anzi, LE terze, perchè furono due sul podio) operazione più costosa della Serie A non è di alto profilo, allora significa disconoacere i costi dell'epoca. E non sono mica io che devo convincerti, non le dico mica io queste cose, le dice la storia. 

Più passano gli anni e più il tetto salariale, di spesa, di introiti, ecc, cresce, e si parametra tutto di conseguenza. Ma mica solo quello della Juve, quello dell'intera Serie A (e man mano quello dell'Europa). Tanto è vero che 5 anni dopo, quando prendiamo Dybala, è già cambiata ovviamente la scena rispetto a 5 anni prima (figuriamoci dopo 15), e quello che nel 2010 a 21 milioni era il calciatore più costoso (tra l'altro un certo Robinho, mica pizza e fichi), nel 2015 alla stessa cifra sarebbe stato il sesto. E oggi sarebbe stato il quindicesimo. 

Parla semplicemente la storia. 

Quindi non devo convincerti, lo dicono, appunto, i numeri. Se tu non concordi con un dato di fatto non c'è punto A o B o C che tenga.

Punti che ho affrontato, tra l'altro, non per far diventare la discussione "un'altra cosa", ma perchè non posso sapere a prescindere che tu intenda solo uno fra questi punti. E visto che si parlava di fallimento, quello lo fu su tutti i piani, dalle scelte alla classifica al mercato ecc. Casomai è un di più che ho aggiunto per essere più esaustivo (anche perchè ho risposto a più persone), non "un'altra cosa", ma aspetti che evidenziano ancora di più quanto andò male quel primo anno. Poi si è capito che invece tu consideravi solo l'aspetto economico, e più che far parlare la storia non posso fare. 

 

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2 ore fa, Leevancleef ha scritto:

Se conosci (o conoscevi) le proporzioni e i costi medi dovresti sapere che due di quelle operazioni si piazzarono al terzo posto delle piû costose della Serie A, in un'epoca in cui le spese erano parametrate appunto a quelle. Se la terza (anzi, LE terze, perchè furono due sul podio) operazione più costosa della Serie A non è di alto profilo, allora significa disconoacere i costi dell'epoca. E non sono mica io che devo convincerti, non le dico mica io queste cose, le dice la storia. 

Più passano gli anni e più il tetto salariale, di spesa, di introiti, ecc, cresce, e si parametra tutto di conseguenza. Ma mica solo quello della Juve, quello dell'intera Serie A (e man mano quello dell'Europa). Tanto è vero che 5 anni dopo, quando prendiamo Dybala, è già cambiata ovviamente la scena rispetto a 5 anni prima (figuriamoci dopo 15), e quello che nel 2010 a 21 milioni era il calciatore più costoso (tra l'altro un certo Robinho, mica pizza e fichi), nel 2015 alla stessa cifra sarebbe stato il sesto. E oggi sarebbe stato il quindicesimo. 

Parla semplicemente la storia. 

Quindi non devo convincerti, lo dicono, appunto, i numeri. Se tu non concordi con un dato di fatto non c'è punto A o B o C che tenga.

Punti che ho affrontato, tra l'altro, non per far diventare la discussione "un'altra cosa", ma perchè non posso sapere a prescindere che tu intenda solo uno fra questi punti. E visto che si parlava di fallimento, quello lo fu su tutti i piani, dalle scelte alla classifica al mercato ecc. Casomai è un di più che ho aggiunto per essere più esaustivo (anche perchè ho risposto a più persone), non "un'altra cosa", ma aspetti che evidenziano ancora di più quanto andò male quel primo anno. Poi si è capito che invece tu consideravi solo l'aspetto economico, e più che far parlare la storia non posso fare. 

 

Puoi continuare pure all'infinito, quando leggo "non posso sapere a prescindere che tu intenda solo uno fra questi punti" mi cadono le braccia per non dire altro. Se per te i fatti sono che 15 milioni di cartellino nel 2010 sono operazioni di alto profilo e mi citi la storia, quando dieci anni prima già si spendevano 50/60/70/80/90 miliardi di lire per acquistare i cartellini, ribadisco che né i numeri, né le proporzioni e né la storia sono dalla tua

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20 ore fa, Gianlu263 ha scritto:

Puoi continuare pure all'infinito, quando leggo "non posso sapere a prescindere che tu intenda solo uno fra questi punti" mi cadono le braccia per non dire altro. Se per te i fatti sono che 15 milioni di cartellino nel 2010 sono operazioni di alto profilo e mi citi la storia, quando dieci anni prima già si spendevano 50/60/70/80/90 miliardi di lire per acquistare i cartellini, ribadisco che né i numeri, né le proporzioni e né la storia sono dalla tua

Tu invece no, non puoi andare avanti all'infinito.

E se ti cadono le braccia o altro mi spiace, riattacale. È quello che sto facendo io da giorni con pazienza quando leggo che riuppi la discussione su questioni che hanno capito tutti. 

Che per te la storia sembri non essere un cambiamento ciclico di situazioni ne avevo avuto il sospetto. Ma vedi, purtroppo non è così.

10 anni prima c'era ancora la lira e l'euro stava iniziando a fare il suo timido (per come si rivelerà dopo) ingresso. Il potere di acquisto era molto superiore, quello dei club calcistici non ne parliamo, c'erano le sette sorelle, la Serie A era il paradiso del calcio dove volevano giocare tutti (e non si badava a spese, un po' come fa la Premier adesso), Tanzi e Cragnotti facevano quello che gli pareva, le milanesi pure, e si spendeva e spandeva senza problemi di controlli.

Quelli, i controlli (ed il conseguente giro di vite) sono venuti dopo.

Pochissimi anni dopo infatti, a parte il fallimento di alcuni squadroni, la crescita (ed il successivo sorpasso) della Premier, le accuse sui bilanci delle società di Serie A, ecc, servì un decreto spalmadebiti (poi diventato persino legge) che salvasse la baracca e mettesse fine alle spese pazze! Decreto di cui solo la Juventus non usufruì!

Pochissimi anni dopo, in sintesi, la situazione cambiò. 

Il risultato è che se "10 anni prima", nel pieno di quel ricco liberi tutti, si spendevano tutti quei miliardi per acquistare i cartellini, appena due anni dopo, cioè ben 8 anni prima rispetto al nostro caso in esame (vale a dire dall'estate 2003 con tutte le beghe che iniziarono a uscire) quei costi rappresentarono un'utopia. E tutti i calciomercati degli anni successivi si uniformarono su cifre che possiamo quantificare mediamente sulla metà!

Cioè le stesse cifre di cui parlo io da giorni! 

E questo andazzo durò 10/12 anni!

Servì che nel 2013 il Napoli acquistasse Higuain per avere il primo acquisto che uscisse da questa logica, ma restando una mosca bianca per due anni, fino a quando nel 2015 la media dei costi aumentò in modo più generale! 

Questo significa che (senza citare altri fattori che pesarono sull'economia del decennio) la stagione di cui parlo io (al netto del fallimento complessivo su scelte, gestione e risultati pessimi), era parametrata su quei numeri! E che se all'interno di un'intera epoca di 10/12 anni, tu quell'anno sei la big che ha speso di più, e fai il terzo acquisto più costoso del campionato con due giocatori sul podio (e un altro poco al di sotto), queste non possono essere considerate operazioni di basso profilo economico, parametrate appunto ad un'intera epoca. 

Parametrate a quando c'era la lira sì. 

Parametrate a quando la Serie A era il posto piû bello del mondo sì. 

Parametrate a quando si truccavano i bilanci sì.

Parametrate al 2017 sì. 

Parametrata a Neymar al PSG lo sono tutte. 

Parametrate a quei 10/12 anni, dal 2003 al 2013 (in realtà 2015), cioè la realtà che si stava vivendo, no. 

Questo per citare numeri, proporzioni, e storia, che sono dalla mia. 

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5 ore fa, Leevancleef ha scritto:

Tu invece no, non puoi andare avanti all'infinito.

E se ti cadono le braccia o altro mi spiace, riattacale. È quello che sto facendo io da giorni con pazienza quando leggo che riuppi la discussione su questioni che hanno capito tutti. 

Che per te la storia sembri non essere un cambiamento ciclico di situazioni ne avevo avuto il sospetto. Ma vedi, purtroppo non è così.

10 anni prima c'era ancora la lira e l'euro stava iniziando a fare il suo timido (per come si rivelerà dopo) ingresso. Il potere di acquisto era molto superiore, quello dei club calcistici non ne parliamo, c'erano le sette sorelle, la Serie A era il paradiso del calcio dove volevano giocare tutti (e non si badava a spese, un po' come fa la Premier adesso), Tanzi e Cragnotti facevano quello che gli pareva, le milanesi pure, e si spendeva e spandeva senza problemi di controlli.

Quelli, i controlli (ed il conseguente giro di vite) sono venuti dopo.

Pochissimi anni dopo infatti, a parte il fallimento di alcuni squadroni, la crescita (ed il successivo sorpasso) della Premier, le accuse sui bilanci delle società di Serie A, ecc, servì un decreto spalmadebiti (poi diventato persino legge) che salvasse la baracca e mettesse fine alle spese pazze! Decreto di cui solo la Juventus non usufruì!

Pochissimi anni dopo, in sintesi, la situazione cambiò. 

Il risultato è che se "10 anni prima", nel pieno di quel ricco liberi tutti, si spendevano tutti quei miliardi per acquistare i cartellini, appena due anni dopo, cioè ben 8 anni prima rispetto al nostro caso in esame (vale a dire dall'estate 2003 con tutte le beghe che iniziarono a uscire) quei costi rappresentarono un'utopia. E tutti i calciomercati degli anni successivi si uniformarono su cifre che possiamo quantificare mediamente sulla metà!

Cioè le stesse cifre di cui parlo io da giorni! 

E questo andazzo durò 10/12 anni!

Servì che nel 2013 il Napoli acquistasse Higuain per avere il primo acquisto che uscisse da questa logica, ma restando una mosca bianca per due anni, fino a quando nel 2015 la media dei costi aumentò in modo più generale! 

Questo significa che (senza citare altri fattori che pesarono sull'economia del decennio) la stagione di cui parlo io (al netto del fallimento complessivo su scelte, gestione e risultati pessimi), era parametrata su quei numeri! E che se all'interno di un'intera epoca di 10/12 anni, tu quell'anno sei la big che ha speso di più, e fai il terzo acquisto più costoso del campionato con due giocatori sul podio (e un altro poco al di sotto), queste non possono essere considerate operazioni di basso profilo economico, parametrate appunto ad un'intera epoca. 

Parametrate a quando c'era la lira sì. 

Parametrate a quando la Serie A era il posto piû bello del mondo sì. 

Parametrate a quando si truccavano i bilanci sì.

Parametrate al 2017 sì. 

Parametrata a Neymar al PSG lo sono tutte. 

Parametrate a quei 10/12 anni, dal 2003 al 2013 (in realtà 2015), cioè la realtà che si stava vivendo, no. 

Questo per citare numeri, proporzioni, e storia, che sono dalla mia. 

Il più alto dei nani non è una persona alta ma resta sempre un nano

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8 ore fa, Gianlu263 ha scritto:

Il più alto dei nani non è una persona alta ma resta sempre un nano

Che, a meno che non sia un'autobiografia o una dedica, c'entra come i cavoli sulla panna, visto che qui non si parla di una minoranza (i nani), ma della prassi, dell'andazzo generale della Serie A di 10/12 anni, e quindi dell'epoca in cui ci trovavamo.

In un mondo di nani l'unica persona alta è un gigante.

Poi c'era pure quella dei leoni e dei cani.... 

Però prego, se vuoi andare avanti "all'infinito"... sefz

 

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43 minuti fa, Leevancleef ha scritto:

Che, a meno che non sia un'autobiografia o una dedica, c'entra come i cavoli sulla panna, visto che qui non si parla di una minoranza (i nani), ma della prassi, dell'andazzo generale della Serie A di 10/12 anni, e quindi dell'epoca in cui ci trovavamo.

In un mondo di nani l'unica persona alta è un gigante.

Poi c'era pure quella dei leoni e dei cani.... 

Però prego, se vuoi andare avanti "all'infinito"... sefz

 

Penso che si colga facilmente il riferimento.

Ogni utente che legge il thread si farà la sua idea

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37 minuti fa, Gianlu263 ha scritto:

Penso che si colga facilmente il riferimento.

Ogni utente che legge il thread si farà la sua idea

Oh, se la sono già fatta. ;)

Ce la siamo fatta tutti. 

Tanto è vero che difronte alla realtà dei fatti, alla storia stessa, non hanno potuto obiettare nulla, mentre tu stai andando avanti da giorni a riuppare il topic facendo finta di non aver capito, e messo alle strette difronte alle spiegazioni più ovvie ti rifugi nelle offese. 

Proprio quello che volevo sentire! 🙂

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35 minuti fa, Enzo_Pavel_Nedved ha scritto:

Il suo errore più grande è stato prendere Motta e continuare con lui

Motta ha deprezzato la rosa, che comunque ci ha messo del suo e spaccato lo spogliatoio.

Kelly è stata la ciliegina

A conti fatti tutto ineccepibile. 

Lo scorso anno la maggioranza di tifosi e addetti ai lavori esaltavano Motta (e due anni fa lo stesso Giuntoli), che si è rivelato inadatto, non ancora pronto, poco malleabile, ognuno dia la definizione che vuole, ma in sintesi una scelta sbagliata. Anche se non so quanti direttori non l'avrebbero fatta (si sa, dopo siamo bravi tutti, è la legge del calcio). Ma questo poco cambia. 

A ciò si aggiunge anche altro in realtà. Al di là del mercato in entrata e in uscita, che andrebbe analizzato caso per caso (con alcune scelte imperdonabili ma anche un abbattimento dei costi generali), per esempio l'aspetto comunicativo. È emerso con chiarezza come a Napoli era DeLa a reggere tutto da quel punto di vista (male, da tamarro, ma questo è un altro discorso), e lui fosse abbastanza impreparato a gestire questo aspetto nella Juventus. Qui, secondo me, anche un errore di chi non gli ha messo un altro uomo accanto, dandogli pieni poteri su tutto come ai tempi si fece con Paratici (che però almeno parlava di più). Credo di non essermi mai sentito "solo" a livello comunicativo juventino, anche solo di "presenza", empatia davanti gli schermi ecc, come in questo periodo. 

Speriamo bene (in tutto) coi prossimi...

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