#VSCafe ~ Lo Spazio Tattico di VS ~ ANALISI TATTICA JUVENTUS-ROMA: I 3 POST IN EVIDENZA CON SLIDES E GRAFICHE DELLE SORPRENDENTI POSIZIONI MEDIE
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jouvans, in Juventus forum
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LA SORPRESA DELLE POSIZIONI MEDIE DI JUVENTUS-ROMA
Vedendo le nostre posizioni medie ho visto qualcosa che credo vediate anche voi...
Allora mi son messo a guardare le heatmap individuali di quelli che, a questo punto, sono i nostri 4 dietro e in effetti...
Comunque, dalle posizioni medie, si vede anche molto altro: ad esempio il baricentro piuttosto alto, la clamorosa interscambiabilità di Chico e McKennie, i due centrocampisti centrali finalmente sfalsati (cosa assai utile e già rilevata in fase di analisi), oltre che il fatto di avere leggermente sbilanciato il gioco verso sinistra, dove chiaramente la squadra ha maggiore caratura ed è un tema che potete ritrovare anche nella pagina dietro nel video di Nic Cariglia e infine la "famosa" posizione di Bremer di cui si è molto parlato fra gli analyst nel post partita (questo lo si nota soprattutto dalla heatmap).
Non so voi cosa ne pensiate e cosa altro potrete rilevare o commentare da questi dati, ma siamo qui apposta per parlarne e dunque... a voi
Messo in rilievo da
jouvans
Allora mi son messo a guardare le heatmap individuali di quelli che, a questo punto, sono i nostri 4 dietro e in effetti...
Comunque, dalle posizioni medie, si vede anche molto altro: ad esempio il baricentro piuttosto alto, la clamorosa interscambiabilità di Chico e McKennie, i due centrocampisti centrali finalmente sfalsati (cosa assai utile e già rilevata in fase di analisi), oltre che il fatto di avere leggermente sbilanciato il gioco verso sinistra, dove chiaramente la squadra ha maggiore caratura ed è un tema che potete ritrovare anche nella pagina dietro nel video di Nic Cariglia e infine la "famosa" posizione di Bremer di cui si è molto parlato fra gli analyst nel post partita (questo lo si nota soprattutto dalla heatmap).
Non so voi cosa ne pensiate e cosa altro potrete rilevare o commentare da questi dati, ma siamo qui apposta per parlarne e dunque... a voi
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SLIDES E ANALISI TATTICA DI JUVENTUS-ROMA
PARTE 2 - ANNOTAZIONI PIU' SPECIFICHE E ALCUNE "CHICCHE TATTICHE"
1) la costruzione a 4
La primissima costruzione da fermo e, come vedremo, anche quella a palla in movimento, si sviluppa ormai da tempo a 4 e questo è raramete una variabile, nella pur grande fluidità spallettiana, perchè si è stabilito già da un po' che il costruire a 4 dia dei vantaggi e dunque lo si fa anche a palla ferma. Notare che FINALMENTE i due cc di metacampo (Loca e Thuram) si sfalsano e finalmente non si marcano più da soli restando piatti e vicini.
2) costruzione a 4 "in dinamica"
Non solo a palla ferma, ma anche ad azione in corso si confermano, come vedete dalle linee, la costruzione a 4 e, come vedete dai nostri 2 cc cerchiati in rosso, anche lo sfalsamente (vivaddio) dei due di metacampo. Notare, dato il pressing uomo su uomo della Roma, come qui in basso, sulla nostra fascia sinistra, si crei tanto movimento (per altro il Gasp li ha già presi tutti in preventiva), il che è un movimento davvero intelligente e basilare, che spiega perchè ultimamente usciamo meglio. Infatti, la nostra costruzione a 4 aiuta, aiutano i due cc sfalsati, ma se devi giocare lungo comunque perchè aggredito come in questa situazione, è chiaro che avere quelli davanti che cercano spazio, scarico e posizione aiuta tantissimo. Qui, nello specifico, un movimento a tagliare centralmente di Openda e uno a venire incontro più tipico di Yildiz.
3) una chiave importante: gli attaccanti apertissimi e l'uno contro uno lasciato dal Gasp
Contrariamente a Bologna, dove in pratica Kenan aveva fatto la seconda punta, qui vediamo invece i due attaccanti esterni apertissimi, per isolare in 1 vs 1 i rispettivi marcatori. Notare che Mancini indica Yildiz al suo compagno, perchè non vuole rischiare l'uno contro uno isolato con Kenan e dunque chiede aiuto al compagno, come si vede dal gesto col braccio (si vedeva anche in altre due slide, ma bastava questa per far capire il concetto).
A questo punto capitano 3 cose interessanti ben studiate da Spalletti (e che in parte rivedremo dopo) e cioè:
1) di fatto i loro tre centrali diventano aperti, isolati e davvero in 1 vs 1 ed è tutta gente la nostra che poi ti punta (infatti ne hanno parlato anche i romanisti stessi in sala stampa)
2) si crea in quegli enormi mezzi spazi che vediamo fra i loro centrali, sia lo spazio per le sgroppate di Thuram (non a caso ieri in crescita ed esibitosi proprio in qualcuna di queste sue scorribande) e soprattutto, come già visto, sul fronte opposto diventa lo spazio giusto per andare in 3-3-4 grazie a McKennie 3) l'altro e ultimo vantaggio è che, appunto, Mancini, non si sente di stare 1 vs 1 isolato su Yildiz e chiede aiutto. Quando questo aiuto arriva, la Roma si trova con un centrocampista in meno da quella parte e infatti da quella catena in inferiorità nascono la palla gol di Chico sullo 0-0 e poi, quasi in fotocopia, sempre in quella zona, anche il gol dell'1-0 appena 2 minuti dopo
4) cominciamo con le chicche.. qui c'è il prendere i riferimenti da parte nostra quando si accetta di giocarsela in uno vs uno "alla gasperini" contro di loro
Qui si vede una cosa buona e cioè che, avendo deciso di giocartela alla Gasp e di accettare la battaglia, allora giustamente vai a prendere il riferimento uomo su uomo e qui si vede bene come ognuno abbia il suo uomo di riferimento e lo attacchi creando vere e proprie coppie. Il problema però, dato che questa è una immagine del primo tempo, è quello che ha detto poi Spalletti stesso in sala stampa e cioè che sì, prendevamo i riferimenti, ma sempre con un tempo di ritardo (almeno nei primi 45 minuti) e qui si vede bene che in effeti l'idea c'è, i rifermimenti pure ci sono, ma con un pelo di ritardo e però: "quando reagisci invece di agire, allora sei già in ritardo" (altra cit storica di Spalletti) 5) chicca buona... lo scivolamento in zona palla
Questa, rispetto ad altre cose, è una cosa che si rileva meno soprattutto per chi non è "del mestiere", ma in realtà è un elemento fondamentale, seppure "oscuro", di quel miglioramento che stiamo tutti vedendo. Innanzitutto, come forse ricorderete, questo del non corretto o completamente mancato scivolamento di squadra (non di reparto, ma DI SQUADRA) verso la zona palla, ai tempi di Tuor era un problemone galattico che ci costò ad esempio la goleada del City al mondiale per club, laddove Guardiola, visto come scivolavamo poco, tardi e male, ci fece a fette. Con Spalletti invece gli scivolamenti sono sempre giusti, le densità anche, così come le distanze. Qui ciò si vede benissimo ed è grazie a questo che l'avversario fatica a costruire gioco (guardate che densità..) rischia di perdere palla e beccarsi la ripartenza corta micidiale tanto cara proprio a Spalletti e sopratutto ti consente di tenere sempre la squadra corta e infatti anche qui siamo tutti in 20 metri circa.
6) con mia somma gioia.. Mancini trattato come Luis Enrique trattò Acerbi
Infatti, pur giocando uomo su uomo anche noi e dunque con la naturale accoppiata Yildiz su Mancini, in realà Kenan seguiva quasi sempre Cristante (come si vede anche qui) e si lasciava che l'inizio azione della Roma lo facesse Mancini, che tanto non preoccupava e così, con Cristante già preso da Yildiz, ecco che avevamo un uomo in più a centrocampo (cosa decisiva nella ripresa) ovvero Thuram (che qui si vede essere libero e che infatti, come già evidenziato, ieri si è in effetti potuto anche riproporre nelle sue sgroppate proprio per questa sua maggiore libertà).
Di fatto Yildiz è stato anch un'arma tattica oltre che tecnica, perchè quando aveva la palla (vedasi slide precedenti) costringeva Cristante a scalare in aiuto di Mancini, liberando così un buco a metacampo, e quando la palla l'aveva la Roma, lasciando in mano a un calciatore poco tecnico come Mancini la prima impostazione ci si poteva dedicare a Cristante e liberare Thuram a metacampo come si nota in questa slide
Conclusioni: la Juve ha fatto una partita con determinati punti di contatto rispetto a Bologna quali: intensità, uomo su uomo, posizione di McKennie, costruzione a 4, ecc.. ma ha anche posto delle differenze (credo date dall'assenza di Koop e soprattutto dalla tipologia di avversario gasperiniano) e dunque son state più rare le fasi a 4 dietro (se non in costruzione iniziale), si è esasperato più che a Bologna l'uno contro uno e soprattutto si sono tanto allargati gli attaccanti esterni, con Yildiz che è passato dal fare la secoda punta col Bologna a giocare invece molto più aperto ieri, al fine, come abbiamo visto, di creare quell'isolamento sull'esterno per mandare in panico Mancini e dovergli far chidere il supporto di Cristante. Poi ieri abbiamo anche visto uno schiacciamneto in 5-4-1 non visto a Bologna, un Yildiz più aperto non visto a Bologna, ecc.. ma anche cose che proseguono questo lavoro già in essere come il ruolo di McKennie da "finto tuttafascia" che scala a 4 o a 5 dietro e che invece aiuta in una sorta di 3-3-4 in fase di possesso/attacco; la costruzione a 4 e finalmente i due centrocampisti centrali che si sfalsano.
Messo in rilievo da
jouvans
1) la costruzione a 4
La primissima costruzione da fermo e, come vedremo, anche quella a palla in movimento, si sviluppa ormai da tempo a 4 e questo è raramete una variabile, nella pur grande fluidità spallettiana, perchè si è stabilito già da un po' che il costruire a 4 dia dei vantaggi e dunque lo si fa anche a palla ferma. Notare che FINALMENTE i due cc di metacampo (Loca e Thuram) si sfalsano e finalmente non si marcano più da soli restando piatti e vicini.
2) costruzione a 4 "in dinamica"
Non solo a palla ferma, ma anche ad azione in corso si confermano, come vedete dalle linee, la costruzione a 4 e, come vedete dai nostri 2 cc cerchiati in rosso, anche lo sfalsamente (vivaddio) dei due di metacampo. Notare, dato il pressing uomo su uomo della Roma, come qui in basso, sulla nostra fascia sinistra, si crei tanto movimento (per altro il Gasp li ha già presi tutti in preventiva), il che è un movimento davvero intelligente e basilare, che spiega perchè ultimamente usciamo meglio. Infatti, la nostra costruzione a 4 aiuta, aiutano i due cc sfalsati, ma se devi giocare lungo comunque perchè aggredito come in questa situazione, è chiaro che avere quelli davanti che cercano spazio, scarico e posizione aiuta tantissimo. Qui, nello specifico, un movimento a tagliare centralmente di Openda e uno a venire incontro più tipico di Yildiz.
3) una chiave importante: gli attaccanti apertissimi e l'uno contro uno lasciato dal Gasp
Contrariamente a Bologna, dove in pratica Kenan aveva fatto la seconda punta, qui vediamo invece i due attaccanti esterni apertissimi, per isolare in 1 vs 1 i rispettivi marcatori. Notare che Mancini indica Yildiz al suo compagno, perchè non vuole rischiare l'uno contro uno isolato con Kenan e dunque chiede aiuto al compagno, come si vede dal gesto col braccio (si vedeva anche in altre due slide, ma bastava questa per far capire il concetto).
A questo punto capitano 3 cose interessanti ben studiate da Spalletti (e che in parte rivedremo dopo) e cioè:
1) di fatto i loro tre centrali diventano aperti, isolati e davvero in 1 vs 1 ed è tutta gente la nostra che poi ti punta (infatti ne hanno parlato anche i romanisti stessi in sala stampa)
2) si crea in quegli enormi mezzi spazi che vediamo fra i loro centrali, sia lo spazio per le sgroppate di Thuram (non a caso ieri in crescita ed esibitosi proprio in qualcuna di queste sue scorribande) e soprattutto, come già visto, sul fronte opposto diventa lo spazio giusto per andare in 3-3-4 grazie a McKennie 3) l'altro e ultimo vantaggio è che, appunto, Mancini, non si sente di stare 1 vs 1 isolato su Yildiz e chiede aiutto. Quando questo aiuto arriva, la Roma si trova con un centrocampista in meno da quella parte e infatti da quella catena in inferiorità nascono la palla gol di Chico sullo 0-0 e poi, quasi in fotocopia, sempre in quella zona, anche il gol dell'1-0 appena 2 minuti dopo
4) cominciamo con le chicche.. qui c'è il prendere i riferimenti da parte nostra quando si accetta di giocarsela in uno vs uno "alla gasperini" contro di loro
Qui si vede una cosa buona e cioè che, avendo deciso di giocartela alla Gasp e di accettare la battaglia, allora giustamente vai a prendere il riferimento uomo su uomo e qui si vede bene come ognuno abbia il suo uomo di riferimento e lo attacchi creando vere e proprie coppie. Il problema però, dato che questa è una immagine del primo tempo, è quello che ha detto poi Spalletti stesso in sala stampa e cioè che sì, prendevamo i riferimenti, ma sempre con un tempo di ritardo (almeno nei primi 45 minuti) e qui si vede bene che in effeti l'idea c'è, i rifermimenti pure ci sono, ma con un pelo di ritardo e però: "quando reagisci invece di agire, allora sei già in ritardo" (altra cit storica di Spalletti) 5) chicca buona... lo scivolamento in zona palla
Questa, rispetto ad altre cose, è una cosa che si rileva meno soprattutto per chi non è "del mestiere", ma in realtà è un elemento fondamentale, seppure "oscuro", di quel miglioramento che stiamo tutti vedendo. Innanzitutto, come forse ricorderete, questo del non corretto o completamente mancato scivolamento di squadra (non di reparto, ma DI SQUADRA) verso la zona palla, ai tempi di Tuor era un problemone galattico che ci costò ad esempio la goleada del City al mondiale per club, laddove Guardiola, visto come scivolavamo poco, tardi e male, ci fece a fette. Con Spalletti invece gli scivolamenti sono sempre giusti, le densità anche, così come le distanze. Qui ciò si vede benissimo ed è grazie a questo che l'avversario fatica a costruire gioco (guardate che densità..) rischia di perdere palla e beccarsi la ripartenza corta micidiale tanto cara proprio a Spalletti e sopratutto ti consente di tenere sempre la squadra corta e infatti anche qui siamo tutti in 20 metri circa.
6) con mia somma gioia.. Mancini trattato come Luis Enrique trattò Acerbi
Infatti, pur giocando uomo su uomo anche noi e dunque con la naturale accoppiata Yildiz su Mancini, in realà Kenan seguiva quasi sempre Cristante (come si vede anche qui) e si lasciava che l'inizio azione della Roma lo facesse Mancini, che tanto non preoccupava e così, con Cristante già preso da Yildiz, ecco che avevamo un uomo in più a centrocampo (cosa decisiva nella ripresa) ovvero Thuram (che qui si vede essere libero e che infatti, come già evidenziato, ieri si è in effetti potuto anche riproporre nelle sue sgroppate proprio per questa sua maggiore libertà).
Di fatto Yildiz è stato anch un'arma tattica oltre che tecnica, perchè quando aveva la palla (vedasi slide precedenti) costringeva Cristante a scalare in aiuto di Mancini, liberando così un buco a metacampo, e quando la palla l'aveva la Roma, lasciando in mano a un calciatore poco tecnico come Mancini la prima impostazione ci si poteva dedicare a Cristante e liberare Thuram a metacampo come si nota in questa slide
Conclusioni: la Juve ha fatto una partita con determinati punti di contatto rispetto a Bologna quali: intensità, uomo su uomo, posizione di McKennie, costruzione a 4, ecc.. ma ha anche posto delle differenze (credo date dall'assenza di Koop e soprattutto dalla tipologia di avversario gasperiniano) e dunque son state più rare le fasi a 4 dietro (se non in costruzione iniziale), si è esasperato più che a Bologna l'uno contro uno e soprattutto si sono tanto allargati gli attaccanti esterni, con Yildiz che è passato dal fare la secoda punta col Bologna a giocare invece molto più aperto ieri, al fine, come abbiamo visto, di creare quell'isolamento sull'esterno per mandare in panico Mancini e dovergli far chidere il supporto di Cristante. Poi ieri abbiamo anche visto uno schiacciamneto in 5-4-1 non visto a Bologna, un Yildiz più aperto non visto a Bologna, ecc.. ma anche cose che proseguono questo lavoro già in essere come il ruolo di McKennie da "finto tuttafascia" che scala a 4 o a 5 dietro e che invece aiuta in una sorta di 3-3-4 in fase di possesso/attacco; la costruzione a 4 e finalmente i due centrocampisti centrali che si sfalsano.
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SLIDES E ANALISI TATTICA DI JUVENTUS-ROMA
PARTE 1 - LO SCHIERAMENTO TATTICO E I "NUMERETTI"
Premessa importante su come sono state impostate e strutturate queste slide:
Nella prima parte, forse anche un pelo più "scolastica", mi soffermo su quelli che sono stati gli schieramenti che abbiamo alternato, soprattutto (basandomi sulle immagini che ho ricevuto) trattasi di fase di non possesso o di primissima costruzione. Nella seconda parte dell'analisi mi occuperò invece di cose più specifiche e, come d'abitudine, anche di alcune chicche che ho scovato e che mi fa piacere sottoporre alla vostra attenzione.
Le immagini son riprese direttamente dallo Stadium ad opera dell'amico @onetime. Dunque hanno il vantaggio di essere piuttosto alte il che le rende magari meno "belle" da vedere ma, per chi come me si occupa specificamente di tattica, la cosa è anche un bene perchè è così dall'alto che si analizza davvero lo schieramento in campo di una squadra. Andiamo a cominciare dunque 1) schieramento più a 5 che a 4
Che dietro in fase di non possesso, spesso ci si sia rimessi a 5, credo che lo abbiate notato tutti, soprattutto nel finale di gara. Ma in effetti, anche per il famoso discorso dei quinti di Gasperini, perfino in una fase di pressione abbastanza alta e sullo 0-0, di base la squadra si poneva in 5-2-3, seppur coi quinti, come si vede in foto, non schiacciati sulla stessa linea dei 3 centrali (anche se poi in gara si è visto anche questo). Idem a palla ferma, dove si vede lo schieramento originario pre-rotazioni di gioco delle squadre e noi infatti stavamo 5-2-3 oppure 5-2-2-1. Qui però si nota anche la finezza di tante mezze posizioni difensive per cui in un niente, lo schieramento fotografato qui, può diventare un 4-3-3 un 4-4-2 o una linea a 5 davvero molto elastica e duttile. 2) Le fasi in 4-4-2
Una delle cose più interessanti viste a Bologna (ma già prima col Bodo), era il fatto che a turno uno dei due quinti (specialmente McKennie) non scalasse dietro a comporre la classica linea a 5 delle difese a 3, ma restasse più alto a creare un 4-4-2 difensivo, capace di evitarci lo schiacciamento a 5 dietro. Come detto, ieri questo è avvenuto meno, ma, come si vede qui (ed è accaduto anche in altre circostanze di gara), pure ieri McKennie o rompeva la linea per primo o temporeggiava più alto volutamente per non sciacciarci subito a 5. Dunque, in quei frangenti, come col Bodo o a Bologna, si è rivisto di fatto un 4-4-2 in fase di non possesso come si nota in questa slide.
3) il WM
Come già notato a Bologna (lì soprattutto in fase di possesso) e ieri anche in fase di non possesso, come vediamo qui, ci si sistema abbastanza spesso in una sorta di WM che, di fatto, è un 3-2-3-2. La cosa è interessante perchè esalta un po' tutti i singoli, in quanto mette Yildiz come secondo attaccante vicino al centravanti, apre Chico e Cambiaso com McKennie a fare quasi il trequartista e lascia nei 5 dietro solo i 2 mediani e i 3 centrali nei loro ruoli di base.
Qui, come detto, vediamo la slide in fase di non possesso ma, se pensiamo al gol del 2-0, lo si fa anche in fase di possesso e anzi, soprattutto in fase di possesso, per lasciare l'ampiezza a Chico o Zhegrova e sfruttare McKennie quasi da sottopunta / centrocampista di inserimento
4) una delle tante situazioni ibride che stanno diventando il marchio di questa fase spallettiana
Qui si vede una linea basicamente a tre, ma il nostro esterno basso è appena uscito sul riferimento rompendo la catena a 4 e passando a 3. Dunque la linea è passata da 4 a 3 e, se il giocatore riscalasse, con soli 2 passi all'indietro, torneremmo subito a 4 nuovamente. Di fatto questo "giochino" sta funzionando benissimo perchè basta che i due quinti nostri si facciano aggressivi per essere a 3, che uno solo dei due scali e l'altro resti più alto (come in questa slide) per passare a 4, oppure che più "classicamente" entrambi i quinti si abbassino per passare a 5.
5) il 5-4-1 e Spalletti a cui girano i cogl.... (cit che è già storia )
Nel finale, con la Roma ringalluzzita dal 2-1, ci siamo schiacciati troppo bassi e troppo dietro, cosa che come sappiamo ha fatto.. ehm.. "ben poco felice il mister" diciamo e, a quel punto, sono riemersi i limiti del giocare a 3 e cioè che, se vai davvero sottopalla, "allora vuoi o non vuoi, finisci comunque a 5" (cit storica di Sarri) e a quel punto, per ragioni di compattezza di squadra e scivolamenti, finisci, come a noi ben noto, per ritrovarti in 5-4-1 o al più in 5-3-1-1, così che non riesci a ripartire o "a uscire da lì, con me che vedo la squadra al limite dell'area di rigore e mi viene l'ansia" (cit Spalletti). Il modulo ibrido sta funzionando e dunque capisco lavorarci e proseguire ma, se il mister davvero non vuole mai più vedere una cosa del genere, allora solo togliendo la difesa a 3 e passando a 4 può ottenerlo e si è visto bene a Bologna dove a 5 o, peggio, in 5-4-1, non ci siamo mai sciacciati perchè difendevamo sempre in 4-4-2
6) la chiave tattica: McKennie
Anche altri analisti hanno notato come talvolta, nelle sue tante manifestazioni di calcio fluido e difficilmente inquadrabile in un solo schema, questa Juve, fra le altre cose, si metta anche in 3-3-4 (ne aveva parlato anche Hajj Ball in un suo video). Questo diventa possibile esattamente nel modo che si vede in questa slide.
I due attaccanti esterni in ampiezza (ci torneremo), la punta centrale, ed ecco che, nel mezzo spazio che si crea fra la punta e l'esterno destro offensivo (che non sta dentro l'immagine, ci ho messo la lineetta), si butta McKennie a sparigliare le carte, sia in dinamica come qui, per attaccare lo spazio e creare appunto un più pericoloso 3-3-4, sia anche in possesso consolidato dove, con l'esterno offensivo aperto, lui può diventare attaccante aggiunto (l'esempio perfetto è il gol del 2-0, dove McK vede Zhegrova apertissimo e dunque abbandona il ruolo di tuttafascia destro che avrebbe in distinta e si butta dentro l'area, da tipica mezzala di inserimento / attaccante aggiunto).
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jouvans
Nella prima parte, forse anche un pelo più "scolastica", mi soffermo su quelli che sono stati gli schieramenti che abbiamo alternato, soprattutto (basandomi sulle immagini che ho ricevuto) trattasi di fase di non possesso o di primissima costruzione. Nella seconda parte dell'analisi mi occuperò invece di cose più specifiche e, come d'abitudine, anche di alcune chicche che ho scovato e che mi fa piacere sottoporre alla vostra attenzione.
Le immagini son riprese direttamente dallo Stadium ad opera dell'amico @onetime. Dunque hanno il vantaggio di essere piuttosto alte il che le rende magari meno "belle" da vedere ma, per chi come me si occupa specificamente di tattica, la cosa è anche un bene perchè è così dall'alto che si analizza davvero lo schieramento in campo di una squadra. Andiamo a cominciare dunque 1) schieramento più a 5 che a 4
Che dietro in fase di non possesso, spesso ci si sia rimessi a 5, credo che lo abbiate notato tutti, soprattutto nel finale di gara. Ma in effetti, anche per il famoso discorso dei quinti di Gasperini, perfino in una fase di pressione abbastanza alta e sullo 0-0, di base la squadra si poneva in 5-2-3, seppur coi quinti, come si vede in foto, non schiacciati sulla stessa linea dei 3 centrali (anche se poi in gara si è visto anche questo). Idem a palla ferma, dove si vede lo schieramento originario pre-rotazioni di gioco delle squadre e noi infatti stavamo 5-2-3 oppure 5-2-2-1. Qui però si nota anche la finezza di tante mezze posizioni difensive per cui in un niente, lo schieramento fotografato qui, può diventare un 4-3-3 un 4-4-2 o una linea a 5 davvero molto elastica e duttile. 2) Le fasi in 4-4-2
Una delle cose più interessanti viste a Bologna (ma già prima col Bodo), era il fatto che a turno uno dei due quinti (specialmente McKennie) non scalasse dietro a comporre la classica linea a 5 delle difese a 3, ma restasse più alto a creare un 4-4-2 difensivo, capace di evitarci lo schiacciamento a 5 dietro. Come detto, ieri questo è avvenuto meno, ma, come si vede qui (ed è accaduto anche in altre circostanze di gara), pure ieri McKennie o rompeva la linea per primo o temporeggiava più alto volutamente per non sciacciarci subito a 5. Dunque, in quei frangenti, come col Bodo o a Bologna, si è rivisto di fatto un 4-4-2 in fase di non possesso come si nota in questa slide.
3) il WM
Come già notato a Bologna (lì soprattutto in fase di possesso) e ieri anche in fase di non possesso, come vediamo qui, ci si sistema abbastanza spesso in una sorta di WM che, di fatto, è un 3-2-3-2. La cosa è interessante perchè esalta un po' tutti i singoli, in quanto mette Yildiz come secondo attaccante vicino al centravanti, apre Chico e Cambiaso com McKennie a fare quasi il trequartista e lascia nei 5 dietro solo i 2 mediani e i 3 centrali nei loro ruoli di base.
Qui, come detto, vediamo la slide in fase di non possesso ma, se pensiamo al gol del 2-0, lo si fa anche in fase di possesso e anzi, soprattutto in fase di possesso, per lasciare l'ampiezza a Chico o Zhegrova e sfruttare McKennie quasi da sottopunta / centrocampista di inserimento
4) una delle tante situazioni ibride che stanno diventando il marchio di questa fase spallettiana
Qui si vede una linea basicamente a tre, ma il nostro esterno basso è appena uscito sul riferimento rompendo la catena a 4 e passando a 3. Dunque la linea è passata da 4 a 3 e, se il giocatore riscalasse, con soli 2 passi all'indietro, torneremmo subito a 4 nuovamente. Di fatto questo "giochino" sta funzionando benissimo perchè basta che i due quinti nostri si facciano aggressivi per essere a 3, che uno solo dei due scali e l'altro resti più alto (come in questa slide) per passare a 4, oppure che più "classicamente" entrambi i quinti si abbassino per passare a 5.
5) il 5-4-1 e Spalletti a cui girano i cogl.... (cit che è già storia )
Nel finale, con la Roma ringalluzzita dal 2-1, ci siamo schiacciati troppo bassi e troppo dietro, cosa che come sappiamo ha fatto.. ehm.. "ben poco felice il mister" diciamo e, a quel punto, sono riemersi i limiti del giocare a 3 e cioè che, se vai davvero sottopalla, "allora vuoi o non vuoi, finisci comunque a 5" (cit storica di Sarri) e a quel punto, per ragioni di compattezza di squadra e scivolamenti, finisci, come a noi ben noto, per ritrovarti in 5-4-1 o al più in 5-3-1-1, così che non riesci a ripartire o "a uscire da lì, con me che vedo la squadra al limite dell'area di rigore e mi viene l'ansia" (cit Spalletti). Il modulo ibrido sta funzionando e dunque capisco lavorarci e proseguire ma, se il mister davvero non vuole mai più vedere una cosa del genere, allora solo togliendo la difesa a 3 e passando a 4 può ottenerlo e si è visto bene a Bologna dove a 5 o, peggio, in 5-4-1, non ci siamo mai sciacciati perchè difendevamo sempre in 4-4-2
6) la chiave tattica: McKennie
Anche altri analisti hanno notato come talvolta, nelle sue tante manifestazioni di calcio fluido e difficilmente inquadrabile in un solo schema, questa Juve, fra le altre cose, si metta anche in 3-3-4 (ne aveva parlato anche Hajj Ball in un suo video). Questo diventa possibile esattamente nel modo che si vede in questa slide.
I due attaccanti esterni in ampiezza (ci torneremo), la punta centrale, ed ecco che, nel mezzo spazio che si crea fra la punta e l'esterno destro offensivo (che non sta dentro l'immagine, ci ho messo la lineetta), si butta McKennie a sparigliare le carte, sia in dinamica come qui, per attaccare lo spazio e creare appunto un più pericoloso 3-3-4, sia anche in possesso consolidato dove, con l'esterno offensivo aperto, lui può diventare attaccante aggiunto (l'esempio perfetto è il gol del 2-0, dove McK vede Zhegrova apertissimo e dunque abbandona il ruolo di tuttafascia destro che avrebbe in distinta e si butta dentro l'area, da tipica mezzala di inserimento / attaccante aggiunto).
