Provare a scrivere qualcosa, dopo 24 ore da stordito, dopo una notte quasi insonne a guardare ogni tuo video, e a commuovermi come non mi accadeva da tempo per qualcuno che non appartenesse alla mia sfera familiare e sentimentale, è forse addirittura superfluo.
Perchè stavolta non trovo parole difronte all'incredulità, al dolore, alla tanta rabbia! E a nulla vale quella sorta di macabro preavviso del destino.
Mi sarebbe piaciuto incontrarti per dirti quanto il tuo libro sia stato utile. Per dirti quanto la tua corsa a centrocampo dopo il 2° gol contro la Fiorentina, prima del capolavoro di Del Piero con cui ti sdraiasti sotto la Sud, rappresenti un emblema di juventinità. Per parlare di qualcosa di non detto, che è rimasto dentro, grigio, e che andava approfondito. Per ringraziarti della mia serata più bella da tifoso in uno stadio.
E di tanto altro.
Ma sulla Juve sappiamo tutto.
E allora, dato che sei stato un esempio nella tua sofferenza, mi affido alle tue, di parole, perchè dopo i tanti insegnamenti in campo, ci hai saputo indicare la strada anche fuori.
«Ho meno tempo per essere da esempio, adesso che so che non morirò di vecchiaia. In questo senso cerco di essere un esempio positivo insegnando ai miei figli che la felicità dipende dalla prospettiva con cui guardi la vita. Ridere spesso, aiutare gli altri: questo e il segreto della felicità».
Grazie!
Per Sempre, Eterno Gianluca!