kuro to shiro

Da questo quadro io vedo solo due possibili logiche conseguenze. 1) la società ritiene che la squadra sia valida e quindi è Allegri che non riesce a far alzare la squadra, a farla attaccare, insomma a trasmettere le sue idee ai giocatori. I giocatori ci sono ma Allegri non riesce ad allenarli secondo i suoi dettami. Si tiene la squadra e si manda via Allegri. 2) La società ritiene che la squadra sia composta da giocatori poco validi, che più di così non possono fare e che non recepiscono, per colpa loro, i dettami di Allegri. Allegri fa il massimo, ma i giocatori non possono dare di più. Si tiene Allegri e si rifonda la rosa. Altre vie sono solo compromessi per vivacchiare nella mediocrità.

Le prossime 3. È un attimo portare a casa 5 o 6 punti, come portarne a casa 1. Nelle prossime 3 ci giochiamo molto.

Tre punti fondamentali prima di un trittico che ci dirà se lottiamo per la champions o per l’Europa league. Contro Atalanta Toro e Milan queste prestazioni non bastano. Dobbiamo fare almeno 6 punti nelle prossime 3.

È lecito almeno criticare Allegri pagato 7 mln quando non vince contro Motta o Dionisi pagati diversi milioni in meno, molto meno vincenti, senza finali di Champions, con rose che se proprio vogliamo fare un discorso estremizzato consideriamo equivalenti (ma che equivalenti forse non sono)? Si può dire che in queste due partite ha fatto, in proporzione al blasone, allo stipendio, alla carriera, più danni dei suoi avversari? O estremizzando ancora, quand’è che si può criticare un allenatore visto che fanno tutti i giocatori? Dove sta la linea sottile attraversata la quale, la responsabilità diventa del tecnico? Deve mettere il portiere in attacco e il magazziniere in porta? edit

Mancano i leader nello spogliatoio e manca un allenatore che ti trasmetta il culto del lavoro e della vittoria in maniera ossessiva. Siamo tornati al periodo pre-Conte. Abbiamo un allenatore ottimo per gestire al meglio campioni maturi, meno buono per instillare fiducia e mentalità vincente in una squadra da plasmare.

Allegri è un allenatore. Quindi il suo compito è allenare. Non è un copritore di campo. Battute a parte, coprire il campo significa anche coprire il campo avversario indi per cui forse e dico forse, come fa coprire il campo Allegri non è sufficiente per mettere i giocatori in grado di tirare in porta con continuità. Sarei d’accordo con te se avessimo svariate occasioni da gol. Allora sono i calciatori che sbagliano. E poi se la squadra si allunga, se non tiene gli spazi che Allegri ha deciso di tenere, la responsabilità è pure dell’allenatore perché almeno su quello, sulla copertura del campo, sul mantenere le distanze, deve avere “potere di intervento”. In allenamento altrimenti cosa fa? Due disegni alla lavagna e la formazione? Tipo un fantallenatore con la app del fantacalcio? Copertura del campo, come dici tu, distanze tra i reparti, tattica generale, saranno pur cose che l’allenatore durante l’allenamento cerca di inculcare nella squadra. Se non ci riesce qualcosa avrà sbagliato. Per non parlare della preparazione fisica. Se la squadra non corre le responsabilità sono dell’allenatore e dello staff atletico che lo supporta.

Paghiamo ovviamente le scelte sbagliate fatte in questi anni. Le due più clamorose: - Il contratto spropositato di Allegri. - L’aver riempito il centrocampo di medioman strapagati e non aver preso nessun campione nel reparto. Allegri a mio avviso è arrivato al limite delle sue capacità. Vede il problema di testa della squadra, lo proclama ai 4 venti, ma è inerme, non trova la soluzione, non riesce a risolverlo. È la cosa più grave per me. Non inficia la bravura di Allegri in generale, ma la sua capacità contingente di lavorare e migliorare questa rosa. Non ci riesce. Credo non sia un peccato capitale ammetterlo. Con questa rosa Allegri difficilmente riesce a incidere. A centrocampo la situazione è imbarazzante. Rabiot sta tornado ai suoi standard di mediocrità con qualche picco di prestazione. Locatelli non è un giocatore che può fare il titolare del centrocampo della Juve, inutile girarci attorno. Serve ben altro. Siamo costretti a sperare in Miretti e a fagioli che sono giocatori ancora acerbi, che giustamente possono avere dei vuoti, fare dei passi falsi. Miretti e Fagioli vanno bene se hai due centrocampisti titolari con i controC, non se hai un mezzo giocatore come Locatelli e uno che non si sa come scende in campo (se nella versione scarsa o nella versione buona) come Rabiot. Non vedo alternative tra una rivoluzione con investimenti pesanti in mezzo al campo, o il cambio di guida tecnica (ammesso che si trovi qualcuno di più compatibile con la rosa attuale). Altrimenti sarà una stagione di alti e bassi legati alla tenuta psicologica della rosa, alle prestazioni dei nostri giovani, alla capacità di Allegri di far presa su un gruppo volubile. Se si rimane così, dobbiamo solo sperare di vedere pochi di questi blackout e più prestazioni buone come quella con la Lazio.

Ormai dovrebbe essere chiaro a tutti che Allegri ha raggiunto il suo limite. Questo riesce a dare alla squadra, non di più. Si porta a casa qualche buon risultato, ma appena qualcosa si inceppa difficilmente si ribalta la partita. L’allenatore riesce sicuramente a leggere i momenti della partita, e della condizione psico fisica della squadra, ma non riesce a intervenire. Ha visto in settimana probabilmente poca attenzione o altro, traspare dalle Interviste, ma non riesce a porvi rimedio, vuoi perché non ci riesce più, o vuoi perché la squadra non lo recepisce. A mio avviso serve terribilmente respirare aria nuova. O Allegri riesce a incidere e a entrare nella testa dei giocatori oppure serve qualcosa di diverso. Si può perdere in tanti modi, ma non perché sembriamo in vacanza.

Ci vuole un allenatore che riesca a tenere concentrata la squadra. Lui non ci riesce più. Siamo scarsi, ok, ma Allegri ormai ha più limiti che pregi.

Se già allenandosi bene riuscissimo a minimizzare gli infortuni sarebbe un successo. In tutte le squadre che lottano per i primi posti vedo delle incognite: solo l’Inter mi pare un gradino solo alle altre (sempre che non abbiano infortuni davanti, perché Arnautovic e Sanchez mi paiono abbastanza alla frutta). Noi dobbiamo essere bravi e fare più punti possibili in questa partenza in modo da mettere pressione agli avversari e creare entusiasmo nel gruppo. Poi si vedrà. Certo, nella fase calda della Champions, essere freschi e riposati può regalarci qualche punto.

Vedo tre fattori importanti in questo inizio di campionato. 1) fisicamente sembrano a posto, giocatori finalmente integri. 2) si cerca di pressare più alto, e di essere più aggressivi, cosa che li aiuta ad essere più vicini alla porta quando si recupera palla. 3) mentalmente, ma sono solo impressioni personali, mi sembrano molto più carichi, soprattutto Dusan. Su Vlahovic, rigore a parte, c’è da dire che ora ogni mezza palla avuta l’ha buttata dentro, compresi i gol annullati. E poi gol di testa, due gol fotonici di destro l’ultima giornata ecc.. ecc…. Quello dello scorso anno sembra la brutta copia di quello attuale. Sembra in piena fiducia, fisica e mentale, nonostante un’estate passata al centro del mercato: speriamo che continui così.

Premetto che mi sto vedendo la partita su Juventus tv e ho visto in pratica solo il primo tempo. Per quel che ho visto è innegabile che si intravede qualcosa di diverso rispetto agli ultimi anni. La strada intrapresa mi sembra che vada in una buona direzione. Si tratta di continuare il cammino. Per quel che ho visto finora, molti giocatori mi sembrano rigenerati, in questo inizio di campionato: Vlahovic, Chiesa e Mckennie in primis. Miretti mi pare molto dinamico e funzionale: deve crescere moltissimo, ma non mi pare così scarso come talvolta leggo qua. Fagioli deve entrare in forma. Dalla crescita di entrambi dipende molto della nostra stagione, credo.

Bonucci ridicolo. Riconoscenza zero.

Vedono il campo troppo in discesa quei tre assieme.

Ma siamo noi che ci vediamo malizia o critiche in queste frasi. Uno può tranquillamente dire che in una squadra ci si allena e si gioca a ritmi più alti senza offendere nessuno. Non è un mistero per nessuno: Allegri non basa sul ritmo e sulla prestazione atletica la sua idea di gioco (come può fare un Gasperini, ad esempio). Ritmo e halma non vanno d’accordo.

Hanno stravenduto Onana, non hanno più gli stipendi di dzeko lukaku skriniar brozovic, per dirne alcuni. Hanno avuto libertà di manovra. Poi hanno comprato essenzialmente con dei pagherò. Se si fa male lautaro in attacco fanno ridere. Noi (oltre ad essere infognati con stipendi altissimi) abbiamo pagato giocatori acquistati anni fa, con un cospicuo esborso. Senza i soldi della champions un anno di assestamento (come minimo) è comprensibile.

Il problema è che da anni non cerchiamo qualcuno di meglio.

È la sua fissa Locatelli regista davanti alla difesa. Lo ha sempre detto. In barba a chi dice e ha dimostrato il contrario.È un suo errore clamoroso sotto gli occhi di tutti.

Tra quelli andati via ultimamente non ricordo qualcuno che ha parlato di allenamenti massacranti alla Juve.

Speriamo almeno di avere il sostegno del WWF e della protezione animali. Scherzi a parte, non mi convince per nulla, ma aspetto l’effetto tv.

Fondamentalmente senza penalizzazione saremmo in linea con Milan (detentore del titolo) e Inter, con la considerazione che Pogba non lo abbiamo mai avuto, Chiesa ancora è a mezzo servizio, Vlahovic si tira dietro problemini fisici rognosi. Non abbiamo mai visto tutto il potenziale esprimibile in campo. Detto questo, c’è da capire piuttosto se questa rosa e l’allenatore siano ben compatibili per esprimere il massimo risultato. Su questo ho forti dubbi: il binomio rosa-allenatore mi pare non stia dando i frutti sperati (dal punto di vista della qualità delle prestazioni). Il tutto al netto delle questioni extra campo, che incidono sia sui giocatori che sull’allenatore.

Idolo. Grandissimo.

Allegri poco lucido, ma stasera poteva fare poco, viste le assenze. È riuscito comunque a gestire malissimo gli ultimi minuti del match.

Viste le ultime anche lo sponsor è grasso che cola.

Chiesa sembra avere fame, di vittorie, di prestigio, di successo professionale. Le motivazioni spesso ti fanno dare quel quid in più che può fare la differenza. Non è sicuramente un fenomeno, ma credo che mentalmente sia sulla strada giusta.