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Claudio Gentile alla Gazzetta: "Per la Juve troppi errori sul mercato. L'allenatore per il prossimo anno? Conte spiegherebbe meglio di tutti il valore della maglia bianconera"
Juventus_addicted replied to Vs News's topic in Juventus forum
Il marchio di fabbrica è sempre stata la mentalità vincente, che andava oltre le singole partite. Quella mentalità, però, oggi sembra mancare, con una squadra che non riesce a rispondere alla pressione nelle sfide più difficili e che fatica a trovare la forza per superare le difficoltà. Per questo, non avendo giocatori con quelle caratteristiche, occorre qualcuno che sappia cosa vuol dire avere quel carattere che ha sempre contraddistinto la Juventus, quella rabbia sportiva che traspariva in ogni contrasto e in ogni rincorsa. E che la inculchi nelle giovani leve e le imponga ai più anzianotti. Che sia Tudor o sia Conte, l'auspicio è quello di vedere giocatori cercare di "sbranare" gli avversari. Il discorso sul mercato e quindi sulla società è ahimè ben più grave, ed è quello che dovrebbe essere risolto il prima possibile -
Buongiorno a tutte ed a tutti. Il 1° maggio 1994 moriva uno dei più grandi piloti della storia della Formula 1, per molti forse il migliore. Non ero un suo tifoso, come tanti altri tifavo Ferrari, la rivalità con il francese Alain Prost caratterizzò molto quegli anni, ma gli riconoscevo una superiorità indubbia. Personalmente, tra le altre cose, ricordo una capacità straordinaria nel saper frapporre tra sé ed il diretto inseguitore un "doppiato", superandolo poco prima della parte mista del circuito, facendo in modo che quest'ultimo facesse da "tappo" e quindi sottraendo preziosi decimi di secondo a chi cercava di avvicinarsi. Ma non era certo solo questo il suo più grande talento: 3 volte Campione del Mondo 41 Gran Premi vinti 80 volte sul podio 65 volte in pole position Ma i numeri non dicono tutto: insuperabile nella guida sotto la pioggia, fortissimo nei circuiti cittadini (detiene ancora adesso il record di vittorie a Monte Carlo), eccezionale nella messa a punto del veicolo e nella scelta degli pneumatici. Il 1° maggio 1994 si correva il Gran Premio di San Marino, autodromo di Imola. Quel pomeriggio io e altri amici ci stavamo recando con il pullman allo stadio (uno dei tanti Juventus Club che all'epoca percorrevano, come un serpentone unico, la Milano - Torino); la partita per la cronaca era contro l'Udinese e vincemmo 1-0 con gol del compianto Gianluca Vialli. Ricordo lo sgomento e la preoccupazione nel vedere su quei piccoli televisori l'incidente alla curva del Tamburello, ed il pilota immobile a parte un lieve movimento del capo. Non ricordo nulla della partita, ma ho ben impresso nella memoria il pensiero che quel giorno sarebbe mancato una Leggenda dello Sport (la dichiarazione ufficiale venne fatta poco prima delle 19). Quel weekend a Imola fu tragico, ci fu anche la morte il giorno prima del pilota austriaco Ratzenberger, e numerosi incidenti caratterizzarono tutto il fine settimana. Qui di seguito riporto una ricostruzione, fonte Wikipedia: La competizione è nota per essere stata uno degli eventi di Formula 1 con più incidenti dall'esito grave o mortale: nell'arco dei tre giorni di gara vi persero infatti la vita i piloti Roland Ratzenberger e Ayrton Senna, mentre Rubens Barrichello rimase ferito, così come (pur con esito meno grave) alcuni meccanici e vari spettatori, coinvolti passivamente in ulteriori incidenti verificatisi durante la corsa. Venerdì La sequenza di gravi incidenti che segnò il weekend ebbe inizio già nelle prove libere del venerdì: durante la sessione la Jordan di Rubens Barrichello, a causa del cedimento della sospensione posteriore sinistra e della velocità troppo elevata, uscì di traiettoria alla Variante Bassa, passò di traverso sul cordolo esterno e decollò, superando le gomme di bordopista e impattando contro le reti di protezione. L'auto quindi rimbalzò all'indietro, si cappottò un paio di volte e infine si fermò ribaltata nella via di fuga. Essendo manifesta la gravità della situazione, le prove vennero subito interrotte onde consentire di prestare i soccorsi. Barrichello venne estratto esanime dall’abitacolo e rianimato sul posto dai sanitari: ripresi i sensi, venne trasportato al centro medico e in seguito all'ospedale, ove venne stabilizzato e medicato (avendo riportato una frattura al setto nasale, tagli alla bocca, un braccio rotto, una costola incrinata ed una leggera amnesia). Pur non potendo prendere parte al resto dell'evento, già la mattina del sabato si ripresentò nel paddock. Sabato Il secondo incidente avvenne durante le prove ufficiali di sabato 30 aprile: Roland Ratzenberger era impegnato in un giro lanciato nel tentativo di abbassare il suo tempo di qualificazione. Giunta nel rettilineo all'uscita della curva Tamburello, la Simtek del pilota austriaco subì la rottura dell'ala anteriore: il brusco calo di deportanza e l’elevata velocità (314,9 km/h) la resero ingovernabile, mandandola a sbattere contro il muro esterno della successiva svolta, intitolata a Gilles Villeneuve. Nel forte impatto la cella di sopravvivenza dell'abitacolo resse abbastanza bene, ma la decelerazione fu tale da far perdere immediatamente conoscenza al pilota, provocandogli una frattura della base cranica. Anche stavolta la gravità della situazione fu subito manifesta: mentre il relitto della vettura (rimbalzato contro il muretto) continuava ad andare in testacoda per poi fermarsi in mezzo alla curva Tosa (successiva alla Villeneuve), si vide distintamente la testa del pilota oscillare mollemente, appoggiata ai bordi dell'abitacolo. L'allarme fu ancora una volta immediato e fu esposta la bandiera rossa: in due minuti i medici di pista, diretti dal dottor Sid Watkins, si accostarono alla Simtek, trovando Ratzenberger privo di sensi e con copiosa perdita di sangue dalla bocca e dal naso. I sanitari intervennero su di lui dapprima nell’abitacolo, dopodiché lo estrassero e lo distesero a terra, tentando di rianimarlo. Dopo essere riusciti quantomeno a farlo uscire dall’arresto cardiaco, lo caricarono su un’ambulanza e quindi sull’elicottero del 118 Emilia-Romagna, che lo trasportò al pronto soccorso dell'Ospedale Maggiore di Bologna; a causa del grave trauma subito il pilota austriaco morì sette minuti dopo l'arrivo all'ospedale. La ricostruzione più credibile dell’incidente indicò come causa scatenante un danno all’alettone anteriore della Simtek, riportato durante il giro di lancio a causa di un probabile passaggio scomposto su un cordolo. Tale rottura non venne ravvisata né dal pilota né dal muretto, ma allorché Ratzenberger affrontò il rettilineo del Tamburello, il forte carico aerodinamico dell’alta velocità andò a spezzare definitivamente la superficie alare. A conforto di tale teoria vi furono le registrazioni delle telecamere Rai puntate su quel tratto di pista, una delle quali, poco dopo il passaggio della Simtek numero 32, riprese un oggetto di colore violaceo (visivamente compatibile con la forma del flap frontale) volare in mezzo al tracciato. Secondo le leggi italiane l'autodromo sarebbe dovuto andare immediatamente sotto sequestro a causa dell'incidente mortale, per consentire al pubblico ministero competente di effettuare i rilievi. Essendo però i medici riusciti a riattivare il cuore di Ratzenberger, il successivo decesso avvenne al di fuori del circuito e non comportò la sospensione del programma di gara. Era dal 1986 che un pilota di Formula 1 non moriva “sul lavoro” (l’ultimo era stato De Angelis nel corso di un test privato) e ancor più tempo era passato dall’ultimo accadimento luttuoso nel corso di un evento ufficiale (l’incidente di Riccardo Paletti al Gran Premio del Canada 1982). L'ambiente della Formula 1 ne risultò immediatamente traumatizzato: allorché le prove vennero fatte ripartire, Ayrton Senna e tutti i piloti della Benetton e della Sauber decisero di non effettuare altri giri (...) Domenica Il terzo grave incidente del weekend si verificò già alla partenza della gara: allo scattare del semaforo verde la Benetton di JJ Lehto, quinta in griglia, ebbe un problema tecnico e spense il motore, rimanendo ferma sulla piazzola. Le macchine che la seguivano scartarono bruscamente sui lati per evitarla, ma Pedro Lamy, partito dalle retrovie, si avvide dell'ostacolo solo all'ultimo momento: l'elevata velocità e la presenza di altre monoposto al suo fianco resero inevitabile il violento impatto, con la Lotus che letteralmente sfondò il retrotreno della Benetton, andando poi alla deriva per un centinaio di metri e fermandosi allo sbocco della pit-lane. Entrambi i piloti non riportarono conseguenze (salvo alcuni indolenzimenti), ma i detriti persi dalle auto coinvolte volarono in tutte le direzioni; alcuni di essi scavalcarono le recinzioni e finirono sulle tribune ferendo nove spettatori, dei quali uno, colpito da una gomma, rimase qualche giorno in coma. Poiché il rettilineo dei box si era riempito di detriti, la direzione di gara ordinò l'ingresso in pista della safety car (condotta dal pilota Max Angelelli), per rallentare i concorrenti e dare modo ai commissari di ripulire il tracciato e spostare i relitti delle auto incidentate. (...) Una volta pulita la pista la gara riprese: Senna aveva mantenuto il comando e subito segnò un buon tempo cronometrato (risulterà essere il terzo crono più veloce della gara), inseguito a breve distanza da Schumacher. Nel corso del settimo giro, alle ore 14:17, la Williams del brasiliano approcciò normalmente la svolta del Tamburello a una velocità di circa 310 km/h. In questo frangente il piantone dello sterzo (modificato frettolosamente dai meccanici su istruzioni dello stesso Senna prima della gara) cedette alle sollecitazioni e la vettura divenne ingovernabile. Senna, accortosi di non riuscire a curvare e di stare andando dritto, frenò bruscamente fino a ridurre la velocità a 211 km/h, ma la via di fuga era troppo stretta: nel giro di 2 secondi la Wiliams impattò con un angolo di circa 22 gradi contro il muretto a bordo pista. La grande energia cinetica fece rimbalzare la macchina all'indietro verso la pista: essa toccò di traverso la striscia d'erba che separava il tracciato dalla via di fuga e ritornò verso l'esterno, per poi arrestarsi una cinquantina di metri più avanti. Nella carambola una sospensione dell'auto si spezzò con ancora attaccata la gomma e colpì Senna alla testa, provocandogli un grave trauma cranico: il braccio scheggiato della sospensione penetrò nel casco attraverso la visiera, ferendo gravemente il pilota nel lobo frontale destro, poco sopra l'occhio. Resasi conto dell'immobilità del pilota nel relitto della macchina (salvo alcuni lievi spostamenti del capo probabilmente dovuti alle lesioni a livello cerebrale), la direzione di gara espose la bandiera rossa e chiamò i soccorsi. Nel giro di due minuti i medici guidati dal dottor Sid Watkins intervennero presso la vettura. Le condizioni di Senna erano palesemente gravissime: il pilota era esanime e la testa era mollemente appoggiata al bordo laterale dell'abitacolo. I sanitari sfilarono il casco al pilota tagliando la cinghia di ritenuta, constatando che il brasiliano era in stato di gasping: oltre alla ferita sopra l'occhio destro manifestava una fuoriuscita di sangue dal naso e dalla bocca e non reagiva ad alcun tipo di sollecitazione. Lo estrassero dalla vettura e lo stesero a terra per stabilizzarlo: anzitutto si provvide a tenergli aperte le vie respiratorie con la praticazione di una tracheotomia d'urgenza, a tamponare l'emorragia e a trasfondergli del materiale ematico. Watkins, appurata l'estrema gravità della situazione (a posteriori dichiarò di aver avuto "la percezione che il suo spirito lo stesse abbandonando in quell'istante", dopo aver osservato un improvviso rilassamento del corpo del pilota), chiese l'intervento dell'elisoccorso, che in modo del tutto inedito per la storia della Formula 1 fu fatto atterrare direttamente in pista, presso il sito dell'incidente. In quei momenti concitati qualcuno autorizzò erroneamente il rientro in pista di Érik Comas, che non era ripartito insieme agli altri all'uscita della safety car, ma era rimasto fermo a lungo nei box per riparare l'alettone posteriore rovinato da una toccata. Il francese della Larrousse, ignaro della situazione, arrivò al Tamburello a discreta velocità, evitando per poco di investire i mezzi di soccorso. Incredulo per la situazione creatasi, egli uscì dalla vettura per sincerarsi dello stato del collega ferito (che peraltro qualche tempo prima l'aveva a sua volta soccorso a seguito di un incidente in gara). Quindi, prima che la direzione di gara lo squalificasse per il grave pericolo causato, decise sua sponte di ritirarsi dalla gara. Alle ore 15:00 Senna venne caricato a bordo dell'elicottero, che decollò dalla pista alla volta dell'Ospedale Maggiore di Bologna: al seguito del pilota si imbarcarono il dottor Watkins e il primo assistente Giovanni Gordini, medico anestesista. Durante il volo gli fu trasfuso altro sangue, per un totale di 4,5 litri. (...) A gara conclusa tutte le attenzioni si concentrarono sulle condizioni di salute di Ayrton Senna, che era nel frattempo giunto all'ospedale di Bologna. L'équipe del reparto di rianimazione guidata dal primario dottoressa Maria Teresa Fiandri (che aveva raggiunto il nosocomio subito dopo aver visto l’incidente in televisione) esaminò sommariamente il pilota, constatando che l’unica ferita visibile era quella già citata sopra l’occhio destro (larga tre o quattro centimetri), oltre a un complessivo gonfiore del viso (altrimenti disteso e sereno), mentre il resto delle membra appariva illeso. Allorché tuttavia lo spostarono dalla barella si accorsero che essa era piena di sangue, in quantità giudicata sproporzionata rispetto alle lesioni visibili. La squadra medica provvide subito a trattare l'insufficienza cardiaca e respiratoria in cui versava Senna, fino a quasi stabilizzare polso e respirazione; di tale situazione venne dato conto in due bollettini medici che vennero letti dinnanzi alla folla di giornalisti che si era raccolta presso il reparto di rianimazione, mentre la gara era ancora in corso. In seconda istanza, dopo un consulto con il dottor Gordini (che fin da subito dichiarò nulle le speranze di arrivare a buon fine), il pilota fu sottoposto a TAC ed elettroencefalogramma, che rivelarono tutta la gravità dei traumi subiti e l’assenza di attività cerebrale. Tutto ciò non era tuttavia sufficiente, ai sensi delle leggi italiane in vigore, a dichiarare la morte, che nelle normative era intesa come cessazione dell'attività cardio-respiratoria. Alle ore 18:15 Leonardo, fratello del pilota (che aveva raggiunto l’ospedale insieme all’addetta stampa Betise Assumpcao), chiamò un prete affinché amministrasse ad Ayrton l'estrema unzione: a stretto giro la dottoressa Fiandri li raggiunse ed espose loro il risultato degli esami, avvertendoli dell’irreversibilità dello stato comatoso, per poi dare analoga infausta prognosi anche agli operatori mediatici. Allorché alle 18:37 subentrò un nuovo arresto cardiocircolatorio, l'equipe medica decise di non insistere ulteriormente: tre minuti dopo la stessa dottoressa Fiandri si presentò nella sala stampa improvvisata al 12º piano dell’Ospedale Maggiore, annunciando ai giornalisti ivi convenuti il decesso di Senna. Nel referto l'ora effettiva della morte venne tuttavia indicata alle 14:17, momento dell'impatto con il muretto, sebbene il suo cuore abbia cessato di battere alle 18:40, a significare come ogni tentativo di salvataggio fosse stato vano. I funerali di Stato di Senna, ebbero luogo il 5 maggio 1994 a San Paolo in Brasile, alla presenza di tantissimi rappresentanti del mondo delle corse. Il 7 maggio, invece, ebbero luogo a Salisburgo, in Austria, i funerali di Roland Ratzenberger, alla presenza del presidente della FIA, Max Mosley. L'incidente di Senna resterà l'ultimo con conseguenze mortali in una competizione di Formula 1 fino al Gran Premio del Giappone 2014, segnato dal grave incidente occorso al francese Jules Bianchi, poi deceduto il 17 luglio 2015 dopo più di 9 mesi di coma. Concludo inserendo un brano di Lucio Dalla Buon primo maggio
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Quei sogni "bianconeri" a cui affidiamo i nostri "desideri", nella speranza che prima o poi possano diventare realtà
Juventus_addicted replied to 29 MAGGIO 1985's topic in Juventus forum
se potessi viaggiare indietro nel tempo, non esiterei un istante a catapultarmi nell'epoca d'oro del leggendario trio Boniperti-Sivori-Charles. Un'emozione che purtroppo la mia memoria non può custodire direttamente. Tuttavia, fin da quando ho iniziato a seguire il calcio, la maglia bianconera ha sempre rappresentato l'apice, l'eccellenza. E come biasimarmi? La mia infanzia e adolescenza sono state fortunate, costellate dai trionfi di una Juve semplicemente stratosferica. Anche negli anni meno brillanti, confesso di non aver mai provato invidia per i giocatori che alzavano i trofei con altre maglie. Poi, un giorno, un lampo illuminò il panorama calcistico: un giovane talento vicentino, Roberto Baggio, emanava la stoffa del fuoriclasse assoluto. In quel momento, il desiderio di vederlo vestire i nostri colori divenne un'autentica speranza, fortunatamente esaudita. E con lui, un altro sogno si concretizzò: ammirare la grinta e la classe di Gianluca Vialli con la nostra gloriosa casacca. Il destino ci ha riservato un paradosso affascinante: persino senza quei due immensi campioni, la Juventus ha saputo mantenersi ai vertici, continuando a vincere. Altri grandi giocatori sono arrivati, hanno lasciato il segno e, purtroppo, ci hanno lasciato (l'addio di Zidane brucia ancora, ammettiamolo). Ma ho sempre riposto fiducia nella lungimiranza della nostra dirigenza, consapevole della loro capacità di costruire squadre competitive, mantenendo al contempo un occhio vigile sulla sostenibilità finanziaria. Ed è proprio qui che risiede il mio più grande sogno per il futuro, un desiderio che supera persino l'arrivo di un Messi, un Cristiano Ronaldo, un Mbappé o qualsiasi altro fenomeno alieno possa calcare i nostri campi: una dirigenza illuminata, competente e capace di guidare la nostra amata Juventus verso nuovi, ambiziosi traguardi. Buona Pasqua a tutti voi! -
Auguri di buon compleanno a mister Tudor!
Juventus_addicted replied to Sylar 87's topic in Juventus forum
Tanti Auguri Igorone! Io credo in te, e l'anno prossimo succederà questo: ps: (il cane è il mio) -
Dodici giocatori di serie A indagati per scommesse su siti illegali
Juventus_addicted replied to effe1986's topic in Juventus forum
L'unica cosa da commentare era l'ennesima ed evidente manipolazione della notizia, uscita ad arte chissà proprio perché in questo momento. Avrei voluto aprire una discussione apposita, ma il timore è che venga cancellata perché considerata un doppione. Questo il mio pensiero: Ancora una volta il cielo sopra la nostra Juve si è leggermente increspato. Qualche fulmine qua e là, storie di scommesse che, diciamocelo chiaramente, non fanno mai piacere. Ma che già si sapevano. Certo, la maglia che indossiamo porta con sé un peso di responsabilità, e ogni passo falso fa rumore, tanto rumore. Aprono i telegiornali, i social impazzano, i moralizzatori da tastiera si ergono a paladini della purezza del calcio. Tutto giusto, sacrosanto. Anche qui dentro c'è gente che condanna senza ma e senza se. Non li giudico per questo, ognuno si faccia la propria opinione. Però, cari fratelli juventini, permettetemi una riflessione, magari tipica di chi ne ha viste (e superate) tante. Ma è curioso, no? Come certi scandali, certe "macchiette" o "macchione" che coinvolgono altre sponde del calcio italiano, sembrino scivolare via come acqua sul Teflon. Un soffio di vento e... puff! Dimenticate. Archiviate. "Non interessano". Al limite se ne parlerà quando scatterà la prescrizione. Noi, invece, siamo qui. Ogni presunto passo falso, ogni ombra, si ingigantisce, si ripropone, diventa un mantra eterno. Quasi quasi c'è chi tra noi si affeziona a questa narrazione, un po' come ci affezioniamo alle nostre vittorie, che, guarda caso, quelle non sbiadiscono mai. E, riferito alle altre squadre, una in particolare, non parliamo di quisquilie, eh! Parliamo di vicende che, se fossero capitate dalle nostre parti, avrebbero già portato all'apocalisse mediatica, con tanto di editoriali infuocati e talk show notturni a reti unificate. Ma niente, da quell'altra parte vige una sorta di "immunità narrativa". È come se avessero un interruttore per l'eco mediatica: "off" quando tocca a loro, "on" (e a volume altissimo) quando il vento spira verso la Continassa. Allora, amici miei, mentre aspettiamo che la polvere si depositi e la giustizia faccia il suo corso (come sempre, confidiamo -forse da ingenui cronici - nella serietà delle indagini), concediamoci un sorriso amaro. Un sorriso che sa di "già visto", di un copione che si ripete. E magari, la prossima volta che sentiremo tuonare e piovere sul nostro giardino, ricordiamoci che in qualche altra aiuola, magari un po' più in là, c'è chi annaffia i propri scheletri nell'armadio con la nonchalance di chi sa di avere l'ombrello "giusto". Forza Juve, sempre e comunque. E occhio, che la memoria dei tifosi bianconeri è più dura a morire di un goal di Del Piero al 90esimo! Fino alla fine... e oltre! -
maglie Nuove maglie Juve 24/25: il report di VS! Usciti i tre kit! Training, Prematch, Elite, Retro, Adicolor, Nasa, All Blacks, ecc! EDIT: È USCITA LA VRCT COLLECTION!
Juventus_addicted replied to Leevancleef's topic in Juventus forum
intanto oggi sul Canale WhatsApp della Società è apparso un sondaggio: quale maglietta preferite tra quelle dell'84/85, dell'86/87 e del 94/95. Tralascio il fatto che potevano anche sforzarsi, e inserire le immagini. Lo faccio io: La domanda è: evidentemente lo sanno che quelle erano casacche da JUVENTUS, perchè allora ci propinano le schifezze come quella del prossimo anno? -
Dodici giocatori di serie A indagati per scommesse su siti illegali
Juventus_addicted replied to effe1986's topic in Juventus forum
L'ho sempre pensato, e lo ripeto: La Juventus è la più grande foglia di fico del nostro Paese, utilizzata per coprire non solo le nefandezze calcistiche altrui, ma anche per spostare l'attenzione del popolino da altre vicende ben più importanti. La notizia di oggi fa già capire come proseguirà l'iter giornalistico: solo i giocatori della Juventus sono degli intrallazzatori, gli altri solo di contorno. qui sotto la notizia, fonte repubblica.it Dodici giocatori di serie A sono indagati dalla Procura di Milano per scommesse sui siti illegali. Gli episodi risalgono al periodo 2021-2023. I fatti sono emersi spulciando le chat dei telefoni di Sandro Tonali (oggi al Newcastle) e Nicolò Fagioli (oggi alla Fiorentina), già coinvolti in un'indagine della Gdf di Torino. I giocatori, che non avrebbero scommesso su partite di calcio ma su altre discipline, rischiano provvedimenti davanti alla giustizia sportiva. Questi i nomi nel mirino: Alessandro Florenzi, Nicolò Zaniolo, Mattia Perin, Weston McKennie, Leandro Paredes, Angel Di Maria, Raoul Bellanova, Samuele Ricci, Cristian Buonaiuto, Matteo Cancellieri, Adames Hector Junior Firpo, Una gioielleria che funzionava come banca Ingenti le somme che i calciatori hanno versato nella tasche di due gestori di piattaforme illegali di scommesse online, che si sarebbero fatti aiutare dagli amministratori di una gioielleria milanese che funzionava come banca per regolare i conti. Quando il debito diventava più oneroso, i giocatori effettuavano bonifici alla gioielleria per l’acquisto di orologi di lusso che restavano però nella disponibilità degli organizzatori. Fagioli ha versato quasi 700 mila euro. Tutti gli importi La società titolare della gioielleria si chiama Elysium Group. Riceveva sui propri conti i bonifici bancari “a copertura dei debiti contratti dai giocatori”. Una tabella riassume i pagamenti: Fagioli ha pagato 693 mila euro, Florenzi 155 mila, Tonali 57 mila, Buonaiuto 41 mila, Cancellieri 40 mila. Le accuse: “Fagioli e Tonali avevano ruolo di collettore” Tonali e Fagili, oltre ad aver fatto numerose scommesse sulle piattaforme online, avevano per i pm il ruolo di “collettori di scommettitori”, cioè si occupavano “di diffondere e pubblicizzare le piattaforme illegali, fare da tramite per l’apertura o il caricamento dei conti di gioco nonché effettuare consegne di denaro per conto di altri scommettitori, anche in contanti”. Questa attività garantiva loro dei “bonus” o la decurtazione dei debiti. Così sono finiti nella rete altri calciatori, da Florenzi a Zaniolo. Altri giocatori pagavano solo i debiti di Fagioli Sono emersi anche i nomi di persone non indagate. Fagioli, per far fronte al pagamento dei debiti di gioco, si sarebbe avvalso infatti di prestiti. Per questo agli atti c’è per esempio il nome di Federico Gatti della Juventus, non indagato al pari, per esempio, di Radu Dragusin. Così entravano nelle “stanze chiuse”. Il trucco degli orologi di lusso L’incheista nasce dalla trasmissione di atti dalla procura di Torino, dalla quale emergeva che Fagioli e altri calciatori professionisti giocavano d’azzardo su piattaforme legali e illegali e avevano contratto rilevanti debiti. Si appoggiavano a un gruppo che a Milano faceva riferimento a due indagati, Tommaso De Giacomo detto Tommy e Patrik Frizzera. Erano loro il “banco”, la chiave d’accesso alle “stanze chiuse”. Il “trucco” degli orologi di lusso pagati e mai comprati dai calciatori, perché serviva in realtà a pagare debiti di gioco, è stato confermato dallo stesso Tonali durante un interrogatorio. Sequestrati un milione e mezzo di euro La squadra della Guardia di Finanza della sezione di polizia giudiziaria della Procura di Milano ha eseguito il sequestro preventivo di un milione e mezzo di euro a cinque persone e a una società per "esercizio abusivo di attività di gioco e scommesse, riciclaggio e responsabilità amministrativa degli enti". Sono stati anche notificati, nell'inchiesta dei pm Paolo Filippini e Roberta Amadeo, "decreti di fissazione di interrogatorio preventivo" davanti al gip, dopo la "richiesta di applicazione" dei domiciliari per i cinque indagati. -
Dodici giocatori di serie A indagati per scommesse su siti illegali
Juventus_addicted replied to effe1986's topic in Juventus forum
come mai la notizia esce adesso? c'è voluto tutto questo tempo per "spulciare" le chat dei 2 giocatori? da cosa devono sviare l'attenzione mediatica? -
Il ritorno di Jeep e Visit Detroit: la Juve tratta il doppio sponsor di maglia
Juventus_addicted replied to phoenix's topic in Juventus forum
Più probabile che nessun altro voglia spendere cifre esorbitanti per legare il proprio nome alla Juve attuale. -
Perin sui social: risposta a Motta?
Juventus_addicted replied to TempoReale's topic in Juventus forum
ITE AD OPERANDUM -
I giocatori della Juventus e Tudor a cena al ristorante di Bonucci
Juventus_addicted replied to EJ97's topic in Juventus forum
Chissà se qualcuno pagherà il conto salato, o basterà sciacquarsi la bocca -
Auguri di buon compleanno a J.P.J. Elkann
Juventus_addicted replied to Leppe's topic in Juventus forum
Mi unisco agli Auguri ad Alberto Zaccheroni: anche se da noi è transitato per un solo anno, molto negativo, mi è sempre sembrato una brava persona -
Messi o Maradona?
Juventus_addicted replied to ufficialee's topic in Serie A, altre squadre e campionati esteri
Senza tante pippe mentali, mi accontento di averli visti giocare entrambi. Maradona meno professionale, come disse egli stesso a Emir Kusturica, «Emir, sai che giocatore sarei stato se non avessi tirato la cocaina? Che giocatore ci siamo persi!».. Peccato non averli visti con la maglia bianconera, ma del resto ho avuto la fortuna di ammirare gente come Platini, Baggio, Del Piero, Tevez: non proprio degli scarponi -
Buffon a Sky Sport: "Tudor porterà energia positiva, mi auguro che i giocatori riescano ad esprimere le loro qualità"
Juventus_addicted replied to Vs News's topic in Juventus forum
E poi, quando si è trattato di affossarci, chi e cosa si auguravano per il calcio italiano? Per me il calcio italiano può anche fallire, indipendentemente dalla Juve -
Giuntoli come Marotta: stesso errore, stessa rinascita?
Juventus_addicted replied to Baian84's topic in Juventus forum
parallelismo e Marotta nella stessa frase... suona come body shaming. Vediamo se al secondo anno arrivano giocatori come Pirlo, Vidal, Lichtsteiner. E se l'allenatore sarà in grado di valorizzare i giocatori di adesso. Poi giudicheremo. speriamo bene -
Le parole di Tacchinardi sulla juventinita’ di Tudor
Juventus_addicted replied to Blackwhite heart's topic in Juventus forum
good post. La Juventus ha sempre avuto giocatori simbolo, veri leader capaci di trasmettere carisma e determinazione ai compagni, sul campo e fuori. Dall'ultimo capitano storico Buffon a giocatori come Del Piero, Conte, Vialli, e più in la nel tempo i vari Campioni degli anni 70 e 80 (quelli che ricordo io) , la squadra si è sempre affidata a figure in grado di accendere la passione e la voglia di vincere, non solo ai tifosi ma anche e soprattutto ai propri compagni.. Oggi, però, questa "fiamma" sembra essersi spenta. La squadra è priva di una leadership carismatica che la guidi nei momenti difficili, come accadeva in passato. L’assenza di un capitano con la capacità di trascinare i compagni, di un uomo simbolo in grado di far sentire la sua presenza in campo e di incitare alla battaglia, è palese. Le prestazioni dei giocatori appaiono spesso senza quella "fame" di vittoria che ha sempre contraddistinto i bianconeri. Il fuoco che ha alimentato le grandi stagioni della Juventus sembra spento, e i risultati, sul campo e fuori, si vedono. Il marchio di fabbrica è sempre stata la mentalità vincente, che andava oltre le singole partite. Ed è di quella mentalità che ci siamo tutti appassionati. Quella mentalità, però, oggi sembra mancare, con una squadra che non riesce a rispondere alla pressione nelle sfide più difficili e che fatica a trovare la forza per superare le difficoltà. Per questo, non avendo giocatori con quelle caratteristiche, occorre qualcuno che sappia cosa vuol dire avere carattere che ha sempre distinto la Juventus, quella rabbia sportiva che traspariva in ogni contrasto e in ogni rincorsa. E che la inculchi nelle giovani leve. I believe in Igor Tudor -
Fabio Capello: "Cambiare è sempre un rischio ma se lo spogliatoio non voleva più continuare con Thiago Motta allora Tudor è la scelta giusta"
Juventus_addicted replied to Andrea81's topic in Juventus forum
giusto ne dovresti parlare con chi gestisce il personale, nel frattempo continui a fare il tuo lavoro con dedizione e dignità La responsbilità è del datore di lavoro, che valuta l'operato del responsabile. Ma se i dipendenti remano contro, sono anch'essi passibili di azioni disciplinari mai detto che devono dare il 110%. Ma pretendo che non facciano figure di * come quelle contro l'Empoli d'accordo con te Guarda, in oltre 30 anni di attività (tutte per la stessa azienda) ho avuto "superiori" bravi ed altri veramente scarsi. Se c'era da dire qualcosa, affrontavo il problema con il diretto interessato, a volte litigando anche pesantemente. Se non arrivavo ad una soluzione soddisfacente, mi rivolgevo a chi nella scala gerarchica occupava un posto nel gradino superiore. Ma mai ho fatto mancare il 100% della dedizione a quello che stavo facendo, e questo mi è sempre stato riconosciuto, anche economicamente. Qui, invece, è probabile che quelli che si sono lamentati sono stati mandati via. Gli altri, invece, hanno trotterellato sbattendosene altamente del fatto che stessero giocando per la più gloriosa delle società italiane. Una vergogna, dei giocatori, dell'allenatore scarso, del dirigente altrettanto scarso, e del datore di lavoro. ciao a tutti -
Fabio Capello: "Cambiare è sempre un rischio ma se lo spogliatoio non voleva più continuare con Thiago Motta allora Tudor è la scelta giusta"
Juventus_addicted replied to Andrea81's topic in Juventus forum
Lo stipendio però i giocatori lo prendevano lo stesso. E in qualsiasi ambiente di lavoro, se il tuo capo ti sta sul * tu comunque devi lavorare lo stesso. Altrimenti sei poco professionale e mangiapane a tradimento -
(TJ) Il main sponsor potrebbe finalmente arrivare sulle maglie della Juventus per il Mondiale per Club
Juventus_addicted replied to Capossela's topic in Juventus forum
A questo punto sarà la Juve a dover pagare per avere un marchio sulla maglietta. Fossi io il "padrone del vapore", venderei 4 o 5 di quei pipponazzi strapagati spacciati per grandi giocatori, e con il ricavato (una cinquantina di milioni?) andrei dal Signor Ferrero, quello della Nutella e non quell'ectoplasma che ci ritroviamo come presidente, e oltre a pagarlo lo pregherei in ginocchio di legare per il solo periodo del mondiale per club il nome di quella deliziosa crema alla nostra divisa. Un ritorno d'immagine clamoroso, non per loro ma per la Juve. E poi immaginate tutti gli antijuventini che comunque non possono fare a meno di quella "droga" alla gianduia... Che si ingozzino guardando i nostri colori. Pivelli -
La tossicità dell'ambiente Juve: parliamone
Juventus_addicted replied to saronno's topic in Juventus forum
Il pesce puzza dalla testa. -
Come si spiega il crollo nel 2025 di Atalanta e Napoli?
Juventus_addicted replied to ~ J u v e n t u s's topic in Serie A, altre squadre e campionati esteri
Si spiega che noi, oltre a fare schifo, portiamo pure sfiga a quelli che ci battono -
Un pomeriggio di ordinaria follia
Juventus_addicted replied to Third stone from the sun's topic in Juventus forum
Un gigantesco juve = "sinonimo di escremento" E ti dirò di più: l'immagine era ben visibile sull'app di Google, poi rimossa. Qualcosa da far vomitare per il solo fatto che sia stata autorizzata. E quei 4 idioti che abbiamo in società continuano imperterriti, ogni anno, a sovvenzionarli comprando con valutazioni astronomiche immonde pippe. Non so chi è peggio -
Un pomeriggio di ordinaria follia
Juventus_addicted replied to Third stone from the sun's topic in Juventus forum
Io amo Firenze, città meravigliosa. Ieri, dopo aver visto quella coreografia ignobile, ho pensato solo ad una cosa: xxx Sono delle bestie, specchio fedele dei tempi indecorosi che stiamo vivendo. E, goccia dopo goccia, insulto dopo insulto, mi portano a a reagire alla stessa maniera. Un abbraccio all'autore del topic ed ai suoi figli -
Il nome di Mancini accostato alla Juventus... vi crea disagio?
Juventus_addicted replied to jurgen kohler's topic in Juventus forum
MILANO, 23 agosto 2005 - Polemica a distanza tra il tecnico dell'Inter Roberto Mancini e il d.g. della Juve, Luciano Moggi: "Dice che arriveremo secondi in campionato? - chiede l'allenatore nerazzurro - Non gli rispondo. Piuttosto lui dovrà rispondere tra poco a qualcun altro". Il riferimento di Mancini va al caso Piccolo-Pederzoli, i due giocatori passati dal Como alla Juve, per il cui trasferimento la Procura di Como sta indagando anche Luciano Moggi. Inoltre Mancini difende il suo giocatore Walter Samuel, squalificato per tre giornate con la prova tv in seguito allo sputo a Nedved in Supercoppa: "Ho visto le immagini solo ieri e tra i due giocatori ci sono tre metri di distanza, mi sembra una cosa inventata, la squalifica è un atto ingiusto". Qui sopra un articolo del giornalaccio rosa, anno 2005. In realtà Mancini era già a conoscenza delle intercettazioni che l'anno successivo avrebbero distrutto la nostra Juve. Questo grazie al duo denti marci/tronchetto dell'infelicità. Non lo insulto perché era amico fraterno di Gianluca Vialli, ma che vada bellamente a * lontano da Torino