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Lohengrin

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Tutti i contenuti di Lohengrin

  1. No, il problema è l'inciviltà assoluta dei tuoi compagni di tifo: superiore a quella di qualsiasi altra tifoseria (eguagliata forse solo dai romanisti). Chiagni e fotti. Voi potete scorrazzare impunemente negli altri stadi ma nessuno può avvicinarsi al vostro.
  2. Eh già, una prospettiva sconfortante: diventare (esser diventati?) come l'Inter di Moratti o, forse peggio (almeno per me), come la A.S. Roma: una specie di senso di inferiorità costante inframmezzato da sprazzi di (infondata) esaltazione.
  3. Bel post Jouvans, davvero. Il dramma non è solo la formazione ma - come scrivi giustamente - il fatto di imputare ai giocatori la colpa del fallimento. E questo è un pessimo segnale.
  4. Non ho visto la partita perché ero al teatro dell'opera a vedere il mio amato Lohengrin del più grande genio musicale di ogni tempo. A quanto leggo, del resto, non mi sono perso granché (addirittura una formazione iniziale senza attaccanti...). Lo Spalletti della Nazionale....Resto fermo nel convincimento: ci vuole un allenatore giovane, che abbia fame e qualche idea e soprattutto coraggio. Basta 3-5-2, basta 3-5-1-1, basta tre centrali, basta passaggi orizzontali, basta, basta. Almeno Motta osava. Soprattutto abbiamo bisogno di un direttore sportivo che ci liberi dei vari Kelly, Miretti, Cabal, Openda, Locatelli e compagnia cantante, della mediocrità che ci attanaglia.
  5. Lohengrin

    I numeri impietosi dal 2006 ad oggi per la trasferta a Napoli

    Deciderà l'aspetto mentale. Se non faremo i pulcini bagnati e andremo a prenderli alti ce la giocheremo alla grande (modello Higuain, per intenderci: un gigante). L'unico che temo veramente tra gli asini per domani è Neres (Kelly non riuscirà a intercettarlo neppure con un sonar).
  6. Lohengrin

    Bollettino medico: Vlahovic, intervento riuscito

    In bocca al lupo Dusan, fatti trovare pronto per la volata scudetto.
  7. Grazie Jouvans, è un grande. Quella dei triangoli è una sacrosanta verità, è una delle cose che ti insegnano a scuola calcio (tanto che nel piazzale sotto casa quando giocavo da piccolo dribblavo...con il muro che mi restituiva la palla...). Hajj mi sta facendo perfino rivalutare David e McKennie. Ma, come dice lui, con l'Udinese abbiamo visto "baby steps", stiamo in pratica ancora "gattonando". Contro gli asini dovremo correre.
  8. Lo so Vostro Onore... Adduco però a circostanze attenuanti sia la mia relativa giovinezza di iscritto (purtroppo non anagrafica), sia, come scrivevo in altro post sopra, il fatto di essere un "primitivo tattico". p.s. al tuo p.s.: ma infatti nulla di quanto viene scritto in questo topic è affidato al caso (e men che meno i tuoi augusti contributi...)
  9. A me è piaciuto molto il video (a proposito: a quando il prossimo del mito arabo newyorkese?) ed è così (video+tue slides/post) che può crescere anche un primitivo tattico come il sottoscritto. Piuttosto la preoccupazione è che la partita di martedì non sia particolarmente probante (per l'avversario e il tipo di competizione). Temo che contro i ciucci (o meglio: gli asini) serva molto di più di Miretti "negli spazi" o di McKennie trequartista. Soprattutto avremo bisogno di saltare la loro pressione iniziale (quella che ha schiantato la Roma). Chissà che Koop in costruzione da dietro non sia determinante (Locatelli verrebbe soffocato in un minuto).
  10. Grande parallelismo: Spalletti come Tristan Tzara... ma attenzione a evocare il Dadaismo che era "anti-arte". Qualcuno potrebbe pensare che il calcio "dadaista" sia "anti-calcio" e quindi Allegri e quindi... (etc. etc.).
  11. La cosa migliore sarebbe sottrarsi al pressing degli asini, anzi aggredirli sin dalla loro prima costruzione e segnare nella prima mezz'ora (cioè fare noi il gioco che hanno fatto a Roma). La cosa peggiore invece sarebbe scendere in campo timorosi e subire la loro pressione per buona parte della gara. Spero in una formazione con Kenan, David e Conceicao.
  12. Mi dispiace moltissimo. I tanti denigratori di Vlahovic in quesfo forum saranno felici di non vederlo più in campo (e rimarranno finalmente silenti). Ora vedremo di che pasta sono fatti David e Openda. Niente più scuse.
  13. Tra le due entità mefitiche che si sono affrontate questa sera non saprei chi buttare a mare. Forse la Roma (ma solo perché sono costretto a subirli quotidianamente). Ad ogni modo gli asini hanno disputato una gara compatta, mettendo in mostra un pressing organizzato e asfissiante, e un centrocampo con due grandi giocatori. Domenica ci vorrà la miglior Juve della stagione.
  14. Invece Conte quando perde riconosce i meriti dell'avversario. Ma perché non guardate nel vostro orticello?
  15. Mi è piaciuto qui Spalletti (di fronte alle solite domande: David, Openda, Openda, David). Soprattutto quando ha sottolineato l'importanza della vittoria in Norvegia ma al tempo stesso anche l'esigenza di non essere scolastici nelle giocate. Mi è sembrato tranquillo. Credo sia l'atteggiamento psicologico migliore per affrontare il trittico che ci aspetta e da cui dipende il nostro futuro da grandi. Certo: se a gennaio prendessimo Ederson...
  16. È inutile interloquire con quei quattro/cinque utenti che attaccano Vlahovic a prescindere. Ti potrei fare i nomi uno a uno. Ora saranno felici (gioire per l'infortunio di un nostro giocatore....non finirò mai di stupirmi).
  17. Lohengrin

    [Live] Juventus - Cagliari 2-1

    Perché questi invece...
  18. Lohengrin

    [Live] Juventus - Cagliari 2-1

    Openda e David ottimi (ma la colpa è di Vlahovic).
  19. A parte il fatto che non so chi tu sia e a che titolo ti permetti di offendere, quella di Lippi era una squadra votata all'attacco (4-4-2 con variante 4-3-3 o 4-2-3-1): i "guerrieri" (e in primo luogo Conte "capitano") servivano a segnare, non a spazzare la palla in tribuna.
  20. Penso che non dipenda dalla "aria" della Continassa (nemmeno tornassimo ad Anassimene di Mileto...). Credo piuttosto che la scelta di base - e che condiziona tutto il resto (mercato, allenatore, modulo) - sia l'alternativa tra vincere in Italia o vincere in Europa: e poiché è ormai radicata l'idea che in Italia non si vince se si prendono troppi gol e poiché storicamente abbiamo dato priorità al campionato, si è affermata questa mentalità del 3-5-2, della difesa inespugnabile, dei petti sbattuti per un salvataggio in calcio d'angolo, etc.: la retorica del "turbante insanguinato", per intenderci. Quando capiremo che il futuro (anzi: il presente) è il calcio internazionale e che è un milione di volte preferibile vincere la Champions arrivando quarti in campionato, anziché uno scudetto barattando l'uscita dalla Champions, non ne verremo fuori e non vedremo alla Juve tre attaccanti (guarda caso, l'ultima grande - forse la più grande - Juve, quella di Lippi, schierava più giocatori offensivi e la difesa a quattro).
  21. Tanto più che contro i norvegesi l'arbitro è stato tutto fuorché casalingo. E malgrado ciò abbiamo rischiato di non vincerla.
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