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Dario il grande

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Tutti i contenuti di Dario il grande

  1. Dario il grande

    Il ruolo di Locatelli

    Il ruolo classico del regista oramai è quasi del tutto scomparso, il calcio attuale è praticamente uomo contro uomo (almeno ad alti livelli è così), le squadre migliori si muovono rapidamente, ben compatte e pressano a tutto campo, pertanto in un meccanismo nel quale spiccano qualità e la conseguente sinergia, l'impostazione di base e la così detta regia, passano praticamente attraverso tutti gli elementi in campo, ovvio che i giocatori collocati da centrocampisti poi si ritroveranno tra i piedi più palloni da distribuire, ma questo e lo ripeto, nel calcio moderno lo devono saper fare un po' tutti. Il regista unico all'antica oggi lo ingabbiano facilmente, quindi diventa inutile; semmai esistono dei giocatori di grande qualità tecnica, i quali praticamente fungono da veri trequartisti, collocati tra centrocampo e attacco ove dettano la fase offensiva e spesso si aggiungono essi stessi da attaccanti a supporto delle punte, ma stiamo parlando di sempre più rari fuoriclasse presenti solamente nelle squadre di rango molto elevato; noi purtroppo attualmente non lo siamo, non disponiamo di elementi di qualità tecnica elevata, ne centrocampisti, ne trequartisti ne altro, pertanto la tendenza ad ovviare al problema è quella di mantenere una specie di regista basso offrendo tale compito all'unico giocatore rimasto capace ad alzare la testa e provare ad impostare dal basso; compito arduo specie quando non si possiedono vere mezze ali di buon spessore tecnico.
  2. Dario il grande

    Il ruolo di Locatelli

    Concordo e questo concetto lo ho ribadito più volte pure io: Locatelli fa il mediano interditore e lo fa discretamente bene, purtroppo questa squadra è del tutto sprovvista di autentiche mezze ali di garantita qualità tecnica, quindi impostare una manovra fluida è costante diventa impossibile. Siamo obbiettivi il reparto di centrocampo è mediocre, ma la causa di ciò non è Locatelli e tutto il contorno e la necessaria sinergia che vengono a mancare; si era creduto e sperato che i due interni di valore lo fossero stati Koopmeiners e Douglas Luiz, purtroppo si sono rivelati due oggetti misteriosi e ne stiamo pagando le conseguenze.
  3. Dario il grande

    Bologna - Juventus 1-1, le pagelle e il migliore in campo!!!

    Di Gregorio 6 (attento quando chiamato in causa) Kalulu 6 (prestazione sufficiente) Veiga 6 (fa la sua onesta partita, sfortunato sul gol subito) Savona 6,5 (forse la sua prestazione migliore, controlla bene l'avversario più pericoloso) Weah 5 (insufficiente anche perchè fuori ruolo, non occorre essere dei geni per capire che non sa fare il centrocampista esterno) Locatelli 6 (fa bene in interdizione, meno in impostazione, pure per il fatto che i compagni proprio non sono portati al dialogo costruttivo) K. Thuram 6,5 (ottimo primo tempo, grande prestanza fisica, talvolta troppa euforia; bene quando strappa, meno quando c'è da ragionare) Cambiaso 6 (sufficiente, va a corrente alternata, fa qualcosa di valido e qualche banalità; comunque meglio rispetto ad altre volte) Nico Gonzalez 6 (abbastanza bene, l'unico a cercare il dialogo che poi non trova a causa della evidente carenza di qualità tecnica espressa dai compagni) McKeenie 5 (maluccio, pure la storia del fuori ruolo non regge più, è un semplice gregario privo della necessaria qualità; l'arbitro lo grazia) Kolo Muani 6 (sufficiente solamente per l'impegno, del resto giocare da unica punta solo contro tutti è difficile per chiunque; non solo per Vlahovic) Alberto Costa 5 (peccato per la possibile rete banalmente sprecata, comunque da rivedere) Douglas Luiz s.v Conceicao s.v. Adzic s.v. Mbangula s.v. Tudor 6 (sa che questa squadra soffre i ritmi altri, giustamente la imposta da contropiede, ma purtroppo le rapide ripartenze non le sanno fare, semplicemente per il fatto che manca quel minimo di qualità per farlo)
  4. Vincere la prossima con la Lazio potrebbe essere fondamentale, ma ancora di più speriamo fortemente nelle disgrazie altrui.
  5. Dario il grande

    Cinque anni di digiuno dallo Scudetto. Rassegnazione o rinascita?

    Quando un ciclo finisce bisogna riprogrammare completamente la squadra, per farlo serve che i vertici dirigenziali siano competenti in materia calcistica, quindi si affidino a professionisti in possesso di evidenti requisiti innovatori, ossia DS e osservatori dal buon fiuto, in grado di capire quale sia l'elemento tecnico più adatto a costruire la squadra partendo dal suo telaio, individuando quei tasselli che veramente servono garanti di mentalità, carattere e qualità tecnica. Tutto questo doveva venir posto in atto già dopo Cardiff, invece si è atteso non si sa che cosa, si è preferito credere che per risorgere basti chiamarsi Juventus e cullarsi sugli allori; un tentativo fu fatto con Sarri, ma la vecchia guardia pluridecorata non gradiva di dover cambiare sistema e adeguarsi al nuovo modo di giocare a calcio, quindi via l'allenatore per prenderne un altro, anzi un ex collega, il quale pure lui ben presto comprese che se non ci si adegua ai nuovi sistemi poi il percorso innovativo diventa impossibile; quindi via pure lui e si arrivati al gestore plurivincitore di scudetti guidando una squadra al tempo composta da campioni, ove però non essendo un innovatore poi non è riuscito a creare i presupposti per allestire una squadra che in un paio d'anni sarebbe ritornata competitiva e da allora si è rimasti al palo, perdendo anni e tanti denari; il resto è attualità e dopo un lustro a quanto pare le idee sono rimaste ben confuse tanto quanto prima. Il vecchio adagio recita che alla Juve l'unica cosa che conta è vincere, ma se non si possiedono i cavalli da corsa e chi li sa guidare, diventa un problema pure essere almeno competitivi; difatti ancora non lo siamo.
  6. Ancora con queste mezze figure, dopo parecchie stagioni di prestazioni raramente positive non si è capito che bisogna cambiare indirizzo e puntare esclusivamente sulla qualità necessaria a formare una squadra d'alto rango. Diamo via facilmente ragazzi promettenti per poi confermare giocatori con evidenti quanto perseveranti lacune; tutto questo è incompetenza e anche masochismo, oppure entrambe le cose.
  7. Invece di iniziare a pensare concretamente ad acquisire centrocampisti di garantito quanto elevato livello, si persevera a insistere su gregari da considerare esclusivamente quali possibili riserve e non di certo con contratti pluriennali da 3 milioni netti a stagione. D'accordo esiste il rischio di perdere a zero gente quali il simpatico Mc Keenie, ma se in società non hanno ancora compresa la necessità immediata di cambiare drasticamente percorso e puntare decisamente sulla qualità, poi va a finire che per l'ennesima volta ci ritroveremo innanzi al conseguente e oramai tradizionale anno di transizione e così avanti per le stagioni a seguire.
  8. Divertente per la platea il trottolino, purtroppo più fumo che arrosto; riuscisse ad eliminare quel sciagurato difetto il quale non gli permette di alzare almeno per un attimo la testa a vedere ove si smarcano i compagni, poi potrebbe godere di una più attenta considerazione, ma allo stato attuale aggiungendo pure la mancanza di fisicità, i 30 milioni non li rischierei proprio; nemmeno la metà.
  9. Di aggiungere finalmente la necessaria qualità all'attuale centrocampo (che ne è del tutto privo), nemmeno a parlarne; se poi per essere giocatore da Juve è sufficiente dimostrare buona volontà ed emanare simpatia, allora tutto è comprensibile specie lo stato della squadra, rimasto tale e quale da almeno un lustro a questa parte.
  10. Detto e ripetuto tantissime volte: Locatelli è un mediano interditore, valido a fungere da filtro davanti alla linea difensiva e poi a iniziare la manovra; il nostro grande quanto irrisolto problema non è lui, ma dipende dal fatto che non possediamo oramai da parecchi anni, di due autentiche mezze ali di elevata qualità. Ci eravamo illusi con il ritorno di Pogba, poi con l'acquisizione di Koopmeiners e Douglas Luiz, ma purtroppo per vari motivi ben conosciuti da tutti alla fine non siamo riusciti ad ottenere un centrocampo degno, ove Locatelli ci può stare a fungere da copri spalle e da riferimento arretrato a eventuali quanto auspicabili compagni di reparto, provvisti di qualità tecnica superiore e specie di visione di gioco in verticale, quindi in grado di condurre il gioco della squadra.
  11. A inizio stagione avevo letto da qualche parte, che Douglas Luiz andava pagato in due rate, ossia la prima iniziale di 26 milioni (2024) e la seconda a saldo di 24 milioni (2025); a questo punto vorrei tanto conoscere se hanno già saldato il conto, o se invece c'è stata un altra tipologia di accordo, specie se il giocatore dovesse rientrare alla base, oppure essere ceduto ad altra società. Di tutta questa faccenda alquanto oscura di chiaro rimangono le stranezze e magari poi va a finire che pure ce lo teniamo.
  12. Dario il grande

    Cristiano Giuntoli: autore di un disastro dopo l'altro

    Ad un Direttore Sportivo va sempre affiancato un ex giocatore, meglio se dal notevole dal passato nella Juve, quindi sicuro conoscente dell'ambiente e della mentalità storica della squadra; via Nedved non ci abbiamo posto più nessuno e gli esiti non hanno tardato a farsi vedere e questo oramai succede da parecchi anni.
  13. Per quel ruolo da esterno offensivo di destra, serve maggiore praticità e solidità; Conceicao è poco pratico in quanto una volta saltato l'avversario, poi perde tempo a risaltare il prossimo e come tutti i piedi mancini trova notevoli difficoltà ad utilizzare il piede destro, guarda sempre la palla e non alza la testa a vedere dove darla. Peccato, possiede un ottimo dribbling e scatto breve ma per tutto il resto diventa troppo prevedibile e fin troppo facile da sovrastare fisicamente; giocatori quali Politano, Orsolini, Soulè, nell'assieme gli sono superiori.
  14. K.Thuram è giovane e deve crescere parecchio, possiede ottime doti sia fisiche che tecniche e caratteriali, pertanto ci si auspica diventi un centrocampista d'alto livello; ma per il momento andiamoci molto cauti con certi paragoni.
  15. Douglas Luiz è stato il mistero dei misteri, la stagione scorsa consacrato quale migliore centrocampista della Premier, qui da noi non si è ancora capito come gioca, se possiede qualità da play maker o da mezzala offensiva; l'unica cosa che si è resa ben evidente sono stati i suoi progressivi infortuni, senza però dare conoscenza della loro gravità, cause e cure. Io mi sono fatto un idea un po' diversa della situazione, ossia che il giocatore sia arrivato alla Juve contro la sua volontà, sottostando ai voleri della società cui apparteneva e che comunque alla Juve, pur essendone a conoscenza, abbiano preso un accordo di sottobanco per altri motivi (magari di favori reciproci); altrimenti il tutto diventa di difficile comprensione, come lo è il fatto che a quattro giornate dalla fine del campionato, il giocatore ora reclami di non avere avuto lo spazio e la considerazione che si aspettava di avere, quasi recitasse un copione prestabilito; tutto molto strano.
  16. Nel calcio attuale gli esterni, indipendentemente che siano considerati centrocampisti di fascia o attaccanti esterni, devono comunque garantire la necessaria sufficiente copertura quando la palla l'hanno gli avversari, per farlo serve corsa e perlomeno una affidabile fisicità, necessaria ad andare a contrastare l'avversario diretto quanto si pone all'offensiva; purtroppo Conceicao non possiede tale caratteristica, è un ala classica brava a puntare il fondo campo per poi cercare il cross al centro, buon dribblatore ma carente per il resto per il fatto di essere troppo minuto quindi improponibile nei contrasti; fosse meno innamorato del pallone, quindi più pratico e dinamico specie nel dai e vai, forse potrebbe giocare da seconda punta, ma probabilmente quando distante dalla linea laterale del campo va a perdere il riferimento. Può essere un elemento utile da collocare nelle mezze ore finali con gli avversari più stanchi quindi in difficoltà nell'uno contro uno, pertanto questa soluzione va valutata con attenzione dall'allenatore e in conclusione poi il resto dipende dal costo del cartellino, se troppo caro per una riserva, meglio lasciar perdere.
  17. Dario il grande

    Cristiano Giuntoli: autore di un disastro dopo l'altro

    Il vero disastro è dovuto alla incapacità gestionale dei vertici societari, tutta gente ben distante dal comprendere che l'azienda calcio professionistico è ben diversa quanto distante da quella classica industriale. Un presidente può anche non essere un acuto conoscitore del calcio giocato, ma parte lo staff che lo circonda lo deve essere assolutamente, ossia la conduzione sportiva deve essere data a gente che il calcio lo ha praticato personalmente, poi vengono i commercialisti e i ragionieri; da noi dal dopo Andrea Agnelli è avvenuto l'esatto contrario, ove i vertici si sono illusi che per ricostruire la squadra fosse sufficiente darne la guida ad un gestore unico; prima quello tecnico (Allegri) e successivamente quello sportivo (Giuntoli), mentre le due figure dovrebbero lavorare assieme e con l'aggiunta di qualche supervisore esperto di calcio con la funzione di suggeritore e di collegamento tra i vertici societari e il campo; tale fu il compito di Nedved, mentre ora non c'è nessuno, ovviare a queste lacune deve essere il primo tassello della ricostruzione; non capirlo significa perdere altro tempo e soldi e inutili anni di transizione a seguire.
  18. Dario il grande

    Cristiano Giuntoli: autore di un disastro dopo l'altro

    L'inizio del disastro parte immediatamente dopo la finale di Champions persa a Cardiff, da quel momento una micidiale progressione di madornali errori di valutazione, sia amministrativi quanto tecnici.
  19. K. Thuram è bravo e crescerà ulteriormente, ma per il momento paragonarlo a Khedira e Pogba è del tutto fuori luogo.
  20. Dario il grande

    L'espulsione di Yildiz, comminate due giornate di squalifica

    Reazioni istintive spesso irrazionali sono parte di uno sport di contatto quale è il calcio, chi lo ha praticato pure se solamente da dilettante sa che succedono in ogni contesto; Yldiz non credo abbia premeditato altrimenti non si sarebbe fatto beccare come un pollo, pertanto non vedo il caso di proseguire con il processo ad oltranza: ha sbagliato e ora paga con due giornate di squalifica.
  21. Dario il grande

    L'espulsione di Yildiz, comminate due giornate di squalifica

    Pare che Mbangula sia ritornato disponibile, potrebbe essere lui il sostituto di Yldiz.
  22. Dario il grande

    L'espulsione di Yildiz, comminate due giornate di squalifica

    Reazione da ingenuo, ne succedono di simili ad ogni partita e in qualsiasi categoria, ma la Juve e' la Juve e Yldiz e' un giocatore della Juve.
  23. A Bologna e a Roma con la Lazio, sono due finali ove è vietato perdere, pertanto massima concentrazione e coltello tra i denti, ci stanno di mezzo tutta la stagione e l'importanza della prossima, comprese le eventuali riconferme o meno di parecchi giocatori.
  24. Credo dipenda dal fatto dei troppi soldi garantiti fin da subito e senza la necessaria ambizione sportiva, mentre il fattore maggiormente responsabile di questa situazione, sia l'eccessivo potere in mano ai procuratori dei giocatori.
  25. Avessimo due autentiche mezze ali di qualità e inventiva, con Locatelli in posizione centrale a coprire loro le spalle e fungere da filtro davanti la difesa, quindi in un centrocampo disposto a tre, poi si ritornerebbe a pensare in grande; a patto che dopo tanti anni la squadra poi diventi finalmente un complesso dinamico (ci sono riuscite quelle che ci stanno davanti e alcune di quelle che ci stanno dietro, non vedo per quale motivo non dovessimo riuscirci pure noi).
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