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Dario il grande

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Tutti i contenuti di Dario il grande

  1. Dai così poi prendiamo Scamacca e Pinamonti, i quali con il nostro superbo centrocampo e la consolidata mentalità mirata al contenimento, faranno faville.
  2. A prescindere che arrivi Conte o chi altro, chi sarà il prossimo tecnico dovrà trovare il modo di recuperare quella identità andata perduta nel trascorso quinquennio. Gli acquisti dovranno essere per forza mirati a garantire quella qualità che da troppo tempo manca specie in mezzo al campo, non credo serva ribaltare l'intera rosa; quindi tre o quattro inserimenti nei ruoli chiave, non necessariamente grandi quanto costosi nomi, ma gente in possesso dei necessari requisiti specie ben motivata e fortemente ambiziosa; l'unico nome noto che vorrei è Zirkzee, giocatore a mio avviso necessario a completare una linea offensiva di grande livello (eventualmente pure accanto a Vlahovic nel caso quest'ultimo dovesse rimanere specie nel caso non fosse possibile giungere a qualcosa di ipoteticamente meglio).
  3. Il problema Conceicao si pone su elementi basilari per giocare a calcio, il primo è prettamente fisico: il ragazzo purtroppo non possedendo manco un minimo di solidità fisica, non garantisce la dovuta copertura, assolutamente necessaria per chi viene collocato a giocare lungo le fasce laterali; l'altro elemento negativo si evidenzia nel fatto che tiene troppo la palla e ciò comporta perdere i tempi di gioco e spesso causa lo sbilanciamento della squadra in quanto chi avanza a smarcarsi per ricevere la palla, poi non la riceve e si ritrova a ripiegare spesso in affanno a coprire i vuoti. Forse ponendolo a giocare in un ruolo diverso (magari da seconda punta), offrirebbe maggiori garanzie anche da punto di vista tattico, ma rimane che difficilmente un tecnico ritenga affidabile un giocatore del genere, specie nel calcio attuale ove prevalgono l'agonismo a tutto campo e la rapidità di manovra da parte del intero collettivo.
  4. Preferirei rimanesse semplicemente per il fatto che ciò che viene ritenuto sia di meglio non è alla nostra portata economica; semmai i soldi andrebbero ben spesi per dare la necessaria qualità al centrocampo (reparto essenziale), per il fatto che è da quel settore che poi dipende tutta l'azione della squadra, sia in copertura che in costruzione ed è da cinque anni che là in mezzo vige la mediocrità (tutti gregari e manco un giocatore provvisto di creatività e piedi educati, capace a gestire la manovra). Vicino a Vlahovic ci porrei un attaccante in grado di spalleggiarlo in maniera adeguata e capace di garantire assist e parecchie reti; ad esempio: Zirkzee.
  5. Il VAR ucciderà lentamente l'interesse per il calcio e la sua azione è già in pieno svolgimento, sta spegnendo l'emozione naturale; vedere reti annullate per un naso, un gomito, una mano oltre la linea elettronica dell'off side, è semplicemente demenziale; come lo è l'espulsione per una sgomitata involontaria, ben comprensibile quando l'azione è volontaria, quindi classificata quale fallo di reazione, ma per niente comprensibile, quando succede per un movimento scomposto a propria protezione o semplicemente per mantenere l'equilibrio specie quando il marcatore avversario spinge con il corpo e con le mani; l'azione violenta voluta va punita così come andrebbe punita con il giallo la simulazione pagliaccesca oramai stabilmente in voga, con attori che cadono a terra urlanti appena sfiorati e spesso qualche frazione di secondo dopo l'ipotetico fallo subito. Tra l'altro il VAR non funziona nelle categorie inferiori e questo falsifica gli andamenti degli altri campionati. L'occhio elettronico dovrebbe limitarsi a segnalare se la palla è uscita dalle linee di demarcazione del campo e/o se è entrata o meno nella porta; se vogliono porre qualche innovazione d'ausilio all'arbitro, portino a quattro il numero dei segnalinee, ossia due lungo la fascia laterale per ogni metà campo e siano questi a comunicare con l'arbitro; il VAR è facile arbitrio, dal momento che le riprese possono essere modificate nelle loro angolazioni, accelerate o rallentate e non sempre esatte nella tempistica dei fuorigioco, ossia dal momento esatto in cui parte la palla e la posizione regolare o meno di chi deve riceverla e puntare la porta avversaria.
  6. Una sola è e rimane la cosa fondamentale da capire e successivamente da risolvere, ossia: chi decide quale deve essere l'andamento tecnico e lo sviluppo del gioco che si intende dare alla squadra; quindi se tale decisione, seppure strettamente collegata alle esigenze economiche e di bilancio, spetta unicamente al DS e al tecnico chiamato ad allenare la squadra. In conclusione i vari Paratici, Giuntoli o chi altro chi li ha fatti arrivare senza una precisa indagine preventiva sulla loro efficienza e sulla conseguente scelta dell'allenatore e del suo staff, compreso quello medico. La nuova Juve doveva sorgere già immediatamente dopo Cardiff e così non è stato fatto, quindi le responsabilità maggiori risalgono al dopo Andrea Agnelli e alla lunga scia di errori di valutazione progressivamente commessi.
  7. David ottimo attaccante, rapido e tecnico andrebbe preso a prescindere dalla permanenza o meno di Vlahovic; sarebbe piuttosto interessante pure Zirkzee, una delle oramai rare punte capaci ad arretrare e poi a rifinire in zona gol, mentre di Osimhen non mi fiderei molto, giocatore individualista e bizzoso, tra l'altro troppo caro.
  8. A prescindere dagli infortuni e dai tempi di recupero di Koopmeiners e altri suoi colleghi, non credo che un giocatore di buon livello in meno di un anno si dimentichi di come si gioca a calcio, di colpo diventi lento e goffo e nell'assieme sembri un estraneo; a mio modo di vedere e lo vado a ripetere da circa un quinquennio, la Juve ha perso la propria identità dal momento che i vertici societari l'hanno catalogata come una qualsiasi azienda di buon rilievo quotata in borsa e il ragionamento etico sportivo sia stato sostituito dall'indirizzo esclusivo tipico del commercio, ossia provare ad ottenere il massimo spendendo il minimo, ma il mondo del calcio non funziona proprio così e questo ai vertici non l'hanno compreso in tempi brevi, credevano che basti investire una cospicua somma e far condurre la squadra ad una coppia di amministratori delegati, uno con compiti amministrativi e l'altro con compiti di gestione tecnica; ma il calcio alla fine rimane un gioco, che sia pure professionistico d'alto livello ma sempre tale rimane e non averlo capito, evidenzia il disinteresse verso questo sport o peggio l'incompetenza gestionale ad esso collegata. La Juve purtroppo è rimasta ancorata al passato, non si è adeguata al nuovo sistema e specie al nuovo modo di interpretare il gioco del calcio; spesso leggo che i giocatori dell'Atalanta poi difficilmente si adeguano a giocare presso altre squadre, in parte può essere vero, ma succede per il fatto che lì si sono posti a giocare quello che a livello internazionale è il calcio moderno, fatto di grande dinamismo ed intensità agonistica, noi invece siamo rimasti all'antico concetto tipicamente Italiano, che prevede la copertura come ingrediente basilare e poi davanti uno che faccia i gol che servono e poi si controlla la partita; ragionamento ben che scaduto da parecchi anni, quando era sufficiente la supremazia tecnica e il gioco era più lento e il pressing manco esisteva e le marcature iniziavano appena nella metà campo avversaria, oggi vanno a pressare pure il portiere e questo succede con qualsiasi avversario che si di rango elevato o che non lo sia proprio e i fatti lo stanno a dimostrare, è sufficiente che gli avversari corrano a pressare a tutto campo e noi si va in difficoltà, nel nostro campionato ma ancora peggio quando ci si va a cimentare nei tornei internazionali; non possiamo più negare la concreta evidenza.
  9. Riproverei per Zirkzee, in attacco siamo privi della necessaria fantasia la quale molto spesso fa la differenza, tra l'altro oltre alla tecnica garantisce fisicità.
  10. Veiga da tenere magari rinnovando il prestito. Per quanto riguarda Vlahovic ci penserei molto a fondo prima di lasciarlo andare, semplicemente per il fatto che poi non saprei quale punta fisica prendere al suo posto e che non costi moltissimo; la nostra priorità rimane il rinnovo del centrocampo ove manca la necessaria qualità, specie quella tecnica; mentre davanti serve un giocatore fantasioso capace di inventare preziosi assist, tipo un Adeyemi; poi dipende da chi sarà il prossimo tecnico della Juve e quale concetto di gioco vorrà dare alla squadra.
  11. Ma per fare cosa, forse per dire ai giovani di allenarsi come pare loro e infischiarsene delle direttive del tecnico e dei preparatori (come successe con Sarri e poi di seguito).
  12. Leoni mi sembra un giovane di ottime credenziali; mentre in Comuzzo per il poco che ho avuto modo di notare, non mi sembra possa essere un difensore importante.
  13. Nel calcio d'oggi i giocatori a prescindere che siano attaccanti o meno devono garantire pure le fasi di supporto difensivo, solamente alla prima punta è consentito di stazionare nella parte alta; Conceicao è fisicamente leggero, subisce la solidità e l'agonismo degli avversari, quindi non indicato a garantire le necessarie fasi di copertura.
  14. Niente meno che Huijsen. Per me invece c'è stata troppa faciloneria nel cedere sia Kean che Fagioli: il primo quando si era già ben consapevoli che il malanno di Milik sarebbe stato a lunga scadenza e che pure Vlahovic aveva dei problemi fisici non ancora totalmente risolti ed il secondo, quando era ben che evidente la coperta molto corta del nostro centrocampo.
  15. Chiellini lo vedrei bene quale direttore tecnico, in pratica con la funzione di supervisore per quanto riguarda tutte le squadre Juve, dalla prima squadra alle giovanili.
  16. Pure a me pare impossibile che due giocatori i quali precedentemente hanno ampiamente dimostrato di valere, la stagione dopo diventino delle nullità; molto probabilmente hanno trovato difficoltà ad adeguarsi in tempi relativamente brevi ad un concetto calcistico del tutto diverso a quello che praticavano prima. Koopmeiners rimane di sicuro alla Juve, mentre per Douglas Luiz dipende da lui stesso, ossia se preferisce ritornare in Inghilterra, lo si accontenti possibilmente inserendolo in qualche ipotetica trattativa per acquisire un giocatore della Premier che ci possa servire veramente. Kolo Muani lo terrei a meno che non arrivi uno come David.
  17. Adeyemi è decisamente superiore al giovane Conceicao e a Nico Gonzalez, può fare sia l'esterno offensivo che il trequartista e inoltre sa ben collocarsi in qualsiasi posizione, da destra a sinistra e al centro; sarebbe un ottimo quanto necessario acquisto. Corre voce pure per un interessamento della Juve per Sane.
  18. Per quel poco che lo ho visto giocare a me Lucca non sembra chissà che, il classico spilungone da piazzare davanti a fare le sponde di testa, per gli inserimenti di qualcuno che attualmente non c'è. (eccetto Yldiz non saprei chi altro indicare)
  19. Dario il grande

    La “lezione” di Ranieri

    Ranieri con un solo colpo si è perso la stima che meritatamente si era guadagnato. Comprensibile l'amarezza per il possibile risultato mancato, ma questo è il sistema attuale e pure lui lo deve accettare così come lo accettano gli altri. Tra l'altro l'avesse posta sportivamente, da uomo di calcio avrebbe detto subito che quello non è fallo da rigore; anzi non c'era proprio alcun fallo, se non il tentativo di procurarsi furbescamente il rigore da parte del giocatore Romanista, l'Atalantino non lo ha manco sfiorato.
  20. La società e tanto meno la squadra non hanno saputo o meglio voluto evolversi sin dal momento in cui appariva evidente che il ciclo vincente era ben che concluso e bisognava immediatamente iniziare la ricostruzione; si è preferito dormire sugli allori, cullarsi sui ricordi, illudersi che sarebbe bastato riprendere un allenatore per poter ritornar ai vertici. Ora sono passati molti anni dai tempi dei grandi fasti e temo che ancora ai vertici societari non abbiano compreso quale sia la via da seguire per il rinnovo. Conte è uno bravo ma per esserlo esige molto e per come siamo messi attualmente si necessita di cambiare mezza squadra e con scarse finanze a disposizione, pertanto se non c'è modo di accontentarlo acquisendo quei giocatori di spessore che gli servono, meglio lasciar perdere e magari considerare un tipico allenatore costruttore, quale è Gasperini il quale oltre al buon fiuto, possiede pure quell'elemento caratteriale necessario a guidare una squadra e probabilmente non distante da quello di Conte.
  21. Per vincere servono giocatori di garantita qualità tecnica quanto mentale, noi da più di qualche stagione non ne disponiamo, pertanto nemmeno l'allenatore più bravo del mondo può fare miracoli. Conte senza a disposizione gente matura ed esperta, rimane un buon allenatore superiore alla media, forse farebbe meglio di altri ma senza ampie garanzie di quell'obbiettivo diventato per noi da anni primario, ossia: il quarto posto, la partecipazione alla Champions e alla Coppa Italia. C'è da rifare completamente la squadra e da ritrovare la mentalità perduta dopo cinque anni di non calcio, quindi ben venga Conte, ma con a disposizione ciò che gli serve; altrimenti è altro tempo buttato e soldi spesi male.
  22. Per quel poco che ho avuto modo di notare, a me questo Lucca non entusiasma manco un poco, pare il classico spilungone posto da unica punta a fare le sponde per gli inserimenti degli altri; siamo certi che per davvero sa fare le sponde e poi se noi disponiamo di giocatori ben capaci di inserirsi e andare spesso a rete? A mio modo di vedere serve ben altro, specie gente ben capace di giocare con i piedi ed il cervello.
  23. Dario il grande

    La “lezione” di Ranieri

    Ma a noi che ce ne frega del comportamento di Ranieri. Pensiamo a vincere le ultime due partite di questa ennesima bislacca stagione che di positivo non ha evidenziato nulla, ma almeno l'ingresso alla prossima Champions League ed il gruzzolo che ne consegue, potrebbero renderla meno amara.
  24. La prossima Juve esige che il futuro allenatore sia garante di vero carisma e grande esperienza, possibilmente non straniero; quindi nell'ordine: Conte o Gasperini o Mancini; poi ci sarebbero Ancellotti e ci pongo pure Pioli, ma non garbano a tutti i tifosi (per me è indifferente, l'importante è che dopo oltre cinque stagioni di nulla in tutti i sensi, la Juve torni a giocare un calcio decente e vincente).
  25. Dario il grande

    La “lezione” di Ranieri

    Ranieri fa ciò che in ampia parte fanno i suoi colleghi, ossia quando le cose non vanno bene piagnucolano e cercano banali scuse, spesso assurde quanto ridicole per dei professionisti d'alto livello. Gli unici allenatori che non ho mai visto dedicarsi al pianto del Coccodrillo, sono i nostri, addirittura fin troppo pacati nelle avversità, forse è questo il nostro guaio maggiore, ossia non esserci adeguati alla recita del copione necessario al pagliaccesco calcio attuale.
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