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ZizouZidane

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  1. Kevin de Bruyne è ormai diventato un calciatore del Napoli a tutti gli effetti, ma nella giornata di oggi il New York Times ha svelato un retroscena sul centrocampista belga, che ha avuto diverse pretendenti che hanno cercato di convincerlo ad accettare il proprio progetto. Una di queste - si legge sul giornale americano - era la Juventus. I bianconeri hanno contattato il Manchester City, informandolo che sarebbe stato possibile concludere un accordo con l'ex Wolfsburg se alcuni calciatori avessero lasciato Torino e fossero stati introdotti fondi sufficienti, ma non c'era niente di più concreto. Il fascino della Champions League e di Antonio Conte hanno fatto il resto, così le cose sono poi andate come tutti ormai sappiamo. Una delle sue motivazioni principali, al di là delle parole di Mertens e Lukaku, è stata il fatto che vuole dimostrare agli inglesi che hanno sbagliato a lasciarlo partire. Nella trattativa è intervenuto anche Aurelio De Laurentiis, le cui dichiarazioni nette prima che il 33enne prendesse una decisione definitiva hanno fatto più male che bene, ma alla fine non hanno influito negativamente e non hanno rovinato un'operazione così importante. Con Anguissa e McTominay ora i partenopei hanno decisamente uno dei reparti di mezzo più forti in Italia. Da TMW. Link all’articolo del NYT: https://www.nytimes.com/athletic/6445584/2025/06/24/de-bruyne-future-napoli-chicago-liverpool/?searchResultPosition=1 Quello che mi fa pensare non è il fatto che De Bruyne sia andato al Napoli (io non lo avrei preso) ma il passaggio che ho evidenziato in neretto e che ha direttamente a che fare con le nostre strategie di mercato.
  2. Si, stiamo dicendo sostanzialmente la stessa cosa. 😊
  3. Le scelte tattiche competono all’allenatore. Quelle tecniche ai giocatori. Se un centravanti manda la palla in curva a porta vuota la responsabilità è sua. Se al centravanti non arriva mezza palla giocabile in 90 minuti la responsabilità è dell’allenatore. Almeno io la penso così. Non è detto che abbia ragione.
  4. Aspetta, però. Non è mica questione di mera percentuale, di forma. Se stabiliamo che con il 352 si è fatto schifo per questo motivo tattico e quest’altro, indirettamente, stiamo anche valutando il lavoro del tecnico. Perché quel 352, con gli errori tattici che ne conseguono, lo ha scelto lui. A mio avviso, qualunque analisi tattica si faccia, complessa come le tue o banale come le vuole Matt, coinvolge direttamente il tecnico e produce un giudizio sullo stesso, perché le scelte tattiche spettano a lui. Se, in base a una dettagliata analisi, stabiliamo che abbiamo fatto schifo e abbiamo perso a causa del 352 di cui sopra, stiamo anche attribuendo le responsabilità della disfatta all’allenatore. Non si può dire “ok, il 352 fa schifo e tatticamente abbiamo sbagliato tutto ma l’allenatore conta solo il 10%”. Sarebbe un ossimoro. È per questo che, ti dico, a parer mio analisi tattica e giudizio sul peso dell’allenatore sono discorsi pressoché inscindibili. Naturalmente, l’esempio vale anche al contrario. Se, come risultato dell’analisi, stabiliamo che il 352 è stato perfetto, che la squadra ha adottato movimenti impeccabili, ha tenuto le giuste distanze tra i reparti ecc, stiamo anche dicendo che il tecnico ha avuto un grosso peso in positivo. Però, adesso, stiamo facendo un discorso di metodo che è ancora più ot dell’altro 🤣 Buonanotte! 🌓
  5. Oddio, le cose sono strettamente connesse. Perché la valutazione del peso del mister dipende proprio dalla disposizione in campo, le distanze tra i reparti ecc. Non trovi?
  6. Perdonami. Alle volte ho l’impressione che tu scriva tanto per non dire nulla. È ovvio che l’ideale sarebbe avere un allenatore forte, dei giocatori forti e dei dirigenti capaci. Trovamene uno solo che sarebbe in disaccordo con quello che hai appena scritto. Qua, però, si cerca di produrre delle analisi un tantino più complesse e di provare a capire chi sbaglia cosa e perché succedono delle cose e non delle altre. Non ho ancora capito quale sia la tua opinione in merito. In un progetto contano tutti. Sì. E quindi? Certo che contano tutti.
  7. Perdonami, questo esempio non è corretto, Van Basten e Mannari giocavano nella stessa squadra. È ovvio che, avendoli entrambi in rosa, nelle partite che contano fai giocare il più forte (nessuno sta dicendo che il sistema tattico annulla le differenze qualitative individuali). Il problema si pone se fai giocare Van Basten in una squadra che difende per 90 minuti con nove uomini dietro la linea della palla, arroccata al limite della propria area di rigore, e Mannari in una squadra aggressiva, intensa, altissima, che attacca per tutta la gara. È là che si vede la differenza. Se Yildiz, oggi, giocasse nel City o nel Psg (ma credo sia questione di tempo perché ciò accada) varrebbe già 300 milioni. Dopo di che, Mannari, in quel Milan, quando giocava sembrava Messi.
  8. Puoi anche avere il centravanti più forte del mondo. Se non gli fai arrivare mezzo pallone decente e lo tieni a due chilometri dal resto della squadra, non otterrai nulla. È molto più probabile, invece, che tu riesca a vincere se hai un centravanti più modesto del primo ma inserito in un contesto tattico che lo metta in condizione di battere a rete 5 volte a partita. E quel contesto tattico dipende dall’allenatore. Se metti Pirlo in una squadra che non fa i giusti movimenti, non tiene le giuste distanze, non gli offre linee di passaggio e alternative di scarico, lo costringerai a fare una magra figura. Viceversa, se metti Locatelli in un sistema perfettamente organizzato, nel quale ognuno sappia cosa fare e come muoversi, gli farai fare un figurone. Lobotka, prima che arrivasse Spalletti, era la riserva di Demme. Poi è improvvisamente diventato il regista più forte del campionato. È una cosa piuttosto lapalissiana Ma non voglio convincerti, eh.
  9. Ottimo. Con buona pace di quelli che l’allenatore non conta.
  10. Se la giocano. Cosa che noi non abbiamo fatto. Come vedi, io rispondo alle tue domande. Ps. Mi spiace abbia omesso tutto il resto del mio ragionamento.
  11. Te la faccio io una domanda. Torna alla partita contro il City. Metti Pirlo nella Juventus e Locatelli tra gli uomini di Guardiola. Secondo te chi farà più bella figura? Io non ho dubbio alcuno.
  12. Quando fate (perché non sei il solo, anzi) queste considerazioni dimenticate un dettaglio fondamentale: il calcio è un gioco di squadra, nel quale le prestazioni del singolo sono direttamente connesse a quelle dei compagni. Un elemento risulta utile e decisivo per il suo team nel momento in cui i suoi movimenti sono coordinati con quelli degli altri e risultano funzionali a essi. E sai a chi è demandato il compito di coordinarli? All’allenatore. Tu puoi anche prendere 11 fenomeni: sarà l’allenatore a dirgli cosa fare in campo. E questa cosa, nel calcio moderno, molto più tattico, veloce, dispendioso e intenso di quanto non lo fosse 30 anni fa, è di evidenza indiscutibile più che mai. L’allenatore ha un ruolo di rilevante importanza perché a lui spetta il compito di mettere insieme e rendere efficaci 11 uomini che, altrimenti, agirebbero ognuno per conto proprio, senza cavare un ragno dal buco. Questa cosa vale per il calcio come per tutti gli altri ambienti in cui si lavori in gruppo.
  13. ZizouZidane

    Flamengo interessato a Vlahovic

    Gli insulti sono una cosa pietosa a prescindere dalla caratura del giocatore.
  14. E come mai questi giocatori, l’anno dopo Spalletti, hanno fatto ridere? Lobotka, prima che arrivasse Spalletti, era la riserva di Demme. Per dire. La sottovalutazione del tecnico che si legge qua dentro è francamente incredibile.
  15. Sì, come no. Vai a vedere cos’ha fatto il Napoli l’anno prima e l’anno dopo Spalletti.
  16. ZizouZidane

    Flamengo interessato a Vlahovic

    È incredibile. Decine e decine di post. Da mesi.
  17. Ascolta, io sono abbastanza stanco dei tuoi giochetti. Trezeguet ha detto: “Jonathan David? La maglia della Juve è un’altra cosa, non possiamo saperlo finché non arriva.“ Posto che Trezeguet è francese e David gioca nel campionato francese, per cui, evidentemente, lo conosce bene, il suo ti sembra un parere entusiasta? Entusiasta: chi prova o dimostra entusiasmo, ovvero un sentimento intenso e positivo di vivace eccitazione, interesse o passione per qualcosa o qualcuno.
  18. Tu hai risposto a me. E io non parlavo di Vlahovic Il che significa che non è entusiasta. Altrimenti avrebbe detto: è un fenomeno, la Juventus non deve lasciarselo scappare. È Italiano. E, in Italiano, le parole hanno un significato piuttosto preciso.
  19. Ma tu Vlahovic devi per forza infilarlo da ogni parte? Sei ossessionato. Tranquillizzati. Dopo di che, io mi esprimo in un Italiano sufficientemente comprensibile. Trezeguet ha detto: “Jonathan David? La maglia della Juve è un’altra cosa, non possiamo saperlo finché non arriva.“ Ti sembra uno entusiasta? Perché io scritto che non mi sembra particolarmente entusiasta.
  20. Negli ultimi tre anni, con il Lille, David ha segnato 77 gol.
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