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939 EccellenteSu Gobbo di Notre Dame

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opinione legittima, ma il rischio di cadere dalla padella alla brace è alto
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sì ma gestire una squadra di calcio non è la stessa cosa che gestire Tether, che per quanto produca una marea di utili ha meno di 200 dipendenti. E' un altro mondo. Per dire, hanno nominato nel CDA un esperto di ortodonzia. A me non pare un ottimo biglietto da visita.
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io credo che alla fine la differenza la faccia non tanto il fatto che la proprietà "ci metta i soldi", quanto la scelta dei dirigenti. Puoi investire tanto e male oppure poco ma con intelligenza. A onor del vero Exor il suo dal punto di vista degli investimenti l'ha fatto: è mancata la scelta delle persone giuste, questo è indubbio. Ma siamo sicuri che con Tether, dando per scontato gli investimenti, ci sarebbe un miglioramento in questo senso?
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Il passaggio su Scanavino è qualcosa di raccapricciante: "Uno che non capiva nulla, né di pallone né di carta. Quale qualità aveva costui? Era stato compagno di classe di John, non so se alle elementari o alle medie..." Questi sono i manager a cui è stata affidata la gloriosa FC Juventus. Poveri noi.
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“La Fiat, la Juve, la Ferrari. Dopo questa faccenda di Repubblica sarà difficile per lui in Italia. Non ha consensi. Non è amato”. […] “Si trasferirà a New York. E’ cittadino americano di nascita. Appena finita questa storia dei giornali, parte. A Torino è già ai servizi sociali, come Berlusconi a Cesano Boscone”. “Quello che rendeva Agnelli ‘Agnelli’ era l’essere amato. E ammirato. L’Avvocato era forse l’uomo più popolare d’Italia”. Perché essere amati non è un ornamento del potere, dice De Benedetti: “E’ una parte dell’ingegneria che lo regge, il potere”. Senza quella quota di riconoscimento collettivo, anche l’imprenditore più abile, o l’erede di una grande fortuna famigliare, diventa un amministratore provvisorio. Sottoposto ai pericoli. “L’ammirazione, la benevolenza degli altri, sono un capitale”. Non figurano nei bilanci, ma determinano tutto il resto. “La notte prima dei funerali di Gianni Agnelli quattrocentomila torinesi salirono sul tetto del Lingotto per salutarlo. Quattrocentomila! Si rende conto? Metà della città”. Unire potere e popolarità era il talento dell’Avvocato, dice De Benedetti, che era amico e compagno di gioco di Umberto Agnelli sin da bambino. […] “John Elkann tutto questo non ce l’ha nel repertorio, non ci ha nemmeno provato a farsi ben volere. E oggi se cammina per le strade di Torino non lo saluta più nessuno”. Gli strumenti della popolarità erano la Fiat, certo. Ma anche la Juve, oggi talmente in crisi che Giampiero Mughini dice che “dovrebbe cambiare nome”, e poi la Ferrari che non ha vinto nemmeno un gran premio nel 2025, e ovviamente i giornali: “I miei figli, Marco e Rodolfo, vendettero a Elkann quello che allora era il più grosso gruppo editoriale della sinistra che esisteva in Europa. Un colosso frantumato, indebolito, e infine venduto a pezzi”. Carlo Calenda dice che Elkann comprò Repubblica per comprarsi il Pd e la Cgil. “Bastava tenerlo in piedi quel gruppo. Senza toccarlo. Senza mai chiedere niente”. E coi giornali polverizzati, la Juventus periclitante, la Ferrari perdente, la Fiat delocalizzata, ripete De Benedetti, “vedrete che se ne andrà anche lui. Ha problemi con la giustizia. Metterà un oceano tra sé e i pm italiani. D’altra parte è già ai servizi sociali”. Per la vicenda dell’eredità di sua nonna, Donna Marella. “Fa il tutor per ragazzi problematici. Ma sarebbe lui ad aver bisogno di un tutor. Tutto quello che ha toccato lo ha rotto”. […] Deve pur averlo un talento, questo distruttore di mondi. O no? “E’ bravo negli investimenti finanziari”, taglia corto De Benedetti. “E’ bravo quando non deve gestire nulla. Fa soldi vendendo. E investendo nel web”. Cita un esempio: Via, azienda israeliana oggi nel portafoglio Exor. “Un’azienda fantastica che gli ha fruttato tanto. Ci ho investito anch’io: software per gli autobus nelle città”. Poi torna al punto, l’Ingegnere: “Una volta fatto l’investimento, John non sa far fare fortuna alle aziende. Le dico solo che, a un certo punto, aveva messo la stessa persona a occuparsi sia della Juventus sia di Repubblica. Uno che non capiva nulla, né di pallone né di carta. Quale qualità aveva costui? Era stato compagno di classe di John, non so se alle elementari o alle medie... Sa qual è la fortuna del Corriere della Sera?”. Lo dica lei. “Che a Elkann fallì la scalata. E ora lì c’è Urbano Cairo che è bravissimo. Quello che è successo a Repubblica sarebbe accaduto a loro, al Corriere”. Carlo De Benedetti su John Elkann: Illuminante
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kalulu bremer rugani kelly koop thuram chico cambiaso yildiz david chissà che il 4-2-3-1 che ha in mente Spalletti non sia qualcosa del genere
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Le parole di Spalletti alla domanda su David in conferenza di oggi sono di una gravità assoluta: c'è gente che batte la fiacca in allenamento, il canadese in primis, vorrei capire dove diavolo sia la società, perché nessuno prende provvedimenti. Mi pare sempre di più una barca alla deriva.
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Leggevo da qualche parte che pare non riesca mai a fare un allenamento come si deve perchè dopo un po' avverte dolore. Hanno paura che si faccia male di nuovo. Altro grande acquisto, non c'è che dire.
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mister, ma secondo te ci sono i giocatori adatti per giocare terzini a quattro? Oggettivamente con questa rosa un modulo diverso mi pare improbabile.
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che ci vuoi fare, pur di santificare qualcuno si arriva a mistificare la realtà
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Koopmeiners a centrocampo l'abbiamo visto è faceva pietà, col 4-3-3 diventerebbe Iniesta?
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quindi, riepilogndo: il Problema è Sarri Il Problema è Pirlo il Problema è Allegri il Problema è Motta il Problema è Tudor il Problema è Spalletti (a breve su questi schermi)
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ma davvero siete convinti che "il modulo" possa fare tutta questa differenza? A parte che quando siamo in possesso già ci mettiamo a quattro dietro, ma alla fine sono i giocatori che contano, non come li disponi sul campo. Speriamo solo che recuperando Bremer riusciamo ad avere un po' più di solidità difensiva. P.S: ma Cambiaso terzino sulla linea a quattro, ma siete proprio convinti che sia una scelta giusta?
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Gira e rigira i giocatori quelli sono: hai voglia di scervellarti coi moduli, qua non c'è trippa per gatti.
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#spallettiout Ma sì, portiamoci avanti col lavoro
