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Dalia91

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  1. Si, in effetti quando gioca Cambiaso terzino nel 3-4-2-1, in fase di costruzione dal basso la squadra assume funzionalmente una forma simile a un centrocampo a 3: Cambiaso si alza sulla fascia, uno dei centrali si abbassa tra i difensori e i due mediani si adattano, creando triangoli di supporto. Tuttavia, non è un vero centrocampo di costruzione a 3: i ruoli restano dinamici e variabili, la compattezza e le linee di passaggio tipiche di un 4-3-3 non ci sono, e in transizione la squadra torna rapidamente alla struttura originale. In pratica, è una trasformazione situazionale in possesso. Credo che l' amico intendesse chiedere se Tudor abbia mai provato, anche solo in allenamento, una vera mediana a 3.🤔
  2. Guarda, io penso che questo è quasi necessario perché il modulo è la cosa più facile e immediata da capire e da visualizzare: sono quattro numeri messi in fila e danno l’illusione di spiegare tutto. È un linguaggio semplice, accessibile anche a chi non mastica di tattica, e i media lo hanno reso lo strumento principale per “raccontare” il calcio. Ma questo confonde i tifosi che spesso si perdono tra la forma e la sostanza. Il modulo è solo la fotografia di partenza, ma ciò che conta davvero è: come si muovono i giocatori dentro quel modulo, quali principi di gioco vengono applicati, quali caratteristiche hanno i singoli, come il tutto cambia in base all’avversario o alle fasi della gara, ma il discorso sui numeri resta così popolare perché dà sicurezza: dire “giochiamo col 4-3-3” sembra dare una risposta chiara, quando in realtà la domanda dovrebbe essere “come interpretiamo il 4-3-3?”. Anche qui su VS, in alcune sezioni si leggono centinaia d' interventi da parte di tifosi che buttano giù formazioni, schieramenti, moduli, numeri a random senza essere sorretti da necessari approfondimenti, proprio perchè è convinzione diffusa che la tattica calcistica sia quella robetta lì.
  3. Guarda io andrei in campo con Cabal e Joao Mario sugli esterni, farei fuori Gatti per Kalulu e punterei su David. Sostituire Kalulu e Cambiaso con Joao Mario e Cabal come quinti potrebbe dare vantaggi significativi, soprattutto contro l’Atalanta eh. I due offrono maggiore verticalità e capacità di attaccare lo spazio, sfruttando i buchi creati dai movimenti di David, Yildiz e Conceicao. Inoltre supportano il centrocampo e le mezzali, creando superiorità numerica quando i centrali avversari scivolano sul pallone, e garantiscono dinamismo difensivo rientrando rapidamente nelle transizioni. Per me J Mario e Cabal permetterebbero di attaccare spazi e linee di passaggio, rendendo il gioco offensivo della Juve più efficace. Ma qualcuno mi dice che giocherà il solo David e allora che nostro signore ce la mandi buona e mi auguro davvero di sbagliarci. 😉
  4. Ma sai cambiare modulo a fine settembre (dopo 3 vittorie e 2 pareggi) comporterebbe rischi concreti e nuovi problemi, anche se la rosa non fosse perfetta per il 3-4-2-1 (e non lo è) ogni sistema ha i suoi automatismi e movimenti: passare al 4-2-3-1 o al 4-3-3 richiederebbe tempo per assimilare riferimenti difensivi e coperture, altrimenti possono emergere errori di posizionamento e vulnerabilità nelle transizioni. Alcuni giocatori si troverebbero fuori ruolo o con compiti diversi da quelli abituali, e anche il ritmo e la fiducia della squadra potrebbero risentirne, con fraintendimenti che potrebbero tradursi in punti persi. In sintesi, cambiare modulo ora può risolvere alcune lacune, ma introdurrebbe nuovi rischi di adattamento e instabilità; Penso che Tudor probabilmente preferisca sfruttare ciò che funziona con il sistema attuale fino a gennaio, quando eventuali innesti mirati potranno rendere il sistema più efficace.
  5. Beh più che di semplice analisi, si può parlare di una vera e propria “autopsia” della struttura tattica dell' Atalanta targata Juric.🫡👏 Per me un aspetto critico per la Juve sarebbe la contemporanea presenza di Cambiaso e Kalulu come quinti: in questo scenario, i movimenti dei tre davanti rischierebbero di essere vanificati. Contro l’uomo su uomo dei Bergamaschi diventa fondamentale avere almeno un quinto dinamico che sappia attaccare lo spazio e sfruttare i vuoti creati dai movimenti di David, Yildiz e Conceicao. Parallelamente, almeno uno dei due centrocampisti centrali deve inserirsi nel cuore del campo, generando superiorità numerica quando i centrali dell’Atalanta inseguono le punte juventine. In pratica, i movimenti dei tre davanti diventano efficaci solo se supportati attivamente da quinti e mezzala, creando ampiezza, profondità e opzioni di passaggio. Senza questo coordinamento, la Juve rischia di far muovere le punte invano e di subire il pressing a uomo di Juric, soprattutto nelle ripartenze brevi. Equilibrio e strappi dovranno essere garantiti da Locatelli e Thuram, che devono controllare la transizione difensiva e creare linee di passaggio rapide per sfruttare ogni spazio liberato dai movimenti offensivi. Come disse una volta Arrigo Sacchi: “Il calcio è fatto di movimento, non di posizioni fisse”: applicando questo principio, diventa chiaro quanto il coordinamento tra quinti, mezzali e punte sia cruciale per sbloccare un sistema a uomo ben organizzato come quello di Juric. Allo stesso modo, Pep Guardiola ha sempre sottolineato l’importanza della superiorità numerica e della creazione di spazi tra le linee, elementi che saranno determinanti per la Juve nel confronto con l’Atalanta. Confronto che vorrei si giocasse con una formazione logica e coerente a ciò che bisognerà fare per vincere.😌
  6. 😉 Si, Bremer tende ad accorciare sulle preventive in maniera più decisa. Non aspetta passivamente, ma cerca di ridurre gli spazi agli avversari, anticipando le linee di passaggio e costringendo l’avversario a scelte affrettate. Questo è il motivo per cui nell' azione che hai citato di Juve Parma ha potuto bloccare il tiro di Pellegrino: la sua posizione avanzata e proattiva gli ha permesso di intervenire prima che l’azione si sviluppasse. La lettura del gioco che ha Bremer è notevole e questo gli consente di capire quando spostarsi per chiudere spazi senza lasciare buchi dietro. È un mix di intelligenza tattica e fisicità che gli permette di essere efficace anche in preventive rischiose. A me impressiona la sua sicurezza nella gestione del rischio: Anche quando spinge un po’ avanti, Bremer sa dove deve posizionarsi per non esporre la difesa. Questo equilibrio tra aggressività e copertura è meno presente in Gatti, che tende a rimanere più prudente. Io sono convinta del fatto che non importa quanto Tudor lavori su Gatti: ci sono caratteristiche individuali che incidono profondamente sul modo in cui un difensore gestisce le preventive. Bremer ha un mix naturale di aggressività, lettura anticipatoria e coraggio nel prendere rischi calcolati che Gatti semplicemente non possiede nello stesso modo. Detto in altre parole: Tudor può migliorare Gatti, affinare tempi e posizionamento, aumentare la sua proattività, ma non può trasformarlo in un Bremer. Ogni giocatore ha limiti fisici, mentali e tattici che determinano il suo stile difensivo. 🙏
  7. 🤭L’analisi a posteriori porta inevitabilmente a concentrare l’attenzione sul mancato accorcio di Gatti su Orban, perché è l’episodio che determina lo sviluppo dell’azione. Tuttavia, se si osserva l’inizio della manovra, emerge chiaramente come sia l’intera Juventus ad essere mal posizionata: centrocampo troppo distante, linea difensiva schiacciata e preventive non coordinate. È qui la differenza: a posteriori individui il singolo errore decisivo, mentre in fase iniziale la lettura deve essere collettiva, perché senza organizzazione di squadra nessun movimento individuale può risultare efficace. Spero di aver reso l' idea🤔 Quelle centrali sono importantissime, ma nello sviluppo del gioco si nota chiaramente che la Juventus è messa male e che (parere mio) non siamo solo dinanzi all' errore di un singolo, ma è tutta la Juve a non reggere la logica delle preventive.
  8. Hai centrato il punto: Vero, a posteriori salta all' occhio l' errore di Gatti, ma qui la Juventus è messa malissimo.
  9. Sciocchezze giornalistiche. Igor sta lavorando per migliorare le problematiche emerse nelle due fasi nell' applicazione del 3-4-2-1. Prendere come possibili indizi di un simile cambiamento alcune fasi di partita col Verona è chiaramente fuorviante e illusorio.
  10. 🤣 Infatti non era Sturaro il calciatore che mi ricordavo, forse non è nemmeno Italiano, ma non mi sovviene il nome.
  11. Con le dovute proporzioni a me ricorda Veloso del Verona e Lucas Leiva (non ho memoria di Fusi e Deschamps). Giocatore interessante, ordinato, ottimo senso della posizione, che magari non diventerà un campione, ma in prospettiva un vero e proprio asset per il centrocampo della Juventus. Per me i calciatori "regolatori" sono basilari nella costruzione di un sistema proprio per la loro capacità di dare stabilità tattica. Per quanto riguarda il presente è vero che Tudor ama muscoli e dinamismo, ma nella sua carriera non ha mai rinunciato a un regista difensivo intelligente: penso proprio a Veloso al Verona che non era certo un trattore ma dava equilibrio e ordine. Se hai un sistema aggressivo, un giocatore che “pulisce” l’azione e che legge le linee di passaggio può valere quanto un box-to-box potente. Ma sono d' accordo sul fatto che al momento non sia pronto. Di Owusu che dire? è sicuramente un profilo che attira un tecnico come Tudor per esplosività e fisicità. Ma il rischio è bruciare un 2005 buttandolo in un calcio troppo esigente tatticamente, quando non ha ancora il senso della posizione. Un allenatore può innamorarsi dei cavalli da corsa, ma se in mezzo manca chi legge il gioco, la squadra si spezza. In prospettiva, Owusu può crescere, ma oggi il calcio ti punisce subito se non hai disciplina tattica.
  12. Qui io mi sento di dire che possiamo/dobbiamo aspettarci qualcosa sul piano dell' atteggiamento e dell' intensità. Forse qualche cambiamento di formazione. Mi sentirei di escludere novità che abbiano attinenza col sistema. In tal senso credo che Igor voglia continuare a lavorare nella direzione intrapresa, cercando di trovare il prima possibile quegli automatismi che evidentemente sono tutt'altro che fluidi. Sperem😶‍🌫️
  13. Dalia91

    Adzic può giocare nei 2 mediani davanti alla difesa?

    Non condivido la tua analisi perchè non è vero che Tudor “non conosce” il centrocampo a 3: lo ha usato e lo sa leggere, ma predilige quello a 2. Di mediani ce ne sono, pochi, si, ma con almeno due titolari veri e un paio di adattabili. Il paradosso degli 8 attaccanti è più un’impressione: in realtà molti sono jolly offensivi pensati per un sistema che ruota intorno alla trequarti. I problemi della Juventus sono altrove. Parere personale eh😉
  14. Dalia91

    Adzic può giocare nei 2 mediani davanti alla difesa?

    Non si tratta di “sentenziare” su Adzic, ma di ricordare che il ruolo di centrocampista centrale a 2 richiede esperienza e completezza che pochi giovani hanno da subito. In un centrocampo a 3, invece, e qui concordo, il percorso di crescita sarebbe più naturale.
  15. Dalia91

    Adzic può giocare nei 2 mediani davanti alla difesa?

    Direi di no. Non basta la tecnica. Nel centrocampo a 2 servono tempi di gioco, lettura delle pressioni, capacità di schermare linee di passaggio e di reggere i duelli fisici. Qui l’età e l’inesperienza possono pesare: rischi di “bruciarlo” se lo butti dentro senza un percorso graduale. Anche perchè dventare regista basso è un percorso, non un esperimento estemporaneo. Pirlo, ma anche Verratti ci sono arrivati perché avevano una straordinaria lettura del gioco già da giovani. Per il montenegrino bisogna capire se ha davvero quella predisposizione: non tutti i trequartisti lo sono. Hernanes, ad esempio, ha faticato molto da play perché non aveva tempi e orientamento del corpo adeguati.
  16. 🙏Intanto, grazie per la paziente e dettagliatissima disamina, ma prima di entrare nel merito del tuo intervento, ci tengo a sottolineare lo spirito con cui tento di approcciarmi agli innumerevoli spunti tecnico-tattici che questo spazio ci regala: sempre improntato al massimo rispetto verso l’interlocutore, a prescindere dal fatto che si sia o meno d’accordo nel merito. Il calcio e la sua didattica non sono un’equazione matematica, ed è proprio questo il bello: c’è davvero spazio per tantissime interpretazioni, tutte meritevoli di analisi. Molto spesso queste prospettive, anche quando inizialmente ci sembrano lontane dalle nostre, poi finiscono per ribaltare i punti di vista e arricchire il dibattito. Per me lo scopo non è mai “convincere” l’altro, ma mettere sul tavolo chiavi di lettura diverse: è questo che rende il confronto vivo, utile e stimolante per tutti. Venendo dunque al tuo intervento: È vero che in fase di possesso il 4-2-3-1 tende a diventare 3-2-4-1 (terzino che stringe + mediano che si abbassa), quindi visivamente ricorda il 3-4-2-1. Ma la parentela è funzionale, non strutturale: nel 3-4-2-1 parti da tre centrali, e il peso difensivo è distribuito in maniera diversa; nel 4-2-3-1 parti da quattro, e il concetto base è più ampio. Sono due strade che possono incontrarsi in certi momenti, ma per me non sono “una l’evoluzione naturale dell’altra”. Tudor che parla di “modulo ibrido” penso si riferisse al fatto che alcuni principi (rotazioni, occupazione degli half-spaces) sono intercambiabili. Cambiaso terzino a Bologna. Può rifarlo? Cambiaso nel Bologna di Motta giocava da terzino in un contesto iper-codificato, con linee di passaggio pulite e tanto possesso. Non è un “terzino puro” che fa diagonali da manuale: è un giocatore che rende al massimo se ha libertà di muoversi dentro il campo. Alla Juve, con meno controllo del pallone e meno palleggio, il rischio è che da terzino perda lucidità e faccia errori banali. Quindi, a mio modo di vedere potrebbe non bastare dire “lo faceva a Bologna, lo può rifare”: i contesti sono radicalmente diversi. Capitolo trequarti; Io invece penso che qui la differenza è sostanziale: nel 3-4-2-1 i due trequarti hanno sempre riferimento interno e campo davanti, nel 4-2-3-1 gli esterni devono garantire anche ampiezza e rientro. Non è solo una questione di “heatmap”: cambia il tipo di smarcamento richiesto e il volume di corsa senza palla. "Il problema del centrocampo a due è sempre quello, ma almeno hai un trequarti in aiuto” Anche qui io reputo che il problema del doppio mediano nel 4-2-3-1 è ancora più delicato: se i due non si completano alla perfezione (uno imposta, l’altro corre e copre), resti schiacciato. Alla Juve oggi non hai un vero play e nemmeno un box-to-box completo. Quindi non basta l’aiuto del trequartista: il rischio è di spaccare la squadra in due tronconi. Detto questo, condivido la necessità di fare bene un modulo, qualunque esso sia, e non rimanere in un limbo concettuale. Tudor ha certamente molto lavoro da fare e poco tempo a disposizione, noi, intanto, si continua ad osservare ciò che accade in campo e ad analizzare quello che funziona e quello che non va. 🫣
  17. Vedi che su diverse cose concordo con te eh😁 Avrei risposto più o meno come hai fatto tu. È vero, un sostituto naturale di Locatelli non c’è, ma forse il problema sta proprio nel concetto di riserva di Locatelli. D' accordissimo, Loca non è un regista classico, quindi cercargli un doppione “fotocopia” non servirebbe a nulla, soprattutto perchè Tudor non lavora con il playmaker basso stile Jorginho ecc, ma con un vertice che alterna copertura e primo passaggio semplice. In questo senso, il suo posto può essere preso tatticamente da più profili (persino dal tuo idolo Gatti in impostazione), non solo da un centrocampista “tecnico”. Su Thuram concordo a metà 🤣perchè più che play, si abbassa per ricevere e dare progressione palla al piede. È un adattamento, non un cambio di ruolo. Il fatto che l’abbia fatto indica che Tudor cerca principi di posizione, non ruoli rigidi. Quindi più che preoccuparci di “chi è il vice-Loca”, bisognerebbe parlare di meccanismi collettivi da attivare quando manca. Concordo sul fatto che per Koop non sia il suo ruolo, ma anche farei un distinguo: fallisce come “regista puro” (non ha tempi e visione), ma non fallisce del tutto se lo vedi come centrocampista che copre posizione davanti alla difesa, lasciando costruzione ad altri. In un calcio dove la prima costruzione parte dai difensori, il playmaker basso non deve per forza essere un Pirlo: può anche essere un equilibratore. In merito al centrocampo ho il dubbio che non sia stato pensato per essere “forte nei singoli”, bensì funzionale ai principi di Tudor. Infatti non si cercano mezzali registe o playmaker classici, ma giocatori dinamici, capaci di fare due fasi. Che poi la qualità sia discutibile è vero. Firmato; La figlia di Tudor🤣😂
  18. Buongiorno a te e saluti a tutta la Catalunya. La tua è una riflessione simpatica e brillante (carbonara alla francese compresa 😅), ma anche molto stimolante in chiave tattica.😉 Provo a dirti la mia in merito alla "Mancanza di movimento per smarcarsi" Hai ragione che sia un limite ricorrente, ma attenzione: non è solo “colpa” dei giocatori pigri o poco educati al movimento. Spesso è una conseguenza diretta della struttura del modulo. Nel 3-4-2-1, i due sotto punta tendono ad accentrarsi, e se i quinti non accompagnano con continuità, le linee di passaggio si riducono. Quindi il problema non è solo individuale ma di spaziature collettive. Adattare i giocatori al modulo dà ai nervi a molti tifosi🤣 ,ma qui devo spezzare una lancia a favore di Igor e ribalto: ogni allenatore (ma proprio tutti eh) parte da un’idea di calcio e cerca di piegare i giocatori a quell’idea. È impossibile “adattare totalmente il modulo ai giocatori”, perché altrimenti finisci per fare un collage senza identità. Il vero punto è trovare un compromesso tra principi dell’allenatore e caratteristiche della rosa. Tudor non è ancora arrivato a quel punto di equilibrio, e non sappiamo se ci arriverà, ma dire che “adatta i giocatori al modulo” per me, è una forzatura. Diciamo che sta cercando soluzioni, a volte forzando, altre provando varianti. "Centrocampisti schiacciati sulla linea difensiva" Beh anche qui dimostri occhio clinico😉 perchè questo è un limite reale, ma non necessariamente strutturale. Spesso dipende da: mancanza di coraggio nel palleggio (più mentale che tecnico), scarsa fiducia reciproca tra portatore e smarcante, e soprattutto dal fatto che i centrali preferiscono giocare “sicuro” scaricando al mediano troppo basso. Non è un male assoluto: alcune squadre (anche in A) costruiscono apposta a 5 dietro, salvo poi liberare il centrocampo con un movimento codificato. Quindi più che “errore”, direi “limite di sviluppo del gioco”. Sul futuro prossimo di Igor è giusto sperare che migliori e si adatti, ma non facciamo l’errore di pensare che i problemi siano solo suoi o solo “didattici”. Una squadra che da anni fatica a proporre calcio proattivo ha bisogno di tempo e coraggio, e mi sentirei di sconsigliare "ricette" immediate. Se vuoi, dimmi cosa ne pensi.
  19. Non vorrei essere sempre controcorrente🤪, ma la tua analisi non mi trova d' accordo e mi spiego: È vero che Adzic ha gamba, intensità e può farsi tutta la fascia centrale, ma ridurlo a “mezzala” classica rischia di limitarlo. Il suo punto forte non è portare equilibrio in una linea a tre, ma ricevere nello spazio tra le linee e puntare. Se lo abbassi troppo, rischi di togliergli quella libertà creativa che in un 4-3-3 diventerebbe schiacciata dal doppio compito (correre dietro + inserirsi). In un sistema con due rifinitori, il vituperato (3-4-2-1 ), invece, può proprio muoversi dove fa più male. "Thuram mezzala in Francia" Sì, ma contestualizziamo: al Nizza giocava mezzala “a strappi” in un sistema molto più verticale e con tanto campo davanti. In Italia, con ritmi più bassi e squadre che si chiudono, quel ruolo rischia di snaturarlo. Qui serve più palleggio e più gestione, non solo transizione. Locatelli mediano “più diga che regista” Corretto fino a un certo punto. Loca è bravo a schermare e a correre dietro l’uomo, ma non è un vero “diga pura”: non ha i tempi d’intercetto alla Casemiro, per fare un esempio. Allo stesso tempo non è un regista basso alla Lobotka. La sua forza sta proprio nell’ibrido: sa fare entrambe le cose “bene ma non benissimo”. Questo lo rende utile in un doppio pivot (3-4-2-1 o 4-2-3-1), meno in un 4-3-3 dove gli chiedi di reggere da solo il centro. Cambiaso/Cabal Cambiaso distratto? Può essere, ma va detto anche che è uno dei pochi che ti garantisce fluidità e soluzioni in uscita dal basso. Se lo togli, perdi qualità in costruzione. Cabal è più difensivo e aggressivo, ma in un 4-3-3 rischi di abbassarti ancora di più sulle fasce, diventando prevedibile. Mia personale opinione; il cambio modulo (invocato da molti di voi) non rappresenterebbe la panacea ai nostri mali, anzi, caratteristiche alla mano, troveremmo ulteriori, nuovi problemi e squilibri da risolvere. 🙏
  20. 🤣😂il buon @jouvans andrà a finire che mi caccerà dal vsCafè 😇
  21. Prendo spunto dalla tua risposta all' amico e provo a fare dei ragionamenti: il 4-2-3-1 “maschererebbe” certamente alcune cose del 3-4-2-1 e a livello visivo potrebbe sembrare un’evoluzione naturale. Però io non sono così convinta che sia davvero il “meno lontano” dal sistema attuale. Ti spiego perché: La distribuzione degli uomini: Il 3-4-2-1 consente a Tudor di affidarsi molto alla densità centrale e alle due mezzepunte che si muovono tra le linee. Nel 4-2-3-1, quelle due mezze punte diventano un trequartista + due esterni, cioè una struttura diversa sia per compiti che per spaziature. Non è una semplice “traslazione”: Cambia la filosofia di occupazione dei mezzi spazi. Linea difensiva: Passare da una difesa a 3 a 4: il centrale in più (che nel 3-4-2-1 è copertura) sparisce, e questo ti obbliga ad avere terzini con tempi di diagonale, non quinti che spingono. E lì la Juve, a oggi, per me non ha terzini “puri” che garantiscono equilibrio. Passiamo al centrocampo Il doppio mediano del 4-2-3-1 non è un dettaglio: richiede almeno uno bravo nell’impostazione sotto pressione e uno con capacità di corsa/recupero. La Juve ha Locatelli e Thuram che già messa così è forzata. Nel 3-4-2-1 invece i compiti si dividono diversamente: uno imposta, l’altro accompagna e copre, protetti dai tre centrali. Di fatto il 3-4-2-1 è un modulo molto più “di campo stretto” e verticale: rubo palla, salgo e cerco subito i due rifinitori. Il 4-2-3-1 invece richiede una fase di possesso più organizzata e paziente, con rotazioni codificate. Non è detto che la rosa attuale sia più adatta a questo. Io credo che il sistema non vada cambiato e che Tudor debba continuare a lavorare sulle criticità mostrate, naturalmente in un tempo ragionevole. 😉
  22. Guarda, io capisco benissimo la frustrazione verso l’“alibi della rosa” e la voglia di vedere un calcio più organizzato e moderno anche in Italia. Però secondo me bisogna mettere qualche paletto chiaro:vero, non serve per forza avere la rosa del City per curare i dettagli. Sono d’accordo. Ma c’è anche un motivo per cui Guardiola, Luis Enrique e compagnia fanno quello che fanno: hanno costruito anni di lavoro sulla stessa idea, con giocatori scelti apposta e una cultura calcistica che parte già dai settori giovanili. Da noi questo tempo, questa continuità e questa omogeneità di pensiero spesso non esistono. La Serie A ha caratteristiche diverse. Il nostro campionato è meno verticale e più “sporco”: tante squadre difendono basse, spezzano il ritmo, usano marcature ibride. Non è un caso che anche allenatori stranieri qui spesso cambino approccio. Non è un limite mentale, è adattamento a un contesto diverso. Precisione e organizzazione: sì, ma servono tempi Dire che “basta lavorarci” è vero solo in parte: gli automatismi richiedono mesi, se non anni, e dipendono dalla continuità degli interpreti. Se ogni estate cambi mezza squadra o hai 5-6 infortuni lunghi, il livello di precisione cala, inevitabilmente. Non è questione di alibi, ma di realtà. La rosa non è sempre un alibi, è un vincolo Certo, la rosa della Juve non è “scarsa”, m6a se un allenatore ha centrocampisti che amano tutti la palla sui piedi e pochissimi che attaccano lo spazio, non è che con due allenamenti li trasformi, e allora il tecnico deve trovare un compromesso tra ciò che vorrebbe fare e ciò che i suoi possono fare. Quindi sì, sono d’accordo con te che servirebbe più ambizione tattica e meno giustificazioni. Però dall’altra parte non si può neanche far finta che il contesto, la cultura e le caratteristiche della rosa non contino nulla.😉
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