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  1. Più ricavi dalle aree hospitality e prezzi dei biglietti accessibili per gli altri settori. È questa la strategia di Inter e Milan per quanto riguarda il nuovo San Siro, come spiegato dalle stesse società in un documento presentato nelle scorse settimane al Comune di Milano in cui hanno descritto il progetto del nuovo stadio. Nel documento, in particolare, si legge: AC Milan e FC Internazionale, da diversi anni, hanno avviato un progetto per la realizzazione di uno stadio all’avanguardia a Milano o nei comuni limitrofi. Il progetto attuale prevede: Capienza di 71.500 posti, con visibilità ottimale da ogni settore; Inclinazione degli spalti studiata per replicare l’atmosfera di San Siro; Contenimento dell’impatto acustico tramite interventi specifici; Percorsi ampi e razionali con punti ristoro, bar, ristoranti, aree merchandising; Spazi premium per hospitality ed eventi aziendali; Accessibilità universale in ogni settore; Parcheggi interrati sotto il podio per facilitare l’accesso; Spostamento e ricostruzione del Tunnel Patroclo; Realizzazione di ca 140.000 mq di verde, inclusi 52.000 mq di verde profondo; Uso di tecniche di costruzione moderne, ad alta efficienza energetica e sostenibili; Neutralità carbonica attraverso l’acquisto di “Carbon Credits” o attraverso altre formule consentite. «Da un punto di vista calcistico, il nuovo impianto sarà un vero e proprio simbolo per Milano, come già dimostrato da esperienze simili (Arsenal, Bayern Monaco, Tottenham, Real Madrid, Barcellona e Juventus); inoltre, consentirà di migliorare l’esperienza dei tifosi, attirando segmenti oggi sottorappresentati, e permetterà di incrementare i ricavi dei Club», proseguono Inter e Milan. «Grazie al museo e a servizi interni, il nuovo stadio continuerà a essere una destinazione e un luogo di aggregazione anche durante i giorni di non partita, rendendo lo stadio fruibile e “vivo” 365 giorni l’anno. Da un punto di vista collettivo e sociale, la realizzazione del progetto e la rifunzionalizzazione dello stadio G. Meazza di fatto apriranno tutti gli spazi interclusi del quartiere a quelli circostanti. Mentre l’insediamento di nuove destinazioni di terziario, ricettivo, sanitario-riabilitativo e commerciale, garantirà armonia ed equilibrio tra i nuovi edifici, favorendo la riorganizzazione del commercio urbano, dei servizi pubblici e privati». «Le nuove fonti di ricavo che verranno create dallo stadio nuovo includono: naming rights, nuovi pacchetti di sponsorizzazione, hospitality aziendale e nuove tipologie di prodotti premium, food & beverage all’interno dello stadio e merchandising. Inoltre, i 1.600 posti auto previsti sotto lo stadio valorizzeranno i pacchetti di hospitality che offriranno la comodità di arrivare direttamente all’interno della struttura in macchina». «L’aumento delle aree dedicate alla corporate hospitality e ai servizi premium contribuirà in modo significativo alla sostenibilità economica del progetto, consentendo al tempo stesso di mantenere un’offerta di biglietti a prezzi accessibili nei settori dedicati al pubblico generalista e alle famiglie, in linea con la vocazione popolare e inclusiva dello stadio», concludono Inter e Milan. Fonte: Calcio&Finanza QUANTO COSTERÀ? Quanto costerà il nuovo San Siro? Le cifre le mettono nero su bianco Inter e Milan, in un documento presentato nelle scorse settimane al Comune di Milano, in cui hanno descritto il progetto del nuovo stadio. Confermando inoltre le modalità con cui sarà finanziato il progetto, nel caso di via libera dal Consiglio Comunale. «Con la realizzazione del nuovo stadio le squadre si preparano ad affrontare il più importante investimento della loro storia con un budget complessivo, per la realizzazione dello stadio e l’acquisizione dei diritti edificatori della GFU , di circa €1,3 mld ai valori attuali (esclusi costi di bonifica, demolizione ed eventuali imprevisti). Questo numero rappresenta circa 1,5x il fatturato combinato delle due squadre. L’investimento sarà finanziato tramite una combinazione di equity e debito bancario. La componente di debito sarà reperita tramite strumenti finanziari tradizionali come prestiti bancari durante la costruzione e/o bond a lungo termine – con il rimborso garantito dai ricavi generati dallo stadio», si legge nel documento. In particolare, il costo è stimato pari a 1,29 miliardi di euro, così suddivisi: Comparto stadio: 811 milioni di euro (di cui 707 milioni per lo stadio e 104 milioni per infrastrutture e urbanizzazione); Centro energetico: 34 milioni di euro; Acquisto aree: 204 milioni di euro (tasse incluse); Allestimento stadio: 75 milioni di euro; Soft Costs: 160 milioni di euro; Carbon Credit: 7 milioni di euro; TOTALE: 1,29 miliardi di euro. Fonte: Calcio&Finanza
  2. "Il voto contrario alla vendita dello stadio sarebbe una catastrofe enorme". Così l'ad della Lega Serie A Luigi De Siervo in una intervista al 'Corriere della Sera' sul futuro di San Siro. "I 48 consiglieri comunali che sono chiamati a esprimere il proprio voto hanno una responsabilità enorme. Impedire la vendita dello stadio non solo sarebbe un danno di immagine immenso ma comporterebbe, per la città, la perdita di una occasione storica. Questa è l'ultima possibilità che la politica milanese ha di dotare la città di un impianto all'altezza delle aspettative - ha aggiunto - Il calcio sta cambiando velocemente: in questa fase storica in cui i diritti tv non hanno grandi margini di crescita, gli introiti da stadio fanno la differenza. La trasformazione profonda che i social hanno introdotto è il desiderio di partecipare all'evento dall'interno e di fotografarsi alla partita. L'adeguatezza dello stadio non è solo un'esperienza da vivere ma un fattore determinante per l'aumento dei ricavi di una società, diversamente il gap con le altre leghe aumenterà. E la nostra capacità di recuperare diventerebbe ancora più rarefatta". Allargando il discorso alla questione stadi, De Siervo ha aggiunto che "la responsabilità è della classe politica degli ultimi vent'anni, non ha capito quanto gli stadi siano lo strumento necessario per restare al passo con i tempi. Siamo il paese con gli stadi più vecchi d'Europa - ha ammesso - Se ci aspettavamo di più dal ministro Abodi? Ha competenza, idee e ci ha dato una direzione corretta. Se ci sono problemi penso che la questione sia a monte: mi riferisco al Decreto Crescita o al Decreto Dignità. Non si è capito quanto il calcio sia determinante per il prestigio del paese. Nessun governo ha davvero aiutato il nostro mondo". Fonte: Sportmediaset
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