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andreasv

Andrea Fortunato per sempre nei nostri cuori

Post in rilievo

14 ore fa, Black Sabbath ha scritto:

Grazie Stefano! È sempre un vero piacere leggere ciò che scrivi.

 

Impossibile dimenticare Andrea. 

 

 

Grazie a te, carissimo: sei sempre troppo gentile. 

 

Buona giornata, .salveStefano !

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Ricordo le critiche e il fango gettato su questo ragazzo 

Ricordo anche lo sgomento che provai quando si seppe della sua malattia. E ancor di più il dolore nell'apprendere della sua scomparsa. 

Povero Andrea. 

Che la terra ti sia lieve 

RIP

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... un video talmente struggente ed intriso di umano sconcerto e di amara consapevolezza di quanto 

perfido ed iniquo possa essere il nostro destino. Lo confesso, mi ha talmente coinvolto e commosso

fino al punto di far calare sul mio viso ( così come scrisse il librettista  de " L'Elisir d'Amore " di Gaetano Donizetti )

" una furtiva lagrima " ( rigorosamente con la " g " ) - ( anche se, sono sincero, le " furtive lagrime " sono state più di una )

Quoto

 

  

  

 

 

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9 ore fa, Buffon75 ha scritto:

Ricordo le critiche e il fango gettato su questo ragazzo 

Ricordo anche lo sgomento che provai quando si seppe della sua malattia. E ancor di più il dolore nell'apprendere della sua scomparsa. 

Povero Andrea. 

Che la terra ti sia lieve 

RIP

tratto da " Juventino vero " del 24 Aprile 2010 - a firma - Riccardo Gambelli - ( splendido " Omaggio alla Memoria " del mai dimenticato

Andrea Fortunato ) 

 

Fratello Andrea
Ricordo tutto perfettamente. Cadeva il giorno 2 aprile 1994 quando mi recai a Torino per assistere alla partita Juventus-Inter. Vinse la Juve 1 a 0, autogoal di Ferri. Mi ritrovai in tribuna numerata grazie all’invito di Fabrizio Ravanelli, su sollecitazione di Silvio Giusti, amico e grande capitano di lungo corso della Lucchese.
Terminato il match ebbi la fortuna di conoscerti, solo per pochi minuti, stringendoti la mano. Ti trovavi in compagnia di un distinto signore nell’antistadio del Delle Alpi, probabilmente stavi recandoti a ritirare la tua auto, quando mi avvicinai e ti porsi la mano, che tu, molto gentilmente, stringesti. Eri perdutamente scosso, avendo potuto ammirare alcuni striscioni che ti criticavano duramente, con il sottofondo di assurdi fischi ogni qual volta toccavi il pallone. Mi fu spiegato che eri nel mirino della tifoseria perché eri svogliato in allenamento e durante le partite. Potei ammirare i tuoi occhi, profondamente tristi, ancora sulle scene della contestazione. Ma forse quegli stessi occhi già leggevano il tuo tragico futuro, che avrebbe stonato con il cognome che portavi da sempre: Fortunato.
Quei due fari verdi mi ricordarono quelli marroni di Ayrton Senna, quando a Budapest il mio amico, concittadino, Alessandro Nannini mi condusse nel box della Mc Laren a conoscere “the Magic”. Gli occhi di Ayrton erano profondi e afflitti, con il destro perennemente velato di lacrime. Uno sguardo malinconico anche quando sorrideva.
I vostri occhi, il vostro sguardo erano uniti da un doloroso destino, che ha sconvolto tutti gli sportivi del mondo, che non vi dimenticheranno mai.
Quel giorno, caro Andrea, soffristi tanto, non potendo accettare le umiliazioni che arrivavano, incessanti come pioggia battente, dagli spalti del Delle Alpi. Tutti quei tifosi, purtroppo, non sapevano che ti eri ammalato gravemente! Gli stessi tifosi che, alcuni mesi dopo, tappezzarono la curva con un immenso striscione su cui era scritto: “Perdonaci Andrea”.
Tu perdonasti di sicuro, troppo buono era il tuo cuore, che accompagnava un carattere mite ma forte nell’affrontare una malattia dal nome “leucemia”.
Ti ricoverasti nel vecchio Ospedale Monteluce di Perugia, reparto di ematologia del Prof. Martelli, uno tra i migliori in Italia, dove tu sfidasti la malattia da vero guerriero come eri, con forza e serenità, dimostrata già dal primo giorno in cui il Prof. Pileri ti comunicò il nome terribile del tuo male.

 

Il dott. Agricola, seduto accanto a te, abbassò lo sguardo immediatamente ed un brivido freddo percorse la sua schiena. Tu, invece, chiedesti con una disinvoltura degna di un moschettiere: “Quando iniziamo le terapie?”.
Meraviglioso Andrea, quando scendevi, capelli al vento, sulla fascia sinistra annichilendo gli avversari, con il tuo sinistro magico che disegnava dei cross d’autore per i tuoi compagni, gli arieti dell’attacco. Esplodesti con la maglia del Grifone, meritandoti di essere definito il nuovo Cabrini.
Nella Juve, purtroppo, giocasti con il freno a mano tirato; il tuo organismo, ahimè, stava impegnandosi in una furiosa partita contro i globuli bianchi che avanzavano spietatamente.
Ci lasciasti il 25 aprile 1995.
E’ proprio vero che quando muore un ragazzo si scatenano sempre dei sentimenti contrastanti: il dolore immenso ed una grande rabbia che ti porta a chiederti il perché questo accade, senza possibilità di avere risposta.
I funerali si svolsero nella cattedrale di Salerno, con le sue vie piene di persone che assistevano al tuo passaggio, mentre riposavi all’interno di una bara in legno coperta di fiori e sciarpe di vari club, seguito dalla mamma, dal papà, dai fratelli e da tutta la Juve al completo.
Non dimenticheremo mai Capitan Vialli all’interno della chiesa, mentre di fronte ad un microfono, con tanto di divisa sociale, parlò a nome di tutti i compagni. Nel silenzio assoluto e tra singhiozzi non trattenuti riuscì a salutarti, mentre stavi partendo per un viaggio senza ritorno: “Addio Fratello Andrea, vinceremo per te”.
E così è stato, per lunghi dodici anni.

Infatti, la domenica successiva la Juve si recò, con il lutto al braccio e il profondo dolore nel cuore, a Firenze, dove stravinse per 4 a 1, cucendosi praticamente sulle maglie il 23esimo scudetto, il primo di una lunga serie.
Il 21 maggio fu il giorno ufficiale dei festeggiamenti per il ritorno alla vittoria dopo nove anni di digiuno e Ravanelli, mentre versava lacrime sincere, scrisse sulla pietra delle parole vere come il sole: “Uno scudetto che non cancella il dolore per una vita strappata”.

Arrivederci Fratello Andrea. 

 

- Caro fratello bianconero, niente  niente altro ho da aggiungere, se non, augurarti una buona serata a te e famiglia, .salveStefano !

 

 

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Il 25/4/2024 Alle 20:06, Nicola73 ha scritto:

Mamma mia che ricordi mi risveglia questo topic, qualche giorno prima se non ricordo male sembrava che si potesse riprendere poi mi ricordo che quel giorno ero in stazione e c'era una radio accesa che dava la notizia della sua morte, liberi di non credermi ma ogni volta che rientro in quella stazione il ricordo mi attraversa la mente come un brivido. 

Caro fratello bianconero, 

dimmi un solo motivo ... una ragione di qualsivoglia genere ... che possano ingenerare in me il dubbio che tu, 

specie in un contesto come questo, ti sia di " sana pianta " inventato il tuo gradito e toccante aneddoto. 

 

Purtroppo .. e/o .. per fortuna, dipende dalle circostanze, sia nel bene che nel male, salvo l'essere affetti da " problematiche "

legate all'età che avanza e di conseguenza alla " memoria che gioca brutti scherzi ", certi episodi/eventi ci accompagnano e

ci accompagneranno sempre per tutta la nostra vita. 

 

Cordialmente, .salveStefano !

   

  • Grazie 1

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Non ho vissuto la sua vicenda perché ero bambino però poi ne sono venuto a conoscenza, non lo scrivo perché purtroppo è morto ma era davvero in rampa di lancio come calciatore,avrebbe avuto un'ottima carriera.

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6 ore fa, 29 MAGGIO 1985 ha scritto:

tratto da " Juventino vero " del 24 Aprile 2010 - a firma - Riccardo Gambelli - ( splendido " Omaggio alla Memoria " del mai dimenticato

Andrea Fortunato ) 

 

Fratello Andrea
Ricordo tutto perfettamente. Cadeva il giorno 2 aprile 1994 quando mi recai a Torino per assistere alla partita Juventus-Inter. Vinse la Juve 1 a 0, autogoal di Ferri. Mi ritrovai in tribuna numerata grazie all’invito di Fabrizio Ravanelli, su sollecitazione di Silvio Giusti, amico e grande capitano di lungo corso della Lucchese.
Terminato il match ebbi la fortuna di conoscerti, solo per pochi minuti, stringendoti la mano. Ti trovavi in compagnia di un distinto signore nell’antistadio del Delle Alpi, probabilmente stavi recandoti a ritirare la tua auto, quando mi avvicinai e ti porsi la mano, che tu, molto gentilmente, stringesti. Eri perdutamente scosso, avendo potuto ammirare alcuni striscioni che ti criticavano duramente, con il sottofondo di assurdi fischi ogni qual volta toccavi il pallone. Mi fu spiegato che eri nel mirino della tifoseria perché eri svogliato in allenamento e durante le partite. Potei ammirare i tuoi occhi, profondamente tristi, ancora sulle scene della contestazione. Ma forse quegli stessi occhi già leggevano il tuo tragico futuro, che avrebbe stonato con il cognome che portavi da sempre: Fortunato.
Quei due fari verdi mi ricordarono quelli marroni di Ayrton Senna, quando a Budapest il mio amico, concittadino, Alessandro Nannini mi condusse nel box della Mc Laren a conoscere “the Magic”. Gli occhi di Ayrton erano profondi e afflitti, con il destro perennemente velato di lacrime. Uno sguardo malinconico anche quando sorrideva.
I vostri occhi, il vostro sguardo erano uniti da un doloroso destino, che ha sconvolto tutti gli sportivi del mondo, che non vi dimenticheranno mai.
Quel giorno, caro Andrea, soffristi tanto, non potendo accettare le umiliazioni che arrivavano, incessanti come pioggia battente, dagli spalti del Delle Alpi. Tutti quei tifosi, purtroppo, non sapevano che ti eri ammalato gravemente! Gli stessi tifosi che, alcuni mesi dopo, tappezzarono la curva con un immenso striscione su cui era scritto: “Perdonaci Andrea”.
Tu perdonasti di sicuro, troppo buono era il tuo cuore, che accompagnava un carattere mite ma forte nell’affrontare una malattia dal nome “leucemia”.
Ti ricoverasti nel vecchio Ospedale Monteluce di Perugia, reparto di ematologia del Prof. Martelli, uno tra i migliori in Italia, dove tu sfidasti la malattia da vero guerriero come eri, con forza e serenità, dimostrata già dal primo giorno in cui il Prof. Pileri ti comunicò il nome terribile del tuo male.

 

Il dott. Agricola, seduto accanto a te, abbassò lo sguardo immediatamente ed un brivido freddo percorse la sua schiena. Tu, invece, chiedesti con una disinvoltura degna di un moschettiere: “Quando iniziamo le terapie?”.
Meraviglioso Andrea, quando scendevi, capelli al vento, sulla fascia sinistra annichilendo gli avversari, con il tuo sinistro magico che disegnava dei cross d’autore per i tuoi compagni, gli arieti dell’attacco. Esplodesti con la maglia del Grifone, meritandoti di essere definito il nuovo Cabrini.
Nella Juve, purtroppo, giocasti con il freno a mano tirato; il tuo organismo, ahimè, stava impegnandosi in una furiosa partita contro i globuli bianchi che avanzavano spietatamente.
Ci lasciasti il 25 aprile 1995.
E’ proprio vero che quando muore un ragazzo si scatenano sempre dei sentimenti contrastanti: il dolore immenso ed una grande rabbia che ti porta a chiederti il perché questo accade, senza possibilità di avere risposta.
I funerali si svolsero nella cattedrale di Salerno, con le sue vie piene di persone che assistevano al tuo passaggio, mentre riposavi all’interno di una bara in legno coperta di fiori e sciarpe di vari club, seguito dalla mamma, dal papà, dai fratelli e da tutta la Juve al completo.
Non dimenticheremo mai Capitan Vialli all’interno della chiesa, mentre di fronte ad un microfono, con tanto di divisa sociale, parlò a nome di tutti i compagni. Nel silenzio assoluto e tra singhiozzi non trattenuti riuscì a salutarti, mentre stavi partendo per un viaggio senza ritorno: “Addio Fratello Andrea, vinceremo per te”.
E così è stato, per lunghi dodici anni.

Infatti, la domenica successiva la Juve si recò, con il lutto al braccio e il profondo dolore nel cuore, a Firenze, dove stravinse per 4 a 1, cucendosi praticamente sulle maglie il 23esimo scudetto, il primo di una lunga serie.
Il 21 maggio fu il giorno ufficiale dei festeggiamenti per il ritorno alla vittoria dopo nove anni di digiuno e Ravanelli, mentre versava lacrime sincere, scrisse sulla pietra delle parole vere come il sole: “Uno scudetto che non cancella il dolore per una vita strappata”.

Arrivederci Fratello Andrea. 

 

- Caro fratello bianconero, niente  niente altro ho da aggiungere, se non, augurarti una buona serata a te e famiglia, .salveStefano !

 

 

Caro Stefano, quanto dolore in questo articolo. 

In un mondo senza social, sapere cosa stava accadendo ad Andrea Fortunato, era veramente difficile. L'apparenza era quella di un ragazzo svogliato che non si impegnava. 

Personalmente ho sempre dubitato di questa chiave di lettura. Pensavo di più ad una difficoltà di inserimento in una grande squadra. Del resto anche sua maestà Le Roi Michel ne aveva sofferto un decennio prima. 

 

Poi l'amara scoperta. Tutto era più chiaro. Non dimenticherò mai quando lo scoprii insieme al mio compianto padre. Lui mi disse che non bisogna mai giudicare le persone senza conoscerle. Avevi ragione papà 

 

Andrea Fortunato se ne andò di martedì. Io, quasi ventenne, da due giorni ero alle prese con un grosso cambiamento di vita che mi aveva scombussolato l'esistenza. Ma quella triste notizia fu in grado di scuotermi. Forse perché appunto associato ad una mia personale situazione di vita, non scorderò mai lo sgomento che suscitò in me quella notizia. Per anni ripensai a quel fine aprile, elencando tutte le disgrazie accadute e includendo anche la morte di Andrea. 

 

Che tristezza. 😭

 

E comunque grazie per avermi fatto leggere queste parole. 

 

Un caro saluto e un abbraccio virtuale, carico di buone cose a te ed alla tua famiglia ❤️

  • Grazie 1

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Il 26/4/2024 Alle 10:13, Buffon75 ha scritto:

Ricordo le critiche e il fango gettato su questo ragazzo 

Ricordo anche lo sgomento che provai quando si seppe della sua malattia. E ancor di più il dolore nell'apprendere della sua scomparsa. 

Povero Andrea. 

Che la terra ti sia lieve 

RIP

Quello che gli fecero è la macchia più vergognosa che accompagna il tifo juventino. Purtroppo dobbiamo dirlo.

 

Di Fortunato ricordo in particolare una telefonata durante i mondiali del '94 a una trasmissione sportiva, in cui rassicurava tutti sulle sue condizioni e dimostrava grande allegria anche in un momento difficile. Parlava di calcio con passione. In quel momento sperai che ce l'avrebbe fatta.

 

Bravo ragazzo, bel giocatore, per sempre nei nostri cuori.

  • Grazie 1

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12 ore fa, Buffon75 ha scritto:

Caro Stefano, quanto dolore in questo articolo. 

In un mondo senza social, sapere cosa stava accadendo ad Andrea Fortunato, era veramente difficile. L'apparenza era quella di un ragazzo svogliato che non si impegnava. 

Personalmente ho sempre dubitato di questa chiave di lettura. Pensavo di più ad una difficoltà di inserimento in una grande squadra. Del resto anche sua maestà Le Roi Michel ne aveva sofferto un decennio prima. 

 

Poi l'amara scoperta. Tutto era più chiaro. Non dimenticherò mai quando lo scoprii insieme al mio compianto padre. Lui mi disse che non bisogna mai giudicare le persone senza conoscerle. Avevi ragione papà 

 

Andrea Fortunato se ne andò di martedì. Io, quasi ventenne, da due giorni ero alle prese con un grosso cambiamento di vita che mi aveva scombussolato l'esistenza. Ma quella triste notizia fu in grado di scuotermi. Forse perché appunto associato ad una mia personale situazione di vita, non scorderò mai lo sgomento che suscitò in me quella notizia. Per anni ripensai a quel fine aprile, elencando tutte le disgrazie accadute e includendo anche la morte di Andrea. 

 

Che tristezza. 😭

 

E comunque grazie per avermi fatto leggere queste parole. 

 

Un caro saluto e un abbraccio virtuale, carico di buone cose a te ed alla tua famiglia ❤️

Non cambia nulla per la gravità di quello che fecero i tifosi. Non possiamo fare finta che Andrea Fortunato fu semplicemente criticato dalla tifoseria dell'epoca per le sue prestazioni opache. Andrea Fortunato fu attorniato vigliaccamente alla fine di un allenamento e un tifoso lo colpì con uno schiaffo.

 

Questo dobbiamo ricordarlo perché serva da monito: le critiche ci stanno, ma devono sempre rientrare nel perimetro del rispetto delle persone. 

 

Ho sempre trovato patetiche le scuse dei tifosi dell'epoca che parteciparono alla contestazione: dissero che non immaginavano. Come se questo li giustificasse. E oggi lo chiamano fratello. Quelli per me non hanno diritto di ricordarlo. Scusate lo sfogo, ma questa cosa mi manda in bestia oggi come 30 anni fa.

 

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12 ore fa, Buffon75 ha scritto:

Caro Stefano, quanto dolore in questo articolo. 

In un mondo senza social, sapere cosa stava accadendo ad Andrea Fortunato, era veramente difficile. L'apparenza era quella di un ragazzo svogliato che non si impegnava. 

Personalmente ho sempre dubitato di questa chiave di lettura. Pensavo di più ad una difficoltà di inserimento in una grande squadra. Del resto anche sua maestà Le Roi Michel ne aveva sofferto un decennio prima. 

 

Poi l'amara scoperta. Tutto era più chiaro. Non dimenticherò mai quando lo scoprii insieme al mio compianto padre. Lui mi disse che non bisogna mai giudicare le persone senza conoscerle. Avevi ragione papà 

 

Andrea Fortunato se ne andò di martedì. Io, quasi ventenne, da due giorni ero alle prese con un grosso cambiamento di vita che mi aveva scombussolato l'esistenza. Ma quella triste notizia fu in grado di scuotermi. Forse perché appunto associato ad una mia personale situazione di vita, non scorderò mai lo sgomento che suscitò in me quella notizia. Per anni ripensai a quel fine aprile, elencando tutte le disgrazie accadute e includendo anche la morte di Andrea. 

 

Che tristezza. 😭

 

E comunque grazie per avermi fatto leggere queste parole. 

 

Un caro saluto e un abbraccio virtuale, carico di buone cose a te ed alla tua famiglia ❤️

 

3 ore fa, Aspettando-Zavarov-1988 ha scritto:

Quello che gli fecero è la macchia più vergognosa che accompagna il tifo juventino. Purtroppo dobbiamo dirlo.

 

Di Fortunato ricordo in particolare una telefonata durante i mondiali del '94 a una trasmissione sportiva, in cui rassicurava tutti sulle sue condizioni e dimostrava grande allegria anche in un momento difficile. Parlava di calcio con passione. In quel momento sperai che ce l'avrebbe fatta.

 

Bravo ragazzo, bel giocatore, per sempre nei nostri cuori.

Cari fratelli bianconeri, 

le vostre due riflessioni grondanti di saggezza e di profonda ed irriducibile passione per la nostra amata " Vecchia Signora ", oltre che ad avermi commosso, sono la " prova - provata " che, Grazie a Dio, ci sono ancora Persone come voi (persone rigorosamente con la " P " maiuscola ) che hanno in dote la capacità, ormai sempre più desueta, di sapersi compiutamente rapportare con i propri simili ( ergo : esseri umani )  

 

@Buffon75   

 

Poi l'amara scoperta. Tutto era più chiaro. Non dimenticherò mai quando lo scoprii insieme al mio compianto padre. Lui mi disse che non bisogna mai giudicare le persone senza conoscerle. Avevi ragione papà 

 

Tuo padre non aveva ragione .. bensì .. aveva " ragionissima " - fortunato tu ad avere avuto un " Genitore " del genere .. e .. presumo .. 

un " Mentore Bianconero " di siffatta compostezza ed erudito stile di vita ! 

 

Cordiali saluti ad entrambi, .salveStefano ! 

 

 

 

 

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  @Aspettando-Zavarov-1988  concordo tutto ciò che hai scritto, fin nella punteggiatura . 

 

 

Purtroppo, è notorio, " LA MAMMA DEGLI IMBE.CILLI " , da che mondo è mondo, " E' SEMPRE GRAVIDA " ! 

 

Ed il nostro fratello ..  @Buffon75  .. ne son certo così come sono certo del quotidiano sorgere del sole,

a pieno titolo non rientra di certo in quella categoria di veri e propri " Minus Habentes " .. 

 

Cordialissimi saluti, .salveStefano !  

 

 

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1 ora fa, 29 MAGGIO 1985 ha scritto:

  @Aspettando-Zavarov-1988  concordo tutto ciò che hai scritto, fin nella punteggiatura . 

 

 

Purtroppo, è notorio, " LA MAMMA DEGLI IMBE.CILLI " , da che mondo è mondo, " E' SEMPRE GRAVIDA " ! 

 

Ed il nostro fratello ..  @Buffon75  .. ne son certo così come sono certo del quotidiano sorgere del sole,

a pieno titolo non rientra di certo in quella categoria di veri e propri " Minus Habentes " .. 

 

Cordialissimi saluti, .salveStefano !  

 

 

L'affermazione di @Buffon75 che all'epoca nessuno sapeva mi ha solo dato lo spunto per ricordare cosa successe, perché la giustificazione che la tifoseria diede per il suo comportamento nei confronti di Fortunato all'epoca fu proprio che non immaginavano. Gli chiedo scusa se in qualche modo mi sono espresso male e ho fatto pensare che lo "accusassi" di alcunché.

 

Ricambio i cordialissimi saluti.

  • Grazie 1

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2 ore fa, 29 MAGGIO 1985 ha scritto:

  @Aspettando-Zavarov-1988  concordo tutto ciò che hai scritto, fin nella punteggiatura . 

 

 

Purtroppo, è notorio, " LA MAMMA DEGLI IMBE.CILLI " , da che mondo è mondo, " E' SEMPRE GRAVIDA " ! 

 

Ed il nostro fratello ..  @Buffon75  .. ne son certo così come sono certo del quotidiano sorgere del sole,

a pieno titolo non rientra di certo in quella categoria di veri e propri " Minus Habentes " .. 

 

Cordialissimi saluti, .salveStefano !  

 

 

 

31 minuti fa, Aspettando-Zavarov-1988 ha scritto:

L'affermazione di @Buffon75 che all'epoca nessuno sapeva mi ha solo dato lo spunto per ricordare cosa successe, perché la giustificazione che la tifoseria diede per il suo comportamento nei confronti di Fortunato all'epoca fu proprio che non immaginavano. Gli chiedo scusa se in qualche modo mi sono espresso male e ho fatto pensare che lo "accusassi" di alcunché.

 

Ricambio i cordialissimi saluti.

Caro Stefano ti ringrazio per le tue parole. Sei sempre gentilissimo

Ovviamente attraverso un forum è difficile riuscire a trasmettere le nostre vite. Soprattutto se parliamo di fatti avvenuti 30 anni fa.
 

@Aspettando-Zavarov-1988 lungi da me giustificare chi ai tempi ha ricoperto di melma il caro Andrea Fortunato. Era solo un modo per constatare che in un mondo privo del bombardamento mediatico attuale, era difficile conoscere i veri motivi che stavano dietro le sue prestazioni non brillanti. Ma di certo quella è una brutta pagina del nostro tifo. 
Rimane il fatto che Andrea non c'è più ed è una delle tante, terribili pagine della nostra storia.

  • Grazie 1

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@Buffon75  &  @Aspettando-Zavarov-1988  vi stimo e vi apprezzo entrambi, e se mai ce ne fosse ancora bisogno, 

ciò è stato ulteriormente confermato e certificato dal tono e dal contenuto dei vostri messaggi : siete due brave 

persone con le quali il rapportarmi e confrontarmi, sempre e comunque, è fonte di piacere !

 

Buona Domenica a voi ed alle vostre famiglie, .salveStefano !

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Sono particolarmente legato alla sua figura perché la sua storia ebbe una grande importanza nell'avvicinarmi alla Juventus

E gliene sarò sempre grato

Onore a te Fratello Andrea Fortunato 

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