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homer75

Como - Juventus 1-2, commenti post partita

Post in rilievo

17 ore fa, jouvans ha scritto:

Se vai a pag.17 del post tattico c'è la mia analisi con tanto di foto, spiegazioni tattiche, ecc e adesso ha integrato anche @Trezegol96col suo contributo e vedrai che non la pensiamo poi tanto diversamente da te, anzi ;) 

Concordo inoltre sul non aprire ulteriori faide, ma se mi dice "ehh quando c'era lui" io ho 2 scelte: o sto zitto (e in un forum in teoria si entra per parlare), o faccio notare, per puro amor di verità che, anche se all'epoca postavo poco, sempre queste analisi facevo (per fatti miei, per altri addetti ai lavori della mia zona con cui mi confronto regolarmente, ecc) e che il succo numerico, tecnico e tattico quello era, senza bisogno di grandi nostalgie (sul passato) o di chissà quali IMMOTIVATI slanci positivi (nel presente) 😊

@zebra67

Più che fare paragoni sul fatto se era meglio prima o adesso, la questione che sorge spontanea (senza nostalgia del passato) prendendo spunto del tuo ragionamento è la seguente. Se prima questo atteggiamento "remissivo" era chiaramente un'esplicita richiesta dell'allenatore, che preferiva difendere basso e compatto, con due linee (quelle di centrocampo e difesa) spesso collassate una sull'altra. Scelta vincente o meno, esteticamente apprezzabile o meno, antiquata o meno...era comunque una scelta e veniva applicata in campo. Adesso invece...che cosa vogliamo fare? Non penso che vogliamo essere quelli "remissivi"...e per me è peggio. Perché vuol dire che vogliamo fare una cosa che non ci riesce proprio e ci troviamo a giocare in un modo "vecchio", ma con meno applicazione perché non siamo pensati e collocati in campo per farlo. 

A me questo preoccupa...

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6 minuti fa, Trezegol96 ha scritto:

@zebra67

Più che fare paragoni sul fatto se era meglio prima o adesso, la questione che sorge spontanea (senza nostalgia del passato) prendendo spunto del tuo ragionamento è la seguente. Se prima questo atteggiamento "remissivo" era chiaramente un'esplicita richiesta dell'allenatore, che preferiva difendere basso e compatto, con due linee (quelle di centrocampo e difesa) spesso collassate una sull'altra. Scelta vincente o meno, esteticamente apprezzabile o meno, antiquata o meno...era comunque una scelta e veniva applicata in campo. Adesso invece...che cosa vogliamo fare? Non penso che vogliamo essere quelli "remissivi"...e per me è peggio. Perché vuol dire che vogliamo fare una cosa che non ci riesce proprio e ci troviamo a giocare in un modo "vecchio", ma con meno applicazione perché non siamo pensati e collocati in campo per farlo. 

A me questo preoccupa...

Vero.

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52 minuti fa, Trezegol96 ha scritto:

@zebra67

Più che fare paragoni sul fatto se era meglio prima o adesso, la questione che sorge spontanea (senza nostalgia del passato) prendendo spunto del tuo ragionamento è la seguente. Se prima questo atteggiamento "remissivo" era chiaramente un'esplicita richiesta dell'allenatore, che preferiva difendere basso e compatto, con due linee (quelle di centrocampo e difesa) spesso collassate una sull'altra. Scelta vincente o meno, esteticamente apprezzabile o meno, antiquata o meno...era comunque una scelta e veniva applicata in campo. Adesso invece...che cosa vogliamo fare? Non penso che vogliamo essere quelli "remissivi"...e per me è peggio. Perché vuol dire che vogliamo fare una cosa che non ci riesce proprio e ci troviamo a giocare in un modo "vecchio", ma con meno applicazione perché non siamo pensati e collocati in campo per farlo. 

A me questo preoccupa...

A questo punto, però, visto che sembriamo soffrire una sorta di crisi di rigetto verso questi cambiamenti, queste svolte filosofiche, è lecito chiedersi se valga la pena insistere.

L'esperimento Maifredi fu nefasto e di breve durata, quello con Sarri fu produttivo (nono scudetto) ma ugualmente di breve durata (personalmente avrei concesso un altro anno), quello con Motta non sta portando grossi risultati e già si ravvisa qualche crepa...

Mi domando e ti domando se valga la pena snaturarci, se poi vengono fuori tutte queste difficoltà, tutte queste resistenze al cambiamento (conscie e inconscie).

Eppure abbiamo cambiato molto nella rosa rispetto a 12 mesi fa, abbiamo diversi giovani che, per definizione, sono più plasmabili rispetto a giocatori maturi, e abbiamo perso diversi leader dello spogliatoio che di solito sono quelli che avallano o contestano certi cambiamenti e possono rendere dura la vita all'allenatore...

Non so cosa pensare, davvero.

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4 ore fa, zebra67 ha scritto:

A questo punto, però, visto che sembriamo soffrire una sorta di crisi di rigetto verso questi cambiamenti, queste svolte filosofiche, è lecito chiedersi se valga la pena insistere.

L'esperimento Maifredi fu nefasto e di breve durata, quello con Sarri fu produttivo (nono scudetto) ma ugualmente di breve durata (personalmente avrei concesso un altro anno), quello con Motta non sta portando grossi risultati e già si ravvisa qualche crepa...

Mi domando e ti domando se valga la pena snaturarci, se poi vengono fuori tutte queste difficoltà, tutte queste resistenze al cambiamento (conscie e inconscie).

Eppure abbiamo cambiato molto nella rosa rispetto a 12 mesi fa, abbiamo diversi giovani che, per definizione, sono più plasmabili rispetto a giocatori maturi, e abbiamo perso diversi leader dello spogliatoio che di solito sono quelli che avallano o contestano certi cambiamenti e possono rendere dura la vita all'allenatore...

Non so cosa pensare, davvero.

Non credo sia un problema di calciatori "abituati" a giocare in un certo modo. Perché, come giustamente dici, siamo cambiati molto. Quindi non è un problema di abitudine. Anche perché, paradossalmente, abbiamo giocato meglio ad inizio stagione quando potevano rimanere delle scorie del passato piuttosto che adesso. Quindi quello tenderei ad escluderlo a priori. 

 

Il problema secondo me risiede nel fatto che Motta non sta dimostrando di voler mettere le sue idee a disposizione della Juventus. Ma, anzi, la Juventus si sta mettendo a disposizione delle sue idee. Gli allenatori col carattere di Motta o imbeccano subito la strada giusta e vengono supportati dai risultati, o difficilmente riescono a legare con l'ambiente.

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