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VincentJuventus

Il deputato Mauro Berruto, responsabile nazionale sport del PD, chiede l'avvio di un'indagine sulla Giustizia Sportiva

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18 minuti fa, Ich bin Strunz ha scritto:

Ci vuole il deputato juventino per smuovere un po’ le eau de fogne 

In realtà, se ti riferisci a Berruto, è un grande tifoso del Torino. 

 

Questo è il senso dello sport però, cioè la competizione equa. E poi vinca il migliore. 

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Giustizia sportiva: la Corte Europea pronta alla stangata?

La giustizia sportiva italiana rischia di essere letteralmente spazzata via: farà in tempo il Ministro dello Sport a ottenere la tanto agognata riforma? L’obiettivo dichiarato è quello di presentare la riforma per dicembre, una data che non sembra essere casuale. A fine anno, infatti, è atteso un pronunciamento della Corte di Giustizia Europea sul giusto processo sportivo in Italia. A interrogare i giudici comunitari è stato il TAR, a cui Andrea Agnelli (così come Maurizio Arrivabene) si sono rivolti dopo il processo (sommario) per le plusvalenze. Addirittura, l’ex ad è stato sollevato da ogni addebito dalla giustizia ordinaria, visto che al tempo delle contestazioni della giustizia sportiva, non era nemmeno in carica come numero due del club bianconero.

Il precedente sulla Superlega

Si tratta solo dell’ultimo caso strano tra le sentenze di una giustizia sportiva che in questi anni ha avuto diverse velocità a seconda del club finito nel suo mirino. A prescindere da ciò la storia che i tribunali sportivi debbano essere prima veloci e poi eventualmente giusti, ha già trovato una bella mazzata con la sentenza sulla Superlega. In quella occasione, la CGUE ha già evidenziato che le federazioni internazionali come FIFA e UEFA, così come quelle nazionali (di cui fa parte anche la FIGC) non possano essere sopra la legge. Chiunque può organizzarsi un proprio torneo sportivo e le federazioni devono comunque sottostare alla Costituzione e al diritto comunitario.

 

Per farla breve: non potete fare quello che vi pare e magari, come dice l’onorevole Berruto (tifoso del Torino) usare le sentenze sportive per colpire alcuni club o premiarne altri. Inoltre, a qualunque tesserato deve essere permesso di rivolgersi alla giustizia ordinaria, semplicemente perché la cosiddetta “clausola compromissoria”, che minaccia sanzioni più pesanti per chi si appella alle sentenze sportive uscendo dall’ordinamento, non è in linea con i diritti del cittadino europeo.

 

È per questo motivo, dunque, che i legali rappresentati di chi ha presentato esposto al TAR e di conseguenza alla CGUE, è ottimista. C’è finalmente la possibilità che venga fatta chiarezza una volta per tutte e che finalmente alcune vicende del passato più o meno recente siano viste con un’altra luce. Non è accettabile, infatti, che si venga giudicati da tribunali sportivi nel giro di pochi giorni e utilizzando solamente il materiale fornito dall’accusa, soprattutto se, come nel caso plusvalenze, i pm che hanno indagato non erano nemmeno competenti territorialmente.

La CGUE ha già condannato indirettamente l’uso dell’art.4

Insomma, come disse il responsabile dell’ufficio legale della FIGC qualche tempo fa, non è possibile più utilizzare l’articolo 4 del Codice di Giustizia Sportivo, quello sulla “slealtà” e riempirlo di volta in volta di ciò che pare e piace in modo da togliere punti in classifica, soprattutto con precedenti che invece non hanno mai portato all’utilizzo di questa norma. La CGUE vigila, lo sanno bene in federazione, e prossimamente darà parere anche sul processo di Calciopoli. A tal guisa, grazie a uno scoop realizzato da Mirko Di Natale di Tuttojuve.com, in collaborazione con Nicola Penta, l’avvocato Jean-Louis Dupont, che fece parte del team che difese Bosman, calciatore che con la sua battaglia legale rivoluzionò il sistema dei trasferimenti, si è detto molto ottimista sul buon esito del ricorso di Antonio Giraudo, suo assistito.

Anche Calciopoli riscritta?

La giustizia sportiva italiana, infatti, avrebbe violato a suo dire l’articolo 47 della Carta dei Diritti Fondamentali dell’UE quando emise la sentenza di Calciopoli, con tutti gli organi ordinari italiani che si sono a loro volta pronunciati non competenti a ribaltare le decisioni dei giudici sportivi. Dupont, dunque, potrebbe essere tra i protagonisti di un’altra rivoluzione nel mondo del calcio e stavolta le istituzioni calcistiche italiane potrebbero pagarla molto salata. Possibile, infatti, che Agnelli, così come Arrivabene e lo stesso Giraudo, chiedano eventuali danni per il trattamento subito. Aprendo la strada a tanti altri ricorsi cui qualcuno poi dovrà dare conto, in primis in termini finanziari. Anche a livello governativo.

 

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