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bidescu

Thomas Hässler

Post in rilievo

L’onda teutonica dei primi Anni Novanta alla Juventus comincia con un piccoletto dal destro tagliente e dal gioco di gambe veloce come la luce, Thomas Hässler, classe 1966, berlinese esploso a Colonia e subito prenotato dalla Juventus, che incontrato nella semifinale della precedente edizione della Coppa UEFA, vinta appunto dalla società bianconera.

«Sono nato il 30 maggio 1966, in un quartiere popolare di Berlino Ovest, Wedding. Non avevamo troppi soldi, ma si tirava avanti dignitosamente. La vita non è mai stata tenera, con me; ho perso un fratello, aveva sedici anni, è morto di leucemia. A dieci anni mi ingaggiò il Reinickendorfer Fuchse; ci restai tre stagioni ed imparai le cose essenziali del calcio. Gli allenatori guardavano il mio fisico e scuotevano il capo; poi mi mandavano in campo ed il loro giudizio cambiava. Su consiglio di mio padre, passai al BFC Meteor 06 e riuscii a mettermi in evidenza, tanto che gli osservatori del Colonia cominciarono a seguirmi. Dopo cinque anni, mi giunse la proposta definitiva del club renano. Accettai con qualche preoccupazione; temevo che lasciare Berlino mi potesse creare non pochi problemi ed ebbi ragione, tanto è vero che i primi tempi a Colonia furono il periodo più buio della mia vita. Pensavo solamente a svagarmi, perché mi sentivo fuori posto; chiaro che il mio rendimento in campo era quello che era. Un giorno, Udo Lattek, l’allenatore del Colonia, mi disse che se non mi fossi dato da fare, mi rispediva a Berlino a fare il tassista. A quel tempo, avevo bisogno di discorsi duri, severi ed, infatti, mi diedi una mossa».

Hässler prende il posto di un portoghese ancor più piccolo di lui, che già misura appena un metro e sessantasei, Rui Barros, che aveva fatto in tempo a diventare un beniamino dei tifosi ed a segnare goals rapinosi ed inimmaginabili contro i corazzieri dell’Italia e dell’Europa.

«La Juventus mi diede una grande delusione, fu duro essere battuti in semifinale di Coppa Uefa, ma adesso sono qui, pronto a prendermi qualche rivincita nei confronti delle Coppe».

Hässler è completamente diverso da Barros, ha più tecnica, ma riesce a trovare solo a sprazzi i guizzi che lo rendevano unico nel calcio tedesco. Non è tutta colpa sua, beninteso: Thomas al Colonia faceva la mezzala, con libertà di accentrarsi e dettare l’assist od andare in porta con dribbling ubriacanti. Qui ci sono Baggio e Schillaci, per non parlare di Di Canio. “Tommasino” è relegato sulla fascia destra, da dove si schioda poche volte, stremato da rincorse avanti ed indietro a cui non è abituato e che non fanno parte del suo bagaglio di calciatore. A conti fatti, 45 partite, appena tre goals e l’impressione di non essere riuscito ad esprimere tutto il suo indubbio talento.

Farà la valigia, destinazione Roma.

 

 

hassler.jpg

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E' arrivato alla Juve nel momento sbagliato... una squadra costruita senza criterio, imbottita di mezzepunte...

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era veramente un grande giocatore.

 

Peccato che nella Juve non si sia potuto esprimere al massimo.

Ricordo ancora le splendide prestazioni con il Colonia (affrontato nella semifinale di Coppa Uefa).

Alla Juve....si presentò bene; prima di tutto...si tolse l'orecchino che "non era nello stile della Juve".

La stampa filo-societaria ne decantava le lodi.....

 

Aveva degli ottimi colpi, ma fu praticamente costretto a ricoprire un ruolo troppo arretrato che ne sminu' la potenzialità.

Ben presto si capì che quella Juve non poteva avere molto futuro e Hassler fu messo per primo sul banco degli imputati.

Alla fine....rientrò nell'affare Peruzzi.

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Non era male, peccato sia giunto alla Juventus in un momento sbagliato: in una squadra che schierava contemporaneamente Schillaci-Baggio e Casiraghi, infatti, lui doveva sacrificarsi e non ne aveva le caratteristiche.

 

In quel periodo la Juventus cominciò a puntare i tedeschi: l'anno successivo arrivarono Kohler e Reuter...

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Ho avuto la fortuna di conoscerlo bene quando stava qui a Roma, siamo diventati ottimi amici ed uscivamo spesso insieme, ho conosciuto anche la sua famiglia e posso dire che Thomas è veramente un' ottima persona, serio e professionista fino in fondo.

Probabilmente il suo carattere un pò chiuso e riservato non gli ha fatto esprimere tutto il suo potenziale tecnico che vi assicuro era veramente notevole......(ho giocato qualche volta con lui a calcetto con amici ed era pazzesco.........!!!).

Ha chiuso la carriera nel Monaco1860 in un periodo poco fortunato anche nella vita privata.

Mi ha sempre detto che l'anno passato alla Juve è stato il migliore come esperienza formativa..........

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