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CR Boss

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Tutti i contenuti di CR Boss

  1. Boicottaggio: la valanga bianconera! Di Crazeology Me lo ricordo bene. Venivano diffuse notizie caramellate, l'orchestra suonava "blue moon" mentre la nave affondava, i magheggioni di turno gridavano "calma è tuttapposto!" mentre le falle avevano imbarcato acqua che ormai arrivava alle ginocchia. Cosa c'entrano le plusvalenze bianconere con il tuo abbonamento e il bel calcio da guardare dopo lauto pagamento della tua quota? Disdette? Guarda caro tifosotto bianconero che ci sono state solo 6000 disdette. Ma dove volete andare... Sei così ingenuo da pensare che da solo cambierai il mondo? Cosa c'entra il fatto che le plusvalenze le hanno fatte decine di squadre? Cosa c'entra che tu ritieni che non c'è più nessuna garanzia sulla regolarità dei tornei da diversi decenni ormai? Cosa diamine c'entra con il tuo portafoglio (che devi svuotare assolutamente, ti prego!), il fatto che tutte le indagini riguardanti altri club vengono insabbiate? Non ti abboni perché ti senti accerchiato? Ma che discorsi sono! Ci sono dei tribunali seri che fanno indagini, se condannano sempre e solo la Juve un motivo ci sarà. E tu cosa vuoi fare, vuoi perderti una bellissima e avvincente stagione dove arbitri e var metteranno la panna sulla torta per la seconda stella nerazzurra? Ma lascia stare... Fate i seri, dai su! Abbonati! Sii fedele al club di John Elkann che ti valorizza e ti tratta come il cliente perfetto! O vai allo stadio, o ti fai un abbonamento tv e le guardi da casa. Le disdette non funzionano, cari gobbacci, ladri, dopati e mafiosetti, come dobbiamo dirvelo? Quante volte dobbiamo ripetervelo? Siete quattro gatti a boicottare. Il boicottaggio n-o-n-f-u-n-z-i-o-n-a! Fine dei ricordi. Inizio dei fatti. - La Rai ha deciso di non comprare più i diritti per l'edizione di 90° minuto che andava in onda nella fascia oraria post partite pomeridiana della domenica, ormai storica. Troppa la concorrenza, troppo lo spezzatino, pochi gli ascolti rispetto al passato. Non ne vale la pena in effetti. Fine di un'era. Non importa, tanto il buon Paolo Valenti e il buon Maurizio Barendson, ideatori del programma, sono morti da diversi decenni; quel calcio colorato e molto educato nei modi e nei toni, non esiste più. E a loro oggi non piacerebbe ciò che è diventato. Il programma infatti si è trascinato negli anni, cambiando un pochettino alla volta, fino a diventare un'altra cosa. Non ci mancherà. Ci manca tremendamente il loro 90° minuto, semmai, e da diversi anni, non certo quello della Ferrari, di Adani, ecc. Rest in peace. - Dazn ha aumentato parecchio i prezzi degli abbonamenti, per poter coprire i costi. - Gli abbonamenti arriveranno forse, a malapena, a far ottenere il pareggio di bilancio. Ma non ci sono certezze. - Dazn ha dimezzato la redazione. Vanno via 14 giornalisti su 32, e ci sono alcuni opinionisti in fuga. Il sindacato di riferimento ha proclamato lo stato di agitazione. - Negli ultimi tre anni, gli abbonamenti non sono decollati. Tim, partner dell'operazione, si è tirata indietro. Sono stati buttati in mare qualche centinaio di milioni. - L'impegno di Dazn è fino al 2029, l'investimento di 700 milioni, ma diminuendo la quantità di giornalisti diminuirà per forza di cose la qualità del prodotto. Sulla qualità del prodotto e del servizio complessivo bisognerebbe poi aprire un altro discorso, perché le lamentele degli abbonati sono innumerevoli. - Per vedere tutti i tornei servono più abbonamenti, per più piattaforme, per un totale di spesa potenziale esagerato, ergo tanti tifosi hanno rinunciato, e si rivolgono agli strumenti pirata. - Intrapresa, certo, la famosa battaglia contro la pirateria, ma che non è servita sostanzialmente a nulla. In tanti vedono tutto tutto tutto, con buona qualità, gratis. - Come visto a Euro 2024, tutto il calcio italiano è in serissima difficoltà. Nessuno ci capisce più niente, nessuno mette in atto soluzioni, le poche proposte di cambiamento arrivano solo per paura di rimanere sotto le macerie del sistema, ma fondamentalmente si tratta di cambiamenti eventuali posticci e di facciata, gattopardeschi, affinché niente cambi davvero. Arriveranno fino all'ultima briciola della torta, pur di poter azzannare il loro personale boccone, anche se odorerà di marcio per via della panna montata andata a male. Conclusioni Visto che nel mio piccolo, a partire dall'estate vergognosa del 2006, insieme a pochi altri valorosi, combatto la mia battaglia contro il sistema calcistico marcio che ha ucciso e umiliato la Juventus, sono felice di quanto sta accadendo. Ringrazio tutti coloro che pian piano hanno compreso il senso del tutto, e si sono accodati alla folla, ormai valanga, che pezzo pezzo, una spallata dopo l'altra, sta buttando giù il sistema. Il boicottaggio funziona eccome. Ricordati sempre, caro lettore, che ciò che c'è a La Continassa è solo un'azienda, non è la Juve. In realtà la Juve sei tu. Se vuoi provare a farla rinascere, continua così. Un nemico dopo l'altro, interno ed esterno, una spallata dopo l'altra. Senza pietà, senza tregua. Butteremo giù la porta un giorno, anche se si sono chiusi dentro. Stanno finendo le provviste. Stanno finendo le soluzioni. Stanno finendo le munizioni. Sento l'odore della loro paura anche qui fuori dalla porta. Fingono di non averne, ma la nave affonda, ogni giorno un pochettino. Fanno finta di avere il pieno controllo, fingono sicurezza e coraggio. Ma come disse un genio assoluto del '900 in una folgorante battuta di un film: "Il coraggio non mi manca. E' la paura che mi frega!" - Totò - Dal film "Figaro qua, Figaro là" - 1950 E ora sotto con altre spallate. GLMDJ ha cominciato questa lunga ed estenuante battaglia prima di tutti, nel 2006, tanto tanto tanto tempo fa, lungo gli anni in tanti si sono accodati, dall'interno e dall'esterno. Siamo fieri di ogni fratello bianconero che ha dato il suo contributo piccolo o grande. Eravamo poche decine, poi poche centinaia, adesso siamo davvero tanti. Persino persone che non sanno dell'esistenza di GLMDJ. Le idee circolano, contagiano e arruolano. Sono circondati.
  2. Speriamo. Questo surplus di calcio ha rotto il razzo. Voglio che si ritorni alle 3 competizioni continentali, ai trofei moretti et similia in agosto,ed all'intercontinentale di una volta.
  3. Vero. Aggiungici il controllo oppressivo delle societa' sul suo tifo. Il tifo di una volta era libero di esporre striscioni senza render conto,oggi si castrano qualsiasi iniziativa Con la scusa della sicurezza.... Il calcio scommesse si puo' eliminare dallo Stato con una legge cosi' come e' stato consentito. Ma servono soldi che nelle condizioni di schiavi ue non possiamo stampare autonomamente ....
  4. Vedere i burocrati,vegliardi e vegliarde,re e 💩 assortite,Ceferin su tutti,avere un posto alla premiazione,mi fa venire voglia randellarli tutti. BIELSA HA RAGIONE. HANNO ROVINATO IL CALCIO. E LA CAUSA SONO 💩 COME LORO.
  5. CONTRO LA PERFIDA ALBIONE (CIT.) SEMPRE!
  6. La sfiga/ incapacita'/aggiungete ingredienti a piacere, dell'Inghilterra nei trofei internazionali E' SECONDA solo alla nostra in UCL !
  7. Odio la francia da circa 25 anni... Tra i tanti mi sta sulle mbappe Spero CR7 LI CASTIGHI
  8. CR Boss

    Ottavi di finale • Svizzera-Italia 2-0

    LA FIGC E' UN ENTE PRIVATO. ECCO PERCHE' CI SONO SEMPRE * CHE SI AVVICENDANO TRA DI LORO COME PIU' GLI AGGRADA.
  9. CR Boss

    Ottavi di finale • Svizzera-Italia 2-0

    Tu scherzi....
  10. CR Boss

    Ottavi di finale • Svizzera-Italia 2-0

    Quand'anche mancasse esperienza sportiva,occorre carattere per gestire un gruppo di assi. Bearzot era della stessa pasta di uno spalletti?
  11. CR Boss

    Ottavi di finale • Svizzera-Italia 2-0

    Eh non e' che ci volesse Einstein per rendersene conto. Perche' Spalletti invece e' un leader? E' UN POLPETTONE DI MEDIOCRITA' la Figicci'-ese.
  12. CR Boss

    Ottavi di finale • Svizzera-Italia 2-0

    Che fosse un mediocre non vi erano dubbi. Chi accedeva una volta a CT della nazionale? Gli Spalletti per caso? E allora perche' mai Bagnoli che pur vinse uno scudetto? Accedevano i grandi CT di corazzate italiane, dopo aver vinto tutto nei club,come allenatori e/o ex giocatori pure.. Certo,non era garanzia di vittoria nella nazionale,ma avevano un nome,una carriera ad alti livelli... Al netto di generazioni di giocatori fortissimi. Oggi,e non da oggi invece...
  13. CR Boss

    Ottavi di finale • Svizzera-Italia 2-0

    Fa schifo come gli altri. E dimostra che si puo' prescindere da lui se vogliamo ritornare grandi. O quanto meno, bene che rimanga, ma sono di altra caratura i profili che possono farci tornare grandi. Al netto di una societa' miserrima,con il solo DS competente.
  14. CR Boss

    Ottavi di finale • Svizzera-Italia 2-0

    Straordinerio...! Oggi 'questa mediocre nazionale,emblema di un paese mediocre,se ne torna a casa.
  15. CR Boss

    Croazia-Italia 1-1

    Non vi e' dubbio
  16. CR Boss

    Croazia-Italia 1-1

    Contro chi la prossima?
  17. CR Boss

    Croazia-Italia 1-1

    Che buco sfondato
  18. CR Boss

    Croazia-Italia 1-1

    Scamacca🤮
  19. CR Boss

    Spagna-Italia 1-0

    Che squadraccia,l'italia: degli omini lego,marchiati,tatuati e meshati che non hanno un barlume di VIRILITA' E CATTIVERIA! Espressione di una generazione attuale e futura perennemente infantilizzata...! Basti confrontare i volti dei ventenni di oggi con quelli di venticinque anni fa ( chiamasi neotenia)! E non mi pronuncio sull'aspetto tecnico, sul quale si salvano in pochissimi.
  20. CR Boss

    Italia-Albania 2-1

    Vedere una mezzasega calcistica, tatuata come un cartellone pubblicitario, indossare la N.9 della nazionale( a pensare di chi fu) e' una bestemmia al cospetto dell'Altissimo.
  21. Speriamo di avereo stesso * della tua inda per la terza bastarda CL
  22. Uno smoking foderato di disonestà Da GLMDJ Ha fatto ogni sforzo, ma i suoi partner non hanno accettato la soluzione amichevole. Tradotto dall’interismo stretto: ha cercato in ogni modo di non pagare ma i creditori hanno preteso il rientro del prestito. Non essendo stata trovata la suddetta soluzione amichevole, la società ha cambiato assetto proprietario. Tradotto dall’interismo parlato: non hanno pagato il debito, il creditore gli ha escusso il pegno. Meno di trecento milioni di prestito, e circa cento milioni di soli interessi maturati in poco più di un anno dovrebbero far capire quanto rischioso il creditore considerasse il prestito e quanto in difficoltà fosse il richiedente per accettare quelle condizioni. La situazione dell’Inter era sotto gli occhi di tutti, bastava leggere i bilanci e considerare il debito, nessuno di quelli che dovrebbero garantire la leale concorrenza tra le società (non solo calcistiche) ha osato disturbare l’azienda nerazzurra, neanche chi oggi si dice preoccupato e sta per varare l’authority che dovrebbe soppiantare la Covisoc. Niente hanno eccepito le altre diciannove società concorrenti, qualcuna anzi ha candidamente ammesso di aver dato una mano in sede di mercato (la divina provvidenza ha compensato con sei punti in campionato…). Ricordo che nella stagione di calciopoli c’era un presidente che sbraitava perché una squadra capitolina faceva mercato nonostante la situazione finanziaria precaria, oggi per le vicende interisti tutto tace. A questo punto aspettiamoci anche il bidone di celliniana memoria in cui dare fuoco ai documenti che svelerebbero la mancanza di requisiti per iscriversi al campionato. Certe società non dovrebbero aver diritto di cittadinanza e spirare davanti al giudice fallimentare. Vestono lo smoking bianco, un abito la cui fodera fatta di peccati e scorrettezze si confonde con l’epidermide.
  23. CR Boss

    UFFICIALE | Allegri esonerato con effetto immediato

    La Coppa Italia Radioattiva Da GLMDJ - PREMESSA Come sapete, cari lettori, GLMDJ ha deciso tempo fa di non parlare più in questa sede di calcio giocato, perché i tornei italiani sono di fatto una buffonata, e non ha senso perderci tempo, avallarli e legittimarli anche solo indirettamente. E così sarà anche questa volta, perché parleremo della finale di Coppa Italia 2023/2024 solo come il luogo dove si sono svolte alcune note vicende. Da tempo immemore noi di GLMDJ descriviamo e denunciamo lo stato attuale della Juventus, e il nulla cosmico di cui è stata rimpinzata dal suo padrone. Qualche giorno fa c'è stato un nuovo triste capitolo da aggiungere alla recente storia del club, un nuovo sfregio sul viso della zebra. - PROLOGO Qualche anno fa, come tutti sanno, Andrea Agnelli ha fatto un contratto ad Allegri di ben 4 anni, e viste le cifre per farlo è stato interpellato, prima della firma, pure il cugino capo e padrone reale del club. Perché? Semplice; entrambi hanno pensato che si potevano fare le nozze coi fichi secchi, hanno cercato l’usato sicuro, una scorciatoia per non dover ragionare davvero di pallone, di progetto commerciale "Juventus" nel complesso, di materiale umano a disposizione, di identità bianconera, di progetto calcistico vero e proprio, e soprattutto un modo per non dover fare campagna acquisti di impatto e tenere i costi bassi su tutti i fronti. Meglio pagarne uno molto bene, che si accontenta e segue pedissequamente la linea aziendale imposta, piuttosto che tanti acquisti costosi e tanti stipendi alti. Attenzione, Allegri si era già sentito cacciato con la forza la volta scorsa, prima del conseguente arrivo di Sarri, quindi ha sostanzialmente quasi fatto lui il prezzo e la durata del suo contratto di rientro. In sostanza, se proprio vi siete pentiti di avermi mandato via e mi rivolete, adesso per farvi perdonare adeguatamente, cacciate la grana, tanta, e per un bel po’ di tempo, sennò nisba. L’amicizia con Agnelli e la situazione contingente di quel periodo hanno fatto tutto il resto. Poi ad un certo punto, non senza collezionare altri innumerevoli casini sulla groppa del club, è arrivata la cacciata di Agnelli, indagato e su cui ancora la storia aspetta la sostanza da archiviare e tramandare, e la situazione è lentamente peggiorata e precipitata. Sono arrivati i volti nuovi, voluti e guinzagliati dal padrone in persona, e volti alla celebre non-difesa nelle sedi competenti, ma solo per mancanza di arroganza. La Juve nel frattempo ha subito di tutto anche in campo; var, arbitri, e ingiustizie varie. E infatti, manco a dirlo, mancano diversi punti all’appello, nonostante la pochezza competitiva della squadra. La situazione è rimasta sportivamente stantia, e poi è precipitata definitivamente nella seconda metà di questo campion-azzo (che fa rima con?...). Niente più trofei, rosa mediamente più scadente, e solita assenza di idee complessiva, passando dall’allenatore, giocatori, dirigenza, e fino al padrone. Però, nonostante tutto, è stata conquistata faticosamente la finale per un trofeo nazionale. - LA FINALE DI COPPA Ora veniamo al sodo. La finale si gioca e la Juve vince il trofeo. Il 15° nella sua storia. Eppure scoppia un kaos senza precedenti, e la vittoria della Coppa finisce immediatamente in secondo piano. Ricapitoliamo. - Durante il match, la Juve subisce una serie di decisioni arbitrali che mandano in bestia Allegri (e pure molti tifosi, perché mica abbiamo l’anello al naso eh, la partita era finita da mezzora senza arbitro e var che pasticciavano con disinvoltura). - Allegri evidentemente stremato da mesi di accerchiamento (dentro e fuori la Juventus, e dal sistema calcio-marcio dove opera) e di messa in discussione del suo operato (a torto o a ragione, non è importante), perde completamente il controllo, forse anche sapendo che a breve lascerà la Juventus. - Con fare molto sincero, istintivo e maleducato (comprensibile o no, dipende dai propri punti di vista morali, civili ed educativi) lancia accuse a destra e a manca. Grida, si spoglia, corre dappertutto, insulta qualcuno, e nessuno riesce più a trattenerlo. Se la prende con tutti, dirigenti federali, dirigenti dalla Juventus, giornalisti, ecc, fregandosene pesantemente del fatto che ha appena alzato un trofeo nazionale. - Durante il match è stato ovviamente espulso, ma nel post gara viene fuori un po' di tutto. Secondo lui in sostanza, qualcuno in società utilizzava da tempo alcuni organi di stampa per rendergli la vita difficile, diffondendo notizie false, e mettendogli contro probabilmente alcuni giocatori. Questo più o meno quello che abbiamo capito noi dall'esterno. Alcuni addetti ai lavori, osservatori esterni, pseudo-testimoni, confermano. Offende, e forse minaccia anche, chiunque gli capiti davanti che considera un “nemico”. Anche su questo punto, parrebbe che ci siano dei testimoni. - I dirigenti della Juventus e il padrone però, come se nulla fosse, sfilano dalla tribuna al campo, a favore dei media (ricordiamo che due di questi sarebbero anche indagati dalla Procura della Repubblica di Torino), e fanno le foto col sorrisone in faccia, rilasciano dichiarazioni, di fatto prendendosi dei meriti che di sicuro non hanno. - Nei giorni successivi Allegri, dopo un incontro in società, viene esonerato, e trova una chiarificazione e una riappacificazione con il giornalista con cui avrebbe avuto l’alterco più significativo. - COMMENTO SU ALLEGRI Evidentemente Allegri era davvero stremato. Comprensibile dal punto di vista umano, e dispiace. Si è sentito per tanto tempo scaricato da tutti, accerchiato, capro espiatorio di ogni problema, e le sue emozioni sono sincere perché la sera della gara oggettivamente non aveva affatto la faccia di uno che aveva appena vinto un trofeo nazionale contro tutto e contro tutti. Non era una recita. Questo per certi versi è davvero molto apprezzabile, perché è troppo facile far finta di niente solo perché hai vinto. Ovvio però che se si passa dalla sfuriata alle minacce fisiche, (anche farlocche, dai su, mica avrebbe menato davvero qualcuno), contro chicchessia, si passa dalla parte del torto. Avrebbe dovuto fare le stesse cose, ma controllandosi, e dirle anche davanti alle telecamere, colpire chi voleva colpire con più astuzia e strategia, ma senza superare i limiti. Gli avrebbe fatto molto più male. Paradossalmente non è stato abbastanza subdolo e furbo stratega. Se lo fosse stato si metteva in tasca tutti, e si sarebbe parlato di lui e delle sue ragioni per giorni. Ma il livornese ha il carattere così, quando sbarella non lo tieni, quello che gli esce gli esce, e tanti saluti. Facendo fatica a nascondere le emozioni, gli è persino scappato davanti alle telecamere che avrebbe lasciato comunque una Juve forte al suo successore. Si era già autoesonerato, praticamente. Sappiamo bene che molti tifosi, umiliati e distrutti da anni di veleni, ingiustizie frequenti e falsità, istintivamente sono sempre dalla parte di chi insulta “pennivendoli” e “giornalai”. Sappiamo bene che il celebre "sentimento popolare" si costruisce, ogni giorno con un mattoncino… Ma ovviamente Allegri ha superato il limite, è innegabile. Che avesse ragione o no è indifferente. Senza dimenticare poi che in linea generale un qualunque giornalista, gentleman dei poveri, mediamente quando capitano cose del genere, come prima cosa racconta e pubblica l'accaduto, sempre con l'idea di fare facili click. Ora invece, con il classico effetto boomerang, Allegri è passato nell’immaginario di tanti osservatori come l'esaltato maleducato che crede di essere chissà chi, cosa che non merita. Così come la sua storia in Juventus, la netto dei tantissimi trofei strameritati e del suo palese non-gioco, comunque non meritava un'epilogo di questo tipo. - COMMENTO SULLA DIRIGENZA Sappiamo bene che la nuova dirigenza di "improvvisati" non può che fare innervosire un qualunque serio uomo di calcio in generale. Da un manager ci si aspetta come obbiettivo del suo lavoro, che porti vantaggi e supporto al lavoro di tutti i dipendenti del club a vario titolo, che mitighi i rischi, e disinneschi tutti i problemi che possono generarsi. Ora, dall’esterno per noi è molto difficile comprendere, e non sappiamo esattamente come sono andate tutte le cose, ma se le cose stanno come le ha descritte Allegri, diciamo che mettere la stampa contro il proprio allenatore durante una stagione in cui stai lottando per raggiungere dei risultati, non sembra affatto un modo di operare professionale ed efficiente. In una società sana questo non accade, anche se la Juve ormai da anni e anni non è una società sana dal punto di vista dei rapporti proprietà-dirigenza-allenatore-squadra-media-tifosi-clienti-federazioni, ecc. Però il mondo del calcio in generale (e non solo quello a dire il vero), da sempre funziona un po' così. La stampa viene utilizzata spesso per secondi fini; sapendo che è fisiologicamente e costituzionalmente avida di notizie, si prova a dargli dei bocconi utili al proprio disegno. Si cerca di strumentalizzarla, quando ci si riesce, ecco. A volte anche per alterare o stimolare il calciomercato. Si costruiscono rapporti strategici, e ogni singolo individuo del sistema poi fa il suo specifico interesse per mantenere il suo cadreghino ben retribuito, e per costruirsi una sorta di protezione/schermo/scudo per i momenti difficili, o per poter giustificare le proprie scelte aziendali, che potrebbero risultare anche sbagliate in futuro, o semplicemente per monetizzare e fare carriera. Un'immagine, una scenografia, insomma. Niente di nuovo, lo fa anche la politica, o le aziende più conosciute di cui si occupano anche i media. Solo che poi tra coloro che lo fanno ci sono i distinguo, ossia che poi c'è chi comunque è molto bravo nel suo lavoro al netto della “scorrettezza morale” di cui stiamo parlando, e chi resta un dirigente mediocre pur con tutta la scenografia da furbetto costruita ad hoc. I secondi prima o poi vengono scoperti, perché col tempo il lavoro di qualità quando è assente diventa molto evidente. - COMMENTO CONCLUSIVO Purtroppo, come al solito per tutto ciò che riguarda Allegri, ci si continua a dividere, tra Allegriani e non, a dire il vero mischiando anche un po' gli schieramenti iniziali che conoscevamo, perché i fatti di questi giorni hanno preso una piega che non c'entra nulla col calcio giocato. Per conto mio, continua ad essere una divisione obsoleta che serve a poco, perché i fatti stringi-stringi sono: • Il quadro complessivo è desolante. • La gestione totale del club, che avrebbe vinto un trofeo nazionale di cui non parla praticamente nessuno, è da scappati di casa. L’incompetenza regna sovrana e il club continua a subire danni sportivi e danni economici di immagine di proporzioni bibliche. Fiumi di fango, praticamente un'inondazione ormai incontrollabile. • I comportamenti di tutti i protagonisti sono deprecabili, almeno pari a quelli del sistema calcio di cui ci spesso ci si lamenta. • Tutto ciò accade con il permesso timbrato e firmato di certificazione del padrone olandese, per cui lo Stadium e La Continassa probabilmente sono solo proprietà satellite utili per andare in bagno quando gli scappa e si trova casualmente da quelle parti. Domanda: secondo voi, cari lettori, questa è ancora la Juventus? Secondo me no. E dico di più; meno male che i tornei sono irregolari anche un bel po' per volontà dell'olandese volante di cui sopra, ingegnere per diletto. Perché se i tornei fossero stati regolari, come tifosi ci sarebbe stato da incazzarsi, anche molto più di Allegri. Ma no, la Juve è morta tanto tempo fa, state pure tranquilli, non c’è niente per cui perdere le staffe, state solo assistendo al circo, non a qualcosa di credibile e reale. E il circo, pur se radioattivo, continua serenamente. Buon circo a tutti! - BARZELLETTA DI CHIUSURA C'era un ingegnere olandese indagato in tribuna la sera della finale, che ha sofferto tutta la partita, e che con gli occhi spaventati e strabuzzanti, col sudore freddo in fronte, cercava il suo idolo Lautaro in campo. Si è ripreso solo alla fine, quando l'altro indagato, seduto di fianco a lui, al fischio finale gli ha spiegato che i nerazzurri erano l'Atalanta. Meno male! Allora non è l'Inter ad aver perso la finale di Coppa Italia!
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