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  1. Ma questi sono discorsi populisti, molto superficiali. E' chiaro che la strada non è quella di far giocare più italiani, ma di creare il contesto per cui gli italiani crescono. I discorsi per cui in Portogallo e in Argentina giocano ancora per strada lasciano il tempo che trovano, ovviamente. Esistono Paesi come Francia e Germania dove i ragazzi hanno le medesime condizioni di crescita che in Italia, nel bene e nel male, escono fuori continuamente giocatori di livello. Ed è importante anche ricordare che non è importante che esca il nuovo Del Piero, ma che esca una generazione di giocatori validi e forti in vari reparti, e che questi giocatori escano con continuità. E' per questo che il lavoro deve essere fatto alla base e non nelle squadre di A. Creando un movimento in cui un giovane che investe il suo tempo in una scuola calcio si trovi in un ambiente dove crescere e non, come ho sentito in tanti ragazzi, in una situazione complicata con allenatori che danno retta a genitori troppo infogliati per la vittoria del trofeo di quartiere e che non danno spazio e non creano le condizioni di divertimento e di creatività che servono per far sviluppare il talento.
  2. Nessuno di noi, credo, è addentro il sistema o ha le conoscenze per dire "quali provvedimenti intelligenti" si possono fare. Però in Francia, Germania, e attualmente anche in Inghilterra ci sono modelli di sviluppo che stanno portando risultati con continuità, voluti da un sistema calcio che ha rivoluzionato dal profondo la sua struttura. Non è compito nostro di tifosi scegliere, ma certamente se le scuole calcio sono premiate in merito a risultati di classifica, un po' come nelle scuole pubbliche attualmente si premia quell'istituto che promuove di più, piuttosto che quello che produce maggiore qualità, allora in qualche modo si premia il risultato a brevissimo termine e non lo sviluppo di un sistema.
  3. No non direi. Foglini era per l'Italia quello che è oggi Sinner, una carta casuale. E l'Italia ha avuto raramente 3 giocatori entro i primi 100 se non in brevissimi momenti della storia, figuriamoci averne oggi 5 tra i primi 40, con fuori Arnaldi e Berrettini che nel resto dell'anno hanno avuto posizioni entro i 30. Non scherziamo: la differenza è abissale ed è culturale. Oggi ogni giocatore ha uno staff, che non è improvvisato. La federazione oggi, a differenza di anni fa, permette ai vari gruppi allenatori di concordare e pianificare tempi e modi, anni fa non sarebbe stato accettabile che un nazionale si allenasse a Montecarlo e visto malissimo nell'avere uno staff con stranieri. Ora io non sono dentro il tennis, ma differenze sostanziali ci sono. E, ripeto, non è una mia convinzione personale che alla fin fine stica. E' un modello che abbiamo appreso da altre nazioni (Spagna, Francia). Nel calcio è uguale: dobbiamo evolvere il modo di pensare. Anche a livello di club.
  4. Non è che si additano sempre colpevoli, ma neanche il qualunquismo per cui tutto è casuale e tutto è buono va bene, garrison. Che nelle scuole giovanili ci sia un problema per i ragazzi meno grossi è una realtà delle scuole giovanili e non sono io che la faccio presente. Questo non significa che qualunque giocatore oggi è un colosso, ma che se un ragazzo ha talento e non ha però il fisico subito pronto a 13 anni perchè geneticamente parte un anno dopo, ha minori probabilità di continuare e questo riduce di molto alla fine quella componente. E se è vero che ci vogliono decenni, ce ne vogliono sempre di più a non partire mai. Nessuno pretende che domani escano tutti piccoli Baggio dal Poggibonzi Soccer Club, ma c'è un problema strutturale che è indicato da molti e che trova resistenza in un sistema federato stretto. Così come il problema c'era tempo fa negli altri sport. Per assurdo il fatto che le nostre giovanili vadano globalmente bene da giovani e poi male dopo, e non da oggi, è il frutto di una selezione a monte dove anche la nazionale under 16 è più fisica che agile e dove si privilegia l'aspetto strategico a quello atletico / dinamico. Così, magari, oggi il Portogallo u16 lo batti perchè loro hanno figure più agili e a quell'età, a quel livello fisico li, la forza batte l'agilità sempre. Poi è chiaro che le cause vanno sempre lette in un contesto complessivo di tante variabili, non è che domani Gravina si dimette e per marzo abbiamo un 10 decente per la Nazionale. Però sicuramente se la Nazionale Italiana sono oramai quasi 20 anni che non crea una generazione minimamente paragonabile a quella dei Pirlo Buffon Vialli Del Piero Totti e via dicendo, non possiamo dire che è solo sfiga, ne possiamo incolpare le squadre maggiori perchè non fanno giocare italiani e cose del genere, perchè nelle altre Nazioni le squadre sono gestite più o meno alla stessa maniera con le stesse regole.
  5. Ah no. Sinner magari è casuale, ma l'Italia ha 6 giocatori tra i primi 40 posti, 2 tra i primi 10 e solo la sfortuna fisica impedisce a Berrettini di stare li pure lui. Hai il doppio maschile e femminile che vince Slams, hai un movimento femmminile che, pur mancando di abbondanza come un tempo, comunque presenta sempre qualcuno tra le migliori 10. A me sembra che ci sia il risultato di una strategia dietro, e non lo dico solo io.
  6. Il singolo talento è (relativamente) casuale, anche se tira una nazione. Ma il problema dell'Italia di calcio non sta tanto nell'avere il Del Piero di turno, quanto di trovare 25 giocatori di livello medio alto da mettere in campo. Con la Norvegia Haaland è sicuramente stato un problema, ma non siamo riusciti a superare neanche gli altri 10 in campo, che non sono Haaland.
  7. Beh, a me sembra invece che la differenza sia abissale. Le difese sono imparagonabili. In attacco vuoi mettere Immobile Insigne El Sharawy e Bernardeschi, attacco non fortissimo per carità, con Raspadori Scamacca Retegui Kean e non so più neanche chi c'è? Nessuno di questi ultimi sarebbe titolare nel 2017. Il centrocampo rimane debole anche allora, ma comunque hai dimenticato Verratti e Montolivo, che insieme a De Rossi ed Eder è un buon centrocampo rispetto all'attuale. Chiaro che il degrado è una questione di tempo e non di una dirigenza. Quella attuale è figlia di una mentalità, quella dal dopo mondiale USA, che ci ha visto con presunzione impostare il lavoro su una superiorità strategica (il sacchismo), che effettivamente c'è stata ma che nel tempo si è diluita. Inutile poi negare il fatto che nelle attuali scuole calcio in Italia, i giocatori leggeri e veloci non trovano spazio. Gli si preferiscono ragazzotti di 15 anni con fisici dominanti, difficili da buttare giù e intimidenti, e che fanno sparire i ragazzi talentuosi ma più gracili, più complessi da tirare su. Il ricambio in Italia non c'è ed è una evidenza. Il paragone con l'Inghilterra non è utile: La Premier è una macchina nella quale per prima si è basata sull'acquisto di giocatori stranieri in abbondanza e i talenti nazionali non trovano posto facilmente. Ma in Nazioni nelle quali c'è stato un lavoro e un investimento per creare giovani talenti, come la Francia e la Germania, nomi di medio / buono / ottimo livello escono. E non è un caso se nell'area Spagna/Portogallo, che da sempre vede investimenti nelle cantere, i nomi buoni escono con continuità. Il paragone con il Tennis o con l'Atletica o con il Nuoto è calzante. Quando l'attività federativa si è decentralizzata si è affiancata e ha speso per avvalersi anche di tecnici "fuori dal giro", ponendosi come sistema di supporto e non imponendo schemi e livelle federali, si sono visti i risultati. Negli sport, come lo Sci, ad esempio, in cui l'attività federale è rimasta stretta e i "maestri" vengono dalle stesse scuole e dagli stessi clan, ci vede oramai senza nessun talento rilevante dietro quel campione singolo femminile. Per dire: l'italiana Colturi scia in Albania e vince, visto che in Italia non aveva posto.
  8. Il medico bravo è chi ci azzecca ma a volte nella realtà la cura che vale per molti può non valere per te e la bravura del medico può non bastare. Giuntoli veniva da una casistica ottimale, koop da stagioni da primato. Giuntoli che prende koop è stato un disastro. Perchè? giuntoli un incompetente e koop un flop dopo un anno? Col senno di poi non si sbagliano mai
  9. La questione è chiara, ma non è che si tratta di una formula magica. Qualunque dirigente sportivo a qualunque livello conosce questa logica ma non è che sia qualcosa pianificabile con sicurezza e velocità, ricreare il cuore della Juve non può essere una missione da svolgere in un mercato, soprattutto poi dopo questi brutti anni in cui la reputazione della squadra è crollata e molti giocatori validi da noi non vengono e non verranno. Ci vogliono le persone giuste, e aspettare anche i dirigenti che evolvano nel tempo. Perchè a valle siamo tutti bravi a giudicare col senno di poi un Koop o un Giuntoli (e senza conoscere poi tutta la situazione nel complesso), ma nessuno poteva immaginare a priori che sarebbero stati sorgenti di brutali flop. E per nessuno intendo "Nessuno", compresi quelli "bravi".
  10. orsobianconero

    [Topic Unico] L'Angolo del Guru

    Non capisco cosa ci sia di strano che una società miri a ridurre le spese, soprattutto laddove sono stati messi in cassa circa 1000 milioni di finanziamento praticamente buttati al vento. Certamente il grosso del problema e delle spese è relativo ai giocatori, ma quando ammucchi i solid dati per un JMedical che non ha portato quel salto di qualità competitivo (su cui la Juve probabilmente contava andando a prendere molti giocatori proni ad infortuni e che immaginava di recuperare, cosa che invece non è successo ma anzi si è andati ad allungare i tempi con una casistica oltre il normale), gli stipendi per personale non necessario in più, e via dicendo, fai subito ad arrivare a mettere zeri uno dietro l'altro sulle cifre di spesa. In molti puntano il dito su quel che è stato fatto recentemente, ma quando si è andati vincendo però si spandevano soldi in contratti folli, premi ai procuratori, la follia della grandeur di una Juventus che doveva entrare nel salotto buono con la SuperLega, è li che si è fatto il danno vero rosicchiando la base. Ed è li che la Juve è credo messa di fronte alla necessità di sistemare le cose.
  11. orsobianconero

    [Topic Unico] L'Angolo del Guru

    Openda è nella condizione psicologica peggiore dopo un inizio così brutto e una situazione di spogliatoio così complicata. Chiunque sarebbe in difficoltà. Speriamo che un po' di solidità di spogliatoio e scelte tattiche e strategiche meno cervellotiche aiutino lui e tutti gli altri a fare il passo avanti.
  12. orsobianconero

    [Topic Unico] L'Angolo del Guru

    Mah, non sono d'accordo. Vlahovic ha dei talenti e dei limiti noti, la garra l'ha messa spesso in campo, anche l'anno scorso è partito con un sacco di energia e spingendo la squadra, salvo poi spegnersi nella convoluzione tattica e nelle problematiche di spogliatoio esattamente come tutti gli altri compagni di merende. Kostic qui è sempre stato sottostimato. E' un buon giocatore di fascia, anche lui con dei limiti precisi, ma fatto giocare da il suo contributo McKennie invece è secondo me un ottimo Jolly, non è Modric sicuramente, il suo però lo ha sempre fatto e senza di lui avremmo avuto più di un problema in campo negli ultimi due anni, e ha sempre giocato per la squadra, anche quando i compagni tiravano indietro i remi. Non so, a me sembra che i problemi di oggi (non dico nel futuro quando penso che nessuno della rosa attuale sarebbe titolare di una vera Juve, a parte Yldiz), dipendano da altri giocatori.
  13. orsobianconero

    [Topic Unico] L'Angolo del Guru

    Per me se firma, Spalletti andrà aspettato un anno qualunque risultato non catastrofico riuscirà ad ottenere. Sarebbe troppo complicato rischiare di ricominciare da zero con l'ennesimo allenatore con la minaccia di superare il record di esoneri di Zamparini
  14. orsobianconero

    [Topic Unico] L'Angolo del Guru

    Spalletti non è l'allenatore che probabilmente vorrei, ma è forse uno di quelli, aldilà della disponibilità, che ha l'esperienza per tirarci fuori dalle secche. Certo Tudor ha smarrito una grande occasione.
  15. orsobianconero

    [Topic Unico] L'Angolo del Guru

    Non è proprio così. Ma se ti sta bene vederla così facile, ok. Tra l'altro se fosse così facile, lo farebbero tutte le squadre no? Non è che i soldi manchino in giro. Eppure... Ad esempio il PSG ha vinto l'unico anno in cui ha rinunciato a Mbappè e ha messo in campo una squadra più quadrata e più ragionata, e si che prima aveva Messi Mbappè e un altro paio di buoni nomi... E bisogna poi vedere se si saprà ripetere.
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