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Rhyme

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  1. 11 minuti fa, Smartengine ha scritto:

    Lo segui pure tu? 😁

    Qualche volta lo seguo anche io.

    Nei primi due minuti in genere mi fa sorridere, poi passa a farmi sorridere in senso dispregiativo, poi tendenzialmente passa ad infastidirmi quanto un cactus dentro un calzino :d

    Però vabbè, è toscano come me...tra l'altro abitiamo pure vicini.


  2. 41 minuti fa, Alessandro29 ha scritto:

    Ben fatto! .ok sefz

     

    Ricordo nel periodo delle feste di un annetto fa lo feci vedere a due-tre parenti..."allora piaciuto?", "Sì, vabbè dai...carino"...mi son dovuto trattenere ahah  mannaggia a voi che andate pazzi per Le tre rose di Eva, che mi tocca sentire, lasciate perdere che il cinema non fa per voi (questo è stato il pensiero)ahah

    Comunque ho visto "Noi".

    Non ne parlo approfonditamente ora perché lunedì prossimo ho un esame, sono fuso e non riesco a mettere in fila altri pensieri sefz

    Ma dico solo che mi è piaciuto tantissimo...tant'è che due giorni dopo son tornato a guardarlo.


  3. 3 minuti fa, Alessandro29 ha scritto:

    Eh no, questo no 😡

    E' perfetta questa commedia, deliziosa negli interpreti, nella scrittura e tutto il resto.  Rhyme, intervieni di peso😡sefz

     

    Scherzo, ovviamente eh sefz 

    Mi hai letto nel pensiero e anticipato di un secondo sefz

    • Haha 1

  4. 39 minuti fa, POLARMAN ha scritto:

    Filone anni 50-60

    L'appartamento di Billy Wilder con Jack Lemmon

    Beh prima o poi dovevo scendere di entusiasmo, e nonostante sia un film icona di quei anni, mi ha piuttosto annoiato

    TRama direi scontata, buone prove degli attori, ma con quel "finto" che si percepisce durante lo svolgimento

    Per l'epoca doveva essere un filmone, oggi non ho rilevato peculiarita' tali da farmi dire..che film...come invece per gli altri due visti in precedenza

     

    Prossimamente Orizzonti di Gloria visto che saranno passati 15 anni da quando lo vidi...

    L'appartamento è un film icona in generale.

    Non solo è tra i più bei film di Wilder, ma è uno tra i più bei film dell'intera storia del cinema...magistrale per scrittura e per interpretazioni. Considerato anche oggi tra i massimi esempi di genere.

    Testimone d'accusa per esempio è tra i suoi che io personalmente ho apprezzato meno.

    Chiaramente ottimo ma L'appartamento, A qualcuno piace caldo e anche Baciami, stupido secondo me sono assai migliori...senza considerare poi quello che molto probabilmente è il suo picco, Viale del tramonto.

    Ma comunque me ne mancano tanti di Wilder...praticamente ogni singolo suo film meriterebbe di essere visto.

     

    • Mi Piace 2

  5. Il 3/4/2019 Alle 17:57, Alessandro29 ha scritto:

    Io lo volevo vedere, ma al solito la multisala non lo ha messo. E niente, quando e se passerà su sky lo vedrò.

     

    In uscita di interessante anche Noi di Jordan Peele, che curiosità la desta. Segnalo anche Stanlio e Ollio a maggio.

    "Noi" lo vado a vedere stasera.

    Il precedente film di Peele a me non era piaciuto, anche se credo di essere tra i pochi...questo dalla tematica mi convince di più.

    Sono curioso.

    Il 3/4/2019 Alle 18:07, POLARMAN ha scritto:

    Ho visto L'isola dei Cani di Anderson Rhyme

    a me non e' dispiaciuto affatto

    personalmente ho adorato, trovato quasi geniale, la prima parte del film

    la seconda si va' un po' perdendo

     

     

    la scena che mi e' rimasta piu' impressa, perche' mi ha fatto scompiscire, e' quando sull'isola le due bande rivali di cani si contendono il bottino ahah  "ok, ne vale la pena"

     

    comunque mi e' piaciuto, non mi ha annoiato e non mi ha dato quel senso di stranezza che in alcuni suoi film mi son venuti

    Mi fa piacere che ti sia piaciuto.

    E sono d'accordo con la parte in neretto...è stata anche la mia prima impressione.

    E quella scena è sicuramente tra le più brillanti ed esemplificative


  6. 9 ore fa, Smartengine ha scritto:

    Io non l'ho visto sebbene oltre il  tuo ho letto diversi pareri discordanti.

    Riguardo Tim Burton, che ho sempre apprezzato molto, probabilmente hai ragione che col tempo un pò si è perso in certe sfaccettature anche se guardano alla filmografica del regista (direi che li ho visti tutti, non che ci voglia granchè poichè non sono tantissimi, tranne il suo primo lavoro tale Pee-wee's Big Adventure e Big Eyes invece che ricordo poco sebbene sia tra gli ultimi) la sua impronta c'è sempre, anche in Miss Peregrine che al cinema non mi era dispiaciuto mentre rivedendolo su sky l'ho svalutato, chi più chi meno (anche tuttavia con tanta differenza nell'impronta "burtoniana"), tranne che Planet of The Apes, qui boh non sembra proprio un film suo, io non sono mai riuscito a cogliere niente di suo nonostante l'abbia visto più volte (e oltre al fatto che come film in se è abbastanza mediocre), e non so nemmeno perchè l'abbia voluto dirigere. Evidentemente voleva creare il SUO Pianeta delle scimmie come al tempo creò il SUO Batman ma contrariamente a quest'ultimo fallì..

    Piccola nota, Burton deve anche ringraziare di avere conosciuto Danny Elfman per le colonne sonore dei suoi film il cui stile si integra perfettamente con l'immaginario collettivo del regista.

    Detto questo c'è in progetto di far il seguito di Beetlejuice, non so quando, ma sono molto curioso 😄 

    Anche a me Burton piace molto...o meglio il Burton fino ad una decina di anni fa.

    La mia impressione è sempre stata quella che Tim Burton sia un autore molto "localizzato".

    Il suo immaginario lo vedo fortemente legato al suo contesto e periodo di crescita, ovvero al cinema anni '80 e '90 e anche al periodo precedente, in cui ha girato solo cortometraggi ma dove comunque si è formato.

    Sia appunto per le musiche, sia per le scenografie, sia per altre ragioni che conferivano ai suoi film un'atmosfera ben caratterizzata e radicata.

    Un po' come Carpenter, ad esempio...seppur siano molto diversi hanno in comune secondo me quell'aria da "artigiani" che apparteneva maggiormente al cinema di quegli anni.

    Ma anche Cronenberg, così come altri.

    Per un cinema così fortemente caratterizzato è molto più difficile resistere nei decenni e il cambiamento rispetto a quel periodo è stato grosso nel cinema.

    Carpenter ad esempio è praticamente scomparso, Cronenberg dopo gli anni 2000 ha cambiato radicalmente il suo cinema ma ha comunque ridotto la frequenza dei film e la sua rilevanza.

    Ma anche allargando il discorso ad un cinema più ampio...non sono tanti gli autori che hanno prodotto le loro opere migliori e più rilevanti nella seconda fase di carriera, anzi sono molto rari.

    Burton ha continuato per un po' a fare ottimi film...Big Fish per me è tra i suoi migliori, trovo siano molto belli anche La sposa cadavere e Sweeney Todd e un altro paio di film di quel periodo non sono male. Ma l'impressione è che quel momento sia stato il suo canto del cigno.

    Da quel momento probabilmente ha provato sia a proseguire sul suo stile aggiornandolo sia a prendere strade un po' diverse (come Big Eyes) ma i risultati sono stati modesti o anche peggio, secondo me.

    Beetlejuice 2 credo sia già stato annunciato, comunque anche questo caso è un po' rischioso...perché comunque ritorna al film che l'ha lanciato e può essere un "terreno rassicurante" per lui per esprimere il suo estro, però non siamo più nel 1988. Vedremo cosa verrà fuori.

    • Mi Piace 2

  7. 4 ore fa, perfX ha scritto:

    Sottoscrivo pienamente la parte in spoiler. Come devo dire che anch'io mi sarei aspettato di più dal punto di vista visivo. Ok la camera a mano, ma poi le idee mi sono sembrate pochine.

     

    Comunque il film per me vorrebbe essere una riflessione su certi pregiudizi e segregazioni di oggi, ma neppure in questo mi pare riuscito.

    E poi mi sorge una domanda su cosa ci fosse a Cannes perché abbia vinto un premio così prestigioso.

     

    Mentre per Dunbo passo, Burton non lo amo neppure nei lavori maggiori quelli così così li lascio tranquillamente passare via. Invece Oro verde non lo conoscevo, ci darò un'occhiata.

    Esatto, sono d'accordo anche su quello.

    Comunque non era nella sezione principale, quindi magari ci può anche stare.

    Tra i film della sezione Un Certain Regard dello scorso anno ho visto, oltre a Border, solo Girl che onestamente io ho trovato migliore.

     

    Non sono riuscito invece a vedere Burning, altro che mi interessava parecchio.

    Avevo letto che era in uscita a marzo, ma a quanto pare alla fine non è uscito.

    • Mi Piace 1

  8. Nel frattempo ho visto anche Dumbo di Tim Burton.

    Onestamente ho adorato la realizzazione digitale del piccolo elefante...ogni volta che compariva mi emozionavo e a ripensarci mi emoziono ancora :d

    Il problema è che Dumbo non è da considerarsi, secondo me, il protagonista di questo film. Ruota maggiormente attorno alle vicende di un padre e i due figli e il punto di vista è il loro; e tutta quella parte relativa a questi personaggi e alle loro storie l'ho trovata debole. Con un cattivo sviluppo di molti personaggi anche secondari, come quello di Eva Green che non tanto come ruolo ma proprio come personaggio è praticamente inconsistente.

    Con qualche piccola eccezione come il personaggio di Danny DeVito (con la scimmietta :d) e qualche brevissimo momento divertente qua e là...il resto l'ho trovato piuttosto scontato e poco brillante.

    Se mi è piaciuta molto la resa di Dumbo, non mi è piaciuto il lavoro digitale sulla scenografia del secondo circo, che sembra una di quelle immagini di progetti architettonici futuri, quindi immagini platealmente artificiali. E secondo me c'è pure un errore di computer grafica dovuta alle proporzioni, nella prima scena del film...ma dovrei riguardarlo.

    Un paio di scene, o meglio una location (l'isola dell'incubo), mi ha ricordato il vecchio (e vero) Tim Burton...ma è troppo poco.

    Generalmente Burton, secondo me, diversi anni fa è andato ad infilarsi in una sorta di rigida gabbia che tarpa le sue ali e da cui deve cercare di uscire.

    E soprattutto ha perso tantissimo da quando ha deciso (o gli è stato imposto) un uso massiccio del digitale...il suo immaginario per il 70% almeno era composto dal lavoro sulle scenografie e quel fascino si è quasi completamente perso.

    Dumbo non fa eccezione, anche se è migliore del tremendo Miss Peregrine...se fosse stato maggiormente protagonista Dumbo e quindi se il punto di vista fosse stato il suo, mi sarebbe piaciuto di più.

    Mi aspettavo anche un lato onirico e fantastico maggiore, onestamente, ma non sarebbe un problema se il resto avesse funzionato bene...e onestamente per me funziona poco, tranne per i lati che ho sottolineato sopra.

    • Mi Piace 2

  9. 13 ore fa, perfX ha scritto:

    Ho visto anch'io Border un paio di sere fa, e non sapevo come parlarne, ma il tuo commento mi facilita.

     

    La sceneggiatura non solo appare abbozzata, per me, ma anche un po' forzata. Nel senso che tutti gli elementi che accadono si vanno ad intrecciare perfettamente causando ognuno il pretesto per l'avvenimento successivo. Messa così potrebbe apparire una critica assurda, nel senso che ogni racconto ha fatti che si susseguono e influiscono tra loro, ma in Border il gioco appare un forzato. Per esempio

     

      Nascondi Contenuto

    Il chip trovato con contenuti pedofili, che poi loro vanno a cercare lui ed invece trovano per caso la coppia con la bambina che subisce anch'essa abusi, e poi si scopre che i bambini vengono forniti grazie agli scambi in culla effettuati dal nuovo "amico" della protagonista...

     

    Io ho fatto un po' fatica a digerire certi passaggi della trama. Ma questo non sarebbe neppure un problema, un film può reggersi su altro; questo ha la sua forza tutta nella particolarità della protagonista ma non mi è sembrato sufficiente.

    Resta comunque un film che si discosta dalla banalità e prova ad avere un'aura autoriale.

    Sono d'accordo, anche io mi riferivo a quello

     



    In generale un po' tutta la parte della pedofilia secondo me è un po' approssimativa. Così come, di conseguenza, anche il brusco cambio nel rapporto tra i due proprio in relazione a quel fatto e il contro-cambio poi nel finale. Complessivamente tutta l'ultima parte quindi mi è sembrata frettolosa, passaggi e sfumature brusche e non organiche. Per dire, a me non ha convinto pienamente nemmeno il fatto che suo padre e in generale alcune persone siano a conoscenza della loro esistenza ma che al tempo stesso si abbia l'impressione di una segretezza globale...secondo me l'epoca contemporanea non è la migliore per questo risvolto. Non so, mi ha dato l'idea di approssimazione, per quanto comunque quella sfumatura sia trattata pochissimo. E tutto questo per me non riesce a concretizzare totalmente e dar forza fino in fondo al sottotesto politico-sociale che probabilmente il film vuole avere.

     

    Sono d'accordo anche con la parte finale, questo comunque è solo un aspetto...potrebbe reggersi su molte altre cose e per me in parte lo fa anche, anche se mi sarei aspettato qualcosa di più nella resa visiva.

    Ho apprezzato il personaggio della protagonista, come viene raccontata lei e la sua quotidianità, la sua scopertà e presa di coscienza e anche quel senso viscerale e fiabesco di cui il film è pervaso.

    E io lo ritengo anche sufficiente a farne un buon film, unito appunto al lato della storia che ne fa sicuramente un film interessante e non banale.

    Ma non molto più di questo, ecco.

     

    Tra le prossime uscite un film che attendo con molta curiosità è Oro Verde - C'era una volta in Colombia...a parte il titolo abbastanza ridicolo che gli hanno dato in Italia.

     

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  10. Ieri sera ho visto Border.

    A chi lo vuol vedere consiglio di leggere o guardare il meno possibile in precedenza, per lasciarsi sorprendere totalmente e viverlo passo dopo passo.

    Ma al tempo stesso bisogna essere comunque pronti a tutto, perché di certo non è un film comune.

    E' senza dubbio un film molto particolare e anche interessante, viscerale...un film che rimanda molto alla terra e a racconti nordici.

    La sceneggiatura secondo me appare in diversi punti troppo abbozzata, con sfumature, passaggi e temi che rimangono, per me, frettolosi e e incompleti...essenzialmente, spogliandola, la struttura narrativa è una struttura ricorrente e probabilmente appare un po' troppo evidente.

    Questo a mio avviso fa perdere un po' di forza e di originalità al racconto che rimane comunque molto affascinante.

    Molto bravi i due attori.

     

    Comunque questo periodo non è del tutto morto...anzi, ci sono non pochi film che si preannunciano interessanti

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  11. 9 minuti fa, Alessandro29 ha scritto:

    Non sono abituato a vedere queste cerimonie quindi non è che possa fare un paragone. Qualcosa di quelle che citi, tipo gli intermezzi comici, mi son sfuggiti del tutto. Sì, una certa banalità nelle domande in effetti, qualcosa di più "interessante" da chiedere si potrebbe studiare. Diciamo che comunque queste cerimonie son abbastanza "incasellate", per come la vedo io, puoi e devi cercare di dargli brio, ma sempre consegne di premi sono. Complessivamente l'ho trovata scorrevole, almeno per una prima metà. Gli errori, sì certo da evitare, ma due anni fa con Moonlight agli Oscar direi che han fatto molto peggio sotto questo aspetto. 

    Poi non so come fosse gli altri anni, se eran fatte meglio o meno.

    Quello appunto fu un errore (bisogna anche vedere se voluto o meno) ma in un'organizzazione di un certo tipo.

    E' diverso se manca proprio la struttura e se pecchi proprio in professionalità in modo costante...perché le domande ad esempio non mostravano solo una certa banalità, ma erano proprio squallide e completamente inadatte, così come altri momenti.

    Ma poi c'è tutta una serie di elementi che va dalle tempistiche, a dettagli come le introduzioni, le clip, gli interventi di ospiti e il modo di coinvolgerli, la verve, la regia stessa, il modo di organizzare la serata che può cambiare in centinaia di modi nonostante sia comunque una premiazione...in eventi del genere ci sono una miriade di sfumature.

    E semplicemente si è manifestata una competenza alquanto traballante.

    Scorrevole comunque lo può essere anche stata, perché non è durata molto (anche troppo poco, a dire il vero...c'è stata, ad esempio, disparità tra premi) e in certi casi in genere c'è curiosità per i premi.

    Comunque vabbè, ora non è che mi ci voglio accanire più di tanto, non mi aspettavo nemmeno una cosa tanto diversa e son contento per Dogman :d

     


  12. 22 minuti fa, Alessandro29 ha scritto:

    Mi è dispiaciuto per Fonte, è rimasto l'unico a bocca asciuttasefz...poi ha quell'aria da buono, non si fanno ste cose, per una volta che si portava la mammasefz

    Comunque bravo Garrone a trascinarlo sul palco per il suo premio alla regia. E contento in generale per quello che è un signor film(rivisto da poco, non perde nulla rispetto alla prima visione).

    Non l'ho trovata così brutta la cerimonia a dir la verità...ha il suo andamento classico. Certo sul finale è po' un più stanca, è normale. Ti sei perso Tim Burton nella prima parte(quasi non lo riconoscevo). È  così entusiasmante quella dagli Oscar?  Insomma...

    Per l'ora che ho visto io ho notato un Carlo Conti che come conduttore non mi dispiace ma che in un evento del genere è fuori luogo semplicemente perchè si vede che con il cinema c'entra poco...lo si è visto in particolare nelle situazioni con gli ospiti, sia per le domande (anche se probabilmente quelle gliele hanno scritte) che per le sue aggiunte, ma anche generalmente.

    Ho visto un'organizzazione dilettantistica proprio come tempi, come svolgimento, come dettagli, come verve...sembrava puramente e totalmente improvvisata.

    Per non parlare del mancato arrivo tempestivo del premio per Uma Thurman con lei che ha fatto l'unica cosa da fare in quel momento, andarsene il più veloce possibile...per poi essere richiamata sul palco.

    Di Tim Burton ho letto le domande che gli hanno fatto e ringrazio di non averlo visto...i momenti con Dario Argento e la Thurman mi sono bastati.

    Ho visto un intervallo "comico" con battute al limite della vergogna, la gente del pubblico sbadigliava o distoglieva lo sguardo per l'imbarazzo.

    Mi è sembrata una sagra di paese, ne più ne meno, anzi, ne ho viste realmente di meglio organizzate nella mia zona...e nei momenti della Thurman e dei "comici" ho provato veramente un imbarazzo tale che ho cambiato canale.

    Sugli Oscar possiamo trovare mille difetti così anche sui comportamenti degli americani in generale, ma su questa cerimonia il paragone è imbarazzante.

    Certo, è anche vero che c'è un "personale" un tantino diverso...la desolazione pura.


  13. @Smartengine, @Alessandro29 Avete avuto ragione su Dogman e i David :d

    Alla fine si è preso praticamente qualsiasi premio...tranne il povero Marcello Fonte che aveva vinto in precedenza tutti i premi in cui era presente, compresi Cannes ed European Film Awards.

    Chiaramente son contento per Dogman.

    Della cerimonia ho visto solo l'ora finale per curiosità ed è stata parecchio imbarazzante...diverse volte ho cambiato canale perché mi sentivo in imbarazzo io per loro.

    Era la prima volta che la guardavo e credo che non ripeterò più questo errore sefz

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  14. Se vi interessa sul sito della Feltrinelli stanno praticamente facendo il fuori tutto. Ci sono sconti del 70% e 60% su una miriade di DVD e blu-ray...in più è possibile inserire un ulteriore sconto con un codice.

    Anche se non so quanto convenga esserne a conoscenza perché chi è interessato rischia di lasciarci direttamente il portafoglio sefz

     


  15. Il 22/3/2019 Alle 12:30, perfX ha scritto:

    Mi dispiace sia un po' dimenticato questo posto, cerco un filo di rimediare.

     

    Il primo re.

    L'ho recuperato. Di buono, e non è poco, c'è da dire che non è uno di quei filmetti italiani tutti uguali, anzi si distingue chiaramente. Come buonissimo è il lavoro di fotografia di Ciprì. Quello che ho trovato debole è stata la scrittura del film: con scene che prese singolarmente funzionerebbero anche, ma che non risultano ben legate da una trama convincente. Cioè, i vari passaggi da una situazione all'altra appaiono un po' forzati, con un parte centrale non sempre capace di mantenere la presa sullo spettatore. Altro punto critico è l'eccessiva stereotipizzazione dei personaggi secondari e dell'esposizione delle ferite nelle numerose lotte che risultano un poco macchiettistiche. Sicuramente efficace la scelta del latino.

     

    The guilty (Il colpevole), di Gustav Moller, 2018.

     

    Uscito quasi nel silenzio è un film danese che porta a casa il risultato senza affanni. La storia si svolge interamente nel centralino di una stazione di polizia dove un agente, che scopriremo essere messo lì dopo un "incidente" in servizio in strada, riceve tra le molte telefonate d'aiuto una più particolare delle altre. Non svelo di più, dico solo che il film non è per nulla pretenzioso e questo gli permette di non annoiare mai nella sua giusta durata, meno dei classici 90'. D'altra parte, però, non regala mai la svolta o la trovata che lo rendano indimenticabile o particolare rispetto ad altri lavori simili.

    The guilty era uno dei film che volevo vedere in questo periodo insieme a Gloria Bell...per adesso non ci sono riuscito.

    Così come vorrei vedere Border che esce questo giovedì.

    Almeno un paio di questi spero di recuperarli.

    Il 23/3/2019 Alle 19:48, L.O.V.E. ha scritto:

    Ho visto Green book e Copia originale.

    Mi sono piaciuti entrambi, ma il primo sarebbe risultato a mio avviso più interessante se il protagonista fosse stato lui: Don Shirley. .uhm

    Nel secondo ho apprezzato di più la coesione tra protagonista principale e secondario e ho trovato entrambi molto bravi. 

    Di certo tra i due film mi ha emozionato di più il primo con quella splendida scena in cui Don si esibisce improvvisando in un locale...

    Copia Originale l'ho visto anche io ieri sera e sono d'accordo.

    Mi è piaciuto, trovo che sia scritto veramente bene; nella sua estrema semplicità regala una storia molto ben equilibrata e precisa, che tocca vari tasti sempre nel modo giusto e senza cadute. I due protagonisti sono molto bravi e mi è piaciuta anche l'atmosfera newyorchese.

    7 ore fa, L.O.V.E. ha scritto:

    Bohemian Rhapsody

    Non mi è piaciuto, eccetto il concerto finale.  Ho trovato irritante lo sviluppo e la caratterizzazione di Freddie interpretato da Malek. 

     

     

    E pensa che vogliono fare pure il sequel

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  16. 8 ore fa, Alessandro29 ha scritto:

    Che poi in realtà ho letto quest'anno le cose dovrebbe essere almeno in parte diverse, almeno nei The space han pubblicizzato proprio una estate impostata diversamente dal punto di vista cinematografico, con titoli che usciranno in contemporanea con gli Usa o quasi.

    Alcuni usciranno quasi in contemporanea, altri no.

    Comunque una valutazione che possono aver fatto può essere anche quella...in estate usciranno diversi titoli "ingombranti", mentre settembre è più "tranquillo".

    Comunque ho controllato le varie uscite e dovremmo essere l'ultimo paese in cui uscirà al cinema, tra quelli con la data già comunicata.

    7 ore fa, Alessandro29 ha scritto:

    Lazzaro felice l'ha visto qualcuno?

    Segnalo che questo insieme a Dogman son finiti nel catalogo di amazon

    Sì, lo vidi al cinema


  17. 7 ore fa, Smartengine ha scritto:

    L'ultimo film di Tarantino..da noi esce a settembre, non sia mai che possa uscire a luglio come negli USA...

     

    Probabilmente la scelta è legata al fatto che in estate da noi molta meno gente va al cinema.

    Ma al giorno d'oggi, con streaming, piattaforme e cose varie, farlo uscire così tanto dopo è solo controproducente.

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  18. 50 minuti fa, Ronnie O'Sullivan ha scritto:

    @Rhyme: quando vi scrissi che è buona norma - avendo le basi linguistiche per farlo - vedere i film in inglese sottotitolati in inglese (l'ideale, se proprio non ci si riesce, in italiano, ma già cambia la percezione del film, è distraente), ricordo qualche piccola "obiezione" nei miei confronti. :d

    Su quello no, perché chiaramente se uno conosce alla perfezione la lingua parlata in un film è chiaro che convenga guardarlo in lingua originale.

    Se uno la conosce molto molto molto bene ma non proprio alla pura perfezione, chiaramente può aggiungere anche i sottotitoli direttamente in inglese o in altre lingue a seconda del caso. Con l'aggiunta del "avendo le basi linguistiche per farlo" non posso che essere in accordo con te ma lo ero anche quando ne parlammo.

    E' negli altri casi che non sono tanto d'accordo ed è di questo che parlavo anche l'altra volta.

    E in quei casi anche i sottotitoli in italiano vanno bene allo stesso modo.


  19. 8 ore fa, perfX ha scritto:

     Oxilia è un grandissimo del cinema italiano. Mi fa felice che venga conosciuto.

    Ricordavo che ne avevi parlato, quando poi ho trovato il bellissimo cofanetto della Cineteca con quei 4 film ne ho approfittato.

    E tra l'altro mi è tornato utile anche per il film di Caserini, poi.

    E' sempre bellissimo e affascinante andare a scoprire nuovi autori, nuovi personaggi e nuove storie...in particolare poi il periodo del muto italiano spesso viene poco considerato ma c'è tanto da conoscere, da imparare e anche da riportare alla luce.

     

    8 ore fa, perfX ha scritto:

    Recupera, hai di che perderti nel suo cinema.

    Lo farò sicuramente. E l'uscita di questo film è una buona occasione.

    • Mi Piace 1

  20. 23 ore fa, perfX ha scritto:

    La casa di Jack

    Indubbiamente sono molto curioso di vederlo.

    Chiaramente anche io preferirei vedere la versione intera e in v.o.

    Già sopporto sempre meno il doppiaggio, poi proporre una versione censurata (seppur di pochi minuti o addirittura secondi) la trovo una cosa davvero aberrante.

    Nella rassegna di uno dei "miei" cinema dovrebbe arrivare tra qualche settimana in versione originale, quindi aspetto fiducioso.

    Comunque di lui non ho visto praticamente niente, potrei cogliere l'occasione per recuperare qualcosa.

    • Mi Piace 1

  21. Gosford Park (2001) di Robert Altman.

    E' un film che cercavo di vedere da un po' di tempo ma in dvd è fuori catalogo (come tanti suoi film, purtroppo), l'ho beccato in questi giorni su Iris.

    Ha la tipica struttura di Altman, ovvero un film corale con un'incredibile alternanza di personaggi, voci e dialoghi. Inizia come un classico giallo alla Agatha Christie ma si rivela solo un pretesto, sostanzialmente quello che interessa all'autore è raccontare storie, raccontare l'intreccio e le vicende della marea di personaggi dell'aristocrazia inglese degli anni '30 (con rispettiva servitù) che affolla una villa della campagna inglese per un week end all'insegna della caccia. Sguardo particolare va anche ai rapporti tra le classi, tra l'aristocrazia e la servitù.

    Quindi Altman anche in questo film opera la destrutturazione del genere, in questo caso il giallo (con tanto di "giochi" alla Hitchcock come ad esempio le due inquadrature in momenti diversi della boccetta di veleno) ma soprattutto è più che evidente il rimando a La regola del gioco di Jean Renoir.

    E' un film pazzesco, sceneggiatura e regia vanno di pari passo, come l'opera incessante di un ragno che tesse la sua tela, collegando la marea di personaggi che si susseguono (credo siano 25-26). E' scritto davvero in modo impeccabile, un mosaico compiuto di vite e per molti personaggi riesce a costruire delle caratterizzazioni ben precise e indelebili. La regia è sontuosa, la macchina si aggira tra le stanze e i corridoi della villa in modo incessante, un vero e proprio sguardo che penetra luoghi e vite...le inquadrature non sono mai fisse, la macchina si muove sempre, anche in modo impercettibile, aspetto tipico del cinema di Altman. Ma soprattutto opera come un vero e proprio coreografo scandendo in modo estremamente preciso i movimenti dei personaggi, le loro entrate e le loro uscite dall'inquadratura, personaggi che affollano la villa anche come fantasmi, uscendo dalle ombre e dai meandri. Lo spazio scenico della villa è organizzato in modo fantastico, con le innumerevoli sale, i corridoi e i piani dedicati alla nobiltà o alla servitù.

    Sugli attori niente da dire, c'è un cast pazzesco che comprende alcuni dei migliori attori britannici come Maggie Smith, Michael Gambon, Hellen Mirren e numerose altre conoscenze.

     

    Radio America (2006) di Robert Altman.

    Altro film di Altman che come struttura ricalca quella solita, quindi innumerevoli personaggi, accavallamento di voci e dialoghi, andirivieni continuo.

    Questa volta invece che in una villa di campagna inglese siamo in un teatro americano che ospita da molti anni una trasmissione radiofonica organizzata da una compagnia, che vede la presenza di un conduttore (reale personaggio radiofonico su cui credo che sia basato il film) e dei soliti cantanti che si alternano. Nel film vediamo quella che può essere l'ultima puntata, perché pare che i proprietari della compagnia abbano deciso di vendere. In questo caso l'inizio rimanda al genere noir, con la presenza di un detective che lavora per la compagnia in veste di addetto alla sicurezza e con il voice over. E' uno svolgimento nello svolgimento perché la quasi totale durata del film raffigura l'intera puntata della trasmissione, senza stacchi temporali. C'è l'alternanza tra i dietro le quinte e i momenti sul palco, con numeri musicali. Mi è piaciuto meno di Gosford Park, soffre un po' troppo di eccessiva ripetitività in alcuni punti, secondo me e ha meno sfaccettature del precedente. Ma è comunque un lavoro egregio...anche qui, sia per sceneggiatura e regia nel destreggiarsi tra i tantissimi personaggi, sia per regia e lavoro sulla scenografia nel creare un ambiente ben preciso e nel saperlo esplorare in modo sapiente.

    Più il film si avvia al finale e più ti accorgi di essere completamente, mentalmente e quasi fisicamente entrato nella vicenda e in quel gruppo di personaggi. Nelle ultime scene sembra quasi di conoscerli personalmente, capisci quasi che ti verranno a mancare.

    Autore veramente pazzesco.

     

    Ma l'amor mio non muore (1913) di Mario Caserini, Assunta Spina (1915) di Francesca Bertini, Sangue blu (1914) e Rapsodia satanica (1917) di Nino Oxilia.

    Qui si va parecchio indietro nel tempo nel nostro cinema, nel diva-film che insieme al film storico era quello più diffuso da noi in quel periodo.

    Si formarono le figure delle Dive, come Francesca Bertini (Sangue blu e Assunta Spina) e Lyda Borrelli (Ma l'amor mio non muore e Rapsodia satanica).

    Sono film basati su drammi d'amore con la figura della protagonista femminile che si trova sempre tascinata in situazioni complesse. A eccezione di Assunta Spina, sono ambientati in contesti artistocratici, perciò sono caratterizzati da una messa in scena oculata e notevole; Oxilia e Caserini sono maestri in questo.

    Rapsodia satanica tra questi è il più particolare, per via delle musiche composte appositamente da Pietro Mascagni e per via della colorazione a mano che è arrivata fino a noi...è davvero uno dei rarissimi casi. Sono entrambi elementi decisamente straordinari.

     

    Infine ho visto quattro film del comico americano Harold Lloyd: Il castello incantato (1920), Preferisco l'ascensore! (1923), Il re degli scapoli (1924) e A rotta di collo (1928).

    In quel periodo divenne famoso quasi quanto Chaplin e Buster Keaton.

    Quasi tutti i comici erano caratterizzati da aspetti fisici buffi come volti imbiancati, strabismo, corpi troppo magri o troppo grassi, vestiti troppo stretti o larghi, espressioni, movimenti o dettagli del viso buffi, come appunto Chaplin, Keaton, Stanlio e Ollio, i Fratelli Marx eccetera eccetera.

    Lloyd si distinse ed andò controcorrente scegliendo un personaggio assolutamente "normale", chiaramente vestiva sempre allo stesso modo e indossava lo stesso paio di occhiali per essere identificabile, ma era una persona assolutamente nella norma...un giovane alto e distinto.

    I suoi film hanno sempre come sfondo i ruggenti anni '20 e il relativo boom economico e le varie storie lo vedono sempre alla ricerca di una scalata sociale, sia in ambito lavorativo che sentimentale. Ovviamente poi gliene succedono di tutti i colori e le gag comiche sono sempre molto divertenti e sempre molto "puntuali"...in film di 100 anni fa e con gag già viste, alcune anche abbastanza "ingenue" è incredibile come mi sia sempre sorpreso e divertito.

    Sono film con meno livelli di lettura rispetto ai capolavori di Chaplin e Buster Keaton, ma comunque degni di nota e piacevoli.

    Il suo film più noto e riuscito è Preferisco l'ascensore! (Safety Last)...l'immagine di lui aggrappato alle lancette del grande orologio sulla facciata di un palazzo è una delle più celebri del periodo del muto.

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  22. 6 ore fa, Alessandro29 ha scritto:

    Grazie .ok

    Sì, è ambigua come cosa, per dire, qualche serie netflix, penso a Narcos ad esempio, è uscita tranquillamente in home video, di altre, pur di grande successo(tipo Stranger Things), non c'è traccia. Non so come si regolino.

    Non so se dipende dai vari contratti con i singoli produttori o se sono scelte di Netflix stessa.

    Per i film ad esempio, in Europa uscirà tra un mese Annihilation in home video...a distanza di 2 anni dall'uscita su Netflix.

    Credo sia uno dei pochissimi casi, se non l'unico.

    Teoricamente quindi per Roma dovremo comunque aspettare parecchio tempo, sempre se lo faranno uscire.

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  23. 22 minuti fa, Alessandro29 ha scritto:

    Sai per caso se è prevista l'uscita in dvd di Roma? Se c'è qualche novità fammelo sapere

    Appena visto. Che cast! Già solo i nomi con lo sfondo nero mettono voglia,, pensa te.ghgh

    No, per adesso non sono uscite notizie in merito.

    Se leggo qualcosa te lo dico .ok

    Anche l'aspetto legato all'home video e a Netflix è una situazione da monitorare giorno per giorno e ancora parecchio incerta.

     

    • Grazie 1

  24. 9 minuti fa, Smartengine ha scritto:

    E' un film importante ad alto budget, penso che anche qui in Italia uscirà anche nei cinema, sebbene ancora non c'è la stessa politica che sta prendendo sempre più negli Usa in tal senso (mi pare che qui solo Roma e Sulla mia pelle hanno avuto il percorso cinema) mi stupirei del contrario.

    Sì, solo Roma e Sulla mia pelle.

    Ma direi solo Roma (che tra l'altro in questi giorni è ritornato in sala da molte parti e ci tornerà anche nel prossimo periodo), perché comunque Sulla mia pelle è un film prettamente italiano, anche come tematica...quindi, non so, l'ho sempre visto come "obbligato" e "scontato" il suo passaggio in sala.

    Roma è un caso più generico e quindi più collegabile al caso di Scorsese.

    In America è già assai diversa la situazione.

    Comunque lo spero proprio che anche da noi sia mostrato al cinema...ma preferisco "rilassarmi" quando sarà ufficiale sefz

    Se facessero sempre così infatti sarebbe già meglio e sarebbero contenti tutti

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