Vai al contenuto

Benvenuti su VecchiaSignora.com

Benvenuti su VecchiaSignora.com, il forum sulla Juventus più grande della rete. Per poter partecipare attivamente alla vita del forum è necessario registrarsi

TheEvent

Il Topic degli Sport Invernali

Post in rilievo

ho visto la gara , tutto da imputare ai materiali , la nostra sconfitta , paris è stato perfetto ma aveva due mattoni sotto i piedi

 

Ecco speriamo che possano dargli materiali decenti per la Discesa domani sera perchè sarebbe davvero un grandissimo peccato non vincere una bella medaglia quest'anno per lui che è in una forma smagliante.

 

Ah caro Walter, ho visto la gara in diretta stamattina su Eurosport delle Universiadi, contento per il ragazzo che si prende questa bella soddisfazione personale.

  • Mi Piace 1

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

Altro superpodio nella discesa femminile mondiale di Vail/Beaver Creek: oro Tina Maze, argento Anna Fenninger, bronzo Lara Gut.

 

Nel superG aveva perso l’oro mondiale per soli 3 centesimi nei confronti di Anna Fenninger, nella discesa Tina Maze le ha restituito lo scherzetto trionfando con un margine ancora più ridotto, 2 centesimi.

Bellissimo l’abbraccio al traguardo tra queste due straordinarie campionesse, per la slovena è il primo titolo mondiale in discesa a un anno di distanza dall’oro olimpico di Sochi (solo alla svizzera Michela Figini riuscì questo bis nel giro di un anno 30 anni fa vincendo l’oro a cinque cerchi a Sarajevo nel 1984 e quello iridato di Santa Caterina Valfurva nel 1985) e il terzo in assoluto dopo quelli in gigante nel 2011 e in superG nel 2013, il suo tassametro di medaglie dice che è arrivata a quota 12, otto mondiali e quattro olimpiche.

La notizia è che l’Austria perde la prima gara di questi stupendi Mondiali anche se per un nonnulla. Sembrava che nessuna potesse fare meglio di Anna, autrice della discesa più straordinaria della sua carriera, ma Tina sul ripido muro centrale è riuscita a fare addirittura meglio e anche con un po’ di fortuna è riuscita a respingere l’assalto dell’atleta del Salisburghese per la quale la vittoria in discesa resta un tabù dato che in Coppa del Mondo ha collezionato quattro secondi e tre terzi posti. Il bronzo, come ai Giochi di Sochi, lo vince Lara Gut e come un anno fa non era per niente contenta perché l’oro nel grande evento non vuole proprio arrivare mentre Maze tra Mondiali e Olimpiadi è a quota cinque e la sua grande amica Fenninger, dalla quale ha accusato un distacco di 34 centesimi preso in gran parte alla terza curva del muro, a quota tre. La ticinese dopo tre argenti iridati prende un metallo diverso anche se naturalmente non era quello che voleva.

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

Biathlon: Trionfo tedesco nella sprint di Nove Mesto: Laura Dahlmeier vince davanti a Franziska Hildebrand. 19^ Lisa Vittozzi.

 

Giornata trionfale per la Germania nella sprint femminile di Nove Mesto na Morave, in cui per il movimento tedesco è arrivato un risultato a suo modo storico. Per la prima volta da quando è nata la Coppa del Mondo una gara è stata vinta da un'atleta venuta al mondo dopo la riunificazione. Il successo porta la firma di Laura Dahlmeier, da anni considerata una potenziale big del circuito.

La ventunenne bavarese, salita per la prima volta sul podio nel massimo circuito due settimane fa ad Anterselva, oggi ha conquistato la prima vittoria della sua giovane carriera grazie a una prova perfetta al poligono e a un pizzico di fortuna.

Infatti nel giro conclusivo Dahlmeier è stata raggiunta da Kaisa Mäkäräinen e, una volta superata dalla finlandese, è riuscita a tenere le code dell'indiavolata suomalainen. La bavarese in questo modo ha avuto una lepre che le ha permesso di abbattere il ritardo di 14" accumulato dalla compagna di squadra Franziska Hildebrand e di superarla sul traguardo di 1"!

L'ormai ventottenne di stanza a Clausthal-Zellerfeld ha a sua volta coperto tutti i bersagli e si è dovuta accontentare della seconda posizione quando nessuna concorrente sembrava più in grado di superarla. In ogni caso per la nativa di Halle è il primo podio della carriera.

Terza posizione per la beniamina di casa Veronika Vitkova, battuta di 13"9 e costretta al terzo posto da un errore a terra. Ben più fallose le contententi per la Sfera di cristallo, Darya Domracheva e Kaisa Mäkäräinen. La bielorussa oggi ha percorso due volte l'anello di penalità e ha concluso quarta, mentre la finlandese ha sbagliato 3 volte e nonostante il miglior tempo di giornata sugli sci stretti non è andata oltre la settima posizione.

 

Un sontuoso Jakov Fak trionfa nella sprint maschile di Nove Mesto.

 

Nella sprint maschile di Nove Mesto na Morave è arrivato il primo successo stagionale di Jakov Fak che, a dispetto di tante ottime gare, non era ancora riuscito a imporsi nell'inverno in corso. Oggi invece lo sloveno di origine croata non ha concesso nulla agli avversari poiché ha realizzato il miglior tempo sugli sci stretti e ha coperto tutti i bersagli. Gli unici in grado di impensierire il ventisettenne di Fiume sono stati Martin Fourcade e Johannes Thingnes Bø.

Il francese e il norvegese hanno però sbagliato rispettivamente una e due volte al tiro in piedi, dovendosi accontentare del quarto e del decimo posto in una competizione dal livello medio altissimo, come ormai consuetudine nel biathlon maschile da qualche anno a questa parte.

Per la verità nel corso dell'ultimo giro il tedesco Simon Schempp, all'ennesimo zero della stagione, aveva avvicinato Fak, ma nella seconda parte della tornata nessuno ha potuto competere con il vincitore e il teutonico si è dovuto inchinare di 12"8. In ogni caso il teutonico incamera il quinto piazzamento consecutivo nelle prime due posizioni.

Terza piazza per Jean Guillaume Beatrix, immacolato al tiro. Il talentuoso francese può festeggiare il primo podio dell'inverno grazie a un inconveniente capitato al più blasonato caposquadra al secondo poligono. Infatti Fourcade, battuto di 3 decimi dal coetaneo, ha perso alcuni preziosi secondi dovendo recuperare un bastoncino perduto nel ripartire dalla piazzola.

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

Patrick Küeng campione del mondo di discesa, Italia a picco.

 

Ha vinto Patrick Küeng che fa tornare la Svizzera sul trono iridato della discesa maschile 18 anni dopo il trionfo di Bruno Kernen a Sestriere precedendo di 24 centesimi lo statunitense Ganong, argento per la gioia dei tifosi locali, e di 31 centesimi l’altro svizzero Beat Feuz. Per tutti e tre è la prima medaglia importante della carriera anche se Küng ha vinto una volta in discesa in Coppa del Mondo con altri due podi, Ganong una volta (tra l'altro in questa stagione a Santa Caterina Valfurva) con un altro podio, Feuz tre volte con altri sei podi, Küngaveva vinto anche il superG proprio a Beaver Creek l’anno scorso e Feuz era stato secondo in discesa quest’inverno sulla Birds of Prey.

Alla fine Küeng ha vinto la gara sul muro centrale dove è stato il migliore di tutti a parte uno, lo statunitense Andrew Weibrecht, l’uomo delle Olimpiadi che stava per cogliere una medaglia anche ai Mondiali ma una linea errata nel finale lo ha fatto precipitare al nono posto ex-aequo con lo svizzero Carlo Janka, a completare la grande giornata della Confederazione Elvetica l’undiceimo posto del veterano Didier Défago. Quarto ancora uno statunitense, Steven Nyman, grande specialista di questa pista, a soli 3 centesimi dal bronzo di Feuz, quinto il migliore dei francesi, Guillermo Fayed, sesto un ancora fantastico Aksel Lund Svindal, il norvegese ha dimostrato di esserci e di poter fare benissimo nel resto della stagione. Settimo un altrettanto fantastico Ondrej Bank, il ceco si è trasformato in un grande discesista, e ottavo il francese Adrien Théaux.

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

Biathlon: Jakov Fak vince il "triello" all'arma bianca nell'inseguimento di Nove Mesto.

 

Il ventisettenne di Fiume ha sempre menato le danze, ma un errore proprio sull'ultimo bersaglio ha messo in discussione la sua leadership. Il ventiseienne catalano è partito fortissimo e grazie allo shoot-out al tiro è entrato nella contesa per la vittoria. Il ventiseienne del Baden-Württenberg aveva invece perso terreno dopo una penalità al secondo tiro, ma è ritornato prepotentemente in gioco con il proseguo della gara.

Dopo una fase di studio, Fak ha prepotentemente alzato il ritmo prendendo qualche metro di vantaggio. Alle sue spalle Fourcade ha faticato a ricucire lo strappo, quindi Schempp, dopo svariati tentativi falliti, ha scavalcato di forza il transalpino. Nel fare sportellate gli sci dei due si sono agganciati, e il francese ha avuto la peggio.

Lo sloveno quindi si è potuto involare verso il successo realizzando per la prima volta un back-to-back in sprint e inseguimento. Il tedesco ha concluso alla piazza d'onore, portando a sei la sua serie di top-two, mentre Fourcade si è dovuto accontentare del gradino più basso del podio.

 

Darya Domracheva primeggia nell'inseguimento di Nove Mesto davanti a Kaisa Mäkäräinen.

 

Tanti sconvolgimenti in classifica nel corso dell'inseguimento di Nove Mesto, ma alla fine le prime due sono sempre le stesse e Darya Domracheva continua a ridurre il proprio gap da Kaisa Mäkäräinen nella classifica generale di Coppa del Mondo. Oggi la bielorussa ha battuto la finlandese per l'ottava gara consecutiva. Le due infatti hanno disputato una prova parallela al poligono, dove Darya ha sparato più rapidamente, recuperando così quanto ceduto in pista a Kaisa, più performante sugli sci stretti. Alle spalle di queste due ragazze, che nell'inverno in corso stanno monopolizzando le gare in linea (con cinque successi per l'ex sovietica e tre per la nordica), si è piazzata Laura Dahlmeier.

La tedesca aveva perso terreno nello svolgimento della prova, ma grazie a un ultimo poligono pulito e ha un giro finale percorso a ritmo molto sostenuto ha conquistato il gradino più basso del podio, precedendo la connazionale Vanessa Hinz, al miglior risultato della carriera e brava a risalire dalla dodicesima piazza.

Quinta posizione per la beniamina di casa Gabriela Soukalova, partita con il pettorale numero 21 e trovatasi addirittura al comando dopo il terzo poligono, al termine del quale non aveva ancora imboccato l'anello di penalità. La ceca ha però commesso 2 errori al tiro conclusivo e nei successivi 2 km non è riuscita a contrastare le teutoniche.

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

Marcel Hirscher dal trentesimo posto all'oro mondiale nella combinata maschile di Vail/Beaver Creek!

 

Per vincere nello sci e nello sport bisogna essere bravi e fortunati. Marcel Hirscher è sempre molto bravo e oggi è stato anche molto fortunato. L'austriaco, che non aveva mai vinto una gara multipla in carriera, ha trionfato nella combinata mondiale maschile di Vail/Beaver Creek primo perché è il più forte del mondo tra le porte strette, secondo perché Ondrej Bank, caduto rovinosamente sull’ultimo salto della discesa e classificato venticinquesimo, è stato squalificato per aver saltato la porta presso la quale è caduto, se non l’avesse saltata Hirscher sarebbe partito per trentesimo, con tutte le difficoltà della pista del caso, e invece da trentesimo classificato della discesa è partito per primo e su una neve non dura che dopo di lui si sarebbe molto rovinata ha fatto tutte le linee che voleva sciando da par suo e coronando la più clamorosa rimonta della storia dello sci alpino, da trentesimo a oro mondiale. Per contro, se non fosse caduto Bank sarebbe arrivato molto vicino al norvegese Kjetil Jansrud, il vincitore della discesa, e avrebbe avuto tutte le possibilità per giocarsi l'oro e Hirscher sarebbe partito per trentunesimo.

Per Hirscher è il secondo titolo iridato della carriera dopo quello in slalom a Schladming due anni fa e per l’Austria fanno tre gare vinte su cinque in questi Mondiali. Jansrud aveva 3”16 di vantaggio sul 25enne del Salisburghese e con una manche di slalom che per uno come lui ormai trasformatosi totalmente in un velocista ha del miracoloso gli è arrivato alle spalle per soli 19 centesimi conquistando l’argento, sua prima medaglia iridata e suo primo podio nella gara multipla dello sci alpino. Bronzo per lo statunitense Ted Ligety a tre decimi da Hirscher, Ted, non a caso partito subito dopo Marcel, si è giocato l’oro a causa di un grosso errore nella parte alta ma aggiunge un altro metallo alla sua ricca collezione fatta di due ori olimpici, quattro ori e due bronzi (con quello di oggi) mondiali. Insomma, un podio finalmente regale anche in una gara maschile di questi Mondiali.

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

Tina Maze vince anche l'oro mondiale in combinata.

 

Anche se con una prima parte di manche di slalom fin troppo controllata Tina Maze vince la sua seconda medaglia d’oro di questi Mondiali di Vail/Beaver Creek nella combinata. La slovena in partenza aveva 90 centesimi di vantaggio su Nicole Hosp, che in quel momento era in testa, e ha amministrato questo margine accumulato nella discesa anticipando l’austriaca per soli 22 centesimi. Per Tina è la nona medaglia mondiale, la tredicesima contando anche quelle olimpiche, il quarto oro mondiale e tra l’altro in quattro specialità diverse (le manca solo lo slalom) più due ori olimpici, ed è la prima volta che vince una combinata ai grandi eventi, nella gara multipla era stata argento nelle ultime due rassegne iridate. Numeri impressionanti per una campionessa straordinaria, le mancano solo le medaglie in gigante e slalom per fare un’en-plein storico in questa edizione, come fece il norvegese Lasse Kjus nel 1999 proprio da queste parti.

Anche Nicole come medaglie complessive non scherza: sono sei ai Mondiali e tre alle Olimpiadi, in questa specialità è stata bronzo iridato nel 2013 e argento olimpico a Sochi per cui è a medaglia nella gara multipla per il terzo grande evento consecutivo. Una straordinaria Michaela Kirchgasser fa il miglior tempo parziale nella manche di slalom dando 3 decimi alla connazionale Hosp e rimonta da un già fantastico ottavo posto in discesa vincendo il bronzo a 35 centesimi da Tina e a 13 da Nicole, per Michi è il secondo metallo prezioso ai Mondiali dopo l’argento in slalom a Schladming 2013.

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

Austria oro nel Team Event dei Mondiali di Vail/Beaver Creek.

 

I Mondiali di Vail/Beaver Creek stanno prendendo una piega trionfale per l'Austria che si conferma sul trono iridato del Team Event confermando il titolo conquistato a Schladming. Il Wunderteam ha battuto nella finale il Canada arrivato in finale a sorpresa battendo Germania negli ottavi, Italia nei quarti e Svezia in semifinale, gli scandinavi hanno poi prevalso sulla Svizzera nella finale per il bronzo. L'Austria, che naturalmente ha avuto come mattatore Marcel Hirscher che ha vinto tutti e quattro i suoi testa a testa, nella storia di questa gara ha conquistato tre ori e due argenti e in questi Mondiali è a quota quattro ori, due argenti e un bronzo, per le foglie d'acero è il secondo argento nel Colorado dopo quello di Dustin Cook nel superG e la prima medaglia in assoluto nella gara a squadre, in cui la Svezia è arrivata a due argenti e due bronzi mentre per quanto riguarda questi Mondiali è la prima medaglia per gli scandinavi. Italia, come detto, eliminata nei quarti di finale dal Canada. Di seguito il resoconto dettagliato di tutti i risultati. Se la sfida è terminata 2-2 ha vinto la nazione che aveva la miglior somma di tempi del miglior uomo e della miglior donna.

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

Biathlon: Una perfetta Kaisa Mäkäräinen domina l'individuale di Holmenkollen.

 

Non c'è proprio stata storia nell'individuale femminile di Holmenkollen dove Kaisa Mäkäräinen non ha lasciato alcuna possibilità alle avversarie grazie a una prestazione perfetta. Non è peregrino vedere la finlandese realizzare il miglior tempo sugli sci stretti, mentre è una rarità trovarla priva di errori, soprattutto in una gara su quattro poligoni.

Quest'oggi i due eventi si sono verificati contemporaneamente e l'ovvia conseguenza è stata una netta vittoria che ha permesso alla nordica di festeggiare nel migliore dei modi il podio numero 50 della sua carriera. La trentaduenne di Ristijärvi non realizzava uno shoot-out in una competizione su venti bersagli ormai da quattro anni, cioè dall'inseguimento dei Mondiali di Khanty-Mansiysk 2011.

La piazza d'onore è stata appannaggio di Darya Domracheva, la quale ha massimalizzato il proprio potenziale. Infatti la bielorussa, autrice di un errore al primo tiro, sarebbe stata battuta anche se fosse stata a sua volta perfetta.

Il podio è stato completato dalla sempre più convincente Veronika Vitkova, nella giornata odierna unica atleta in grado di reggere lontanamente il confronto con le due dominatrici di quest'epoca del biathlon femminile. La ceca, priva di penalità, ha impensierito la ventottenne di Minsk alla quale si è alfine inchinata di 2"6.

 

Un Martin Fourcade chirurgico vince l'individuale di Oslo. Trionfo della classe 1988.

 

Nell'individuale maschile di Oslo Martin Fourcade ha concesso un'ulteriore dimostrazione di quello che è il suo più grande talento, ovvero la capacità di gestire a piacimento le proprie sessioni di tiro decidendo, a seconda dei casi, se sparare rapidamente oppure se rallentare per privilegiare la precisione. Dato il format di gara, il francese oggi ha ovviamente scelto la strada dell'accuratezza, prendendosi tutto il tempo necessario per colpire i bersagli, coprendoli intgralmente e trovando l'ennesimo shoot-out di stagione. Oltre a essere perfetto al poligono, il catalano ha anche realizzato il secondo tempo di giornata nel fondo, tornando così al successo dopo un mese di digiuno.

Piazza d'onore per Evgeny Garanichev, il quale è riuscito per la prima volta in carriera a chiudere senza errori una gara su quattro poligoni. Il russo è stato battuto di 14"2, ma va rimarcato come ne abbia ceduti 40" sugli sci stretti, recuperando quindi terreno nella rapidità di esecuzione. L'atleta di stanza a Tjumen conferma di trovarsi a meraviglia a Oslo (dove ha raccolto 6 dei 12 podi conquistati sinora) e soprattutto si fa un regalo di compleanno anticipato (domani compirà 27 anni).

Terza posizione per Serhiy Semenov, il quale ha ritrovato all'improvviso la precisione smarrita a dicembre. Tenendo in considerazione sprint e inseguimento di Nove Mesto l'ucraino ha inanellato una sequenza di dieci poligoni puliti consecutivi. Dunque il podio è stato monopolizzato dalla classe 1988 che si sta sempre più affiancando al 1974 e al 1967 tra le più blasonate e ricche di qualità nella storia del biathlon maschile. Peraltro nella stagione in corso tutte le gare disputate hanno avuto sul podio almeno un biathleta nato nel 1988.

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

Universiadi di Granada 2015, Michelangelo Tentori oro e Rocco Delsante argento nel gigante maschile.

 

Doppietta italiana nel gigante maschile delle Universiadi di Granada 2015. Ha vinto Michelangelo Tentori, già oro nel superG, il 23enne di Canzo sulle nevi della Sierra Nevada è stato fantastico terzo nella prima manche col pettorale numero 36, poi nella seconda si è issato addirittura sul gradino più alto del podio. A metà gara Tentori era preceduto dal connazionale e coetaneo Rocco Delsante, secondo a 50 centesimi dal francese Jonas Fabre, da cui Tentori era staccato di 63 centesimi.

Delsante è riuscito a confermarsi in seconda posizione conquistando l’argento a 35 centesimi dal compagno di squadra, mentre Fabre, terzo a 54 centesimi, ha quantomeno salvato il bronzo precedendo di un decimo il connazionale Robin Buffet, quinto un altro azzurro, Giulio Bosca, l’argento della supercombinata di quattro giorni fa, sedicesimo Luca Riorda, ritirato nella seconda manche Pierfrancesco Monaci, ritirato nella prima manche Alberto Chiappa. Il bottino dell’Italia dello sci alpino sale così a 2 ori e 2 argenti, tutti vinti in campo maschile.

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

Anna Fenninger vince per distacco il gigante mondiale di Vail/Beaver Creek.

 

Oggi Anna era inavvicinabile per tutte, solo Viktoria Rebensburg poteva starle vicina se avesse fatto una prima manche all’altezza del suo palmares, nella quale ha invece concesso all’austriaca del Salisburghese 1”70 piazzandosi undicesima. Nella seconda metà gara la tedesca della Baviera è stata straordinaria nei confronti di Anna e ha guadagnato 3 decimi proprio per quell’errore commesso dal 25enne fenomeno del Wunderteam che conquista il suo terzo titolo iridato in carriera in tre specialità diverse dopo quello in supercombinata nel 2011 e quello di superG di 9 giorni fa, cui c’è anche da aggiungere l’oro olimpico sempre in superG dell’anno scorso, e in totale sono sette medaglie tra Olimpiadi e Mondiali per questa assoluta fuoriclasse. E pensare che in tutta la stagione di Coppa del Mondo aveva colto svariati podi ma aveva vinto solo il gigante d'apertura a Sölden... per l'Austria è il quinto oro a questi Mondiali e il medagliere è abbondantemente vinto con tre gare d'anticipo.

Rebensburg con quella seconda manche favolosa è riuscita a issarsi fino all’argento a 1”40 dalla dominatrice della gara, primo metallo prezioso ai Mondiali per lei dopo l’oro del 2010 e il bronzo del 2014 alle Olimpiadi sempre tra le porte larghe ed è curioso che dopo essere andata meglio per tutta la stagione nella velocità Viky la medaglia in questa rassegna l’abbia vinta nella specialità in cui sembrava in calo ma che nel recente passato è stata capace di dominare in più di una stagione. Da quanto è stata riunificata la Germania non aveva mai vinto una medaglia mondiale in gigante, l’ultima a riuscirci era stata Maria Epple, che nel 1978 vinse l’oro a Garmisch-Partenkirchen gareggiando per la Germania Ovest.

Bellissimo il bronzo a 1”49 della svedese Jessica Lindell-Vikarby che ha confermato il terzo posto della prima manche, proprio qui sulla Birds of Prey l’anno scorso aveva vinto l’unica gara di Coppa del Mondo nella specialità e oggi, su un pendio che evidentemente adora, si è inventata di gran lunga la migiior gara stagionale, per lei è finalmente la prima medaglia importante della carriera dopo tre Olimpiadi e al settimo Mondiale. Quarta a soli 6 centesimi dal bronzo per la liechtensteiniana Tina Weirather, anche lei alla miglior gara stagionale in gigante, quinta la slovena Tina Maze che al traguardo appariva stravolta dalla fatica e che vede sfumare il sogno dell’en-plein delle cinque medaglie nelle cinque gare individuali.

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

Peccato x Nani.Butta al WC tutto quello che di buono aveva fatto nella prima manche.Il titolo va' a Ligety.Sesto l'azzurro.Peccato.

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

Un leggendario Ted Ligety vince il terzo oro mondiale consecutivo in gigante! 6° Roberto Nani.

 

Il re del gigante è tornato e proprio nell’occasione più importante. Con una pazzesca seconda parte di seconda manche Ted Ligety fa impazzire gli Stati Uniti vincendo il terzo titolo mondiale consecutivo sulla Birds of Prey di Beaver Creek, dove si è imposto in sei degli ultimi sette giganti disputati. In campo maschile solo Kjetil Andre Aamodt aveva fatto tris consecutivo ai Mondiali vincendo però non una gara singola ma la combinata nel vecchio format (non l’aborto di adesso) nel 1997, 1999 e 2001, Ligety appaia a quota cinque ori iridati lo stesso Aamodt e Aksel Lund Svindal ma anche Gustav Thöni e Ingemar Stenmark, nel caso di questi ultimi due campionissimi però vengono conteggiati anche i titoli olimpici che valevano anche come titoli mondiali, stesso discorso vale per Toni Sailer e Jean-Claude Killy che sono rispettivamente a quota 7 e 6.

Dopo un’annata nella quale Ted aveva vinto, guarda caso, solo sulla Birds of Prey e poi per il resto della stagione è stato pesantemente condizionato dall’infortunio alla mano, dopo la prima manche odierna, nella quale era quinto e comunque il suo distacco da Marcel Hirscher era ridotto, 24 centesimi, e dopo la prima parte della seconda sembrava che ancora una volta non potesse essere la sua giornata. Invece Ted a un certo punto ha cambiato marcia facendo le curve da gigante come solo lui sa farle e gli altri si sono dovuti inchinare.

La seconda metà della seconda frazione rimarrà per un bel pezzo nella memoria di tutti gli appassionati e anche dei suoi avversari. Il dominatore stagionale Hirscher si è beccato 69 centesimi di distacco nella seconda frazione e 45 al traguardo pur facendo il terzo tempo di manche e si è dovuto accontentare dell’argento, bronzo a 88 centesimi per il francese Alexis Pinturault alla prima medaglia iridata della carriera.

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

Sci di Fondo: Bjørgen vince la Sprint di Östersund ed è ad un passo dalla sfera di cristallo.

 

Bjørgen, che non gareggiava dal Tour de Ski, sembrava un po’ appannata in batteria e semifinale, ma quando le posizioni contano davvero torna la regina di sempre, vincendo la finale apparentemente con irrisoria facilità. Per la più grande fondista di tutti i tempi quella odierna è la vittoria numero 111 della carriera, la numero 72 in gare di Coppa del Mondo, la numero 43 in una Sprint. Inoltre, con i 100 punti conquistati, si riprende il pettorale rosso di leader della classifica di specialità, e sale a quota 1688 in classifica generale, a +544 su Therese Johaug, brava a qualificarsi ma eliminata in batteria. Ciò significa che, con cinque gare rimanenti, una delle quali – la 30 Km di Oslo – assegnerà 60 punti BONUS agli sprint intermedi, a Bjørgen basterà arrivare quindicesima domani per presentarsi ai Mondiali di Falun con la sfera di cristallo già in tasca aritmeticamente.

Secondo posto per Maiken Caspersen Falla, una delle sicure protagoniste giovedì prossimo, che ha la meglio in volata su Stina Nilsson, unica non norvegese a giungere all’atto conclusivo e brava a conquistare il quinto podio della carriera. Quarta è invece Kari Vikhagen Gjeitnes, un risultato che dovrebbe assicurarle il posto ai mondiali, quinta l’ormai ex leader della classifica di specialità Ingvild Flugstad Østberg e sesta Celine Brun-Lie. Salvo malanni o decisioni prive di logica, saranno queste cinque le norvegesi che giovedì proveranno a monopolizzare il podio della Sprint iridata.

 

Krogh vince la Sprint di Östersund e fa uno smacco a Pellegrino e ai tecnici norvegesi.

 

Krogh infatti, pur avendo già vinto – anche se a skating – a Davos, non era fino ad oggi uno dei quattro candidati di casa Norvegia a giocarsi le medaglie giovedì prossimo. Tuttavia questa vittoria deve far riflettere i tecnici, in quanto arrivata con estrema facilità: Krogh infatti, pur qualificandosi con il ventiquattresimo tempo, scherza con gli avversari sia in batteria che in semifinale, vincendo poi ancora abbastanza agevolmente la finale. Per lui questa è la vittoria numero 5 della carriera, la numero 2 in gare di Coppa del Mondo, entrambe ottenute in questa stagione. Ed i 100 punti guadagnati gli consentono di riprendersi il pettorale rosso di leader della classifica di specialità, scavalcando di 42 lunghezze il nostro Federico Pellegrino, fuori in semifinale. Siamo sicuri che sarebbe una mossa intelligente lasciare a casa lo sprinter numero uno al mondo?

Sul podio con Krogh salgono Alex Harvey e Timo André Bakken. Il canadese, che dovrà difendere il bronzo vinto in questo format in Val di Fiemme, si dimostra in ottima forma, crescendo di turno in turno fino ad arrivare a lottare sin sul rettilineo finale per la vittoria con Krogh. Il campione nazionale norvegese invece conquista il primo podio della carriera che potrà forse consolarlo per la mancata convocazione per Falun, alla quale probabilmente dovrà rinunciare anche Sondre Turvoll Fossli, quarto oggi e, allo stato attuale delle cose, prima riserva dello squadrone norvegese. Il quadro dei finalisti è completato dal finlandese Matias Strandvall quinto e dal russo Alexander Panzhinskiy sesto.

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

Biathlon: Arnd Peiffer firma la vittoria numero 100 nella storia della Germania unita. Fourcade, secondo, va in fuga nella generale.

 

Il successo è arrivato in maniera inaspettata poiché Martin Fourcade sembrava aver chiuso la partita con uno zero al poligono e un ultimo giro percorso a ritmo sostenutissimo.

Invece il tedesco, partito quando il francese era ormai in dirittura d'arrivo, ha sovvertito le gerarchie. Il prossimo ventottenne di stanza a Clausthal-Zellerfeld ha a sua volta coperto tutti i bersagli e retto il confronto con il catalano nella tornata conclusiva, imponendosi con un vantaggio di 3"3 sul transalpino.

L'affermazione di Peiffer è tutto fuorché una sorpresa. Non va dimenticato come il teutonico avesse già vinto cinque volte in questo format, compreso un oro iridato, e come fosse già salito podio a Ruhpolding nella stagione in corso. Tuttavia da tempo l'atleta del Niedersachsen non riusciva a imporsi in Coppa del Mondo e curiosamente il suo ultimo hurrà era arrivato proprio a Oslo, il 4 febbraio 2012.

Come detto in apertura, la vittoria rappresenta una pietra miliare per la Germania che tocca quota 100 successi dopo la riunificazione (sono invece 177 sommando anche i 57 dell'Est e i 20 dell'Ovest antecedenti alla caduta del Muro di Berlino). Per quanto visto sinora durante l'inverno l'onore di firmare la centesima affermazione appariva destinato a Simon Schempp, il quale oggi ha sbagliato due volte e non è andato oltre la tredicesima piazza, perdendo altro terreno nella corsa alla Sfera di cristallo.

Infatti Fourcade avrà anche dovuto rinunciare alla prima posizione a causa dei tempi di sparo leggermente più dilatati rispetto a Peiffer, tuttavia può sorridere guardando alla classifica generale di Coppa del Mondo, in quanto ha battuto tutti gli avversari diretti.

Oltre al già citato Schempp, Anton Shipulin (pulito al tiro) ha completato il podio, cedendo quindi 6 lunghezze al francese.

 

Darya Domracheva vince la sprint di Oslo e diventa pettorale giallo. Dorothea Wierer 6^.

 

In una giornata in cui la bielorussa, la finlandese e Veronika Vitkova si sono dimostrate sostanzialmente equivalenti sugli sci stretti, la ventottenne di Minsk ha fatto la differenza proprio in piazzola, dove non ha mancato alcun bersaglio. La nordica e la ceca hanno invece sbagliato tre volte a testa, chiudendo pertanto rispettivamente ventunesima e ventiquattresima.

Va rimarcato come Domracheva con la seconda posizione dell'altro ieri e il successo odierno sia salita a quota 13 podi (3 vittorie, 7 secondi e 3 terzi posti) sulle nevi di Holmenkollen. Il dato, già impressionante di per sè, assume ancora più rilevanza se si pensa che tutti i piazzamenti nella top-three sono arrivati nelle ultime 17 gare disputate nella capitale norvegese!

Tornando alla cronaca, la piazza d'onore è stata occupata dalla tedesca Laura Dahlmeier, sempre solidissima al tiro e nelle ultime settimane diventata habitué delle zone nobili della classifica. Il gradino più basso del podio è invece andato a Marie Dorin Habert, finalmente riuscita a capitalizzare il proprio passo sugli sci riducendo al minimo gli errori (oggi una penalità per lei).

La transalpina ha arpionato la terza posizione grazie a un ottimo ultimo giro in cui ha avuto ragione della connazionale Anais Bescond, la quale completamente cambiato caratteristiche rispetto al passato essendosi trasformata una tiratrice dopo essere stata atleta incisiva sugli sci ma pasticciona al poligono, e di Gabriela Soukalova per la quale nella corsa al podio è stato fatale un errore a terra.

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

Universiadi di Granada 2015, Michelangelo Tentori oro e Rocco Delsante argento nel gigante maschile.

 

Doppietta italiana nel gigante maschile delle Universiadi di Granada 2015. Ha vinto Michelangelo Tentori, già oro nel superG, il 23enne di Canzo sulle nevi della Sierra Nevada è stato fantastico terzo nella prima manche col pettorale numero 36, poi nella seconda si è issato addirittura sul gradino più alto del podio. A metà gara Tentori era preceduto dal connazionale e coetaneo Rocco Delsante, secondo a 50 centesimi dal francese Jonas Fabre, da cui Tentori era staccato di 63 centesimi.

Delsante è riuscito a confermarsi in seconda posizione conquistando l’argento a 35 centesimi dal compagno di squadra, mentre Fabre, terzo a 54 centesimi, ha quantomeno salvato il bronzo precedendo di un decimo il connazionale Robin Buffet, quinto un altro azzurro, Giulio Bosca, l’argento della supercombinata di quattro giorni fa, sedicesimo Luca Riorda, ritirato nella seconda manche Pierfrancesco Monaci, ritirato nella prima manche Alberto Chiappa. Il bottino dell’Italia dello sci alpino sale così a 2 ori e 2 argenti, tutti vinti in campo maschile.

@@.primo1.banana .banana .banana .banana BRAVO BATARELL
  • Mi Piace 1

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

Apoteosi per Mikaela Shiffrin che vince l'oro mondiale nello slalom davanti al pubblico di casa.

 

Mikaela Shiffrin sfata anche il famoso detto nemo propheta in patria e vince lo slalom femminile mondiale di Vail/Beaver Creek davanti a una folla esultante. A pochi chilometri dalla porta di casa sua Mikaela a meno di 20 anni entra nella storia: mai nessuna in slalom aveva vinto due ori mondiali e uno olimpico nel giro di due anni, tra le donne solo Vreni Schneider in gigante nel 1987, 1988 e 1989 c'era riuscita e prima ancora Christl Cranz in combinata nel 1935, 1936 e 1937 ma allora i Mondiali si disputavano tutti gli anni e mancoò quindi l’oro del 1936 in contemporanea con quello olimpico e poi si tratta dei tempi eroici dello sci alpino soprattutto femminile, neanche lontanamente paragonabili a quelli di oggi. Secondo oro quindi per gli Stati Uniti nei Mondiali di casa ed entrambi hanno questa particolarità dei tre ori in due anni dato che il trionfatore del gigante Ted Ligety ha, come Mikaela, vinto il titolo iridato nel 2013 e quello olimpico nel 2014.

E’ stata l’ennesima gara al cardiopalma in campo femminile di questi Mondiali e Mikaela, con 40 centesimi di vantaggio su Frida Hansdotter e 44 su Šárka Záhrobská a metà gara, era nella posizione ideale per far gioire i tifosi del Colorado ma un’incertezza nelle prime porte della seconda manche le ha fatto dilapidare tutto il vantaggio, che si è ripresa però alla grande nel tratto finale e trionfando con 34 centesimi su Hansdotter, che migliora il bronzo mondiale di due anni fa a Schladming, e 77 su Záhrobská, quest’ultima è la donna di copertina della giornata perché a due anni e mezzo dall’operazione per asportare un tumore benigno al cervello torna a vincere una medaglia, la sua quinta complessiva tra Mondiali e Olimpiadi e la sua quarta mondiale dopo il bronzo del 2005, l’oro del 2007 e l’argento del 2009, cui seguì il bronzo olimpico a Vancouver 2010. Davvero commovente.

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

Sci di Fondo: Charlotte Kalla domina la 10km di Östersund, Marit Bjørgen fa sua la sfera di cristallo!

 

Kalla, che non gareggiava in Coppa del Mondo dalla tappa di Davos di due mesi fa, ha completamente stracciato le avversarie dal primo all’ultimo metro di gara, con tutte le dirette concorrenti dello squadrone norvegese arrivate a distanza siderale. La svedese torna alla vittoria dopo ben 5 anni dall’ultima vittoria in Coppa del Mondo, ottenuta sempre in una 10km a tecnica libera con partenza ad intervalli a Canmore, Canada.

Seconda è giunta l’immensa Marit Bjørgen, che oggi ha una grandissima consolazione, ovvero quella di vincere matematicamente la Coppa del Mondo con ben 4 gare di anticipo, e potendosi permettere il lusso di andare ai Mondiali di Falun con la coppa già in tasca. Le sarebbe bastato un quindicesimo posto oggi, ma la campionessa norvegese ha addirittura incrementato il vantaggio sulla prima inseguitrice, Therese Johaug, portandolo a 564 punti.

Per la Bjørgen si tratta della seconda Coppa del Mondo generale, dopo quella conquistata nel 2012, ed adesso per lei la sfida, dopo i Mondiali di Falun, sarà costituita dal mantenere la leadership nelle classifiche di specialità Distance e Sprint, nelle quali ha 46 e 20 punti di vantaggio sulla prima diretta inseguitrice, rispettivamente Therese Johaug e Ingvild Flugstad Østberg.

Terza proprio la Johaug, a quasi un minuto dalla dominatrice Kalla, riuscendo a strappare il terzo gradino del podio davanti alle altre due connazionali Heidi Weng e Astrid Jacobsen, giunte rispettivamente quarta e quinta, a suggellare l’ennesima mostruosa prestazione della squadra norvegese.

 

Back-to-back storico di Finn Hågen Krogh nella 15 Km di Östersund.

 

Prima di Krogh infatti solamente Petter Northug a Rogla nel dicembre 2009 e Dario Cologna a Otepää nel gennaio 2012 erano riusciti a conquistare due vittorie in due giorni nella stessa località in una Sprint e in una Distance. Il norvegese vinse prima la Sprint, poi la 30 Km con partenza in linea, l’elvetico si impose a sua volta prima nella gara breve, poi nella 15 Km. In entrambi i casi le vittorie arrivarono nella stessa tecnica, il passo alternato, pertanto si può affermare che la doppietta ottenuta da Krogh ad Östersund sia unica nella storia dello sci di fondo, in quanto avvenuta in due format diametralmente opposti.

Il 24enne di Alta mette tutti in riga grazie ad una seconda parte di gara sontuosa in cui GUADAGNA almeno 15 secondi su tutti negli ultimi 5 Km, andando a superare Hans Christer Holund e Maurice Manificat, che lo precedevano a due terzi di gara. Per Krogh è questa la prima vittoria in Coppa del Mondo in una gara distance, la numero 6 all-inclusive in carriera.

Sul podio troviamo due vecchie volpi delle distance a tecnica libera: secondo è Maurice Manificat, che regge il passo di Krogh fino a tre chilometri dall’arrivo per poi arrendersi; per lui è comunque il secondo podio stagionale in gare di primo livello dopo la piazza d’onore ottenuta nella scalata al Cermis. Terzo è invece Marcus Hellner, alla prima top-three del 2014-15 ottenuta proprio a ridosso dell’appuntamento clou; Hellner regala al pubblico di casa un’altra soddisfazione dopo il trionfo di questa mattina di Charlotte Kalla nella 10 Km femminile.

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

Marcel Hirscher regala l'oro mondiale dello slalom a Jean-Baptiste Grange. Italia con zero medaglie a Vail/Beaver Creek.

 

Il 30enne francese di Valloire, quinto al termine dell’angolatissima prima manche, e già questo sembrava un grandissimo risultato, si è letteralmente superato facendo il miglior tempo parziale nella seconda, di oltre 10 secondi più veloce rispetto alla prima, tracciata dall’allenatore degli azzurri Stefano Costazza e disputata sotto una fitta nevicata. Nessuno è stato in grado di resistere alla sua rimonta, lo svedese Mattias Hargin è sceso dal quarto al quinto posto, il suo connazionale Andre Myhrer dal terzo al sesto, il russo Aleksandr Khoroshilov, che per la prima volta nella stagione è apparso paralizzato dalla tensione, addirittura dal secondo all’ottavo, preceduto anche da un terzo svedese, Markus Larsson, che ha invece rimontato dalla tredicesima alla settima posizione col secondo miglior parziale.

Poi al cancelletto di partenza si è presentato l’iridato in carica Marcel Hirscher, con un margine di 88 centesimi su Grange. Tutti pensavano all’ovvia riconferma del titolo e invece l’austriaco al terzo intermedio aveva già dilapidato tutto il suo vantaggio, restandogli solo 6 centesimi, poi nel tratto finale ha addirittura inforcato e Grange ha potuto così liberare tutta la sua gioia per la terza medaglia mondiale dopo il bronzo del 2007 e l’oro del 2011, Jean-Baptiste, 8 volte vincitore in slalom in Coppa del Mondo e primo nella classifica di specialità nel 2009, non saliva sul podio nelle porte strette dal 27 febbraio 2011 quando fu terzo a Bansko in Coppa pochi giorni dopo l’oro iridato di Garmisch-Partenkirchen. Un campione straordinario che riceve il giusto PREMIO per non aver mollato dopo che in almeno due delle ultime quattro stagioni è stato massacrato dagli infortuni.

Alle sue spalle, staccati di 35 e 55 centesimi, i tedeschi Fritz Dopfer e Felix Neureuther, che come il transalpino hanno recuperato quattro posizioni. La Germania unita in campo maschile non piazzava due suoi atleti sullo stesso podio mondiale dal 1939, l’argento di Dopfer è la sua prima medaglia iridata, il bronzo di Neureuther la seconda dopo l’argento di due anni fa sempre in slalom.

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

Delusione assoluta, pensavo che almeno una medaglia tra discipline veloci e tecniche nel maschile l'avremmo portata a casa.

 

A Vikersund, in Norvegia, nuovo record di lunghezza nel salto con gli sci. Nella gara di sabato Peter Prev (Slovenia) arriva a 250 metri, in quella di domenica il saltatore di casa Anders Fannemel vola addirittura a 251,5. L'anno prossimo si andrà per i 260.

 

Ricordo che il record per 10 anni è stato di 225 metri, stabilito a Planica da Andreas Goldberger (Austria).

 

https://www.youtube.com/watch?v=qiGutWs_myg

 

https://www.youtube.com/watch?v=0NpL_6jog8c

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

Saranno quattordici gli italiani nello sci di fondo a Falun.

 

Nessuna sorpresa eclatante, le aspettative sono basse e tutte sulle spalle di Federico Pellegrino, vincitore in stagione di tre Sprint ma a tecnica libera, mentre nel programma iridato è prevista a tecnica classica. Un successo stagionale anche per Roland Clara, che tenterà la difficile impresa nella 15 Km a skating, mentre sarà probabilmente Dietmar Nöckler il compagno di Pellegrino nella team sprint, unico format dove gli azzurri hanno una comunque flebile speranza di medaglia. Unica assenza significativa quella di Simone Urbani, che risultati alla mano in questa stagione è stato il miglior azzurro nelle Sprint dopo Pellegrino.

Tutto scontato invece al femminile, con le sei convocate che sono anche le uniche che hanno marcato punti di Coppa del Mondo. Mancherà pertanto Giulia Stürz, che nonostante le due medaglie di bronzo vinte ai Mondiali Under 23 non sarà della partita a Falun. Qualificazione invece raggiunta in extremis per Marina Piller, brava chiudere fra le prime trenta la 10 Km di Östersund.

In tutto saranno pertanto quattordici i fondisti impegnati in Svezia, otto uomini e sei donne. Questo l’elenco completo:

Roland Clara

Francesco De Fabiani

Giorgio Di Centa

David Hofer

Dietmar Nöckler

Federico Pellegrino

Maicol Rastelli

Mattia Pellegrin

Francesca Baudin

Ilaria Debertolis

Virginia De Martin Topranin

Greta Laurent

Marina Piller

Gaia Vuerich

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

Sci di Fondo: Marit Bjørgen sempre più leggenda, suo l’oro iridato nella Sprint di Falun.

 

I Mondiali di Sci di Fondo di Falun cominciano nel segno della regina di questo sport. Marit Bjørgen infatti si aggiudica la medaglia d’oro nella Sprint a tecnica classica, argento per Stina Nilsson, bronzo per Maiken Caspersen Falla. Come cinque giorni fa ad Östersund, Bjørgen si nasconde un po’ in qualificazione – chiusa con il sesto tempo – batteria e semifinale, ma quando la partita si fa seria dimostra di essere nettamente la numero uno, andando a conquistare la vittoria numero 112 all-inclusive e la medaglia numero 30 della carriera, 10 alle Olimpiadi e 20 ai Mondiali. È questo inoltre l’oro numero 13 ai campionati del mondo, il numero 9 in gare individuali. Elena Vaelbe, la primatista assoluta, è a quota 14 totali e 10 individuali, pertanto Bjørgen sembra destinata a riscrivere ulteriormente la storia di questo sport.

L’argento va alla svedese Stina Nilsson, che a soli 21 anni conquista la prima medaglia pesante di una carriera che si prospetta ricca di soddisfazioni. Bronzo per Maiken Caspersen Falla, che bissa il risultato di Fiemme 2013 per un podio che ricorda da vicino quello di due anni fa: l’oro ed il bronzo non sono cambiati, mentre l’argento rimane in casa Svezia passando da Ingemarsdotter a Nilsson.

 

Petter Northug vince al fotofinish l’oro nella Sprint di Falun e diventa il più vincente ai mondiali.

 

Dopo due argenti consecutivi, Petter Northug conquista la medaglia d’oro mondiale nella Sprint a tecnica classica di Falun. Il norvegese precede il canadese Alex Harvey ed il connazionale Ola Vigen Hattestad. Quinto un comunque bravo Federico Pellegrino. Quella odierna è per Northug la vittoria numero 43 all-inclusive della carriera, ma soprattutto è l’oro mondiale numero 10, di cui 6 individuali. Pertanto da oggi Petter Northug è – in solitaria – il fondista più vincente ai campionati del mondo, in quanto Bjørn Dæhlie è fermo a quota 9 ori di cui 5 individuali.

Si migliora rispetto al bronzo di due anni fa anche Alex Harvey: il canadese, che già ad Östersund aveva dimostrato di essere particolarmente pimpante, conquista un argento che rappresenta la sua terza medaglia iridata in carriera, la seconda individuale. Il trionfo norvegese è completato dal bronzo vinto da Ola Vigen Hattestad, uno dei più grandi sprinter di sempre che cancella lo zero dalla casella “medaglie individuali a tecnica classica”, lui che è stato campione del mondo e olimpico a skating, e che in alternato aveva vinto l’oro a Liberec 2009 nella Team Sprint

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

A Falun Alessandro Pittin regala all'Italia una storica medaglia d'argento nella gara vinta da Johannes Rydzek.

 

La gundersen con salto da trampolino piccolo, gara inaugurale del programma della combinata nordica dei Mondiali di Falun, ha regalato all'Italia la gioia di un risultato storico, rappresentato dalla medagia d'argento di Alessandro Pittin.

Nelle battute iniziali Håvard Klemetsen, sesto dopo il salto, è partito fortissimo e ha rapidamente raggiunto il quartetto composto da Jason Lamy Chappuis, Johannes Rydzek, Akito e Yoshito Watabe. Al contempo Eric Frenzel ha cominciato a ritmo molto blando e nel corso del secondo giro è stato raggiunto dai cinque inseguitori.

Si è quindi formato in testa un gruppo di sei atleti, alle cui spalle ha fatto la voce grossa Alessandro Pittin che in solitudine è stato capace di riagganciarsi ai battistrada nel corso del terzo giro. Il resto degli inseguitori invece ha alzato bandiera bianca e di conseguenza la tornata finale è cominciata con sette combinatisti a giocarsi le medaglie.

Il venticinquenne carnico, dopo aver rifiatato per qualche minuto, ha rilanciato l'azione su ogni salita mettendo alla frusta i compagni di avventura. Il solo Rydzek è riuscito a tenere il passo dell'azzurro e nel finale lo ha sopravanzato andando a conquistare la medaglia d'oro e il successo più prestigioso della sua carriera.

A inizio inverno il tedesco era considerato un papabile per la conquista della Sfera di cristallo, ma dopo essersi imposto nella gara inaugurale della stagione non era più salito sul podio prima di oggi, giorno in cui ha completamente ribaltato il bilancio di un'annata sin qui in perdita.

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

Crea un account o accedi per lasciare un commento

Devi essere un utente registrato per poter lasciare un commento

Crea un account

Iscriviti per un nuovo account nella nostra comunità. È facile!

Registra un nuovo account

Accedi Subito

Sei già registrato? Accedi da qui.

Accedi Adesso

×

Informazione Importante

Utilizziamo i cookie per migliorare questo sito web. Puoi regolare le tue impostazioni cookie o proseguire per confermare il tuo consenso.