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Tifoso Juventus

Vizio di forma (Inherent Vice)

Post in rilievo

Stasera è il giorno d'uscita in Italia dell'ultimo film di Paul Thomas Anderson. Ci vado con la ragazza che sto frequentando che mi ha chiesto di andare al cinema e ho colto la palla al balzo :d

So che ne parlano benissimo, non voglio sapere nient'altro a parte che è un noir con Joaquin Phoenix.

E il resto del cast è:

Josh Brolin

Owen Wilson

Reese Witherspoon

Benicio Del Toro

l'eterno personaggio secondario Eric Roberts

 

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E' il film che attendo, per me di più bravi e completi di P.T.A. non ce ne sono tanti in giro.

Poi a questo giro si dedica a portare sullo schermo un lavoro di uno dei più grandi della narrativa contemporanea. In più torna a collaborare, per la fotografia, con Elswit e davanti alla cinepresa con Phoenix, cosa si vuole di più?

Venerdì, o al più tardi sabato, devo andarlo a vedere.

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Visto stasera. Adesso è tardi, posso solo anticiparvi che non ho ancora deciso se è un buon film o meno. Attualmente propendo per la seconda.

 

Spiega, perchè ho aspettative abbastanza alte essendo un film di Anderson. Per essere chiari: è dovuto al romanzo di Pynchon, alla sceneggiatura, alla regia... ovviamente senza spoiler

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Spiega, perchè ho aspettative abbastanza alte essendo un film di Anderson. Per essere chiari: è dovuto al romanzo di Pynchon, alla sceneggiatura, alla regia... ovviamente senza spoiler

 

Principalmente è un noir ma è anche una commedia nera che dipinge il periodo e le contraddizioni sociali in cui è ambientata. Si svolge nel 1970 ed ha come sfondo la California allucinata dalle droghe. Tutto il film vuole essere infatti, nello stile e nella narrazione, una nebbia in cui a volte vediamo la detective story e a volte tutt'altro, come uno stream of consciousness di hippy, paranoia, politica di Nixon, sesso libero, acid-jazz, acid-surf, polizia, piedi sporchi, mare e sole. Visivamente la pellicola è molto accattivamente ma per il resto, questo voler essere volutamente dispersiva e contorta, questo continuo divagare da trip da acido, per me fa rischiare tantissimo al film. Non a caso più persone hanno abbandonato la sala prima della fine della proiezione perché erano letteralmente spossate. La mia perplessità verte sul fatto che il confine tra la cascata acida e la confusione totale è davvero sottile. Cioé, c'è davvero troppa carne al fuoco e mi viene da pensare che, questa narrativa caotica, sia anche un sotterfugio per giustificare la probabile prolissità del libro da cui è tratta (e che non ho mai letto). Il regista chiaramente voleva farci vedere altro, usando come pretesto la detective story. Voleva farci vedere gli USA di quel tempo attraverso una grande allucinazione paranoica e secondo me c'è riuscito. Tuttavia mi rimane sembra questo dubbio: ottimo film o film anche molto furbo?

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Principalmente è un noir ma è anche una commedia nera che dipinge il periodo e le contraddizioni sociali in cui è ambientata. Si svolge nel 1970 ed ha come sfondo la California allucinata dalle droghe. Tutto il film vuole essere infatti, nello stile e nella narrazione, una nebbia in cui a volte vediamo la detective story e a volte tutt'altro, come uno stream of consciousness di hippy, paranoia, politica di Nixon, sesso libero, acid-jazz, acid-surf, polizia, piedi sporchi, mare e sole. Visivamente la pellicola è molto accattivamente ma per il resto, questo voler essere volutamente dispersiva e contorta, questo continuo divagare da trip da acido, per me fa rischiare tantissimo al film. Non a caso più persone hanno abbandonato la sala prima della fine della proiezione perché erano letteralmente spossate. La mia perplessità verte sul fatto che il confine tra la cascata acida e la confusione totale è davvero sottile. Cioé, c'è davvero troppa carne al fuoco e mi viene da pensare che, questa narrativa caotica, sia anche un sotterfugio per giustificare la probabile prolissità del libro da cui è tratta (e che non ho mai letto). Il regista chiaramente voleva farci vedere altro, usando come pretesto la detective story. Voleva farci vedere gli USA di quel tempo attraverso una grande allucinazione paranoica e secondo me c'è riuscito. Tuttavia mi rimane sembra questo dubbio: ottimo film o film anche molto furbo?

 

Forse ho capito, e se prima avevo paura che il film fosse deludente ora molto meno.

Pur non avendo letto il libro per quello che scrivi posso dirti che il "problema" è Pynchon. E' dispersiva e contorta, scrivi; e qui qualche esperto di Pynchon potrebbe confermare; queste sono sue caratteristiche. P.T.A. per come riesce a scrivere per il cinema cose non proprio digeribili a tutti lo trovo l'ideale sceneggiatore di un suo corrisposto, per come non siano tutti e due mainstream, letterario.

 

Comunque Anderson ha cominciato con gli ultimi due film a fare una sorta di narrazione particolare, sia in quanto sua, sia per le storie personali che racconta, di diversi periodi degli USA. Ha iniziato col primo novecento, poi gli anni '50, ora coi '70.

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Forse ho capito, e se prima avevo paura che il film fosse deludente ora molto meno.

Pur non avendo letto il libro per quello che scrivi posso dirti che il "problema" è Pynchon. E' dispersiva e contorta, scrivi; e qui qualche esperto di Pynchon potrebbe confermare; queste sono sue caratteristiche. P.T.A. per come riesce a scrivere per il cinema cose non proprio digeribili a tutti lo trovo l'ideale sceneggiatore di un suo corrisposto, per come non siano tutti e due mainstream, letterario.

 

Comunque Anderson ha cominciato con gli ultimi due film a fare una sorta di narrazione particolare, sia in quanto sua, sia per le storie personali che racconta, di diversi periodi degli USA. Ha iniziato col primo novecento, poi gli anni '50, ora coi '70.

 

Per certi versi, mi ha ricordato Non è un paese per vecchi dei Cohen. Anche lì c'era un coltre dispersiva, chiamiamola così, che ti faceva divagare oltre a quello che doveva essere un noir. E in quel caso, lessi anche il libro, se vogliamo ancora più confusionario.

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Per certi versi, mi ha ricordato Non è un paese per vecchi dei Cohen. Anche lì c'era un coltre dispersiva, chiamiamola così, che ti faceva divagare oltre a quello che doveva essere un noir. E in quel caso, lessi anche il libro, se vogliamo ancora più confusionario.

 

Tu conoscevi già P.T.A.?

Tra l'altro il film dei Cohen prese un po' di oscar a discapito del più bello dei film di Anderson, e anche in quel caso lo scrittore è un grande come McCarthy.

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No.

 

Allora ti posso solo consigliare tutto. Per me è un genio assoluto, scrive e dirige in una maniera sublime.

Certo il primo lavoro è un po' acerbo ma già dal secondo inizia a tirare fuori della perle di una bellezza rara trattando storie per nulla scontate dove fai fatica a fare il tifo per qualcuno.

In tre righe faccio fatica a riassumerti i suoi film, ma vale la pena conoscerlo.

C'è Sydney, dove si respira il cinema di quegli anni e c'è una buona storia.

Boogie nights: dove racconta la salita e la discesa d'un porno attore e della relativa industria, la regia è mozzafiato.

Magnolia: l'incrocio di più storie, molto intimo e con personaggi che non dimentichi.

Ubriaco d'amore: una commedia romantica, una noia penseresti, invece riesce a scrivere qualcosa di piacevole anche in questo genere.

Il petroliere: racconta un anima nera come il petrolio, con una regia che fa risplendere ogni sequenza

The master: leone d'argento e coppa volpi a venezia, di cosa parla lo lascio scoprire a te.

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Allora ti posso solo consigliare tutto. Per me è un genio assoluto, scrive e dirige in una maniera sublime.

Certo il primo lavoro è un po' acerbo ma già dal secondo inizia a tirare fuori della perle di una bellezza rara trattando storie per nulla scontate dove fai fatica a fare il tifo per qualcuno.

In tre righe faccio fatica a riassumerti i suoi film, ma vale la pena conoscerlo.

C'è Sydney, dove si respira il cinema di quegli anni e c'è una buona storia.

Boogie nights: dove racconta la salita e la discesa d'un porno attore e della relativa industria, la regia è mozzafiato.

Magnolia: l'incrocio di più storie, molto intimo e con personaggi che non dimentichi.

Ubriaco d'amore: una commedia romantica, una noia penseresti, invece riesce a scrivere qualcosa di piacevole anche in questo genere.

Il petroliere: racconta un anima nera come il petrolio, con una regia che fa risplendere ogni sequenza

The master: leone d'argento e coppa volpi a venezia, di cosa parla lo lascio scoprire a te.

 

 

Anderson è un genio .sisi

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Allora ti posso solo consigliare tutto. Per me è un genio assoluto, scrive e dirige in una maniera sublime.

Certo il primo lavoro è un po' acerbo ma già dal secondo inizia a tirare fuori della perle di una bellezza rara trattando storie per nulla scontate dove fai fatica a fare il tifo per qualcuno.

In tre righe faccio fatica a riassumerti i suoi film, ma vale la pena conoscerlo.

C'è Sydney, dove si respira il cinema di quegli anni e c'è una buona storia.

Boogie nights: dove racconta la salita e la discesa d'un porno attore e della relativa industria, la regia è mozzafiato.

Magnolia: l'incrocio di più storie, molto intimo e con personaggi che non dimentichi.

Ubriaco d'amore: una commedia romantica, una noia penseresti, invece riesce a scrivere qualcosa di piacevole anche in questo genere.

Il petroliere: racconta un anima nera come il petrolio, con una regia che fa risplendere ogni sequenza

The master: leone d'argento e coppa volpi a venezia, di cosa parla lo lascio scoprire a te.

 

No, scusa, non ho fatto attenzione. Pensavo ti riferissi all'autore del romanzo.

Del regista ho visto Magnolia e Boogie Nights. Adesso mi son pescato The Master.

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Sì, Wes è un vero genio.

Ma anche Paul Thomas non è malaccio sefz

 

Non scherziamo Wes ha uno stile unico e ha fatto dei lavori bellissimi, ma non è ai livelli di Paul Thomas.

 

No, scusa, non ho fatto attenzione. Pensavo ti riferissi all'autore del romanzo.

Del regista ho visto Magnolia e Boogie Nights. Adesso mi son pescato The Master.

 

Ok, allora t'avrà annoiato la mia prolissità.

Comunque The master è abbastanza diverso dai due che hai visto.

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Non scherziamo Wes ha uno stile unico e ha fatto dei lavori bellissimi, ma non è ai livelli di Paul Thomas.

 

E chi scherza?

Ho solo fatto un "gioco" sui cognomi.

Per uno può essere migliore uno, per un altro può essere migliore l'altro.

Ma vediamo di rimanere nei gusti, per favore eh!!

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Io comunque c'ho pensato su. Inherent Vice non mi convince. Ne apprezzo molto la complessità narrativa, è una grande nebbia psichedelica, è sicuramente ammiccante ma più cose non quadrano.

Mi viene in mente un film per molti versi simile e per me molto più bello: il grande Lebowski.

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Io comunque c'ho pensato su. Inherent Vice non mi convince. Ne apprezzo molto la complessità narrativa, è una grande nebbia psichedelica, è sicuramente ammiccante ma più cose non quadrano.

Mi viene in mente un film per molti versi simile e per me molto più bello: il grande Lebowski.

 

Concordo.

Credo che la cosa più apprezzabile del film sia proprio l'atmosfera, l'ambientazione. Per il resto, il film non "decolla". Non so, le scene sembrano abbastanza slegate e confuse (volutamente, anche) e dopo due ore e mezza di film non rimane quasi nulla, solo, appunto, nebbia.

Per me PTA ha voluto mettere troppa carne a fuoco nella sua sceneggiatura.

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E chi scherza?

Ho solo fatto un "gioco" sui cognomi.

Per uno può essere migliore uno, per un altro può essere migliore l'altro.

Ma vediamo di rimanere nei gusti, per favore eh!!

 

Non volevo offenderti, mi spiace se l'hai presa così.

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Non volevo offenderti, mi spiace se l'hai presa così.

 

Ma non mi sono offeso.

Diciamo che quello è un gran cognome, in generale :d

 

Comunque se riesco vado a vederlo settimana prossima.

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