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Deborah J

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  1. E' evidente come Magnanelli abbia portato un contributo di idee allo staff di Allegri. In collaborazione, appunto, perché se non basta un allenatore da solo a incidere, figuratevi un singolo componente dello staff , che intanto è stato accolto bene e si è subito integrato con il gruppo di lavoro. Per questo andavano circostanziate le dichiarazioni di Chiesa nel post gara di Udine, dove i bianconeri hanno esordito vincendo per 3-0: "Mi trovo bene, non siamo fermi, ci muoviamo, è quello che ci chiede il mister anche da quando è arrivato Magnanelli. Proviamo molte cose. Mi trovo bene". Insomma: non un uomo solo al comando, ma naturalmente un lavoro di staff a cui l’ultimo arrivato ha apportato idee e stili di lavoro innovativi. Di sicuro, Magnanelli non era l’unico a conoscerle, al Sassuolo, ma averlo dalla propria parte in vista della sfida contro i neroverdi garantisce ad Allegri la disponibilità di un “insider” tutt’altro che banale. Un buon punto di partenza. La trasformazione tattica di Max Allegri alla Juventus sta ricevendo un contributo significativo dalla presenza del suo nuovo collaboratore tecnico, Magnanelli. L'anno scorso, la società aveva imposto ad Allegri di includere nel suo staff un elemento più "moderno", suggerendo il nome di Bianco, ex difensore del Cagliari precedentemente allenato da Allegri. Tuttavia, secondo quanto riportato da Repubblica, le idee innovative di Bianco vennero rapidamente accantonate dall'allenatore principale. Con l'arrivo di Magnanelli, che Allegri ha voluto personalmente (essendo stato il suo regista al Sassuolo, anche in Serie C), le cose sono andate in modo diverso e le nuove idee dell'ex centrocampista sono state ben accolte. Allegri ha ascoltato, supportato e concesso una certa autonomia a Magnanelli, il quale ha guadagnato la fiducia dei giocatori. La dichiarazione di Chiesa dopo la convincente vittoria per 3-0 contro l'Udinese ha rivelato molto in questo senso. Né Chiesa né Vlahovic sono considerati seguaci ferrei di Allegri, ma Magnanelli ha svolto un ruolo di mediazione tra l'allenatore e i due giocatori che potrebbero influenzare positivamente il destino della Juventus, e sta avendo successo in questo compito
  2. Solo gli extraterrestri fanno meglio di Vlahovic e Chiesa. Sì, la coppia dei sogni della Juve è tra le migliori d’Europa e alzi la mano chi avrebbe scommesso su un inizio del genere dell’attacco bianconero, dopo i numeri ridotti degli ultimi due anni. Soltanto i fenomeni stanno viaggiando più veloce dei due juventini, capaci di segnare 7 gol nelle prime quattro giornate di campionato, quattro Dusan e tre Federico. Chi sono? L’indovinello è di facile risoluzione: Haaland e Mbappé, capaci da soli di raggiungere quota 7 ma con una partita in più giocata rispetto alla serie A. Il City vola a punteggio pieno, sulle spalle sicure del suo gigante norvegese: attorno a lui, la macchina praticamente perfetta messa a punto da Pep Guadiola propone come secondo miglior marcatore il campione del mondo Julian Alvarez con due reti, stesso bottino di Rodri, centrocampista con il vizio di essere decisivo; per conferma, chiedere all’Inter.
  3. Juventus, autorizza a chiamarlo Big Mac. Una delle più grandi sorprese di questo avvio di stagione è Weston McKennie, il settimo juventino per minutaggio. Già, perché la sua storia a Torino sembrava ai titoli di coda. E invece ha trovato un nuovo inizio. L’esubero è diventato un titolare. Sabato contro la Lazio il jolly si è disimpegnato alla grande nel ruolo di esterno atipico. Allegri lo ha schierato (a destra), nonostante che Wes avesse da recuperare una trasferta intercontinentale. Rientrato soltanto giovedì, a 48 ore dalla ripresa, con inevitabile jet lag ma anche con un bel carico di autostima per lo splendido assist offerto in Usa-Uzbekistan per il gol del suo connazionale Weah, ha risposto presente in entrambe le fasi. Diventando una specie di nuovo Cuadrado, non soltanto per una certa somiglianza fisica. McKennie ha vinto l’arduo confronto in corsia con il biancoceleste Zaccagni. E si è dimostrato brillante anche in fase offensiva, armando l’azione dell’1-0 di Vlahovic con quel tocco – vivisezionato dal Var – sulla linea laterale del campo. E poi, non pago, mettendo lo zampino anche nel secondo e nel terzo gol. È presto per ipotizzare un rinnovo del suo contratto in scadenza nel 2025. Ma la Juve ha un giocatore rigenerato. Più maturo, più attento, più predisposto al sacrificio e sempre più duttile a livello tattico. Allegri lo ha battezzato come esterno destro, lo stesso ruolo della new entry Weah. Ma in futuro potrebbe riproporlo anche come mezzala.
  4. Approccio importante e rabbioso. E dopo l'errore che ha riaperto la gara, subito la reazione. E' soddisfatto? "Sono contento della prestazione e della vittoria, soprattutto dell'atteggiamento di questo gruppo di ragazzi, chi ha giocato, chi è entrato, chi era in panchina. Direi che è stato molto bello. poi è stata una giornata bella, particolare, c'era un'atmosfera positiva anche da parte dei tifosi, hanno sostenuto la squadra anche nei momenti dove la Lazio aveva un buon possesso palla. Bisogna rimanere però con i piedi per terra, perchè l'obiettivo è quello di arrivare nelle prime quattro e paradossalmente ora siamo sopra la media". Ma oggi la Juventus è in testa alla classifica. C'è uno spirito di gruppo che l'anno scorso non c'era."Non sono d'accordo, l'hanno scorso c'era anche in un momento di difficoltà, abbiamo fatto 72 punti in una difficoltà enorme e sono stati molto bravi. Anche l'anno scorso la squadra nei momenti di difficoltà si è compattata, quest'anno c'è più tempo anche per preparare le partite, purtroppo giochiamo una volta la settimana e oggi la squadra ha fatto una bella partita sotto il profilo caratteriale e tecnico". Ieri sera hai immaginato la partita di oggi ed è venuto fuori proprio quello che avevi pensato. La Lazio con un po' più di possesso palla, tu che tieni i quinti molto alti. Il secondo gol è venuto su un cambio gioco."No, assolutamente, sapevamo delle qualità della Lazio, scatenarli in velocità sarebbe stato molto pericoloso per noi. I ragazzi sono stati molto bravi all'inizio ad essere molto aggressivi nella metà campo avversaria, poi a livello tattico ci siamo un po' abbassati perchè la Lazio ha preso possesso el campo, lì siamo stati uniti, compatti, abbiamo concesso poco e niente, soprattutto nel primo tempo, Nel secondo tempo abbiamo rischiato due volte, soprattutto all'inizio dopo l'errore di Rabiot su calcio d'angolo. Non era semplice, ma in quei momenti serve stare compatti e non concedere". Lei ha abbassato l'asticella, parlando di obiettivo primi 4 posti. Però un pensiero allo Scudetto lo fate? "No, non lo abbiamo perchè dobbiamo sapere che arrivare tra le prime 4 è molto difficile quest'anno, c'è grande competitività, Inter, Napoli e Milan sono sopra tutte le altre, noi dobbiamo fare il possibile per rimanere agganciati fino a dicembre e fare il meglio possibile. L'obettivo per noi sarebbe 76 punti che credo basterebbero, poi vediamo cammin facendo. per noi a livello tecnico, per la società a livello economico, quest'anno non giocare la Champions è un danno importante, l'anno scorso visto che c'è il triennio della Champions, arrivare nelle prime quattro è fondamentale". A che punto è l'intesa Vlahovic-Chiesa? "Secondo me è cresciuta molto, soprattutto perchè Federico gioca molto più vicino a Vlahovic, è bravo anche ad aprirsi e ad andare a giocare nella zona in cui lui predilige. Oggi ha fatto veramente una bella partita, credo sia la migliore da quando è alla Juventus, sul piano tecnico, ma anche sul piano dell'intensità, dell'attenzione, su queste cose ci sta lavorando e sta migliorando". Le nazionali hanno fatto bene a molti giocatori come Miretti e Locatelli. "Soprattutto Locatelli che le ultime volte non è stato convocato, la convocazione gli ha dato stima e la buona prestazione che ha fatto altrettanto. Miretti sta venendo da buone partite, oggi pomeriggio ha fatto veramente una bella partita". IN AGGIORNAMENTO
  5. Il derby di Milano ha proiettato un sospetto sul campionato: che lo scudetto sarà un Derby d'Italia. Vale a dire una corsa tra Inter e Juve. Il deposito dei primi 360'del torneo è stato netto: la squadra di Inzaghi, prima con 12 punti e quella di Allegri, seconda con 10, si sono dimostrate le più forti e hanno lasciato intravedere solide garanzie. Nel derby l'Inter ha dato prova di forza impressionante. Al terzo anno di Inzaghi, le linee di gioco sono sicure e riconoscibili come un'autostrada a 5 corsie. E' cresciuta la maturità di gestione. Allegri con il nuovo gioco, senza ricadute nostalgiche, con Vlahovic e Chiesa a pieno regime, con una rosa ben attrezzata (sabato sono entrati Kean, Weah, Milik, Fagioli e Cambiaso), se crescerà la qualità della mediana, per ora inferiore a quella dell'Inter, Allegri più benissimo battagliare per il titolo, perchè ha un tesoro unico: settimane di lavoro senza coppe. Se ha ragione quel collega di Max che ha quantificato in 6-8 punti il vantaggio di non giocare i9n Europa, la Juve è già in fuga. Nessuno a ha fame come lei. (GdS) ________________________________________________________________________________________________________ È di nuovo Inter-Juve: Le due grandi tornano a comandare in Italia: lo scontro diretto è però ancora lontano (26 novembre allo Stadium) e Allegri preferisce il basso profilo È già duello Inter-Juventus per lo scudetto. Non ditelo, però, a Massimiliano Allegri che di corsa al titolo, almeno per adesso, non ne vuole proprio sentir parlare. L’obiettivo è entrare tra le prime quattro e tornare in Champions League, continua a ripetere il tecnico, che lascia tutti gli obblighi e la pressione agli avversari. Eppure la classifica racconta che, alle spalle dei nerazzurri, lassù da soli in testa a punteggio pieno, ci sono proprio i bianconeri: 12 punti contro 10. L’anti Inter, insomma, è proprio la Juve (il Milan è a 9 punti, il Napoli a 7) e allora logicamente si va a guardare il calendario a cercare la data dello scontro diretto: le luci dello Stadium si accenderanno il 26 novembre per il primo incrocio stagionale. (Corriere Torino)
  6. Pogba? "Una situazione spiacevole, però io ho ho visto i ragazzi molto bene, molto concentrati, abbiamo la fortuna di avere tutti ragazzi sani in rosa, si sono presentati molto bene al rientro dalle Nazionali, siamo molto fiduciosi e molto sereni". Quali sono i prossimi passi e come si pone la società in questa situazione? "Ripeto, una situazione spiacevole, aspettiamo gli esiti finali, poi vedremo insieme all'agente del calciatore il da farsi". Qual è la sua posizione in merito alle dichiarazioni di Bonucci? "A noi non piace parlare al di fuori delle sedi opportune di certe cose, non commentiamo gli altri, ma siamo convinti di aver rispettato tutti i nostri tesserati e soprattutto le regole". Ha sentito Sarri? "No, lo ringrazio per gli apprezzamenti fatti, abbiamo passato anni bellissimi, ma io sto pensando alla Juventus, al bellissimo rapporto che ho con l'allenatore, con tutto lo staff, quindi questo è quello che penso adesso".
  7. Una stagione per il rilancio. La scorsa, quella che ha riproposto Rabiot come uno dei centrocampisti più forti e decisivi di tutta Europa. Una stagione, quella appena iniziata, per la conferma ai massimi livelli di prestazione e per tornare a vincere insieme alla Juventus. Il programma di Rabiot è chiaro, gli obiettivi lo sono altrettanto. Solo l’anno scorso infatti il centrocampista francese è riuscito a raggiungere il rendimento auspicato fin dal suo arrivo a Torino, due anni e mezzo abbondanti sono scivolati via con l’etichetta del flop, poi è cambiato qualcosa ed è cambiato in maniera decisiva. Forse è stato Max Allegri a toccare le corde giuste, forse semplicemente è arrivata la maturazione tecnica e personale di Rabiot che nella stagione più complicata della storia recente della Juve è riuscito a diventarne un leader autentico. A tal punto da avvertire la responsabilità di non poterla lasciare a parametro zero, le circostanze extra-campo hanno portato il club bianconero fuori dalle coppe e Rabiot anziché scegliere la fuga in Premier League, al Bayern Monaco, in Arabia Saudita o magari il ritorno al Psg, ha deciso di restare. Ma non è rimasto per partecipare, a lui la parola scudetto non fa paura e farà di tutto per aiutare la squadra bianconera a ritrovare già in questa stagione la via maestra della vittoria.
  8. Due grandi gol per te, vittorie e vetta della classifica. Poteva andare meglio di così?"Poteva se non prendevamo gol. Però questa vittoria ci dà tanto morale, abbiamo lavorato per questo. La partita dopo la sosta non si sa come può andare, ma siamo stati solidi, cattivi, compatti e penso che abbiamo meritato di vincere. Faccio i complimenti alla Lazio, è un'ottima squadra, però penso che abbiamo meritato di vincere oggi". Grande aggressività e voglia di giocare. Cosa è cambiato quest'anno?"Secondo me, come sappiamo tutti, l'anno scorso è stato un anno molto difficile per noi sotto tutti i punti di vista. E alla fine non abbiamo fatto male, solo che abbiamo finito sesti o settimi per altre cose, ma in questa stagione ci sentiamo più arrabbiati, abbiamo conti in sospeso e penso che solo con questa aggressività, con questa compattezza, con questa unità di gruppo possiamo ottenere grandi cose. Andiamo avanti partita per partita, sappiamo qual è il nostro obiettivo, arrivare tra le prime quattro e daremo tutto per ottenerlo". E' anche un tema fisico il tuo? Dai l'idea di essere più brillante."Sì, ma tutta la scorsa stagione ho sofferto dal primo all'ultimo giorno.Però se scendevo in campo, vuol dire che ero pronto per giocare, non trovo alibi, non trovo scuse, la stagioen passata per me è un capitolo chiuso, non torno più indietro, sto vivo nel presente e guardo nel futuro, per me il presente è la cosa più importante di tutto" Con Chiesa c'è una connessione diversa. La percepisci anche tu? "Certo, siamo grandissimi amici, ci conosciamo da tanto, abbiamo giocato insieme nella Fiorentina, ora finalmente possiamo giocare insieme anche qua, sono molto contento di averlo accanto, dà una grandissima mano alla squadra su tantissimi punti di vista e siamo davvero contenti di averlo e spero che quest'anno faremo entrambi benissimo". Come state vivendo la situazione della positività di Pogba? "E' un mio amico, un grandissimo giocatore, purtroppo quello che è successo io non lo posso commentare, speriamo che la questione si risolva al più presto possibile e gli auguro un grandissimo in bocca al lupo perchè non so cosa può succedere. Comunque un grandissimo saluto per lui". IN AGGIORNAMENTO
  9. Lukaku, sicuri che servisse davvero? Cedere ai facili entusiasmi è pratica rischiosa, specie a inizio stagione, ma il primo assaggio di campionato consente di dire che la Juve ha un futuro con Vlahovic e Chiesa. Sì, proprio loro, i due campioni rimasti per tutta l’estate in bilico, sacrificabili per dare ossigeno al bilancio e, nel caso del serbo, anche per andare incontro alle richieste di Massimiliano Allegri, che aveva deciso di puntare sul gigante belga. Lo scambio con il Chelsea, però, è evaporato, Romelu è andato alla Roma e il mercato non ha portato alcuna offerta convincente per i due gioielli bianconeri. diventati i punti di partenza del percorso di rinascita; a loro sono affidati i sogni di gloria. Le prime tre giornate hanno detto che sono già un valore aggiunto: hanno segnato due gol a testa; quattro delle sei reti juventine, i due terzi del fatturato, portano la loro firma. E il bottino avrebbe potuto essere più cospicuo senza il gol annullato per centimetri a Vlahovic contro il Bologna e senza il rigore da lui stesso fallito ad Empoli. Ciò che conta è che la coppia funziona: i due attaccanti dialogano, si cercano e si trovano. Nei 222 minuti giocati insieme finora, si sono scambiati 11 volte il pallone e Vlahovic ha fornito a Chiesa l’assist del gol che ha inaugurato la stagione a Udine. Ecco, proprio quella è l’istantanea del nuovo corso juventino. Sta nascendo, a piccoli passi ancora, una Juve più moderna, con un’idea di gioco basata sull’aggressività, sull’intensità, sulla propensione offensiva.
  10. Cento volte Weston McKennie. Il centrocampista americano proprio oggi contro la Lazio taglierà il traguardo delle cento presenze in bianconero. E lo farà molto probabilmente già nella formazione titolare, salvo cambi di programma nella nuova veste di esterno destro a tutta fascia. Segnale di cambiamento tattico, che segue anche quello a livello di atteggiamento che si rivelava necessario. Anche perché il conteggio delle presenze di McKennie con la maglia della Juve sembrava ormai essersi fermato a quota 96 lo scorso gennaio, quando era stato ceduto in prestito con diritto di riscatto al Leeds: poi il club inglese è retrocesso in Championship e McKennie è tornato alla base. Sembrava con la valigia in mano, in realtà la coperta corta a centrocampo ha convinto poi Max Allegri e la dirigenza bianconera a trattenerlo in gruppo, un’opportunità sfruttata da Weston che è riuscito a rientrare nei piani della Juve e a ritagliarsi un posto nelle rotazioni
  11. Da sabato scorso a ieri: cronaca di una settimana di follie e che si è rivelata decisiva per l'affare che prevede la cessione di Vlahovic e l'arrivo in bianconero di Lukaku. La Juve c'è, anzi ora è sola a un passo dal traguardo. Se non fosse che nessuno da il via alle danze, avrebbe già spedito Vlahovic al Psg e preso Lukaku dal Chelsea. Un avvicendamento cercato, voluto, quasi raggiunto: Giuntoli e Allegri si sono trovati daccordo per il belga e non hanno esitato. Intanto, Vlahovic ha raggiunto l'accordo personale con il Psg; a Lukaku che aspetta l'extra time chiesto dalla Juve a cui ha detto si settimane fa e intanto domani si presenta al raduno del Chelsea. L'Inter che dopo svariati tentativi si è indignata e da squadra seria ha lasciato il tavolo. La Juve: Lukaku arriva, manca poco, siamo a percentuali alte per la riuscita dell'affare. Salta solo se il belga cambia idea all'ultimo. Ma in pratica c'è il si dell'avvocato Ledure e quindi del giocatore all'offerta della Juve da 8 milioni netti a stagione per tre anni, Giuntoli che ha chiesto tempo ma che più arrivare a 40 milioni per prenderlo dal Chelsea.
  12. Non è solo un mercato limitato, quello appena completato dalla Juventus, ma anche la conferma della definitiva inversione di tendenza rispetto alla dominanza sfrenata dell’ultimo decennio. Una nuova realtà a cui i tifosi dovranno abituarsi nel prossimo futuro. I bianconeri hanno concluso acquisti per 21,7 milioni a fronte di cessioni per 82,3. Il saldo attivo contribuirà a orientare il conto economico verso un equilibrio richiesto dall’azionista ma pure imposto dal settlement agreement con l’Uefa. Monte stipendi ridotto del 15% e plusvalenze quasi azzerate. È mancata quest’anno la cessione di Vlahovic, la madre di tutte le operazioni, da cui il club sperava di ricavare una quarantina di milioni freschi oltre al cartellino di Lukaku. Il calcolo è stato sabotato dal Chelsea ma vani – perché bloccati da due condizioni molto pesanti – sono stati i tentativi di cedere ad altri il centravanti serbo. Anzitutto, Vlahovic ha ancora un valore a bilancio di 56 milioni, asticella molto elevata per un attaccante reduce da una stagione difficile. Inoltre, la retribuzione del giocatore salirà automaticamente a 12 netti il prossimo anno: “dettaglio” letale per qualsiasi potenziale acquirente. L’acquisto non andava fatto a gennaio 2022 e imballerà ancora i movimenti della dirigenza. Con queste condizioni, la Juve si attende comunque un miglioramento nei conti del 22/23 (rispetto alle perdite ingenti degli ultimi anni) ma il vuoto di ricavi europei sarà pesantissimo nel 23/24 e difficilmente scongiurerà un aumento di capitale che Exor eviterebbe volentieri.
  13. Domani allo Stadium Maurizio Sarri - alla guida della Lazio - farà fatica a riconoscere quel che è rimasto della “sua” Juventus. Dopo appena tre anni non c’è quasi più nulla dell’ultima squadra bianconera capace di vincere lo scudetto: a partite dalla dirigenza che l’aveva assunto per sostituire Allegri nel 2019, e poi licenziato nell’agosto 2020 dopo l’eliminazione agli ottavi di Champions contro il Lione, mentre di quella rosa composta da 31 giocatori si contano 8 superstiti di cui solo 3 sono ancora titolari in questa Juve. L’elenco è davvero breve: in porta resiste Szczesny, mentre in difesa Danilo è stato promosso capitano e a centrocampo Rabiot è diventato quel top-player che lui faticava a far uscire dal guscio. Il resto sono briciole del passato: Sarri, scrutando la panchina bianconera, potrà riconoscere Perin, Pinsoglio, Rugani e Alex Sandro con De Sciglio in tribuna perché infortunato. Quella di Allegri, dunque, è stata una restaurazione nel segno della rivoluzione. Un ricambio era fisiologico, ma c’era anche la necessità di costruire un nuovo ciclo con il ritorno del tecnico livornese. Così è stata smontata la Juventus di Sarri: da Dybala a Higuain, passando per Ronaldo, Pjanic e De Ligt, gli addii eccellenti si sono moltiplicati. Allegri e Sarri domani si sfidano per un big-match che va oltre i tre punti messi in palio.
  14. Lunga intervista a Danilo su Corsport, ecco alcuni passaggi: "Con Pirlo ho vissuto una stagione formativa, per me è stato molto importante. Mi ha fatto crescere dandomi un ruolo che era tanti ruoli e insegnandomi a trovare sempre la posizione giusta in rapporto ai vari momenti della partita. Guardiola e Max, per me, sono primi a pari punti. Sono un centrocampista prestato alla difesa, in origine lo ero a tutti gli effetti. Con Max condivido moltissime cose, è leale, diretto, pochi giri di parole, e sa anche tornare sui suoi passi. Il nostro è un rapporto talmente franco da sfiorare la complicita'. Max vuole soprattutto vincere. Se nel calcio non vinci non ti diverti e non diverti. È pratico, concreto. Se sono arrivato a questi livelli lo devo agli ultimi due anni con lui. Insiste molto sull’aspetto mentale, sulla libertà di espressione nel rispetto di certi codici tattici, e punta sui movimenti... Anch’io cerco ogni giorno di trasferire ai compagni quelle che sono le basi della mentalità vincente. Quando vedo quella maglia qualcosa dentro di me succede. Provo sensazioni fortissime. Il motore si accende all’istante. È una questione di responsabilità individuali e collettive. Ci sono momenti in cui guardo la fascia al mio braccio e avverto uno stimolo in più. La partita è il mio vizio. Bonucci? Gli addii come anche quello di altri giocatori sono tutti diversi e non sono comparabili, per quanto mi riguardo spero sempre di prendere le decisioni per tempo decidendo io quando lasciare o smettere. Pogba? A Paul sono sempre stato vicino, ora non lo lascio solo. Vlahovic? ha avuto alti e bassi ma questo perché ha un grande peso addosso, se impara a gestire le pressioni diventerà uno dei più forti. Chiesa? Ha bisogno di essere coccolato, è uno dei talenti più grandi d'Italia" IN AGGIORNAMENTO TuttoJuve
  15. Partita speciale, Allianz Stadium delle grandi occasioni. In caso di vittoria almeno per qualche ora la Juve potrebbe tornare da sola in testa alla classifica a distanza di anni. E contro la Lazio si registrerà il primo sold out della stagione, anche grazie alla risposta positiva dei tifosi all’iniziativa del mini-abbonamento relativo al match di oggi e a quelli con Torino e Verona. Oggi poi all’ingresso dello Stadium verrà regalata a ogni tifoso una maglietta da indossare sugli spalti anche per partecipare alla coreografia organizzata dal club: t-shirt bianca o nera con la scritta "stronger together", letteralmente «più forti insieme», il nuovo messaggio che la Juve vuole lanciare ai tifosi è proprio questo.
  16. Locatelli in versione regista ha incantato San Siro con l’azzurro, nello stadio che è stato suo, che ha visto il suo esordio in serie A in rossonero (Milan-Carpi, 2016, anni dichiarati all’epoca 18) e che lo ha restituito all’entusiasmo dei bei tempi. La partita contro l’Ucraina non avrà fatto piacere solo a Spalletti, ma anche ad Allegri, che - visto il caso-Pogba - si ritrova ad avere in quel ruolo Rabiot, più “adattato” che regista puro, McKennie (idem) e Nicolussi Caviglia (con tutto il rispetto). Ecco perché la prova di Manuel di martedì sera ha convinto, una volta di più i suoi due allenatori che il ruolo ritagliato su misura sia quello, non qualcosa di più, non qualcosa di meno. Locatelli studia da regista praticamente da un anno, lo scorso. Allegri lo ha impiegato 46 volte e per 44 partite gli ha affidato le chiavi della Juventus, anche in mezzo a diversi cambiamenti tattici, sempre alla ricerca della quadratura del cerchio in una stagione non facile per motivi (anche) extracalcistici. Il play nato a Lecco, però, da quella zolla non s’è mosso, piazzato davanti alla difesa e a ridosso del centrocampo, là dove non tutti osano, perché il gioco (avversario) si distrugge e si crea il proprio. Lo ha spostato solo in quattro occasioni. Per il resto, il suo compito è stato sempre quello.
  17. Mi hai strappato una risata stavo pensando la stessa cosa (più o meno) prima di leggerti. Effettivamente da quando è tornato non ha mai visto il campo se non per pochi minuti. Non cambia proprio nulla, appunto. Domande stupide. Detto questo, mi dispiace moltissimo per la situazione di Paul, peccato. Spero possa risolversi tutto nel migliore dei modi, per lui e per la Juve. Pogba è un giocatore eccellente che ultimamente sembra perseguitato dalla sfortuna, anche se qualche leggerezza l'ha sicuramente commessa.
  18. A Empoli gara impeccabile per Gatti che pare aver sorpassato Alex Sandro nelle gerarchie difensive. Rinnovo fino al 2028 e aumento di stipendio: settembre sarà mese chiave. Federico che si appresta a diventare un punto fermo per Allegri e nelle speranze del giocatore in futuro anche nella nazionale di Spalletti.A Torino se lo tengono stretto, con buona pace dell’Everton che aveva sondato il terreno per portarlo in Premier League. Il presente e il futuro di Gatti saranno a tinte bianconere.
  19. Nicolò Fagioli, centrocampista della Juventus, è ospite questa sera del Premio Gentleman Fair Play. Queste le sue parole concesse ai alla stampa presente e riportate da TuttoMercatoWeb: "La Lazio sarà una partita tosta, ha fatto una grande partita a Napoli e veniva da due sconfitte. Ci stiamo preparando per affrontarla al massimo, vediamo che risultato verrà fuori". La parola Scudetto viene pronunciata nello spogliatoio? "No, il mister ci ha chiesto di arrivare nei primi 4 posti e l'obiettivo è arrivare il 30 dicembre in scia alle prime quattro, questo è il nostro obiettivo". Il pensiero della Nazionale o il sogno, qual è? "Il mio sogno è sicuramente quello di andare all'Europeo, il mister è preparatissimo e non sono certo io a doverlo dire visto che viene da uno Scudetto col Napoli giocando un calcio bellissimo, sono felice della vittoria di ieri". C'è la volontà di rimanere a lungo alla Juventus? "Questa è la mia volontà".
  20. Pogba ha chiesto le controanalisi e ci vorrà circa una settimana affinchè arrivi l''esito. Amici e entourage si sono stretti intorno al giocatore e anche la società bianconera ha mostrato la sua vicinanza. Come se non bastasse il francese è atteso domani a Parigi al processo per il tentativo d’estorsione subìto.
  21. Pogba e il suo entourage faranno la richiesta di controanalisi in queste ore, poi ci vorranno 7 giorni lavorativi al massimo per avere l’esito. In caso di conferma della positività dopo la sospensione arriverebbe la richiesta di squalifica da parte della Procura Antidoping, poi ci sarebbe il giudizio e anche in caso di assoluzione o di condanna ci sarebbe la possibilità di presentare ricorso al Tas di Losanna (cosa che è successo con Palomino con "l'accusa" che ha fatto ricorso dopo l'assoluzione). Pogba quindi presenterà la lista di farmaci assunti negli ultimi mesi per risalire al prodotto che ha lasciato tracce di testosterone. Dalle ultime ricostruzioni, il problema sarebbe un integratore di cui la Juventus non era a conoscenza e assunto a Miami su consiglio specialisti legati alla sua famiglia. Una doppia leggerezza poiché pare che ci fosse scritto nelle indicazioni delle controindicazioni del farmaco in più c'è l'aggravante di non aver avvertito la Juventus.
  22. Possono cambiare gli interpreti, ma non lo spartito. La Juventus vuole continuare a volare con le sue ali. Vuole tornare a proporre quel nuovo stile di gioco che si era visto nella pre season e nel primo tempo di Udine. Pressing e ritmi alti. Inserimenti e scambi di posizione continui. E soprattutto – vista la poca qualità in una mediana sempre più orfana di Pogba – grande dinamismo sulle fasce. Con gli esterni chiamati ad «allargare» il campo, moltiplicando le trame offensive. E qui torna in mente il grande lavoro svolto in casa dell’Udinese dal debuttante in bianconero Cambiaso, perfetto negli scambi di posizione con Rabiot e Chiesa. Il classe 2000 è una validissima arma tattica: entrando dentro al rettangolo di gioco, crea spesso e volentieri superiorità numerica. Avanti con lo stesso spartito, dunque, nell’anticipo di sabato (ore 15) allo Stadium contro la Lazio. Ma gli interpreti potrebbero cambiare. Allegri sta studiando l’ennesimo cambio d’abito, la 112ª formazione in altrettante partite della sua seconda vicenda da allenatore bianconero. Dopo due giornate con le chiavi in mano a Perin, in porta tornerà Szczesny, che oggi rientrerà alla Continassa come il suo connazionale polacco Milik, i serbi Vlahovic e Kostic e l’olandese Huijsen. Dopodiché toccherà agli altri, compreso quel Miretti che ieri ha battezzato il nuovo biennio dell’Italia Under 21 segnando un gol alla Turchia dell’altro bianconero Yildiz. Una gran bella iniezione di fiducia per il centrocampista saluzzese, al quale è mancato troppo spesso il guizzo vincente. Chissà che l’exploit, sabato prossimo, possa valere a Miretti il posto in mediana al fianco dei quasi intoccabili Locatelli e Rabiot.
  23. Il sempre più probabile stop di Pogba apre nuovi discorsi in casa Juve sull'imemdiato. Ora Allegri darà più spazio a Miretti e Fagioli, già alternative al francese l’anno scorso poi sguardo al mercato: con l'eventuale interruzione del rapporto con Pogba ci sarebbero i soldi per finanziare un innesto.Il nome più caldo nel finale dello scorso mercato estivo era Habib Diarra, 19 anni, titolare con lo Strasburgo valutato 20 milioni con a seguire Khephre Thuram che è valutato 10-15 mil di più. Nel taccuino di Giuntoli poi ci sono anche Koné del Borussia Dortmund e Samardzic dell'Udinese.
  24. Ho risposto in merito due post prima del tuo. Leggi se vuoi.
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