ZizouZidane

Quanto mi sarebbe piaciuto vedere, quest’anno, Osimhen nella Juventus e Vlahovic nel Napoli di Spalletti. Sarei stato curiosissimo di scoprire chi avrebbe spostato gli equilibri tra i due. Tra l’altro, non mi sembra una cosa troppo carina da dire, nei confronti dei nostri attaccanti. Ma vabbè.

Iling, Kean, Weah e Kostic possono giocare tutti e 4 da esterni nel tridente. In particolare: Chiesa-Vlahovic-Iling sarebbe un tridente parecchio intrigante. Il terzino a sinistra è Cambiaso. A destra, più bloccato, Danilo (che non mi sembra spompato per nulla). Bremer può fare tranquillamente il centrale a due. Ci è riuscito Bonucci, del quale si diceva potesse giocare solo a tre, figurarsi il brasiliano che, in marcatura, è più solido di Leo. Il 352 è un modulo conservativo che non porta da nessuna parte. Soprattutto se realizzato con il nostro atteggiamento difensivista e attendista.

Quoto tutto e aggiungo: non mi sarei lasciato scappare Parisi (a quel prezzo, poi), e avrei giocato con Cambiaso a destra e lo stesso Parisi a sinistra. Oggi: Szczesny Danilo Bremer Gatti Cambiaso Fagioli Locatelli Rabiot Chiesa Vlahovic Iling Jr. Unica nota: Soulè è a Frosinone.

Anche Iling può giocare sia a destra che a sinistra. Senza contare che a destra c’è Weah.

Chiesa è il miglior esterno offensivo italiano. e Iling Jr, nello stesso ruolo, è uno dei giovani più forti che ci siano in giro. Il nostro allenatore, invece di inventarsi soluzioni alternative avventate e, a quanto pare, inefficaci, potrebbe limitarsi a schierare i giocatori nelle posizioni in cui, presumibilmente, rendono meglio e presentarsi con un semplicissimo 433, nel quale Vlahovic sarebbe il terminale offensivo, affiancato da due ali d'attacco imprevedibili, veloci, pungenti. Del resto, non sono io a sostenere che il calcio è un gioco semplice. Szczesny Danilo Bremer Gatti Cambiaso Locatelli Fagioli Rabiot Chiesa Vlahovic Iling

Szczesny 6 Danilo 6 Bremer 6 Alex Sandro 6,5 Weah 6 Miretti 6,5 Locatelli 6 Rabiot 7 Cambiaso 7 Chiesa 7,5 Vlahovic 7 McKennie 6,5 Fagioli 6 Iling Junior 6,5 Milik 6 Yildiz 6  All. Allegri 6,5

Finalmente. Ecco. Bene.

3 punti. E speriamo di vedere qualcosa di nuovo, almeno nell’approccio e nell’intensità. Confido in Magnanelli.

Niente. Non ci riesco. Va bene così. Ps. Te lo ha fatto notare anche un moderatore che il primo messaggio provocatorio è stato il tuo.

Il che significa due mesi, visto che il campionato finisce a maggio. Dopo di che, come noi sappiamo bene, non è che uno torna da una lunghissima inattività e, il giorno dopo, è arruolabile. Non sappiamo com’è tornato Arthur a marzo e in che condizioni fosse. Ps. “Alla sua prima esperienza fuori dal Brasile non solo si è preso il posto da titolare nel Barcellona, ma si è reso anche indispensabile per il gioco della squadra di Valverde. In Arthur sembravano evidenti, da subito, la capacità di resistere alla pressione avversaria e la tecnica di passaggio, con letture in grado di aiutare l’avanzamento della manovra. Il suo gioco ha avuto un impatto immediato nel Barcellona, portando Leo Messi a sottolinearne le qualità già dopo la preparazione estiva: «Tutti i nuovi giocatori sono di ottimo livello, però se devo sceglierne uno da sottolineare è Arthur. Mi ha sorpreso: è molto affidabile e sicuro”. https://www.ultimouomo.com/arthur-melo-come-gioca/

Difficile credere in uno che hai avuto a disposizione solo qualche mese. E tenerselo avrebbe significato un’operazione da oltre 40 milioni di euro. Rischio troppo grosso.

Cercherò di scrivertelo con più calma, in maniera più schematica: hai chiesto come mai Arthur non sia stato preso in considerazione da Klopp. Ti ho risposto, banalmente, che Klopp quasi mai lo ha avuto a disposizione. E sarebbe stato complicato prenderlo in considerazione visto che è stato infortunato a lungo. Stavamo parlando della sua esperienza al Liverpool, non di altro. Se mi avessi chiesto di Allegri, ti avrei risposto che il buon Max, al netto delle indisponibilità, comunque non lo avrebbe preso in considerazione perché non è un profilo tattico adatto al suo gioco. A me è concesso l’insulto libero? Mi hai scritto: “Capisco che il caldo faccia perdere di lucidità, però una frase di sei parole non è difficile da comprendere. Se sei straniero però ti chiedo scusa in anticipo” e hai rincarato la dose aggiungendo che non sono un’aquila e a me sarebbe concesso l’insulto libero? Dovrebbe essere obbligatorio rileggere una cinquantina di volte le cose che si scrivono prima di postarle.

Mi piacerebbe capire come avrebbe potuto puntarci Klopp, visto che il brasiliano, a Liverpool, è stato fuori 5 mesi. I motivi per cui non ci ha puntato Allegri, invece, mi sembrano piuttosto ovvi: il brasiliano è quanto di più lontano possa esserci dalla sua idea di gioco.

Fenomeno, hai scritto: “Ma quindi anche Klopp è scarso, visto che non ha saputo apprezzare le qualità di Arthur? Ti ho risposto a questo. Che a Torino fosse disponibile o meno, visto che si parlava di Klopp, c’entra meno di zero. È facile comprendere le frasi, ma alle volte si fa fatica a concatenarle in una conversazione di senso compiuto. Mi pare sia il tuo caso.

Klopp allenava a Torino? Mi sono perso qualcosa?

Simpatica sta cosa che continuate a parlare del rendimento offerto da Arthur al Liverpool dimenticando il dettaglio, piuttosto significativo, che, in Inghilterra, il brasiliano è stato fuori 145 giorni (CINQUE MESI) per infortunio.

Raramente, molto raramente chi dà spettacolo, alla fine, non vince. Molto più spesso avviene il contrario. Dopo di che, certi tifosi della Juventus sono gli unici che preferiscono ottenere la vittoria attraverso un gioco attendista, asfittico, noioso, brutto da vedere e poco divertente piuttosto che dando spettacolo. È una cosa che davvero faccio fatica a trovare altrove, nel mondo. Infatti non si tratta di ipervalutare. Semplicemente il lavoro del tecnico va valutato nel modo giusto, in rapporto a quello che è il suo ruolo. Al tecnico spetta il compito di dare un gioco alla squadra e di mettere i giocatori a sua disposizione nelle condizioni di poter rendere al massimo, per quelle che sono le loro caratteristiche. Quando ciò non avviene, la responsabilità è del tecnico. Faccio un esempio pratico: se Vlahovic viene messo dalla squadra in condizione di battere a rete 15 volte a partita e, nonostante questo, sbaglia sistematicamente, la responsabilità sarà soltanto sua. Se Vlahovic viene messo dalla squadra in condizione di battere a rete mezza volta a partita, la responsabilità sarà del tecnico. Dopo di che, nella storia anche recente, ci sono decine di esempi che dimostrano chiaramente come il rendimento di un calciatore cambi radicalmente a seconda di come viene messo in campo dal tecnico che lo allena in quel momento. Qua dentro, invece, per alcuni, il tecnico è responsabile del rendimento della squadra quanto può esserlo l’addetto che si occupa di segnare le linee del campo. Il Barça è stato costretto a cedere Arthur perché aveva bisogno di fare plusvalenza. E lui, con Pedri e Gavi in rampa di lancio, era l’unico tra i sacrificabili che avesse anche una buona quotazione sul mercato. Ciò detto, il punto non è questo. Tu hai scritto: “sono sicuro che al livello della Fiorentina, Arthur possa rendere bene”, volendo far intendere che non potrebbe rendere bene a livelli più alti. Ecco, non è così. Visto che Arthur ha fatto bene anche al Barça (e che ha fatto bene al Barça lo hai scritto anche tu).

Il discorso vale anche per Xavi e Pedri. Esaltano in un certo tipo di gioco, altrimenti diventano inutili. Ieri, oltre a giocare nel breve, Arthur ha offerto anche delle verticalizzazioni che a Torino non abbiamo mai visto. A riprova del fatto che, come sostenevo, un centrocampista verticalizza se il resto della squadra compie determinati movimenti. In caso contrario, non riesce a farlo nemmeno se ne ha tutte le capacità. Purtroppo, io faccio sempre più fatica a confrontarmi perché, qua dentro, il ruolo del tecnico è sottovalutato come da nessun’altra parte.

Hanno anche vinto 4-1. Non hanno dato spettacolo e basta. Spesso, quando si dà spettacolo, poi si vince. Fece bene. E i report dell’epoca, ancora reperibili in rete, erano entusiastici. In ogni caso, fece bene. Al Barcellona. Che ha un livello diverso dalla Fiorentina. Quello che accomuna le due è il modo di concepire il calcio. Ma voi continuate imperterriti a sottovalutare il ruolo del tecnico nel rendimento di un giocatore.

E, infatti, dopo qualche settimana di ambientamento, con Pirlo Arthur stava prendendo in mano le redini del centrocampo, prima che fosse brutalmente azzoppato. Ciò detto, la mia era solo una considerazione: il brasiliano, con Allegri, c’entra zero. Per cui, tenerlo a Torino sarebbe stato perfettamente inutile.

La Fiorentina, ieri, ha dato spettacolo. Vedremo se saremo capaci di fare lo stesso. Ps. Ironia piuttosto fuori luogo, visto che Arthur ha fatto bene anche al livello del Barcellona.

Con me puoi permetterti eccome, lo sai. Ma, da persona intelligente quale sei, dubito possa discutere la prestazione offerta da Arthur ieri.

Arthur è un giocatore tecnicamente indiscutibile che va inserito nel giusto contesto di gioco (e sappiamo anche quale) che, evidentemente non è quello di Allegri (mi permetto sommessamente di ricordare che il nostro allenatore, nel ruolo di regista, ha preferito Van Bommel a Pirlo). Non a caso, mi sono detto molto curioso quando ho saputo che sarebbe andato a giocare con Italiano. Ciò premesso, ieri ha giocato una partita perfetta, facendo sostanzialmente il regista. Non c’è troppo da discutere. Nota a margine: a questo punto sono curioso anche di vedere la stagione che farà Paredes alla Roma.

Vorrei sommessamente ricordare che Allegri, nel ruolo di regista, ha preferito Van Bommel a Pirlo. Senza dire chi è meglio e chi peggio, parlando solo di tattica, tra Allegri e Italiano ci sono differenze enormi. Quando Arthur è andato alla viola, ho scritto, tra le risate generali dei buontemponi che frequentano il forum, che sarei stato molto curioso di vedere il brasiliano nel gioco di Italiano. Chissà che, tra qualche mese, le risate non debba farmele io.

Si: era infortunato. Certo. Tanto noi come regista abbiamo Locatelli. E ci piacerebbe anche Thomas.