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mielemonti

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Tutti i contenuti di mielemonti

  1. Sono calciatori che ormai non hanno fatto quello step da promesse a campioni e vanno in giro per l’Europa a ridurre i costi dei loro ingaggi alle società che ci hanno puntato spendendo uno sproposito. A noi serve gente che ha fame di vittorie e che per la maglia corre 95 minuti
  2. Proprio per questo si dovrebbe trovare una soluzione di prolungamento e spalmatura dell’ingaggio ma forse credo che ormai i rapporti siano logori
  3. mielemonti

    Poteri e competenze contrattuali di Damien Comolli

    I dubbi che ho è che tutti questi poteri in una società come la Juve non li ha mai avuti forse al Tolosa aveva poteri simili ma erano diversi budget, tipo di calciatori ma soprattutto il Tolosa non aveva Vincere come obiettivo primario. Poi saranno i risultati a parlare
  4. Dirò forse una cosa fuori dal mondo ma se mi devo svenare per David provo ad allungare di un anno Vlahovic e spalmare il suo ingaggio tanto come gol fatti siamo lì e forse Vlahovic ha giocato anche di meno rispetto a David
  5. Non si riesce a mettere un freno agli errori purtroppo se le cifre sono reali. Poi si deve tenere conto che queste cessioni a cifre basse sono figlie della confusione che c’è alla Juve, da anni ormai si cambia dirigenza e allenatori e quindi strategie come niente fosse, non si naviga nell’oro a causa di acquisti costosissimi che non hanno reso e che ora sono invendibili e questi sono i risultati
  6. Al momento hanno messo e si è messo al centro della Juve Comolli, Chiellini da quello che si è capito sarà una sorta di consigliere per i primi mesi e coprirà una carica istituzionale in Italia e all’estero. Questo sulla carta poi a mio modo di vedere bisogna vedere come andranno le cose e se servirà anche in altri ambiti ad esempio in qualche modo più vicino anche nei rapporti con i calciatori e società
  7. Quest’anno non giudico dalle parole, aspetterò cosa dirà il campo. Lo scorso anno ha illuso tanti me compreso, ci si aspettava tanto da allenatore, dirigenti e calciatori pagati tantissimo e che l’anno prima avevano fatto benissimo. Per quanto riguarda Tudor capisco chi non si sente sicuro di averlo come allenatore ma almeno abbiamo la sicurezza di avere un allenatore legatissimo alla Juve e che ci tiene al contrario di allenatori che sono lontanissimi dalla Juve e dalla sua storia e che anzi sulla storia della Juve ci hanno sputato. Anche per Tudor comunque per me varrà quello che riuscirà a fare nel rettangolo di gioco ma al momento voglio essere fiducioso
  8. La vedo dura che vada in Turchia. Se non arriva un’offerta da un campionato di alto livello rischiamo di perderlo a zero. Mi preoccupa tanto il mercato quest’anno in entrata e in uscita oltre a non aver avuto ancora nessuna parola ufficiale sull’allenatore
  9. mielemonti

    Giocatori storici di qualità con dribbling

    È quello che ha fatto con Zidane pagato niente e rivenduto a 100 e passa. Sono migliori i dirigenti che abbiamo avuto negli ultimi anni. Comunque come Juve ci sono ben altri problemi che mettersi a discutere certi personaggi
  10. Alla Juve ci può stare alla grande ma penso che gli si debba affiancare un altro attaccante che abbia un buon numero di gol nelle gambe
  11. Sui costi contenuti non ne sono sicuro ma meglio prendere calciatori di questo tipo come Leoni e Coppola del Verona che andare a regalare soldi per nomi fantasiosi come è stato per Kelly
  12. mielemonti

    Ufficiale: Kelly alla Juventus a titolo definitivo

    Complimenti vivissimi allo chef per questa stron….
  13. Ci andrei piano a mettere alla porta Gatti quando in squadra abbiamo calciatori come Kelly e un buon difensore sul mercato te lo fanno pagare uno sproposito
  14. mielemonti

    Giocatori storici di qualità con dribbling

    Il grande dirigente si è visto proprio come è riuscito a fare quei soldi e reinvestirli nel modo che tutti sappiamo
  15. mielemonti

    Giocatori storici di qualità con dribbling

    Che campione! Che dite Lucianone ha usato i bigdata per andarlo a prendere?
  16. Lo si deve ancora ringraziare per quel dribbling bruciante contro il Venezia con cui ha causato il rigore vincente. Può ancora crescere e lo si è visto nelle ultime partite con Tudor dove rincorreva e andava a contrasto con tutti
  17. Lo potrei accettare con un calciatore con i numeri e la storia di Osimehn e non da un calciatore che ha fatto 16 gol in Francia e viene osannato come un fuoriclasse. Vlahovic con 15 gol in questa stagione è stato giustamente criticato e tra un po’ lo dobbiamo regalare
  18. Penso che una società come la Juve non possa arrivare a fine mondiale per club con un allenatore e nel frattempo prendere contatti eventualmente con un altro tecnico e decidere insieme per la prossima stagione. Contenti loro… Mi dispiacerebbe per Tudor questo si
  19. Abbiamo un altro Factotum a cosa ci serve altra gente capace nel proprio lavoro? Saremo noi strani a chiedere una dirigenza preparata e con figure ognuna al proprio posto e non pieni poteri accentrati in mano ad una sola persona
  20. Siamo al 5 giugno e non c’è una posizione ufficiale della Juve su Tudor altro che pretese o contratti. Al momento è tutta fuffa
  21. Vogliono uno sviluppatore software mica un uomo di calcio
  22. mielemonti

    Nuovo DS? Comollì dice no

    Se vanno a prendere un Ds con i controc….. gli toglie potere e questo può essere un problema. Aspettiamo e vediamo che succede
  23. Damien Comolli, che a breve sarà ufficializzato come nuovo dirigente della Juventus, si è raccontato ai microfoni dell'Excellent Leadership Podcast condotto da Chad Beagen, ripercorrendo le tappe della sua carriera e spiegando la filosofia che lo guida nel suo lavoro. La filosofia di Damien Comolli L'IMPORTANZA DELLO SCOUTING - "La transizione da allenatore a osservatore è stata quasi nulla. E ho fatto fatica, all'inizio. Ricordo delle conversazioni quando ero all’Arsenal in cui dicevo: “La persona più importante in un club è l’allenatore o l’allenatore delle giovanili, perché è lui a sviluppare i giocatori”. E le persone mi rispondevano: “No, è l’osservatore. Perché se lo scouting non è buono, se il reclutamento non è buono, puoi anche avere il miglior allenatore del mondo… non potrà sviluppare nulla. Se prendi i giocatori sbagliati, prendi i giocatori sbagliati”. Ci ho messo un po’ a capire quanto fosse importante il reclutamento. Quando sono cresciuto, idolatravo Arsène [Wenger] e altri allenatori come Sacchi e altri, e pensavo che fossero le persone più importanti. E lo sono, ma solo se gli fornisci la materia prima giusta all'inizio. Quando sono stato assunto da Saint-Étienne e poi dal Tottenham, quello che apprezzavano molto del mio profilo era proprio l’aspetto del reclutamento. Perché all’epoca ero noto – spero di non sembrare troppo arrogante – per il successo nel reclutamento che avevamo avuto all’Arsenal. E, a torto o a ragione, ero associato a quel successo". IL LAVORO AL TOLOSA - "Abbiamo creato altri gruppi, per dipartimenti: finanza, contabilità, settore giovanile, ecc. Abbiamo chiesto: “Su cosa volete lavorare?”. E loro: “Su questo, quello e quell’altro”. Abbiamo creato 54 progetti immediati, cose da fare in un giorno, in una settimana, al massimo nel breve. Poi abbiamo distinto tra progetti strutturali (a lungo termine) e progetti fisiologici (sulla cultura e l’identità). Tutto il club è stato coinvolto. A febbraio abbiamo completato tutti e 54 i progetti. Tra i progetti strutturali, ad esempio, c’era la costruzione di un nuovo centro di allenamento per la prima squadra: abbiamo iniziato il 4 gennaio e stiamo investendo 20 milioni di euro. Solo per la prima squadra. Tra i progetti fisiologici: “Come costruiamo una cultura vincente?”. E questo, come puoi immaginare, è un lavoro continuo. Durante questo processo, abbiamo detto: “Non vogliamo ancora definire dei valori”. Perché il club non era ancora pronto. Quattro anni fa, quando l’abbiamo acquistato in Ligue 2, non sapevamo nemmeno chi eravamo. Quindi abbiamo rimandato la definizione dei valori". LA SELEZIONE DEI GIOCATORI - "I dati ci danno un’indicazione sul carattere e la personalità del giocatore, ma non tutto. Noi non mandiamo scout a visionare i giocatori, praticamente mai; lasciamo che siano i dati a fare il lavoro. Guardiamo qualche video, ma non usiamo scout come fanno altri club. Il nostro capo del reclutamento passa 3-5 giorni con ogni obiettivo finale: va a casa loro, esce a cena, chiede di essere portato al loro ristorante preferito, al locale notturno se ce l’hanno, chiede di incontrare la mamma, il papà, i fratelli, per capire se la loro cultura si integra con la nostra. Parte della nostra cultura è il nostro stile di gioco: siamo molto rigorosi su come giochiamo perché crediamo che il modo in cui giochiamo ci aiuti a sovraperformare. Per farti capire, quando siamo saliti di categoria eravamo la terza miglior squadra in termini di expected goals, e abbiamo vinto la lega. L’anno scorso siamo arrivati 13esimi, quest’anno 11esimi, abbiamo raggiunto gli ottavi di finale di Europa League per la prima volta nella storia del club. Quindi lo stile di gioco è un pilastro fortissimo della nostra cultura. Una volta che i dati ci dicono che lo stile di gioco del giocatore si adatta al nostro, dobbiamo capire se la sua cultura personale si adatta alla nostra. Per questo facciamo tutta questa ricerca di background e raccolta di informazioni". LA CULTURA DEL CLUB - "Dico sempre al nostro capo dei giocatori che, quando sceglie un giocatore, questo deve capire chi siamo fin dal primo momento, appena arriva in aeroporto. Ogni membro dello staff che ha contatto con i giocatori deve conoscere la nostra cultura, deve essere un “culture builder” o “culture architect”, e cerchiamo giocatori che siano anch’essi “builders” o “architects”. Una cosa bellissima che ho sentito nello spogliatoio negli ultimi quattro anni è stato un giocatore olandese che abbiamo preso dalla seconda divisione, eletto miglior giocatore della lega, che era stato scartato dall’Ajax a 14 anni. È tornato alla porta principale dell’Ajax qualche anno dopo, ma lui è olandese, non parla francese e non sapeva bene cosa lo aspettasse nel club. Ricordo che a metà di una partita l’anno scorso ha detto “ragazzi, questo non è un club di calcio come gli altri”. E ho pensato che avevamo fatto centro, perché lui non era abituato allo stile di gioco, non era contento dell’impegno richiesto. Quando i giocatori sono fattori e comunicatori della cultura e dei valori, vinci, soprattutto se non hanno nessun legame con la città o il club. Questi sono gli “architects” e i “builders” che cerchiamo, anche se a volte sbagliamo. È frustrante quando i dati ti dicono che un giocatore è valido, ma non si adatta culturalmente. Quando succede, rivediamo tutto e approfondiamo ancora di più. Per lo staff, la chiave è capire se quella persona servirà il club o se si serve solo da sé stessa; se è un “giver” o un “taker”. Se è un “giver”, ha ottime possibilità di rimanere; se è un “taker”, molto probabilmente se ne andrà presto. Questo è un aspetto che cerchiamo di valutare molto durante i colloqui, specialmente a livello esecutivo o di consiglio". ANCORA SULLA SCELTA DEI GIOCATORI - "Quando intervistiamo i giocatori, una domanda che faccio è “Che partita hai visto ieri sera?” o “Qual è stata l’ultima partita che hai visto in TV?”. Se il giocatore non ha risposta, so subito che non ama il calcio, ed è un campanello d’allarme per noi. Se non ami il calcio, sarà difficile migliorare, e oggi la parola chiave nel calcio è “allenabilità” (coachability). È molto difficile allenare qualcuno che non vuole essere allenato, che non vuole migliorare, che non è dedicato e impegnato ogni giorno. Se non è allenabile, è molto difficile che abbia successo. Se non è appassionato, è ancora meno probabile. Abbiamo anche un set di domande sviluppate con lo psicologo del club che chiediamo ai giocatori per valutare indirettamente la loro personalità, anche se loro non si rendono conto di essere valutati psicologicamente". DIRIGENTI E MANAGER - "Per i leader senior cerco persone più intelligenti di me, più esperte, che siano umili e vogliano imparare da me e dagli altri. Cerco persone aperte, trasparenti, inclusive, che abbiano un forte senso etico, che amino lavorare in squadra e che non pensino che il lavoro sia solo un modo per guadagnare soldi. Perché se vedi solo il denaro, il successo e la cultura non possono esistere. Sono le persone che sono motivate dall’obiettivo, dal valore, da una visione più grande, che alla fine costruiscono qualcosa di duraturo [...]. Non sopporto la mediocrità. Se intorno a me ci sono persone mediocri, non possono restare. Non capisco come si possa non essere lavoratori, semplicemente non è nel mio DNA, nel mio “software hardware”, scusa, non c’è modo di capirlo" ilbianconero Lunga intervista a quello che sarà un nuovo dirigente della Juve dove parla della sua carriera e di come vede e vive il calcio https://youtu.be/fEdNXPMscLE?si=rRJS__7yAsVbyO-H
  24. mielemonti

    Il progetto

    Con Motta ci hanno provato e tutti sappiamo come è andata a finire.
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