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bidescu

Michele Padovano

Post in rilievo

Torinese “d.o.c.”, Michele Padovano nasce nella capitale sabauda, il 28 agosto del 1966. Muove i primi passi nell’Asti, in C2 nella stagione 1985/86, ma la vera maturazione avviene nel Cosenza, in C1, dove milita per quattro stagioni, ottenendo la promozione in serie B, nella stagione 1987/88. Nell’estate del 1990 compie il grande salto, trasferendosi al Pisa, che sta per affrontare il campionato di seria A; colleziona 30 presenze ed 11 goals che gli valgono la chiamata dal Napoli, dove ha il grande onore di giocare a fianco di Antonio Careca. Il campionato dei partenopei è deludente, Michele scende in campo per 27 volte e va a segno in 7 occasioni che non riescono a garantirgli il rinnovo del contratto. Risale la penisola e si accasa a Genova, sponda rossoblu: 27 presenze con 9 goal e di nuovo un trasferimento, questa volta alla Reggiana, ancora in serie A.

A Reggio Emilia trova la sua vera dimensione, diventando subito l’idolo dei tifosi granata; anche le tifose della Reggiana non sono insensibili al fascino del giovanotto, il quale dedica loro parecchie attenzioni. Belle donne, macchine potenti, la vita reggiana di Michele non è proprio quella che si addice ad un professionista serio; è facile incontrarlo a notte fonda nelle discoteche del capoluogo emiliano e, non sempre, si presenta all’allenamento mattutino in condizioni accettabili. La squadra granata chiude un occhio, a volte anche tutte e due, perché il rendimento in campo di Padovano è notevole: 29 presenze e 10 reti l’anno di esordio, 19 e 7 il secondo anno.

Padovano è un attaccante completo: forte fisicamente (1,77 per 73 chili), ha una velocità impressionante, un sinistro potente e preciso, molto forte di testa ed in acrobazia, infallibile dal dischetto del rigore ed è molto utile tatticamente, grazie alla sua capacità di verticalizzare le azioni e dare profondità alla manovra della propria squadra. Al termine del campionato 1994/95, arriva la chiamata dalla Juventus.

La squadra bianconera ha appena vinto il campionato, dopo lunghi anni di digiuno; la concorrenza è terribile: Vialli, Ravanelli e Del Piero sono stati i protagonisti dello scudetto e la strada del campo sembra inesorabilmente chiusa. Michele, però, non si scoraggia; mette la testa a posto, abbandona la “bella vita” ed incomincia a lavorare duramente, con un solo pensiero nella mente: il posto in squadra.

«Sono felicissimo di essere qui, è ovvio», dice il giorno della presentazione,«questa è la più grossa occasione della mia carriera e spero di riuscire a sfruttarla al meglio. Il mio primo traguardo è quello di farmi trovare pronto, quando Lippi avrà bisogno di me; so di avere davanti attaccanti fortissimi e che hanno disputato una stagione eccezionale ed è giusto che partano titolari. Starà a me riuscire a farmi valere ed apprezzare, quando sarò chiamato in causa. Questa situazione non mi penalizza, anzi mi fornisce una motivazione in più, da aggiungere alle tante legate al semplice fatto di giocare nella Juventus».

L’esordio è di quelli da incorniciare: prima partita della Champions League, la Juventus scende in campo a Dortmund, contro il Borussia. Mancano Vialli e Ravanelli, squalificati, e Lippi punta tutto su Padovano; l’inizio è da brividi: dopo pochi secondi Möller beffa Peruzzi, 1-0 per il Borussia. La Juventus reagisce alla grande e, su un cross dalla sinistra, Padovano sale in cielo per colpire di testa ed infilare il pallone nella porta del portiere tedesco; 1-1 e palla al centro. Ci penseranno poi Del Piero, con un goal strepitoso, e Conte a dare la vittoria alla squadra bianconera.

«Quando tornammo dalla trasferta Champions di Dortmund, alla ripresa degli allenamenti venne a complimentarsi con noi, come spesso accadeva, l’Avvocato. Si avvicinò a me e disse: “Caro Padovano, se ci fossi stato io in porta quel goal non l’avresti fatto”. Beh, all’avvocato tutto era permesso. Ecco, a proposito di carisma una figura come quella dell’Avvocato mi manca tantissimo; lui si che era carismatico. Il più carismatico che abbia mai conosciuto».

La stagione della Juventus è memorabile: in campionato il cammino è pieno di incertezze, ma in Champions la squadra vola. Unica pecca, la sconfitta al “Bernabeu”, per 1-0, nei quarti di finale, contro il Real Madrid; per qualificarsi, la Juventus, dovrà giocare una partita perfetta a Torino. Manca Ravanelli, squalificato, e Michele lo sostituisce: non deluderà le aspettative, realizzando il goal del 2-0, quello della qualificazione. A Roma, nella finale contro l’Ajax, Padovano entra a partita iniziata, al posto di Ravanelli; realizza il proprio rigore e può sollevare la “Coppa dalle grandi orecchie” con pieno merito.

«Effettivamente non ero male a tirare i rigori. In serie A ne ho sbagliato solamente uno. Quella sera a Roma, è vero che Van der Sar intuì il mio calcio di rigore, ma io ero talmente sicuro di fare goal che non mi sono preoccupato per niente, perché in quei momenti ciò che più conta è la sicurezza che hai sul viso e a me non mancava. A livello professionale è stata sicuramente la più importante della mia carriera ma quando mi chiedono di descrivere cosa ho provato mi rendo conto che non riesco ad esprimere le mie emozioni, perché sono sensazioni troppo personali per poterle raccontare».

Soprannominato “Harley Davidson” per la sua passione per quel tipo di moto: «Ne possiede due e sono bellissime», racconta la moglie Adriana, «ma per me sono molto scomode quando si tratta di affrontare un lungo viaggio, anche se mi piace andare in moto con mio marito. Michele ha molta personalità ed un carattere incredibile; è espansivo con gli amici intimi, ma rimane diffidente verso le persone che conosce superficialmente».

Il campionato successivo è quello della consacrazione: Vialli e Ravanelli emigrano in Inghilterra, arriva il croato Boksic e due giovani di belle speranze, Christian Vieri e “Nick dinamite” Amoruso. La concorrenza non spaventa Michele che conquista presto il posto da titolare, diventando protagonista assoluto nella conquista della Supercoppa Europea, con due reti a Parigi, nella favolosa vittoria per 6-1, contro il Paris St.Germain. In campionato il suo apporto è sempre considerevole e la Juventus corre spedita verso lo scudetto, grazie anche alla preziosissima vittoria allo stadio “Olimpico”, contro la Lazio, dove Padovano mette a segno una doppietta.

«Cosa aveva di speciale quella Juve? Il gruppo! Io ho girato tantissimo ma il gruppo che ho trovato in quella Juventus non l’ho trovato mai da nessun’altra parte. L’allenamento era alle 15:00? Beh, alle 13:30 eravamo già tutti nello spogliatoio, con una voglia incredibile di migliorarci. Quando affrontavamo le partite gli avversari perdevano già nel tunnel che portava al campo; leggevano nei nostri occhi la voglia di vincere e non ce n’era per nessuno».

La Nazionale non può fare a meno di notare Michele ed il C.T. Maldini lo convoca per le due partite, valide per la qualificazione ai Mondiali in Francia, contro la Moldavia e la Polonia. Sembra l’inizio di un sogno, ma la sorte è in agguato: domenica 23 marzo 1997, la Juventus è impegnata al “San Paolo” contro il Napoli. La partita termina 0-0 e Padovano entra al 16' della ripresa per sostituire Vieri; non può certamente immaginare che sarà l’ultima partita in campionato, per quella stagione. Sabato 29 marzo, la nostra Nazionale batte la Moldavia a Trieste per 3-0: alla festa partecipa anche Michele, entrato al 23' della ripresa, sempre in cambio di “Bobo”. Nonostante i pochi minuti, Padovano impressiona Maldini, il quale fa capire che lo juventino sarà titolare per la partita di Chorchow, contro la Polonia. Al termine di un normale allenamento, il C.T. azzurro, chiede ai rigoristi di provare le loro esecuzioni; Padovano è il rigorista designato, essendo praticamente infallibile dal dischetto e si impegna più degli altri. Peruzzi, che è uno specialista, non ha mai scampo contro i tiri di Michele, ma all’ennesimo tentativo, anziché gli sberleffi del tiratore e le bestemmie del portiere battuto, si sente solamente un terribile “crack”; il ginocchio di Padovano ha ceduto. Lui non lo sa ancora, ma in quel momento, la sua carriera di calciatore è finita.

«Era la vigilia dei Mondiali del 1998 ed il Mister Maldini mi teneva in grande considerazione. Dai, diciamo che sono stato la fortuna di Vieri. Perché, probabilmente, se ci fossi stato anch’io avrebbe giocato meno».

La convalescenza è lunga, ritorna in campo per la Supercoppa Italiana, in agosto, contro il Vicenza ed in Coppa Italia, contro il Brescello, ma il ginocchio gli fa ancora male, troppo male e non gli permette quegli scatti brucianti che lo rendevano imprendibile. Domenica 14 settembre 1997, stadio “Olimpico” di Roma: Padovano viene sostituito al 26’ del secondo tempo da Amoruso e non vestirà mai più la maglia bianconera. Qualche settimana dopo, infatti, verrà ceduto al Crystal Palace, in Inghilterra, dove rimarrà per una sola stagione (10 presenze ed 1 goal) , prima di emigrare in Francia al Metz, con il quale in due stagione mette insieme solamente 9 presenze e 4 goal. Ritorna in patria, al Como in C1; gioca solamente qualche mese, 12 presenze e 2 goal e poi abbandona l’attività.

I suoi numeri in maglia bianconera: 63 presenze e 18 goal, 2 scudetti, 1 Champions League, 1 Supercoppa Europea ed 1 Supercoppa Italiana. Numeri che non rendono giustizia a questo sfortunatissimo campione

padovano.jpg

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Oh-oh,oh-oh,Michele Padovano,oh-oh,oh-oh,Michele Padovano.....

 

Quanto l'ho cantata!

 

Grande Michele, grande e bellissimo ricordo.

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era veramene bravo, visto giocare tante volte, forte tecnicamente era la stella del cosenza che si apprestava a ritornare in B...

 

ed alla fine ha avuto onori e glorie, ma il fatto del vizietto di divertirsi oltre il dovuto era vera, ricordo che di marzio andava a bussargli a qualsiasi ora di notte alla porta di casa per vedere se ci stava...

 

poche volte lo trovava...

 

:d

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a me è sempre piaciuto... avercelo ora giocherebbe di certo titolare .ok

 

i comportamenti fuori dal campo dicono che non fossero i migliori ma io lo valuto per quello che faceva in campo con la maglia della juve .ok

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Grande giocatore...arrivato troppo tardi in una grande squadra..,poi la sfortuna ha fatto la sua parte... So che un po' di anni fa ha avuto problemi con la giustizia...che si sa?Avrà risolto?

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Per me è e rimane il più forte dodicesimo uomo che abbia visto alla juve.

Letale come pochi, ha avuto molta sfortuna nel momento cruciale della carriera.

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Grande giocatore...arrivato troppo tardi in una grande squadra..,poi la sfortuna ha fatto la sua parte... So che un po' di anni fa ha avuto problemi con la giustizia...che si sa?Avrà risolto?

Trovato su Wikipedia << Dopo aver appeso le scarpette al chiodo, è rimasto a lavorare nel mondo del calcio. La prima esperienza manageriale fu nei quadri della Reggiana nel 2002. Nel 2005 ricopre il ruolo di direttore sportivo nel Torino guidato da Giovannone, fino alla cessione della società ad Urbano Cairo. Da febbraio fino a maggio del 2006 è stato anche dirigente sportivo dell'Alessandria. In questo periodo viene coinvolto in problemi giudiziari. Infatti viene arrestato nell'ambito di una inchiesta della Procura di Torino su un traffico di hashish, accusato di avere un ruolo nell'organizzazione a delinquere che spacciava la droga giunta dal Marocco attraverso la Spagna[1]. Insieme a lui furono inizialmente coinvolti anche Nicola Caricola e Gianluca Vialli, anche loro ex juventini. Tuttavia, in seguito ad ulteriori indagini, Padovano non risulterebbe avere nulla a che fare col traffico di hashish, ad ogni modo la vicenda non si è ancora conclusa. Nel 2010 torna a lavorare nel mondo del calcio venendo assunto come direttore sportivo dalla Pro Patria, ma il 15 giugno 2010 rassegna le dimissioni.>>

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Michele Padovano ooooooh ooohhh Michele Padovano oooooh oohhh !

 

HARLEY DAVIDSON...per me come i vari Vialli, Ravanelli , Del Piero, Jugovic, Conte, ecc è più che un calciatore ma un supereroe...chi come me aveva all'incica 8 anni l'anno della Champions sa sicuramente che sensazioni ed emozioni abbiamo provato a quell'età!good.gif

peccato per il grave infortunio successivo che di fatto gli tranciò la carriera ...arrivato tardi ai vertici e finito troppo presto...ma di certo un grandissimo..il gol con il Real è scolpito nei cuori di tutti i tifosi!good.gif

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grande attaccante, un vero combattente .sisi

 

purtroppo arrivò da noi che aveva già 30 anni...

 

il suo ricordo mi evoca uno dei periodi più felici della nostra storia :)

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una delle migliori riserve che abbiamo mai avuto

entrava e segnava

il gol al Real @@

un grande .ok

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Bel colpo di Moggi, se non erro. Lo pescò dalla Reggiana e fece molto bene. Una riserva di ottimo livello, per altro poco sponsorizzata dagli addetti ai lavori di allora.

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michele padovano si 'divertiva' a schiacciare i gatti con la sua porche. è un uomo senza valori.

 

fonte: lo so perchè giocava nella mia città, cosenza.

lo ha dichiarato pure mutti in un intervista.

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michele padovano si 'divertiva' a schiacciare i gatti con la sua porche. è un uomo senza valori.

 

fonte: lo so perchè giocava nella mia città, cosenza.

lo ha dichiarato pure mutti in un intervista.

era sempre fatto percio faceva queste cose

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borussia juventus settembre 1995

 

se non ricordo male stavamo perdendo 1 a 0 contro una squadra fortissima e favorita del girone. La juve sarebbe esplosa proprio da quella partita in poi

 

l'unica juve che abbia visto io che se anche stava perdendo non ti preoccupavi perchè eri sicuro di riuscire a ribaltare il risultato.

 

partita che probabilmente tutti ricordano per aver regalato al mondo del calcio europeo quel fenomeno di alessandro del piero, con il primo di quei gol che sono passati alla storia.(molti dei fenomeni da forum qui dentro neanche erano nati...sto invecchiando...)

 

molti meno ricordano invece chi pareggiò l'iniziale gol dell'ex moeller, proprio michele padovano oh oh --oh oh con un gol meraviglioso di testa in corsa al limite dell'area

 

http://www.youtube.com/watch?v=HkbnTsxg3nQ (minuto 6:35 circa)

 

 

uno dei più bei gol che io ricordi.

 

una partita che ci lanciò in quella cavalcata che avremmo potuto/dovuto ripetere nelle due stagioni successive.

 

dominavamo il calcio europeo, il real era una società in semidisgrazia e manchester si sapeva a malapena fosse una cittadina inglese.

 

 

si invecchia e si stava meglio quando si stava peggio...

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PS dimenticavo di ringraziare stefano per i sui post, una delle poche cose per cui vale ancora la pena entrare qui dentro in questi periodi

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michele padovano si 'divertiva' a schiacciare i gatti con la sua porche. è un uomo senza valori.

 

fonte: lo so perchè giocava nella mia città, cosenza.

lo ha dichiarato pure mutti in un intervista.

 

Appunto.

Ne avete avuti a decine di campioni e uomini veri, lasciate perdere questi personaggi.

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Michele Padovano...uno che segnava solo gol pesanti...di quello che facesse fuori dal campo non me ne frega un casso!oh oh oh oh Michele Padovano oh oh oh Michele Padovano!

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Un nome che rievoca bei ricordi. Grande riserva, magari fuori dal campo non era impeccabile, ma si faceva trovare sempre pronto, anche in Coppa dei Campioni.

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