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*38allori*

Sommario, piacere so francesco: le nostre letture a confronto

Post in rilievo

Adesso, Roland Deschain ha scritto:

Ne ho fatta qualcuno neanche tanto tempo fa. 😄

Sono un po' pieno da mesi :( però in compenso leggo parecchio, anche se molti thriller... Appena riesco aggiungo quelli letti dall'ultimo messaggio.

con i thriller mi inviti a nozze (PS Il tanto acclamato "La bestia"...3,5/5 non di più)

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3 minuti fa, papia ha scritto:

con i thriller mi inviti a nozze (PS Il tanto acclamato "La bestia"...3,5/5 non di più)

In realtà è quasi tutto Koontz... che io ho chiamato il piccolo King anche se è più vecchio. 😄

Sono a 25 libri letti, speravo di arrivare a 30 entro fine anno, sarà dura. :(

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Quest'anno ho letto pochissimo, riassumo

Trilogia Rising Sun di Pierce Brown: Piaciuta molto, simile ad hunger games all'inizio, per certi versi. Genere fantascienza\distopico.

Trilogia Il problema dei tre corpi di Liu Cixin: Mi mancava solo l'ultimo libro, in generale mi è piaciuta molto,

                                                                di genere fantascienza una grande storia che si dipana lungo diversi secoli.

                                                                 Attendo con curiosità la serie tv che uscirà nel 2024

Trilogia de Gli Eliminiatori di Brandon Sanderson: Mi ha un pò deluso, sopratutto per la fama che ha l'autore,

                                                                                         l'ho trovata molto basica, ho letto di molto meglio (vedere sopra)

I Miti del Nord di Neil Gaiman: Una versione romanzata di alcuni miti...del Nord appunto.

                                                       Mi rimarrà impresso sopratutto l'infamia di Loki che invece la Marvel mi stava facendo risultare simpatico.

                                                      Guarderò la seconda stagione di Loki sperando che muoia.

Apeirogon di Colum McCann : Molto bello, a metà tra romanzo e saggio,

                       la storia  (vera) di un padre israeliano e uno palestinese accomunati dalla perdita delle figlie piccole, la bimba israeliana uccisa in unattentato,

                       quella palestinese da un soldato israeliano. Il dolore che li accomuna li fa incontrare e diventare amici, insieme quindi si impegnano per

                       scardinare questa spirale di odio in cui sono intrappolati questi due popoli, raccontando in giro la loro storia.

                      

            

 

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Dario Ferrari, La ricreazione è finita

Salutato dalla critica come "la rinascita della letteratura italiana" (mecojoni!), in realtà è un buon libro, godibile, che scorre bene su due piani temporali (il presente e gli anni '70), ma che è tutt'altro che un nuovo inizio per la cultura di casa nostra.

Il ritmo è incalzante, però molto spesso l'autore si perde in citazioni dotte solo per dimostrare di conoscere certi autori (ad es. è frequente leggere "ora capisco cosa intedeva Tizio quando diceva..."). Il finale è bello ed inaspettato, ma ripeto, nulla che faccia gridare al miracolo o alla resurrezione della letteratura. 

P.S. ci sono citazioni sparse alle blatte nerazzurre e a Mourinho, oltre a qualche riferimento in negativo alla Juve, quindi deduco che l'autore tifi per quella squadra demmerda, il che non fa altro che dimostrare il mio assioma secondo cui i tifosi di quelli là sono gli unici (assieme ai napoletani) che sentono l'insopprimibile bisogno di manifestare il loro tifo (demmerda, giova sempre ribadirlo) ad ogni occasione, anche quando o dove non c'entra assolutamente nulla. 

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Sto seguendo una sfida lanciata dalla biblioteca del mio paese (o meglio, l'ho finita l'altro ieri sefz ) e ne approfitto per riepilogare qualche lettura fatta in sti mesi, sperando di condividere qualcosa di utile. .sisi

Ah, alla fine sono riuscito ad arrivare a 30 libri l'anno scorso :59:

 

I sogni non sono in discesa (S. moro): Come immaginabile, libro che parla di montagna, scalate, ma soprattutto della dimensione interiore e della sua crescita. Non mi dilungo tanto, dico che è una lettura consigliatissima per chi, come me, ritrova la pace interiore davanti alle cime e tra i boschi.

 

Il silenzio uccide (D. Koontz) e seguenti - 5 libri : Saga thriller in 5 volumi. Bella l'idea di fondo, ovvero (SPOILER MA NEANCHE TANTO, anche perché si capisce nelle prime 50 pagine, o nel risvolto di copertina...) la presenza di una cospirazione finalizzata al controllo della mente umana, avversata dall'eroina Jane Hawk. Avvincente, anche se secondo me frettolosa nella chiusura... L'impressione è che non sapesse più come uscirne e abbia affrettato un po' la cosa. Resta comunque una lettura piacevole.

 

Oppenheimer. Trionfo e caduta dell'inventore della bomba atomica (K. Bird, M. Sherwin): Il libro alla base del film trionfatore agli oscar. Dettagliat(issim)o, ripercorre la vita di J. R. Oppenheimer dal primo dopoguerra fino alla sua "caduta pubblica", sviscerandone la profondità psicologica e le vicende che l'hanno colpito, oltre a fornire un ritratto nient'affatto lusinghiero della politica statunitense. Meritevole, occhio è che luuuungo (siamo oltre le 700 pagine).

 

Le lacrime del drago (D. Koontz): Storia autoconclusiva, il buon Koontz immagina l'esistenza di un malvagio demiurgo terreno capace anche di fermare il tempo, ma tutto sommato capriccioso (è un ragazzino adolescente).

 

Giù nella valle (P. Cognetti): Storia affine a "le otto montagne", ma meno potente. Rimane comunque una lettura piacevole per chi "vive" la montagna.

 

Le montagne rosa (M. Ossini): Classico libro di Ossini sulla montagna, stavolta è di fatto una guida generale ai luoghi da visitare. Niente di particolare

 

Juventus. Un'ossessione italiana. (M. Zampini): Ebbene sì, ho letto ilbro di zampini. sefz

 

Non è un paese per vecchi (C. McCarthy): Grossa, grossa, grossissima delusione. Libro che ho trovato noiosissimo, con personaggi piatti ed una storia inverosimile. Finirlo è stata un'agonia, e per fortuna è breve. Per me McCarthy rimarrà quello de "La strada".

 

...che Dio perdona a tutti (Pif): Libro senza né arte né parte, letto per necessità di sfida. Storiella cittadina del confronto tra due ambienti sociali lontani e del diverso modo di vivere la religione: uno la vive per dovere e per apparenza, l'altro non ci crede ma alla fine... Vabbè, non faccio spoiler. Lettura carina da spiaggia e svago, poco più.

 

Il grande Gatsby (F. Scott Fitzgerald): classico degli anni Venti, non mi ha fatto impazzire, come in generale tutto lo stile narrativo di quei tempi. La storia si sviluppa principalmente tramite i dialoghi tra i personaggi, tra i quali "spicca" Gatsby, e francamente non ho ancora capito perché. Dalla sinossi, dovrebbe essere un ritratto dissacrante della vacuità degli USA nel periodo del proibizionismo, ma sinceramente ho fatto fatica a coglierlo... Mi sono trascinato per finirlo, non lo consiglierei.

 

Fiore di roccia (I. Tuti): Libro abbastanza famoso, racconta una storia ispirata alla vicenda delle portatrici carniche della prima guerra mondiale, in particolare nel paese di Timau. Amaro, inevitabilmente trattandosi di prima guerra mondiale, mescola vicende di trincea, emozioni, dinamiche sociali in un sapiente canovaccio. Per me un "must read" per chi, come me, sente le vicende della prima guerra mondiale così vicine (il piave e il monte grappa sono praticamente fuori casa mia).

 

L'ultimo carnevale (P. Malaguti): Distopico ambientato in una Venezia sommersa e trasformata di fatto in un parco giochi, in cui resistono ancora dei gruppi che la rivorrebbero "viva". L'idea è bella, anche se secondo me avrebbe meritato uno sviluppo ancora più ampio, ma la completa comprensione del testo richiede la conoscenza del dialetto, che l'autore fa spesso usare ai protagonisti.

 

Uomini e topi (J. Steinbeck): Non serve che mi dilunghi, il libro è famosissimo, anche se decisamente breve (poco più di 100 pagine). Amaro e disilluso, è un piccolo ritratto dell'america post depressione del '29, ampliato poi in "Furore", in cui si muovono personaggi alquanto peculiari, disposti a tutto pur di racimolare qualche soldo, col sogno di una vita migliore. Mi è piaciuto, a differenza di altri classici letti nel recente passato.

 

Bella mia (D. Di Pietrantonio): Primo libro dell'autrice abruzzese, scritto per "elaborare il lutto del terremoto de L'aquila", come da lei stessa dichiarato. Forse la sparo grossa, ma ritrovo in lei uno stile quasi King-iano: asciutto, dritto alle emozioni e con descrizioni senza troppi fronzoli. La storia è quella di Caterina, una donna che si ritrova a fare i conti col nipote che nella tragedia ha perso la madre Olivia, sua sorella gemella, oltre a sentire il bisogno di un profondo viaggio interiore di elaborazione e crescita. Brava, la inserisco tra i miei autori italiani preferiti, forse anche per il legame che ho con l'Abruzzo e la montagna.

 

Neverworld (M. Pessl): Romanzo young adult, richiesto dalla challenge. Non è male, per il genere letterario. La storia parla di un gruppo di ragazzi bloccati in una sorta di limbo tra la vita e la morte, nel quale dovranno compiere una scelta, per arrivare alla quale affronteranno un lungo processo di elaborazione interiore e di rivelazione di segreti prima di allora inconfessati.

 

Spingendo la notte più in là (M. Calabresi): Il libro è una lunga confessione/riflessione del figlio del povero commissario Luigi Calabresi, ammazzato (alle spalle, da bravi vigliacchi) da lotta continua nel 1972. Personalmente mi ha lasciato una grande rabbia, perché delle famiglie delle vittime non è mai importato niente a nessuno.

 

La morte in banca (G. Pontiggia): Libro consigliatomi da mia moglie. E' una raccolta di racconti sulla disumanizzazione e lo spaesamento dell'uomo durante il boom economico, in particolare nell'ambiente bancario e affini. Scorrevole e amaro, ennesimo contributo ad un tema che ha permeato tutto il Novecento e che tuttora è molto sentito.

 

Da aggiungere a questi la graphic novel de L'ombra dello scorpione.

 

@papia va bene come contributo? uum

 

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1 ora fa, Roland Deschain ha scritto:

Sto seguendo una sfida lanciata dalla biblioteca del mio paese (o meglio, l'ho finita l'altro ieri sefz ) e ne approfitto per riepilogare qualche lettura fatta in sti mesi, sperando di condividere qualcosa di utile. .sisi

Ah, alla fine sono riuscito ad arrivare a 30 libri l'anno scorso :59:

 

I sogni non sono in discesa (S. moro): Come immaginabile, libro che parla di montagna, scalate, ma soprattutto della dimensione interiore e della sua crescita. Non mi dilungo tanto, dico che è una lettura consigliatissima per chi, come me, ritrova la pace interiore davanti alle cime e tra i boschi.

 

Il silenzio uccide (D. Koontz) e seguenti - 5 libri : Saga thriller in 5 volumi. Bella l'idea di fondo, ovvero (SPOILER MA NEANCHE TANTO, anche perché si capisce nelle prime 50 pagine, o nel risvolto di copertina...) la presenza di una cospirazione finalizzata al controllo della mente umana, avversata dall'eroina Jane Hawk. Avvincente, anche se secondo me frettolosa nella chiusura... L'impressione è che non sapesse più come uscirne e abbia affrettato un po' la cosa. Resta comunque una lettura piacevole.

 

Oppenheimer. Trionfo e caduta dell'inventore della bomba atomica (K. Bird, M. Sherwin): Il libro alla base del film trionfatore agli oscar. Dettagliat(issim)o, ripercorre la vita di J. R. Oppenheimer dal primo dopoguerra fino alla sua "caduta pubblica", sviscerandone la profondità psicologica e le vicende che l'hanno colpito, oltre a fornire un ritratto nient'affatto lusinghiero della politica statunitense. Meritevole, occhio è che luuuungo (siamo oltre le 700 pagine).

 

Le lacrime del drago (D. Koontz): Storia autoconclusiva, il buon Koontz immagina l'esistenza di un malvagio demiurgo terreno capace anche di fermare il tempo, ma tutto sommato capriccioso (è un ragazzino adolescente).

 

Giù nella valle (P. Cognetti): Storia affine a "le otto montagne", ma meno potente. Rimane comunque una lettura piacevole per chi "vive" la montagna.

 

Le montagne rosa (M. Ossini): Classico libro di Ossini sulla montagna, stavolta è di fatto una guida generale ai luoghi da visitare. Niente di particolare

 

Juventus. Un'ossessione italiana. (M. Zampini): Ebbene sì, ho letto ilbro di zampini. sefz

 

Non è un paese per vecchi (C. McCarthy): Grossa, grossa, grossissima delusione. Libro che ho trovato noiosissimo, con personaggi piatti ed una storia inverosimile. Finirlo è stata un'agonia, e per fortuna è breve. Per me McCarthy rimarrà quello de "La strada".

 

...che Dio perdona a tutti (Pif): Libro senza né arte né parte, letto per necessità di sfida. Storiella cittadina del confronto tra due ambienti sociali lontani e del diverso modo di vivere la religione: uno la vive per dovere e per apparenza, l'altro non ci crede ma alla fine... Vabbè, non faccio spoiler. Lettura carina da spiaggia e svago, poco più.

 

Il grande Gatsby (F. Scott Fitzgerald): classico degli anni Venti, non mi ha fatto impazzire, come in generale tutto lo stile narrativo di quei tempi. La storia si sviluppa principalmente tramite i dialoghi tra i personaggi, tra i quali "spicca" Gatsby, e francamente non ho ancora capito perché. Dalla sinossi, dovrebbe essere un ritratto dissacrante della vacuità degli USA nel periodo del proibizionismo, ma sinceramente ho fatto fatica a coglierlo... Mi sono trascinato per finirlo, non lo consiglierei.

 

Fiore di roccia (I. Tuti): Libro abbastanza famoso, racconta una storia ispirata alla vicenda delle portatrici carniche della prima guerra mondiale, in particolare nel paese di Timau. Amaro, inevitabilmente trattandosi di prima guerra mondiale, mescola vicende di trincea, emozioni, dinamiche sociali in un sapiente canovaccio. Per me un "must read" per chi, come me, sente le vicende della prima guerra mondiale così vicine (il piave e il monte grappa sono praticamente fuori casa mia).

 

L'ultimo carnevale (P. Malaguti): Distopico ambientato in una Venezia sommersa e trasformata di fatto in un parco giochi, in cui resistono ancora dei gruppi che la rivorrebbero "viva". L'idea è bella, anche se secondo me avrebbe meritato uno sviluppo ancora più ampio, ma la completa comprensione del testo richiede la conoscenza del dialetto, che l'autore fa spesso usare ai protagonisti.

 

Uomini e topi (J. Steinbeck): Non serve che mi dilunghi, il libro è famosissimo, anche se decisamente breve (poco più di 100 pagine). Amaro e disilluso, è un piccolo ritratto dell'america post depressione del '29, ampliato poi in "Furore", in cui si muovono personaggi alquanto peculiari, disposti a tutto pur di racimolare qualche soldo, col sogno di una vita migliore. Mi è piaciuto, a differenza di altri classici letti nel recente passato.

 

Bella mia (D. Di Pietrantonio): Primo libro dell'autrice abruzzese, scritto per "elaborare il lutto del terremoto de L'aquila", come da lei stessa dichiarato. Forse la sparo grossa, ma ritrovo in lei uno stile quasi King-iano: asciutto, dritto alle emozioni e con descrizioni senza troppi fronzoli. La storia è quella di Caterina, una donna che si ritrova a fare i conti col nipote che nella tragedia ha perso la madre Olivia, sua sorella gemella, oltre a sentire il bisogno di un profondo viaggio interiore di elaborazione e crescita. Brava, la inserisco tra i miei autori italiani preferiti, forse anche per il legame che ho con l'Abruzzo e la montagna.

 

Neverworld (M. Pessl): Romanzo young adult, richiesto dalla challenge. Non è male, per il genere letterario. La storia parla di un gruppo di ragazzi bloccati in una sorta di limbo tra la vita e la morte, nel quale dovranno compiere una scelta, per arrivare alla quale affronteranno un lungo processo di elaborazione interiore e di rivelazione di segreti prima di allora inconfessati.

 

Spingendo la notte più in là (M. Calabresi): Il libro è una lunga confessione/riflessione del figlio del povero commissario Luigi Calabresi, ammazzato (alle spalle, da bravi vigliacchi) da lotta continua nel 1972. Personalmente mi ha lasciato una grande rabbia, perché delle famiglie delle vittime non è mai importato niente a nessuno.

 

La morte in banca (G. Pontiggia): Libro consigliatomi da mia moglie. E' una raccolta di racconti sulla disumanizzazione e lo spaesamento dell'uomo durante il boom economico, in particolare nell'ambiente bancario e affini. Scorrevole e amaro, ennesimo contributo ad un tema che ha permeato tutto il Novecento e che tuttora è molto sentito.

 

Da aggiungere a questi la graphic novel de L'ombra dello scorpione.

 

@papia va bene come contributo? uum

 

non saprei da dove cominciare caro amico sezione biblioteca. Posso solo mettere in ordine di lettura qualcosa sulla quale hai attirato la mia attenzione...non so perchè,..ma Neverworld in cima

 

 

grazie ancora!

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16 minuti fa, papia ha scritto:

non saprei da dove cominciare caro amico sezione biblioteca. Posso solo mettere in ordine di lettura qualcosa sulla quale hai attirato la mia attenzione...non so perchè,..ma Neverworld in cima

Può andar bene come inizio, è gradevole non troppo pesante .ok

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Non so se ho mai partecipato, ma nel dubbio .sisi 

Gli ultimi libri che ho potuto leggere per "piacere" e non perché obbligato da un programma d'esame all'università sono stati la saga di The Witcher 

Niente di sensazionale, ma comunque divertenti e scorrevoli 

Prima ancora avevo letto tutta la saga del Prof.Langdon di Dan Brown 

Devo dire che l'unico film che hanno azzeccato è stato il Codice Da Vinci, gli altri in confronto ai libri sono robaccia 

(Detto che alla parte dell'elicottero di Angeli e Demoni volevo buttare il libro dalla finestra .ghgh ) 

In generale una bella lettura, anche se ho la sensazione che in certi punti siano un po' troppo americanata 

E soprattutto, una volta capito "lo schema" ho praticamente azzeccato chi fosse il cattivone in tutti i libri dopo 20 pagine .ghgh 

 

 

Tra quelli che ho dovuto leggere "per forza" vi consiglio "Il tamburo di Latta" di Guenter Grass, spettacolare .sisi 

Descrive la storia di Danzica e dei suoi abitanti piccolo borghesi nell'era pre e post seconda guerra mondiale dal punto di vista del nano Oscar, che passa il tempo suonando il suo tamburo di latta 

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Non sapevo che il forum avesse uno spin-off intellettualoide! .ghgh 

 

anyway, appena finito V13 di E. Carrère per rinfrescare il francese: assai consigliato.

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15 ore fa, Doktor Flake ha scritto:

Non so se ho mai partecipato, ma nel dubbio .sisi 

Gli ultimi libri che ho potuto leggere per "piacere" e non perché obbligato da un programma d'esame all'università sono stati la saga di The Witcher 

Niente di sensazionale, ma comunque divertenti e scorrevoli 

Prima ancora avevo letto tutta la saga del Prof.Langdon di Dan Brown 

Devo dire che l'unico film che hanno azzeccato è stato il Codice Da Vinci, gli altri in confronto ai libri sono robaccia 

(Detto che alla parte dell'elicottero di Angeli e Demoni volevo buttare il libro dalla finestra .ghgh ) 

In generale una bella lettura, anche se ho la sensazione che in certi punti siano un po' troppo americanata 

E soprattutto, una volta capito "lo schema" ho praticamente azzeccato chi fosse il cattivone in tutti i libri dopo 20 pagine .ghgh 

 

 

Tra quelli che ho dovuto leggere "per forza" vi consiglio "Il tamburo di Latta" di Guenter Grass, spettacolare .sisi 

Descrive la storia di Danzica e dei suoi abitanti piccolo borghesi nell'era pre e post seconda guerra mondiale dal punto di vista del nano Oscar, che passa il tempo suonando il suo tamburo di latta 

mamma mia la roba dell'elicottero è un misto di americanata e horror letterario (inteso come una idea horrorifica!)

Cmq, nelle zone thriller che ho letto ultimamente, e che più mi si addicono, 3,5/5 per "Il metodo del Becchino" proprio perchè, di un libro, la CHIUSURA è importante tanto quanto lo svolgimento

Ora sto leggendo, soprattutto per "affetto", l'ultimi di Ricciardi di De Giovanni e poi ho un paio di cose più "impegnate".

Ho sta roba mentale che alterno "le mie indagini cruente" a cose più impegnate

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Ah, e ho tentato di iniziare "Notre Dame de Paris" di Hugo 

Ora, sarà che era sera tardi, ma ho retto qualcosa come 4 pagine e mi sono perso mentre descriveva non so quale opera architettonica 

Magari ci riproverò un giorno 

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Il 21/3/2024 Alle 23:41, Lagavulin84 ha scritto:

Non sapevo che il forum avesse uno spin-off intellettualoide! .ghgh 

 

anyway, appena finito V13 di E. Carrère per rinfrescare il francese: assai consigliato.

Molto bello, crudo come piace a me, mi ha riportato con la mente alle bruttissime sensazioni provate in quella notte maledetta e nei giorni seguenti.

 

è riuscito perfino a strapparsi un sorriso (amaro) quando racconta che, ben prima del fatto, la mente delle stragi venne arrestato dalla polizia belga, gli chiesero se aveva in progetto un attentato e, alla ovvia risposta "no" venne rilasciato...

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