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jouvans

#VSCafe - Lo Spazio Tattico di VS - MEGA ANALISI TATTICO-FOTOGRAFICA DI COMO-JUVENTUS CON SLIDE E COMMENTO (pag.164)

Post in rilievo

3 hours ago, jouvans said:

MEGA ANALISI TATTICO FOTOGRAFICA DI COMO-JUVENTUS

PARTE 2

 

LE COSE FATTE BENE (SOLO A META’ PERO’..)


A) L’IMPORTANZA DEL MOVIMENTO SENZA PALLA E DELL’ATTACCO ALLA PROFONDITA’

 

11-Attacco-profondit-gol-David.jpg

 

Qui, con la difesa del Como molto statica (vera debolezza del Como di cui avevamo parlato anche nel pre-gara e che noi non abbiamo adeguatamente sfruttato), Koop detta il passaggio in profondità, la difesa del Como è tagliata fuori e David segna l’illusorio gol dell’1-1. Il VAR conferma che Koop aveva mezzo corpo al di là. Ma il punto è che, se questa cosa invece che due volte a partita la fai 10/15 (non dico 20, 30 o 50.. ma anche solo una decina di volte..) ecco che stressi la difesa avversaria, la abbassi, la intimorisci e soprattutto su 10 volte che lo fai, non è che tutte e 10 le volte ci saranno quei 20 cm di busto di Koop in fuorigioco, eh? 😉

 

12-Attacco-profondit-Thuram.jpg

 

Anche qui ad esempio, nella palla gol probabilmente più pulita che abbiamo avuto con Thuram che calcerà praticamente dal dischetto del rigore mettendo fuori di pochissimo, vediamo di nuovo la linea del Como troppo statica, che non fa l’elastico e dunque con un passaggio anche piuttosto semplice, Kalulu mette praticamente in porta Thuram che, appunto, aveva attaccato quello spazio.

Questo esempio è indicativo di due cose importanti: 1) ovviamente di quanto, anche con solo un semplice passaggio, se si attacca bene lo spazio, si possa andare in porta senza troppi fronzoli 2) di come anche uno che non è propriamente Modric e cioè Kalulu, se i compagni si muovono, allora i famosi passaggi di 3 metri li sa fare.. figurarsi allora Kenan, Chico o Zhegrova.. il punto dunque non è saper fare quei passaggi “sennò sono scarsi”, ma muoversi per poterli fare. Quando li falliamo, non è perchè improvvisamente Modric è uscito dal corpo di Kalulu, ma semplicemente perché in assenza di movimenti, poi vengono fuori i limiti.. se ci si muove bene, si fa bella figura pure con Perrone e Kempf e magari si batte pure la Juve, come ci ha dimostrato Fabregas, altrimenti:
il movimento senza palla fa diventare forti pure gli scarsi. Senza movimento gli scarsi diventano ancora più scarsi e perfino il campione va in difficoltà ma, a differenza degli scarsi, se si incazza coi compagni almeno ha ragione” .ghgh (cit storica di un mio mister di gioventù, sempre vera ed attuale .sisi )

 

B) LA RELATIVA FACILITA' DI ARRIVARE NEGLI ULTIMI 20 METRI

 

13-Buono-sviluppo-mal-sfruttato.jpg


Chiudiamo il nostro “le cose buone fatte a metà”, con questa azione che è poi “sorella” di quella da cui nascerà il 2-0 del Como e cioè, la capacità di arrivare facilmente sulla trequarti o al cross corto/ravvicinato (effettivamente mai avuta in 3-4-2-1, almeno in questo senso qualcosa di buono il nuovo sistema ce l’ha fatto vedere). Infatti, siamo arrivati circa 20 volte (che è una enormità) a condurre palla sino a poter crossare per il rimorchio del compagno ma… una volta un controllo di troppo di Chico, l’altra volta un movimento sbagliato in area, o ancora una ultima scelta non felice, ecc.. ci hanno davvero penalizzato, perché è strano arrivare una ventina di volte sul lato corto dell’area avversaria e chiudere la partita con zero gol fatti e zero parate significative del portiere avversario.. Anche qui: sviluppiamo bene, ripartiamo in parecchi e tutti fronte alla porta, ma alla fine (questa azione è solo un esempio, per carità) in questo caso sarà Chico a perdere un tempo di gioco prima di servire Yildiz e verrà chiuso da ben due difensori del Como che a quel punto, se perdi tempi di gioco, fanno anche in tempo a recuperarti.. ma le premesse, sia di approccio alla trequarti che all’area corta, ci sono; bisogna lavorarci, perché con gli esterni che fanno gli esterni (sì.. ma quando??) e con maggiore oliatura delle meccaniche, abbiamo mostrato che giocando a 4, almeno nei 20 metri finali ci arriviamo benino se non perfino bene. Il problema è sempre concretizzare e non farsi ripartire ed è lì il vero lavoro di preventive e di altro che vedremo ora sul 2-0 del Como che di fatto chiude la gara..

 

E DUNQUE ECCOLO QUI: IL 2-0 DEL COMO (IN 4 FRAMES)

 

14-Azione-2-0-Como-parte-1.jpg

L’azione, come vediamo, inizia un po’ dove avevamo lasciato al punto precedente e cioè: buona fluidità e arriviamo anche in maniera potenzialmente pericolosa sull’area corta. Stavolta (udite udite) è Kenan a sbagliare la rifinitura (il record è comunque di Chico con 8..)

 

15-Azione-2-0-Como-parte-2.jpg
Avendo portato troppi uomini sopra palla e soprattutto non facendo mai le preventive ecco che, come da foto, tocca “scappare all’indietro” che è l’incubo di ogni allenatore

 

16-Azione-2-0-Como-parte-3.jpg

Come detto, non facciamo mai le preventive. In questo caso ci dimentichiamo di farla su uno qualsiasi del Como, cioè un certo Nico Paz. La fascia di competenza è quella di Cambiaso che però non fa preventiva e neanche presidia la zona (lo so.. di nuovo Cambiaso.. spiace dirlo perché mi sento come il bullo della scuola che picchia il bimbo del primo anno ed è per me una sensazione sgradevole, altra cosa di cui Cambiaso prima o poi dovrà rendere conto perché non è giousto che io mi senta così str…o  solo perché guardo una partita di pallone e commento, banalmente, quel che vedo)..
Ma tant’è.. ormai Nico Paz, senza preventiva e fronte alla porta, può partire in campo aperto..

 

17-Azione-2-0-Como-parte-4.jpg

Cambiaso, vuoi perché sa cos’ ha fatto (semicit .ghgh ) e vuoi perché è comunque l’uomo di zona più vicino, prova affannosamente il recupero, ma a quel punto Paz ha l’inerzia di corsa favorevole, l’uno contro uno in conduzione fronte pronta e dunque non gli è neanche così difficile rientrare sul sinistro per far fuori Cambiaso. Poi l’esecuzione finale è solo merito suo ovviamente.

 

CONCLUSIONI

La Juve ha provato a fare qualcosa di diverso e non tutto è da buttare. Come detto, si è provato (seppur non sempre bene) a pressare, qualche volta (cosa non banale) abbiamo costretto una squadra molto spagnola come il Como a buttar via la palla, ecc.. ma non abbastanza da far lor male.
Stessa cosa sulle nostre transizioni. Non malvage, anche abbastanza continue, con qualche accenno di attacco allo spazio per noi sin qui inedito. Anche buona facilità di arrivare sul lato corto dell’area o sulla trequarti. Ma alla fine: siamo mancati su un banale calcio piazzato, nonostante la mole prodotta siamo stati arruffoni e improvvisatori come sempre (tanto più con un modulo nuovo e non così banale come il 4-1-4-1) e, pur seminando qualcosina e tentando cose anche interessanti, alla fine abbiamo prodotto pochissimo. Oltretutto, finchè non capiremo che il pressing va fatto diversamente e che la squadra, sia in possesso che in non possesso, deve restrare sempre mooolto più corta e fare le maledette preventive (che già a Verona erano state un incubo), soffriremo sempre.

Dunque, un risultato nettamente negativo, certamente meritato da parte del Como, ma che forse ci penalizza un pochino al di là dei nostri pur larghi demeriti, perché stavolta a calcio ci si è provato anche a giocare, ma troppo sulla falsariga del “vorrei ma non posso” che alla fine ci ha puniti, anche perché, se parti al terzo minuto, con un modulo nuovo , su un campo ostico e pronti via al minuto 3 sei già sotto 1-0 su un banale piazzato, allora tutto diventa l’Everest.. a 3, a 4, o a 5 dietro che sia…

Grazie, come al solito. Un superlavoro (pensa che non immaginavo esistesse il 4-1-4-1...).

 

Due osservazioni:

 

1) sul primo gol ce la prendiamo tutti con Kalulu e va bene: ma abbiamo visto a che distanza è Locatelli da Nico Paz che fa il cross e la postura del corpo? Sembra Carla Fracci a 80 anni sul palco: e qui l'allenatore non ha alcuna responsabilità; stessa cosa per Chico: se perdi 8 palloni nella fase finale dell'azione, forse è proprio il giocatore che ha limiti concettuali, e anche qui l'allenatore non c'entra...

 

2) abbiamo cambiato modulo, si sono viste cose interessanti...e abbiamo perso: ma allora non vale la pena restare sulle cose note (3-4-2-1), mettere i giocatori nelle loro posizioni e provare un undici stabile per dare due o tre certezze ai giocatori, senza inventarsi nulla a metà stagione quando hai sempre giocato in un altro modo? E qui sì che l'allenatore è responsabile...Si cita Ranieri come esempio di cambio allenatore. Ma Ranieri questo ha fatto con una rosa di qualità media. Ha messo i giocatori nelle loro posizioni, ha manifestato autorevolezza e dato certezze all'ambiente.

 

E così vengo anche alla domanda dell'utente (mi pare Carlein) sulle percentuali con cui allocare i meriti del successo (o i demeriti dell'insuccesso) di una stagione. Ipotizzando di non avere fenomeni in squadra la risposta è molto semplice per me: 33,3% la dirigenza, 33,3% l'allenatore e 33,3% i giocatori (con il restante 0,1% da intestare ai tifosi...).

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5 minuti fa, Lohengrin ha scritto:

Grazie, come al solito. Un superlavoro (pensa che non immaginavo esistesse il 4-1-4-1...).

 

Due osservazioni:

 

1) sul primo gol ce la prendiamo tutti con Kalulu e va bene: ma abbiamo visto a che distanza è Locatelli da Nico Paz che fa il cross e la postura del corpo? Sembra Carla Fracci a 80 anni sul palco: e qui l'allenatore non ha alcuna responsabilità; stessa cosa per Chico: se perdi 8 palloni nella fase finale dell'azione, forse è proprio il giocatore che ha limiti concettuali, e anche qui l'allenatore non c'entra...

 

2) abbiamo cambiato modulo, si sono viste cose interessanti...e abbiamo perso: ma allora non vale la pena restare sulle cose note (3-4-2-1), mettere i giocatori nelle loro posizioni e provare un undici stabile per dare due o tre certezze ai giocatori, senza inventarsi nulla a metà stagione quando hai sempre giocato in un altro modo? E qui sì che l'allenatore è responsabile...Si cita Ranieri come esempio di cambio allenatore. Ma Ranieri questo ha fatto con una rosa di qualità media. Ha messo i giocatori nelle loro posizioni, ha manifestato autorevolezza e dato certezze all'ambiente.

 

E così vengo anche alla domanda dell'utente (mi pare Carlein) sulle percentuali con cui allocare i meriti del successo (o i demeriti dell'insuccesso) di una stagione. Ipotizzando di non avere fenomeni in squadra la risposta è molto semplice per me: 33,3% la dirigenza, 33,3% l'allenatore e 33,3% i giocatori (con il restante 0,1% da intestare ai tifosi...).

Sul primo punto: i giocatori vanno adeguatamente istruiti, catechizzati, direi scolarizzati. Se sbagliano l'allenatore li deve correggere, se continuano a sbagliare è perché: 1- sono delle capre. 2 - il docente non è all'altezza. 3 - entrambe le cose.

Frase di rito: "vogliamo bene a Igor, ma......."

E' un "ma" bello grande eh.

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21 minutes ago, crazyforjuve said:

Sul primo punto: i giocatori vanno adeguatamente istruiti, catechizzati, direi scolarizzati. Se sbagliano l'allenatore li deve correggere, se continuano a sbagliare è perché: 1- sono delle capre. 2 - il docente non è all'altezza. 3 - entrambe le cose.

Frase di rito: "vogliamo bene a Igor, ma......."

E' un "ma" bello grande eh.

Finché si accusa Tudor di non organizzare il pressing alto o le preventive sono d'accordo al millimetro (e penso di aver espresso altre volte il n modo chiaro il mio pensiero su Igor).

 

Ma è anche vero che stiamo parlando di professionisti che guadagnano milioni, non di ragazzi delle giovanili. Se Tudor deve spiegare a Locatelli di aggredire l'avversario senza lasciargli il tempo della giocata (soprattutto se è il più forte della squadra) o dire a Chico che non deve intestardirsi a dribblare anche il raccattapalle (cosa che si dice ai ragazzini di 12 anni) abbiamo visioni diverse del gioco del calcio.

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5 minuti fa, Lohengrin ha scritto:

Finché si accusa Tudor di non organizzare il pressing alto o le preventive sono d'accordo al millimetro (e penso di aver espresso altre volte il n modo chiaro il mio pensiero su Igor).

 

Ma è anche vero che stiamo parlando di professionisti che guadagnano milioni, non di ragazzi delle giovanili. Se Tudor deve spiegare a Locatelli di aggredire l'avversario senza lasciargli il tempo della giocata (soprattutto se è il più forte della squadra) o dire a Chico che non deve intestardirsi a dribblare anche il raccattapalle (cosa che si dice ai ragazzini di 12 anni) abbiamo visioni diverse del gioco del calcio.

Perdonami, se non lo fanno certo che deve spiegarglielo, credo che sia pagato lautamente anche per questo. Se poi continuano a sbagliare, ripeto o sono delle capre senza speranza, oppure chi spiega non lo fa bene. In entrambi i casi siamo nei guai!

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5 hours ago, jouvans said:

MEGA ANALISI TATTICO FOTOGRAFICA DI COMO-JUVENTUS

PARTE 1

Dopo diverse settimane di scarse innovazioni tattiche, torno a fare le slide e lo faccio anche in maniera davvero “tecnica” e massiccia per questa partita che vuol dire tante cose: la prima sconfitta ufficiale di questa stagione, la sesta gara di fila senza vittorie e la prima con un nuovo sistema di gioco da parte di Tudor. Buona la volontà di fare qualcosa di diverso, di togliere un uomo dietro per avere maggiore fluidità, il tentativo di pressare un po’ più alti e di voler rivedere qualcosa nelle proprie idee precedenti con l’intento di migliorare.
Poi però, come abbiamo visto tutti e come meglio si vedrà dalle slide, chiaramente senza organizzazione, senza gli uomini giusti nei posti giusti e senza sfruttare ciò che di buono la situazione poteva offrire, ecco che invece, al di là delle suddette buone intenzioni, il risultato poi è stato ben altro…

 

COMINCIAMO DAL COME CI SIAMO DISPOSTI IN CAMPO

01-Il-nostro-4-1-4-1.jpg

Un po’ a sorpresa, non solo Tudor passa a 4 dietro (seppur, come lui stesso ha detto e come io posso confermare, solo “in certe situazioni di gioco”) ma, altra cosa un po' sorprendente, che fra i tanti possibili schieramenti a 4, si sia scelto, come vedremo, quello che fondamentalmente è stato un 4-1-4-1, piuttosto che un più semplice (dato che era la prima volta in assoluto..) assetto in 4-4-2, 4-3-3 o 4-2-3-1. Qui, seppure in fase di non possesso, si vede bene il 4-1-4-1, confermato poi anche nel post-gara dalle nostre posizioni medie.


02a-Costruzione-a-3.jpg

 

La costruzione infatti è per lo più stata infatti a tre o in 3+1 come si vede qui, con solo rare volte Locatelli ad aggiungersi come centrale per costruire a 4.

 

L’EPISODIO CHE INDIRIZZA SUBITO LA PARTITA: IL GOL DEL COMO AL MINUTO 3

 

02b-Gol-1-0-Como.jpg

 

Qui vediamo come sostanzialmente si siano create le coppie in area di rigore e, a conferma che anche creando le coppie, piuttosto che a zona, siano in realtà fondamentali l’attenzione, l’abitudine, ecc.. più della scelta del tipo di castello che si vuole costruire, si nota come Kalulu, nonostante non abbia un uomo e siano già “tutti presi”, guardi la palla, stringa troppo e non cerchi né con lo sguardo, né tanto meno col movimento, l’uomo che lo attacca alle spalle. Questo stringere troppo dei nostri difensori in zona traffico lo avevamo già visto al mondiale per club nel gol di Doku (e lì non fu su azione da fermo..) e lo avevamo visto anche nello schiacciamento dei mediani nei tanti tiri da fuori lasciati contro Dortmund e inperd. Di fatto son tutte situazioni diverse (calcio piazzato, azione manovrata, tiri da fuori) ma concettualmente l’errore di “schiacciamento” è sempre il medesimo.

 

IL CAPITOLO YILDIZ – CAMBIASO


03-Yildiz-terzino-01.jpg
 

Qui vediamo il classico giro palla (già non bellissimo di suo..) fra difensori da destra a sinistra, la palla finisce a Kelly che a quel punto ha lo scarico obbligato ma necessario e anche semplice sul terzino/quinto. Cambiaso però sta facendo la mezzala di regia (??!!) e così Yildiz deve farsi trenta metri indietro lui stesso per fornire “l’uscita del terzino” al posto di Cambiaso…

 

04-Yildiz-terzino-02.jpg


Qui andiamo di male in peggio.. non solo Cambiaso non consente lo scarico del terzino e fa di nuovo il “regista non necessario”, ma non si rende neanche conto di essere schermato da ben due giocatori del Como (nel riquadro). Nonostante questo, non si apre e anzi allarga le braccia verso Kelly come a dire “ehi, perché non me la passi?”.. il che chiaramente manderebbe in porta mezzo Como.. e dunque…

 

05a-Yildiz-terzino-03.jpg

 

…esatto.. è di nuovo Yildiz a dover fare il movimento da terzino 30 metri abbondanti dietro la sua posizione naturale, per garantire l’uscita del terzino al posto di Cambiaso.. poi ci chiediamo perché con la Turchia fa meraviglie e con noi è a quota 1 gol in campionato.. Questa situazione incresciosa si ripeterà almeno una dozzina di volte in partita

 

05b-Cambiaso-fa-la-cosa-giusta.jpg

 

Qui Cambiaso per una volta fa la cosa giusta, così che a tutti (compreso se stesso direi..) dovrebbe essere chiara la differenza.. accompagna infatti Yildiz più aperto così Yildiz può andare LUI STESSO ad occupare quel mezzo spazio, fronte alla porta, con possibilità di calciare, imbucare per Chico, o premiare la sovrapposizione proprio di Cambiaso. Qui Yildiz calcerà, in modo anche abbastanza pericoloso, ma senza trovare la porta.

 

EFFETTI COLLATERALI DELL’AVER SCELTO PROPRIO IL 4-1-4-1 CON QUESTI UOMINI


06-Thuram-uomo-pi-avanzato.jpg

 

07-Thuram-e-Koop-punte.jpg

 

Qui vediamo come, dato che nel 4-1-4-1 i due esterni stanno aperti, alla fine i due più vicini al centravanti siano i due… chiamiamoli “trequartisti”. Non è una stranezza per il 4-1-4-1, semmai la stranezza è aver scelto proprio, come dicevo in premessa, questo sistema piuttosto che altri.. il punto è che se il 4-1-4-1 lo fai con Thuram e Koop (??!!) poi capita questo e cioè: in un caso (prima foto) Thuram è l’uomo più avanzato dell’intera squadra (non Chico, Yildiz o David, ma Thuram..) e addirittura, come nel secondo caso che vediamo, succede che la coppia di attaccanti veri, con David che viene incontro, sia proprio evidenziato nei circoletti, con Thuram seconda punta e Koop centravanti.. chiaro che, pur avendo avuto buona fluidità in certi tratti di gara e pur essendo arrivati spesso o ad allargare per il cross ravvicinato o sulla trequarti avversaria (che sono alcune fra le poche note positive di questa trasferta), se poi però al momento decisivo in quella posizione ci sono loro, chiaro che poi “sono l’ultimo tocco e l’ultimo tiro che ci sono mancati” (cit Tudor). Eh.. Magari se si fosse scelto un diverso modulo tipo il 4-2-3-1 o il 4-3-3, a fare quell’ultimo tocco non ci sarebbe stato Thuram o Koop, ma Yildiz o Chico, con le differenze che tutti possiamo immaginare.. o anche solo in 4-1-4-1, ok.. ma mettendo nei due dietro la punta almeno uno di maggior tocco…

 

PRESSING SI’ - PRESSING NO

 

08-Pressing-01.jpg

 

Per concludere la fase 1 di questa mega-analisi, mi dedico ad un tema chiave di Tudor, della Juve e in generale del calcio contemporaneo e cioè: la pressione in fase di non possesso.
Come si vede da questa immagine (ed è un tema ricorrente sin qui della nostra annata..), gli uomini li portiamo anche.. qui addirittura sono in 6 nella metacampo avversaria. Ma, come vedete, non ci sono coppie, non c’è aggressività o altro, ma solo occupazione geografica della metacampo avversaria

 

09-Pressing-02.jpg

 

Così facendo il Como ha la facile uscita sull’esterno e poi riparte, anche perché loro lo scarico esterno ce l’hanno sempre, non avendo loro degli uomini di fascia che scorrazzano a random per il campo ma, banalmente, degli esterni che di lavoro fanno gli esterni..

 

10-Passaggio-laser-Como.jpg

 

Tutto sommato, l’uscita esterna è il minore dei mali perché se il pressing non è aggressivo, non prende i riferimenti e SOPRATTUTTO NON E’ DI SQUADRA, inclusi i difensori come suggerirebbe invece la mia firma lippiana, ecco che si crea la situazione tragica (che poi ad esempio, come vedremo, ricapiterà pure nel gol del 2-0) di una sorta di voragine fra i 6 che vengono a pressare e il resto della squadra e dunque con un solo banalissimo passaggio verticale il Como salta la nostra pressione, manda al bar ben 6 giocatori dei nostri (cioè il 60% dei nostri uomini di movimento!!) e può risalire subito il campo velocemente e fronte alla porta. Il pressing è così. Se lo fai bene è un’arma micidiale. Se invece lo fai male, diventa semmai un boomerang micidiale…

 

Un lavoro eccellente come sempre.

Il punto pressing si/no per me,come ho già detto due settimane fa,e' quello su cui Igor mi sta deludendo di più.

Non mi aspettavo certo un calcio champagne con lui(qualunque cosa voglia dire) ma una squadra aggressiva che morde le caviglie agli avversari,quello si.

Dalla sua esperienza al Marsiglia pensavo che fosse un allenatore abbastanza basico e pragmatico. Poche cose,fatte bene e comunque tanta tanta corsa e cattiveria agonistica. E prima che si mostri o tabelle di km percorsi mi riferisco alla qualità della corsa piuttosto che alla quantità. Forse mi sbagliavo o forse come si e' già detto e' lui che si e' un po' ammorbidito per non creare attriti nello spogliatoio. 

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8 ore fa, ZizouZidane ha scritto:

Perdonami, tra arrivare ottavi e arrivare terzi c’è una differenza abissale. Sarai d’accordo con me. 
Se il lavoro del tecnico determina l’ottavo posto oppure il terzo, direi che è enormemente decisivo. 

Non alla Juve dove l'unico posto ritenuto soddisfacente è il primo... ma arrivare primo con le squadre "da 5-8" delle quali parlava l'istruttore di jouvans è impresa assai ardua.

E infatti noi in questi anni sempre terzi o quarti siamo arrivati (che è il nostro obiettivo credibile per chi non è accecato "dall'amore del tifoso" parole di jouvans che condivido) quindi molto probabilmente vuole dire che la nostra rosa quello valeva,quello vale e gli allenatori che si sono succeduti hanno fatto il loro... qualcuno anche in situazioni ambientali difficili.

Tuttora siamo in una classifica cortissima a 4 punti dalla vetta e abbiamo perso 1 partita.

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7 minuti fa, carlein ha scritto:

Non alla Juve dove l'unico posto ritenuto soddisfacente è il primo... ma arrivare primo con le squadre "da 5-8" delle quali parlava l'istruttore di jouvans è impresa assai ardua.

E infatti noi in questi anni sempre terzi o quarti siamo arrivati (che è il nostro obiettivo credibile per chi non è accecato "dall'amore del tifoso" parole di jouvans che condivido) quindi molto probabilmente vuole dire che la nostra rosa quello valeva,quello vale e gli allenatori che si sono succeduti hanno fatto il loro... qualcuno anche in situazioni ambientali difficili.

Tuttora siamo in una classifica cortissima a 4 punti dalla vetta e abbiamo perso 1 partita.

Prendo atto che arrivare ottavi oppure terzi è la stessa cosa.

Registro e vado avanti.

😊

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