Andrea era un principe, un predestinato.
Era solare, educato e preparato, mai una parola fuori posto.
Nel periodo precedente alla diagnosi sulla sua malattìa, Andrea (come tutta la Juventus) non era brillante e fu contestato, anche aspramente, dagli ultrà. Fu il momento più basso e più becero della tifoserìa bianconera.
Ancora oggi ricordo quel momento e quello sguardo impaurito di un ragazzo che sapeva di non meritarsi quella violenza.
Il 30/04/1995 la Juve giocava a Firenze (corsi e ricorsi) e vinse mettendo il tassello definitivo su quello che poi sarebbe stato il primo trionfo di un decennio fantastico.