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  1. Il risultato alla fine è stato stretto ma, statistiche alla mano, sono stati 16 i tiri bianconeri in porta contro il Bodo: il dato più alto registrato da una squadra di Champions in trasferta negli ultimi anni. Per trovare una squadra che ha fatto lo stesso risultato in termini statistici bisogna andare al 26 novembre 2019 quando il Bayern Monaco fece lo stesso numero di tiri sul campo della Stella Rossa. A Bodø a guidare l’assalto sono stati Conceição e Yildiz con 3 tiri a testa.
  2. Durante il riscaldamento proprio Vlahovic ha avvertito un nuovo fastidio muscolare che ha quindi spazzato via ogni pensiero di suo reale utilizzo a partita in corso. Niente di grave in ogni caso, tanto che ieri al rientro non si sono resi necessari nemmeno i classici esami strumentali al J Medical. Ma le condizioni di Vlahovic verranno comunque monitorate con estrema attenzione in questi giorni, senza forzare o correre alcun rischio. Ecco perché per il momento rimane in dubbio la sua presenza sabato contro il Cagliari dove Spalletti ora può contare ancora di piu su David e Openda che si sono sbloccati.
  3. Vive una condizione di precariato, dal punto di vista contrattuale. L'accordo scade a giugno 2026. Per Tudor era un giocatore importante, per Spalletti è essenziale, McKennie non si preoccupa del futuro: «Mi piace la Juve, sto bene qui e voglio aiutare la squadra fino a fine stagione, poi vedremo». Gli interessa solo giocare ma la Juve sa che dovrà incontrarlo presto per pianificare il domani.
  4. Nella notte di Bodo a Miretti è stato chiesto di accendere la luce in fase di impostazione. Una missione compiuta e non solo per le geometrie. Ma perché Miretti ha portato in campo quella quota di juventinità vera, autentica, anche nei momenti di difficoltà. Classe 2003, tra i più giovani di una giovane Juve, ha lottato e alzato la voce se necessario per aiutare i compagni di squadra a cambiare marcia e atteggiamento nel secondo tempo, facendo la differenza insieme a Yildiz. E non è un caso se solo dopo la sua uscita dal campo poi siano di nuovo saltati i riferimenti. Insomma, Miretti è tornato, pronto com’è a sentirsi grande tra i grandi, a confermarsi uno da Juve.
  5. Bremer aumenterá i carichi e ora sente più vicino il rientro: questa per il brasiliano può essere l'ultima settimana di differenziato e l’obiettivo è sempre tornare tra i convocati per il match di Napoli del 7 dicembre. Il rapporto con Spalletti è ottimo: la svolta passerà anche dal centrale con il quale potrà affinare il passaggio della difesa a 4.
  6. Il nuovo nome, stavolta emerso dalla Germania, è destinato a far rumore. Già in ottica gennaio. La Juventus segue Alex Toth, 20 anni, centrocampista centrale del Ferencvaros. Su di lui c’è mezza Bundesliga, ed è un fattore che sta influenzando pure il prezzo finale, ora fissato intorno ai 15 milioni.
  7. Openda e David hanno ritrovato le reti che tanto mancavano alla Juventus. Vista la penuria di gol dei mesi scorsi il belga (al primo sigillo) e il canadese (al secondo) restano lontani dalla vetta dove il calciatore più proficuo della rosa è Vlahovic con sei marcature. Al secondo posto insegue Yildiz con tre reti, mentre a due gol - oltre a David - ci sono Kostic, Gatti, Conceiçao e Kelly.
  8. BODØ/GLIMT (4-3-3): Haikin; Sjøvold, Gundersen, Bjørtuft, Bjørkan; Blomberg, Berg, Fet; Auklend, Høgh, Hauge. All. Knutsen. JUVENTUS (3-4-2-1): Perin; Kalulu, Kelly, Koopmeiners; Cambiaso, Locatelli, Adzic, Joao Mario; Conceicao, McKennie; Openda. All. Spalletti. 3 ballottaggi in casa Juventus: Openda-David 55-45%; Adzic-Thuram 55-45%; Joao Mario-Kostic 55-45%
  9. Perchè la partita non è stata programmata alle 18.45, nonostante fosse chiaro che si sarebbe disputata in condizioni climatiche davvero difficili? Perché a quell’ora il Bodo gioca alla settima giornata con il Manchester City e a gennaio è teoricamente piu freddo. Per regolamento non sono previste più di due partite in anticipo per squadra. Per stasera le previsioni parlano di neve durante la gara e di un clima leggermente meno glaciale rispetto a ieri, ma sarà comunque molto difficile per i bianconeri adattarsi.
  10. La Juventus Under 20 vince 6-2 contro il Bodo Glimt e ottiene la prima vittoria stagionale in Youth League.
  11. Ora sul tavolo c’è un’offerta di rinnovo per 2/3 anni a 5 milioni (non più 4) rispetto i 3,2 attuali, nonostante l’età che avanza: questo Maignan però la merita e ci sono da allontanare la Premier League e anche una pista italiana che lo porterebbe a Torino, sponda Juventus.
  12. Ieri la squadra si è allenata occasionalmente a Vinovo, su uno dei 4 campi in sintetico della struttura, proprio per provare le sensazioni diverse. Clima, caratteristiche degli avversari e anche un campo leggermente più piccolo del solito, specialmente in Champions League: tre aspetti che, seppur la Juve ieri a Vinovo per allenarsi sulla stessa tipologia di superficie in percentuali diverse, hanno la possibilità di incidere sulle scelte di formazione di Spalletti. La situazione particolare potrebbe offrire un’occasione da non perdere per David che ad Ottawa ha giocato per anni su campi simili viste le temperature.
  13. La Juventus ha insegnato come spesso, nelle rose vincenti, gli “uomini” contano più dei “calciatori” e che ogni grande formazione ha almeno un leader per reparto, ovvero quel giocatore a cui affidare la palla nei momenti di difficoltà o quel giocatore che fa capire ai compagni quando è il momento di concentrarsi ancora di più: in tre stagioni hanno smesso o sono stati ceduti tutti i giocatori di personalità e nessun acquisto ha dimostrato la leadership necessaria.
  14. La luce non può che essere puntata sull’attacco, dove la priorità è ritrovare David e Openda per dare gol e alternative a Vlahovic e Yildiz. Da rilanciare pure Zhegrova, che sembrava in crescita ma che a Firenze non si è visto.Il discorso vale pure per il centrocampo che finora ha visto protagonisti appena 3 giocatori (Locatelli , Thuram e McKennie) di tutta la rosa: Miretti, capace di far intravvedere tracce interessanti dal suo ingresso in campo a Firenze, e Adzic sono pronti.
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