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* Aragorn *

Evasione fiscale: come combatterla?

Post in rilievo

Magari dico una boiata, ma la butto la. Per incentivare l'uso del pagamento con bancomat o carta di credito, non si potrebbe introdurre uno sconto sul prezzo del prodotto? Ad esempio: vado a comprare un iphone, a listino costa 700 euro ma se pago con carta di credito lo Stato mi rimborsa il 5%, ovvero 35 euro. In questo modo si incentiva l'utente ad effettuare un pagamento tracciabile e il venditore non può nascondere l'entrata. Che ne pensate?

 

Vi sono costi onerosi sulle transazioni bancarie assoggettati a società di servizi. Cmq tutt'oggi pochi si assumerebbero il rischio di "celare" una vendita tale che ha un costo di quella portata. Molta evasione è fatta di piccolezze, esempio quando compri il pane in bottega, il caffè al bar, il gelatino, ecc ecc ... ma soprattutto questa risiede maggiormente tra gli artigiani come gli idraulici, gli elettricisti, gli imbianchini e via dicendo, seppur molti di questi fanno la fame e sono costretti ad evadere.

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Vi sono costi onerosi sulle transazioni bancarie assoggettati a società di servizi. Cmq tutt'oggi pochi si assumerebbero il rischio di "celare" una vendita tale che ha un costo di quella portata. Molta evasione è fatta di piccolezze, esempio quando compri il pane in bottega, il caffè al bar, il gelatino, ecc ecc ... ma soprattutto questa risiede maggiormente tra gli artigiani come gli idraulici, gli elettricisti, gli imbianchini e via dicendo, seppur molti di questi fanno la fame e sono costretti ad evadere.

 

Naturalmente un discorso del genere dovrebbe passare attraverso l'abbattimento delle spese sulle transazioni bancarie.

 

In ogni caso, il discorso sul lavoro dell'artigiano non cambierebbe: io falegname realizzo un mobile per casa tua del valore di 500 euro, quando vengo da te pagando con carta di credito ho la possibilità di usufruire di uno sconto che so, del 5% recuperando 25 euro. In più, con la ricevuta in mano ho la possibilità di portare in detrazione a fine anno la spesa, usufruendo di un ulteriore rimborso.

 

In Italia la stima dell'evasione fiscale ruota attorno ai 180 miliardi di euro, un'enormità. Attraverso questo sistema di rimborso e deducibilità, lo Stato vedrebbe sicuramente aumentare le spese ma, dall'altro lato, riuscirebbe a mio parere a far emergere una buona percentuale di quei 180 miliardi.

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Semplice.. Diminuendo la pressione fiscale.. È l'unico modo non ce ne sono altri..

 

Bisognerebbe anche avere trasparenza da parte del governo italiano specificando in rete come vengono distribuiti i proventi delle tasse in relazione ai servizi che esso stesso deve garantire ai suoi contribuenti, cioè il popolo.

bunga bunga

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si peccato che con il sistema fiscale italiano,se un azienda paghi tutto onestamente senza cercare scappatoie o altro,non potrebbe sopravvivere

questa è una dura verità ed è molto grave.. Potranno esserci 1000 motivi che portano un imprentitore ad evadere il fisco ma questo è il primo motivo.. Abbassino la pressione fiscale poi le cose miglioreranno col tempo.. Purtroppo non succederá

 

Siamo giunti al terzo post "sociale" sefz

 

Sì lo so, quello della lotta all'evasione fiscale è un tema ricorrente, d'altra parte se ogni governo utilizza questa voce per coprire le spese di ogni legge finanziaria che presenta (salvo poi dover correre ai ripari a fine anno perchè la cifra prevista nel bilancio non è neppure lontanamente accostabile a quella reale) è evidente che parliamo di un tema delicato che non ha facile soluzione.

 

Lasciando da parte questioni e polemiche politiche che porterebbero all'inevitabile chiusura del topic, avete qualche idea sui metodi che lo Stato Italiano potrebbe utilizzare per combattere seriamente il problema?

 

Il primo che dice abbassare le tasse vince il premio per il post più scontato dell'anno .primo1 Io ad esempio sarei favorevole alla proposta di detrarre tutti gli scontrini e le ricevute fiscali, non solo quelli rilasciati in farmacia: in questo modo tutti saremmo portati a richiedere lo scontrino ovunque, perchè al momento della presentazione della dichiarazione dei redditi si potrebbe accantonare una bella sommetta.

 

Voi che ne dite? Altre idee?

sisi così metá italia imprendtoriale chiuderá i battenti per fallimento solo perchè i nostro cari politici vogliono fare la vita da star.. Certo, facciamo così.. Anzi, diamo un cappio in omaggio ai commercianti italiani e alle loro famiglie già che ci siamo

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sisi così metá italia imprendtoriale chiuderá i battenti per fallimento solo perchè i nostro cari politici vogliono fare la vita da star.. Certo, facciamo così.. Anzi, diamo un cappio in omaggio ai commercianti italiani e alle loro famiglie già che ci siamo

 

Aridaje bah

 

 

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Ragazzi comunque molti di voi sono fuori strada.

La vera evasione in Italia non la fa il commerciante che non fa lo scontrino, ma le aziende.

Una volta lessi un articolo che diceva che mediamente per un'azienda il 20% del fatturato è in nero.

Se un artigiano fattura 40 mila euro e lavora solo in nero evade sempre di meno di un'azienda che fattura 200 mln di euro e quindi ne evade almeno 40 (quanti scontrini si devono fare per arrivare a 40 mln di euro?)

 

La prima cosa da fare è combattere la grande evasione, abbassando le tasse (soprattutto sul lavoro e sul fatturato (irap, irpef, etc)) e poi si può iniziare a pensare di combattere il bar che non fa lo scontrino per il caffè.

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Ah ecco sì, mi era sfuggito comunque ad occhio pare già meglio, però mi pare molto complicato. Dovresti dividere in varie fasce. Però se ho un negozio in periferia di Roma e uno al centro di Potenza? A quel punto è squilibrata la cosa. Però la progressività la vedo necessaria, tu prevedi un tassa diciamo "a scaglioni"?

 

Ti chiedo scusa ma mi è sfuggito un dettaglio.

 

Il tuo studio di settore valuta ad esempio che la mia attività rende 100 e in base a quello mi tassa, ma se per caso ho un'annata particolarmente sfortunata che succede? Devo chiudere perchè ho da pagare in tasse più di quanto ho effettivamente prodotto?

 

 

Riepilogando... questo sistema funzionerebbe per la piccola-media impresa (che comunque in Italia è ancora il settore che produce di più).

 

 

La vera complicazione sarebbe a livello dell'ente pubblico, agenzia delle entrate o provincia, che dovrebbe riordinare tutto.

Dopo di che per la piccola impresa sarebbe assai banale entrare in questo sistema.

 

Intanto si dovrebbero definire le imprese, metterle per scaglioni (ditta individuale, società familiare, impresa agricola, snc con 2 dipendenti, con 5 dipendenti e via di seguito, cooperativa con x dipendenti ecc.ecc.ecc., fino ad arrivare alla definizione di grande impresa che NON rientrerebbe certamente in questi parametri).

 

Una volta creata una matrice chiara, tu piccolo imprenditore sei chiaramente individuato dal punto di vista giurico (in fondo è già così, anche se secondo me sono un po' troppe le distinzioni).

 

Quindi se io possiedo negozio A e negozio B, si dovrà vedere.... i due negozi sono una parte di una società sopra che controlla diverse attività? (e allora forse non siamo nel caso di piccola-media impresa).

Io piccolo imprenditore ho una snc con quei due negozi a conduzione familiare? Benissimo, per il negozio A devo tot, per il negozio B devo un altro tot...

 

Ma specifico che si tratta di tasse sugli UTILI.

 

Perchè ogni impresa hai diversi tipi di tassazione.

1) quelle sul lavoro, cioè sui tuoi dipendenti (se ne hai)

2) altre tasse diciamo comuni (esempio immobili, rifiuti, ici, imu, tari, tasi e chi più ne ha più ne metta ecc.ecc.ecc.)

3) sulla produzione

 

Ecco è solo sulla produzione, cioè sull'utile di fino anno (perchè gli altri due punti i problemi di "nero" sono limitati e certamente diversi) che secondo me va sviluppato un vero e proprio PATTO tra lo Stato e la piccola impresa.

Io Stato non ti rompo i *, ma tu mi dai un garantito.

Il garantito è certamente in relazione con la tua attività (miei classici esempi: un orefice non è un negozio di abbigliamento - un negozio di abbigliamento in via de Condotti non è un negozio di abbigliamento in provincia).

 

Faccio l'orefice a Roma, secondo gli studi di settore devo guadagnare 800k all'anno, allo Stato versi 250k. Poi se incassi 1 milione e mezzo netto di euro, la tassa resta 250k (quindi fatturare non ti costa nulla... e se fatturi di più lo Stato ci guadagna pure l'IVA dal consumatore...)

Faccio l'idraulico a Siena, secondo gli studi di settore devo guadagnare 90k all'anno, allo stato versi 25k. Guadagno 40k perchè non sono bravo? La tassa resta a 25k.

Ho un negozio di abbigliamento in via de condotti, secondo gli studi di settore devo guadagnare 300k all'anno, pago 100k...

Ho un negozio di abbigliamento in un paesino di 5000 abitanti? devo guadagnare 50k all'anno, pago 10k...

(come vedi la progressività è intrinseca)

 

 

La domanda sul... se ho un'annata buca?

Beh, rispondi... che succede ora se hai un'annata buca?

Hai due strade.

1) o pagare comunque la tassa sulla base degli studi di settore

2) subire un accertamento

 

Ma l'equivoco vero secondo me deriva dal fatto che voi considerate gli studi di settore per quel che sono oggi in Italia...

Che appunto, come nelle migliori tradizioni italiche, sono uno strumento intelligente ma sviluppato per fregare la piccola impresa. Il mio studio di settore sarebbe viceversa un PATTO, quindi la cifra sarebbe molto al ribasso, al massimo 1/3 del presunto utile. Sarebbe una cifra logica (del tipo, se tu idraulico non fatturi almeno 40/50k spiegami come sopravvivi....).

 

Poi il resto appunto lo fa il mercato.

Se sono un elettricista con poco lavoro, significa che non sono bravo.

Se succede un anno che non ho lavoro perchè mi sono rotto una gamba, beh, sarò assicurato...

Un anno posso lavorare poco, due anni posso lavorare poco, ma alla fin fine ognuno è il miglior "medico" di se stesso... vedrà se ha prospettive oppure è destinato a chiudere.

Ma questo indipendentemente dalle tasse, questo sistema fornirebbe banalmente uno strumento certo su cui ognuno può far di conto... oggi sulla carta ci sarà pure una tassazione progressiva, ma agli effetti chi ha poco è costretto a pagare perchè c'è l'accertamento, chi ha tanto può far di nero che quasi nessuno se ne accorge...

 

Questo per sconfiggere il nero dal lato del produttore che avrebbe tutto l'interesse a fatturare...

E già sarebbe tanto, se non tantissimo.

 

Dal punto di vista del consumatore, i "trucchetti" sono tanti e persino più banali secondo me...

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Ragazzi comunque molti di voi sono fuori strada.

La vera evasione in Italia non la fa il commerciante che non fa lo scontrino, ma le aziende.

Una volta lessi un articolo che diceva che mediamente per un'azienda il 20% del fatturato è in nero.

Se un artigiano fattura 40 mila euro e lavora solo in nero evade sempre di meno di un'azienda che fattura 200 mln di euro e quindi ne evade almeno 40 (quanti scontrini si devono fare per arrivare a 40 mln di euro?)

 

La prima cosa da fare è combattere la grande evasione, abbassando le tasse (soprattutto sul lavoro e sul fatturato (irap, irpef, etc)) e poi si può iniziare a pensare di combattere il bar che non fa lo scontrino per il caffè.

il problema è che se la prendono sempre con i più deboli, che sono proprio i commercianti di piccole-medio imprese..

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Considerando che il problema è l'evasione "grande" più che quella piccola (che comunque c'è) sarebbe un ipotesi interessante vedere cosa accadrebbe se si facesse dell'italia un paese off-shore

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Flat tax con sanzioni pesanti per chi elude e/o evade. Impensabile in Italia per motivi che non sto a snocciolare (CAF, ecc. ecc. per strada). Altre soluzioni non le conosco.

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il problema è che se la prendono sempre con i più deboli, che sono proprio i commercianti di piccole-medio imprese..

 

Mah, il più debole è il dipendente che si vede prelevare le tasse direttamente dalla busta paga.

Sono sinceramente stanco di imprenditori di vario tipo che evadono giustificandosi con il solito "Eh ma non riesco ad arrivare in fondo al mese, mi massacrano di tasse".

Siccome le tasse sono troppo alte allora rubi soldi alla comunità (perché questo è l'evasione)?Tanto ci sarà sempre il * come me che le tasse le paga sempre e ogni anno le vede aumentare a causa dell'evasione...

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Siamo giunti al terzo post "sociale" sefz

 

Sì lo so, quello della lotta all'evasione fiscale è un tema ricorrente, d'altra parte se ogni governo utilizza questa voce per coprire le spese di ogni legge finanziaria che presenta (salvo poi dover correre ai ripari a fine anno perchè la cifra prevista nel bilancio non è neppure lontanamente accostabile a quella reale) è evidente che parliamo di un tema delicato che non ha facile soluzione.

 

Lasciando da parte questioni e polemiche politiche che porterebbero all'inevitabile chiusura del topic, avete qualche idea sui metodi che lo Stato Italiano potrebbe utilizzare per combattere seriamente il problema?

 

Il primo che dice abbassare le tasse vince il premio per il post più scontato dell'anno .primo1 Io ad esempio sarei favorevole alla proposta di detrarre tutti gli scontrini e le ricevute fiscali, non solo quelli rilasciati in farmacia: in questo modo tutti saremmo portati a richiedere lo scontrino ovunque, perchè al momento della presentazione della dichiarazione dei redditi si potrebbe accantonare una bella sommetta.

 

Voi che ne dite? Altre idee?

In Germania non la combattono, e infatti è il paese che evade di più in europa. Come fanno? Scaricano i costi sugli altri stati.

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Io ad esempio sarei favorevole alla proposta di detrarre tutti gli scontrini e le ricevute fiscali, non solo quelli rilasciati in farmacia:

 

Ma riflettici sopra per piu' di 3 secondi: chi ci mettiamo a gestire - archiviare - controllare - verificare una mole dati del genere?

 

Se vuoi ridurre l'evasione devi SEMPLIFICARE.

 

Esempio: Il 2o post del topic riguarda l'iva. quant'e' l'iva in italia? Bene, ora che hai detto il numerino magico apri google e cerca "tabella iva ed esenzioni". E' chiaro che in un marasma del genere c'e' ampio spazio di manovra per tutti: se ci sono 16 scappatoie differenti chiunque si chiede "ma proprio io devo pagare?" Riduciamo il tutto a UNA riga: chiara e semplice.

 

 

Ah, senza dimenticare che *declamare* l'evasione fa comodo allo stato centrale per

1) motivare le tasse alte

2) ipotizzare stravaganti metodi per acchiappare gli evasori con l'unico fine di far "portare" il bilancio di previsione, in stile studente di 2a media che prova a raccapezzarsi nell'espressione a partire dal risultato, finendo con inventare platealmente alcuni passaggi ma contestando il tutto con "a me mi porta!!".

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Tasse più basse e pene più severe per chi evade.

Mi permetto però di dire che il vero problema dell'Italia non è l'evasione, ma gli sprechi di denaro pubblico.

Appalti fatti vincere agli amici, contratti di fornitura svantaggiosi solo per la mazzetta, mancata innovazione tecnologica (quanto mi costa tenere in tutti i comuni migliaia di persone agli sportelli che rilasciano certificati di residenza quando potrei fare tutto on line?), etc. etc.

 

Secondo voi, con questa modalità di gestione della spesa pubblica, più soldi equivale a più servizi e meno tasse o più sprechi???

ci vuole un cambio di rotta netto.

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Riepilogando... questo sistema funzionerebbe per la piccola-media impresa (che comunque in Italia è ancora il settore che produce di più).

 

 

La vera complicazione sarebbe a livello dell'ente pubblico, agenzia delle entrate o provincia, che dovrebbe riordinare tutto.

Dopo di che per la piccola impresa sarebbe assai banale entrare in questo sistema.

 

Intanto si dovrebbero definire le imprese, metterle per scaglioni (ditta individuale, società familiare, impresa agricola, snc con 2 dipendenti, con 5 dipendenti e via di seguito, cooperativa con x dipendenti ecc.ecc.ecc., fino ad arrivare alla definizione di grande impresa che NON rientrerebbe certamente in questi parametri).

 

Una volta creata una matrice chiara, tu piccolo imprenditore sei chiaramente individuato dal punto di vista giurico (in fondo è già così, anche se secondo me sono un po' troppe le distinzioni).

 

Quindi se io possiedo negozio A e negozio B, si dovrà vedere.... i due negozi sono una parte di una società sopra che controlla diverse attività? (e allora forse non siamo nel caso di piccola-media impresa).

Io piccolo imprenditore ho una snc con quei due negozi a conduzione familiare? Benissimo, per il negozio A devo tot, per il negozio B devo un altro tot...

 

Ma specifico che si tratta di tasse sugli UTILI.

 

Perchè ogni impresa hai diversi tipi di tassazione.

1) quelle sul lavoro, cioè sui tuoi dipendenti (se ne hai)

2) altre tasse diciamo comuni (esempio immobili, rifiuti, ici, imu, tari, tasi e chi più ne ha più ne metta ecc.ecc.ecc.)

3) sulla produzione

 

Ecco è solo sulla produzione, cioè sull'utile di fino anno (perchè gli altri due punti i problemi di "nero" sono limitati e certamente diversi) che secondo me va sviluppato un vero e proprio PATTO tra lo Stato e la piccola impresa.

Io Stato non ti rompo i *, ma tu mi dai un garantito.

Il garantito è certamente in relazione con la tua attività (miei classici esempi: un orefice non è un negozio di abbigliamento - un negozio di abbigliamento in via de Condotti non è un negozio di abbigliamento in provincia).

 

Faccio l'orefice a Roma, secondo gli studi di settore devo guadagnare 800k all'anno, allo Stato versi 250k. Poi se incassi 1 milione e mezzo netto di euro, la tassa resta 250k (quindi fatturare non ti costa nulla... e se fatturi di più lo Stato ci guadagna pure l'IVA dal consumatore...)

Faccio l'idraulico a Siena, secondo gli studi di settore devo guadagnare 90k all'anno, allo stato versi 25k. Guadagno 40k perchè non sono bravo? La tassa resta a 25k.

Ho un negozio di abbigliamento in via de condotti, secondo gli studi di settore devo guadagnare 300k all'anno, pago 100k...

Ho un negozio di abbigliamento in un paesino di 5000 abitanti? devo guadagnare 50k all'anno, pago 10k...

(come vedi la progressività è intrinseca)

 

 

 

piccolo ot incredibile come ieri sera dando una occhiata a ballarò c'era salvini che diceva le tue stesse cose e il conduttore le stesse cose mie "eh ma come fai?" "e la progressività?" :d

 

Comunque il problema è a monte per me, come fai a fare queste fasce? Ce ne dovrebbero essere un migliaio ad esser stretti. Poi un'altra problematica è comunque legata a vedere quanto incasseresti così e quanto incassi ora. Col tuo metodo presumo paghino più persone però gran parte della tassazione resterà "evasa" pagando una quota prefissata. Altro problema potrebbe anche essere quello che come ora a una impresa per pagar meno tasse conviene non produrre, col tuo metodo una impresa piccola leader nel mercato di riferimento potrebbe rinunciare ad ingrandirsi perchè il passaggio ad una tassazione nettamente maggiore legato al cambiamento di fascia gli garantirebbe utili inferiori e rischi molto maggiori, quindi meglio restare piccola.

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Tasse più basse e pene più severe per chi evade.

Mi permetto però di dire che il vero problema dell'Italia non è l'evasione, ma gli sprechi di denaro pubblico.

Appalti fatti vincere agli amici, contratti di fornitura svantaggiosi solo per la mazzetta, mancata innovazione tecnologica (quanto mi costa tenere in tutti i comuni migliaia di persone agli sportelli che rilasciano certificati di residenza quando potrei fare tutto on line?), etc. etc.

 

Secondo voi, con questa modalità di gestione della spesa pubblica, più soldi equivale a più servizi e meno tasse o più sprechi???

ci vuole un cambio di rotta netto.

 

Mi autocito:

http://www.corriere.it/cronache/14_dicembre_03/italia-prima-europa-corruzione-b858d8d0-7ad5-11e4-825c-8af4d2bb568e.shtml

 

Incollo questo articolo (che non avevo letto stamattina) a supporto della mia tesi.

I corrotti sprecano denaro pubblico. Se c'è più denaro pubblico (perché più persone pagano più tasse), ma lo stesso numero di corrotti, ci sarà semplicemente più denaro da sprecare.

 

E lo dico da lavoratore dipendente che non può evadere nemmeno 1 €.

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Puoi spiegarmi in parole semplici in cosa consiste?

Flat Tax: si decide una % che sarà uguale per tutti (persone fisiche e persone giuridiche) e sarà sulle entrate.

Ciò richiede un controllo TOTALE su chi paga e chi no, ma invoglierebbe le persone che non pagano le tasse a pagarle (perchè ovviamente più basse del normale).

In italia è anticostituzionale (andrebbe cambiato l'articolo 53 della costituzione) in quanto è previsto che si paga secondo le proprie disponibilità (i ricchi pagano più tasse in % dei poveri).

 

La % proposta sarebbe intorno al 20% (che è comunque infinitamente meno di tutte le aliquote attuali)

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Mi autocito:

http://www.corriere....4d2bb568e.shtml

 

Incollo questo articolo (che non avevo letto stamattina) a supporto della mia tesi.

I corrotti sprecano denaro pubblico. Se c'è più denaro pubblico (perché più persone pagano più tasse), ma lo stesso numero di corrotti, ci sarà semplicemente più denaro da sprecare.

 

E lo dico da lavoratore dipendente che non può evadere nemmeno 1 €.

 

E ti cito pure io .ghgh

Ci sta, però si parlava di evasione non di corruzione, argomento che meriterebbe un capitolo (enorme) a parte per questo paese.

 

Prendo spunto da una frase detta più in su da qualcuno che ricordava che il problema maggiore è da ricercarsi nelle grandi aziende, inconfutabile, ma io anteponevo ad ogni cosa la questione morale piuttosto che la mera classifica di chi evade più o chi evade meno. Il problema è ancestrale e nasce da noi e dai nostri costumi, vi sono stratagemmi e metodi per ridurre un po' l'evasione che inevitabilmente colpiscono anche le persone oneste. La ricetta magica non esiste se non cambiamo prima noi.

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piccolo ot incredibile come ieri sera dando una occhiata a ballarò c'era salvini che diceva le tue stesse cose e il conduttore le stesse cose mie "eh ma come fai?" "e la progressività?" :d

 

Comunque il problema è a monte per me, come fai a fare queste fasce? Ce ne dovrebbero essere un migliaio ad esser stretti. Poi un'altra problematica è comunque legata a vedere quanto incasseresti così e quanto incassi ora. Col tuo metodo presumo paghino più persone però gran parte della tassazione resterà "evasa" pagando una quota prefissata. Altro problema potrebbe anche essere quello che come ora a una impresa per pagar meno tasse conviene non produrre, col tuo metodo una impresa piccola leader nel mercato di riferimento potrebbe rinunciare ad ingrandirsi perchè il passaggio ad una tassazione nettamente maggiore legato al cambiamento di fascia gli garantirebbe utili inferiori e rischi molto maggiori, quindi meglio restare piccola.

 

Tutto è teorico ed è tutto opinabile.

 

Io dico semplicemente che invece di fare della facile propaganda: aboliamo le province (e come? mettendo per strada la gente? facciamo il più grande licenziamento di massa?) è più semplice FARLI LAVORARE.

In provincia conoscono il territorio, una volta inquadrata a livello giuridico (e questo deve venire dal centro, dal codice civile per intenderci), arrivare a definire le categorie di fatturato e utili non credo sia così difficile.

O per lo meno, può essere problematico partire, ma una volta messo in moto è un meccanismo che credo vada da sè...

 

Per quanto riguarda la "convenienza" a non ingrandirsi, non la vedo così...

L'inquadratura iniziale è di tipo giuridico... poi è chiaro, lo scaglione chessò dai 5 dipendenti ti potrà convenire di non passare ad un ipotetico sesto dipendente (presupponendo azienda da 1 a 5 dipendenti; poi lo scalino successivo magari da 6 a 10 ecc.ecc.ecc.).

 

Però, ecco, a mio parere una volta passato il concetto base, la piccola azienda ha tutto l'interesse a fatturare, poi se vuole assumere e diventare più grande (quindi modificare il suo status giuridico e andare a versare più tasse rispetto al precedente) si possono utilizzare altri incentivi...

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Mah, il più debole è il dipendente che si vede prelevare le tasse direttamente dalla busta paga.

Sono sinceramente stanco di imprenditori di vario tipo che evadono giustificandosi con il solito "Eh ma non riesco ad arrivare in fondo al mese, mi massacrano di tasse".

Siccome le tasse sono troppo alte allora rubi soldi alla comunità (perché questo è l'evasione)?Tanto ci sarà sempre il * come me che le tasse le paga sempre e ogni anno le vede aumentare a causa dell'evasione...

parole sante,non cambierei una virgola del tuo discorso.

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Tutto è teorico ed è tutto opinabile.

 

Io dico semplicemente che invece di fare della facile propaganda: aboliamo le province (e come? mettendo per strada la gente? facciamo il più grande licenziamento di massa?) è più semplice FARLI LAVORARE.

In provincia conoscono il territorio, una volta inquadrata a livello giuridico (e questo deve venire dal centro, dal codice civile per intenderci), arrivare a definire le categorie di fatturato e utili non credo sia così difficile.

O per lo meno, può essere problematico partire, ma una volta messo in moto è un meccanismo che credo vada da sè...

 

Per quanto riguarda la "convenienza" a non ingrandirsi, non la vedo così...

L'inquadratura iniziale è di tipo giuridico... poi è chiaro, lo scaglione chessò dai 5 dipendenti ti potrà convenire di non passare ad un ipotetico sesto dipendente (presupponendo azienda da 1 a 5 dipendenti; poi lo scalino successivo magari da 6 a 10 ecc.ecc.ecc.).

 

Però, ecco, a mio parere una volta passato il concetto base, la piccola azienda ha tutto l'interesse a fatturare, poi se vuole assumere e diventare più grande (quindi modificare il suo status giuridico e andare a versare più tasse rispetto al precedente) si possono utilizzare altri incentivi...

 

ho capito più o meno il tuo metodo, come tutti i metodi ha dei punti di favore e delle criticità. Io credo che in emergenza possa valere bene, ma continuo a preferire un metodo fondato fortemente sulla progressività. Ma mi rendo anche conto che questa molte volte viene meno qualora chi ha poco caccia poco e chi ha troppo evade. Come accade spesso nelle grandi aziende e quindi tutto ciò va solo a svantaggio.

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E ti cito pure io .ghgh

Ci sta, però si parlava di evasione non di corruzione, argomento che meriterebbe un capitolo (enorme) a parte per questo paese.

 

Prendo spunto da una frase detta più in su da qualcuno che ricordava che il problema maggiore è da ricercarsi nelle grandi aziende, inconfutabile, ma io anteponevo ad ogni cosa la questione morale piuttosto che la mera classifica di chi evade più o chi evade meno. Il problema è ancestrale e nasce da noi e dai nostri costumi, vi sono stratagemmi e metodi per ridurre un po' l'evasione che inevitabilmente colpiscono anche le persone oneste. La ricetta magica non esiste se non cambiamo prima noi.

Ovvio. Il singolo cerca di fregare sempre e comunque la collettività.

Ci vuole una rivoluzione culturale, prima che legislativa per risolvere il problema dell'evasione.

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Di fondo e senza addentrarmi troppo in meandri in cui sicuramente molti di voi sono più preparati di me direi che lo Stato dovrebbe finirla di credere di poter fare comunella col Sistema Bancario sperando di guadagnarci perché le Banche è tanto se ti fanno arrivare alle briciole.

Per cui chi fa le Leggi dovrebbe schierarsi con e non contro i propri cittadini ed obbligare le Banche che ci vogliono stare a rispettare poche e rigide norme di condotta.

Al momento invece ogni legge è rivolta alla più assoluta tutela degli Istituti bancari, i quali affrontano ogni aspetto della vita economica senza alcun rischio, che finisce per ricadere in toto e anche quando non dovrebbe, a carico di chi alle banche è costretto a rivolgersi.

L'unica maniera, volente o nolente, per sapere che strada percorre ogni singola unità monetaria è quella di poterla tracciare lungo ogni suo percorso e attribuirne il giusto tributo a chi di competenza.

Ma fintanto che per tracciare un pagamento di un euro devi corrisponderne altrettanti all'Ente che ne tiene traccia questa resterà una chimera.

Questo è il mio pensiero in maniera estremamente superficiale: è chiaro che poi il discorso è molto ampio e da approfondire come si deve.

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