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alexanderv1986

L'annuncio della Nasa: 7 pianeti attorno a un’unica stella. Tre candidati alla vita

Post in rilievo

per capire, oggi nasce un bimbo, il padre parte con l'astronave, andata e ritorno, per lui so passati 284 giorni mentre il bimbo ha 78 anni?

Esattamente :)

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Scusate qualche domanda da ignorante, ma affascinato da questi studi.

1 come hanno fatto a calcolare la velocità della luce

2 come si materialmente a a vedere qualcosa lontano anni luce

 

Inviato dal mio D5803 utilizzando Tapatalk

 

 

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Mi sembra la solita notizia ciclica...

Si annunciano un tot di pianeti gemelli della Terra, poi controlli e alla fine hanno al massimo una caratteristica comune (o distanza dalla propria stella, o dimensioni, altri nemmeno girano su se stessi, altri hanno una stella enorme, altri troppo piccola).

 

Io credo che siamo unici, poi per carità l'universo è immenso

Non siamo unici. E lo dico sul serio, non parlo di UFO o cavolate varie.

 

E' puro e semplice principio antropico. L'universo non è infinito, ma non è neppure immenso, è infinitamente immenso. Troppo grande per non poter ospitare altre forme di vita. Già nella nostra galassia ci sono 200 miliardi di stelle candidate. Visto che poi ci sono miliardi di galassie - anche centinaia o migliaia di volte più grandi della nostra (che è relativamente piccolina) - con ognuna di queste galassie piene di centinaia di altri miliardi di stelle possibili beh allora... l'unicità della vita diventa praticamente impossibile.

 

Purtroppo possiamo osservare i pianeti orbitanti solo di stelle relativamente vicine... 39 anni luce non è un granché rispetto ai miliardi di anni luce delle stelle "lontane".

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Scusate qualche domanda da ignorante, ma affascinato da questi studi.

1 come hanno fatto a calcolare la velocità della luce

2 come si materialmente a a vedere qualcosa lontano anni luce

 

Inviato dal mio D5803 utilizzando Tapatalk

Belle domande.

 

1) La velocità della luce pensa te fu misurata per la prima volta nel Seicento dal danese Romer. Il metodo è geniale. In pratica si era accorto osservando le lune che orbitano attorno a Giove, che esse ovviamente vengono eclissate (ovvero quando sono "dietro" a Giove dalla Terra non si possono vedere) e soprattutto che i periodi delle eclissi non sono sempre gli stessi. O meglio quando Giove è vicino alla Terra le eclissi duravano di meno (perché la luce doveva attraversare la distanza minima tra i due pianeti "vicini" ). Sei mesi dopo invece mentre Giove, che ha un'orbita enorme rispetto a quella della Terra, è praticamente rimasto nella stessa posizione, la Terra si è spostata completamente dall'altra parte, raggiungendo quindi una distanza massima da Giove. Ecco, Romer si accorse che quando la Terra era in questa posizione le eclissi stranamente duravano di più. Perché? Perché la luce doveva attraversare una distanza maggiore (infatti Giove e la Terra sono più distanti). In pratica la luce, visto che deve attraversare una distanza maggiore, impiega più tempo, circa venti minuti in più (infatti le eclissi duravano 20 minuti in più). Romer capì che la distanza in più percorsa alla luce altro non era che il diametro dell'orbita terrestre (circa 2 unità astronomiche), che era noto all'epoca tramite le formule di Newton e un po' di cinematica rotazionale abbastanza semplice) e che esso veniva percorso in quei 20 minuti in più che la luce impiegava per andare da Giove alla Terra.

 

Quindi capì che la velocità della lue, supponendola costante, altro non era che spazio/tempo= 2 UA/20 min = circa 215'000 km/s

 

Sbagliò ovviamente, ma la stima per l'epoca fu molto precisa.

 

Poi hanno usato dei metodi più sofisticati, non empirici/astronomici, tipo i sistemi a specchi rotanti (come quello di Foucault nell'Ottocento) che sono un po' più complessi, ma non eccessivamente. Guardando un po' di immagini si capisce come funzionano. E oggi sappiamo che sono circa 300'000 km/s. (almeno nel vuoto).

 

 

Oggi poi è facilissimo misurare la velocità della luce con dei rivelatori di luce modulata.

 

2) Fortunatamente la luce è isotropa, ovvero da una sorgente può espandersi in tutte le direzioni. Lo spazio inoltre è vuoto quindi non c'è nessun materiale o mezzo che può "assorbirla" (come succede sulla Terra), e di conseguenza non solo non si disperde ma prosegue a muoversi dal punto in cui è partita (una stella ad esempio) in tutte le direzioni. Al massimo può essere deviata, ad esempio dalle curvature dello spazio causate dalle enormi masse degli aggregati di materia (altre stelle, pianeti ecc...) o di materia oscura. Però in pratica la luce può arrivare ovunque, e con un minimo di tecnologia (rilevatori di luce dei telescopi) siamo in grado di "vedere" la luce e da dove essa proviene. Poi per le stelle relativamente vicine anche l'occhio nudo basta. Il bello è che vediamo sempre luce del passato, cioè se una stella è distante 20 milioni di anni luce vuol dire letteralmente che la luce ha impiegato 20 milioni di anni per arrivare da lì a qui e quindi quella che ci arriva è luce "prodotta" 20 milioni di anni fa. Quando guardi il cielo perciò stai semplicemente guardando il passato dell'universo. Purtroppo non si può guardare oltre 15 miliardi di anni luce (anche di meno in realtà, a causa dell'energia oscura), e questo è un limite. Semplicemente perché l'universo ha 15 miliardi di anni e quindi la luce distante da noi più di 15 miliardi di anni semplicemente non è ancora arrivata. E probabilmente, visto che l'universo si sta espandendo e visto che addirittura sta accelerando la sua espansione (a causa della strana energia oscura) quella luce non riusciremo mai a vederla perché si allontanerà sempre di più.

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Non siamo unici. E lo dico sul serio, non parlo di UFO o cavolate varie. E' puro e semplice principio antropico. L'universo non è infinito, ma non è neppure immenso, è infinitamente immenso. Troppo grande per non poter ospitare altre forme di vita. Già nella nostra galassia ci sono 200 miliardi di stelle candidate. Visto che poi ci sono miliardi di galassie - anche centinaia o migliaia di volte più grandi della nostra (che è relativamente piccolina) - con ognuna di queste galassie piene di centinaia di altri miliardi di stelle possibili beh allora... l'unicità della vita diventa praticamente impossibile. Purtroppo possiamo osservare i pianeti orbitanti solo di stelle relativamente vicine... 39 anni luce non è un granché rispetto ai miliardi di anni luce delle stelle "lontane".

 

D'accordo... e in tutta questa statistica, il paradosso di Fermi dove lo metti?

 

stando alla comunità scientifica, l'universo ha quasi 14 miliardi di anni, la vita sulla Terra si presume diciamo 3 miliardi di anni fa.

 

Nessuna segnale di vita extraterrestre da allora, 14 miliardi di anni non mi sembrano così pochi, e 3 miliardi di anni neppure... è chiaro che:

a) siamo la forma di vita più avanzata dell'Universo... possibile che tra miliardi di Galassie che contengono miliardi di stelle, il nostro piccolo pianeta sia quello tecnologicamente più avanzato? magari è così, ma non citerei la statistica per dimostrarlo...

b) ne hanno tutti per il *, ossia siamo l'unica forma di vita tecnologicamente avanzata che ha l'istinto della scoperta, il dono della curiosità... anche qui, può essere, ma con la statistica come la mettiamo?

c) ci sono le prove della vita aliena che magari è arrivata non dico a Roosvelt nel dopoguerra e l'area51 che lascia il tempo che trova, ma anche solo uno o due miliardi di anni fa ma le tengono nascoste (tipo un'astronave in mezzo ai fossili... perchè non si trova?).

 

Ora io alla C non ci credo per niente, quindi qualcuno che mi spieghi la A o la B, statisticamente parlando eh...

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D'accordo... e in tutta questa statistica, il paradosso di Fermi dove lo metti?

 

stando alla comunità scientifica, l'universo ha quasi 14 miliardi di anni, la vita sulla Terra si presume diciamo 3 miliardi di anni fa.

 

Nessuna segnale di vita extraterrestre da allora, 14 miliardi di anni non mi sembrano così pochi, e 3 miliardi di anni neppure... è chiaro che:

a) siamo la forma di vita più avanzata dell'Universo... possibile che tra miliardi di Galassie che contengono miliardi di stelle, il nostro piccolo pianeta sia quello tecnologicamente più avanzato? magari è così, ma non citerei la statistica per dimostrarlo...

b) ne hanno tutti per il *, ossia siamo l'unica forma di vita tecnologicamente avanzata che ha l'istinto della scoperta, il dono della curiosità... anche qui, può essere, ma con la statistica come la mettiamo?

c) ci sono le prove della vita aliena che magari è arrivata non dico a Roosvelt nel dopoguerra e l'area51 che lascia il tempo che trova, ma anche solo uno o due miliardi di anni fa ma le tengono nascoste (tipo un'astronave in mezzo ai fossili... perchè non si trova?).

 

Ora io alla C non ci credo per niente, quindi qualcuno che mi spieghi la A o la B, statisticamente parlando eh...

E' bello che tu citi il paradosso di Fermi perché è molto interessante la questione. Però esistono numerose soluzioni.

 

Fa conto ad esempio che sulla Terra la vita esiste da 3,5 miliardi di anni fa (quando apparvero i primi organismi unicellulari) mentre i nostri progenitori, gli Australopiteci apparvero circa un milione di anni fa. La vita "intelligente", quindi il genere Homo, è apparso però solo 250'000 anni fa, infatti siamo una specie relativamente giovane. Ma le tecnologie per comunicare a grandi distanze le abbiamo si e no da 50 anni. Rifletti, rispetto ai miliardi di anni dell'universo, l'uomo potenzialmente avrebbe la capacità di leggere messaggi "alieni" solo da 50 anni (anche meno in realtà).

 

Ora se gli alieni volessero inviare dei messaggi, quali invierebbero? Se sono intelligenti, onde elettromagnetiche (ovvero le varie frequenze di luce), che si muovono a 300'000 km/s. Ogni altra comunicazione sarebbe notevolmente più lenta.

 

50 anni è un tempo troppo breve per poter dire che gli alieni non esistono. Pensa che la luce impiega 2 milioni di anni solo per arrivare dalla galassia di Andromeda, che è quella più vicina alla nostra galassia. E' possibile che ci abbiano mandato messaggi, ma che semplicemente non ci siano arrivati. Ad esempio, se ce li avessero mandati 5 milioni di anni fa da Andromeda, mancherebbero ancora 15 milioni di anni. E lo stesso, all'ennesima potenza, vale per tutte le altre galassie.

 

Oppure dei messaggi ci sono arrivati, magari da civiltà antichissime, ma noi non eravamo ancora in grado di riceverli. Ricordati che 50 anni sono un tempo troppo breve, ma così come un secolo, o due secoli. Sarebbero tempi infinitesimi per poter concludere qualcosa in un verso o nell'altro.

 

Potresti obiettare almeno che allora probabilmente siamo soli nella nostra galassia, perché eventuali messaggi dalla nostra galassia avrebbero già buone probabilità di esserci arrivati. Questo è vero, oppure, più semplicemente esistono forme di vita relativamente vicine, nella nostra galassia, ma che non sono ancora intelligenti o ancora non abbastanza progrediti per comunicare. Pensa ad esempio che noi possiamo inviare e inviamo tracce luminose solo da questi fatidici 50 anni o poco più quindi al massimo sono arrivate a 50 anni luce di distanza, una distanza infinitesima rispetto all'universo.

 

Un'altra ipotesi intelligente è quella secondo cui le civiltà intelligenti vivono troppo poco, ovvero scompaiono abbastanza velocemente (qualche decina di migliaia di anni, forse meno), senza lasciare grandi tracce o comunque impedendo che esse possano comunicare o solo tentare di comunicare continuamente. E questo varrebbe anche per l'uomo, perché in effetti l'uomo se continuerà così finirà per estinguersi velocemente (qualche secolo/millennio sicuramente). Va detto ad esempio che il 99% delle specie presenti sulla Terra si sono già estinte (alcune anche a causa dell'uomo). Difficilmente insomma l'uomo non farà la stessa fine. E lo stesso potrebbe accadere per eventuali civiltà intelligenti. Però queste sono ipotesi solo verosimili e su cui mancano prove statistiche a sostegno: magari avessi tante civiltà aliene su cui basarti per capire quanto durino, hai in realtà solo l'uomo che è ancora non estinto, ma che si è civilizzato davvero solo 6000 anni fa. .sisi

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Mio umile pensiero da ignorante in materia.

 

Quel che mi lascia perplesso, della spiegazione probabilistica per sostenere l'esistenza di vita extraterrestre, è che noi conosciamo le condizioni necessarie alla vita ma queste non sono anche sufficienti a spiegare il fenomeno. Non sappiamo perché la vita si sia sviluppata.

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Mio umile pensiero da ignorante in materia.

 

Quel che mi lascia perplesso, della spiegazione probabilistica per sostenere l'esistenza di vita extraterrestre, è che noi conosciamo le condizioni necessarie alla vita ma queste non sono anche sufficienti a spiegare il fenomeno. Non sappiamo perché la vita si sia sviluppata.

Io penso che ci sia un paradosso..secondo gli esperti un pianeta per essere abitabile deve avere delle caratteristiche ben precise prima cosa la presenza di acqua liquida o solida che sia. Ma siccome come hai detto tu non si sa ancora quale sia l'origine della vita che certamente è nata grazie alla presenza di H2O ma non possono esserci organismi che vivano nel cianuro per esempio? O che vivano in un pianeta dove la pressione è pari a quella dei nostri oceani marini piu profondi? La vita si adatta all'ambiente.

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E' bello che tu citi il paradosso di Fermi perché è molto interessante la questione. Però esistono numerose soluzioni.

 

Fa conto ad esempio che sulla Terra la vita esiste da 3,5 miliardi di anni fa (quando apparvero i primi organismi unicellulari) mentre i nostri progenitori, gli Australopiteci apparvero circa un milione di anni fa. La vita "intelligente", quindi il genere Homo, è apparso però solo 250'000 anni fa, infatti siamo una specie relativamente giovane. Ma le tecnologie per comunicare a grandi distanze le abbiamo si e no da 50 anni. Rifletti, rispetto ai miliardi di anni dell'universo, l'uomo potenzialmente avrebbe la capacità di leggere messaggi "alieni" solo da 50 anni (anche meno in realtà).

 

Ora se gli alieni volessero inviare dei messaggi, quali invierebbero? Se sono intelligenti, onde elettromagnetiche (ovvero le varie frequenze di luce), che si muovono a 300'000 km/s. Ogni altra comunicazione sarebbe notevolmente più lenta.

 

50 anni è un tempo troppo breve per poter dire che gli alieni non esistono. Pensa che la luce impiega 2 milioni di anni solo per arrivare alla galassia di Andromeda, che è quella più vicina alla nostra galassia. E' possibile che ci abbiano mandato messaggi, ma che semplicemente non ci siano arrivati. Ad esempio, se ce li avessero mandati 5 milioni di anni fa da Andromeda, mancherebbero ancora 15 milioni di anni. E lo stesso, all'ennesima potenza, vale per tutte le altre galassie.

 

Oppure dei messaggi ci sono arrivati, magari da civiltà antichissime, ma noi non eravamo ancora in grado di riceverli. Ricordati che 50 anni sono un tempo troppo breve, ma così come un secolo, o due secoli. Sarebbero tempi infinitesimi per poter concludere qualcosa in un verso o nell'altro.

 

Potresti obiettare almeno che allora probabilmente siamo soli nella nostra galassia, perché eventuali messaggi dalla nostra galassia avrebbero già buone probabilità di esserci arrivati. Questo è vero, oppure, più semplicemente esistono forme di vita relativamente vicine, nella nostra galassia, ma che non sono ancora intelligenti o ancora non abbastanza progrediti per comunicare. Pensa ad esempio che noi possiamo inviare e inviamo tracce luminose solo da questi fatidici 50 anni o poco più quindi al massimo sono arrivate a 50 anni luce di distanza, una distanza infinitesima rispetto all'universo.

 

Un'altra ipotesi intelligente è quella secondo cui le civiltà intelligenti vivono troppo poco, ovvero scompaiono abbastanza velocemente (qualche decina di migliaia di anni, forse meno), senza lasciare grandi tracce o comunque impedendo che esse possano comunicare o solo tentare di comunicare continuamente. E questo varrebbe anche per l'uomo, perché in effetti l'uomo se continuerà così finirà per estinguersi velocemente (qualche secolo/millennio sicuramente). Va detto ad esempio che il 99% delle specie presenti sulla Terra si sono già estinte (alcune anche a causa dell'uomo). Difficilmente insomma l'uomo non farà la stessa fine. E lo stesso potrebbe accadere per eventuali civiltà intelligenti. Però queste sono ipotesi solo verosimili e su cui mancano prove statistiche a sostegno: magari avessi tante civiltà aliene su cui basarti per capire quanto durino, hai in realtà solo l'uomo che è ancora non estinto, ma che si è civilizzato davvero solo 6000 anni fa. .sisi

 

Ti ringrazio perchè con te si può discutere con molta civiltà e sei molto chiaro e preciso.

 

Per quanto riguarda l'argomento, sì, verissimo quel che affermi, nessun dubbio.

 

Il mio dubbio, invece riguarda non riguarda tanto la messaggistica tra una galassia e l'altra, ma proprio il fatto che si possano visitare altri pianeti in altre galassie.

 

E' quello su cui vale il paradosso di Fermi... cioè, in 4 miliardi di anni della Terra, non c'è nessuna prova di una visita esterna... E mi vien da pensare che, visto che riusciamo a risalire con i fossili a milioni di anni addietro, o addirittura a miliardi di anni per quanto riguarda i minerali...

 

Ebbene, non c'è nessuna prova che ci porti ad una visita esterna...

 

E' qui, che i miliardi di anni si fanno sentire...

 

A mio parere, se parliamo di statistica, non è immaginabile che una civiltà extraterrestre (semmai esistesse) non abbia mai tentato un'esplorazione, anche solo per il semplice fatto che tutti i pianeti e tutte le stelle sono destinate prima o poi a morire... E quindi prima o poi, per sopravvivere, si dovrà fuggire dal pianeta natio.

 

Ed è qui, a mio parere, che la tua teoria zoppica un po'... è mai possibile che tutte le civiltà si esinguano prima di raggiungere la tecnologia adeguata??

(considera che noi, tutto sommato, già siamo in grado di mandare sonde fuori dal sistema solare)

Ricordati che, se parliamo di statistiche, ti ricordo quanto scrivi.... miliardi di galassie, miliardi di stelle...

 

Ripeto... in 4 miliardi di anni, non è mai arrivata nemmeno una sonda?

mah

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Ti ringrazio perchè con te si può discutere con molta civiltà e sei molto chiaro e preciso.

 

Per quanto riguarda l'argomento, sì, verissimo quel che affermi, nessun dubbio.

 

Il mio dubbio, invece riguarda non riguarda tanto la messaggistica tra una galassia e l'altra, ma proprio il fatto che si possano visitare altri pianeti in altre galassie.

 

E' quello su cui vale il paradosso di Fermi... cioè, in 4 miliardi di anni della Terra, non c'è nessuna prova di una visita esterna... E mi vien da pensare che, visto che riusciamo a risalire con i fossili a milioni di anni addietro, o addirittura a miliardi di anni per quanto riguarda i minerali...

 

Ebbene, non c'è nessuna prova che ci porti ad una visita esterna...

 

E' qui, che i miliardi di anni si fanno sentire...

 

A mio parere, se parliamo di statistica, non è immaginabile che una civiltà extraterrestre (semmai esistesse) non abbia mai tentato un'esplorazione, anche solo per il semplice fatto che tutti i pianeti e tutte le stelle sono destinate prima o poi a morire... E quindi prima o poi, per sopravvivere, si dovrà fuggire dal pianeta natio.

 

Ed è qui, a mio parere, che la tua teoria zoppica un po'... è mai possibile che tutte le civiltà si esinguano prima di raggiungere la tecnologia adeguata??

(considera che noi, tutto sommato, già siamo in grado di mandare sonde fuori dal sistema solare)

Ricordati che, se parliamo di statistiche, ti ricordo quanto scrivi.... miliardi di galassie, miliardi di stelle...

 

Ripeto... in 4 miliardi di anni, non è mai arrivata nemmeno una sonda?

mah

Ti ringrazio per le belle parole. L'argomento è sempre affascinante e mi piace discutere soprattutto se le discussioni sono prolifiche.

 

I dubbi per me del paradosso di Fermi sono relativamente sussistenti alle questioni di quella che tu chiami messaggistica. Cioè chiedersi perché non si ricevono messaggi alieni è una bella domanda... e come ti ho scritto prima ci sono delle possibili spiegazioni.

 

Per quanto riguarda invece contatti o paleocontatti vari a cui tu fai riferimento guarda non sono molto esperto. So che ci sono dei filoni di pensiero secondo cui alcuni paleocontatti extraterrestri ci siano stati in età molto antiche e le prove che vengono date sarebbero di natura architettonica, testuale (ad esempio riferimenti mitici, biblici ecc...) e anche di natura bioevoluzionistica.

 

Queste teorie rimangono fondamentalmente pseudoscientifiche ed io stesso mi ritengo abbastanza scettico nei loro confronti perché le prove che vengono date dai fautori di queste teorie sono spiegabili anche normalmente attraverso la scienza o la storia tradizionale.

 

Ma il motivo principale per cui, secondo me, dei contatti "alieni" sono quasi impossibili è dovuto alla relativa - quasi obbligatoria - lentezza dei corpi massivi che si muovono a causa delle implicazioni della relatività di Einstein.

 

Einstein affermava, come penso tu sappia, che la massima velocità raggiungibile sia la velocità della luce, c, 300'000 km/s. Nessun corpo, dotato di massa, però può raggiungerla nè, ovviamente, superarla. Quello che forse non sai è che, però, i corpi che hanno massa dovrebbero impiegare un'energia sempre più grande anche solo per avvicinarsi alla velocità della luce. La relatività prevede infatti che quando un corpo riceve una spinta, quando insomma viene accelerato, quello che succede in realtà è che l'energia che gli viene ceduta non è utilizzata solo come energia cinetica (ovvero per accrescere la velocità) ma anche come energia di massa (E=mc^2) ovvero l'energia viene utilizzata anche per incrementare la massa del corpo. E tu capisci che più aumenta la massa del corpo più diventa difficile accelerare il corpo e quindi serve sempre più energia per aumentarne la velocità. Insomma è una reazione a catena negativa: più vieni accelerato più aumenta la tua massa più è difficile accelerarti e serve sempre maggiore energia per variazioni anche molto piccole di velocità. In pratica ad corpo con massa non nulla servirebbe energia infinita (impossibile da avere) per raggiungere una massa infinita (impossibile da raggiungere) che si muova alla velocità della luce. Il che come è evidente, appare impossibile. Non è possibile disporre di energia infinita.

 

Infatti solo le particelle senza massa come appunto i bosoni (tipo i fotoni di luce) possono arrivare a muoversi alla velocità della luce, perchè non avendo massa questa non può aumentare (se non c'è massa come potrebbe allora "aumentare"... .ghgh la massa, come l'energia, non si crea dal nulla nè si distrugge).

 

Se ti volessi muovere con una sonda a velocitá paragonabili a c, ovvero alla velocità della luce (e parliamo anche di velocitá pari alla centesima parte di c) avresti bisogno di quantitativi di energia quasi infiniti considerando la massa della eventuale sonda con cui intendi muoverti e le distanze siderali che intendi percorrere. Il tutto poi per impiegare comunque dei tempi di "viaggio" centinaia se non migliaia di volte più lunghi di quelli che la luce, senza massa, impiega per percorrere. Tanta fatica per nulla insomma. .ghgh

 

I nostri mezzi più veloci ad oggi raggiungo velocità massime neanche lontanamente paragonabili a c. Cioè, rispetto alla luce sono lentissimi. Il più veloce mai costruito ad esempio ha raggiunto una velocità massima di 70 km/s contro una velocità della luce pari a 300000 km/s! Parliamo di una velocita almeno 4000 volte inferiore a quella della luce e che per giunta è stata raggiunta solo per tempi brevissimi. Figuriamoci quanto carburante servirebbe per muoversi costantemente a quella velocità, che poi rispetto alla luce è piccolissima.

 

Allora pensa un po' a come sia praticamente impossibile costruire dei mezzi che si debbano muovere costantemente a velocità centinaia di volte superiori (facciamo, ad essere buoni, 1000 km/s) attraverso distanze di milioni o miliardi di anni luce. Servirebbero quantità di energia veramente quasi infinite. Irraggiungibili.

 

Per questo motivo il concetto di "contatto" alieno di cui tu parli è quasi impossibile da un punto di vista scientifico a meno che tali alieni non siano relativamente vicini, ma se lo fossero probabilmente li avremmo già "scoperti". Non trovi?

 

 

Insomma se alla luce servono secoli, millenni o milioni di anni per arrivare a noi... figuriamoci a questi ipotetici mezzi che sono comunque decine di migliaia di volte più lenti e a cui servirebbero energie quasi infinite.

 

Penso di essere stato abbastanza chiaro. .ok

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Io penso che ci sia un paradosso..secondo gli esperti un pianeta per essere abitabile deve avere delle caratteristiche ben precise prima cosa la presenza di acqua liquida o solida che sia. Ma siccome come hai detto tu non si sa ancora quale sia l'origine della vita che certamente è nata grazie alla presenza di H2O ma non possono esserci organismi che vivano nel cianuro per esempio? O che vivano in un pianeta dove la pressione è pari a quella dei nostri oceani marini piu profondi? La vita si adatta all'ambiente.

In realtà l'acqua non è necessaria. Non secondo tutti gli studiosi almeno. Certo se ci fosse sarebbe più facile la formazione di forme di vita aliene. Ma non è detto che se non ci sia la vita non si possa formare. In laboratorio infatti si possono creare abbastanza facilmente oggi delle cellule ( quindi forme di vita) che NON hanno bisogno di acqua per sopravvivere. Quindi, almeno da un punto di vista teorico è possibile che esistano specie viventi che vivano indipendente dalla presenza o meno dell'acqua. La domanda allora diventa: visto che artificialmente è possibile produrre tali forme di vita, è anche possibile che ci possa riuscire la natura?

 

Insomma l'acqua non è detto che sia un must, non è una "conditio sine qua non", è semplicemente una caratteristica che potrebbe favorire la presenza di forme viventi, ma non è detto che sia necessaria.

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Non siamo unici. E lo dico sul serio, non parlo di UFO o cavolate varie.

 

E' puro e semplice principio antropico. L'universo non è infinito, ma non è neppure immenso, è infinitamente immenso. Troppo grande per non poter ospitare altre forme di vita. Già nella nostra galassia ci sono 200 miliardi di stelle candidate. Visto che poi ci sono miliardi di galassie - anche centinaia o migliaia di volte più grandi della nostra (che è relativamente piccolina) - con ognuna di queste galassie piene di centinaia di altri miliardi di stelle possibili beh allora... l'unicità della vita diventa praticamente impossibile.

 

Purtroppo possiamo osservare i pianeti orbitanti solo di stelle relativamente vicine... 39 anni luce non è un granché rispetto ai miliardi di anni luce delle stelle "lontane".

 

già quello che hai scritto ti fa scervellare... sono temi che sfuggono alla ragione.

se non è infinito, prima o poi si sarà un muro ? una barriera ? cosa ? un cartello con su scritto "STOP" se oltrepassi cadi in un dirupo ? :d

è in continua espansione ? ok, ma si deve espandere dentro qual'cosa che c'è già, altrimenti come è possibile espandersi in un volume limitato ?

essere o non essere questo è il dilemma.

parlando seriamente, secondo me ad oggi gli scienziati devono ancora masticare bene il concetto di tempo in relazione alle altre grandezze del creato.

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già quello che hai scritto ti fa scervellare... sono temi che sfuggono alla ragione.

se non è infinito, prima o poi si sarà un muro ? una barriera ? cosa ? un cartello con su scritto "STOP" se oltrepassi cadi in un dirupo ? :d

è in continua espansione ? ok, ma si deve espandere dentro qual'cosa che c'è già, altrimenti come è possibile espandersi in un volume limitato ?

essere o non essere questo è il dilemma.

parlando seriamente, secondo me ad oggi gli scienziati devono ancora masticare bene il concetto di tempo in relazione alle altre grandezze del creato.

Scusa che intendi con questa frase?

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Scusa che intendi con questa frase?

 

le altre grandezze

velocità,. spazio, come spiegare un universo infinito oppure non infinito, le altre dimensioni, ci sono tantissime teorie in cui entra in gioco il tempo che sicuramente mi è più facile concepire possa scorrere all'infinito.

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le altre grandezze

velocità,. spazio, come spiegare un universo infinito oppure non infinito, le altre dimensioni, ci sono tantissime teorie in cui entra in gioco il tempo che sicuramente mi è più facile concepire possa scorrere all'infinito.

Il fatto è che quello che l'uomo dà sono soltanto modelli, prima si usava il modello di Newton, poi quello di Einstein e ora ci sono gli altri modelli a più di 4 dimensioni, quindi non compaiono "soltanto" spazio e tempo, ma altre cose legate all'elettromagnetismo e alle particelle elementari (ma se dico fesserie qualcuno mi corregga), quindi la cosa non è complicata, di più. E noi dal nostro canto possiamo solo considerare lo spazio perché già pensare che lo spazio e il tempo siano cose legate tra loro è un passo in avanti per la nostra mente, figuriamoci se ci mettiamo in mezzo più cose. Voglio dire che a mio parere non penso ci siano più scienziati che studiano l'universo guardando spazio e tempo e basta, sarebbe inefficace anche se è quello che riusciamo a vedere ad occhio, cioè che l'universo è in continua espansione e basta...

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Il fatto è che quello che l'uomo dà sono soltanto modelli, prima si usava il modello di Newton, poi quello di Einstein e ora ci sono gli altri modelli a più di 4 dimensioni, quindi non compaiono "soltanto" spazio e tempo, ma altre cose legate all'elettromagnetismo e alle particelle elementari (ma se dico fesserie qualcuno mi corregga), quindi la cosa non è complicata, di più. E noi dal nostro canto possiamo solo considerare lo spazio perché già pensare che lo spazio e il tempo siano cose legate tra loro è un passo in avanti per la nostra mente, figuriamoci se ci mettiamo in mezzo più cose. Voglio dire che a mio parere non penso ci siano più scienziati che studiano l'universo guardando spazio e tempo e basta, sarebbe inefficace anche se è quello che riusciamo a vedere ad occhio, cioè che l'universo è in continua espansione e basta...

 

si son cose che lascio volentieri agli scienziati.

che poi, alla fine della giostra, mi par di capire che la verità su queste cose non ce l'ha in mano nessuno.

 

nel mio piccolo, studiando ingegneria, già digerire le onde radio, ed in generale i fotoni, e la relazione tra massa ed energia, è stato mica facile.

PS: cosa sia realmente un fotone ancora non lo sa nessuno... ed appunto come hai detto, ci sono dei modelli, in questo caso il modello corpuscolare.

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già quello che hai scritto ti fa scervellare... sono temi che sfuggono alla ragione.

se non è infinito, prima o poi si sarà un muro ? una barriera ? cosa ? un cartello con su scritto "STOP" se oltrepassi cadi in un dirupo ? :d

è in continua espansione ? ok, ma si deve espandere dentro qual'cosa che c'è già, altrimenti come è possibile espandersi in un volume limitato ?

essere o non essere questo è il dilemma.

parlando seriamente, secondo me ad oggi gli scienziati devono ancora masticare bene il concetto di tempo in relazione alle altre grandezze del creato.

La "barriera universale" è un'idea aristotelica, a qualcuno piace... a me no, o meglio chi lo sa... boh. .ghgh Ci sono tante, tantissime teorie.

 

Il fatto però che il nostro universo (in senso di materia) sia finito, è una diretta conseguenza delle ipotesi del Big Bang e dell'inflazione cosmica che fino ad ora hanno superato tutte le prove, ed hanno molti indizi a loro sostegno (vedi radiazione cosmica ecc...). Secondo la teoria del Big Bang, che penso tu conosca, l'Universo ha avuto origine dall'inflazione originaria e velocissima di una singolarità, ovvero dall'esplosione di un "punto" microscopico, enormemente massivo e quasi infinitamente denso (perché doveva contenere tutta la materia che costituisce l'universo in uno spazio ridottissimo). L'universo ovviamente si è espanso molto velocemente (inflazione), ma non può averlo fatto infinitamente in un istante: per questo non può essere infinito.

 

Ora tu ti chiedi, giustamente: e che cosa c'era attorno a questo punto. C'era il vuoto? Non c'era nulla? C'era qualcosa, uno spazio contenitore?

 

C'è chi dice, come Stephen Hawking, che non ha senso farsi questa domanda, perché con il Big Bang non è iniziato solo l'universo ma hanno avuto origine anche lo spazio e il tempo. Lo spazio e il tempo sarebbero nati con il Big Bang così come è nata la materia che costituisce l'Universo stesso. Non ha senso dunque chiedersi cosa c'era prima del Big Bang, così come non ha senso chiedersi cosa c'è al di là del nostro universo, perché semplicemente non c'è nulla. Non c'è nessun contenitore. Il nostro universo sarebbe tutto quello che esiste.

 

C'è chi dice invece che il nostro universo sia finito (ed in espansione) ma all'interno di uno spazio infinitamente esteso. Tra queste ipotesi, ce ne sono alcune, molto in voga attualmente, come quelle sul cosiddetto multiverso che piacciono tanto ai fisici teorici attuali. Secondo queste teorie esisterebbe uno spazio "contenitore", per l'appunto il multiverso, in cui sarebbero contenuti i vari universi (potenzialmente infiniti) che, come delle membrane, si espandono e si muovono al suo interno, che possono collidere e che, tramite queste collisioni, possono generare nuovi universi. Questo multiverso sarebbe uno spazio particolare, perché non avrebbe le usuali 3 dimensioni di spazio più quella temporale, ma ne avrebbe addirittura 11. Ora, sappi che per noi esseri umani che viviamo da sempre in uno spazio a tre dimensioni, immaginarne mentalmente uno a 4 (intendo 4 dimensioni spaziali) è praticamente impossibile, ma addirittura 11... .ghgh però matematicamente (e quindi teoricamente) si può fare. .sisi

 

 

Sempre secondo queste teorie le 3 dimensioni spaziali dell'universo si potrebbero muovere nelle 11 dimensioni del multiverso (come una retta o un punto si muovono in uno spazio euclideo a 3 dimensioni, per fare un parallelo) quindi è possibile che, come dici tu, ci sia una sorta di "membrana" che divida l'universo dal resto. O meglio, potrebbe esserci, senza che tu te ne accorga. Pensa ad esempio di essere un puntino unidimensionale in un foglio a due dimensioni infinitamente esteso che può muoversi solo sul foglio. Non potendoti muovere sopra o sotto non potresti accorgerti che esiste la terza dimensione, ovvero che esistano il sopra e il sotto e quindi, essendo confinato, e come se non avvertissi la presenza della membrana che dividerebbe il tuo universo a due dimensioni (il foglio) dal multiverso a tre dimensioni (casa tua, dove sta il foglio). Ecco, il principio del multiverso sarebbe la stessa cosa, tu ti potresti muovere nelle tre dimensioni senza problemi, senza accorti delle altre potenziali.

 

Questa è un'ipotesi. Ce n'è anche un'altra possibile. Che ne sai, infatti, che l'universo ad esempio non sia una sorta di ciambella - dalla "superficie" tridimensionale - che si muove all'interno del multiverso multidimensionale? La ciambella ha questa particolarità, la circolarità, cioè se tu fossi una "formichina" confinata sulla sua superficie (a due dimensioni) potresti, muovendoti in un'unica direzione, attraversarla tutta, potresti cioé ritornare al punto di partenza senza mai cambiare direzione. Ecco, chi ti dice che lo stesso non possa succedere con il nostro universo (che diversamente dalla superficie di una ciambella, che ha 2 dimensioni spaziali, ne ha tre)? Che ne sai, faccio un esempio, che se ti muovi per 20 miliardi di anni luce verso est non riappari da ovest al punto di partenza. Matematicamente si può fare quindi è fisicamente possibile come ipotesi. .ghgh

 

Insomma hai presente la superficie bidimensionale esterna di una ciambella? Ecco, prova ad immaginarla come superficie a tre dimensioni mentre si muove in uno sazio a 4,5,...11 dimensioni...impossibile pensarci. Ma matematicamente si può fare... .ghgh

 

Vedi, una verità non esiste su questo tema. Ma ci sono molte, moltissime ipotesi molto interessanti. .sisi

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Il paradosso di Fermi ha un senso.

Si deve però analizzarlo tenendo presente le dimensioni dello spazio, o quelle che noi conosciamo.

Anche contrapponendolo all'equazione di Drake, se pensiamo che ad oggi l'essere umano impiegherebbe 7/8 mesi per arrivare su Marte, un pianeta "vicino" rapportato alle distanze nel cosmo, capiamo che magari, come teorizzato da alcuni, le civiltà che si sono sviluppate non hanno avuto il tempo per entrare in contatto tra loro.

Le distanze, il tempo per lo sviluppo della vita e della tecnologia complicherebbero il tutto.

Inoltre se pensate che sul nostro stesso pianeta i dinosauri hanno dominato per 150 milioni di anni circa (vado a memoria non vorrei dire scemenze quindi correggetemi se sbaglio), mentre l'uomo per 3 o giù di lì, capite che le condizioni per entrare in contatto tra civiltà sviluppate siano abbastanza complesse.

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si son cose che lascio volentieri agli scienziati.

che poi, alla fine della giostra, mi par di capire che la verità su queste cose non ce l'ha in mano nessuno.

 

nel mio piccolo, studiando ingegneria, già digerire le onde radio, ed in generale i fotoni, e la relazione tra massa ed energia, è stato mica facile.

PS: cosa sia realmente un fotone ancora non lo sa nessuno... ed appunto come hai detto, ci sono dei modelli, in questo caso il modello crepuscolare.

Anche io studio ingegneria, questi argomenti mi affascinano molto da sempre, anche se studiando "cose scientifiche" sono ancor più belli. :d

Poi tu parli del fotone che non ho capito ancora cosa sia di preciso, così come il quanto e le particelle ancor più piccole per cui si può soltanto andare ad immaginazione.

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La "barriera universale" è un'idea aristotelica, a qualcuno piace... a me no, o meglio chi lo sa... boh. .ghgh Ci sono tante, tantissime teorie.

 

Il fatto però che il nostro universo (in senso di materia) sia finito, è una diretta conseguenza delle ipotesi del Big Bang e dell'inflazione cosmica che fino ad ora hanno superato tutte le prove, ed hanno molti indizi a loro sostegno (vedi radiazione cosmica ecc...). Secondo la teoria del Big Bang, che penso tu conosca, l'Universo ha avuto origine dall'inflazione originaria e velocissima di una singolarità, ovvero dall'esplosione di un "punto" microscopico, enormemente massivo e quasi infinitamente denso (perché doveva contenere tutta la materia che costituisce l'universo in uno spazio ridottissimo). L'universo ovviamente si è espanso molto velocemente (inflazione), ma non può averlo fatto infinitamente in un istante: per questo non può essere infinito.

 

Ora tu ti chiedi, giustamente: e che cosa c'era attorno a questo punto. C'era il vuoto? Non c'era nulla? C'era qualcosa, uno spazio contenitore?

 

C'è chi dice, come Stephen Hawking, che non ha senso farsi questa domanda, perché con il Big Bang non è iniziato solo l'universo ma hanno avuto origine anche lo spazio e il tempo. Lo spazio e il tempo sarebbero nati con il Big Bang così come è nata la materia che costituisce l'Universo stesso. Non ha senso dunque chiedersi cosa c'era prima del Big Bang, così come non ha senso chiedersi cosa c'è al di là del nostro universo, perché semplicemente non c'è nulla. Non c'è nessun contenitore. Il nostro universo sarebbe tutto quello che esiste.

 

C'è chi dice invece che il nostro universo sia finito (ed in espansione) ma all'interno di uno spazio infinitamente esteso. Tra queste ipotesi, ce ne sono alcune, molto in voga attualmente, come quelle sul cosiddetto multiverso che piacciono tanto ai fisici teorici attuali. Secondo queste teorie esisterebbe uno spazio "contenitore", per l'appunto il multiverso, in cui sarebbero contenuti i vari universi (potenzialmente infiniti) che, come delle membrane, si espandono e si muovono al suo interno, che possono collidere e che, tramite queste collisioni, possono generare nuovi universi. Questo multiverso sarebbe uno spazio particolare, perché non avrebbe le usuali 3 dimensioni di spazio più quella temporale, ma ne avrebbe addirittura 11. Ora, sappi che per noi esseri umani che viviamo da sempre in uno spazio a tre dimensioni, immaginarne mentalmente uno a 4 (intendo 4 dimensioni spaziali) è praticamente impossibile, ma addirittura 11... .ghgh però matematicamente (e quindi teoricamente) si può fare. .sisi

 

 

Sempre secondo queste teorie le 3 dimensioni spaziali dell'universo si potrebbero muovere nelle 11 dimensioni del multiverso (come una retta o un punto si muovono in uno spazio euclideo a 3 dimensioni, per fare un parallelo) quindi è possibile che, come dici tu, ci sia una sorta di "membrana" che divida l'universo dal resto. O meglio, potrebbe esserci, senza che tu te ne accorga. Pensa ad esempio di essere un puntino unidimensionale in un foglio a due dimensioni infinitamente esteso che può muoversi solo sul foglio. Non potendoti muovere sopra o sotto non potresti accorgerti che esiste la terza dimensione, ovvero che esistano il sopra e il sotto e quindi, essendo confinato, e come se non avvertissi la presenza della membrana che dividerebbe il tuo universo a due dimensioni (il foglio) dal multiverso a tre dimensioni (casa tua, dove sta il foglio). Ecco, il principio del multiverso sarebbe la stessa cosa, tu ti potresti muovere nelle tre dimensioni senza problemi, senza accorti delle altre potenziali.

 

Questa è un'ipotesi. Ce n'è anche un'altra possibile. Che ne sai, infatti, che l'universo ad esempio non sia una sorta di ciambella - dalla "superficie" tridimensionale - che si muove all'interno del multiverso multidimensionale? La ciambella ha questa particolarità, la circolarità, cioè se tu fossi una "formichina" confinata sulla sua superficie (a due dimensioni) potresti, muovendoti in un'unica direzione, attraversarla tutta, potresti cioé ritornare al punto di partenza senza mai cambiare direzione. Ecco, chi ti dice che lo stesso non possa succedere con il nostro universo (che diversamente dalla superficie di una ciambella, che ha 2 dimensioni spaziali, ne ha tre)? Che ne sai, faccio un esempio, che se ti muovi per 20 miliardi di anni luce verso est non riappari da ovest al punto di partenza. Matematicamente si può fare quindi è fisicamente possibile come ipotesi. .ghgh

 

Insomma hai presente la superficie bidimensionale esterna di una ciambella? Ecco, prova ad immaginarla come superficie a tre dimensioni mentre si muove in uno sazio a 4,5,...11 dimensioni...impossibile pensarci. Ma matematicamente si può fare... .ghgh

 

Vedi, una verità non esiste su questo tema. Ma ci sono molte, moltissime ipotesi molto interessanti. .sisi

 

grazie... un riassunto utile di quello che attualmente si pensa..

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