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Bluesjuve

Zhang assente anche alla festa scudetto Inter: è il capolinea dell'era Suning?

Post in rilievo

3 ore fa, chicco11 ha scritto:

sintesi perfetta......è per questo che non riesco a capire come possa essere possibile che un altro fondo si prenda in carico il debito con oaktree sapendo che tra 3 anni i 400 milioni con gli interessi diventerebbero 550-600.....600 di prestito, 400 di bond e 300 di perdite da ripianare.......1,3 miliardi......e nessuno dice nulla

secondo me UEFA e FIFA c'entrano qualcosa nell'aver trovato qualcuno che si prendesse in carico il debito

 

 

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2 ore fa, Kyary Pamyu Pamyu ha scritto:

In ogni forum i tifosi della propria squadra sono la "razza superiore" e tutti il resto sono dei bambocci. 

La teoria sul sosia di Zhang l'avremmo messa giustamente in prima pagina e ci avremmo riso per mesi se l'avessero partorita quegli altri.

ma io non parlavo del "sosia", ma di tutto il resto, cioè della situazione di Zhang... hanno poco da ridere, in quel contesto.

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2 hours ago, LE6END said:

Alla fine i debiti li pagheranno direttamente Gravina, Ceferin e Infantino .sisi

 

 

 

Ho paura che arrivino prima ( nel senso di pagare) il popolino e la nonnina a cui piace tanto il calcio

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Meno di trenta giorni dalla scadenza del finanziamento erogato da Oaktree a Zhang, formulare previsioni sulla conclusione dell’intricata vicenda societaria dell’Inter resta complicato. Certo non aiuta la ridda di voci, spesso contrastanti, uscite nelle ultime settimane e sempre presentate come ipotesi di lavoro da siti e giornali. Il 5 aprile veniva dato per imminente un nuovo accordo Zhang-Oaktree per riscadenziare il prestito esistente: ipotesi di cui non si è più parlato. Il 13 scende in campo una misteriosa cordata saudita vicina alla famiglia reale con una trattativa definita “avviata” ma già solo l’indomani avanza lo scenario di un nuovo finanziamento (da Londra) che consentirebbe a Zhang di rimborsare Oaktree e proseguire. Perciò anche l’ipotesi, circolata ieri, di una trattativa in fase di conclusione con Pimco per un finanziamento da 400 milioni finalizzato a surrogare Oaktree obbliga a qualche cautela.

Iniziamo col dire che non c’è oggi un compratore per l’Inter. Non lo hanno trovato gli advisor Goldman e Raine che hanno scandagliato il mercato internazionale, non lo ha trovato Oaktree che pure si era messo a cercarlo per scongiurare l’eventualità di escutere il pegno e ritrovarsi proprietario dell’Inter. Dell’attivismo di Oaktree avevamo dato conto qualche settimana fa, ma le ricerche sono al punto di partenza.

Oaktree, la clausola che ostacola la vendita dell'Inter

A scoraggiare potenziali acquirenti non sono tanto le richieste di Zhang (sotto lo scacco dell’imminente scadenza del debito) ma la complessa struttura debitoria dell’Inter. Basta leggere, ad esempio, le 556 pagine del prospetto informativo del bond da 415 milioni emesso da Inter Media nel 2022 (scadenza 2027) per imbattersi in una clausola “Change of control” che vincola l’emittente (cioè l’Inter) a proporre il rimborso integrale delle obbligazioni nel caso di un cambio di proprietà del gruppo. Sarebbe sufficiente un solo obbligazionista che ne facesse richiesta a farne scattare l’obbligo. Ovviamente sono dettagli di cui, in una due diligence, qualsiasi compratore viene reso edotto dovendo mettere nel conto l’ipotesi di aggiungere 415 milioni di cassa all’impegno finanziario necessario per acquisire il club. Questo aiuta forse a capire la difficoltà nel trovare compratori.

La posizione di Oaktree è comprensibile: il fondo non ha interesse a rifinanziare il debito perché ciò servirebbe solo a incrementare l’esposizione, che crescerebbe a ritmi vertiginosi per la capitalizzazione degli interessi a fronte di una garanzia costituita dallo stesso asset cioè la proprietà del club. Più rischio e minori garanzie, in finanza, non funziona. Tanto vale acquisire l’Inter subito e provare a venderla anche se questo, come visto, non è semplice.

L’operazione di surroga pare quanto mai complicata. La situazione attuale ha reso almeno, se non altro, conclamata l’incapacità di Zhang di rimborsare il debito con risorse proprie su cui qualcuno nutriva ancora dubbi. Finanziare l’estinzione di un prestito in scadenza è operazione con profilo di rischio radicalmente diverso da un classico prestito, perché prescindere dalla possibilità di un rimborso da parte del debitore (oltre che dal pagamento degli interessi che sarebbero capitalizzati) trasforma l’operazione in una pura scommessa sul valore futuro del club. Equivalente, in finanza, a una call option. Per un fondo di debito, tale circostanza obbliga a trattarla come una cosa diversa, non necessariamente gestibile per chiunque. Ecco perché, al momento, l’esito più probabile resta l’escussione del pegno da parte di Oaktree che non ha alcuna voglia di mettersi a gestire l’Inter e che cercherà di scongiurare l’evento con ogni mezzo. Il poco tempo non aiuta

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2 ore fa, p@dre ha scritto:

elkann dirà qualcosa?

Si, farà i complimenti un secondo dopo finita la partita per la seconda stella...

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1 ora fa, andy_gobbo ha scritto:

ma io non parlavo del "sosia", ma di tutto il resto, cioè della situazione di Zhang... hanno poco da ridere, in quel contesto.

Gli stai dando troppa visibilità 

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24 minuti fa, Er ginocchio de Rabiot ha scritto:

Anche l anno prima, e l anno prima ancora hanno potuto rivalutare ammortamenti e beni

La perdita del 22 23 è stata ripianata con i soldi di oaktree. Devono ripianare le perdite del 20/21, scadenza 2026, e 21/22, scadenza 2027, per un totale di circa 350 milioni 

6 minuti fa, Roby76MJ ha scritto:

Si, farà i complimenti un secondo dopo finita la partita per la seconda stella...

Insieme a lui ci sarà gravina che potrà finalmente abbracciare acerbi

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43 minuti fa, chicco11 ha scritto:

Meno di trenta giorni dalla scadenza del finanziamento erogato da Oaktree a Zhang, formulare previsioni sulla conclusione dell’intricata vicenda societaria dell’Inter resta complicato. Certo non aiuta la ridda di voci, spesso contrastanti, uscite nelle ultime settimane e sempre presentate come ipotesi di lavoro da siti e giornali. Il 5 aprile veniva dato per imminente un nuovo accordo Zhang-Oaktree per riscadenziare il prestito esistente: ipotesi di cui non si è più parlato. Il 13 scende in campo una misteriosa cordata saudita vicina alla famiglia reale con una trattativa definita “avviata” ma già solo l’indomani avanza lo scenario di un nuovo finanziamento (da Londra) che consentirebbe a Zhang di rimborsare Oaktree e proseguire. Perciò anche l’ipotesi, circolata ieri, di una trattativa in fase di conclusione con Pimco per un finanziamento da 400 milioni finalizzato a surrogare Oaktree obbliga a qualche cautela.

Iniziamo col dire che non c’è oggi un compratore per l’Inter. Non lo hanno trovato gli advisor Goldman e Raine che hanno scandagliato il mercato internazionale, non lo ha trovato Oaktree che pure si era messo a cercarlo per scongiurare l’eventualità di escutere il pegno e ritrovarsi proprietario dell’Inter. Dell’attivismo di Oaktree avevamo dato conto qualche settimana fa, ma le ricerche sono al punto di partenza.

Oaktree, la clausola che ostacola la vendita dell'Inter

A scoraggiare potenziali acquirenti non sono tanto le richieste di Zhang (sotto lo scacco dell’imminente scadenza del debito) ma la complessa struttura debitoria dell’Inter. Basta leggere, ad esempio, le 556 pagine del prospetto informativo del bond da 415 milioni emesso da Inter Media nel 2022 (scadenza 2027) per imbattersi in una clausola “Change of control” che vincola l’emittente (cioè l’Inter) a proporre il rimborso integrale delle obbligazioni nel caso di un cambio di proprietà del gruppo. Sarebbe sufficiente un solo obbligazionista che ne facesse richiesta a farne scattare l’obbligo. Ovviamente sono dettagli di cui, in una due diligence, qualsiasi compratore viene reso edotto dovendo mettere nel conto l’ipotesi di aggiungere 415 milioni di cassa all’impegno finanziario necessario per acquisire il club. Questo aiuta forse a capire la difficoltà nel trovare compratori.

La posizione di Oaktree è comprensibile: il fondo non ha interesse a rifinanziare il debito perché ciò servirebbe solo a incrementare l’esposizione, che crescerebbe a ritmi vertiginosi per la capitalizzazione degli interessi a fronte di una garanzia costituita dallo stesso asset cioè la proprietà del club. Più rischio e minori garanzie, in finanza, non funziona. Tanto vale acquisire l’Inter subito e provare a venderla anche se questo, come visto, non è semplice.

L’operazione di surroga pare quanto mai complicata. La situazione attuale ha reso almeno, se non altro, conclamata l’incapacità di Zhang di rimborsare il debito con risorse proprie su cui qualcuno nutriva ancora dubbi. Finanziare l’estinzione di un prestito in scadenza è operazione con profilo di rischio radicalmente diverso da un classico prestito, perché prescindere dalla possibilità di un rimborso da parte del debitore (oltre che dal pagamento degli interessi che sarebbero capitalizzati) trasforma l’operazione in una pura scommessa sul valore futuro del club. Equivalente, in finanza, a una call option. Per un fondo di debito, tale circostanza obbliga a trattarla come una cosa diversa, non necessariamente gestibile per chiunque. Ecco perché, al momento, l’esito più probabile resta l’escussione del pegno da parte di Oaktree che non ha alcuna voglia di mettersi a gestire l’Inter e che cercherà di scongiurare l’evento con ogni mezzo. Il poco tempo non aiuta

non lo ha trovato Oaktree che pure si era messo a cercarlo per scongiurare l’eventualità di escutere il pegno e ritrovarsi proprietario dell’Inter.

Questo articolo ha chiarito la situazione, poi se non si vuol vedere non si veda, fallimento is coming

E l'inda non la vuole oaktree pensa te 

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49 minuti fa, chicco11 ha scritto:

Meno di trenta giorni dalla scadenza del finanziamento erogato da Oaktree a Zhang, formulare previsioni sulla conclusione dell’intricata vicenda societaria dell’Inter resta complicato. Certo non aiuta la ridda di voci, spesso contrastanti, uscite nelle ultime settimane e sempre presentate come ipotesi di lavoro da siti e giornali. Il 5 aprile veniva dato per imminente un nuovo accordo Zhang-Oaktree per riscadenziare il prestito esistente: ipotesi di cui non si è più parlato. Il 13 scende in campo una misteriosa cordata saudita vicina alla famiglia reale con una trattativa definita “avviata” ma già solo l’indomani avanza lo scenario di un nuovo finanziamento (da Londra) che consentirebbe a Zhang di rimborsare Oaktree e proseguire. Perciò anche l’ipotesi, circolata ieri, di una trattativa in fase di conclusione con Pimco per un finanziamento da 400 milioni finalizzato a surrogare Oaktree obbliga a qualche cautela.

Iniziamo col dire che non c’è oggi un compratore per l’Inter. Non lo hanno trovato gli advisor Goldman e Raine che hanno scandagliato il mercato internazionale, non lo ha trovato Oaktree che pure si era messo a cercarlo per scongiurare l’eventualità di escutere il pegno e ritrovarsi proprietario dell’Inter. Dell’attivismo di Oaktree avevamo dato conto qualche settimana fa, ma le ricerche sono al punto di partenza.

Oaktree, la clausola che ostacola la vendita dell'Inter

A scoraggiare potenziali acquirenti non sono tanto le richieste di Zhang (sotto lo scacco dell’imminente scadenza del debito) ma la complessa struttura debitoria dell’Inter. Basta leggere, ad esempio, le 556 pagine del prospetto informativo del bond da 415 milioni emesso da Inter Media nel 2022 (scadenza 2027) per imbattersi in una clausola “Change of control” che vincola l’emittente (cioè l’Inter) a proporre il rimborso integrale delle obbligazioni nel caso di un cambio di proprietà del gruppo. Sarebbe sufficiente un solo obbligazionista che ne facesse richiesta a farne scattare l’obbligo. Ovviamente sono dettagli di cui, in una due diligence, qualsiasi compratore viene reso edotto dovendo mettere nel conto l’ipotesi di aggiungere 415 milioni di cassa all’impegno finanziario necessario per acquisire il club. Questo aiuta forse a capire la difficoltà nel trovare compratori.

La posizione di Oaktree è comprensibile: il fondo non ha interesse a rifinanziare il debito perché ciò servirebbe solo a incrementare l’esposizione, che crescerebbe a ritmi vertiginosi per la capitalizzazione degli interessi a fronte di una garanzia costituita dallo stesso asset cioè la proprietà del club. Più rischio e minori garanzie, in finanza, non funziona. Tanto vale acquisire l’Inter subito e provare a venderla anche se questo, come visto, non è semplice.

L’operazione di surroga pare quanto mai complicata. La situazione attuale ha reso almeno, se non altro, conclamata l’incapacità di Zhang di rimborsare il debito con risorse proprie su cui qualcuno nutriva ancora dubbi. Finanziare l’estinzione di un prestito in scadenza è operazione con profilo di rischio radicalmente diverso da un classico prestito, perché prescindere dalla possibilità di un rimborso da parte del debitore (oltre che dal pagamento degli interessi che sarebbero capitalizzati) trasforma l’operazione in una pura scommessa sul valore futuro del club. Equivalente, in finanza, a una call option. Per un fondo di debito, tale circostanza obbliga a trattarla come una cosa diversa, non necessariamente gestibile per chiunque. Ecco perché, al momento, l’esito più probabile resta l’escussione del pegno da parte di Oaktree che non ha alcuna voglia di mettersi a gestire l’Inter e che cercherà di scongiurare l’evento con ogni mezzo. Il poco tempo non aiuta

Fonte?

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6 hours ago, Bluesjuve said:

Attenzione che in oaktree non sono sprovveduti bella la clausola sul bond 

stanno a fa' talmente tanto fumo che non ci si capisce più nulla 

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2 ore fa, chicco11 ha scritto:

Basta leggere, ad esempio, le 556 pagine del prospetto informativo del bond da 415 milioni emesso da Inter Media nel 2022 (scadenza 2027) per imbattersi in una clausola “Change of control” che vincola l’emittente (cioè l’Inter) a proporre il rimborso integrale delle obbligazioni nel caso di un cambio di proprietà del gruppo. Sarebbe sufficiente un solo obbligazionista che ne facesse richiesta a farne scattare l’obbligo.

Questo vale anche se l'Inter passa ad Oaktree a causa del debito non pagato?

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5 minuti fa, Aho ha scritto:

Questo vale anche se l'Inter passa ad Oaktree a causa del debito non pagato?

bella domanda,  insomma l'inda è come la peste, da evitare

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4 hours ago, p@dre said:

elkann dirà qualcosa?

spero faccia outing dicendo che sta per le melde almeno capiamo un po' tutte le cose 

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10 minuti fa, _MeneS_ ha scritto:

spero faccia outing dicendo che sta per le melde almeno capiamo un po' tutte le cose 

A John non frega nulla del calcio, però i figli sono sicuramente juventini. La moglie invece è interista

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4 minuti fa, Stefanov96 ha scritto:

A John non frega nulla del calcio, però i figli sono sicuramente juventini. La moglie invece è interista

La moglie mi sembra una frigida menefreghista, dubito sappia qualcosa sul calcio giocato. 

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30 minuti fa, dany-aq ha scritto:

Ma non sto più capendo nulla: ma il fondo pimco gli presta i soldi o no? 

per me no...stiamo a vedere

27 minuti fa, Stefanov96 ha scritto:

A John non frega nulla del calcio, però i figli sono sicuramente juventini. La moglie invece è interista

eh si abbonata in curva nord

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2 minuti fa, Bluesjuve ha scritto:

per me no...stiamo a vedere

Intanto Marotta si porta avanti, e dopo Zielinski pare stia prendendo anche Reus dal Borussia a zero! Farà un mercato così mi sa

 

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