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giusardegna

Cronaca del processo di Napoli del 10/05

Post in rilievo

i rapporti tra Papresta padre e Moggi, a mio parere, non c'entrano nulla con il processo. Arbitri in attività avevano rapporti con dirigenti di altre squadre non indagate, per ammissione stessa di entrambe le parti...

 

 

 

senz'altro vero e ben più importante...

 

ci sono solo "rimasto male" perché era stato detto altro sulle sim svizzere, anche da moggi stesso.

 

Ripeto: sarò eccessivamente idealista io.

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Dopo l'udienza su radioradicale..

Ma credimi: ad ascoltarla tutta ti "abboffi le palle.." :d

Non ci penso proprio... Preferisco vivere!!!! :d

 

Invece vado a fare una cosa molto utile....

 

Buon pranzo a tutti .misollazzo

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Racalbuto non arbitrerà la Juventus, Pieri va a fare il Milan, e la peggiore è una partita con un'alta posta in palio, Reggina-Brescia, che sarà diretta proprio da Racalbuto. Inoltre, anche per Racalbuto si può fare lo stesso discorso dellaggancio delle celle durante i raduni a Coverciano e con le celle delle città dove arbitrerà. Inoltre il giorno di Roma-Juventus vi è una conversazione con una scheda che aggancia una cella alla periferia di Roma adiacente alla Borghesiana, dove si effettuavano i ritiri della Juve, nella stessa data e nello stesso momento dellaggancio della scheda privata di Moggi intercettata. L'utenza 187 ha un traffico costante e regolare fino al 18.2.2005, da quando, mentre quella non ha più traffico, si sviluppa quella della 081, che ha un suo traffico abbastanza intenso.

Il 5.1.2005, alle 9.47, vi è una telefonata tra Moggi e un collaboratore che si chiama Girotto. È un giorno successivo ai sorteggi. Mentre Moggi inizia questa conversazione si inserisce una telefonata, Moggi lascia Girotto e conversa con qualcuno. "Mi sa che domenica hanno paura a farti uscire, tu rassicurali, poi vedo io", dal tabulato emerge che intorno alle 9.50 dalla 247 di Racalbuto parte una telefonata alla 284 di Moggi. La telefonata è questa, anche perché è ben comprensibile che si tratti dellarbitro sulla base delle parole che Moggi pronuncia: "Non ti senti bene, è meglio a Cagliari, ma che te frega della Coppa Italia". Siamo al 5 gennaio. E la conversazione non sta prendendo in considerazione soltanto quello che accadrà la domenica successiva, ma anche nei due turni successivi, 18a e 19a di andata. Dove troviamo Racalbuto? Non è inserito nelle griglie del 7 gennaio e non dirige gare della 17a e 18a giornata e compare in prima griglia per il sorteggio del 14 gennaio 2005 per la 19°, e quale arbitrerà Racalbuto? Cagliari-Juventus!

 

Chiedo scusa ai mod se non potevo postare io l'aggiornamento

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Racalbuto non arbitrerà la Juventus, Pieri va a fare il Milan, e la peggiore è una partita con un'alta posta in palio, Reggina-Brescia, che sarà diretta proprio da Racalbuto. Inoltre, anche per Racalbuto si può fare lo stesso discorso dell’aggancio delle celle durante i raduni a Coverciano e con le celle delle città dove arbitrerà. Inoltre il giorno di Roma-Juventus vi è una conversazione con una scheda che aggancia una cella alla periferia di Roma adiacente alla Borghesiana, dove si effettuavano i ritiri della Juve, nella stessa data e nello stesso momento dell’aggancio della scheda privata di Moggi intercettata. L'utenza 187 ha un traffico costante e regolare fino al 18.2.2005, da quando, mentre quella non ha più traffico, si sviluppa quella della 081, che ha un suo traffico abbastanza intenso. Il 5.1.2005, alle 9.47, vi è una telefonata tra Moggi e un collaboratore che si chiama Girotto. È un giorno successivo ai sorteggi. Mentre Moggi inizia questa conversazione si inserisce una telefonata, Moggi lascia Girotto e conversa con qualcuno. "Mi sa che domenica hanno paura a farti uscire, tu rassicurali, poi vedo io", dal tabulato emerge che intorno alle 9.50 dalla 247 di Racalbuto parte una telefonata alla 284 di Moggi. La telefonata è questa, anche perché è ben comprensibile che si tratti dell’arbitro sulla base delle parole che Moggi pronuncia: "Non ti senti bene, è meglio a Cagliari, ma che te frega della Coppa Italia". Siamo al 5 gennaio. E la conversazione non sta prendendo in considerazione soltanto quello che accadrà la domenica successiva, ma anche nei due turni successivi, 18a e 19a di andata. Dove troviamo Racalbuto? Non è inserito nelle griglie del 7 gennaio e non dirige gare della 17a e 18a giornata e compare in prima griglia per il sorteggio del 14 gennaio 2005 per la 19°, e quale arbitrerà Racalbuto? Cagliari-Juventus!

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senz'altro vero e ben più importante...

 

ci sono solo "rimasto male" perché era stato detto altro sulle sim svizzere, anche da moggi stesso.

 

Ripeto: sarò eccessivamente idealista io.

ma che Paparesta padre avesse schede svizzere dategli da Moggi si è sempre saputo.

Questo è il resoconto di Paparesta figlio dopo essere stato esaminato come teste nel processo di Napoli (fonte ju29ro)

IL CELLULARE DI PAPA’

 

Il teste ha poi ripercorso la storia dei rapporti del padre con Moggi e Fabiani, ribadendo punto per punto quanto già raccontato in prima persona da Romeo, per cui vi rimandiamo al corrispondente resoconto.

Sulla telefonata post Reggina – Juve a Moggi, Paparesta conferma l’uso del cellulare del padre, che l’aveva invitato a farsi sentire con Moggi per reagire agli attacchi dei media e alle accuse di malafede da parte dei dirigenti juventini. Dal controesame degli avvocati di Fabiani e Bergamo, finalmente capiamo che Gianluca Paparesta manco sapeva che quel cellulare provenisse da Moggi, né che contenesse una sim svizzera. La provenienza del cellulare Gianluca la scoprì solo dopo lo scoppio di Farsopoli. Oltre alla telefonata in cui Moggi gli riattacca il telefono, Gianluca, su invito del padre che gli prestò l'apparecchio, usò quell’utenza anche il giorno dopo, a Bagno di Romagna, previo contatto pomeridiano con Fabiani. Il ruolo di Fabiani in quel caso, come evidenziato nel controesame dell’avvocato dell’ex ds messinese, fu solo quello di interessarsi affinché si spegnessero le polemiche scoppiate in quei giorni. La sera, poi, Gianluca ebbe con Moggi un colloquio più pacato, anche se ciascuno restò fermo alle rispettive posizioni.

Altri contatti ipotizzati dall’accusa sono stati smentiti: il 17 gennaio 2005, da Quarto d’Altino, dove l’arbitro si trovava in compagnia del padre, partì una telefonata a Fabiani, ma si trattava di un appuntamento telefonico di papà Romeo, e Gianluca ricorda che il padre aveva il telefono scarico e provò ripetutamente a chiamare dall’albergo.

Per quanto concerne la telefonata tra Moggi e Bergamo del febbraio 2005, quella famosa in cui parlano della griglia del sorteggio arbitrale per l’imminente giornata di campionato, con Moggi che afferma di sapere che Gianluca tornerà il venerdì da una trasferta in Turchia per un torneo giovanile, il teste nega di aver sentito Moggi, ipotizza che l’informazione gli fosse stata data dal padre (che gliel’ha poi confermato), e per altro fa notare che tale informazione era sbagliata, perché in realtà tornò in Italia solo il sabato (come sosteneva il suo commissario Bergamo).

Per il resto, oltre ai contatti post-Reggio, non ne ebbe mai altri con Moggi e Fabiani, né su quella svizzera né tramite altre utenze. Paparesta conosceva Fabiani di vista, come un dirigente qualsiasi, che incrociava solo quando arbitrava le partite della sua squadra. E Fabiani mai tentò di contattare Paparesta, nemmeno per il tramite di suo padre.

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ma che Paparesta padre avesse schede svizzere dategli da Moggi si è sempre saputo.

Questo è il resoconto di Paparesta figlio dopo essere stato esaminato come teste nel processo di Napoli (fonte ju29ro)

IL CELLULARE DI PAPA’

 

Il teste ha poi ripercorso la storia dei rapporti del padre con Moggi e Fabiani, ribadendo punto per punto quanto già raccontato in prima persona da Romeo, per cui vi rimandiamo al corrispondente resoconto.

Sulla telefonata post Reggina – Juve a Moggi, Paparesta conferma l’uso del cellulare del padre, che l’aveva invitato a farsi sentire con Moggi per reagire agli attacchi dei media e alle accuse di malafede da parte dei dirigenti juventini. Dal controesame degli avvocati di Fabiani e Bergamo, finalmente capiamo che Gianluca Paparesta manco sapeva che quel cellulare provenisse da Moggi, né che contenesse una sim svizzera. La provenienza del cellulare Gianluca la scoprì solo dopo lo scoppio di Farsopoli. Oltre alla telefonata in cui Moggi gli riattacca il telefono, Gianluca, su invito del padre che gli prestò l'apparecchio, usò quell’utenza anche il giorno dopo, a Bagno di Romagna, previo contatto pomeridiano con Fabiani. Il ruolo di Fabiani in quel caso, come evidenziato nel controesame dell’avvocato dell’ex ds messinese, fu solo quello di interessarsi affinché si spegnessero le polemiche scoppiate in quei giorni. La sera, poi, Gianluca ebbe con Moggi un colloquio più pacato, anche se ciascuno restò fermo alle rispettive posizioni.

Altri contatti ipotizzati dall’accusa sono stati smentiti: il 17 gennaio 2005, da Quarto d’Altino, dove l’arbitro si trovava in compagnia del padre, partì una telefonata a Fabiani, ma si trattava di un appuntamento telefonico di papà Romeo, e Gianluca ricorda che il padre aveva il telefono scarico e provò ripetutamente a chiamare dall’albergo.

Per quanto concerne la telefonata tra Moggi e Bergamo del febbraio 2005, quella famosa in cui parlano della griglia del sorteggio arbitrale per l’imminente giornata di campionato, con Moggi che afferma di sapere che Gianluca tornerà il venerdì da una trasferta in Turchia per un torneo giovanile, il teste nega di aver sentito Moggi, ipotizza che l’informazione gli fosse stata data dal padre (che gliel’ha poi confermato), e per altro fa notare che tale informazione era sbagliata, perché in realtà tornò in Italia solo il sabato (come sosteneva il suo commissario Bergamo).

Per il resto, oltre ai contatti post-Reggio, non ne ebbe mai altri con Moggi e Fabiani, né su quella svizzera né tramite altre utenze. Paparesta conosceva Fabiani di vista, come un dirigente qualsiasi, che incrociava solo quando arbitrava le partite della sua squadra. E Fabiani mai tentò di contattare Paparesta, nemmeno per il tramite di suo padre.

 

 

ho letto tutto e non posso che esserne contento, la frase in neretto comunque é quella che da "persona normale" non posso concepire... perché il padre di un arbitro ha una sim (che sia svizzera, ripeto, mi importa poco) datagli da un dirigente della juventus? non é normale questa cosa, o almeno, non é lo é per me...

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La telefonata è questa, anche perché è ben comprensibile che si tratti dell’arbitro sulla base delle parole che Moggi pronuncia: "Non ti senti bene, è meglio a Cagliari, ma che te frega della Coppa Italia". Siamo al 5 gennaio. E la conversazione non sta prendendo in considerazione soltanto quello che accadrà la domenica successiva, ma anche nei due turni successivi, 18a e 19a di andata. Dove troviamo Racalbuto? Non è inserito nelle griglie del 7 gennaio e non dirige gare della 17a e 18a giornata e compare in prima griglia per il sorteggio del 14 gennaio 2005 per la 19°, e quale arbitrerà Racalbuto? Cagliari-Juventus!

 

Dove sta scritto che è un arbitro? Non può essere un calciatore o magari un dirigente o un collaboratore che deve seguire la partita a cagliari???

 

NArducci LE PROVE... LE PROVE

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ho letto tutto e non posso che esserne contento, la frase in neretto comunque é quella che da "persona normale" non posso concepire... perché il padre di un arbitro ha una sim (che sia svizzera, ripeto, mi importa poco) datagli da un dirigente della juventus? non é normale questa cosa, o almeno, non é lo é per me...

Paparesta è un ex arbitro, che ha raporti con Moggi. Moggi considera Paparesta figlio un arbitro ostile alla juve e tramite suo padre, a cui confida il suo timore per il potere romano-milanese, cerca di renderlo meno ostile alla juve, soprattutto alla luce dei fatti di Reggio Calabria. In un mondo pieno di spie e fatto di contatti tra dirigenti ed arbitri, questo rapporto rientra nella "assoluta anormalità" tipica del sistema calcio.

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ho letto tutto e non posso che esserne contento, la frase in neretto comunque é quella che da "persona normale" non posso concepire... perché il padre di un arbitro ha una sim (che sia svizzera, ripeto, mi importa poco) datagli da un dirigente della juventus? non é normale questa cosa, o almeno, non é lo é per me...

perchè uno non può fare l'osservatore perchè ha il figlio arbitro?

 

Paparesta è un ex arbitro, che ha raporti con Moggi. Moggi considera Paparesta figlio un arbitro ostile alla juve e tramite suo padre, a cui confida il suo timore per il potere romano-milanese, cerca di renderlo meno ostile alla juve, soprattutto alla luce dei fatti di Reggio Calabria. In un mondo pieno di spie e fatto di contatti tra dirigenti ed arbitri, questo rapporto rientra nella "assoluta anormalità" tipica del sistema calcio.

certo ne hai di fantasia

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perchè uno non può fare l'osservatore perchè ha il figlio arbitro?

 

 

certo ne hai di fantasia

non meno dei PM di Napoli...

 

p.s. parlo di "assoluta Anormalità" di rapporti...cerdo ti sia sfuggito il senso di quello che ho detto

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domanda: se fosse davvero paparesta quello a cui parla moggi, l'arbitro come farebbe a tirarsi indietro dall'arbitrare in coppa italia (come mi risulta da qui clicca) ma soprattutto a farsi designare per l'ultima di campionato? un discorso del genere andrebbe fatto con i disegnatori, esiste una telefonata di moggi dove dice ad un disegnatore di volere paparesta per l'ultima di campionato ? in cui per inciso avemmo:

 

maggior numero di vittorie

miglior attacco

miglior difesa

miglior differenza gol (ovvia conseguenza delle precedenti due voci)

 

perchè uno non può fare l'osservatore perchè ha il figlio arbitro?

 

 

 

mi fai solo contento se mi dici che il padre di paparesta é un osservatore...

 

guada che stiamo dalla stessa parte, sto semplicemente cercando di capire.

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non meno dei PM di Napoli...

 

p.s. parlo di "assoluta Anormalità" di rapporti...cerdo ti sia sfuggito il senso di quello che ho detto

Moggi disse che mai con Paparesta padre parlavano di faccende del figlio..quindi?meglio mediaset che lo ha preso per ripagarlo di cosa?

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ho letto tutto e non posso che esserne contento, la frase in neretto comunque é quella che da "persona normale" non posso concepire... perché il padre di un arbitro ha una sim (che sia svizzera, ripeto, mi importa poco) datagli da un dirigente della juventus? non é normale questa cosa, o almeno, non é lo é per me...

La spiegazione su questo comunque è stata data, dallo stesso Romeo Paparesta.

Romeo Paparesta ha l'aspirazione di diventare designatore della CAN C.

Tullio Lanese, Presidente dell'AIA, gli fa allora incontrare Moggi perché per Lanese è l'uomo giusto per realizzare questa sua aspirazione, in quanto Moggi e Carraro avevano un rapporto molto stretto per cui bla bla.

Iniziano così i contatti tra Romeo Paparesta e Moggi, voluti quindi da Paparesta, non da MOggi.

Moggi espone a Paparesta tutta la sua perplessità sul calcio; Moggi, anzi, appare a Paparesta proprio ossessionato dal potere delle milanesi.

Perché allora da schede svizzere a Paparesta? Lo dice Romeo in aula: "Vedendoti un pò di partite, casomai sentendoci, portami il tuo giudizio anche da arbitro, però lasciamo completamente fuori tuo figlio, perchè tralaltro è anche una situazione di imbarazzo quella che c'è tra te e tuo figlio che arbitra, e per questo motivo, proprio per evitare qualsiasi problema che potrebbe sorgere anche usando telefoni tuoi, anche a livello di spese e tutto, tieni questo telefonino, quando vuoi chiamami e raccontami le eventuali situazioni che tu dovessi ritenere poco limpide".

Così si sviluppa il rapporto, con un Paparesta "osservatore" di arbitraggi, ecc.

C'è da dire che Paparesta Romeo afferma poi che questo rapporto era, secondo Romeo, finalizzato da parte di Moggi ad ammorbidire gli arbitraggi del figlio, con il quale la Juventus è stata più volta "sfortunata"

Questa ovviamente è però soltanto una riflessione di Paparesta, perché Romeo in aula non dice che Moggi gli ha mai detto una cosa del genere.

 

Paparesta, comunque, NON avrà mai l'incarico di designatore della C: alla sua elezione si oppose proprio Carraro, che era la persona che per Lanese era ammanicata con Moggi al punto tale che se quest'ultimo avesse voluto Paparesta avrebbe potuto realizzare la sua aspirazione.

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La spiegazione su questo comunque è stata data, dallo stesso Romeo Paparesta.

Romeo Paparesta ha l'aspirazione di diventare designatore della CAN C.

Tullio Lanese, Presidente dell'AIA, gli fa allora incontrare Moggi perché per Lanese è l'uomo giusto per realizzare questa sua aspirazione, in quanto Moggi e Carraro avevano un rapporto molto stretto per cui bla bla.

Iniziano così i contatti tra Romeo Paparesta e Moggi, voluti quindi da Paparesta, non da MOggi.

Moggi espone a Paparesta tutta la sua perplessità sul calcio; Moggi, anzi, appare a Paparesta proprio ossessionato dal potere delle milanesi.

Perché allora da schede svizzere a Paparesta? Lo dice Romeo in aula: "Vedendoti un pò di partite, casomai sentendoci, portami il tuo giudizio anche da arbitro, però lasciamo completamente fuori tuo figlio, perchè tralaltro è anche una situazione di imbarazzo quella che c'è tra te e tuo figlio che arbitra, e per questo motivo, proprio per evitare qualsiasi problema che potrebbe sorgere anche usando telefoni tuoi, anche a livello di spese e tutto, tieni questo telefonino, quando vuoi chiamami e raccontami le eventuali situazioni che tu dovessi ritenere poco limpide".

Così inizia il rapporto.

Paparesta, comunque, NON avrà mai l'incarico di designatore della C: alla sua elezione si oppose proprio Carraro, che era la persona che per Lanese era ammanicata con Moggi al punto tale che se quest'ultimo avesse voluto Paparesta avrebbe potuto realizzare la sua aspirazione.

 

 

 

ora va molto molto molto molto molto molto molto molto meglio

 

grazie mille .ok .ok .ok

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Ho fatto riferimento a Fabiani: che ci sia una connessione è un fatto che abbiamo detto più volte ma è provato anche senza le testimonianze. Il 16.8.2004, alle 22.55, dalla utenza 335****** parte una telefonata verso il numero di Fabiani; in quella telefonata vi è anche un'ambientale in cui Moggi dice ad un interlocutore di dire ad altra persona di accendere quell’altro telefono. "Quello svizzero?", dice l’altro, "Sì", risponde Moggi.

Anche la scheda di Fabiani aggancia le celle delle città dove si trova lui, impegnato con la squadra di cui è dirigente, il Messina. Si passa all’esame delle schede attribuite a Bertini. Per esse è possibile fare lo stesso ragionamento delle altre circa l’aggancio delle celle nella città di Arezzo, nelle città dove egli arbitra e ai raduni di Coverciano. Inoltre in quel campionato Bertini è stato chiamato a dirigere incontri di calcio internazionali, partite di squadre di club o nazionali. Sono 5 eventi ed è certo che quando Bertini dirige questi incontri all’estero non esiste traffico di questa utenza sul territorio nazionale. La utenza 155 farà qualcuna delle telefonate verso utenze di gestori italiani e non è un caso che fra queste vi siano anche alcune dirette verso numeri di Arezzo e che, in una circostanza, risulta un contatto con un cellulare intestato allo stesso Bertini.

 

Pausa fino alle ore 14.30.

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non sarà reato ma é quanto meno inusuale, sarò idealista io... comunque sia sono d'accordo che fin qui da questo "rapporto" non mi sembra sia emerso niente di che.

 

ciò detto se le sim ce le fossimo tenute per noi sarei stato più contento, non essendo il padre di paparesta una persona che lavora nel calciomercato.

 

 

basta Narducci con la invenzioni arzigogolate... siamo in un paese libero e non vedo dove alberghi l'illegalità se non per supposizioni maliziose e manie di persecuzione ereditate indirettamente ... una farsa incredibile condita ora da profumi di frittura al vento... è inconcepibile una requisitoria che si fonda su puri teoremi sconfessati e pure idee personali ...

è ben chiara da tempo la struttura di rapporti che vigono nel ns calcetto italico ormai diventato slogan per attivazione e garanzie di campagne elettorali in pompa magna ... Quello che fa male è che dal ns smembramento e distruzione voluti non ci rialzeremo mai più...

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Io penso che comunque dopo questa cosa va fatto qualcosa perchè un pm non può fare cose di questo genere e farla franca senza che possa a sua volta essere indagato o punito..... questo sta spendendo soldi pubblici per un indagine ad personam solo per le bizze di cinque idioti ma ci rendiamo conto? il signorotto deve essere indagato e in un paese normale sarebbe così

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vi riporto anhe la diretta di tuttosport .ok

 

NAPOLi, 10 maggio - L'udienza prende il via con la parola data al pm Giuseppe Narducci che riprende la requisitoria difendendo il sistema d'indagine sulle sim svizzere, elemento ormai centrale dell'impalcatura d'accusa visto che gli esiti del processo hanno smentito molti dei capisaldi dell'accusa nel 2006 e che portarono alla condanna della Juventus nel processo sportivo. Il ruolo di grande protagonista lo svolge Gianluca Paparesta e il padre Romeo: loro hanno ammesso l'uso di schede sim straniere, anche in telefonate importanti con Moggi ma non sono tra i rinviati a questo giudizio. Narducci prova a spiegare perché le schede erano segrete, anche se ammette che erano in teoria intercettabili, visto che i carabinieri ne scoprono l'utilizzo tra fine 2004 e febbraio 2005:«Cambiavano schede in continuazione, impossibile intercettarle». Eppure molte delle schede attribuite sono rimaste attive fino al giugno 2006 e non sono cambiate. Moggi non è presente in aula, vittima di un'influenza.

 

UDIENZA RIPRESA - L'udienza è stata brevemente interrotta ed è ripresa ancora con l'esame di Narducci del lavoro dei carabinieri sulle schede svizzere: Narducci si sofferma all'incrocio con telefonate intercettate che fanno riferimento alle schede svizzere. Il problema è però che cosa si dicono in quelle telefonate, visto che parlano liberamente anche sui telefoni intercettati? Paolo Bergamo, accanto al pm Narducci, mastica freneticamente il chewing gum, in attesa di poter rispondere con una probabile dichiarazione spontanea. in particolare sulla centralità del ruolo di Paparesta padre e figlio, archiviati dagli stessi pm nonostante siano proprio quelli che hanno ammesso possesso e uso reiterato delle schede che diventano in questo processo elemento centrale dell'accusa di associazione per delinquere.

 

SEMPRE SULLE SCHEDE - Il pm Narducci ha insistito: le schede non erano intercettabili perché dovevano essere un sistema chiuso con sim svizzera che deve chiamare scheda svizzera, senza chiamare telefoni italini normali, cellulari o terrestri, ma siamo riusciti a scoprirle solo grazie al fatto che alcuni si sono traditi chiamando parenti o casa con le sim svizzere. Paolo Bergamo, però, durante la pausa d'udienza «normalizza» l'uso di queste schede del mistero: «La famosa telefonata del 9 febbraio fatta a casa mia da Moggi con la sim svizzera non è un errore di Luciano: in una precedente chiamata alla segretaria di Moggi avevo detto che mi trovava a casa, che poteva chiamare lì (un telefono intercettabile facilmente quello di Colle Salvetti, ndr). Che ragione aveva di chiamarmi con la scheda svizzera a casa se voleva tenerla così segreta?»

 

TEOREMA NARDUCCI E LE ZERO AMMONIZIONI - Narducci prosegue nello snocciolare gli incroci che lui ritiene certi tra le sim attribuite ai vari arbitri come Pieri, Racalbuto e De Santis. Il problema è sempre nell'effetto provocato dalle ipotesi accusatorie di Narducci, un esempio: è dicembre e Racalbuto viene inviato a dirigere Reggina-Brescia, per Narducci è già gara «drammatica per la lotta per non retrocedere», beh il campionato deve quasi cominciare per quelle zone, in realtà... Eppoi nello stesso turno Moggi si augura ammonizioni (e augurarselo non è reato) per qualche milanista impegnato a Parma: la settimana successiva si gioca proprio Juve-Milan. Perfetto, secondo il teorema Narducci-Auricchio, si dirà. Peccato che uno degli associati e "simmati", Pieri, sia inviato a dirigere Parma-Milan e che alla fine del match le ammonizioni a carico del "nemico" rossonero siano ZERO.

 

LE INCONGRUENZE - Narducci punta forte su una ambientale nella quale si fa riferimento ad una chiamata in contemporanea che il pm attribuisce a Racalbuto. Nel contatto Moggi consiglia l'arbitro convalescente di restare a riposo «magari rientri per Cagliari»>, siamo ad inizio gennaio. Poi Racalbuto sarà assegnato per Cagliari-Juve del 16 gennaio: una gara finita 1-1, con alcune decisioni controverse. Il gol juventino è in fuorigioco, ma a sbagliare la segnalazione è l'assistente Consolo. E addirittura le due decisioni arbitrali assunte da Racalbuto sfavoriscono la Juve: manca una clamorosa espulsione per secondo giallo di Abejion e viene negato un penalty a Trezeguet. In ogni caso ecco la testimonianza del consulente dell'imputato Racalbuto resa in aula a ottobre.

 

Udienza del 26 ottobre 2010

Nel corso della mattinata Pietro Nicolosi, consulente arbitrale di Salvatore Racalbuto, è stato interrogato su Cagliari-Juventus 0-1 della stagione 2004/05, partita per la quale il capo d'imputazione è per atti fraudolenti a favorire la squadra bianconera: «Ho visto la gara sul filmato Sky: ho visto e rivisto. Ci sono diversi episodi, ho scritto tutto nella mia consulenza. Racalbuto non è stato brillante, ha commesso degli errori: ha ammonito quando non doveva, altre volte ha evitato una seconda ammonizione ad un giocatore del Cagliari per evitargli il rosso e questo non va bene. Ci sono due errori gravissimi: uno a favore della Juve e uno per il Cagliari. Al 18' del primo tempo nega un rigore a favore di Trezeguet. Assurdo: falciato, spintonato e buttato a terra. Conoscendo l'onestà di Racalbuto, non capisco come ha fatto a non dare quel rigore. Secondo errore grave, la concessione del gol per la Juve di Emerson in netto fuorigioco: ma l'imputazione non può essere rivolta a Racalbuto ma all'assistente Andrea Consolo, assistente internazionale che non ha segnalato il fuorigioco. Il gol è concesso: hai arbitrato male e non hai dato un rigore che dovevi dare. Una tirata di orecchie va a Racalbuto e all'assistente. Al 44' del secondo tempo c'è stata una finezza: non concede la norma del vantaggio a favore del Cagliari, ma fa bene nell'azione successiva e segna il gol del pareggio con Zola. Una finezza a favore del Cagliari».

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Io non capisco perchè stiamo ancora a farci mille domande sul perchè delle schede svizzere dopo tutto quello che è uscito fuori dal processo telecom e dopo che esperti in intercettazioni ci hanno confermato che sono intercettabili come qualunque altro tipo di utenza telefonica??? .boh

 

A proposito, infine,che potere può aver avuto Moggi su un arbitro che passa i dossier, del Biologico per il suo lavoro, a gianni letta tramite galliani, ed ora è stipendiato da merd.aset e continua ad affossare la juventus come la danneggiava quando era in attività. .boh

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Io non capisco perchè stiamo ancora a farci mille domande sul perchè delle schede svizzere dopo tutto quello che è uscito fuori dal processo telecom e dopo che esperti in intercettazioni ci hanno confermato che sono intercettabili come qualunque altro tipo di utenza telefonica??? unknw.gif

 

A proposito, infine,che potere può aver avuto Moggi su un arbitro che passa i dossier, del Biologico per il suo lavoro, a gianni letta tramite galliani, ed ora è stipendiato da merd.aset e continua ad affossare la juventus come la danneggiava quando era in attività. unknw.gif

 

 

Sarebbe da chiedere a Narducci e alla sua mente malsana

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Agli ospiti (non juventini) che ogni martedì sono presenti, magari ci leggono ansiosamente anche dal lavoro perchè iniziano a cagarsi addosso:

 

Viadallepalle.png

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Ho fatto riferimento a Fabiani: che ci sia una connessione è un fatto che abbiamo detto più volte ma è provato anche senza le testimonianze. Il 16.8.2004, alle 22.55, dalla utenza 335****** parte una telefonata verso il numero di Fabiani; in quella telefonata vi è anche un'ambientale in cui Moggi dice ad un interlocutore di dire ad altra persona di accendere quell’altro telefono. "Quello svizzero?", dice l’altro, "Sì", risponde Moggi.

Anche la scheda di Fabiani aggancia le celle delle città dove si trova lui, impegnato con la squadra di cui è dirigente, il Messina. Si passa all’esame delle schede attribuite a Bertini. Per esse è possibile fare lo stesso ragionamento delle altre circa l’aggancio delle celle nella città di Arezzo, nelle città dove egli arbitra e ai raduni di Coverciano. Inoltre in quel campionato Bertini è stato chiamato a dirigere incontri di calcio internazionali, partite di squadre di club o nazionali. Sono 5 eventi ed è certo che quando Bertini dirige questi incontri all’estero non esiste traffico di questa utenza sul territorio nazionale. La utenza 155 farà qualcuna delle telefonate verso utenze di gestori italiani e non è un caso che fra queste vi siano anche alcune dirette verso numeri di Arezzo e che, in una circostanza, risulta un contatto con un cellulare intestato allo stesso Bertini.

 

Pausa fino alle ore 14.30.

 

 

Si, Bertini che telefonava a se stesso,ma per piacere.............

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