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* Aragorn *

Tanta nostalgia degli anni 90, quando il mondo era l'arca e noi eravamo Noè

Post in rilievo

sa1241.jpg

 

E le prugne californiane????????

Forse sono fine anni 80 ma io le ricordo vivide nella memoria di bambino @@

Le prugne californianeee .piangi

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minu.jpg

 

Minù

 

.piangi

Ora piango veramente...

Anche questo probabilmente fine anni 80 ma sicuramente trasmesso per tutti i 90

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e queste chi se le ricorda?

 

n_1076641_foto_1207507888_Sgorbions.JPG

 

OH

MIO

DIO

 

Io ero quasi in fasce....

PIPPO-STRELLO, ROBERTO VENTRE APERTO, BICE CICATRICE e tutti gli altri

 

.piangi

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Era un cartone MERAVIGLIOSO @@

Bravo Riccà .ok

 

Aleee...mi sto rileggendo tutto il topic...che nostalgia...

.piangi

 

Minù faceva paura .ghgh

Era troppo bello @@

 

i veri gelati erano ELDORADO! BLOB RULEZ .ehm .ehm .ehmeldorado.jpg

 

 

Quanti ne ho mangiati...

E quando sono riusciti ultimamente mi sono commosso...

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ah sicuro...non so voi/te, ma a me il tempo è iniziato a volare dopo i 25 (quindi a fine anni 90 tanto per rimanere in topic)...ogni tanto ci penso e mi viene male, non vi dico poi da quando è nato il bimbo.

 

Da quando iniziai l'universita' va proprio a 300 all'ora. La prima impennata ci fu al liceo ma a momenti alterni, diciamo che l'estate durava un secondo :d

Oggi c'era l'anteprima del festivalbar di maggio, domani in un attimo la puntata di chiusura di settembre a verona.

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Qualcuno si ricorda di una serie tv andata in onda su Rai 3 che parlava di un gruppo di amici che convivevano?! .uhm

Non ricordo il titolo, era carina.. .boh

 

 

Friends? .ghgh

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Schindlers-List-Oliwia-Da-010.jpg

 

Lo vidi a scuola alle medie,dopo qualche anno lo capii meglio.

il più bel film degli anni 90

Visto soltanto una volta a scuola, ma ogni tanto mi capita di ripensarci. Soprattutto al perché del "rosso", e mi fa piacere che non abbia cambiato granché idea da quel che pensavo ai tempi delle medie.

 

A proposito di medie... un pomeriggio un mio amico (tifoso del Parma) e io convincemmo la professoressa di inglese a guardare in lingua originale qualcosa in videocassetta, piuttosto dell'ennesima ora persa a cercar di capire la grammatica. Cosa proponemmo? Mr. Bean. :d Un'ora a ridere, neanche mezza parola in inglese. :d

 

Quel periodo era un continuo di Mr. Bean, Palermo Milano solo andata (esaltazione generale quando veniva citato Fonseca), Forrest Gump (e la risate idiote alle scene spinte) quattroruote, Parma-Juve che si incontravano ovunque, e soprattutto i pomeriggi dopo scuola. "Hai studiato antologia?" "No" "Io nemmeno..." "Andiamo a suonare a casa della gente?". E la colonna sonora, ovviamente, era questa:

 

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Visto soltanto una volta a scuola, ma ogni tanto mi capita di ripensarci. Soprattutto al perché del "rosso", e mi fa piacere che non abbia cambiato granché idea da quel che pensavo ai tempi delle medie.

 

 

 

Che cosa ci leggi nel rosso tu?

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con i miei amici dopo la scuola si andava a giocare a calcetto su campi pieno di pietre e quando ritornavo a casa c'era mio nonno che mi sgridava che facessi la doccia talmente che puzzavo .uah poi quando il sabato non si andava a scuola guardavamo i power ranger giapponesi su mangas..che bei tempi :( anche se ho solo 21 anni

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Che cosa ci leggi nel rosso tu?

Parlandone a scuola, io che ero solito stare zitto anche quando ero certo delle risposte, dissi che per me era "speranza". Il rosso su una ragazzina in mezzo al bianco, al grigio e al nero... non poteva essere semplicemente un contrasto o un metodo per attirare l'attenzione verso il destino di una ragazzina in un film incuriosendo lo spettatore (cinici: si sa quanto una ragazzina bianca attiri la nostra compassione), o dell'individualità contrapposta alla massa, ma anche il "nuovo sangue" che avrebbe dovuto/potuto scorrere nelle vene di chi doveva costituire le nuove generazioni. Come un inizio, vita in quelle macerie di umanità. Questo era il rosso. Non quello versato, ma quello che ancora poteva dare scorrendo... spesso quando si parla dell'olocausto assisti a guerre tra schieramenti, di chi prova pena a prescindere per gli ebrei, perché il debole ci attrae, e chi è contro il potere che i loro soldi esercitano, perché vediamo complotti ovunque. E magari la ragione è anche dalla loro parte a volte, in base le teorie che espongono. Eppure per me è diverso. Leggendo il Diario... come puoi ancora pensare agli uomini, senza distinzioni di sesso e razza e religione e ceto sociale, come semplici numeri? Come puoi giudicare me in base agli errori di mio padre, del padre di mio padre, del padre del padre di mio padre... e via discorrendo fino al simbolo di una città, regione, stato, nazione, continente...? Come puoi guardarmi come fossi soltanto uno dei tanti bianchi, gialli, rossi, neri, cristiani, musulmani, ebrei, senzadio? Mi ha insegnato a mettermi sempre nei panni degli altri, a pretendere di avere sempre più prospettive, più angoli, più luci... così che possa guardare una persona e conoscerla per il terrorista e per l'eroe che allo stesso tempo rappresenta.

 

Poi magari è semplicemente il tentativo di fare uno scherzo alle nostre coscienze e dirci "oh, guarda che..."... ma per me tra film, telefilm, musica, rumore e cacofonia, libri, quadri, uomini, cieli, prati, fiumi e oceani e mari, cemento e catrame... è sempre la stessa cosa: un insieme di colori che mi danno sensazioni ed emozioni, il mio inconscio elabora e ci leggo quello che il mio Io, grazie alle esperienza che lo hanno formato, ci vuole vedere.

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Parlandone a scuola, io che ero solito stare zitto anche quando ero certo delle risposte, dissi che per me era "speranza". Il rosso su una ragazzina in mezzo al bianco, al grigio e al nero... non poteva essere semplicemente un contrasto o un metodo per attirare l'attenzione verso il destino di una ragazzina in un film incuriosendo lo spettatore (cinici: si sa quanto una ragazzina bianca attiri la nostra compassione), o dell'individualità contrapposta alla massa, ma anche il "nuovo sangue" che avrebbe dovuto/potuto scorrere nelle vene di chi doveva costituire le nuove generazioni. Come un inizio, vita in quelle macerie di umanità. Questo era il rosso. Non quello versato, ma quello che ancora poteva dare scorrendo... spesso quando si parla dell'olocausto assisti a guerre tra schieramenti, di chi prova pena a prescindere per gli ebrei, perché il debole ci attrae, e chi è contro il potere che i loro soldi esercitano, perché vediamo complotti ovunque. E magari la ragione è anche dalla loro parte a volte, in base le teorie che espongono. Eppure per me è diverso. Leggendo il Diario... come puoi ancora pensare agli uomini, senza distinzioni di sesso e razza e religione e ceto sociale, come semplici numeri? Come puoi giudicare me in base agli errori di mio padre, del padre di mio padre, del padre del padre di mio padre... e via discorrendo fino al simbolo di una città, regione, stato, nazione, continente...? Come puoi guardarmi come fossi soltanto uno dei tanti bianchi, gialli, rossi, neri, cristiani, musulmani, ebrei, senzadio? Mi ha insegnato a mettermi sempre nei panni degli altri, a pretendere di avere sempre più prospettive, più angoli, più luci... così che possa guardare una persona e conoscerla per il terrorista e per l'eroe che allo stesso tempo rappresenta.

 

Poi magari è semplicemente il tentativo di fare uno scherzo alle nostre coscienze e dirci "oh, guarda che..."... ma per me tra film, telefilm, musica, rumore e cacofonia, libri, quadri, uomini, cieli, prati, fiumi e oceani e mari, cemento e catrame... è sempre la stessa cosa: un insieme di colori che mi danno sensazioni ed emozioni, il mio inconscio elabora e ci leggo quello che il mio Io, grazie alle esperienza che lo hanno formato, ci vuole vedere.

 

Non mi sbagliavo.....nono

 

Sai, te l'ho chiesto perchè a mio parere sei uno dei ragazzi più profondi che ho incontrato nel forum .sisi

Mi interessava èarecchio il tuo punto di vista.

Anche io ho sempre letto un significato di futuro nel cappotto della bimba, una speranza a cui il mondo si era aggrappato con le unghie per poter avere una nuova generazione che portasse avanti un'umanità più giusta per tutti.

Purtroppo nel film e ahimè nella realtà l'uomo non è stato, non è, non sarà mai capace di imparare troppo dagli errori del passato.

 

Grazie davvero per la tua risposta.

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