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RogerWaters

Giornata della memoria

Post in rilievo

« Considerate se questo è un uomo
Che lavora nel fango
Che non conosce pace
Che lotta per mezzo pane
Che muore per un sì o per un no. »

 

170616-Hines-holocaust-tease_py6kcv

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tra le varie iniziative, meritevole di nota,  direi,  il film documentario su Sami Modiano con la regia di Veltroni. 

Il film sarà trasmesso dalle 21 su Sky Cinema Hits, Sky Tg24, Rai 3, La7 e Iris

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Ho letto "se questo e' un uomo" forse una decina di volte. Incredibile come ogni volta si resta esterefatti da quei racconti, e dalla capacita' evocativa di Primo Levi, che riesce a metterti negli occhi l'orrore di quella follia.

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Ciò che rende unica la Shoah rispetto agli altri genocidi della umana Storia (Ruanda, armeni, nativi meso- e sudamericani...) è la dinamica del processo decisionale-esecutivo,  che per la prima volta vide convogliate le risorse di un intero paese (il Reich) verso un obiettivo dichiaratamente sterminazionista,  secondo la precisa trafila burocratica descritta da Hilberg, vale a dire emarginazione, espropriazione, ghettizzazione e strage, esattamente come se fosse un piano industriale: pianificazione, progettazione degli impianti produttivi (in questo caso i campi di sterminio ma non solo) ed avvio della produzione su vasta scala  (in questo caso la "produzione di morte",  la morte come "prodotto finito"). Il punto focale è che non vi fu settore alcuno dello stato nazista, escluso da questo processo: né la burocrazia, né la struttura amministrativa,  né la polizia, né l'esercito, né le ferrovie, né il comparto industriale. Nulla. Nulla rimase escluso. E questo per via di quel processo politico ideologico definito "gleichschaltung" o "adeguamento"  attraverso il quale ogni settore dello stato totalitario tedesco, pubblico o privato che fosse (cittadini inclusi) doveva allinearsi alla politica, alla ideologia ed agli obiettivi dettati dalla leadership nazista.

Per questo la Shoah fa caso a sé ed è sbagliato paragonarla ad altre forme di genocidi.

 

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L'ex sindaco di Varese ora candidato alla presidenza della Lombardia che qualche giorno fa parlava di protezione della razza bianca, ieri la sindaca di Gazzada Schianno (piccolo comune alle porte di Varese) ha detto testuali parole: «È il giorno della memoria, ricordatevi di andarlo a pijare in...».

 

Io che ho vissuto (e vivo tutt'ora) tutta la mia vita tra Varese e provincia mi vergogno di queste persone, devo farlo io per loro perché questi loschi figuri non hanno i neuroni necessari per arrivarci da soli.

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su rai storia ieri hanno fatto un documentario bellissimo al riguardo, con musica di Moni Ovadia

la giornata della memoria dovrebbe mostrare più immagini e filmati di repertorio possibile; anche e soprattutto se cruenti; non bastano le parole bisogna che le nuove generazioni percepiscano ed interiorizzino bene di cosa si è trattato.

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Non smetterò mai di ricordare nel mio piccolo, una delle pagine più brutte della storia dell'umanità.

Tenere a mente gli orrori fatti, per migliorare il futuro. Questo è quello che si dovrebbe fare.

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Il 28/1/2018 Alle 09:08, sol invictus ha scritto:

Ciò che rende unica la Shoah rispetto agli altri genocidi della umana Storia (Ruanda, armeni, nativi meso- e sudamericani...) è la dinamica del processo decisionale-esecutivo,  che per la prima volta vide convogliate le risorse di un intero paese (il Reich) verso un obiettivo dichiaratamente sterminazionista,  secondo la precisa trafila burocratica descritta da Hilberg, vale a dire emarginazione, espropriazione, ghettizzazione e strage, esattamente come se fosse un piano industriale: pianificazione, progettazione degli impianti produttivi (in questo caso i campi di sterminio ma non solo) ed avvio della produzione su vasta scala  (in questo caso la "produzione di morte",  la morte come "prodotto finito"). Il punto focale è che non vi fu settore alcuno dello stato nazista, escluso da questo processo: né la burocrazia, né la struttura amministrativa,  né la polizia, né l'esercito, né le ferrovie, né il comparto industriale. Nulla. Nulla rimase escluso. E questo per via di quel processo politico ideologico definito "gleichschaltung" o "adeguamento"  attraverso il quale ogni settore dello stato totalitario tedesco, pubblico o privato che fosse (cittadini inclusi) doveva allinearsi alla politica, alla ideologia ed agli obiettivi dettati dalla leadership nazista.

Per questo la Shoah fa caso a sé ed è sbagliato paragonarla ad altre forme di genocidi.

 

Condivisibile descrizione della specificità della Shoah. Noto la mancata citazione dello sterminio delle tribù pellerossa nordamericane. Non perchè non ve ne sono stati altri nel corso della storia, ci mancherebbe, ma visto che "i nativi meso- e sudamericani" sono stati menzionati, salta all'occhio la mancata inclusione delle tribù dell'America del Nord.

 

Allo stesso modo, ogni genocidio ha delle peculiarità che lo distanziano dagli altri eccidi di cui l'uomo si è macchiato nel corso della storia. Ogni vittima della barbarie e della crudeltà dovrebbe essere ricordata e, dunque, rispettata. 

 

La scelta di chi ha postato i versi di Primo Levi all'apertura del topic è stata ottima. I suoi testi rappresentano un patrimonio morale ed etico da preservare. 

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19 ore fa, MrPaul ha scritto:

Condivisibile descrizione della specificità della Shoah. Noto la mancata citazione dello sterminio delle tribù pellerossa nordamericane. Non perchè non ve ne sono stati altri nel corso della storia, ci mancherebbe, ma visto che "i nativi meso- e sudamericani" sono stati menzionati, salta all'occhio la mancata inclusione delle tribù dell'America del Nord.

 

Allo stesso modo, ogni genocidio ha delle peculiarità che lo distanziano dagli altri eccidi di cui l'uomo si è macchiato nel corso della storia. Ogni vittima della barbarie e della crudeltà dovrebbe essere ricordata e, dunque, rispettata. 

 

La scelta di chi ha postato i versi di Primo Levi all'apertura del topic è stata ottima. I suoi testi rappresentano un patrimonio morale ed etico da preservare. 

secondo me sono situazioni non paragonabili ed è mia opinione che la specificità della shoah vada individuata con altre considerazioni.

 

i nativi americani hanno subito tutto quello che sappiamo in una logica di conquista, deprecabile fin che vuoi, censurabile fin che vuoi, ma una logica che nel corso della storia abbiamo viso più e più volte da parte di diverse popolazioni contro altre popolazioni. logiche predatorie, barbarie.

è successo anche in sudamerica in altri parti del mondo nel corso della storia dell'umanità..., sono situazioni che vengono da lontano e fanno parte volente o nolente appunto della storia dell'umanità.

 

con la shoah invece è successo un qualcosa del tutto inedito, estraneo fino a quel momento alla storia dell'uomo..  lo sterminio fine a se stesso, basato solo ed esclusivamente sul fatto che altri esseri umani non devono esistere e basta, anzi, che non sono neanche esseri umani, ma se vogliamo degli animali e trattati come tali.

e quando dico animali intendo proprio così... si facevano esperimenti medici sui bambini, si utilizzavano le pelli per fare oggetti, si strappavano i denti d'oro, si riciclavano i capelli,  il disastro...  e tutto questo nel cuore dell'occidente...

 

poi da questa considerazione fondamentale nasce tutto il resto, l'applicazione industriale e tutto quello che ha scritto sol invictus.

 

 

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9 ore fa, bonve ha scritto:

secondo me sono situazioni non paragonabili ed è mia opinione che la specificità della shoah vada individuata con altre considerazioni.

 

i nativi americani hanno subito tutto quello che sappiamo in una logica di conquista, deprecabile fin che vuoi, censurabile fin che vuoi, ma una logica che nel corso della storia abbiamo viso più e più volte da parte di diverse popolazioni contro altre popolazioni. logiche predatorie, barbarie.

è successo anche in sudamerica in altri parti del mondo nel corso della storia dell'umanità..., sono situazioni che vengono da lontano e fanno parte volente o nolente appunto della storia dell'umanità.

 

con la shoah invece è successo un qualcosa del tutto inedito, estraneo fino a quel momento alla storia dell'uomo..  lo sterminio fine a se stesso, basato solo ed esclusivamente sul fatto che altri esseri umani non devono esistere e basta, anzi, che non sono neanche esseri umani, ma se vogliamo degli animali e trattati come tali.

e quando dico animali intendo proprio così... si facevano esperimenti medici sui bambini, si utilizzavano le pelli per fare oggetti, si strappavano i denti d'oro, si riciclavano i capelli,  il disastro...  e tutto questo nel cuore dell'occidente...

 

poi da questa considerazione fondamentale nasce tutto il resto, l'applicazione industriale e tutto quello che ha scritto sol invictus.

 

 

Conosco atrocità altrettanto feroci commesse nei confronti degli indioamericani. Comunque non mi interessa una classifica dell'orrore, lungi da me. 

 

 Ribadisco il mio totale rispetto per tutti coloro che sono stati colpiti da crimini così efferati, a aprescindere dalla latitudine e dall'etnia.

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8 ore fa, MrPaul ha scritto:

Conosco atrocità altrettanto feroci commesse nei confronti degli indioamericani. Comunque non mi interessa una classifica dell'orrore, lungi da me. 

 

 Ribadisco il mio totale rispetto per tutti coloro che sono stati colpiti da crimini così efferati, a aprescindere dalla latitudine e dall'etnia.

ma certo ! si fa per discutere... nessuno accusa nessuno.. MrPaul... si discute ci si confronta sulle idee sulle considerazioni... lungi da me il pensare di avere la verità in tasca...

 

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Il 30/1/2018 Alle 15:07, bonve ha scritto:

secondo me sono situazioni non paragonabili ed è mia opinione che la specificità della shoah vada individuata con altre considerazioni.

 

i nativi americani hanno subito tutto quello che sappiamo in una logica di conquista, deprecabile fin che vuoi, censurabile fin che vuoi, ma una logica che nel corso della storia abbiamo viso più e più volte da parte di diverse popolazioni contro altre popolazioni. logiche predatorie, barbarie.

è successo anche in sudamerica in altri parti del mondo nel corso della storia dell'umanità..., sono situazioni che vengono da lontano e fanno parte volente o nolente appunto della storia dell'umanità.

 

con la shoah invece è successo un qualcosa del tutto inedito, estraneo fino a quel momento alla storia dell'uomo..  lo sterminio fine a se stesso, basato solo ed esclusivamente sul fatto che altri esseri umani non devono esistere e basta, anzi, che non sono neanche esseri umani, ma se vogliamo degli animali e trattati come tali.

e quando dico animali intendo proprio così... si facevano esperimenti medici sui bambini, si utilizzavano le pelli per fare oggetti, si strappavano i denti d'oro, si riciclavano i capelli,  il disastro...  e tutto questo nel cuore dell'occidente...

 

poi da questa considerazione fondamentale nasce tutto il resto, l'applicazione industriale e tutto quello che ha scritto sol invictus.

 

 

Si, quoto tutto.

Il nazismo prevedeva la deumanizzazone totale degli ebrei, considerati alla stregua di parassiti o ratti. oppure, nel migliore dei casi come un cancro da eliminare fisicamente. Questa visione socio-bio-ideologica la ritroviamo diffusamente nella propaganda del Terzo Reich: ad esempio in quella specie di docu-film prodotto dal Ministero della propaganda di Goebbles nel 1940, titolato "der ewige Jude" che paragona gli ebrei (nativi polacchi in questo caso), a torme di ratti fuggiti dalle fogne.

D'altra parte, lo stesso Zyklon B, il gas di Auschwitz, non era altro che un antiparassitario, che in dosaggi estremamente diluiti era utilizzato nelle disinfestazioni ambientali. Ancora, in molti rapporti militari tedeschi relativi alle deportazioni, oppure alle fucilazioni nelle fosse comuni sul fronte orientale, per indicare gli ebrei veniva utilizzato il termine "Stücke", ovvero "pezzi" o "capi" (di bestiame). In altri film dell'epoca gli ebrei sono paragonati a malattie contagiose o virus infestanti, e se guardiamo le foto della propaganda ufficiale di regime, vedremo gli ebrei invariabilmente ritratti attraverso prospettive estreme e grandangolari deformanti e sotto tagli di luce brutali per amplificarne le ombre sui volti, e venivano scelti soggetti con caratteristiche somatiche precise, aderenti agli stereotipi razziali, oppure con difetti fisici evidenti proprio per esaltarne la presunta bestialità e quindi la non-appartenenza al genere umano, bensì piuttosto a quello animale e regolarmente, nei cinegiornali e nei film, a queste immagini artatamente ripugnanti venivano contrapposte le splendide figure estetizzanti dei più classici modelli ariani, come quelli ritratti dalla Riefenstahl in "Olympia" il documentario celebrativo sulle olimpiadi di Berlino.

Quindi, da una parte veniva insufflata nel pubblico la magnificenza plastica del modello ariano e dall'altra la bestialità corruttrice dell'"Eterno ebreo", come l'orrendo e deforme giudeo stupratore Süss, protagonista di un altro film del periodo.

 

Per tutto questo gli ebrei, nella visione nazista, meritavano di essere sterminati come parassiti, proprio perchè la loro eliminazione (attraverso la trafila emarginazione>ghettizzazione>sterminio) era considerata una specie di "profilassi sociale" o "Rassenhygiene", come veniva definita.

Attenzione, però: la cosiddetta degiudeizzazione (per la quale era stato anche coniato il neologismo "Judenfrei" o "Judenrein", ovvero "libero da ebrei") non era un semplice allegato collaterale dell'ideologia politica hitleriana, ossia qualcosa che c'era ma poteva anche non esserci, bensì un presupposto essenziale/esistenziale della Weltanschauung nazista, una conditio sine qua non, affinchè potesse realizzarsi il famoso "Reich dei 1000 anni".

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Perché esiste una sola giornata della memoria? non riesco a comprendere appieno il perché gli stermini, o tentati stermini, vengano ricordati e commemorati solo a seconda dell'etnia che li ha subiti. La si dovrebbe rendere universale.

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38 minuti fa, Kamioka ha scritto:

Perché esiste una sola giornata della memoria? non riesco a comprendere appieno il perché gli stermini, o tentati stermini, vengano ricordati e commemorati solo a seconda dell'etnia che li ha subiti. La si dovrebbe rendere universale.

Perché per le modalità con cui fu perpetrata e per la volontà annientatrice che ne fu alla base la Shoah rappresenta a tutt'oggi l'epitome insuperata (e si spera insuperabile) di tutti i genocidi della Storia umana, almeno dei tempi di cui l'uomo ha memoria ragionevole  e documentata.

L'aver voluto provare a cancellare un popolo in quanto tale, nella sua interezza (ed essere stati ad un passo dal riuscirci) dopo averlo accusato proprio come collettività  di tutti i più oscuri mali del mondo ed avendo perseguito questo obiettivo per anni, con lucidità estrema e pianificata e con volontà inesorabile e totalizzante, rende la Shoah un unicum che non ha riscontri tra le malefatte umane,  non solo e non tanto nei numeri (comunque epocali), quanto come disegno annientatorio: un disegno inimmaginabile,  sovrumano, simile alla potenza punitrice e purificatrice di un dio adirato e malvagio. Ed in effetti, dei si consideravano i nazisti nei confronti degli ebrei, liberi dispensatori di vita e di morte in base al capriccio, e quindi detentori unici di un potere assoluto pseudodivino. Tanto è vero, che posti di fronte ad  una simile potenza annientatrice, molti ebrei si posero addirittura il dubbio che il loro destino fosse il frutto di un imperscrutabile disegno divino, al quale fosse inutile opporsi, se non addirittura sbagliato. Anche da qui la rassegnazione di molti, secondo le parole di Abba Kovner poeta e combattente del ghetto di Vilnius, nell'essere condotti alla morte  "come pecore al macello".

La Shoah è uno dei punti nodali della storia umana, che chiude un cerchio e ne riapre un altro, uno di quei rari momenti che segnano una rottura tra passato e futuro, tra il "prima di Auschwitz" ed il "dopo Auschwitz", così come tra il  "prima di Hiroshima" ed il "dopo Hiroshima".

Il ricordare la Shoah non toglie nulla agli altri genocidi,  ma ricordare la Shoah come un genocido tra gli altri toglierebbe qualcosa alla Shoah.

 

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2 ore fa, sol invictus ha scritto:

Perché per le modalità con cui fu perpetrata e per la volontà annientatrice che ne fu alla base la Shoah rappresenta a tutt'oggi l'epitome insuperata (e si spera insuperabile) di tutti i genocidi della Storia umana, almeno dei tempi di cui l'uomo ha memoria ragionevole  e documentata.

L'aver voluto provare a cancellare un popolo in quanto tale, nella sua interezza (ed essere stati ad un passo dal riuscirci) dopo averlo accusato proprio come collettività  di tutti i più oscuri mali del mondo ed avendo perseguito questo obiettivo per anni, con lucidità estrema e pianificata e con volontà inesorabile e totalizzante, rende la Shoah un unicum che non ha riscontri tra le malefatte umane,  non solo e non tanto nei numeri (comunque epocali), quanto come disegno annientatorio: un disegno inimmaginabile,  sovrumano, simile alla potenza punitrice e purificatrice di un dio adirato e malvagio. Ed in effetti, dei si consideravano i nazisti nei confronti degli ebrei, liberi dispensatori di vita e di morte in base al capriccio, e quindi detentori unici di un potere assoluto pseudodivino. Tanto è vero, che posti di fronte ad  una simile potenza annientatrice, molti ebrei si posero addirittura il dubbio che il loro destino fosse il frutto di un imperscrutabile disegno divino, al quale fosse inutile opporsi, se non addirittura sbagliato. Anche da qui la rassegnazione di molti, secondo le parole di Abba Kovner poeta e combattente del ghetto di Vilnius, nell'essere condotti alla morte  "come pecore al macello".

La Shoah è uno dei punti nodali della storia umana, che chiude un cerchio e ne riapre un altro, uno di quei rari momenti che segnano una rottura tra passato e futuro, tra il "prima di Auschwitz" ed il "dopo Auschwitz", così come tra il  "prima di Hiroshima" ed il "dopo Hiroshima".

Il ricordare la Shoah non toglie nulla agli altri genocidi,  ma ricordare la Shoah come un genocido tra gli altri toglierebbe qualcosa alla Shoah.

 

A me sembrano tante belle parole che servono a giustificare una scelta che è solo politica. Per quanto tutto quello che hai scritto è indubbiamente vero (qualche dubbio sui numeri, ma non toglie nulla alla sostanza) io vedo le stesse cose nello sterminio degli armeni, dei curdi, dei nativi d''america etc... Ma forse sono io ad essere limitato e  non vedere la diversità. I morti sono morti, i popoli sono popoli le belle parole sono belle parole.

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22 minuti fa, Kamioka ha scritto:

A me sembrano tante belle parole che servono a giustificare una scelta che è solo politica. Per quanto tutto quello che hai scritto è indubbiamente vero (qualche dubbio sui numeri, ma non toglie nulla alla sostanza) io vedo le stesse cose nello sterminio degli armeni, dei curdi, dei nativi d''america etc... Ma forse sono io ad essere limitato e  non vedere la diversità. I morti sono morti, i popoli sono popoli le belle parole sono belle parole.

Non è questione di limiti. È questione di studiare nei dettagli la Shoah per capire le differenze rispetto ad altri eventi genocidi. Tutto qui.

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5 ore fa, Kamioka ha scritto:

Perché esiste una sola giornata della memoria? non riesco a comprendere appieno il perché gli stermini, o tentati stermini, vengano ricordati e commemorati solo a seconda dell'etnia che li ha subiti. La si dovrebbe rendere universale.

per la naturale abitudine di ricordare le proprie tragedie e i propri successi più di quelli altrui.

la shoah ferisce la memoria di tutta l'europa , non solo degli ebrei. gli uomini che venivano massacrati nei campi di concentramento erano parte della cultura e della storia eurpee, non erano "altro" , non erano ospiti, così come non lo erano gli omosessuali o i dissidenti politci. la tua libertà di dire e essere quello che ti pare, e di non renderne conto a nessuno , non è piovuta dal cielo.

puoi anche dimenticarti dei morti della shoah, ma non dell'idea malsana e anti-occidentale che ha prodotto quella catastrofe. devi semplicemente ricordarti che essere occidentali significa non essere servi di nessuno, e pensare a sé come individui, non come etnia, o come ingranaggi di un meccanismo statale, oppure , per venire ai temi d'attualità, come accoliti di una stessa fede.

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3 ore fa, sol invictus ha scritto:

Non è questione di limiti. È questione di studiare nei dettagli la Shoah per capire le differenze rispetto ad altri eventi genocidi. Tutto qui.

Se si studiassero gli altri eccidi nelle scuole anche la metà di quanto si studi la Shoah credo che le differenze non siano così marcate.

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2 ore fa, takkino ha scritto:

per la naturale abitudine di ricordare le proprie tragedie e i propri successi più di quelli altrui.

la shoah ferisce la memoria di tutta l'europa , non solo degli ebrei. gli uomini che venivano massacrati nei campi di concentramento erano parte della cultura e della storia eurpee, non erano "altro" , non erano ospiti, così come non lo erano gli omosessuali o i dissidenti politci. la tua libertà di dire e essere quello che ti pare, e di non renderne conto a nessuno , non è piovuta dal cielo.

puoi anche dimenticarti dei morti della shoah, ma non dell'idea malsana e anti-occidentale che ha prodotto quella catastrofe. devi semplicemente ricordarti che essere occidentali significa non essere servi di nessuno, e pensare a sé come individui, non come etnia, o come ingranaggi di un meccanismo statale, oppure , per venire ai temi d'attualità, come accoliti di una stessa fede.

Fose solo una questione europea potresti aver ragione ma, ad esempio, negli USA la Shoah viene ricordata tanto quanto in Europa. Io continuo a sostenere che dipende dal peso geo politico delle etnie.

 

P.S.

Non voglio sminuire la Shoah, non vorrei essere frainteso.

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1 ora fa, Kamioka ha scritto:

Se si studiassero gli altri eccidi nelle scuole anche la metà di quanto si studi la Shoah credo che le differenze non siano così marcate.

La Shoah non si studia minimamente nelle scuole. La 2gm è il penultimo step del programma di Storia che viene affrontato in maniera oltremodo rapida e superficiale. Anzi, è proprio la mancata conoscenza, diciamo pure ignoranza, delle dinamiche con cui fu perpetrata che porta taluni a considerarla uno dei tanti eventi criminali della Storia. Tu confondi "mediaticità" con "conoscenza" ma sono due cose diverse. La Shoah è più mediatica, perché è stata l'ultima in ordine di tempo, perché  ha avuto e ancora ha testimoni diretti, perché ha coinvolto un continente intero, perché è avvenuta nel cuore della civilizzata Europa, perché è stata parte di un evento epocale globale come la 2Gm. Ed ultimo ma non per ultimo, per via del complesso di colpa che ha colpito l'Occidente per non essere riuscito ad impedirla o quanto meno a limitarla. 

Tutti questi fattori hanno reso "mediatica" la Shoah al grande pubblico, che così l'ha recepita nei suoi aspetti più superficiali (il portale di Auschwitz come immagine iconica,  il bambino a braccia alzate del ghetto di Varsavia tenuto sotto tiro, i sopravvissuti seminudi -tra cui Eli Wiesel- nel loro dormitorio, la scritta "Arbeit macht frei", ecc), rielaborandola a modo proprio, in un senso o nel'altro. Ma mediaticità non significa conoscenza.

ln realtà chi ha approfondito lo studio della Shoah sa bene che si tratta di un evento che ha una sua unicità, diversa dai genocidi precedenti. Oltretutto questa unicità è stata sempre rivendicata, ma non è stata mai pretesa: semplicemente è stata riconosciuta attraverso l'approfondimento morale, storico, sociale, giudiziario ed anche politico perché no (non è una cosa sbagliata se serve ad impedire che riaccada): perché per anni i sopravvissuti alla Shoah hanno avuto una sorta di pudore a rivendicarsi come tali, ed è solo col tempo, dopo l'elaborazione individuale dell'evento, che hanno cominciato a riconoscersi e parlarne. Nello stesso Israele,  questa specie di catarsi è avvenuta decenni dopo, con il processo ad Eichmann del 1961, che in qualche modo ha sancito la fine della elaborazione individuale e la presa di coscienza collettiva: una presa di coscienza che ha portato a rompere il muro del silenzio avendo percepito che dall'altra parte, forse per la prima volta c'era qualcuno disposto ad ascoltare.

 

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4 ore fa, Kamioka ha scritto:

Se si studiassero gli altri eccidi nelle scuole anche la metà di quanto si studi la Shoah credo che le differenze non siano così marcate.

Ogni genocidio ha caratteristiche che lo differenziano dagli altri. Semplicemente andrebbero, tutti, analizzati, per evitare che simili orrori possano ripetersi.

 

Mai più.

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9 ore fa, sol invictus ha scritto:

La Shoah è più mediatica, perché è stata l'ultima in ordine di tempo, perché  ha avuto e ancora ha testimoni diretti, perché ha coinvolto un continente intero, perché è avvenuta nel cuore della civilizzata Europa, perché è stata parte di un evento epocale globale come la 2Gm. Ed ultimo ma non per ultimo, per via del complesso di colpa che ha colpito l'Occidente per non essere riuscito ad impedirla o quanto meno a limitarla. 

Questa è la parte che mi convince di più.

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7 ore fa, MrPaul ha scritto:

Ogni genocidio ha caratteristiche che lo differenziano dagli altri. Semplicemente andrebbero, tutti, analizzati, per evitare che simili orrori possano ripetersi.

 

Mai più.

Appunto quello che dicevo, eppure continuano. Basti pensare agli indios incontattati dell'amazzonia. Il loro sterminio continua nel silenzio e nell'indifferenza di tutti.

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