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Juventino!

Francia, si discute l'introduzione dell'arabo nelle scuole

Post in rilievo

Il 25/9/2018 Alle 18:52, Alba36 ha scritto:

Io voglio essere ottimista. 

 

Il mondo musulmano non riformato ha enormi problemi con la libertà di parola, con il trattamento delle donne, con i diritti umani, con il laicismo, la libertà religiosa, e con la democrazia e bisogna essere ciechi a negarlo. I paesi più problematici sotto tutti questi punti di vista, del resto, sono quelli mediorientali e nord-africani dove l'Islam è maggioritario e ciò non è casuale. Ad esempio, solo un ignorante può vedere il velo alle donne come un simbolo di libertà e non di oppressione per le donne (eppure c'è qualcuno lo dice). Poi chissà perché l'infibulazione alle povere ragazzine viene fatta solo nei paesi islamici... 

 

Detto ciò, ho però la sensazione che, diversamente dalle vecchie leve purtroppo non integrate, le nuove generazioni di musulmani - con l'accesso sempre maggiore a fonti di informazioni velocissime come Internet, finiranno per rinnegare i principi islamici incompatibili con gli ideali liberali delle democrazie occidentali e al contrario abbracceranno questi ultimi. Un po' come successe in Europa con l'invenzione della stampa e la diffusione della cultura durante il Rinascimento e l'Illuminismo, quando le reminiscenze dogmatiche finirono a poco a poco per soccombere, allo stesso modo il dogma paleo-religioso islamico perderà, o almeno si annacquerà adattandosi agli ideali occidentali... insomma, i trend vanno in questa direzione. Internet sarà per il mondo islamico quello che la stampa è stata per il mondo europeo.

 

Voglio essere ottimista. .ok 

Si.....ok.....ma prima del rinascimento,il medioevo fu' un bagno di sangue.....Con le debite proporzioni non vorrei che ci trovassimo in quel passaggio temporale dove la guerra precedeva la rinascita condivisa.

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Come spesso succede in questi casi si confonde l'utilità con la paura del terrorista barbuto con la sua cintura esplosiva addosso, oppure l'immigrato spaccino di periferia.

 

Il fatto è che per un secolo l'economia mondiale è stata gestita da un gruppo ristretto di nazioni, ora questo gruppo di nazioni sta cambiando c'è un rimescolamento, la Cina che prima era solamente il braccio da lavoro ora è in prima fila sul panorama mondiale e detterà le regole perché ha il potere per farlo.

 

Chi pensa che gli arabi siano i classici cammellari attaccati al valore del petrolio o ancora peggio l'immigratucolo morto di fame e delinquentello ha capito male, d'altronde noi italiani non siamo proprio il popolo più adattabile del mondo, abbiamo perso anni di sviluppo perché ci siamo resi conto tardissimo dell'importanza di capire bene almeno l'inglese.

 

L'importante è fare la classica crociata simil-cattolica protettrice da non si sa quali pericoli, ed intanto gli altri sia adattano al mondo che cambia e buonanotte al secchio alla crociata "dei valori".

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1 ora fa, Darth Tyranus ha scritto:

Come spesso succede in questi casi si confonde l'utilità con la paura del terrorista barbuto con la sua cintura esplosiva addosso, oppure l'immigrato spaccino di periferia.

 

Il fatto è che per un secolo l'economia mondiale è stata gestita da un gruppo ristretto di nazioni, ora questo gruppo di nazioni sta cambiando c'è un rimescolamento, la Cina che prima era solamente il braccio da lavoro ora è in prima fila sul panorama mondiale e detterà le regole perché ha il potere per farlo.

 

Chi pensa che gli arabi siano i classici cammellari attaccati al valore del petrolio o ancora peggio l'immigratucolo morto di fame e delinquentello ha capito male, d'altronde noi italiani non siamo proprio il popolo più adattabile del mondo, abbiamo perso anni di sviluppo perché ci siamo resi conto tardissimo dell'importanza di capire bene almeno l'inglese.

 

L'importante è fare la classica crociata simil-cattolica protettrice da non si sa quali pericoli, ed intanto gli altri sia adattano al mondo che cambia e buonanotte al secchio alla crociata "dei valori".

Sono d'accordo su alcune cose, su altre no. Per punti:

 

1) Spacciare questa legge come utile a combattere il fondamentalismo secondo me è una fesseria. Non ci crede nemmeno chi la sostiene. Come detto i maggiori predicatori parlano in arabo, quindi non vedo come il diffonderlo scoraggi i giovani dall'aderire al fondamentalismo. Per me è evidente come l'introduzione dell'arabo nelle scuole venga caldeggiata da una minoranza sempre più numerosa. In Israele nelle scuole lo si studia perchè vi si trovano un 22% di arabi israeliani. Negli Usa in alcune scuole si usa insegnare lo spagnolo perchè vi sono molti ispanici (ormai la maggioranza in stati come la California). Io personalmente, pur distinguendo le varie situazioni, sono tendenzialmente contrario. Questo perchè credo che l'integrazione, o meglio l'assimilazione, richieda uno sforzo da parte di chi arriva, non da chi ospita. Se mi trasferisco in Germania ovviamente mi sforzo, anche se è difficile, di imparare il tedesco e secondo me dovrei nelle istituzioni pubbliche parlare solo il tedesco, più altre lingue utili ma per il lavoro o le relazioni internazionali (come l'inglese, come hai detto fondamentale, ed eventualmente il francese).

 

2) Sul fatto che l'economia mondiale sia sempre meno in mano occidentale è un dato di fatto. Quello che non riesco a capire è come facciano molti occidentali a rallegrarsene. Io non sono affatto felice che la ricchezza mondiale, prima concentrata in Occidente, lo stia abbandonando. Ancor meno che paesi come la Cina, completamente antidemocratici, con il partito unico e senza libertà di stampa o di parola stiano acquisendo sempre più potere. Preoccupa me come credo dovrebbe preoccupare chiunque crede in certi valori, che restano vivi fino a quando sono difesi o incarnati da nazioni che li sostengono. Invece vedo che è pieno di fessi, anche qui da noi, che festeggiano. Gli ingenui (spero che di ingenuità si tratti) credono che, se noi occidentali decadiamo, come per magia si arrivi alla pace ed alla prosperità sulla Terra. Poveri illusi. Il risveglio in un mondo con la Cina ad essere potenza egemone potrebbe essere molto più amaro. In parte l'opinione di questi derelitti non stupisce: anche nel secolo scorso, proprio qui in Italia, ai tempi della cortina di ferro, c'era chi sognava di essere dall'altra parte, e sosteneva l'Unione Sovietica, anch'essa un regime a partito unico. Ma lì almeno c'era la parziale attenuante (soprattutto nei primi tempi) del comunismo. C'era chi, in buona fede, aveva davvero sognato che avrebbe potuto diventare la premessa per un mondo più giusto. C'è chi ha dato la vita per questo e sono secondo me persone degne di assoluto rispetto. Diverso il discorso di chi oggi spera nella caduta dell'America in attesa di qualcos'altro che non esiste. Per questi andrebbe utilizzata la camicia di forza.

 

3) Sul fatto che noi italiani abbiamo perso anni di sviluppo, abbiamo problemi profondi non imputabili a fattori esterni (come la Germania o che so io) ma a nostre responsabilità sono d'accordo. Allo stesso tempo va sottolineato il fatto che l'Italia sia comunque credo l'ottava economia mondiale su 91 paesi o quanti sono, e la seconda manifattura europea.

 

4) Per me non si tratta di fare una crociata cattolica (non sono nemmeno religioso quindi figurati) ma difendere l'identità e i valori in cui credi è fondamentale. Altrimenti finisci inevitabilmente per soccombere, e per lasciar spazio a culture più vitali e combattive della tua. E visto che io alla storia, alla cultura ed ai valori costituzionali del mio paese ci tengo, sento tutto il diritto ed il dovere di difenderli pretendendo che chi arriva vi si adatti. Perchè vedendo come stanno regredendo dal punto di vista politico e culturale paesi come la Turchia non mi fa stare tranquillo. Questo non significa che voti certi partiti che blaterano di invasione, di chiudere i negozi etnici e via dicendo. Al contrario, il nostro è un paese anemico e una immigrazione regolare, con quote annuali è necessaria (accanto a politiche di sostegno della natalità degli autoctoni, presenti in Francia che infatti ha una buon numero di nascite ed assenti da noi). Ma sulla necessità dei nuovi arrivati di rispettare lingua e valori della Repubblica non si deve transigere. Poi è normale che questo non sia semplice (ma occorrerebbero pagine per discutere pro, contro, misure, ecc).

 

5) Il mondo che cambia, e il doversi adattare è una litania che ha davvero stufato. Perchè presuppone che il mondo, la Storia, seguano direzioni prestabilite, che non sia possibile incidere sulla realtà, contenere o indirizzare i cambiamenti. Errore fatale, e credimi nessuna presunzione o delirio di onnipotenza se qualcuno crede nel contrario. Ma noi, l'uomo, o l'Occidente, è diventato grande proprio perchè crede(va) in questa possibilità, il potere di plasmare il mondo secondo i valori che riteneva migliori o comunque nel combattere (con le armi o tramite soft power) per difenderli. Se pensi sia tutto già scritto, che noi non siamo altro che organismi che, in ossequio a Darwin, cerchino solo di adattarsi meglio all'ambiente per sopravvivere, bhe, secondo me non varrebbe nemmeno la pena di vivere. Il mondo cambia certo, ma noi, come altri, possiamo cercare di indirizzare i cambiamenti. Ma servono due cose per farlo, la prima è credere che sia possibile, la seconda avere valori e motivazioni forti. Invece vedo (e qui non parlo di me o altri) un nichilismo spaventoso. Pieno di gente che incolpa l'Occidente per tutto, che ama ripete "meritiamo l'estinzione": che poi almeno questi ultimi si portassero avanti con il lavoro, invece nemmeno questo.

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Francia, dai servizi ai ministri: "Il Paese ora è fuori controllo"

Generali, ministri, dirigenti dei servizi segreti lo stanno ribadendo in tutti i modi: con questa immigrazione il Paese transalpino non regge. Ed entro 5 anni potrebbe essere troppo tardi

L'ultimo a sollevare il problema è stato Philippe de Villiers, politico francese, segretario di Stato nel secondo governo Chirac, membro dell’Assemblea Nazionale e poi del Parlamento europeo.

De Villiers, intervistato nella trasmissione "Les Terriens du Samedi” di sabato 3 novembre, ha rivelato delle confidenze-bomba fatte da suo fratello, il generale Pierre de Villiers, capo di stato maggiore dell'esercito transalpino dal 2014 al 2017, a Emmanuel Macron in persona.
Il generale Pierre de Villiers avrebbe detto a Macron che "Se le periferie daranno luogo a ulteriori e ancora più violente rivolte, non avremo modo di fronteggiarle: ci mancano i mezzi, ci mancano gli uomini. E' questa la realtà della situazione politica francese”.

Il problema immigrazione, unito a quello della sicurezza, suscita allarmi sempre più diffusi in terra francese. E a mostrare sempre maggiore preoccupazione non è solo qualche "pericoloso populista" magari ispirato dalla Le Pen, ma gli stessi uomini al servizio del governo. Quali, ad esempio, l'ex ministro dell'Interno Gerard Collomb.

Collomb, poco prima di lasciare l'incarico lo scorso ottobre, ha rilasciato un'intervista al settimanale Valeurs Actuelles che lascia ben poco spazio a interpretazioni riguardo le sue opinioni sullo stato dell'immigrazione in Francia. "Assolutamente no" ha risposto lapidariamente all'intervistatore che gli chiedeva se il Paese avesse ancora bisogno di immigrati. "E' molto inquietante - ha detto Collomb riguardo lo stato della sicurezza nel Paese -. Quello che leggo ogni mattina nei rapporti di polizia riflette una situazione piuttosto pessimistica. Le relazioni tra le persone sono molto difficili, le persone non vogliono vivere insieme”.

 

Alla domanda sulla responsabilità dell'immigrazione in questo fenomeno, Collomb ha risposto: "E' enorme. Alcune comunità in Francia si scontrano sempre più, e in modo sempre più violento". L'ex ministro dell'Interno ha anche dichiarato di temere possibili secessioni. Interrogato, infine, su quanto tempo resti alla Francia per rimediare, Collomb ha fatto previsioni foschissime: "Direi che da qui a 5 anni la situazione potrebbe diventare irreversibile. Sì, abbiamo 5 anni per evitare il peggio".

A tenere compagnia a de Villier e Collomb c'è poi Patrick Calvar, ex capo del Dgsi - i servizi segreti francesi - che già nel 2016 riteneva che le tensioni sociali stessero raggiungendo la soglia massima di tolleranza, tanto da temere uno scontro tra la destra radicale e il mondo musulmano. “Siamo sull’orlo di una guerra civile - disse all'epoca Calvar -. Ancora un paio di attentati e questa avrà luogo”.

Le polemiche sulla sicurezza sono tornate di stretta attualità in Francia dopo la notte di Halloween, quando nelle periferie di Parigi e di numerose altre città (tra cui Lione, Rennes, Nantes, Tolosa e Marsiglia) sono scoppiate violenze e disordini in seguito all'invito, lanciato da un adolescente magrebino su Snapchat, ad insorgere contro la polizia ed "epurare" la città di Grenoble, invito poi divenuto virale e rilanciato in tutto il Paese.
Risultato: decine di auto bruciate, furti, saccheggi, cassonetti rovesciati o dati alle fiamme, aggressioni agli uomini in divisa e oltre 100 arresti.
In attesa del prossimo round. E sperando che non sia la resa dei conti definitiva.

Il giornale

 

Che disastro. Altro che insegnare arabo e assecondare ogni lamentela dei nuovi arrivati. Qua occorre mettere regole chiare, farle rispettare, far capire che occorre rigare dritto. Anche a costo di rischiare scontri. Altrimenti presto sarà troppo tardi.

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Per la Francia ormai è troppo tardi, la loro cultura, la loro storia, il loro modo di essere, presto saranno un lontano ricordo.
Cerchiamo di salvarci noi almeno .ghgh 

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Il 23/10/2018 Alle 10:58, Darth Tyranus ha scritto:

Come spesso succede in questi casi si confonde l'utilità con la paura del terrorista barbuto con la sua cintura esplosiva addosso, oppure l'immigrato spaccino di periferia.

 

Il fatto è che per un secolo l'economia mondiale è stata gestita da un gruppo ristretto di nazioni, ora questo gruppo di nazioni sta cambiando c'è un rimescolamento, la Cina che prima era solamente il braccio da lavoro ora è in prima fila sul panorama mondiale e detterà le regole perché ha il potere per farlo.

 

Chi pensa che gli arabi siano i classici cammellari attaccati al valore del petrolio o ancora peggio l'immigratucolo morto di fame e delinquentello ha capito male, d'altronde noi italiani non siamo proprio il popolo più adattabile del mondo, abbiamo perso anni di sviluppo perché ci siamo resi conto tardissimo dell'importanza di capire bene almeno l'inglese.

 

L'importante è fare la classica crociata simil-cattolica protettrice da non si sa quali pericoli, ed intanto gli altri sia adattano al mondo che cambia e buonanotte al secchio alla crociata "dei valori".

Ma che centra, qui si parla di una nazione millenaria...non baratto la mia cultura per questioni economiche o di una obbligatoria globalizzazione per non si sa quale motivo, bisogna puntare sul genio Italiano, che è famoso ed invidiato nel mondo.
I Francesi facessero come meglio credono, magari vinceranno qualche altro mondiale, ma perderanno tutto il resto.

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Sembra un lento processo di colonizzazione, diverso dagli altri... Nella colonizzazione "classica" un paese conquista l'altro direttamente impadronendosene completamente.

In questo caso invece si nasconde il tutto sotto i concetti di "globalizzazione" "economia" ed altre parole che vogliono mascherare il fatto che a lungo termine sarà dominante la cultura dei colonizzatori e quella francese risulterà essere soltanto un ricordo...

 

Tra l'altro spesso capita una sorta di autopunizione antirazziale, nel senso che per evitare di essere tacciati come dei razzisti si compiono atti che vanno contro la propria cultura.

Banalmente è come se io dicessi: "viva i neri, i bianchi fanno schifo" , perché non mi voglio sentir dire che sono razzista. Non so se ho reso l'idea, ma per me questo avviene spesso.

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Il 8/11/2018 Alle 19:46, CND Rocket ha scritto:

Ma che centra, qui si parla di una nazione millenaria...non baratto la mia cultura per questioni economiche o di una obbligatoria globalizzazione per non si sa quale motivo, bisogna puntare sul genio Italiano, che è famoso ed invidiato nel mondo.
I Francesi facessero come meglio credono, magari vinceranno qualche altro mondiale, ma perderanno tutto il resto.

Qui si parla dell'ingresso di una lingua "nuova" all'interno delle scuole francesi, seguendo la tua linea andrebbero aboliti tutti i corsi di lingue nelle scuole sia primarie sia che professionali, perché imparare una nuova lingua distrugge inevitabilmente la propria "cultura millenaria".

 

A proposito della nostra cultura millenaria la stragrande maggioranza degli italiani "puri" non la conosce neanche ed a fatica sappiamo parlare la nostra stessa lingua, oltre al fatto che sentendo parlare molti italiani l'unica cultura del linguaggio (perché è di quello che si parla in questo topic) che vien fuori è quella della bestemmia e della volgarità assortita su 4 parole su 5, però ovviamente quando conviene ci si attacca alla cultura e alla paura per essa quando siamo noi stessi che la stiamo facendo a pezzi giorno per giorno.

 

Imparare una nuova lingua qualsiasi essa sia è già di per se un innalzamento culturale, ma vedo che il becerume odierno porta inevitabilmente a pensare che meno si impara e più la cultura è salva.

 

In ultima analisi il genio italiano del "made in Italy", a proposito made in italy è una parola straniera che alla lunga potrebbe distruggere la nostra cultura, dicevo il genio del made in italy è la capacità riconosciuta all'estero del saper fare degli italiani, certo che se poi il mondo ti invidia il genio italiano e poi il genio italiano comunica con il mondo al massimo nel dialetto del proprio paesello a voglia a far capire al resto dell'umanità la genialità, la faremo capire a gesti mimando le cose.

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8 ore fa, Darth Tyranus ha scritto:

Imparare una nuova lingua qualsiasi essa sia è già di per se un innalzamento culturale, ma vedo che il becerume odierno porta inevitabilmente a pensare che meno si impara e più la cultura è salva.

Il problema non è la lingua in se, anche se parliamo dell'arabo....prima di quello dovresti imparare altre 8 lingue, ma va bene. 
Il problema e che viene inserita per favorire i residenti di determinate nazioni, i francesi stanno perdendo loro stessi per favorire questi, non è solo la lingua, bisogna vedere il problema nel complesso.

Ma poi detta sinceramente, la cultura in Italia è quella che è, attualmente.......ma preferisco il bestemmione al fanatismo religioso, quei tempi li abbiamo già vissuti molto molto tempo fa.

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38 minuti fa, CND Rocket ha scritto:

Il problema non è la lingua in se, anche se parliamo dell'arabo....prima di quello dovresti imparare altre 8 lingue, ma va bene. 
Il problema e che viene inserita per favorire i residenti di determinate nazioni, i francesi stanno perdendo loro stessi per favorire questi, non è solo la lingua, bisogna vedere il problema nel complesso.

Ma poi detta sinceramente, la cultura in Italia è quella che è, attualmente.......ma preferisco il bestemmione al fanatismo religioso, quei tempi li abbiamo già vissuti molto molto tempo fa.

Considerando che cinesi ed arabi di soppiatto e senza tanti clamori si stanno comprando ampie fette di economia mondiale, tralasciando inglese e spagnolo che sono fondamentali, mi sfuggono quali sarebbero le altre 6 lingue che si dovrebbero imparare prima

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Questa discussione sta prendendo una piega grottesca, ci manca solo qualche riflessione sulle scie chimiche e siamo al completo.

 

P.S: ci sono paesi del mondo dove 3/4 della popolazione è costituita da immigrati (vedi Emirati Arabi per dirne uno che conosco bene) e non è successo niente, nessuna colonizzazione, nessuna perdita della propria cultura e nulla di tutto quello che leggo qui. I problemi che state infilando qui sono di MALAVITA, di criminalità. Che catz c'entrano dei teppisti o delle baby gang di origini maghrebine con la lingua araba nelle scuole? La società multiculturale non c'entra nulla con questi discorsi che sono semplicemente legati all'immigrazione POVERA nei paesi RICCHI. Americani e messicani tecnicamente hanno la stessa cultura, occidentale e cristiana, eppure il messicano in USA è quello che è il maghrebino qui, il brutto e cattivo che viene a rubare il lavoro, stupra le donne, ecc ecc ecc. 

 

 

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14 ore fa, JuventusOnly ha scritto:

Questa discussione sta prendendo una piega grottesca, ci manca solo qualche riflessione sulle scie chimiche e siamo al completo.

 

P.S: ci sono paesi del mondo dove 3/4 della popolazione è costituita da immigrati (vedi Emirati Arabi per dirne uno che conosco bene) e non è successo niente, nessuna colonizzazione, nessuna perdita della propria cultura e nulla di tutto quello che leggo qui. I problemi che state infilando qui sono di MALAVITA, di criminalità. Che catz c'entrano dei teppisti o delle baby gang di origini maghrebine con la lingua araba nelle scuole? La società multiculturale non c'entra nulla con questi discorsi che sono semplicemente legati all'immigrazione POVERA nei paesi RICCHI. Americani e messicani tecnicamente hanno la stessa cultura, occidentale e cristiana, eppure il messicano in USA è quello che è il maghrebino qui, il brutto e cattivo che viene a rubare il lavoro, stupra le donne, ecc ecc ecc. 

 

 

No, è diverso. Il paragone con gli Emirati non ha senso, Francia, Italia, Germania sono paesi con una grande storia, gli Emirati fino a pochi anni fa non esistevano, erano nomadi che vivevano in tende nel deserto, si sono arricchiti solo con il petrolio. 

 

La malavita prolifera laddove manca il rispetto delle regole e lo stato non ha il controllo del territorio. La narrazione vittimistica di una certa sinistra ha ampie responsabilità su questo. Anche gli italiani sono emigrati ed hanno portato criminalità, ma molti si sforzavano di integrarsi. Addirittura in America evitavano di parlare italiano in famiglia, perché sapere bene l'inglese era richiesto e necessario. Altro che introdurre l'italiano a scuola. I nuovi arrivati sono i benvenuti ma basta lamentarsi per questo, per quello, per Israele, per il colonialismo, ecc. Ogni popolo ha commesso i suoi errori, santi non ne esistono. Quindi o capiscono che l'andazzo deve cambiare con le buone, o dovranno capirlo con le cattive. Questi sono già anni complicati per l'Occidente per l'economia, ci manca ancora avere tra i piedi gente astiosa e lamentosa. Se la Francia non ti piace puoi benissimo andare in Algeria, Marocco, Tunisia o dove meglio credi ma non rompi le scatole. Basta, è stata passata la misura.

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41 minuti fa, Juventino! ha scritto:

No, è diverso. Il paragone con gli Emirati non ha senso, Francia, Italia, Germania sono paesi con una grande storia, gli Emirati fino a pochi anni fa non esistevano, erano nomadi che vivevano in tende nel deserto, si sono arricchiti solo con il petrolio. 

 

La malavita prolifera laddove manca il rispetto delle regole e lo stato non ha il controllo del territorio. La narrazione vittimistica di una certa sinistra ha ampie responsabilità su questo. Anche gli italiani sono emigrati ed hanno portato criminalità, ma molti si sforzavano di integrarsi. Addirittura in America evitavano di parlare italiano in famiglia, perché sapere bene l'inglese era richiesto e necessario. Altro che introdurre l'italiano a scuola. I nuovi arrivati sono i benvenuti ma basta lamentarsi per questo, per quello, per Israele, per il colonialismo, ecc. Ogni popolo ha commesso i suoi errori, santi non ne esistono. Quindi o capiscono che l'andazzo deve cambiare con le buone, o dovranno capirlo con le cattive. Questi sono già anni complicati per l'Occidente per l'economia, ci manca ancora avere tra i piedi gente astiosa e lamentosa. Se la Francia non ti piace puoi benissimo andare in Algeria, Marocco, Tunisia o dove meglio credi ma non rompi le scatole. Basta, è stata passata la misura.

Ecco appunto, ci mancava solo la favola sugli italiani in America...

Va bene! 

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43 minuti fa, JuventusOnly ha scritto:

Ecco appunto, ci mancava solo la favola sugli italiani in America...

Va bene! 

Non è una favola. Vai a chiedere ai figli e nipoti di immigrati italiani che lavorano e lavoravano nelle fonderie e miniere di carbone in America ed oggi votano Trump. Mica sono contrari agli immigrati a prescindere, non lo sono nemmeno io, ma dicono tutti che loro si sforzavano da matti per integrarsi.

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5 minuti fa, Juventino! ha scritto:

Non è una favola. Vai a chiedere ai figli e nipoti di immigrati italiani che lavorano e lavoravano nelle fonderie e miniere di carbone in America ed oggi votano Trump. Mica sono contrari agli immigrati a prescindere, non lo sono nemmeno io, ma dicono tutti che loro si sforzavano da matti per integrarsi.

Sono favole, basta informarsi a dovere senza paraocchi, gli italiani 100 anni fa in America venivano schifati dagli anglosassoni. E gli argomenti che l'anglosassone medio portava a suo "favore" erano sostanzialmente gli stessi che molti europei portano oggi parlando di immigrati africani, asiatici, ecc. Comunque ormai sono convinto che si tratta di una fase naturale nel processo di crescita di un continente ancora "adolescente" sotto questi aspetti, passerà. 

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1 ora fa, JuventusOnly ha scritto:

Sono favole, basta informarsi a dovere senza paraocchi, gli italiani 100 anni fa in America venivano schifati dagli anglosassoni. E gli argomenti che l'anglosassone medio portava a suo "favore" erano sostanzialmente gli stessi che molti europei portano oggi parlando di immigrati africani, asiatici, ecc. Comunque ormai sono convinto che si tratta di una fase naturale nel processo di crescita di un continente ancora "adolescente" sotto questi aspetti, passerà. 

Speriamo ma io invece non ne sono affatto convinto. Certo che gli italiani venivano schifati, erano anche paragonati ai topi, è così da sempre ed una volta era peggio 

Tu proverai sì come sa di sale
lo pane altrui, e come è duro calle
lo scendere e 'l salir per l'altrui scale.   

 ma nonostante questo non hanno mai preteso di veder insegnata a scuola la loro lingua, di incolpare chissà chi perchè emigravano, di sputare sul paese che li ospitava, di pretendere che non venissero serviti certi piatti. Qui abbiamo persone che invece nelle periferie covano odio per la repubblica francese, ed invece dovrebbero baciare il suolo dove si trovano, perchè per tornare in Marocco o in Tunisia ad allevare cammelli si fa sempre in tempo. E bada che non mi riferisco affatto a tutti gli immigrati. Quelli di prima generazione non erano così in Francia, le seconde e le terze generazioni sembrano molto peggio. Lo dimostrano i dati. Certo, anche tra loro ci sono ottime persone. Però con gli altri la tolleranza deve finire. E comunque non critico solo gli immigrati musulmani ma un certo modo di fare. Per dire, anche per molti italiani che hanno criticato gli inglesi per aver votato Brexit vale lo stesso discorso. Il fatto è che bisogna imparare ad avere rispetto per le leggi, la storia e le tradizioni del paese che ti ospita. Se non sei stato capace di rendere migliore il tuo paese di origine e sei dovuto emigrare il minimo che puoi fare è ringraziare chi ti ha accolto e cercare di renderti utile. Altro che lamentarsi di continuo o bofonchiare, quando non direttamente detestare i nativi.

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parto dal presupposto che insegnare la lingua non comporta radicare estremisti anche in francia, è semplicemente una lingua, quindi tutti i discorsi che si fanno in tal senso sono illogici,  la si fa più grossa di quello che è 

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27 minuti fa, Juventino! ha scritto:

Speriamo ma io invece non ne sono affatto convinto. Certo che gli italiani venivano schifati, erano anche paragonati ai topi, è così da sempre ed una volta era peggio 


Tu proverai sì come sa di sale
lo pane altrui, e come è duro calle
lo scendere e 'l salir per l'altrui scale.   

 ma nonostante questo non hanno mai preteso di veder insegnata a scuola la loro lingua, di incolpare chissà chi perchè emigravano, di sputare sul paese che li ospitava, di pretendere che non venissero serviti certi piatti. Qui abbiamo persone che invece nelle periferie covano odio per la repubblica francese, ed invece dovrebbero baciare il suolo dove si trovano, perchè per tornare in Marocco o in Tunisia ad allevare cammelli si fa sempre in tempo. E bada che non mi riferisco affatto a tutti gli immigrati. Quelli di prima generazione non erano così in Francia, le seconde e le terze generazioni sembrano molto peggio. Lo dimostrano i dati. Certo, anche tra loro ci sono ottime persone. Però con gli altri la tolleranza deve finire. E comunque non critico solo gli immigrati musulmani ma un certo modo di fare. Per dire, anche per molti italiani che hanno criticato gli inglesi per aver votato Brexit vale lo stesso discorso. Il fatto è che bisogna imparare ad avere rispetto per le leggi, la storia e le tradizioni del paese che ti ospita. Se non sei stato capace di rendere migliore il tuo paese di origine e sei dovuto emigrare il minimo che puoi fare è ringraziare chi ti ha accolto e cercare di renderti utile. Altro che lamentarsi di continuo o bofonchiare, quando non direttamente detestare i nativi.

Il problema è che infili nel calderone troppe cose che non c'entrano NULLA tra di loro.

L'insegnamento della lingua non c'entra nulla con le tematiche di degrado, teppisti, gang, ecc di cui parlavi.

La lingua è un'idea per contrastare un fenomeno specifico (estremismo islamico FRANCOFONO) e non c'entra nulla con "pretendere", visto che la proposta nasce in senso opposto, ovvero per andare contro a qualcosa che si diffonde tra i giovani musulmani.

Alla terza generazione non sei un immigrato, sei un francese, anche su questo si fa troppa confusione. E se ti radicalizzi il Marocco e l'Algeria non c'entrano una mazza. 

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eppure imparare l'arabo non sarebbe male! almeno se qualche arabo ti parla alle spalle sapresti capire che ha detto e rispondergli a tono sefz

 

 

a parte gli scherzi, se questo è fatto con l'intendo di "imparare" una lingua diversa dall'inglese o francese, perchè no? ma deve essere fatto nella maniera giusta

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1 ora fa, b1gsolid ha scritto:

parto dal presupposto che insegnare la lingua non comporta radicare estremisti anche in francia, è semplicemente una lingua, quindi tutti i discorsi che si fanno in tal senso sono illogici,  la si fa più grossa di quello che è 

Molti vedono la cosa come l'ennesima concessione fatta a persone che dovrebbero integrarsi. Perchè un francese dovrebbe studiare l'arabo?

 

1 ora fa, JuventusOnly ha scritto:

Il problema è che infili nel calderone troppe cose che non c'entrano NULLA tra di loro.

L'insegnamento della lingua non c'entra nulla con le tematiche di degrado, teppisti, gang, ecc di cui parlavi.

La lingua è un'idea per contrastare un fenomeno specifico (estremismo islamico FRANCOFONO) e non c'entra nulla con "pretendere", visto che la proposta nasce in senso opposto, ovvero per andare contro a qualcosa che si diffonde tra i giovani musulmani.

Alla terza generazione non sei un immigrato, sei un francese, anche su questo si fa troppa confusione. E se ti radicalizzi il Marocco e l'Algeria non c'entrano una mazza. 

Quella è la motivazione ufficiale. Ma scusami, quanto può essere ragionevole l'idea di eradicare l'estremismo insegnando l'arabo nelle scuole? La maggior parte degli imam estremisti predicano in arabo. E' come pensare di curare un cleptomane introducendolo in una gioielleria. Per un predicatore estremista francofono ve ne sono cento arabi.

 

Per quanto riguarda la terza generazione è quello che speravo anch'io. Purtroppo non è così. Anzi le statistiche ci dicono che l'attaccamento alla religione è più forte tra i giovani francesi di quanto lo fosse tra i loro padri ed i loro nonni, i primi a trasferirsi in Francia. Lo stesso per l'ostilità nei confronti della Repubblica. E questi dati derivano da ricerche serie, mica me li invento.

 

1 ora fa, Pogba88 ha scritto:

eppure imparare l'arabo non sarebbe male! almeno se qualche arabo ti parla alle spalle sapresti capire che ha detto e rispondergli a tono sefz

 

 

a parte gli scherzi, se questo è fatto con l'intendo di "imparare" una lingua diversa dall'inglese o francese, perchè no? ma deve essere fatto nella maniera giusta

No, non è fatto per quello, non c'entra nulla. La motivazione la ha riportata Only sopra.

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1 ora fa, Juventino! ha scritto:

Molti vedono la cosa come l'ennesima concessione fatta a persone che dovrebbero integrarsi. Perchè un francese dovrebbe studiare l'arabo?

 

Quella è la motivazione ufficiale. Ma scusami, quanto può essere ragionevole l'idea di eradicare l'estremismo insegnando l'arabo nelle scuole? La maggior parte degli imam estremisti predicano in arabo. E' come pensare di curare un cleptomane introducendolo in una gioielleria. Per un predicatore estremista francofono ve ne sono cento arabi.

 

Per quanto riguarda la terza generazione è quello che speravo anch'io. Purtroppo non è così. Anzi le statistiche ci dicono che l'attaccamento alla religione è più forte tra i giovani francesi di quanto lo fosse tra i loro padri ed i loro nonni, i primi a trasferirsi in Francia. Lo stesso per l'ostilità nei confronti della Repubblica. E questi dati derivano da ricerche serie, mica me li invento.

 

No, non è fatto per quello, non c'entra nulla. La motivazione la ha riportata Only sopra.

E ripeto, stai facendo confusione tra due piani, quello religioso e quello migratorio che nel caso francese NON c'entra più nulla visto che parliamo di terze generazioni. 

Quando un ragazzo nato in Francia da genitori nati in Francia diventa un terrorista la cosa riguarda esclusivamente la Francia, devi inquadrare la cosa esattamente come inquadri il motivo per cui ci sono migliaia di europei AUTOCTONI, nati cattolici o atei, che sono finiti per diventare estremisti dell'Isis. Il problema è ideologico, è come combattere contro le idee neonaziste che viaggiano sul web, non c'entra più nulla l'immigrazione, non è che devi essere tedesco per essere neonazista. E per combattere delle idee devi mettere in campo altre idee, perché i muri non fermano le idee, positive o negative che siano. Questa dell'arabo è un'idea, può sembrarti sbagliata ma rimane un'idea, non è un'invasione, non è un complotto, non è nulla di tutto ciò, è un'idea atta a contrastare un problema specifico, punto. 

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43 minuti fa, JuventusOnly ha scritto:

E ripeto, stai facendo confusione tra due piani, quello religioso e quello migratorio che nel caso francese NON c'entra più nulla visto che parliamo di terze generazioni. 

Quando un ragazzo nato in Francia da genitori nati in Francia diventa un terrorista la cosa riguarda esclusivamente la Francia, devi inquadrare la cosa esattamente come inquadri il motivo per cui ci sono migliaia di europei AUTOCTONI, nati cattolici o atei, che sono finiti per diventare estremisti dell'Isis. Il problema è ideologico, è come combattere contro le idee neonaziste che viaggiano sul web, non c'entra più nulla l'immigrazione, non è che devi essere tedesco per essere neonazista. E per combattere delle idee devi mettere in campo altre idee, perché i muri non fermano le idee, positive o negative che siano. Questa dell'arabo è un'idea, può sembrarti sbagliata ma rimane un'idea, non è un'invasione, non è un complotto, non è nulla di tutto ciò, è un'idea atta a contrastare un problema specifico, punto. 

È un'idea troppo assurda per essere credibile, ed infatti non hai scritto nulla per confutare i miei argomenti al proposito.

 

E nemmeno riguardo la preoccupante piega che stanno prendendo le giovani generazioni.

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49 minuti fa, Juventino! ha scritto:

È un'idea troppo assurda per essere credibile, ed infatti non hai scritto nulla per confutare i miei argomenti al proposito.

 

E nemmeno riguardo la preoccupante piega che stanno prendendo le giovani generazioni.

L'ho scritto molti commenti fa il mio punto di vista. Per me non è così assurda come idea. Se c'è veramente una corrente che sta dominando l'Islam francofono che è estremista puoi aggirare questo "monopolio" solo dando al fedele musulmano altre fonti, conoscere l'arabo può fornire questa possibilità, con l'arabo il fedele acquisisce un mezzo per fare riferimento a ulema e teologi seri di Al Azhar o di altre scuole dell'Islam, a testi seri, non al macellaio salafita algerino che il venerdì si improvvisa imam e ai suoi opuscoli in francese sulla guerra santa, perché poi gira e rigira il "nocciolo" dell'estremismo in Europa è quello. 

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17 ore fa, JuventusOnly ha scritto:

L'ho scritto molti commenti fa il mio punto di vista. Per me non è così assurda come idea. Se c'è veramente una corrente che sta dominando l'Islam francofono che è estremista puoi aggirare questo "monopolio" solo dando al fedele musulmano altre fonti, conoscere l'arabo può fornire questa possibilità, con l'arabo il fedele acquisisce un mezzo per fare riferimento a ulema e teologi seri di Al Azhar o di altre scuole dell'Islam, a testi seri, non al macellaio salafita algerino che il venerdì si improvvisa imam e ai suoi opuscoli in francese sulla guerra santa, perché poi gira e rigira il "nocciolo" dell'estremismo in Europa è quello. 

E per gli altri estremisti (la stragrande maggioranza) che predicano in arabo?

 

E riguardo i giovani sempre più ostili allo stato francese?

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1 ora fa, Juventino! ha scritto:

E per gli altri estremisti (la stragrande maggioranza) che predicano in arabo?

 

E riguardo i giovani sempre più ostili allo stato francese?

Qui è un banalissimo discorso statistico, di possibilità di scelta.

E' come dire che su un determinato argomento scientifico in italiano ci sono 300 libri, quasi tutti seguaci della scuola X, mentre in inglese ci sono 10.000 libri, di cui 500 della scuola X. Se tu in Italia vuoi debellare la scuola X, perché ritieni il suo pensiero inaffidabile, puoi far studiare l'inglese a chi deve studiare quell'argomento, non devi pensare che in inglese avranno accesso ad altri 500 libri della scuola X, devi pensare che con l'inglese avranno a disposizione 9500 libri di altre scuole che la pensano diversamente dalla scuola X! Questa è l'idea.

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