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Sylar 87

Moratti, botta e risposta: l'intervista surreale che non avete mai letto, visto e ascoltato...

Post in rilievo

Il 16/05/2025 Alle 09:01, Sylar 87 ha scritto:

Forse vi siete persi che è stato intervistato dalla Gazzetta in settimana per gli 80 anni che compie oggi, rilasciando esattamente quelle risposte.

Non è che uno se ne esce con simili articoli (e dunque topic) così per caso eh... sarebbe il caso di tenersi aggiornati invece di sparare a vanvera.

Farsopoli è una ferita ancora aperta, altrochè! 

La colpa quindi non è degli juventini che gli vanno dietro, semmai è di tutti quei juventini che non rispondono per le rime ogni qualvolta sentono le nefandezze che il mondo cartonato ci propina! 

Già abbiamo la nostra società che fa scena muta, se ci mettiamo pure noi, chiudiamo tutto che facciamo prima...

A chi non piace che si rivanghi il passato, gli basta non entrare in questo tipo di thread. Ma non rompete le scatole a tutti gli altri che non dimenticano e soprattutto non vogliono dimenticare, grazie!

 

(si) Parla della Juventus e dove volevate che si postasse? Nella sezione del mercatino dell'usato? 

Quella ferita non si rimarginera' mai. Farsopoli non è finita perché ci portò danni economici che AA quantifico' in 400 mln di Euro, che nel 2006 erano come 700 oggi. Da potenza Europea economica e sportiva,  con anche una squadra  che nella finale dei Mondiali aveva  una decina di  calciatori, ci ritrovammo in serie b,   ripartendo quasi da 0.   Un vero Juventino,  che ha vissuto calciopoli,  ogni volta che sentirà alcuni cognomi, si incazzera' come nel 2006. È una ferita ancora sanguinante ed hai ragione su tutto e deve essere in Juventus Forum, anche a memoria di quel *, delinquente, che è stato intervistato. xxx. Scusami la lungaggine e lo sfogo.

Modificato da Sylar 87
Capisco, comprendo e sottoscrivo... tranne quella parte che in un forum pubblico non può passare.
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Chi vorrebbe fare calare la "Damnatio memoriae" su quella indicibile zozzeria, oltre a non avere memoria, non ha rispetto per questi colori né dignità.

#ionondimentico

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1 ora fa, Er Bufalo ha scritto:

Chi vorrebbe fare calare la "Damnatio memoriae" su quella indicibile zozzeria, oltre a non avere memoria, non ha rispetto per questi colori né dignità.

#ionondimentico

Incazzatura a bestia nel 2006 ed ancora di più al processo di Napoli, in cuibl emerse la truffa che nominammo farsopoli. Mi iscrissi allora in questo forum, 2010, per avere più info ed alla fine trovai un modo per sfogare rabbia ed odio verso Moratti e tutto il loro circondario di letame. Chi ha vissuto quel periodo da adulto, avevo 54 anni, da lì emmepi54,  non potrà mai dimenticare e  smettere di odiare quei personaggi. A me, dopo la mia famiglia, hanno colpito ciò che amavo di più perché ho il DNA bianconero, con la zebra tatuata nel cuore.  L'immagine del mio profilo è Moggi travisato da Bin Laden, come vollero farlo apparire. A futura memoria.

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Gli italiani sono sempre stati troppo concentrati a dare addosso a noi per vedere quello che fanno loro, che si sono sempre atteggiati a vittima e paladini della giustizia.

Non mi stupirebbe apprendere che in alcuni casi abbiano mosso le loro pedine per mandare arbitri a fare errori clamorosi a nostro favore per mantenere vivo l'odio per noi.

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Sono espressamente vietati messaggi aventi come contenuto:

 

L'incitamento alla violenza e alla commissione di reati.

 

 

Affermazioni su persone a vario titolo legate al mondo sportivo, non provate o non provabili.

 

Quindi si chiede di non costringere i moderatori a nascondere più della metà dei messaggi.  Se non si ha da scrivere altro che insulti, volgarità e auguri di morte si prega di astenersi dal commentare in questo topic

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Chiedo scusa ma davvero quel soggetto suscita in me reazioni sconsiderate.

Sono una persona pacifica mai alzato un dito contro nessuno ma il dolore dal 2006 in poi e' vivo e resterà tale finché vivro'.

Quello lì e' il responsabile principale e se ne vanta pure da 20 anni.

Difficile trattenersi, veramente difficile.

Fortuna che vivo lontano da Milano, non lo incontrerò mai ed e' meglio così.

Lo insulterei fino a che avrei fiato se lo incontrassi e mi porterebbero in questura.

Meglio che abiti così lontano, meglio così.

Ma io non dimentico e mi dissocio in toto da chi vuole dimenticare o minimizzare

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Mi è sembrato di leggere un libro di fantascenza tipo Urania , magari ce ne fossero di giornalisti così con domande pungenti e senza peli sulla lingua . Ne beneficerebbe il calcio , la politica e tutto il resto .

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Amici, vi porto indietro nel tempo, a cavallo tra il '90 e il '91.

Era inverno, ero in attesa della chiamata per il militare e, nell’attesa, lavoravo in un negozio in centro a Milano. Lavoro in nero, sottopagato, sfruttato… ma quei quattro spiccioli mi davano l’illusione di non essere totalmente a carico di mamma e papà.

 

All’epoca ero un giovanotto carino (giuro!), educato, rispettoso, di quelli che oggi verrebbero scambiati per uno scout vegano. Per questo quello che sto per raccontarvi non mi provocò il legittimo istinto di tirare un diretto al naso a qualcuno. Ma avrei dovuto.

 

Era sera, quasi orario di chiusura. Io e la collega – che ai miei occhi di ventenne era "anziana" (aveva 30 anni), ma era anche una gran gnocca – stavamo sistemando il negozio. Difetto? Sì, grave: interista sfegatata. Ma uno a vent’anni certe cose le tollera... soprattutto se sono in minigonna.

 

Entra un cliente. Eleganza d’altri tempi, cappotto che sembrava uscito da un film di Visconti.

Ma la faccia… mamma mia. Uno di quei visi talmente brutti da provocare, più che schifo, una certa tenerezza. Un contrasto grottesco, surreale. E mentre pensavo “ma dove l’ho già vista sta faccia?”, sento la collega tutta pimpante: “Buonasera, Dottor Moratti!”

Ah, ecco. Il quadro si completa.

 

Quattro chiacchiere, lui cortese, la gnocca lo coccola verbalmente.

Poi lei spara: “Quand’è che compra l’Inter?” Non ricordo cosa rispose – il mio interesse per l’argomento era pari a quello per il curling nordcoreano – ma poi lei rincara: “Il mio collega non è molto interessato, lui è juventino!”

 

Ragazzi, ve lo giuro: in un attimo il Dottor Jekyll si trasforma in Mr Hyde.

La faccia, già penalizzata dalla genetica, si contorse in una smorfia d’odio puro. Il tono gentile si fece acidulo, passivo-aggressivo, quasi minaccioso. Da “cliente signore” a “tifoso invasato in curva”. Io zitto. Lì per lì non dissi niente, ma quella trasformazione mi rimase impressa.

 

A cena raccontai tutto a mio padre, gobbo DOC. Mi disse: “Quel rancore lì se lo portano da bambini. Sono cresciuti odiando la Juve e gli Agnelli. Tutto ciò che loro non saranno mai.”

 

Oggi, dopo anni, lavoro in tutt’altro ambito, ho qualche capello grigio in più (quei pochi rimasti) e molta pazienza in meno.

E sì, lo ammetto: sono diventato un livoroso.

 

Farsopoli mi ha rubato la grazia.

E confesso che, quando il suddetto soggetto tirerà le cuoia, un pensierino al negozio lo farò: entrerò, saluterò con educazione e, da perfetto juventino, chiuderò il cerchio con classe.

 

Forza Juve, sempre. E per i Moratti di turno… compassione. Nient’altro

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Dedicato a quelli che troppo.presi dal tacciare gli altri di essere complottisti, nella.loro invidiabile innocenza e candore, non hanno ancora capito chi abbiamo in casa.

FB_IMG_1747597274018.jpg

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7 ore fa, Juventus_addicted ha scritto:

Amici, vi porto indietro nel tempo, a cavallo tra il '90 e il '91.

Era inverno, ero in attesa della chiamata per il militare e, nell’attesa, lavoravo in un negozio in centro a Milano. Lavoro in nero, sottopagato, sfruttato… ma quei quattro spiccioli mi davano l’illusione di non essere totalmente a carico di mamma e papà. 

 

All’epoca ero un giovanotto carino (giuro!), educato, rispettoso, di quelli che oggi verrebbero scambiati per uno scout vegano. Per questo quello che sto per raccontarvi non mi provocò il legittimo istinto di tirare un diretto al naso a qualcuno. Ma avrei dovuto. 

 

Era sera, quasi orario di chiusura. Io e la collega – che ai miei occhi di ventenne era "anziana" (aveva 30 anni), ma era anche una gran gnocca – stavamo sistemando il negozio. Difetto? Sì, grave: interista sfegatata. Ma uno a vent’anni certe cose le tollera... soprattutto se sono in minigonna. 

 

Entra un cliente. Eleganza d’altri tempi, cappotto che sembrava uscito da un film di Visconti. 

Ma la faccia… mamma mia. Uno di quei visi talmente brutti da provocare, più che schifo, una certa tenerezza. Un contrasto grottesco, surreale. E mentre pensavo “ma dove l’ho già vista sta faccia?”, sento la collega tutta pimpante: “Buonasera, Dottor Moratti!”

Ah, ecco. Il quadro si completa. 

  

Quattro chiacchiere, lui cortese, la gnocca lo coccola verbalmente. 

Poi lei spara: “Quand’è che compra l’Inter?” Non ricordo cosa rispose – il mio interesse per l’argomento era pari a quello per il curling nordcoreano – ma poi lei rincara: “Il mio collega non è molto interessato, lui è juventino!” 

  

Ragazzi, ve lo giuro: in un attimo il Dottor Jekyll si trasforma in Mr Hyde.

La faccia, già penalizzata dalla genetica, si contorse in una smorfia d’odio puro. Il tono gentile si fece acidulo, passivo-aggressivo, quasi minaccioso. Da “cliente signore” a “tifoso invasato in curva”. Io zitto. Lì per lì non dissi niente, ma quella trasformazione mi rimase impressa.

 

A cena raccontai tutto a mio padre, gobbo DOC. Mi disse: “Quel rancore lì se lo portano da bambini. Sono cresciuti odiando la Juve e gli Agnelli. Tutto ciò che loro non saranno mai.” 

  

Oggi, dopo anni, lavoro in tutt’altro ambito, ho qualche capello grigio in più (quei pochi rimasti) e molta pazienza in meno.

E sì, lo ammetto: sono diventato un livoroso. 

 

Farsopoli mi ha rubato la grazia.

E confesso che, quando il suddetto soggetto tirerà le cuoia, un pensierino al negozio lo farò: entrerò, saluterò con educazione e, da perfetto juventino, chiuderò il cerchio con classe. 

 

Forza Juve, sempre. E per i Moratti di turno… compassione. Nient’altro

Bel racconto, ma per quella gente nessuna compassione

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8 ore fa, ittonitram ha scritto:

Quello che mi fa più inkazzare non è moratti, sono quelle vere mierde che gli fanno interviste cucite su misura e senza alcuna domanda scomoda

a me fa incazzare l'assenza di risposte, il silenzio che è stato la nostra condanna

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