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The_Goat_CR7

Assemblea degli Azionisti Juve: Comolli e Garino (Tether) nel CdA, Ferrero confermato Presidente

Post in rilievo

33 minuti fa, robros ha scritto:

Ma su tutto questo concordiamo.. il mio intervento era partito dall'obiezione sul correlare la mancanza di passione alla mancanza di capacità. Se anche tu parli di incapacità siamo in linea, parlano i fatti. Se anche tu parli di scarsa passione, siamo in linea, lo si vede ad occhio nudo. E' la correlazione (che sia sufficientemente motivata) tra l'una e l'altra cosa a mancare. Perchè, come detto, anche altri club hanno proprietà lontane, eppure funzionano. In sintesi, che Elkann non vada allo stadio, mi interessa il giusto. Quello che pesa è che prenda decisioni non efficaci. Manca passione e allora deleghi a persone inadeguate? Detta così non regge.

No no ma infatti io non le lego in nessun modo. 

Sono due questioni separate.

Però, per dare un esempio pratico, chi sono le squadre che negli ultimi anni sono migliorate e venute in avanti rispetto a noi e il Milan che abbiamo fatto dei passi indietro? Napoli e Atalanta. Guarda caso due proprietá appassionate e, in primis, tifose. De Laurentis, che io non sopporto come personaggio, è un proprietario/presidente presente ed interessato, che tende poco a delegare e molto a decidere. A volte ci azzecca, a volte meno. Con i suoi modi eccentrici che non condivido. Ma è lì per la squadra e per questo ha tutto il mio rispetto.

E tu mi dici "preferisco un proprietario che pensi ad altro ma che metta in società gente capace". Perfetto, mi va anche bene così. Ma Elkann non è in grado neanche di fare questo...

Non è interessato e non sa scegliere gli uomini giusti a cui delegare. La concomitanza di questi aspetti crea il nulla cosmico che siamo adesso. 

 

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Vediamo cosa farà il plenipotenziario Comolli. Per adesso un mercato disastroso e soldi buttati. Non so con quali meriti o curriculum possa essere il nuovo ad, dg e Deus ex machina. Vorrei conoscere il criterio di reclutamento che lo ha portato da noi. Poi spero in futuro si riveli meglio di Moggi e Marotta messi assieme, ma questo inizio e questo mercato forse ci costeranno il quarto posto a fine stagione e poi voglio vedere senza i soldi della Champions che facciamo. Mah.

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55 minuti fa, Trezegol96 ha scritto:

Agnelli ha fatto le sue scelte sbagliate sicuramente. Scelte su cui è gravato un fattore imponderabile che è stato il covid. Senza quello forse la nostra situazione economico finanziaria non sarebbe andata a rotoli. Ha cercato di metterci una pezza con la Superlega (perchè quello era l'obiettivo della Superlega, bypassare le tangenti che prende la Uefa e incassare tutto le società) e ha fatto quasi peggio.

Ma, tutto questo, lo ha fatto sicuramente pensando di fare qualcosa di importante per la Juventus. L'inizio della fine che io individuo sempre nell'acquisto di CR7, lo ha fatto con lo scopo di riportarci la Champions.

 

Io preferisco uno che ci prova a farci vincere e sbaglia, piuttosto che uno a cui interessano i conti e fa una dirigenza di commercialisti.

I conti principalmente interessano alla UEFA che se non hai i conti a posto ti esclude dalle sua competizioni 

 

Ma è possibile che questa regola basilare non sia tenuta alla base di ogni ragionamento?

 

Il problema di Agnelli non è stato semplicemente il COVID che c'è stato per tutti ma lasciare a Paratici tutto il potere.

Paratici dal punto di vista della gestione finanziaria è stato incommentabile. Trovo incredibile che nessuno se ne sia accorto tanto da ipotizzare che in Società sapessero cosa ha realmente fatto. Tarare i costi della Società su un fatturato fittizio di 620 milioni generato da un'annata straordinaria culminata con l'approdo alla finale di Champions (con relativi introiti) è stato delittuoso. Quello il problema altro che il COVID

Avere in squadra un giocatore con ingaggio da 30 mio ha generato aspettative di rialzo del proprio ingaggio in tutta la rosa. Infatti il problema che ha lasciato Paratici è stata una rosa invendibile per livelli assurdi di ingaggio.

Questo non si chiama COVID

 

 

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16 minuti fa, FuoriDalCoro ha scritto:

I conti principalmente interessano alla UEFA che se non hai i conti a posto ti esclude dalle sua competizioni 

 

Ma è possibile che questa regola basilare non sia tenuta alla base di ogni ragionamento?

 

 

Avevamo tentato di uscire dal giogo assurdo della Uefa, ma la Superlega per codardia di qualcuno è fallita. Agnelli, che si è preso melma a sufficienza, ci aveva provato a diventare indipendente e far crescere la Juventus. Invece Elkann è tornato con la coda tra le gambe da Ceferin.

Sai cosa è successo a luglio di quest'anno? Chelsea, Barcellona e Lione (tra le altre, ma questi sono stati i casi più eclatanti) sono state colpite dal nuovo Fair Play Finanziario della Uefa. Il Chelsea, per rientrare negli accordi fatti con la Uefa ha venduto un paio di alberghi e la squadra femminile a società controllate dallo stesso proprietario. In pratica un raggiro, che però ha permesso di ottemperare agli obblighi del FFP. La Uefa sai cosa ha fatto? Li ha multati per questi magheggi di bilancio, non per il fatto di averli usati per aggirare il FFP. Come dire "io lo so che hai usato dei trucchi e mi va bene, ma ti chiedo dei soldini in cambio".

Stessa cosa il Barcellona, che ha impegnato introiti futuri e ha fatto finta di vendere alcune cose (addirittura ha messo in scena la vendita di alcune postazioni vip del nuovo stadio per gli anni a venire, una roba da fantascienza) per rientrare nel FFP. Anche qui multina per aver aggirato e si continua a partecipare.

Questa è la Uefa, il sistema da cui Agnelli ha cercato di tirarci fuori. Un sistema dove alcuni fanno come gli pare, mentre altri vengono tartassati.

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19 minuti fa, FuoriDalCoro ha scritto:

 

Il problema di Agnelli non è stato semplicemente il COVID che c'è stato per tutti ma lasciare a Paratici tutto il potere.

Paratici dal punto di vista della gestione finanziaria è stato incommentabile. Trovo incredibile che nessuno se ne sia accorto tanto da ipotizzare che in Società sapessero cosa ha realmente fatto. Tarare i costi della Società su un fatturato fittizio di 620 milioni generato da un'annata straordinaria culminata con l'approdo alla finale di Champions (con relativi introiti) è stato delittuoso. Quello il problema altro che il COVID

Avere in squadra un giocatore con ingaggio da 30 mio ha generato aspettative di rialzo del proprio ingaggio in tutta la rosa. Infatti il problema che ha lasciato Paratici è stata una rosa invendibile per livelli assurdi di ingaggio.

Questo non si chiama COVID

Se tu prendi Ronaldo è perchè vuoi tentare di riperere l'annata straordinaria della finale di Champions tutti gli anni...non é che lo prendi aspettandoti di uscire col Lione e con l'Ajax...non serviva Ronaldo per quello. Tu stai parlando col senno di poi.

 

Non ti rendi conto dell'effetto che è stata la pandemia sull'economia mondiale...poi chiaro che non è stato l'unico problema di gestione. Che ci siano stati degli errori, delle negligenze è chiaro. Ma Paratici ha studiato alle dipendenze di Marotta, non è che è impazzito dal nulla. Queste operazioni sono roba elementare in società del genere. Nel messaggio di prima ti ho fatto un esempio di quello che hanno fatto Chelsea e Barcellona per non incappare nelle penalità del FFP. Cose ben peggiori di Paratici...

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58 minuti fa, Trezegol96 ha scritto:

No no ma infatti io non le lego in nessun modo. 

Sono due questioni separate.

Però, per dare un esempio pratico, chi sono le squadre che negli ultimi anni sono migliorate e venute in avanti rispetto a noi e il Milan che abbiamo fatto dei passi indietro? Napoli e Atalanta. Guarda caso due proprietá appassionate e, in primis, tifose. De Laurentis, che io non sopporto come personaggio, è un proprietario/presidente presente ed interessato, che tende poco a delegare e molto a decidere. A volte ci azzecca, a volte meno. Con i suoi modi eccentrici che non condivido. Ma è lì per la squadra e per questo ha tutto il mio rispetto.

E tu mi dici "preferisco un proprietario che pensi ad altro ma che metta in società gente capace". Perfetto, mi va anche bene così. Ma Elkann non è in grado neanche di fare questo...

Non è interessato e non sa scegliere gli uomini giusti a cui delegare. La concomitanza di questi aspetti crea il nulla cosmico che siamo adesso. 

 

Parti dal presupposto che sei un utente che stimo parecchio.

 

In questo caso però rischi di mischiare un poco le cose. Ovvero, la passione verso la propria professione con quella per la squadra per la quale stai svolgendo quella professione.

 

Lo sapevo che avresti fatto leva sull'esempio De Laurentis, perchè è quello apparentemente emblematico di come passione, tifo = dirigenza che ci vuole. Io ti dico che il De Laurentis padre, padrone, padronale, è oggi figura già anacronistica, che per come sta cambiando il calcio ad alti livelli è destinata a divenirlo sempre più, sino a scomparire. Può piacere o meno (a me piace poco). ma in un calcio sempre più globalizzato, sempre più innervato da giri di affari di migliaia di milioni, ove le dinamiche si svolgono tra attori diffusi a livello mondiale, ove arabi possiedono squadre europee, e in Italia ti ritrovi una decina di proprietà statunitensi, le strutture societarie devono, e dovranno sempre più, essere organizzate sul modello di multinazionali, dal disegno composito e dalle gerarchie diffuse. Ove figure apicali potranno essere francesi, indiane, o australiane, ma quello che conta è che abbiano la professionalità e la statura manageriale adeguata.

 

Che tali figure siano tifose, spinte dalla passione del fan, diverrà caratteristica sempre più inessenziale, a favore di qualità di professionisti distaccati ma di raffinate competenze, lucidi e reattivi. Le figure che vanno a narrare certe cose dinnanzi ai microfoni, saranno sempre più spostate a livelli bassi della gerarchia, figure di rappresentanza, di comunicazione, figure (figuranti) ad illudere il tifoso locale che la proprietà tenga solo alle vittorie e non al danaro. Ma si tratterà sempre più, appunto, di narrazione strumentale all'affezione del cliente-tifoso.

 

In uno scenario simile, a contare, saranno unicamente le qualità manageriali di professionisti che oggi potranno stare al Manchester, domani andare al Real, l'anno dopo al Barca, o al Parigi, le quali saranno tutto meno che focosi supporter, ma interessate alla direzione del pallone sull'erba solo nella misura in cui tale direzione possa beneficiarli in termini di costi e ricavi.

 

In un tale (suggestivo) scenario a contare saranno sempre più e solo le competenze strettamente tecniche, sia contabili che sportive, e sempre meno gli elementi emotivi, anzi, questi ultimi potrebbero addirittura diventare un vincolo negativo, e non propulsivo. Elkann che sceglie un francese dà, nella scelta, un segnale di quanto la Juve sia già proiettata su questo scenario. Il problema è unicamente la qualità manageriale di quella scelta, più che l'affezione che si cela dietro ad essa, elemento che conterà sempre meno, sino ad essere cancellato. Sta già succedendo.

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10 minuti fa, Trezegol96 ha scritto:

Avevamo tentato di uscire dal giogo assurdo della Uefa, ma la Superlega per codardia di qualcuno è fallita. Agnelli, che si è preso melma a sufficienza, ci aveva provato a diventare indipendente e far crescere la Juventus. Invece Elkann è tornato con la coda tra le gambe da Ceferin.

Sai cosa è successo a luglio di quest'anno? Chelsea, Barcellona e Lione (tra le altre, ma questi sono stati i casi più eclatanti) sono state colpite dal nuovo Fair Play Finanziario della Uefa. Il Chelsea, per rientrare negli accordi fatti con la Uefa ha venduto un paio di alberghi e la squadra femminile a società controllate dallo stesso proprietario. In pratica un raggiro, che però ha permesso di ottemperare agli obblighi del FFP. La Uefa sai cosa ha fatto? Li ha multati per questi magheggi di bilancio, non per il fatto di averli usati per aggirare il FFP. Come dire "io lo so che hai usato dei trucchi e mi va bene, ma ti chiedo dei soldini in cambio".

Stessa cosa il Barcellona, che ha impegnato introiti futuri e ha fatto finta di vendere alcune cose (addirittura ha messo in scena la vendita di alcune postazioni vip del nuovo stadio per gli anni a venire, una roba da fantascienza) per rientrare nel FFP. Anche qui multina per aver aggirato e si continua a partecipare.

Questa è la Uefa, il sistema da cui Agnelli ha cercato di tirarci fuori. Un sistema dove alcuni fanno come gli pare, mentre altri vengono tartassati.

ho postato più volte dei video sugli scandali dell'FPF quindi sfondi un portone. Ma questo che significa? sempre qui dentro giochi.

 

La Superlega era una proposta fatta male che comunque non avrebbe fatto altro che scavare un fosso con i club minori ma non avrebbe mai colmato il gap con i top club che ormai sono molto lontani da noi come fatturato. Ma questa differenza che è cresciuta sarebbe comunque cresciuta perchè introiti da Superlega a parte questi club vivono in mondo (calcisticamente ed economicamente parlando) molto differenti dal nostro, più evoluti. Ti faccio un esempio: che cosa avrebbe cambiato la Superlega nel progetto del Real di farsi uno stadio nuovo che genererà profitti per la società fra i 300 ed i 400 milioni? Un profitto che equivale da solo a quasi tutto il nostro fatturato al netto delle operazioni di mercato? Avrebbe aggiunto soldi ad un bacino che si riempie a velocità molto maggiore rispetto alla nostra e quindi non avrebbe generato alcun aiuto per noi per rimanere attaccati al caro dei top club internazionali. Ci avrebbe resi più ricchi rispetto alla maggio parte dei club nazionali. 

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7 minuti fa, Trezegol96 ha scritto:

Se tu prendi Ronaldo è perchè vuoi tentare di riperere l'annata straordinaria della finale di Champions tutti gli anni...non é che lo prendi aspettandoti di uscire col Lione e con l'Ajax...non serviva Ronaldo per quello. Tu stai parlando col senno di poi.

 

Non ti rendi conto dell'effetto che è stata la pandemia sull'economia mondiale...poi chiaro che non è stato l'unico problema di gestione. Che ci siano stati degli errori, delle negligenze è chiaro. Ma Paratici ha studiato alle dipendenze di Marotta, non è che è impazzito dal nulla. Queste operazioni sono roba elementare in società del genere. Nel messaggio di prima ti ho fatto un esempio di quello che hanno fatto Chelsea e Barcellona per non incappare nelle penalità del FFP. Cose ben peggiori di Paratici...

Paratici, con tutto il rispetto, alla luce dei risultati che Marotta ha ottenuto da noi ed alla prescrittese, se ha studiato da Marotta deve essere stato un allievo un po' sbadato.

 

Ma rotta ha sempre creato squadre con un tetto ingaggi sostenibile cosa che Paratici, alla prima occasione, ha dimenticato ed eliminato.

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6 minuti fa, robros ha scritto:

Parti dal presupposto che sei un utente che stimo parecchio.

 

In questo caso però rischi di mischiare un poco le cose. Lo sapevo che avresti fatto leva sull'esempio De Laurentis, perchè è quello apparentemente emblematico di come passione, tifo = dirigenza che ci vuole. Io ti dico che il De Laurentis padre, padrone, padronale, è oggi figura già anacronistica, che per come sta cambiando il calcio ad alti livelli è destinata a divenirlo sempre più, sino a scomparire. Può piacere o meno (a me piace poco). ma in un calcio sempre più globalizzato, sempre più innervato da giri di affari di migliaia di milioni, ove le dinamiche si svolgono tra attori diffusi a livello mondiale, ove arabi possiedono squadre europee, e in Italia ti ritrovi una decina di proprietà statunitensi, le strutture societarie devono, e dovranno sempre più, essere strutturate sul modello di multinazionali, dal disegno composito e dalle gerarchie diffuse. Ove figure apicali potranno essere francesi, indiane, o australiane, ma quello che conta è che abbiano la professionalità e la statura manageriale adeguata.

 

Che tali figure siano tifose, spinte dalla passione del fan, diverrà caratteristica sempre più inessenziale, a favore di qualità di professionisti distaccati ma di raffinate competenze, lucidi e reattivi. Le figure che vanno a narrare certe cose dinnanzi ai microfoni, saranno sempre più spostate a livelli bassi della gerarchia, figure di rappresentanza, di comunicazione, figuranti ad illudere il tifoso locale che la proprietà tenga solo alle vittorie e non al danaro. Ma si tratterà sempre più, appunto, di narrazione strumentale all'affezione del cliente-tifoso.

 

In uno scenario simile, a contare, saranno unicamente le qualità manageriali di professionisti che oggi potranno stare al Manchester, domani andare al Real, l'anno dopo al Barca, o al Parigi, le quali saranno tutto meno che focosi supporter, ma interessate alla direzione del pallone sull'erba solo nei termini di quanto tale direzione possa beneficiarli in termini di costi e ricavi.

 

In un tale (suggestivo) scenario a contare saranno sempre più e solo le competenze strettamente tecniche, sia contabili che sportive, e sempre meno gli elementi emotivi, anzi, questi ultimi potrebbero addirittura diventare un vincolo negativo, e non propulsivo. Elkann che sceglie un francese dà, nella scelta, un segnale di quanto la Juve sia già proiettata su questo scenario. Il problema è unicamente la qualità manageriale di quella scelta, più che l'affezione che si cela dietro ad essa, elemento che conterà sempre meno, sino ad essere cancellato. Sta già succedendo.

ma poi diciamolo..se ad Elkann non interessasse della Società non avremmo a libro paga tre allenatori ed un DG come Giuntoli...se ne sarebbe fregato lasciando andare le cose come andavano ed a fine anno avrebbe solo fatto cessioni

 

Se il PSG (lo ripeto da tempo) ci ha messo 14 anni per vincere una champions significa che di competenza in giro se ne trova pochina anche a poterla pagare a peso d'oro

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8 minuti fa, robros ha scritto:

Parti dal presupposto che sei un utente che stimo parecchio.

 

In questo caso però rischi di mischiare un poco le cose. Lo sapevo che avresti fatto leva sull'esempio De Laurentis, perchè è quello apparentemente emblematico di come passione, tifo = dirigenza che ci vuole. Io ti dico che il De Laurentis padre, padrone, padronale, è oggi figura già anacronistica, che per come sta cambiando il calcio ad alti livelli è destinata a divenirlo sempre più, sino a scomparire. Può piacere o meno (a me piace poco). ma in un calcio sempre più globalizzato, sempre più innervato da giri di affari di migliaia di milioni, ove le dinamiche si svolgono tra attori diffusi a livello mondiale, ove arabi possiedono squadre europee, e in Italia ti ritrovi una decina di proprietà statunitensi, le strutture societarie devono, e dovranno sempre più, essere organizzate sul modello di multinazionali, dal disegno composito e dalle gerarchie diffuse. Ove figure apicali potranno essere francesi, indiane, o australiane, ma quello che conta è che abbiano la professionalità e la statura manageriale adeguata.

 

Che tali figure siano tifose, spinte dalla passione del fan, diverrà caratteristica sempre più inessenziale, a favore di qualità di professionisti distaccati ma di raffinate competenze, lucidi e reattivi. Le figure che vanno a narrare certe cose dinnanzi ai microfoni, saranno sempre più spostate a livelli bassi della gerarchia, figure di rappresentanza, di comunicazione, figure (figuranti) ad illudere il tifoso locale che la proprietà tenga solo alle vittorie e non al danaro. Ma si tratterà sempre più, appunto, di narrazione strumentale all'affezione del cliente-tifoso.

 

In uno scenario simile, a contare, saranno unicamente le qualità manageriali di professionisti che oggi potranno stare al Manchester, domani andare al Real, l'anno dopo al Barca, o al Parigi, le quali saranno tutto meno che focosi supporter, ma interessate alla direzione del pallone sull'erba solo nei termini di quanto tale direzione possa beneficiarli in termini di costi e ricavi.

 

In un tale (suggestivo) scenario a contare saranno sempre più e solo le competenze strettamente tecniche, sia contabili che sportive, e sempre meno gli elementi emotivi, anzi, questi ultimi potrebbero addirittura diventare un vincolo negativo, e non propulsivo. Elkann che sceglie un francese dà, nella scelta, un segnale di quanto la Juve sia già proiettata su questo scenario. Il problema è unicamente la qualità manageriale di quella scelta, più che l'affezione che si cela dietro ad essa, elemento che conterà sempre meno, sino ad essere cancellato. Sta già succedendo.

Quello che dici tu è tutto giusto e corretto. Poi sul fatto che sia piacevole o meno che nel calcio non ci sia più passione quello è un altro discorso su cui ognuno ha le sue idee e i suoi pareri. Ma inutile strapparsi le vesti per un calcio che non esiste più.

Quello su cui però non troverò mai pace è che la Juventus non è paragonabile ad altre società dove, come ben dici, sono subentrate proprietá americane, asiatiche, fondi di investimento e chi più ne ha più ne metta. Il vanto della Juventus, quello che l'ha sempre contraddistinta, era quel fascino di società storica legata ad una famiglia. Poi oggi è anacronistico gestirla in quel modo? Perfetto, allineamoci al mondo esterno e gestiamola come una multinazionale di un qualsiasi altro settore. Quindi via quel contatto diretto tra proprietà e squadra e dentro board dirigenziali che si occupano di tutto. 

Il problema è che poi quel board dirigenziale viene cannato da anni. Quindi no passione perchè è un modo di fare antico destinato a scomparire. No competenza nella scelta degli uomini a cui affidare tutta la gestione...ma allora questa società che mi sta dando? In che direzione sta andando precisamente? Si sta allontanando da una storia centenaria per andare dietro a cosa?

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18 minuti fa, FuoriDalCoro ha scritto:

ho postato più volte dei video sugli scandali dell'FPF quindi sfondi un portone. Ma questo che significa? sempre qui dentro giochi.

 

La Superlega era una proposta fatta male che comunque non avrebbe fatto altro che scavare un fosso con i club minori ma non avrebbe mai colmato il gap con i top club che ormai sono molto lontani da noi come fatturato. Ma questa differenza che è cresciuta sarebbe comunque cresciuta perchè introiti da Superlega a parte questi club vivono in mondo (calcisticamente ed economicamente parlando) molto differenti dal nostro, più evoluti. Ti faccio un esempio: che cosa avrebbe cambiato la Superlega nel progetto del Real di farsi uno stadio nuovo che genererà profitti per la società fra i 300 ed i 400 milioni? Un profitto che equivale da solo a quasi tutto il nostro fatturato al netto delle operazioni di mercato? Avrebbe aggiunto soldi ad un bacino che si riempie a velocità molto maggiore rispetto alla nostra e quindi non avrebbe generato alcun aiuto per noi per rimanere attaccati al caro dei top club internazionali. Ci avrebbe resi più ricchi rispetto alla maggio parte dei club nazionali. 

Che già vuol dire scavare un solco come lo hanno scavaro Bayern e Psg nei loro rispettivi campionati. E quindi vincere e guadagnare e diventare appetibili per i calciatori.

Poi i guadagni della Superlega sarebbero stati ripartiti in parti uguali, quindi cambierebbero solo i guadagni generati dagli stadi. Ovvio che il Real avrà un appeal diverso e uno stadio che genera più introiti...ma tu ci puoi arrivare se guadagni. Ci puoi provare per lo meno.

Così nella situazione in cui sei adesso, vessato dalla Uefa mentre gli altri fanno come gli pare, stai scavando un solco con le altre realtà europee che difficilmente richiuderai.

Almeno la Superlega era un tentativo.

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3 minuti fa, Trezegol96 ha scritto:

Che già vuol dire scavare un solco come lo hanno scavaro Bayern e Psg nei loro rispettivi campionati. E quindi vincere e guadagnare e diventare appetibili per i calciatori.

Poi i guadagni della Superlega sarebbero stati ripartiti in parti uguali, quindi cambierebbero solo i guadagni generati dagli stadi. Ovvio che il Real avrà un appeal diverso e uno stadio che genera più introiti...ma tu ci puoi arrivare se guadagni. Ci puoi provare per lo meno.

Così nella situazione in cui sei adesso, vessato dalla Uefa mentre gli altri fanno come gli pare, stai scavando un solco con le altre realtà europee che difficilmente richiuderai.

Almeno la Superlega era un tentativo.

guarda ho appena pubblicato un post di un articolo di Calcio e Finanza dove il Real annuncia un fatturato 2025/26 che punta a aggiungere 1,25 miliardi senza contare i proventi dai trasferimenti del mercato.

La Superlega era un progetto sbagliato, o per meglio dire, velleitario, lo ripeto, perchè è ovvio che non puoi pensare che la Uefa che punta ad ottenere il maggior numero di consensi, la lasciasse passare. Era evidente a tutti che sarebbe stato un progetto altamente penalizzante per chi non vi partecipava.

 

Per farla avresti dovuto rompere del tutto i ponti con questo organismo e nessuna società lo avrebbe accettato

 

 

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19 minuti fa, FuoriDalCoro ha scritto:

Paratici, con tutto il rispetto, alla luce dei risultati che Marotta ha ottenuto da noi ed alla prescrittese, se ha studiato da Marotta deve essere stato un allievo un po' sbadato.

 

Ma rotta ha sempre creato squadre con un tetto ingaggi sostenibile cosa che Paratici, alla prima occasione, ha dimenticato ed eliminato.

Prendiamo ad esempio l'inter di Marotta. Secondo te, vista l'età media e gli stipendi percepiti dai giocatori dell'inter...è un progetto sostenibile? O si stanno trascinando avanti per inerzia?

 

Il fatto è che prima o poi tutti i progetti sono destinati a terminare e fallire. Il nostro, al contrario degli altri, è durato nove anni. Una cosa che sarà irripetibile forse per sempre.

 

Poi lungi da me giustificare il lavoro di Paratici e le cifre di quei mercati...io lo avrei spedito su Plutone dipendesse da me. Gli acquisti di Ronaldo e De Ligt furono una follia. Ma almeno in quegli acquisti vedevo un tentativo (disperato) di vincere la Champions. Follie con una mira sportiva. 

Adesso vedo follie con mira breakeven, sostenibilità, FFP e accessori vari. Chiellini va davanti ai microfoni e non parla un nanosecondo di calcio. Solo io vedo grigio in tutto ciò?

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Adesso, Trezegol96 ha scritto:

Prendiamo ad esempio l'inter di Marotta. Secondo te, vista l'età media e gli stipendi percepiti dai giocatori dell'inter...è un progetto sostenibile? O si stanno trascinando avanti per inerzia?

 

Il fatto è che prima o poi tutti i progetti sono destinati a terminare e fallire. Il nostro, al contrario degli altri, è durato nove anni. Una cosa che sarà irripetibile forse per sempre.

 

Poi lungi da me giustificare il lavoro di Paratici e le cifre di quei mercati...io lo avrei spedito su Plutone dipendesse da me. Gli acquisti di Ronaldo e De Ligt furono una follia. Ma almeno in quegli acquisti vedevo un tentativo (disperato) di vincere la Champions. Follie con una mira sportiva. 

Adesso vedo follie con mira breakeven, sostenibilità, FFP e accessori vari. Chiellini va davanti ai microfoni e non parla un nanosecondo di calcio. Solo io vedo grigio in tutto ciò?

Ma è chiaro che la prescrittese deve rinnovare la rosa e lo sta facendo con interventi graduali. Ovvio che non potrà mantenersi sempre allo stesso livello ma è importante che a quel livello, dal circo che erano, ci siano arrivati.

POi come dici tu tutto ha dei cicli ma un conto e intervenire gradualmente altro fare una rivoluzione.

Noi abbiamo sbagliato proprio il modello. Voler fare una squadra composta da soli giovani e giovanissimi ci ha esposto al rischio che stiamo pagando, di scarsa personalità.

Ci mancano quegli elementi di esperienza che sappiano tener la schiena dritta quando serve.

Il ruolo dei senatori era principalmente quello.

Ora che cosa siamo? un vivaio che alleva calciatori in attesa che esplodano (quando e se va bene)  e corrano a guadagnare di più in altre società più attrezzate economicamente..

 

Come mai, secondo te, il contratto di Yildiz non è stato ancora rinnovato? Da quanto se ne parla? Credi davvero che il problema sia una differenza di 500.000 euro?

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4 minuti fa, FuoriDalCoro ha scritto:

guarda ho appena pubblicato un post di un articolo di Calcio e Finanza dove il Real annuncia un fatturato 2025/26 che punta a aggiungere 1,25 miliardi senza contare i proventi dai trasferimenti del mercato.

La Superlega era un progetto sbagliato, o per meglio dire, velleitario, lo ripeto, perchè è ovvio che non puoi pensare che la Uefa che punta ad ottenere il maggior numero di consensi, la lasciasse passare. Era evidente a tutti che sarebbe stato un progetto altamente penalizzante per chi non vi partecipava.

 

Per farla avresti dovuto rompere del tutto i ponti con questo organismo e nessuna società lo avrebbe accettato

 

 

Il Real Madrid è l'unica squadra che non è rientrata nell'ex Eca ed è ancora in lotta con la Uefa. Per cui loro, che sono potenti, non sono ancora rientrati...forse perchè hanno capito le potenzialità di un progetto del genere. Hanno capito che oggi più che i diritti tv contano le commercializzazioni. E che avere una competizione senza Kairat Almaty ma con tutte partite di cartello è più rilevante. Soprattutto se questa competizione non deve rimpinguare le casse della Uefa ma può essere trasmessa in maniera gratuita in tutto il mondo. 

 

Mentre noi siamo rientrati mesti mesti con la coda tra le gambe sotto il giogo di Al Khelaifi. Tanto lui i soldi ce li ha e ce li mette, ha tutto l'interesse a calmierare i guadagni delle altre squadre e mettere loro paletti che lui puó facilmente aggirare...

 

Magari l'idea della Superlega era sballata a modo suo e andava sistemata, ma chi l'ha pensata ci ha visto lungo. Così com'è la bolla del calcio può solo che scoppiare. A parte per il gondo Qatariota che piano piano comprerà tutto...

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1 minuto fa, Trezegol96 ha scritto:

Il Real Madrid è l'unica squadra che non è rientrata nell'ex Eca ed è ancora in lotta con la Uefa. Per cui loro, che sono potenti, non sono ancora rientrati...forse perchè hanno capito le potenzialità di un progetto del genere. Hanno capito che oggi più che i diritti tv contano le commercializzazioni. E che avere una competizione senza Kairat Almaty ma con tutte partite di cartello è più rilevante. Soprattutto se questa competizione non deve rimpinguare le casse della Uefa ma può essere trasmessa in maniera gratuita in tutto il mondo. 

 

Mentre noi siamo rientrati mesti mesti con la coda tra le gambe sotto il giogo di Al Khelaifi. Tanto lui i soldi ce li ha e ce li mette, ha tutto l'interesse a calmierare i guadagni delle altre squadre e mettere loro paletti che lui puó facilmente aggirare...

 

Magari l'idea della Superlega era sballata a modo suo e andava sistemata, ma chi l'ha pensata ci ha visto lungo. Così com'è la bolla del calcio può solo che scoppiare. A parte per il gondo Qatariota che piano piano comprerà tutto...

il Real ha i conti in ordine e la forze economica generata dal suo fatturato,  per combattere qualsiasi battaglia contro la UEFA. Noi siamo soggetti a possibili sanzioni ogni anno . Direi che le posizioni sono molto differenti 

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6 minuti fa, FuoriDalCoro ha scritto:

Ma è chiaro che la prescrittese deve rinnovare la rosa e lo sta facendo con interventi graduali. Ovvio che non potrà mantenersi sempre allo stesso livello ma è importante che a quel livello, dal circo che erano, ci siano arrivati.

POi come dici tu tutto ha dei cicli ma un conto e intervenire gradualmente altro fare una rivoluzione.

Noi abbiamo sbagliato proprio il modello. Voler fare una squadra composta da soli giovani e giovanissimi ci ha esposto al rischio che stiamo pagando, di scarsa personalità.

Ci mancano quegli elementi di esperienza che sappiano tener la schiena dritta quando serve.

Il ruolo dei senatori era principalmente quello.

Ora che cosa siamo? un vivaio che alleva calciatori in attesa che esplodano (quando e se va bene)  e corrano a guadagnare di più in altre società più attrezzate economicamente..

 

Come mai, secondo te, il contratto di Yildiz non è stato ancora rinnovato? Da quanto se ne parla? Credi davvero che il problema sia una differenza di 500.000 euro?

Ma certo che no. Yildiz, giustamente, vuole vedere da che parte va la barca. E come dargli torto.

Ma ti dirò di più, per me gli fanno rinnovo ponte per poi venderlo.

 

Sul fatto dei giovanissimi mi trovi completamente d'accordo, siamo passati dall'avere una rosa tendenzialmente vecchia a troppo giovane senza via di mezzo.

Però è l'unico modo di operare per una società che ha come obiettivo il breakeven piuttosto che lo scudetto. I calciatori forti e pronti costano denaro...

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Adesso, Trezegol96 ha scritto:

Ma certo che no. Yildiz, giustamente, vuole vedere da che parte va la barca. E come dargli torto.

Ma ti dirò di più, per me gli fanno rinnovo ponte per poi venderlo.

 

Sul fatto dei giovanissimi mi trovi completamente d'accordo, siamo passati dall'avere una rosa tendenzialmente vecchia a troppo giovane senza via di mezzo.

Però è l'unico modo di operare per una società che ha come obiettivo il breakeven piuttosto che lo scudetto. I calciatori forti e pronti costano denaro...

Qui è un problema di competenza. Marotta era bravo nell'identificare i parametri zero giusti. In accoppiata con Paratici ha trovato occasioni come Tevez, Barzagli a 300.000 euro, Pirlo, Pogba, Vidal...ripeto. E' una questione di competenza e di rispetto di determinati parametri economici. Poi è ovvio se vuoi Mbappè lo devi pagare...

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6 minuti fa, FuoriDalCoro ha scritto:

il Real ha i conti in ordine e la forze economica generata dal suo fatturato,  per combattere qualsiasi battaglia contro la UEFA. Noi siamo soggetti a possibili sanzioni ogni anno . Direi che le posizioni sono molto differenti 

Vero, ma hanno anche 850 milioni di debiti a cui si sommano più di un miliardo di debiti immobiliari. Il fatturato cresce, l'utile anche, ma i debiti che hanno fatto negli anni sono sempre lì...il problema è che non li ripagheranno mai.

"Too big to fail" si dice in gergo...

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8 minuti fa, FuoriDalCoro ha scritto:

Qui è un problema di competenza. Marotta era bravo nell'identificare i parametri zero giusti. In accoppiata con Paratici ha trovato occasioni come Tevez, Barzagli a 300.000 euro, Pirlo, Pogba, Vidal...ripeto. E' una questione di competenza e di rispetto di determinati parametri economici. Poi è ovvio se vuoi Mbappè lo devi pagare...

Si torna sempre al discorso della competenza...che poi insieme a quelli che hai citato Marotta ha comprato anche Anelka, Bendtner, Martinez, Elia, Krasic, Isla e compagnia...non è che sia Re Mida. Anche lui ne ha fatti di errori, come ci si aspetta da un essere umano.

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9 minuti fa, Trezegol96 ha scritto:

Si torna sempre al discorso della competenza...che poi insieme a quelli che hai citato Marotta ha comprato anche Anelka, Bendtner, Martinez, Elia, Krasic, Isla e compagnia...non è che sia Re Mida. Anche lui ne ha fatti di errori, come ci si aspetta da un essere umano.

Il miglior manager non è quello che non sbaglia mai. E' quello che sbaglia di meno.

Le capacità di Marotta non si misurano sulla base degli errori di mercato ma sui risultati sportivi ed economici che hanno ottenuto le Società in cui è stato manager 

Scudetti a raffica e due finali di Champions con noi. Due finali di Champions e rosa al vertice del campionato con la prescrittese  che peraltro aveva pure una situazione finanziaria ancora più difficile della nostra

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1 ora fa, Trezegol96 ha scritto:

Il vanto della Juventus, quello che l'ha sempre contraddistinta, era quel fascino di società storica legata ad una famiglia. Poi oggi è anacronistico gestirla in quel modo? Perfetto, allineamoci al mondo esterno e gestiamola come una multinazionale di un qualsiasi altro settore. Quindi via quel contatto diretto tra proprietà e squadra e dentro board dirigenziali che si occupano di tutto.

Lo dici anche tu, vedi? Usando il passato ('era') e usando il termine 'fascino'. Appunto, fascino, fascinazione. Ovvero aura, sensazione estetica, esteriore, simbolica. Non lo vedi che la proprietà oggi è ancora la stessa ma si sta comportando come un fondo? Perchè? Ed è quello il problema? Si sta comportando come un fondo perchè in uno scenario come quello del calcio attuale certi flussi finanziari possono essere gestiti solo da strutture ed entro logiche lucide ma anche fredde, distaccate. E la riconoscibilità verso il tifoso di una famiglia può essere solo il feticcio sventolato per continuare a tenere legato il tifoso a quella fascinazione da club 'che è oggi come sempre è stato'. Mentre oggi, quella famiglia della quale parli, nei fatti, già non esiste più. Leggi da qualche parte il nome di un Agnelli? Ed è necessità, perchè delle entità enormi che devono percorrere decenni o secoli di storia, non possono fisiologicamente rimanere legate allo stesso filone parentale, o finirebbero nel momento stesso in cui quelle stirpi di persone venissero a mancare, come è inevitabile

Quoto

Il problema è che poi quel board dirigenziale viene cannato da anni.

Ed è questo il problema. Solo ed unicamente questo. Che sempre meno ha a che vedere col fatto che Elkann ami il calcio, o che Comolli abbia il poster di Platini in camera.

Quoto

Quindi no passione perchè è un modo di fare antico destinato a scomparire. No competenza nella scelta degli uomini a cui affidare tutta la gestione...

Assolutamente NO. Non ho mai detto questo. La passione è determinante. Ma quale passione? Quella verso la propria professione e l'oggetto di business di quella professione. Non l'oggetto sportivo. Che già da anni non è più 'solo' quello. Ripeto, l'oggetto di business. Credi che i più grandi manager al mondo non abbiano passione? Ne hanno più di chiunque altro, o non sarebbero manager vincenti. Ma non è quella passione che intendevi nei precedenti post.

 

E non ho mai detto no competenze, quando? Ho detto proprio l'opposto. Prima, ai tempi del Borgorosso, certe competenze potevano essere prescindibili e compensate dal 'cuore', dall'amore verso il Borgorosso, oggi sono semplicemente IMPRESCINDIBILI. O il Borgorosso va in rovina, stritolato da arabi, americani ed inglesi

Quoto

ma allora questa società che mi sta dando? In che direzione sta andando precisamente? Si sta allontanando da una storia centenaria per andare dietro a cosa?

Sta andando, giocoforza, dietro alle dinamiche del presente e del probabile futuro. Dovrebbe farlo rispettando la sua storia senza snaturarsi, certo, ma inevitabilmente e anzitutto, per sopravvivere ai vertici, deve andare dietro a quelle. E ad ora sta facendo fatica a riuscirci, anche questo è certo. Ma non solo a causa delle vere o possibili incapacità di Elkann, anche e molto per i limiti italici di contesto nel quale, e dal quale, deve muoversi. Come per altro previsto da Andrea Agnelli

 

Adesso però, per favore, giù la maschera, strappiamo il velame. Smettiamola di prenderci in giro. A te, ai tifosi, cosa manca oggi? Una Juve uguale a sè stessa immutabilmente, nel solco della tradizione? Come era nell'immagine e nelle strutture? O le vittorie? Se ti dicessero (per assurdo) che dall'anno prossimo la nostra maglia diverrà a righe orizzontali e non verticali, ma che nel contempo con quella nuova maglia la Juventus vincerà cinque Champions di seguito, tu che diresti? Il tifoso che direbbe? La maglia non si tocca e delle coppe me ne frego? Meglio non vincerne per altri trent'anni, ridimensionarci, ma restare quello che siamo sempre stati? Forse qualcuno sì, ma i grandi numeri? Quelli ai quali la proprietà deve guardare?

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20 minuti fa, Trezegol96 ha scritto:

Vero, ma hanno anche 850 milioni di debiti a cui si sommano più di un miliardo di debiti immobiliari. Il fatturato cresce, l'utile anche, ma i debiti che hanno fatto negli anni sono sempre lì...il problema è che non li ripagheranno mai.

"Too big to fail" si dice in gergo...

E' normale che abbiano questi debiti immobiliari come li avevamo noi quando abbiano iniziato a pagare lo stadio. Il loro nuovo stadio si dice sia costato 1,76 miliardi...se anzi i debiti sono solo di un miliardo direi che sono a buon punto ...

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3 ore fa, Trezegol96 ha scritto:

Elkann sceglie Cobolli, Secco e Blanc! Altri 3 personaggioni frutto dell'incompetenza cronica di John. Marotta arriva quando arriva Agnelli in presidenza ed è un uomo scelto da Agnelli, non da Elkann. Tanto che la Juventus in quel periodo ha due Amministratori Delegati, uno è proprio Marotta e l'altro è Aldo Mazzia, uomo di Elkann.

Anzi, ti dirò di più. Se vai a cercare indietro nel tempo Marotta poteva venire un anno prima, ma Elkann non gli avrebbe dato il pieno potere ma un affiancamento a Blanc (d'altronde è francese Blanc e il nostro John basta che sei francese e in automatico sei bravo no?). Marotta sceglie la piena libertà alla Samp e declina. Il duo Elkann-Blanc sceglie Del Neri per la panchina e l'anno sportivo va a rotoli. Che deja-vu...

Agnelli alla presidenza lo mette Elkann nel 2010, poi prende Marotta e depotenzia il ruolo di Blanc, mettendolo a curare la realizzazione dello stadio. Delneri venne scelto proprio da Marotta che lo aveva avuto alla Sampdoria nell’anno della qualificazione in CL, la qual cosa dimostra che nessuno è Re Mida.
Poi l’anno dopo Agnelli scelse Conte, quello sì, e cominciammo a vincere grazie ad Antonio. C’è un articolo di Repubblica in rete, maggio 2010, che descrive molto nel dettaglio il tutto.

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