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Juventus_addicted

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    ex juventino milanese

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    Juventus
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    Uomo
  • Provenienza
    Milano
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    JUVE, Springsteen, viaggi, buon cibo, grande cinema

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  1. Juventus_addicted

    Dolce e fatale allo stesso tempo: Yildiz e Del Piero

    Nel '93 avevo già iniziato a lavorare, ma la mia vita girava tutta attorno ad una grande, enorme passione: la Juventus. Era qualcosa che andava oltre tutto: amici, fidanzate, orari di lavoro... tutto si adattava al calendario bianconero. E di Del Piero, ricordo bene, ne sentivo parlare già prima che mettesse piede a Torino. Non c’erano i social, solo giornali e passaparola, ma il nome di questo giovane talento di Conegliano cominciava a girare con insistenza. All’epoca, però, il nostro numero 10 era un certo Roberto Baggio, il Divin Codino, e confesso che la prima volta che vidi giocare Del Piero pensai: “Bravo, ma non siamo ancora a quel livello” Che ingenuità! Non consideravo che Alex era appena un ragazzo, mentre Baggio era già una leggenda. Fortunatamente, ero abbonato al Delle Alpi e ho avuto il privilegio di vivere dal vivo il suo primo gol in Serie A, alla Reggiana, ed altri momenti come una tripletta al Parma ed altri che oggi sono storia e statistiche. All'inizio, Del Piero veniva usato tra prima squadra e giovanili, ma poi arrivò Marcello Lippi... e da lì fu un’esplosione. La consacrazione definitiva. E quel gol alla Fiorentina? Un lampo di genio, una pennellata d’artista che ci ha tolto il fiato. Il resto lo conosciamo tutti. Ecco perché oggi, quando guardo Yildiz, rivedo qualcosa di quel giovane Del Piero: talento cristallino, personalità, lampi da predestinato. Serve pazienza, ma anche coraggio. Bisogna credere in lui, non pensare subito alla plusvalenza. Il rischio? Che qualche club straniero gli metta sotto il naso un contratto irrinunciabile e ce lo porti via. I tempi sono cambiati, è vero. Del Piero era juventino nell’anima, fin dal primo giorno. Yildiz è turco, legatissimo alla maglia, ma non è detto che abbia lo stesso tipo di attaccamento. Ed è proprio per questo che la Juve deve fare tutto il possibile per farlo sentire a casa. Perché certi talenti, se li coltivi nel modo giusto, possono riscrivere la storia.
  2. Juventus_addicted

    INSIDE Juventus Inter | Dietro le quinte del Derby d'Italia!

    Mi permetto solo una riflessione, con il massimo rispetto: questa consapevolezza, quella di essere una squadra che non si arrende mai, che si rialza sempre, che lotta anche quando tutto sembra perduto, noi tifosi avremmo dovuto (e forse dovremmo) averla sempre. Ma se c’è qualcuno che a tratti sembra averla smarrita, purtroppo, sono stati proprio alcuni giocatori e soprattutto chi stava (e sta) nei piani alti della dirigenza. Ed è lì che servirebbe davvero ritrovare lo spirito originario, quello che ha fatto grande questa maglia. Piccola nota storica: non mi risulta una finale di Coppa UEFA tra Juve e Porto. Forse ti riferivi alla finale di Coppa delle Coppe del 1984, quando affrontammo e battemmo proprio il Porto a Basilea. Altrimenti c’è stato un quarto di finale di Coppa UEFA contro il Benfica, ma l'allenatore era il Trap. Detto questo, il messaggio resta forte e chiaro: qualcosa si sta muovendo. E se davvero torneremo a credere tutti - tifosi, squadra e società - in ciò che siamo sempre stati, allora sì, tornerà anche la luce. Fino alla fine, sempre.
  3. Juventus_addicted

    INSIDE Juventus Inter | Dietro le quinte del Derby d'Italia!

    Amici, posso dirlo? Mi sono emozionato. Rivedere questo video mi ha colpito dentro: uno stadio che esplode di entusiasmo, le facce tese ma cariche dei nostri ragazzi, una vittoria sudata contro i rivali di sempre… È in quei momenti che capisci quanto ci era mancato tutto questo. Negli ultimi anni abbiamo sofferto. Cinque stagioni difficili, piene di delusioni, dubbi, attese infinite. Eppure oggi, qualcosa sembra muoversi. Non dico che siamo già tornati, né che sia tutto risolto… Ma si intravede una speranza. Una scintilla. Il desiderio di rinascita. E anche se i risultati non dovessero arrivare subito, non importa. Perché ciò che davvero conta è non perdere la fame, la voglia, l’identità. Noi siamo la Juve. Quella che lotta, che non molla mai, che si rialza sempre. Quella che crede fino all’ultimo secondo. Quella che non ha bisogno di urlarlo, perché lo dimostra ogni volta che scende in campo. Siamo stati al buio, è vero. Ma la luce si accende solo se credi di poterla vedere. E oggi, finalmente, un bagliore si intravede. Fino alla fine. Sempre.
  4. Juventus_addicted

    Come avete esultato al gol di Adzic

    Non avendo la pay-tv seguivo il live su Vecchiasignora, ma dall’esterno dell’appartamento arrivavano urla sguaiate che mi facevano intuire i gol delle immonde blatte. Sul 3-2 per loro ho spento tutto e mi sono messo a preparare gli antipasti per gli ospiti che sarebbero arrivati a cena, convinto ormai di assistere a una debacle dolorosa. Quando la coppia di amici è arrivata, lei mi fa: “Hai visto la Juve?” Io, sconsolato: “No…” “È finita 4-3” mi dice, e la mia faccia tradiva tutta la delusione, convinto fosse per loro. Ma subito aggiunge: “Per la Juve!” Sono esploso di gioia, l’ho sollevata di peso e le ho stampato un bacio sulla guancia, mentre mia moglie mi fulminava con lo sguardo e suo marito rideva: “Dai, apri il vino, si festeggia!” Grande mangiata e grande bevuta, di gusto, intoculo ai cartonati indossatori di scudetti altrui!
  5. Caro amico Stefano, capisco perfettamente il tuo pensiero, e ti confesso che anche io sono profondamente legato al calcio "di una volta" — quello fatto di intuizioni, emozioni grezze, errori umani e quel fascino imprevedibile che oggi sembra spesso lasciar spazio a tecnologie, regolamenti e spettacolarizzazioni forzate. Detto questo, tra tutte le innovazioni recenti, la Refcam è forse una delle poche che mi incuriosisce davvero. Non per la tecnologia in sé, ma perché ci dà la possibilità di vivere l’azione da dentro, con gli occhi di chi deve decidere in una frazione di secondo. E chissà, magari il prossimo passo sarà proprio vedere il calcio anche dal punto di vista dei giocatori, con microcam montate sulle maglie: uno scenario che, se ben gestito, potrebbe davvero arricchire l’esperienza. Alla fine, è chiaro che il calcio moderno sta cercando clienti, più che tifosi. Si punta allo show globale, all'intrattenimento continuo, al pubblico che cambia canale se non succede qualcosa ogni trenta secondi. È una realtà difficile da ignorare, e in mezzo a tutto questo, noi romantici del pallone “vero” cerchiamo di restare aggrappati a quel che amiamo. Comunque sia, Forza Juve sempre. Anche in mezzo a mille cambiamenti, il cuore non cambia. Fino alla fine… e anche oltre.
  6. Juventus_addicted

    Il pre-partita di VecchiaSignora: Juventus-inter

    Forza Juve! L’augurio più grande? Asfaltare i prescritti cartonati, ovviamente. Il desiderio segreto? Vedere il nostro numero 10 sbocciare definitivamente. Proprio 30 anni fa nasceva ufficialmente il leggendario “gol alla Del Piero” — anche se, a dirla tutta, ricordo un’anticipazione simile già l’anno prima in casa delle napulecchie… Sarebbe fantastico se oggi fosse Yıldız a raccogliere quella pesante eredità e a scrivere una vera pagina da fuoriclasse bianconero.
  7. "Oggi voltiamo pagina dopo un capitolo triste della nostra storia", ha detto il vice presidente dell'Ifil John Elkann che ha presentato i nuovi componenti del cda della società bianconera. "Ci sono stati comportamenti riprovevoli - ha aggiunto - Noi dobbiamo ripartire dalla serietà con due obiettivi: fare chiarezza e dare stabilità". J.E. , Giugno 2006. Per me può anche andare a pulire i * in qualche casa di riposo per anziani
  8. Ciao, mi permetto di copiare un mio riassunto che feci in ccasione di una recente puntata di Report; purtroppo (dico purtroppo perchè io in teoria dovrei essere più orientato verso quel lato dello schieramento politico, ma ormai ho dei dubbi sul fatto che ci siano differenze...) temo che l'amministrazione sia dalla parte dei palazzinari... Ecco il testo: buona serata a tutti
  9. Siamo veramente al paradosso. L’amministratore delegato della Lega Serie A, pagato per rappresentare tutto il calcio italiano, si schiera apertamente a favore della svendita di un bene pubblico per facilitare gli interessi di Milan e Inter, spacciando la cosa per "un'opportunità imperdibile" per la città. Parla di "catastrofe enorme" se il consiglio comunale dovesse bocciare la vendita di San Siro… Ma catastrofe per chi? Per i cittadini di Milano, che si vedrebbero privati di uno dei simboli della città per favorire una mera operazione di speculazione immobiliare? O per i club milanesi che, anziché trovare soluzioni sostenibili, pretendono di mettere le mani su un'area pubblica con il benestare della politica? E ancora: De Siervo parla come se gli stadi fossero la panacea di tutti i mali del calcio italiano, dimenticando volutamente che il problema del nostro calcio è ben più profondo: governance inefficiente, settori giovanili abbandonati, dirigenti incompetenti, bilanci farlocchi, assenza di visione. Ma no, adesso il mantra è che "serve lo stadio nuovo o siamo spacciati", così si zittisce ogni dibattito. Ma davvero pensano che ci beviamo ancora questa favoletta dello “stadio moderno per salvare il calcio italiano”? Dai su, la conosciamo bene: “Occasione storica”... per chi deve costruire grattacieli, centri commerciali e farsi una bella plusvalenza sul cemento, altro che calcio! E il riferimento al "gap con le altre leghe" fa quasi ridere: i club inglesi investono miliardi in strutture, marketing e scouting, noi ci lamentiamo perché i cittadini osano voler decidere cosa fare del proprio patrimonio urbano. . Infine, che dire del silenzio assordante sul fatto che questa operazione avvantaggerebbe solo due squadre, a discapito dell'interesse collettivo? E allora tutte le altre squadre delle altre grandi città? Assurdo, ma quando si tratta di Milano, tutto diventa "necessario", "strategico", "urgente". Non so voi, ma io ho la nausea a vedere il calcio piegato agli interessi privati di pochi, con l'avallo di chi dovrebbe garantire equità. De Siervo dovrebbe essere il garante del sistema, non il portavoce delle società milanesi. Vergognoso.
  10. Moderatori, siate clementi: non sto bestemmiando, sto solo ricordando. Non bannatemi. Lo so, dovremmo parlare di calcio giocato, di moduli, di mercato. Ma ogni tanto, davanti all’ennesima secchiata di fango riciclato, viene voglia di alzare la mano e dire: “Scusate eh, ma anche basta.” In un mondo dove chi comanda è spesso un mix ben shakerato tra criminale e *, fa sorridere (amaramente) vedere che certi teatrini si ripetono. E noi juventini? Dovremmo stare zitti, magari ringraziare per il Mondiale 2006? Ecco, no. Personalmente, del trofeo alzato da chi ci ha pugnalato alle spalle fregava e frega meno di zero. Calciopoli resta una farsa. Un golpe sportivo, servito freddo a tavola da chi aveva fame di potere e zero dignità. E anche se sappiamo che sul campo non tornerà nulla, io auguro lunga e invidiabile vita al Dottor Giraudo e al Direttore Moggi, che almeno possano vivere abbastanza da leggere su qualche sentenza europea che quello che hanno subito era una porcheria bella e buona. E se poi dovessero anche riuscire a restituire simbolicamente due schiaffi (metaforici, eh!) a chi orchestrò quel teatrino – tipo Carraro, Moratti, Tronchetti e il resto del cast – prima che quest' ultimi raggiungano il sodale Guido Rossi beh… diciamo che non mi scandalizzerei. Anzi, offrirei pure da bere.
  11. Il "trattamento non proprio di favore" che la Juventus riceve in ambito calcistico italiano è un tema sentito da tanti tifosi bianconeri, e non senza motivo. Ma va detto che una parte della responsabilità di questo clima ostile deriva anche da anni di narrazione tossica e spesso prevenuta da parte di alcuni media, come Sportmediaset e altri, che hanno contribuito a costruire un'immagine distorta della Juve. Quando l'informazione sceglie di alimentare il sospetto e il discredito piuttosto che cercare l'obiettività, finisce per contribuire all'odio, dentro e fuori dal campo. E questo è un danno non solo per la Juventus, ma per tutto il calcio italiano. A chi in questi anni ha costruito consenso cavalcando l’antijuventinismo, auguriamo la stessa trasparenza, correttezza e coerenza che spesso è stata chiesta (e pretesa) solo da una parte. E se un giorno arriveranno momenti di crisi anche per certa informazione, forse sarà l’occasione per riflettere su come si è scelto di raccontare il calcio in Italia.
  12. Juventus_addicted

    Buon compleanno, Wes!

    Guarda, ho solo qualche anno in meno di te, e i campioni che hai citato li ricordo benissimo. Anzi, aggiungo anche altri nomi che ho avuto la fortuna di vedere con la nostra maglia: gregari preziosi come Bonini e Galia, ottimi giocatori come Conte, Paulo Sousa, Deschamps (il mio preferito), Davids e via dicendo. Tutti, a modo loro, hanno lasciato qualcosa, anche solo un ricordo, una giocata, un'identità. Ed aggiungo: messi singolarmente nel contesto attuale, non possiamo dire con certezza se renderebbero meglio o peggio di McKennie. Anzi, viene quasi il dubbio che anche loro, in questa Juve, finirebbero per affondare nella stessa mediocrità. E magari, al contrario, McKennie in una Juve solida, costruita bene e piena di qualità, sembrerebbe un giocatore straordinario. Tutto è relativo. Ma il punto è un altro: io non sto dicendo che lo prenderei a pedate, né che sia inutile. Semplicemente, a oggi, nella Juve che vorremmo vedere, una squadra ambiziosa, dominante, piena di talento e personalità, lui (come gli altri) mi sembra fuori posto. Non è colpa sua, ma nemmeno un merito particolare. Quindi, più che “Forza Wes”, direi: Forza Juve, torna presto ad essere quella Juve. Buon pomeriggio
  13. Juventus_addicted

    Buon compleanno, Wes!

    dipende da come la leggi, tu la vedi come l'amico zebra qui sotto: Capisco il ragionamento, e onestamente non è tra i peggiori, su questo posso anche essere d’accordo. Però, a me continua a non dire assolutamente nulla. Non mi entusiasma, non mi lascia nulla, non mi dà mai la sensazione di essere un valore aggiunto. Forse il problema è che ormai ci stiamo lentamente abituando alla mediocrità, e finiamo per accontentarci di chi semplicemente "non sfigura".
  14. Juventus_addicted

    Buon compleanno, Wes!

    Insomma, un gol e un assist ogni dieci partite: roba da fuoriclasse assoluto! Comunque, auguri a McKennie. E tanti auguri di buon compleanno anche a Michele Padovano, lui sì che ha lasciato un segno indelebile. Ah già, oggi tocca anche a Thiago Motta… buon compleanno pure a te, mister, anche se spero sinceramente di dimenticarti in fretta.
  15. Juventus_addicted

    Buon Campionato

    SI RICOMINCIA, FRATELLI BIANCONERI! Nuova stagione, nuova battaglia... ma sempre la stessa fede: quella per la Vecchia Signora. Quest'anno si parte con una speranza chiara e rotonda come il pallone: vedere finalmente una Juve affamata, cattiva, compatta. Una Juve che non entra in campo per partecipare, ma per dominare. Basta passeggiate: vogliamo le randellate giuste, quelle sul campo, ovviamente 😏 Soprattutto contro quelli che si atteggiano a élite del calcio, che si sentono "internazional-chic", ma alla fine sono solo tanto fumo, poco arrosto... e pure bruciacchiato. Che sia l’anno in cui Tudor prende lo spogliatoio e gli dice chiaro e tondo: “O si fa la Juve, o si va a casa!” Servono grinta, gambe, cuore, e un bel ripasso del vocabolario bianconero: Coraggio Rispetto ma non paura Fino alla fine Piangina... no grazie, quella è roba d’altri! 😉 Depressione? facciamocela venire per altre cose Speriamo di vincere, sì… ma soprattutto speriamo di tornare ad essere quella Juve che quando entra in campo, gli altri già tremano. Fino alla fine… FORZA JUVE! 🖤🤍 Buona giornata
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