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Sylar 87

Qualificazioni Mondiale 2026 • Gruppo I: Norvegia-Italia 3-0

Post in rilievo

Adesso, rasputin26 ha scritto:

Capisco il punto su Yamal, ma resta un caso molto particolare e non rappresentativo della realtà generale. In Spagna, dove la cantera del Barcellona è un modello di eccellenza, i bambini hanno comunque la possibilità di giocare liberamente per strada o nei parchi fin da piccoli, perché gli spazi urbani sono progettati per favorire il gioco spontaneo. Questo aiuta a sviluppare tecnica, creatività e senso del gioco in modo naturale, prima ancora di entrare nelle accademie.

In Italia invece, la maggior parte delle scuole calcio non è realmente formativa ma punta più a vincere tornei per attrarre iscritti e guadagnare, mentre gli spazi pubblici per giocare liberamente sono carenti o vietati da tante ordinanze. Questo limita moltissimo l’esperienza pratica, quella che si faceva giocando per strada, che era fondamentale per formare generazioni di calciatori completi.

Quindi non si tratta solo di metodi o strategie dentro le scuole calcio, ma anche di ripensare la cultura sportiva, gli spazi e le opportunità di gioco libero fin da piccoli, che nei paesi esteri  da te citati sono un pilastro fondamentale.

 

Cambiare la cultura sportiva, ecco questo giá va meglio. 

Ma non inventiamo la leggenda del giocare per strada, quello assolutamente no.

 

Ed é appunto che si arriva a quello che dicevo io, bisogna cambiare proprio i metodi che si adottano nelle scuole calcio etc.

Io ti ho messo Yamal, ma potrei citarti altri 10000 nomi, cresciuti in vivai diversi e che sono giocatori tecnici che fanno la differenza. 

 

Praticamente tutti i giocatori forti, hanno un percorso di crescita in societá professionistiche, dove vengono curati fin da bambini. 

Quindi la teoria del giocare per strada, resta una cosa romantica che ci possiamo raccontare al bar.

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3 ore fa, pattanga ha scritto:

A parte che le frontiere non si possono chiudere.. ma mi chiedo perché nelle altre nazioni sto problema non sussiste? 

Ma infatti le frontiere le chiusero nel 66.

Ora non si può.

Però si potrebbe limitare l'uso di giocatori stranieri, mi sembra che nel basket sia così,  e un pò di lucidità da parte delle dirigenze che dovrebbero prediligere la crescita di giocatori italici.

Mia opinione eh?

In ordine alla tua giustissima osservazione, credo che le scelte dirigenziali negli altri paesi siano indirizzate proprio alla crescita di talenti autoctoni...

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4 minuti fa, rasputin26 ha scritto:

Capisco il punto su Yamal, ma resta un caso molto particolare e non rappresentativo della realtà generale. In Spagna, dove la cantera del Barcellona è un modello di eccellenza, i bambini hanno comunque la possibilità di giocare liberamente per strada o nei parchi fin da piccoli, perché gli spazi urbani sono progettati per favorire il gioco spontaneo. Questo aiuta a sviluppare tecnica, creatività e senso del gioco in modo naturale, prima ancora di entrare nelle accademie.

In Italia invece, la maggior parte delle scuole calcio non è realmente formativa ma punta più a vincere tornei per attrarre iscritti e guadagnare, mentre gli spazi pubblici per giocare liberamente sono carenti o vietati da tante ordinanze. Questo limita moltissimo l’esperienza pratica, quella che si faceva giocando per strada, che era fondamentale per formare generazioni di calciatori completi.

Quindi non si tratta solo di metodi o strategie dentro le scuole calcio, ma anche di ripensare la cultura sportiva, gli spazi e le opportunità di gioco libero fin da piccoli, che nei paesi esteri  da te citati sono un pilastro fondamentale.

Comunque ho letto spesso di sta cosa del giocare per strada sparita ma forse tu ed altri vivete in città? Perché dove vivo io di ragazzini e ragazzi che giocano a pallone in giro ne vedo a volontà, sia nei parchetti di calcetto che nei normali parchi dove vai a passeggio che nei parcheggi. Anche nel parchetto dedicato allo skateboard per dire visto che nessuno a quanto pare ne ha uno. Non nelle piazze ma ok direi che è normale non volere che ti arrivino pallonate nei bar mentre sei seduto al tavolino a berti lo spritz ma giusto sotto casa mia c'è un parcheggio bello grande con un muro e i ragazzi vengono a giocare spesso in estate e usano il muro come porta.ghgh

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1 ora fa, Walking Around ha scritto:

Io la butto lì. Questa estate ritorna Mancini 

Anch'io ho questa paura... La cosa "divertente" è che era mancini il CT che non ci ha portato ai mondiali uscendo con la Macedonia. In pratica mandano via Spalletti per paura che non ci si qualifichi.. E prendono uno che ha già fallito. Senza contare che in piena lotta per qualificarsi agli europei Mancini è scappato in Arabia ed è stato chiamato in fretta e furia Spalletti. Se prendono Mancini è una vergogna

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23 minuti fa, Gengar1001 ha scritto:

 

Cambiare la cultura sportiva, ecco questo giá va meglio. 

 Ma non inventiamo la leggenda del giocare per strada, quello assolutamente no.

 

Ed é appunto che si arriva a quello che dicevo io, bisogna cambiare proprio i metodi che si adottano nelle scuole calcio etc.

Io ti ho messo Yamal, ma potrei citarti altri 10000 nomi, cresciuti in vivai diversi e che sono giocatori tecnici che fanno la differenza. 

 

Praticamente tutti i giocatori forti, hanno un percorso di crescita in societá professionistiche, dove vengono curati fin da bambini. 

Quindi la teoria del giocare per strada, resta una cosa romantica che ci possiamo raccontare al bar.

Capisco quello che dici, e infatti non sto dicendo che il gioco per strada sia l’unica o la soluzione magica. Ti sto dicendo che è una parte fondamentale e propedeutica a tutto il percorso di crescita, perché in molti casi il gioco libero è sia la premessa per entrare nelle academy sia il motore che fa nascere davvero la passione. Se un bambino non ha mai giocato per strada, spesso non scopre nemmeno che il calcio gli piace davvero, e quindi non avrà la spinta a voler entrare in una scuola calcio.

Il gioco libero sviluppa aspetti che spesso nelle scuole calcio “professionalizzate” si trascurano: creatività, adattabilità, capacità di leggere il gioco in modo spontaneo, senso del rischio, gestione della pressione reale.

Non è romanticismo, è scienza dello sviluppo motorio e cognitivo: il gioco libero e informale ha un valore educativo enorme, riconosciuto anche dagli studi sullo sviluppo dei giovani atleti. Negli altri Paesi, la presenza di spazi urbani per il gioco libero integra perfettamente la crescita nelle accademie, senza sostituirle.

Il problema in Italia è che quegli spazi sono sempre meno, e molte scuole calcio si concentrano troppo solo sul risultato, spesso trasformando i bambini in meri “prodotti da torneo”, non in atleti completi. Non è una questione di nostalgie, ma di opportunità reali per far crescere calciatori e persone migliori.

Quindi, sì, i vivai professionistici sono fondamentali, ma se cancelli la possibilità del gioco libero e creativo, rischi di formare solo calciatori “a schema”, meno imprevedibili e meno capaci di gestire situazioni nuove e complesse.

Non è una leggenda da bar, è un invito a guardare il quadro intero e non solo l’ultimo pezzo del puzzle.

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18 minuti fa, zacmayo ha scritto:

Ma da quando ci interessano le sorti dell’ Inter-nazionale ? 

a me interessano moltissimo: spero sprofondino sempre più

  • Grazie 4

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2 ore fa, Luis Monti ha scritto:

Ottima riflessione.

 

Non c’ entra nulla, ma se dovessero esonerare Spalletti dopo la Moldavia, lo chiamerei per un biennio alla Juventus. 

 

È pur sempre un ottimo tecnico se ha il materiale adatto per il suo calcio. Sicuramente più adatto a un club che a una nazionale.

  • Grazie 1

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Secondo Di Marzio,per il post-Spalletti è sfida Pioli-Ranieri.

Personalmente,spero in Claudio,visto che mi sembra la persona adatta per risollevare questa Nazionale.

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1 ora fa, Maxxo74 ha scritto:

Io la butto lì. Questa estate ritorna Mancini 

Meglio. Almeno non ci sono folli tentazioni di portarlo alla Juve.

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47 minuti fa, marcomazzoli87 ha scritto:

Secondo Di Marzio,per il post-Spalletti è sfida Pioli-Ranieri.

Personalmente,spero in Claudio,visto che mi sembra la persona adatta per risollevare questa Nazionale.

Anche io lo spererei, ma lo lascerei fare una vecchiaia tranquilla

48 minuti fa, marcomazzoli87 ha scritto:

Secondo Di Marzio,per il post-Spalletti è sfida Pioli-Ranieri.

Personalmente,spero in Claudio,visto che mi sembra la persona adatta per risollevare questa Nazionale.

Ma di un post gravina, non si parla mai? 

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1 ora fa, Romanistaquasigobbo86 ha scritto:

È pur sempre un ottimo tecnico se ha il materiale adatto per il suo calcio. Sicuramente più adatto a un club che a una nazionale.

è stato un ottimo tecnico, che dopo lo scudetto a Napoli (con annesso tatuaggio) si è sentito onnipotente. Adesso è scoppiato e farebbe danni in un sacco di posti (sicuramente alla Juventus)

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14 ore fa, Pisogiallorosso ha scritto:

mi dispiace ma non sono daccordo.

un mondale senza Italia per me non è un mondiale

 

ergo spero che in qualche modo ci si vada

Io invece sto molto bene se la gravinese non va al mondiale 

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Silvio Baldini scatenato nell’intervista post-promozione del Pescara, ne ha per tutti, anche per la Nazionale……😂

Personaggio un po’ particolare, ma a suo modo interessante e mai banale.

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2 minuti fa, SuperEagle ha scritto:

Silvio Baldini scatenato nell’intervista post-promozione del Pescara, ne ha per tutti, anche per la Nazionale……😂

Personaggio un po’ particolare, ma a suo modo interessante e mai banale.

l'ho vista, per me stava per pestare una discreta * perchè stava finendo su un tema un po'  xenofobo e si è corretto buttandola sulla banale retorica sulla nazionale dell'82

ha perso comunque un'occasione perchè doveva sparare letame su gravina

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6 ore fa, rasputin26 ha scritto:

Capisco quello che dici, e infatti non sto dicendo che il gioco per strada sia l’unica o la soluzione magica. Ti sto dicendo che è una parte fondamentale e propedeutica a tutto il percorso di crescita, perché in molti casi il gioco libero è sia la premessa per entrare nelle academy sia il motore che fa nascere davvero la passione. Se un bambino non ha mai giocato per strada, spesso non scopre nemmeno che il calcio gli piace davvero, e quindi non avrà la spinta a voler entrare in una scuola calcio.

Il gioco libero sviluppa aspetti che spesso nelle scuole calcio “professionalizzate” si trascurano: creatività, adattabilità, capacità di leggere il gioco in modo spontaneo, senso del rischio, gestione della pressione reale.

Non è romanticismo, è scienza dello sviluppo motorio e cognitivo: il gioco libero e informale ha un valore educativo enorme, riconosciuto anche dagli studi sullo sviluppo dei giovani atleti. Negli altri Paesi, la presenza di spazi urbani per il gioco libero integra perfettamente la crescita nelle accademie, senza sostituirle.

Il problema in Italia è che quegli spazi sono sempre meno, e molte scuole calcio si concentrano troppo solo sul risultato, spesso trasformando i bambini in meri “prodotti da torneo”, non in atleti completi. Non è una questione di nostalgie, ma di opportunità reali per far crescere calciatori e persone migliori.

Quindi, sì, i vivai professionistici sono fondamentali, ma se cancelli la possibilità del gioco libero e creativo, rischi di formare solo calciatori “a schema”, meno imprevedibili e meno capaci di gestire situazioni nuove e complesse.

Non è una leggenda da bar, è un invito a guardare il quadro intero e non solo l’ultimo pezzo del puzzle.

 

 

Esatto amico mio, e qua si arriva a quello che dico io. 

Manca proprio la concezione base dello sviluppo dei ragazzi. 

Vedo addirittura alcune volte, bambini giocare 11 vs 11. Cosa che non ha senso, in quanto si vede che non sono proprio adatti e non hanno le capacitá fisiche per giocarci. 

I bambini, dovrebbero giocare un calcio fatto di piccoli spazi, dove allenerebbero molto di piú la tecnica di base. 

In italia, pensano a farli correre, cosa che trovo proprio inutile. 

 

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8 ore fa, Bob Kelso ha scritto:

l'ho vista, per me stava per pestare una discreta * perchè stava finendo su un tema un po'  xenofobo e si è corretto buttandola sulla banale retorica sulla nazionale dell'82

ha perso comunque un'occasione perchè doveva sparare letame su gravina

Cosa ha detto????

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Si è apparecchiato tutto per far sì che ambienti tossici e perdenti potessero alzare qualche torneo o coppetta. Ciononostante uno di questi ha fatto zero titoli quest'anno.

Il destino della nazionale va di conseguenza a scatafascio. Vuoi vedere vincere la nazionale? Inter e napoli non devono essere i poli di riferimento per il calcio nazionale. Tutto il resto è bla bla. Ci sono le categorie. Tutto gira a categorie.

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