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bidescu

Roberto Baggio

Post in rilievo

Nato a Caldogno, in provincia di Vicenza, il 18 febbraio del 1967, Roberto Baggio inizia a tirare calci ad un pallone nella squadra del suo paese, per poi trasferirsi al Vicenza in Serie C1, a quindici anni; con la maglia biancorossa dimostra di essere un potenziale fuoriclasse, mettendo a segno, con la squadra “Primavera” 46 goal in 48 partite. Queste ottime prestazioni gli permettono di debuttare in prima squadra nel 1983; nella stagione 1984/85 mette a segno 12 reti in 29 partite, consentendo così, alla squadra vicentina, di essere promossa in serie B. In una delle ultime giornate di campionato, si rompe il ginocchio destro; la Fiorentina, che lo ha già acquistato, ha la possibilità di recedere dal contratto, ma il presidente viola, Piercesare Baretti, decide di credere nel suo recupero.

 

Dopo due anni di calvario esordisce in serie A il 21 settembre 1986 e realizza il suo primo goal nella massima divisione il 10 maggio 1987, contro il Napoli di Maradona; la rete di Baggio è splendida, Roberto parte dalla propria metà campo, salta tutta la difesa partenopea, compreso il portiere Galli e deposita il pallone in rete.

 

Rimarrà in Toscana fino al 1990, quando si trasferisce alla Juventus, tra le furiose e violente proteste della tifoseria fiorentina, conscia di perdere un grande giocatore, già diventato un idolo.

 

Le grandi giocate di Baggio gli fanno guadagnare la convocazione dal Commissario Tecnico della Nazionale, Azeglio Vicini, e la partecipazione ai mondiali italiani del 1990. Sono le “notti magiche” di “Toto” Schillaci; Baggio non parte titolare, ma presto conquista il posto in squadra, rispondendo sempre con grandi prestazioni. Mette a segno un goal memorabile nella sfida contro la Cecoslovacchia ed un ulteriore goal nella finale per il terzo posto contro l'Inghilterra.

 

Terminati i mondiali, Baggio inizia la sua avventura nella Juventus che durerà 5 anni: saranno 200 presente e 115 reti. Sono gli anni della consacrazione del “Codino”, che vincerà coi colori bianconeri uno scudetto, una Coppa Italia ed una Coppa Uefa. Verrà inoltre premiato con il “Pallone d'oro” nel 1993 e col premio “FIFA World Player” nel 1994. Nonostante tutti questi successi, non riesce ad entrare nel cuore dei dirigenti bianconeri (celebre è rimasto l’appellativo di “Coniglio bagnato”, coniato dall’Avvocato) e nemmeno in quello dei tifosi, che non gli hanno mai perdonato il gesto di togliersi la sciarpa bianconera alla sua presentazione alla stampa e, soprattutto, quando, il 6 aprile 1991, ritorna per la prima volta a Firenze con la maglia della Juventus. Baggio gioca male e si rifiuta di tirare il rigore che potrebbe dare il pareggio alla squadra bianconera; sostituito dopo un’ora, uscendo dal campo raccoglie una sciarpa viola lanciata da una ragazza dei distinti. Il boato di gioia della gente di Firenze è pari soltanto all’uragano di fischi dei tifosi bianconeri.

 

Nell'estate del 1994 è convocato per i mondiali negli Stai Uniti. Baggio è considerato da molti il calciatore che può far sognare l’Italia, ma l'inizio è stentato: gli azzurri passano a fatica la prima fase, ripescati tra le migliori terze dei gironi di qualificazione, ed il rapporto tra Baggio ed il Commissario Tecnico Arrigo Sacchi non sembra essere dei migliori, a causa del gesto di disappunto del “Codino” dopo la sostituzione nei primi minuti del match contro la Norvegia, in seguito all'espulsione del portiere Gianluca Pagliuca. Le immagini televisive sono chiarissime: «questo è matto, questo è matto!», continua a ripetere Roberto, quando esce dal campo.

 

Gli ottavi di finale vedono l'Italia opposta alla Nigeria: gli azzurri, sotto di un goal e con un uomo in meno a causa dell’espulsione di Zola, pareggiano al 88° proprio grazie ad una prodezza di Baggio; nei tempi supplementari, è ancora Baggio, al 102°, stavolta su rigore, a mettere il suggello alla partita. Roberto continua a segnare anche nei turni successivi, contro la Spagna nei quarti di finale e contro la Bulgaria (2 goal) in semifinale. Ma proprio contro i bulgari si infortuna; dovrebbe riposarsi, ma come si può rinunciare alla finalissima contro il Brasile? Si gioca all’una di pomeriggio a Pasadena, sobborgo di Los Angeles, con un caldo torrido; i rigori daranno la vittoria ai sudamericani per 3-2, con ultimo rigore sbagliato proprio da Baggio che tira alto sopra la traversa, dopo gli errori di capitan Baresi e di Massaro.

 

Baggio, che fatica sempre più a trovar posto nella Juventus decisa a puntare sull’astro nascente Del Piero, si trasferisce nell'estate del 1995 al Milan, guidato da Fabio Capello, rimanendovi per due anni; nonostante le vittorie della squadra milanese, Baggio non trova spazio diventando una riserva di lusso. Chiaramente, non viene convocato per gli Europei inglesi del 1996; la maglia numero 10 della Nazionale è indossata da Zola e proprio il giocatore sardo fallisce il rigore decisivo contro la Germania e gli azzurri vengono eliminati al primo turno. Arrigo Sacchi viene esonerato e ritorna sulla panchina del Milan, convincendo Roberto ad abbandonare la squadra rossonera, l'estate successiva.

 

Baggio decide di ripartire dal Bologna: sarà la stagione del rilancio e del record personale di marcature, ben 22 reti segnate in 30 partite. Il Commissario Tecnico della Nazionale Cesare Maldini è costretto, a furor di popolo, a convocarlo per il mondiale del 1998 in Francia.

 

La decisione di Maldini non si rivelerà felice ed il mondiale francese vivrà tutto sul dualismo tra Baggio e Del Piero, minando gli equilibri interni della squadra. Baggio segnerà due reti, diventando così l'unico giocatore italiano ad aver segnato in tre mondiali diversi. L'eliminazione arriva ai quarti di finale, per mano della Francia, futura campione del mondo, ancora ai calci di rigore ma, questa volta, Baggio realizza il suo tiro dagli undici metri.

 

Quella stessa estate si trasferisce nuovamente ed approda all'Inter, guidata per quella stagione da “Gigi” Simoni. È una delle stagioni più controverse della squadra meneghina, con numerosi cambi d'allenatore (Simoni, Lucescu, Hodgson ed infine Castellini) che impediscono a Baggio di esprimersi al meglio. Nella seconda stagione arriva Marcello Lippi, ma anche con l’allenatore toscano i rapporti non sono buoni, tanto che, al termine dei due anni di contratto, Baggio si congeda dall'Inter, con una doppietta nello spareggio contro il Parma, che regala ai nerazzurri l'ammissione alla Champions League.

 

Baggio decide di ritornare ad una squadra provinciale, trasferendosi al Brescia, sotto la guida di Carlo Mazzone, con l'obiettivo dichiarato di partecipare ai mondiali del 2002. Obiettivo mancato, anche a causa di un brutto infortunio al ginocchio sinistro che a più riprese ne condiziona la stagione decisiva, dissuadendo il Commissario Tecnico della Nazionale Italiana, Giovanni Trapattoni, dal convocarlo.

 

Il 14 marzo 2004, durante il match contro il Parma, Roberto Baggio mette a segno il suo duecentesimo goal in serie A, traguardo raggiunto solo da quattro altri mostri sacri del campionato italiano: Silvio Piola, Gunnar Nordhal, Giuseppe Meazza e José Altafini.

 

Qualità tecniche superlative, nessuno può metterlo in dubbio, da fuoriclasse assoluto ma che, onestamente, non lo è stato per limiti fisici e caratteriali. La vittoria al Mondiale americano gli avrebbe insegnato a vincere, invece, quel rigore sbagliato lo consacrò definitivamente come “Coniglio bagnato”. L’infortunio dell’anno dopo, che gli fa saltare praticamente tutto il girone d’andata, e l’esplosione di Del Piero, lo relegano di nuovo al ruolo di ciliegina sulla torta, come accadrà in seguito al Milan.

 

Il palmares è troppo esiguo per includerlo nell’Olimpo ed, a ben vedere, in nessuno dei due scudetti fu veramente decisivo, anche se non solo per colpa sua. Pochi, infatti, ricordano che, per lunghi anni, è stato l’oggetto delle polemiche di chi lo considerava un raccomandato, sull’altare del quale veniva sacrificato Zola. Poi, piano piano, è diventato l’idolo del circo televisivo, per assurgere a vittima di Del Piero; la bellezza del nostro sistema giornalistico.

 

Con la Juventus, oggettivamente, ha fatto il massimo; aveva contro un Milan inavvicinabile e, quel poco che ha vinto (tranne lo scudetto), lo ha fatto da protagonista quasi assoluto (la Coppa Uefa la vinse da solo, finale a parte).

 

Unico lo è stato sicuramente per la capacità di dividere l’opinione pubblica. Gli ultimi anni era diventato insopportabile per l’aura di santità che circondava qualsiasi cosa dicesse o facesse. A suo favore, il fatto che lasciato il calcio sia sparito, senza lucrare sulla sua popolarità immensa. Davvero un personaggio controverso che, però, ci ha lasciato almeno una trentina di goal indimenticabili.

 

Roberto Baggio disputa l’ultima partita della sua lunga carriera il 16 maggio 2004 (Milan - Brescia 4-2, ultima giornata della stagione), non prima tuttavia di essere convocato, il 28 aprile 2004, per un’ultima volta in Nazionale, in occasione di una partita amichevole contro la Spagna. Al termine della stagione, in suo onore, il Brescia (che con lui in cabina di regia si salva per quattro anni di seguito) ritira la maglia numero 10 da lui indossata per 5 stagioni.

baggio+roberto.jpg

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semplicemente .salve al giocatore, all'uomo un pò meno

quoto... giocatore dalla classe incredibile (per me nessun altro italiano gli è paragonabile a livello di classe pura).. come uomo lasciava un po' a desiderare...

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non lo ricorderò di certo per me rimane sempre e solo "un coniglio bagnato"

naturalmente per la parentesi juventina .. al di fuori di essa non mi esprimo ma manco me ne frega

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Come giocatore nulla da dire ma come uomo lo valuto al pari di Vialli e Boniek.

Un omuncolo

 

Tanto un omuncolo che è stato appena premiato con il World Peace Award 2010 da una giuria composta da tutti i premi nobel.

Ci penserei un attimo a giudicare una persona dalle squadre che ha cambiato.

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Baggio grandissimo campione

 

purtroppo non ce mai stato feeling con la Juve

di sicuro non si puo dire che sia stato uno juventino vero

piu che altro una parentesi

 

Mai giudicato l'uomo perché non ci vado a cena e non mi permetto

di farlo con nessuno come spesso viene fatto in questo fourm

dove si danno patenti di uomini veri a omuncoli per qualche dichiarazione

diciamo che non mi sono strappato i capelli a vederlo andar via specialmente

dopo avera avuto la faccia tosta a non voler tirare un rigore.

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Tanto un omuncolo che è stato appena premiato con il World Peace Award 2010 da una giuria composta da tutti i premi nobel.

Ci penserei un attimo a giudicare una persona dalle squadre che ha cambiato.

 

eh ma per molti vale di più un rigore non battuto (a 22 anni, contro una squadra che aveva deciso di non rescindergli il contratto quando a 18 anni si ruppe e i medici gli dissero che avrebbe dovuto lasciare il calcio...) che l'impegno in favore dei più deboli. Non sarà stato juventino, ma da qui a dire che è stato una cattiva persona ce ne passa. Tre l'altro i suoi denigratori insistono sempre sul "coniglio bagnato", non ricordandosi forse che l'avvocato lo apostrofò cos' dopo una partita con la nazionale (in cui effettivamente fu molto timido) nel corso di un mondiale in cui si comporto piuttosto da leone, portando da solo una squadra in finale reagendo alle intense critiche iniziali. Molti non ricordano nemmeno che Agnelli, al di là di quella frase, era solito apostrofarlo con ben altri epiteti ("Se baggio è Raffaello, allora Del Piero è Pinturicchio" mi sembra alquanto indicativa sulla stima che aveva l'avvocato verso di lui. non serva essere degli storci dell'arte per capirlo).

Come calciatore è inutile spendere troppi commenti (e non per il mio avatar, scelto solo in onore del calciatore grazie al quale ho cominciato ad amare questo sport e la nostra squadra). Ai tanti che lo sminuiscono dicendo che non ha vinto tanto a livello di club rispondo: è considerato, credo all'unanimità, come uno dei più grandi talenti mai espressi dal calcio (italiano, ma anche mondiale) senza aver vinto granché... pensate se avesse visso tanto.... Ultima cosa: gli infortuni. Andate a rivedere la sua biografia calcistica: quanti ne ha avuti? e di quale entità? Eppure, malgrado avesse delle ginochhhia "davvero" di cristallo, guardate cosa è riuscito a compbinare. Se avesse avuto un fisico più integro, per me, sarebbe riuscito ad entrare nell'Olimpo dei più grandi di sempre, tecnicamente parlando. Quando era in forma fisica ottimale era un'ira di Dio, vinceva le partite praticamente da solo. Poi ci sono i gol (sublimi), gli assist (incredibili), le giocate (sopraffini), qualche capriccio da divo e qualche atteggiamento da prima donna (nessuno lo nega). Ma quelle che rimangono, a me, ma credo a tanti, sono soprattutto le emozioni che mi ha saputo regalare. Non solo da juventino, ma soprattutto da amante del calcio.

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Tanto un omuncolo che è stato appena premiato con il World Peace Award 2010 da una giuria composta da tutti i premi nobel.

Ci penserei un attimo a giudicare una persona dalle squadre che ha cambiato.

 

penso che quando ci si riferisca all'uomo lo si faccia sempre in ambito calcistico.

 

come dire tecnicamente un genio, caratterialmente un piccolo uomo.

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perkè?

 

 

Tanto un omuncolo che è stato appena premiato con il World Peace Award 2010 da una giuria composta da tutti i premi nobel.

Ci penserei un attimo a giudicare una persona dalle squadre che ha cambiato.

Si ma quando non volle tirare il rigore e perdemmo lo ricordo solo io?

Quando ha buttato m***a sulla Juve lo ricordo solo io?

Io il premio non lo discuto ma per come si è comportato con la Juve io non lo ritengo un grande uomo. Come giocatore sarei un pazzo a dire che è stato un mediocre.

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Beh che Baggio sia stato uno dei più grandi fuoriclasse degli anni 90 non ci sono dubbi.

 

Però come giocatore della Juve è l'unico che non mi ha mai trasmesso niente, tanto che quando è stato venduto non mi è dispiaciuto (e io sono uno che mi sono dispiaciuto quando hanno venduto Alejnikov....cioè mi affeziono a tutti quelli che dimostrano di portare la nostra maglia con impegno, forti o brocchi che siano).

 

In sintesi fuoriclasse assoluto ma senza nessuno identificazione emotiva con la maglia. Ampiamente dimenticato.

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vabbeh mi prenderò uno scroscio di meno...

Secondo me se solo avesse avuto più carattere avrebbe potuto diventare il più grande, ma non solo in Italia, forse di tutti i tempi.

Classe assoluta, genio inarrivabile del nostro calcio: uno dei pochissimi che da solo poteva cambiare una partita e una squadra (oltre ad un mondiale, ricordiamoci che in America ha praticamente portato l'Italia in finale da solo).

Sfortunatamente con un carattere troppo debole per divenire quel che poteva, ma ho dei ricordi di lui con la nostra maglia che solo un fenomeno vero potevano dare

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Si ma quando non volle tirare il rigore e perdemmo lo ricordo solo io?

Quando ha buttato m***a sulla Juve lo ricordo solo io?

Io il premio non lo discuto ma per come si è comportato con la Juve io non lo ritengo un grande uomo. Come giocatore sarei un pazzo a dire che è stato un mediocre.

è sempre una questione soggettiva....

lui,tifosissimo della fiorentina si rifiuta di tirare un rigore contro i viola,per i tifosi juventini è un uomo di m...,per i viola è un idolo;a parti inverse sarebbe il contrario anche per i tifosi;quello che voglio dire è che voi giudicate esclusivamente da tifosi juventini;altro esempio:montero,per noi juventini è un idolo,per tutti i tifosi di tutte le tifoserie è un uomo di m....,cosi come materazzi,totti,etc.

Io per evitare queste problematiche lo giudico solo come calciatore e mi vengono solo determinati aggettivi:sublime,inimitabile,grandissimo

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Tecnicamente un Fuoriclasse, di testa un "coniglio bagnato".

Baggio è uno dei giocatori più importanti della nostra storia, peccato abbia smesso di giocare a calcio, in quello che conta, a 29 anni.

Universalmente amato per 4 partite giocate sontuosamente con l'Italia, il resto ottime partite e grandi partite, quasi mai determinante nei momenti che contano.

Neanche lontanamente paragonabile, per me, a persone come Platini o Maradona che le squadre le trascinavano a vincere SOPRATTUTTO nei momenti difficili.

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è sempre una questione soggettiva....

lui,tifosissimo della fiorentina si rifiuta di tirare un rigore contro i viola,per i tifosi juventini è un uomo di m...,per i viola è un idolo;a parti inverse sarebbe il contrario anche per i tifosi;quello che voglio dire è che voi giudicate esclusivamente da tifosi juventini;altro esempio:montero,per noi juventini è un idolo,per tutti i tifosi di tutte le tifoserie è un uomo di m....,cosi come materazzi,totti,etc.

Io per evitare queste problematiche lo giudico solo come calciatore e mi vengono solo determinati aggettivi:sublime,inimitabile,grandissimo

No aspetta, io lo giudico da giocatore. Un giocatore DEVE avere CARATTERE se vuole essere un fuoriclasse. Baggio tecnicamente non aveva nulla da invidiare a nessuno ma caratterialmente parlando non ha avuto quella forza, quella costanza e quella determinazione per diventare uno dei più grandi di sempre, a livello mondiale, quando tecnicamente ne aveva le doti e caratteristiche.

Un Ronaldo è stato 120 volte più determinante, nell'arco della sua carriera, tanto per dirne uno. Baggio ha smesso di giocare a calcio a 29 anni, perchè andare in provincia e farsi la partitella la domenica o al massimo qualche sprazzo di coppa italia, non è come giocare ogni 3 giorni, partecipare a competizioni internazionali e giocare CONTRO I MIGLIORI. Sono cose ben diverse. E caratterialmente è uno che ha sempre fatto casini, basti pensare alle panchine fatte a Milano.

Visto che per me i giocatori non si valutano solamente dalla tecnica, altrimenti Ronaldinho sarebbe il più grande del secolo e continuerebbe ad esserlo anche stando fermo in campo, ma anche dalla professionalità che hai, dal come sai essere un leader, dal come riesci a gestire determinate situazioni e dalla COSTANZA AD ALTI LIVELLI che riesci ad avere, Baggio ha seriamente avuto limiti in tutto questo.

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è sempre una questione soggettiva....

lui,tifosissimo della fiorentina si rifiuta di tirare un rigore contro i viola,per i tifosi juventini è un uomo di m...,per i viola è un idolo;a parti inverse sarebbe il contrario anche per i tifosi;quello che voglio dire è che voi giudicate esclusivamente da tifosi juventini;altro esempio:montero,per noi juventini è un idolo,per tutti i tifosi di tutte le tifoserie è un uomo di m....,cosi come materazzi,totti,etc.

Io per evitare queste problematiche lo giudico solo come calciatore e mi vengono solo determinati aggettivi:sublime,inimitabile,grandissimo

Come calciatore e quindi come professionista ha il dovere di battere il rigore contro i viola perchè percepisce uno stipendio (un suo diritto) da una altra squadra. Non vuoi esultare? Va bene dopo voui dire che ti dispiace? E' un tuo diritto ma i doveri vanno fatti!!!

Allora se si ragiona così lui in campo non doveva scendere perchè se invece del rigore ci fosse stata una punizione dal limite che avrebbe fatto? L'avrebbe tirata fuori??

Sulla sua classe ripeto non ho nulla da dire anzi sono d'accordo con te.

Per i paragoni con Totti, Montero Materazzi etc etc non sono d'accordo loro ognuno per la propria squadra fanno quello che possono. Ricordi il calciatore Ciro Ferrara? Contro il Napoli ha segnato ma questo non vul dire che non ami più la sua Napoli ed il suo Napoli

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Non ci siamo , come calciatore tanto di cappello ma come professionista?

Uno che stipendiato profumatamente dalla JUVE, con un ingaggio incredibile per quei tempi, si rifiuta di battere un rigore contro la sua ex squadra?E il rispetto per i suoi nuovi tifosi e i suoi nuovi compagni?

Se non voleva venire alla JUVE poteva non firmare come fece precedentemente RIVA.

Non mi piacciono per niente simili personaggi, i soldi li ha presi ma le responsabilità le ha scansate ,altro che grande uomo.Poi parliamoci chiaro è meritevole partecipare ad iniziative benefiche in giro per il mondo ,certo è molto più facile per lui che ha preso vagonate di soldi, ha fama e visibilità ,donare migliaia di euro che per un operaio donare 10 euro per una giusta causa,quindi non facciamone un santo, è il minimo che un privilegiato possa fare per sdebitarsi con la sorte.

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Stravedevo per lui.Grandissimo calciatore,uno dei più grandi.

Ma piccolissimo uomo.

 

Quoto. QUel rigore non calciato grida ancora vendetta.....

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