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Dario il grande

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    Juventus
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    trieste

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  1. Miretti va tenuto in considerazione per il semplice motivo che è l'unico nostro centrocampista in grado di garantire le necessarie geometrie, per il momento tale compito lo svolge Locatelli limitatamente alla propria metà campo, ossia fungendo quale riferimento per le uscite difensive e l'impostazione breve, ma da lì in avanti non abbiamo altri giocatori capaci a farlo; pertanto rimanendo legati al concetto del centrocampo a due, Miretti potrebbe diventare la eventuale riserva di Locatelli, ma nel caso si optasse per il centrocampo a tre, Miretti probabilmente troverebbe maggiori possibilità di inserimento da titolare.
  2. Mi dispiace contraddirti ma Molina lo ho sempre visto giocare lungo la fascia destra, sia quando militava nell'Udinese che con la sua nazionale.
  3. Quindi per la fascia esterna destra, ora disponiamo di Joao Mario e se prendiamo pure Molina abbiamo coperto quel settore. Poi dovremmo passare a risolvere la fascia esterna sinistra, ove disponiamo di Cambiaso, ma ancora non si sa quale dovrebbe essere il giocatore alternativo.
  4. L'unica cosa ben evidente è che a Douglas Luiz non interessa di giocare per la Juve e tantomeno in Italia, vuole ritornare in Inghilterra; poi chissà se veramente ci sono stati degli intrallazzi e di quale origine siano stati, ma di fondamentale rimane che questo giocatore non fa più parte del nostro contesto, semplicemente per il fatto di essere inaffidabile.
  5. Dario il grande

    Le difficoltà di mercato della Juventus

    Certo che funzionava, praticamente la ha risollevata, per il fatto che non ragiona da aziendalista quindi parla chiaro, ossia: vogliamo rinascere, allora serve fare questo e quest'altro e i giocatori necessari me li scelgo io e non come succede ora con il questo ti pongo a disposizione senza alcun criterio conoscitivo e con questi ti devi arrangiare; in questo modo non si costruisce nessuna squadra, specie se di rango elevato.
  6. Dario il grande

    Le difficoltà di mercato della Juventus

    Esatto, ma più che di mancato coraggio temo si tratti di scarsa competenza, con l'aggiunta di quella mentalità tipicamente aziendalistica la quale poi si scorda che comunque il calcio sia uno sport, per giunta di massa. Questo a mio modo di vedere, spiega il motivo per cui Conte al tempo se ne sia andato sbattendo la porta e ultimamente non sia voluto rientrare.
  7. Dario il grande

    Le difficoltà di mercato della Juventus

    Giusto, ognuno con il proprio ruolo e le proprie competenze, la componente amministrativa si limiti alle sue mansioni tramite commercialisti e ragionieri, mentre quella tecnica si occupi della gestione della squadra, le compravendite devono essere strettamente collegate a quest'ultima componente e poi passare all'altra e non viceversa.
  8. Conosciamo l'intenzione di Vlahovic a non voler rinunciare a quanto al tempo pattuito e stipulato con il suo datore di lavoro; però non conosciamo quali siano le condizioni proposte da quest'ultimo per l'ipotesi del rinnovo contrattuale al giocatore e il conseguente motivo di quest'ultimo a rimanere fermamente ancorato alla sua decisione. Chiaro che se uno va a rimetterci poi certe soluzioni non le accetta e qui sta l'inghippo, dovuto ad un colossale errore compiuto dalla società, la quale ora sta provando a barattare il giocatore e par farlo necessita del tempo necessario, dal momento che per salvare almeno in parte soldi e faccia, deve sottostare al volere degli eventuali possibili acquirenti. (che fessi però non lo sono) Queste cose succedono quando una società è gestita da persone abituate a lavorare con aziende d'altro ramo, ma che di calcio professionistico di grande livello non ne sanno niente.
  9. Ridimensionare l'ambiente è cosa giusta quando appare evidente la necessità di farlo rinascere per ritrovare passo dopo passo la giusta mentalità e l'identità perdute. Oramai da troppi anni alla Juve si manifesta quella negatività nelle intenzioni, di chi si sente arrivato, senza quel briciolo di umiltà presente solamente in chi capisce di lavorare con assoluto impegno per ottenere grandi traguardi e per questo giusto ridimensionare pure gli esosi stipendi facilmente distribuiti da una dirigenza poco attenta alla gestione amministrativa ed economica. Chi arriva alla Juve deve smaniare dalla voglia di indossare la maglia bianconera e se meritevole poi lautamente ricompensato.
  10. Mendes vai a rilassarti lungo le spiagge al Sud del tuo paese, che sono pure molto belle.
  11. Giovani di valore mandati via con estrema faciloneria pur di fare cassa e che ora farebbero comodo a completare la rosa di prima squadra; 100 milioni incassati poi circa 200 prontamente buttati via per mera incompetenza del settore.
  12. Molina se è sempre il giocatore che avevo visto e apprezzato con l'Udinese e con la sua nazionale, è da fare subito. Uno così ci serve, sa difendere da vero terzino, ma sa pure supportare bene il centrocampo agendo da esterno di centrocampo a a tutta fascia; tra l'altro garantisce una notevole esperienza e quella serve sempre.
  13. Scrivere quotidiane ipotesi prive di senso questa è l'arte del mestierante scribacchino, con particolare enfasi durante il periodo estivo.
  14. Dario il grande

    Francisco Conceição è un giocatore della Juventus

    Speriamo faccia bene, specie che abbia finalmente compreso che il calcio è un gioco di squadra e non una esibizione personale fine a se stessa.
  15. Dario il grande

    Le difficoltà di mercato della Juventus

    Le difficoltà di mercato della Juve sono facilmente individuabili all'interno dei vertici dirigenziali, tutta gente che di calcio professionisti di elevato livello ne sanno niente o anche di meno; non riescono a capire che guidare una società di calcistica non è come guidare una azienda del ramo industriale, il calcio e i suoi risvolti bisogna conoscerlo, averlo vissuto seppure solamente da dirigenti dalla gavetta in su, non serve essere esperti di economia e commercio e/o notevoli amministratori delegati. Da anni si parla di progettualità, senza conoscerne i dettagli necessari a pianificare e specie senza tener conto della tempistica; il ragionamento banale è stato quello di credere che bastino mettere sul tavolo parecchi soldi e far gestire il tutto ad un esperto, sicuramente garante di notevole conoscenza calcistica e di gestione del parco giocatori a sua disposizione, con il compito di fare il meglio possibile con quello che c'è, ossia senza il poter scegliere di persona quei elementi in grado di elevare la qualità del gruppo e alla fine fare la differenza, cosa peraltro molto difficile da realizzare al meglio nell'arco di una sola stagione mantenendo una mentalità aziendalistica. Ora dopo un lustro trascorso tra scelte sbagliate soldi male investiti e risultati poco eclatanti, ci si domanda per quale motivo ci sia difficoltà a fare mercato, la risposta è molto logica e semplice: basta rileggere quanto citato qui sopra. (preoccupa che tutto ciò pare non sia stato ancora compreso)
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