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Godai

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  1. Le cose le sbagliate perchè, semplicemente, non siete capaci di farle.
  2. Godai

    Spalletti e il difensivismo, parliamone

    Non l'ho rinnegato (anzi, ho anche detto che lo stimo; non hai letto?). Il problema era che fu una scelta non condivisa da tutta la società prima (Presidente Agnelli in testa, che voleva tenere ancora Allegri), e dallo spogliatoio poi (al quale aveva pochi anni prima dato praticamente del ladro dopo inter-Juventus, più battutine e frecciate su squadre "strisciate" varie ecc). Tutti vogliamo il bel calcio: ma ci vogliono le condizioni. Altrimenti, è solo aria fritta.
  3. Godai

    Spalletti e il difensivismo, parliamone

    Io stimo, calcisticamente parlando, Sarri (che aveva ben altra squadra tra le mani, seppur quasi a fine ciclo - ma schierava pur sempre Cristiano, non dimentichiamolo); tuttavia la sua storia personale, il suo modo di fare calcio, non c'entravano nulla con la Juve. Si è trattato di una scelta sbagliata sin dall'inizio. Poi, personalmente, in condizioni normali, l'avrei tenuto, perchè, comunque la si voglia dire, il nostro ultimo scudetto porta la sua firma. Ma in quella Juve li', con il suo pregresso ed il suo modo di porsi, di condizioni normali per lui, non ve ne potevano essere.
  4. Godai

    Spalletti e il difensivismo, parliamone

    Gli unici calciatori attualmente in rosa degni di giocare nella Juventus sono Gleison, Yildiz e Thuram (anche se è in cattivo momento di forma da un pò). Tutto il resto, potrebbe essere etichettabile, SI E NO, come discreta riserva. Niente di più.
  5. Godai

    Spalletti e il difensivismo, parliamone

    E' colpa delle critiche dei tifosi su internet e del 3-5-2 invece del 4-3-3 se da 5 anni facciamo pietà; non di una struttura societaria e manageriale incapace e che scialacqua centinaia di milioni per gente, semplicemente, inadeguata a vestire la maglia della Juventus
  6. Godai

    Spalletti e il difensivismo, parliamone

    Finchè non vi sarà una società all'altezza, con una competenza tale da scegliere giocatori e allenatori degni della storia e del blasone di questa maglia, i risultati non cambieranno mai. Per ottenere le vittorie è necessario avere UNA STRUTTURA all'altezza, in ogni sua componente: niente, infatti, avviene per caso. Prima lo si capisce e meglio è per tutti. Le sciocchezze dei maestrini non vanno nemmeno considerate: s'infrangono ogni domenica contro la dura realtà del campo. E questo è quanto. Speriamo, nelle prossime stagioni, di trovare gli uomini giusti, in ogni settore della struttura societaria, sia tecnica che manageriale. Fino ad allora, ciò che ci aspetta non potrà che essere quello cui stiamo assistendo ora.
  7. Godai

    Spalletti e il difensivismo, parliamone

    Alla Juventus la parola "progetto" deve essere cancellata dalla faccia della terra. Da noi, IN TUTTA LA NOSTRA STORIA, chi viene deve portare risultati e vincere (o per lo meno lottare stando ai vertici), SUBITO. Cosi' è sempre stato e cosi' sempre sarà. Se non ci riesci, fuori dai piedi, perchè questa maglia è troppo per te. Naturalmente, tutto questo non è ottenibile senza una società estremamente competente e dei giocatori all'altezza della storia del nostro club, sia dal punto di vista tecnico che caratteriale. In questi ultimi anni, purtroppo, non vi è nulla di tutto ciò: questi sono gli inevitabili risultati.
  8. Dopo 20 secondi le fogne già potevano segnare. E dopo 5 minuti Barella, dopo una disarmante, perché priva di opposizione alcuna, imbucata centrale, si è presentato solo davanti a Butez. Sì può iniziare una partita in questo modo? Per quanto riguarda "l'aspettativa", come hai giustamente tu, io.... non sapevo cosa mi sarei trovato davanti oggi pomeriggio, ma, onestamente, non mi aspettavo da Fabregas una simile impreparazione, improvvisazione, e pochezza tattica e caratteriale nel preparare questa importante partita. Mi ha deluso: è davvero molto più indietro di quello che pensassi.
  9. Il fulcro della questione non è la sconfitta, ma IL MODO. Di quello parlavo, nel dare la mia idea su quanto mostrato da Fabregas stasera.
  10. Può essere, ma al di là di qualche punto in più o in meno, il mio era un discorso sullo stato di maturazione del suo tecnico. In Italia, nonostante non siamo più il campionato d'una volta, non s'improvvisa niente.
  11. Si' si', sul discorso pressioni, e sull'ottimo campionato del Como, sinora non ci sono dubbi. E tuttavia, la "stoffa" di un tecnico, la sua consistenza, sagacia e flessibilità calcistica, la si vede proprio in questo tipo di partite. Ed oggi, ahimè, il verdetto è stato impietoso: ha fatto la figura del peggior Zeman. Questo è quanto.
  12. Non c'entra nulla lo "scansarsi": il responsabile è Fabregas, con la sua inesperienza e la sua presunzione. Tra l'altro, mi dispiace dare giudizi cosi' duri, perchè normalmente, il Como offre un buonissimo calcio: ma oggi, il tecnico spagnolo ha palesato tutta la sua impreparazione nel gestire questo tipo di classifica: ne deve mangiare, ancora, di pagnotte. Ha buoni giocatori, ma non è il Barcellona. Umiltà e flessibilità, caro Cesc, altrimenti non vai da nessuna parte.
  13. Fabregas deve maturare ancora molta esperienza. Come tutti gli emuli di Guardiola cerca sempre di voler mettere le sue convinzioni sopra lo studio dell'avversario di turno. Ogni partita affrontata allo stesso modo, non importa contro chi ti vai a confrontare. Chiunque guardi le partite con un minimo di competenza sa che lo fogne morte di fame iniziamo SEMPRE la gara con il massimo della spinta nei primi 15-20 minuti per trovare il vantaggio e poi giocare di contropiede o colpire in mischia. Se non riescono a segnare, non potendo reggere quel ritmo per tutta la partita, INEVITABILMENTE, calano, e subiscono alla distanza. TUTTI LO SANNO. Fabregas, invece, ha cominciato la gara come al solito (il palleggio basso, il coinvolgimento di Butez nella circolazione d'avvio azione ecc), non tenendo minimamente conto di quanto detto sopra. I suoi giocatori hanno pagato subito, a livello di personalità, il veder minate, fin dai primi secondi, le proprie certezze consuete, e hanno concesso imbucate, corner ed inerzia mentale a go go. Chivu se l'è mangiato come un pasticcino. Tecnico spagnolo alla prima, vera, prova del nove in zona alta di classifica: BOCCIATO SU TUTTA LA LINEA. ps: Lautaro (come Barella del resto) è un giocatore molto forte, ma è assai umorale, provocatore e prepotente; e va trattato nel modo tipico della cara, vecchia, scuola italiana: provocato, innervosito per farlo sbagliare, e, soprattutto, PICCHIATO. Deve "sentire" che non può fare quello che gli pare sul campo. Gli DEVI FARE MALE E LO DEVI INTIMIDIRE. Ci sono molti modi di far questo senza farsi cacciare. Un tempo i giocatori di serie A erano maestri in ciò: sono aspetti, apparentementi piccoli, ma che possono rivelarsi determinanti. Bisogna che vengano reintrodotti e curati con la dovuta considerazione dai nostri tecnici.
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