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Godai

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  1. Godai

    ATP e WTA - il topic del TENNIS maschile e femminile

    Come già feci per lo Slam Verde, in via del tutto eccezionale (e per sincero, e puro, affetto e ringraziamento a tutti gli amici che ho lasciato qui e che, non sapete quante volte, mi han pregato e mi pregano ancora di tornare a scrivere pur sapendo il perché questo non accade) intervengo stasera, dopo questo epocale Trionfo. Jan il Rosso batte in 2 tiratissimi set El Demolidor e centra il suo 2° Master di fila (più una chilometrica serie di vittorie consecutive sul sintetico indoor, che si conferma suo terreno di caccia preferito; il Parco del Re)! Successo straordinario e orgoglio nazionale; vanto d'Italia e gioia allo stato puro che, dopo quasi 50 anni di magre figure, finalmente, ripaga il pubblico italiano con la comparsa di questo straordinario, per certi versi unico, fuoriclasse assoluto! Quanto al match, posso dire che è stato, come quasi sempre accade tra questi due giocatori, assai nervoso e teso, bello ma non eccellente: un pò per la posta in palio, ALTISSIMA, un pò perché entrambi sanno che, in questo momento, allorché si trovano l'uno di fronte all'altro, si sancisce la supremazia del mondo della racchetta. Ne è venuta fuori una partita dai ritmi franti, spezzettati, con soluzioni subito tese a cercare la chiusura di punto: pochi gli scambi lunghi; furiosi i colpi d'inizio gioco per controllare il possesso dell'iniziativa. Il primo set, a mio giudizio, è stato giocato meglio da El Demolidor, che ha messo a referto un numero di vincenti superiore per qualità, con il solito dritto terrificante (due o tre lungolinea di lunare bellezza), ma anche con alcune mazzate di rovescio davvero notevoli (e che prima non aveva). Jan, tuttavia, prevale per la tenuta del servizio (apparso ai livelli dei giorni scorsi, quasi) e per un Tie Break con meno errori, un paio di pallonetti meravigliosi (ma frutto di giocate errate dell'altro) e un equilibrio nervoso superiore rispetto al suo avversario. Nel secondo parziale, invece, l'Azzurro disputa un orripilante primo gioco e cede, con 2 doppi falli, malamente la battuta, servendo poi malissimo per tutto il set (avesse servito come nel primo, avrebbe, infatti, vinto nettamente assai prima); El Demolidor, dal canto suo, spinge e pare controllare, ma poi, inopinatamente, subisce un fortunoso controbreak di Jannik grazie anche ad uno steccone in risposta che rimane in campo senza un perché (quelle cose che, a volte, marchiano una partita di Tennis, come nastri, errori di 5 centimetri, scivoloni ecc...ma può capitare a chiunque) e da lì, parte la corrida per il finale di parziale. Lo spagnolo accusa dapprima lentamente, poi sempre più profondamente, il colpo, e comincia a buttarsi a rete il più presto possibile, furibondo per il break subito; in conseguenza di ciò, si disunisce, fa confusione, sbaglia tempi di discese e volée che eseguirebbe anche bendato, e Jan, pur continuando a giocare senza prima di servizio (l'aspetto che, oltre ad essere completamente scarico e debilitato, alla lunga, dal virus di Cincinnati, gli costò la finale del Big Apple Slam, giocata al 60% del suo potenziale, rendendola significativa il giusto), sente l'odore del sangue, capisce che la vittoria si poteva ottenere subito e non al 3°, e spinge meglio negli scambi, indovina una paurosa risposta di rovescio sul 30-30 dell'ultimo game, e chiude al primo match point. Vittoria straordinaria! Sono stati lontani i livelli del suo miglior tennis, mostrati, atterrendo, gli spettatori di tutto il mondo, in sole due occasioni quest'anno: contro il Nevoso Maratoneta a Roma; e contro il mio figlioccio, il fine e delicato cristallo di Boemia Jiri Lehecka, macellato in truculenta diretta mondiale in uno dei primi turni del Rolando. Curiosamente, entrambe queste due mostruose prestazioni sono venute sulla terra battuta, la superficie originariamente più lontana al cementizio azzurro. Si conferma, tuttavia, la tendenza del nostro fuoriclasse a lavorare per affinare i reparti di gioco che non trova soddisfacenti, per cercare di divenire il più completo possibile: è la sua mentalità da scienziato che lo porta ad analizzare i dati a ad implementare procedure da applicare poi sul campo, trattato come un tavolo da laboratorio (come già tante volte vi dissi). Carlos, da parte sua, sta attrezzandosi per portare il suo enorme talento anche sul sintetico indoor, ed ha fatto molti passi avanti in tal senso: in realtà, i due fuoriclasse s'inseguono vicenda, si studiano e, pian piano, vanno uniformando il loro tipo di gioco alle diverse superfici, dando vita, quando s'incontrano, a partite destinate a divenire nel tempo sempre più simili, a prescindere dal "sostrato". Jan, infatti, l'ha praticamente raggiunto sul rosso, mentre Carlos ha quasi colmato il gap sul sintetico indoor. Comunque sia, un altro, LEGGENDARIO, capitolo del nostro Tennis (e di quello mondiale) è stato scritto stasera! Grazie Jan, per tutta la gioia che ci dai! Ti vogliamo bene! Ti meriti il meglio e l'anno prossimo....beh , si può puntare al vero bersaglio grosso di carriera (è del tutto inevitabile che, presto o tardi, arrivi): non ci saranno squalifiche farsa a deturparti la stagione....chissà. Ci si vede giù, in Down Under, tra un pò. Un grande applauso a tutti e due i fuoriclasse per la grandissima stagione di entrambi! Infine, una nota di merito per il correttissimo pubblico di Torino, che si è comportato in maniera esemplare per tutto il corso del torneo, dando una sonora lezione di sportività ai tanti "colleghi" di campi più blasonati, come ad esempio il belante gregge che ha dato triste dimostrazione di sé qualche mese fa sullo Chatrier. Imparino, questi clown; e imparino tanti asini nostri connazionali, che guardano il Tennis, ma non lo vedono, perché la loro crassa, rudimentale, incompetenza, unita a patetico e misero livore, gli impedisce di capire alcunché di quello cui stanno assistendo, ed invece di parlare, ragliano per media e social, sporcando la bellezza di questo meraviglioso sport. Grazie a tutti, e un caro saluto agli amici che, con affetto, conservo qui! Ad maiora, Marco
  2. Intanto, giusto per non lasciare nulla d'intentato (hai visto mai?), i soliti noti cominciano a portare rogna.
  3. Ehi ciao bro come stai? È tanto che non ci si vede, o meglio che non ci si becca qui in giro. Spero tutto ok. Io sto qui con questa maledetta influenza da tre giorni, e non se ne viene capo. Ti ringrazio del tuo quote. Ascolta, io quello che ti dico è questo: non è che il lamento di Gattuso assolva la nazionale (ma soprattutto il palazzo delle istituzioni del calcio italiano, con la FIGC in testa, la quale dovrebbe essere resettata e decapitata immediatamente per lo scandaloso rendimento del nostro calcio; questo è pacifico) dagli ultimi, pessimi, risultati. Non è questo, tuttavia, il punto centrale della questione: la formula è, a mio parere, oggettivamente penalizzante per le squadre europee e dà spazio ad altre nazionali in giro per il mondo che servono solo a chi vuole scalare la Fifa per prenderne le poltrone di potere in sede elettorale. A mio giudizio, il fatto che questo regolamento ci fosse fin dall'inizio non significa che esso sia corretto, capisci cosa intendo? Le ragioni per cui io sono contrario a questo modo di organizzare le qualificazioni le ho esposte sopra. Secondo me, un mondiale deve avere le squadre migliori del mondo, altrimenti non si chiama più, per l' appunto, "mondiale", ma "vetrina calcistica per alcune Big ed altre nazioni che servono alla popolarità del gioco del calcio, per fare sfilate con lustrini e paillettes in puro spirito di partecipazione", il che può essere pure, come ripetevo ieri sera, bello ed inclusivo, per carità, , ma è più tipico dello spirito Olimpico, il quale non c'entra niente con il livello del calcio che si dovrebbe esprimere in un mondiale. Nel senso che, io sono convinto che le squadre europee risultanti escluse dagli spareggi continentali non perderebbero mai un confronto diretto determinante con Giordania, Sudafrica, Qatar, Nuova Zelanda e Capo Verde, per dirne solo alcune. Questo è il punto. Vogliamo fare un discorso sulla competitività del mondiale? Benissimo: facciamo fare lo spareggio all'Italia con Capo Verde, alla Polonia con la Nuova Zelanda, alla Turchia con la Giordania, e vediamo chi passa il turno, "meritando" la qualificazione, vediamo. Questo era, e rimane, il mio ragionamento, tutto qua. Poi Gattuso, chiaramente, lo conosciamo: è un tipo sanguigno; è stato infastidito dai cori "andate a lavorare" perché ci ha visto (ed io con lui) una mancanza di rispetto per il suo lavoro e per i nostri ragazzi che, purtroppo, più di quello non possono dare: si tratta, infatti , di una delle nazionali più scarse della storia del nostro calcio. Che vogliamo fare? Se, poi, resteremo a casa per la terza volta, pazienza; TUTTAVIA le regole non vanno assolutamente bene, perché fanno andare al mondiale squadre inadeguate e tengono fuori nazioni che invece, pur non avendo i mezzi per competere per la vittoria finale, alzerebbero sicuramente il livello tecnico della competizione. Ti mando un caro saluto. PS: perdona il trascurato stile sintattico e linguistico del mio intervento; ma stando, come ti ho detto, qui a letto, ho composto il messaggio non scrivendolo manualmente, come consueto, bensì dettandolo al microfono. E con queste parole, chiudo la mia partecipazione alla querelle di cui sopra, perché dovrei ripetere le stesse cose che ho detto già a più riprese ieri sera. Ho risposto a te, perché sei un amico. Ciao Bro
  4. Perché andrebbero a casa. TUTTE.
  5. Facciamo così (poi ho finito, perché, tanto, quello che avevo da dire l'ho detto e non voglio farla troppo lunga ripetendo le stesse cose): Che gli spareggi di Italia, Turchia, Repubblica Ceca e tutte le altre nazioni che arriveranno seconde nei nostri gironi si disputino con Capo Verde, Uzbekistan, Nuova Zelanda, Giordania, Arabia Saudita, Qatar, Sudafrica ecc. Vediamo, quante di queste squadre si qualificano eliminando una nazionale europea. Vediamo. La chiudo qui: buona serata.
  6. In base all'unica cosa che conta nello sport: IL LIVELLO TECNICO. Il resto sono solo discorsi che fanno tappezzeria, e che trasformano un torneo che dovrebbe vedere la crema mondiale di questo sport in una imbarazzante parziale passerella per il calcio dilettantistico. Questa è la mia opinione.
  7. Concordo (l'ho scritto sopra). Soltanto che, con questa soluzione, poi i burocrati che vogliono scalare i vertici della Fifa sarebbero privi dei voti da "comprare" di tante nazioni dove il calcio è, sostanzialmente, dilettantistico.
  8. Gattuso ha ragione sia sugli sciocchi cori di contestazione nei confronti di una Nazionale che in questo momento storico è totalmente priva di fuoriclasse, e quindi fatica contro chiunque, sia, soprattutto, nei confronti della Fifa, che obbliga importanti nazionali europee a fare spareggi tesissimi per far giocare, invece, i mondiali a Capo Verde, Nuova Zelanda, Uzbekistan, Giordania ecc ecc D'altra parte, nel calcio globalizzato di oggi, come si fa poi a comprarsi i voti necessari alla conquista delle poltrone di potere, se non fai partecipare ai mondiali nazioni imbarazzanti? Questo naturalmente, non giustifica le orride prestazioni di Oslo, nel doppio confronto con la Svezia e soprattutto la vergognosa partita con la Macedonia del Nord, ci mancherebbe. Soltanto, l'Uefa, in nome del livello che un mondiale DEVE avere, dovrebbe pretendere più posti (o, in alternativa, fare spareggi con le nazioni che ho scritto più sopra, non con altre forti compagini continentali) perché così com'è ora, rimangono a casa squadre che sono nettamente superiori al 70% delle nazionali presenti alla manifestazione. Volete questo? Va bene; ma non chiamiamoli più "Campionati Mondiali di Calcio", bensì "passerella globale con ammissione di dilettanti": un pò come alle Olimpiadi, quando sfilano le nazioni con 5 partecipanti alla cerimonia inaugurale. Una specie di festa colorata ed inclusiva per celebrare le diversità del Pianeta: tutto bellissimo, ma lì lo spirito è diverso; è, appunto, "olimpico". I Mondiali di calcio dovrebbero essere un'altra cosa.
  9. Godai

    Juventus - Torino 0-0, commenti post partita

    Mi pare non mancasse molto alla scadenza del contratto. Dovevi contattarlo per tempo, convincerlo ed ingaggiarlo, anche a costo di farlo star fermo un anno: bastava garantirgli un ingaggio adeguato. Quello non è un giocatore normale; quello è un campione, e ti fa vincere le partite, a differenza della gente mediocre che abbiamo ora.
  10. Godai

    Juventus - Torino 0-0, commenti post partita

    Se avessimo acquistato Osimhen invece di spendere vagonate di denaro, tra stipendi e formula, per David e Openda, ora staremmo parlando di ben altro, nonostante la mediocre qualità della rosa nel suo complesso.
  11. Godai

    Juventus - Sporting 1-1, commenti post partita

    Quando una squadra è modesta dal punto di vista tecnico a centrocampo e in attacco (si segna una volta ogni morte di Papa) è inutile farsi illusioni. Nessuno fa miracoli: ci possono essere alcuni miglioramenti, si', ma la sostanza è quella. Bisogna lasciar perdere subito la Champions perchè tanto, essendo attualmente del tutto privi dei mezzi tecnici necessari per essere protagonisti, non abbiamo niente da chiedere (si sprecano, infatti, alimentando sciocche fantasie, solo preziose energie inutilmente), e concentrarsi sul campionato per cercare di centrare un assai complicato 4° posto; per poi metter mano al mercato e rifare tutta la mediana e l'attacco, acquistando, finalmente, giocatori da Juve, e non gente da Bologna, Lazio, Fiorentina, Atalanta, Torino ecc. Il resto è solo un'irrilevante utopia.
  12. Tenere fuori Chico "O Piao", sarebbe una follia assoluta.
  13. Godai

    Openda, un potenziale inespresso

    Per adesso il suo rendimento è assolutamente insufficiente. E' lento ed impreciso al tiro; dà l'impressione di essere in una confusione che lo rende incapace d'incidere sulle partite, ed il suo contributo in termini di "presenza" e pressione da mettere sulle difese avversarie pressoché nullo. Un pochino meglio in alcuni fraseggi nei pressi dell'area di rigore: qualche sponda; alcune palle lavorate e smistate: troppo poco. E' ancora in una fase in cui gli si dà del credito: ma, alla Juventus, il credito dura poco, e se non dimostri entro qualche mese di essere adeguato al blasone, alla storia e al peso della maglia che porti....beh....lo sappiamo tutti cosa succede. Speriamo ingrani presto.
  14. Godai

    Lazio - Juventus 1-0, commenti post partita

    Solo qualche anno fa, la nostra maglia numero 7 era sulle spalle di Cristiano. Ora invece.... Questo dà la misura di molte cose.
  15. Godai

    Lazio - Juventus 1-0, commenti post partita

    Mi sento svuotato, finito, senza più niente da dare. Mi è stato tolto tutto, DENTRO. Non ho più orgoglio, perchè non c'è più niente di quello che siamo: anche la rabbia sta, lentamente, scemando. Una passione, muta come queste vuote sere d'autunno, declina, e, inesorabile, va morendo. Tutto questo, mi è stato fatto. Non avrei mai creduto di assistere a questa sorta d'eutanasia del mio amore. Fatico anche a parlarne. Perfino con me stesso. E lo scrivo qui, senza ragione. Come questi anni autistici, tutti uguali, impotenti, che stanno cancellando ogni traccia, partita dopo partita, di quello che, da più di un secolo, ha tracciato il cammino della nostra storia. Rimane, solo, il silenzio.
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