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capitangazzella

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  1. Non vorrei correre il rischio di finire off topic. Sicuramente nessuno pensava che l'Italia potesse battere Argentina e soprattutto il Brasile. Sebbene con la fortissima Polonia di Boniek l'Italia nel girone aveva giocato bene e meglio senza però voler affondare dato che Bearzot, magari erroneamente, era convinto che Perù e Camerun fossero squadre materasso. C'è un'intervista di Bearzot a, mi pare, mixer prima del mondiale in cui spiega questo suo pensiero. Molto interessante se la trovi. Tornando discorso principale nessuno però pensava che, per citare due fra i più criticati, Antognoni fosse scarso o Rossi fosse scarso. Si pensava che fossero ormai al tramonto, per ragioni diverse (infortunio Antognoni, inattività Rossi). Ma tutti sapevano che se fossero stati al top erano calciatori di livello altissimo (metto da parte i giudizi faziosi di chi era guidato da altri interessi). I giocatori di questa nazionale mi sembrano invece di qualità veramente bassa al di là dello stato di forma, come se il talento avesse saltato una generazione. Poi magari mi sbaglio e questi fanno le semifinali ai mondiali.
  2. La nuova versione di "situazione da monitorare e rivalutare nei prossimi 10 giorni".
  3. La tua considerazione è interessante. Nel corso degli anni '60, causa maggiori guadagni, effettivamente i migliori atleti italiani hanno iniziato a dedicarsi al calcio e questo contribuì ad abbassare la qualità media degli atleti italiani in altre discipline. Un esempio fu il pugilato: una volte garantiva elevati guadagni e molti tra i migliori atleti si dedicavano alla boxe. Proprio verso la fine degli anni '60 iniziò una crisi del livello medio dei pugili italiani dovuti al fatto che i migliori atleti si orientavano verso altre discipline che garantivano guadagni più elevati e meno sacrifici. A qualcuno farà sorridere, perché molti non lo considerano neppure uno sport, ma non è un caso che moltissimi calciatori delle passate generazioni siano diventati, a fine carriera, golfisti di alto livello: il golf è uno sport in cui contano moltissimo concentrazione, tenuta mentale, coordinamento, esplosività: tutte qualità indispensabili in qualunque sport professionistico. Il fatto che si riesca nel golf dimostra che una persona è innanzitutto un eccellente atleta portato per l'attività sportiva. Poi magari è lento e quindi se da bambino decide di praticare i 100 metri non otterrà risultati e non scoprirà mai il suo talento (Einstein sosteneva che ognuno è un genio, ma se chiedi a un pesce di arrampicarsi su un albero si sentirà un idiota per tutta la vita). Però che molti calciatori del passato siano riusciti a diventare golfisti di alto livello con grande facilità dimostra che erano innanzitutto eccellenti atleti e che avrebbero potuto eccellere in altri sport. Ma sceglievano il calcio. Oggi? Quando io ero piccolo il calcio era lo sport più economico. Due zaini, un cortile, una palla e si giocava. Quando ho iniziato a giocare in una squadra non ho mai sborsato un centesimo. Scarpe del mercatino e via. Tutte le famiglie potevano permetterselo. Oggi ha dei costi paragonabili a quelli di altri sport una volta considerati elitari. Perché ci sono le scuole calcio a pagamento, perché devi comprare le scarpe adatte e cambiarle periodicamente, e tutte le altre spese che chiunque abbia un figlio che gioca conosce benissimo. Economicamente, per una famiglia, il calcio è diventato esattamente come gli altri sport più costosi. A questo punto è inevitabile che il calcio subisca maggiormente la concorrenza di altri sport. E se diminuisce la platea dei calciatori giovani è innegabile che molti dei migliori atleti finiscano per praticare altro. Ma è un male? Non esiste alcun motivo etico per cui il calcio dovrebbe godere di un primato e i migliori atleti debbano praticare il calcio. Soprattutto se le istituzioni che lo guidano non fanno nulla per invogliare le famiglie a spingere i ragazzi verso il loro sport. Pensano solo ai diritti televisivi e al professionismo. Ma uno sport si basa su suoi praticanti amatoriali, non i professionisti. Quelli sono una conseguenza della passione che anima chi quello sport lo fa per puro divertimento.
  4. Immagino tu ti riferisca soprattutto a Spagna '82. Che dire? Quella squadra era molto criticata per tante ragioni. Alcune critiche rientravano nella dimensione sportiva e quindi, d'accordo o in disaccordo, erano lecite: alcuni giocatori erano considerati sul viale del tramonto, inoltre poco prima dei mondiali aveva subito una tremenda batosta con la (fortissima) Francia di Platini, non tanto nel punteggio, 2-0, quanto nel gioco. Però alla base delle critiche c'erano anche motivazioni di interesse personale: Bearzot aveva contro la fronda della stampa romana e romanista, che pretendeva Pruzzo, e quella interista, che voleva a tutti i costi Beccalossi. A questa si univa la fronda toscana (Sconcerti arrivò quasi alle mani con Tardelli) e degli anti-juventini tout-court motivati dal duello scudetto fra Fiorentina e Juventus e quella nazionale era piena zeppa di juventini. Infine c'erano alcuni allenatori che per interesse sponsorizzavano continuamente i propri calciatori o i calciatori dei loro amici e per farlo alimentavano la polemica tramite giornalisti compiacenti. Meglio non ripetere le dichiarazioni vergognose che all'epoca fece il mago del caffè Helenio Herrera, alla faccia del rispetto fra colleghi. A dimostrazione di una certa mancanza di buona fede il fatto che la suddetta sconfitta con la Francia avvenne proprio quando Bearzot decise di provare una formazione vicina a quella che voleva la stampa: ossia Pruzzo centravanti titolare e Bordon nella ripresa al posto di Zoff. Pruzzo non toccò palla e più volte Bearzot ha dichiarato che proprio quella partita lo convinse che per quella nazionale c'era bisogno di Rossi, che bisognava aspettare Rossi. Invece la stampa continuò a criticare Bearzot, dimenticando che partecipe della disfatta era stato anche Pruzzo. Ma al di là di tutto, quello che voglio dire è che nessuno intellettualmente onesto avrebbe potuto negare che quelli erano, o erano stati, grandissimi calciatori. Per qualcuno erano oramai ex campioni, ma comunque campioni lo erano stati. Idem nel 2006: la situazione in cui quella nazionale giocò sollevava dubbi, ma nessuno poteva averne sulle qualità di quella rosa. Questi invece sono di una mediocrità disarmante, vengono convocati in nazionale giocatori che una volta non ci sarebbero finiti mai e poi mai, di una pochezza tecnica esasperante. E' vero che spesso la nazionale italiana, una volta qualificata, riesce a fare gruppo in ritiro e il gruppo è più forte della somma dei singoli. Una cosa che manca storicamente, ad esempio, all'Inghilterra. Però mi pare che anche questo si sia perso. Mancano i veri leader, quelli che rimettono tutti in riga e danno l'esempio e che fanno in modo che in ritiro si crei quel clima che prelude alle imprese.
  5. Lo avevano e lo hanno dato via per un milioncino o due in più. L'obiettivo è il break-even point nel 2027, lo ha detto chiaro e tondo Chiellini. Secondo me si sono fatti i conti di come raggiungerlo anche se non si dovesse andare in Champions abbassando gli ingaggi complessivi.
  6. Mediocrità & break-even point is the way. Per un progetto così McKennie è un giocatore ideale: più o meno può adattarsi a diversi compiti senza eccellere in nulla e non prende un ingaggio altissimo. Mi ricorda molto Fontolino Fontolan da questo punto di vista.
  7. È il punto di pareggio in cui i ricavi totali di un'azienda eguagliano i costi totali, risultando in un profitto pari a zero.
  8. Chiaramente non giocherà in difesa quando rientrano i titolari. Per il resto, si tenterà pure questa (o forse la si è già tentata), ma la sostanza è che il ragazzo non è in grado di assumersi responsabilità in una grande (nel senso di tentare una giocata che fa la differenza) e quindi lo si arretra il più possibile. A mio avviso... Purtroppo Koop è un grosso problema per la Juve, inutile girarci attorno. Che poi a me dà pure l'impressione di essere un bravo ragazzo alla disperata ricerca di sé. Forse è troppo bravo ragazzo, in un grande ci vuole personalità, si deve essere un po' strunz...
  9. Sarei d'accordo con te. Il problema è che ha un costo residuo a bilancio che lo rende invendibile. Almeno per quest'anno ma ho la tremenda sensazione anche per il prossimo In qualche modo bisogna cercare di recuperarlo per darlo via quando il costo a bilancio sarà inferiore. Purtroppo la sensazione è invece che si finirà per allungargli il contratto in modo da spalmare il costo...
  10. In attacco non inciderà mai, giocare in una grande in posizioni offensive non è cosa sua, gli viene la tremarella, è palese. Metterlo in difesa forse è l'unica soluzione perché ritorni a essere un giocatore di calcio decente (niente più). Altrimenti hai speso 50 e passa milioni di euro per un bradipo inutile e dannoso. Mi viene il dubbio con questo ragazzo che sia così fragile psicologicamente che quella del certificato medico all'Atalanta non fosse una scusa. Non si assumerà mai responsabilità. Ha scelto di giocare dietro proprio per non doverlo fare.
  11. Probabilmente intende che non può giocare a centrocampo in una grande squadra (di nome). Insomma, non regge la pressione.
  12. Devo essere sincero: non ho seguito molto (anzi per nulla) le vicende viola questa estate. Girando un po' nelle varie televisioni dove di tanto in tanto spuntano tifosi / giornalisti violacei fin dall'inizio di stagione ho notato un certo astio e una forte sfiducia nei confronti di Pioli. Premesso che a me Pioli è sempre stato molto antipatico (fin da quando andò all'Inter sputando nel piatto juventino in cui aveva mangiato e cui invece dovrebbe essere molto grato visto che si tratta dell'apice della sua carriera) e la Fiorentina e soprattutto i suoi tifosi mi stanno garbatamente sulle palle, e quindi questa situazione tutto sommato mi fa moderatamente piacere, a cosa era dovuto questa diffidenza nei confronti di Pioli che mi è sembrata anticipasse questo pessimo inizio di stagione?
  13. Farà il giro delle 7 chiese alla ricerca di chi gli offre un ingaggio il più possibile vicino all'attuale e alla fine rimarrà alla Juve se non trova nessuno. Tutto già visto, alla Juve e in 100.000 altre squadre.
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