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Marmellata Puffin

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  1. Fastidio alle cicatrici, come Harry Potter
  2. Per me c’è in gioco anche la credibilità del club: se facendo così ottiene di andare dove vuole alle sue condizioni sostanzialmente, allora si crea un precedente pericoloso, il prossimo scontento ha già la ricetta di come fare per ricattare la Juve.
  3. Questo se starnutisce si provoca uno stiramento del diaframma
  4. Abbiamo speso un’enormità per prenderlo, ha reso zero, prende uno stipendio da top player e adesso pure la sceneggiata dell’assenza per forzare la cessione? Ma chi si crede di essere? Ronaldo? Zidane? Io, se fossi un dirigente della Juventus, farei così: accetto che quei soldi sono andati, persi. Ma da questo momento tu la Premier te la sogni. Ti mando in prestito in un campionato dimenticato da Dio…Burkina Faso, Siberia, Corea del Nord, quello è il tuo futuro…ti pago tutto quello che devi avere ma per te la luce dei riflettori si spegne. Perché qui non è solo questione di soldi: è una questione di dignità del club. Se accetti che un giocatore sparisca per farti pressione, allora ti sei messo ufficialmente il guinzaglio da solo. E da quel momento tutti faranno lo stesso. Serve un esempio, serve una testa (sportivamente parlando). Se questo atteggiamento passa impunito, la Juventus smette di essere la Juventus.
  5. E mi raccomando continuiamo a svendere quelli tirati su dalla next gen e a investire il ricavato in questi soggetti ai quali non importa niente della Juventus.
  6. Marmellata Puffin

    Giocatori storici di qualità con dribbling

    Ripesco un nome di nicchia: Marko Pjaca Mi ricordo all’esordio con la Lazio, dribbling doppio passo e tiro con grande naturalezza. Carriera falcidiata dagli infortuni fin dagli esordi, poi non ha mai espresso il suo potenziale. Un what if.
  7. Hanno una rosa da 352, gli serve un allenatore amante del 352
  8. Se proprio vogliono continuare con Inzaghi che prendano Pippo
  9. Marmellata Puffin

    Uefa Champions League • Finale: PSG-Inter 5-0

    Credo su Youporn
  10. Marmellata Puffin

    Uefa Champions League • Finale: PSG-Inter 5-0

    Quinta finale…c’è anche quella di Europa League contro il Siviglia
  11. Alla fine, secondo me, l’errore più grande di Giuntoli non è stato il mercato, né la scelta di Thiago Motta in sé. Il vero problema è stato come ha gestito il rapporto tra l’allenatore e la squadra. Inizialmente è sembrato assecondarlo in tutto: ogni scelta, ogni decisione, anche quelle che magari stavano creando tensioni interne. Poi, quando si è accorto che lo spogliatoio gli stava sfuggendo di mano, ha cambiato rotta e lo ha mandato via. Ma così hai fatto il doppio danno: prima lasci correre, poi scarichi. Un dirigente, soprattutto in una società come la Juve, deve saper leggere in anticipo certe frizioni, intervenire per mediare, non aspettare che la situazione precipiti. Giuntoli doveva: – parlare con l’allenatore, magari convincerlo ad ammorbidire certe posizioni; – al tempo stesso, mantenere intatta l’autorevolezza di Thiago Motta davanti alla squadra. Questo è il compito di un dirigente vero: non solo fare mercato, ma anche tutelare l’equilibrio dello spogliatoio e la credibilità del progetto tecnico. E secondo me, su questo, ha fallito.
  12. Secondo me alla fine è una questione di coerenza: dipende dal tipo di progetto che vuoi fare e quanto tempo ti vuoi dare. È ovvio che alla Juve idealmente “devi vincere”, ma se sei in una fase disastrata come questa, ci può anche stare l’idea di ricostruire con calma, coltivando una squadra, ricreando uno zoccolo duro, e sviluppando giocatori che magari oggi non sono ancora pronti, ma che lo diventeranno se hai il coraggio e la pazienza di lavorarci. Il problema è sempre quello: le scelte devono essere coerenti con gli obiettivi. Se in una stagione vai a prendere Di Maria e Pogba, è evidente che non stai costruendo per essere competitivo tra due anni: stai cercando di vincere subito. E se poi non ci riesci, lo percepisci come un fallimento. Se invece scegli un profilo come Gasperini, va benissimo, ma sai cosa ti devi aspettare. Sai che magari non sei subito competitivo al 100%, ma che nel giro di 1-2 stagioni puoi costruire qualcosa di solido, come ha dimostrato ovunque è andato. Però se lo prendi, gli devi dare fiducia. Non puoi fare come fece l’Inter: lo prendi, poi ai primi risultati negativi lo mandi via. Non ha senso.
  13. Secondo me il discorso è semplice: dipende da che Juve vuoi costruire. Se l’obiettivo è vincere subito, allora la scelta è Conte (o un profilo alla Conte). Con lui sei competitivo fin da subito, perché ti compatta la squadra, ti dà identità e ti porta il massimo in tempi brevi. Di contro, il suo ciclo di solito si consuma in 2-3 anni. Se invece prendi Gasperini, va benissimo… ma sai che stai scegliendo un progetto. Potresti non essere competitivo da subito, potresti anche vivere un primo anno di assestamento, ma se hai la pazienza di dargli continuità, tra due o tre stagioni potresti ritrovarti più avanti rispetto a quanto saresti con Conte. Il punto è: abbiamo davvero la pazienza per aspettare due anni? Finora non l’abbiamo mai avuta. Ogni volta si parla di progetto, ma poi si torna sempre all’urgenza del risultato immediato.
  14. Marmellata Puffin

    Di Marzio: "Juve, si va verso l'addio di Giuntoli"

    Qui si fa sempre ironia sul “manda il curriculum se ne sai più di loro”… ma sinceramente, io sto iniziando a pensarci sul serio. Visto il turnover che abbiamo, magari un mese lo fanno fare anche a me. Mi tengono lì, provo a fare due scelte, poi mi cacciano come tutti gli altri — almeno posso dire che ci ho provato. Tanto ormai cambiare dirigente ogni anno è la vera costante del progetto tecnico. Magari il mio turno arriva.
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