Vai al contenuto

Benvenuti su VecchiaSignora.com

Benvenuti su VecchiaSignora.com, il forum sulla Juventus più grande della rete. Per poter partecipare attivamente alla vita del forum è necessario registrarsi

Archiviato

Questa discussione è archiviata e chiusa a future risposte.

VS Info

Conferenza di Conte: "La Juve lavora per crescere. Mercato straordinario. Giaccherini? Sacrificio doloroso. Ogbonna diventerà tra i migliori al mondo"

Post in rilievo

 

 

E' la prima volta che inizi con una conferenza nel primo giorno di raduno. Sei molto contento della campagna acquisti che ti hanno fatto?

"No (ride, ndr). Diciamo che era per evitare che durante le vacanze parecchi di voi rompessero le scatole. Abbiamo in accordo con la società posticipato il tutto, per fare quindi una conferenza stampa prima di iniziare l'annata calcistico, giusto per dare la possibilità a tutti di ascoltare".

 

Tutti dicono che la Juventus è davanti agli altri dopo questa campagna acquisti. Sembra che la Juve abbia posto le basi per un'altra stagione importante...

"Penso che la Juventus stia operando e stia lavorando per continuare a crescere, questo è fuori dubbio. Ed è il verbo che insieme a 'lavorare', abbiamo sempre utilizzato dal mio primo anno, quello di cercare di crescere con il lavoro, cercando di monitorare e raggiungere elementi che possono aiutare questa crescita di anno in anno, tenendo conto della grave crisi economica che ci attanaglia. Io penso che in questa prospettiva si sia fatto veramente qualcosa di straordinario, perchè aumentare la qualità dell'attacco con soli nove milioni, prendendo Tevez e Llorente, è veramente qualcosa di straordinario. A testimonianza che c'è un lavoro, a testimonianza che c'è un progetto, a testimonianza che ci sono delle persone che guardano al presente e al futuro. Anche in anticipo rispetto a qualcun altro".

 

A Bardonecchia, nel 2011, tu hai detto: "Si viene da due settimi posti, roba da pazzi, bisogna smettere di fare schifo". Questo quello che ha raccontato Pirlo. Cosa si dice ad una squadra che viene invece da due campionati vinti?

"(ride, ndr) Io penso che due anni ci fosse una realtà non consona alla storia della Juventus, perchè era da tanti anni che la Juventus non vinceva, non era protagonista. Oggi diciamo che in questi due anni la Juventus è tornata ad essere quello che era, quindi a scrivere pagine importanti, vincendo, come abbiamo fatto negli ultimi due anni. Ci siamo riappropriati dell'immagine che c'è sempre stata della Juventus in Italia e nel mondo. Chi arriva alla Juventus sa già in che squadra sta arrivando; chi c'era e chi è stato artefice di questi due ultimi successi, sa che il passato per me non conta, conta l'oggi e il futuro. Quindi bisognerà ricominciare da zero. Proprio da zero no, perchè abbiamo due anni di lavoro e questo è sicuramente un tesoro che dobbiamo sfruttare. Però sappiamo che se non c'è grande disponibilità, se non c'è l'umiltà, se non c'è la voglia di sacrificarsi, se non c'è la voglia di lavorare e di superarsi, giorno per giorno, sulla fatica, allora non faremo delle cose importanti quest'anno. Questo sarebbe non bello".

 

Prima hai elogiato la società. Avevi questa stessa fiducia prima dell'ultimo colloquio che hai avuto con Andrea Agnelli? E poi se ti dispiace un po' che non ci sia più Giaccherini.

"In tutte queste operazioni, io e la società siamo un tutt'uno, sia nel bene che nel male. Io non devo elogiare nessuno, devo elogiare il nostro operato. Spesso e volentieri quando si cerca di distinguere non va bene. Noi siamo un tutt'uno, sia nel bene che nel male. Io penso che abbiamo operato nel migliore dei modi, tenendo conto della grande crisi finanziaria, perchè c'è, è presente. Noi la viviamo, giorno per giorno, perchè quando ci sono acquisti, poi, ci devono essere delle vendite, per rientrare. Siamo stati bravi perchè abbiamo preparato dei colpi a tempo debito, muovendoci in anticipo e con idee molto chiare. E nel calcio credo sia molto importante avere idee molto chiare e sapere dove bisogna andare a migliorarsi, dove bisogna comunque intervenire. E' inevitabile che in tutto questo c'è anche qualche rinuncia dolorosa, perchè come ho detto, in tempo di crisi, si spendono 9 milioni per Tevez, ma bisogna vendere per recuperare i 9 milioni di Tevez. Io adesso non so se è ufficiale il discorso di Emanuele. Sicuramente, tutti questi ragazzi con cui ho lavorato in questi due anni... ogni singola partenza, per me, rappresenterebbe un grande dolore, perchè sono molto legato a loro, per quello che mi hanno dato, per la disponibilità dimostrata e quindi per me tutti questi ragazzi sono incedibili. Detto questo, capisco anche e vedo le esigenze che ci sono al giorno d'oggi a livello societario, vedo anche che il calciatore è apprezzato e comunque gli viene proposto anche un contratto importante: da questo punto di vista sono molto contento per lui. Però se oggi mi chiedete se sono felice della partenza di Giaccherini, vi dico di no".

 

Proprio per questo ci saranno delle altre partenze? Come si gestisce un gruppo in cui alcuni giocatori sanno che dovranno andare via?

"Noi siamo partiti adesso con un gruppo di calciatori a cui io sono veramente molto affezionato, molto legato e non potrebbe essere altrimenti: io a questi calciatori dirò sempre grazie per tutto quello che hanno fatto in questi due anni, per la disponibilità dimostrata, per essersi messi veramente a disposizione. Abbiamo vissuto dei momenti importanti, quindi, ripeto, oggi sono miei calciatori, tutti e io allenerò tutti loro come ho sempre fatto, con grande entusiasmo, con grande passione, sapendo che sono dei giocatori che mi hanno fatto vincere e mi potranno far vincere anche in futuro".

 

Il primo anno era impossibile vincere lo Scudetto al primo tentativo. Poi hai detto difficilissimo confermarsi per il secondo anno consecutivo. Quest'anno che aggettivo scegli per questa stagione che vi vede favoriti? Se la Juve è al completo, completissimo. E se ci potrebbe essere un problema sovraffollamento se non dovessero esserci delle partenze in attacco.

"Io penso che l'anno che ci apprestiamo a vivere è il terzo anno, dopo due annate strepitose, straordinarie, sotto tutti i punti di vista. Come ho già detto, vincere era difficilissimo, rivincere era molto difficile, il terzo anno sarebbe storico, questo è fuori dubbio, anche perchè nella storia della Juventus, solamente dal '30 al '35 c'è stata questa egemonia. Quindi sappiamoche sarà molto molto difficile ripetersi, però sappiamo anche che se avremo voglia di lavorare, di soffrire, di buttarci con entusiasmo, con passione, per superare tutti gli ostacoli, possiamo ambire a fare qualcosa di storico. Sappiamo che è molto molto difficile, però al di là di chi può arrivare, di chi può partire, l'importante è che la mentalità, la voglia, rimanga intatta, sia da parte di quei giocatori che oggi stanno lavorando con me e anche soprattutto da parte dei giocatori che oggi non ci sono e sono in vacanza, e sono i nazionali. L'annata nostra, sicuramente, dipenderà molto dallo zoccolo duro. Io mi auguro che tutti quanti possiamo avere delle grandi motivazioni. Ma io da questo punto di vista sono sicuro perchè li conosco troppo bene e so che tutti quanti hanno voglia di stupire e di fare qualcosa di straordinario".

 

Rischio sovraffollamento in attacco?

"No, adesso siamo sei attaccanti, vedremo cosa accadrà. Tutti sanno benissimo che il mister non ha preferenze, il mister guarda dalla testa al collo quando sceglie il giocatore. Non è che oggi qualcuno parte avvantaggiato o parte titolare nella mia testa. La titolarità e l'importanza la si conquista sul campo, la si conquista durante la settimana, durante gli allenamenti e in partita. Ripeto, ho grande stima e ammirazione per tutti i miei ragazzi che hanno contribuito in questi due anni a fare grandi cose, quindi non vedrei nessun problema".

 

Gli acquisti che sono stati fatti hanno diminuito il divario tra la Juventus e i top club europei come il Bayern Monaco?

"(ride, ndr). Io penso che sia troppo semplicistico il discorso che fate voi giornalisti. Voi, in base ai calciatori, pensate che il divario possa diminuire o meno. Allora io dico: rispetto al Barcellona, visto che ha preso Neymar è aumentato? Il Bayern ha vinto tutto e ha preso Goetze e magari farà altri acquisti. Quindi significa che il divario nei confronti della Juventus è aumentato? Non è in base ai calciatori che arrivano, in base ai soldi: è importante che arrivino calciatori di qualità, poi noi dovremmo lavorare. Se pensiamo di ridurre il gap così, oggi come oggi non ci sarà mai questa riduzione del gap, perchè gli altri a livello economico sono troppo avanti rispetto a noi. Se noi con 20 milioni prendiamo tre giocatori, loro con 36 milioni ne prendono uno: mi riferisco al Bayern Monaco che ha preso Goetze, al Dortmund che compra per 30 milioni Mkhitaryan, mi riferisco al Paris Saint-Germain che mette 63 milioni per Cavani e fa comunque un grande regalo al Napoli perchè quei 63 anni gli permettono di entrare sul mercato in maniera prepotente e investire. Io sinceramente avrei preferito che Cavani rimanesse al Napoli, anche perchè il Napoli con Cavani noi l'abbiamo sempre battuto".

 

Si possono azzerare due anni di trattamento Conte? Di squadra abbastanza spremuta e ripartire da zero? O c'è il timore che il gruppo possa patire un po' le due stagioni a tutta birra che ha fatto e per qualcuno la Confederations Cup?

"A me viene da ridere quando ascolto il trattamento Conte o il sergente di ferro. Chiedete ai ragazzi se sono contenti del lavoro che fanno: io penso che ci sia un metodo importante da parte mia, metodo che sicuramente mi ha portato a vincere non solo alla Juventus da allenatore, ma anche nelle precedenti mie esperienze. Il calciatore fa il calciatore, è pagato per fare il calciatore, quindi per fare allenamento, per allenarsi. Ci alleniamo il giusto, magari forse noi ci alleniamo, mentre qualcun altro non si allena. Allora la differenza sta lì, perchè tante volte trovi dele situazioni, delle squadre, dove non ci si allena. Poi invece quando arrivi in squadre dove ti alleni, dici, cavolo, qua si corre: forse è qui la differenza, cioè qui si lavora".

 

Quale pensi possa essere la squadra che crescerà di più come vostra rivale in questa stagione? Secondo te in Italia è più importante fare due settimi posti e poi vincere due-tre Scudetti, oppure rimanere sempre nella zona alta dell'Europa anche per una questione di incassi?

"Parto dal'ultima: io penso che oggi come oggi, per una squadra, per un top club, sia importante sempre centrare la qualificazione in Champions, perchè la qualificazione in Champions ti permette di usufruire di un tot di milioni da poter investire, quindi per poter crescere. E oggi mi sento di dire che forse è la cosa più importante in assoluto. E' inevitabile che personalmente preferisco sempre scrivere qualcosa e mettere la firma, però capisco anche chi si accontenta di questo. Le rivali... io sono convinto che da qui a fine agosto ci saranno grandi cambiamenti, ci saranno sicuramente squadre che si rinforzeranno. Ripeto, il Napoi investirà quei 63 milioni di Cavani, poi penso che il Napoli abbia fatto un grandissimo acquisto, che è Benitez; grandissimo allenatore, ha vinto tutto quello che c'era da vincere, un po' sottovalutato secondo me. Questo è stato un grandissimo acquisto. Poi sinceramente se mi chiedete se sono contento della partenza di Cavani, avrei preferito che Cavani fosse rimasto al Napoli e non ci fosse tutta questa possibilità di investimento per la società del Napoli. Poi ci sarà sicuramente l'Inter, che ha una buonissima rosa, ha preso sicuramente un ottimo allenatore; il Milan non dimentichiamo che nel girone di ritorno ha perso solamente con noi, al mercato di gennaio ha acquistato Balotelli per 24 milioni. Ci sarà la Fiorentina che con i fatti e non con le parole sta iniziando ad essere considerata una tra le grandi, perchè una squadra che fa un acquisto, prende un titolare della Nazionale con 20 milioni, con quell'ingaggio, non si può più considerare una provinciale, assolutamente; la si deve considerare una grande squadra, che può ambire a traguardi importanti. C'è anche un aspetto bello per il nostro calcio: è bello che Gomez, Benitez, Tevez, Llorente, abbiano scelto il nostro campionato, questo ci arricchisce di grandi protagonisti. Questo è molto bello e anche molto stimolante per tutti noi, perchè ci dovremo confrontare... personalmente, confrontarmi con Benitez è motivo di orgoglio, di soddisfazione".

 

Quanto le spiacerebbe se Jovetic andasse all'estero e quanto le piacerebbe che fosse magari proprio la Juve ad impedire che andasse all'estero? Lei che di numeri dieci ne ha visti tanti, come giudica il numero dieci a Tevez?

"Jovetic ha un prezzo elevato, penso anche giustificato perchè considero il ragazzo un talento, un top player che può crescere ancora di più, può far lievitare ancora di più il prezzo di trenta milioni attuale. E' inevitabile che andrà nella squadra che in questo momento ha questi soldi. Quindi, in Italia no. Per quello che riguarda Tevez, un allenatore quando sente parlare di queste cose penso che gli venga da sorridere: non è il numero che conta, non è il numero che uno si mette dietro la maglia, quello che conta è quello che si fa in campo, fuori dal campo, durante la settimana, durante il giorno, quello conta. Poi per me si può mettere anche il 124 sulla maglietta. Quello è relativo, così come dico anche che la vita va avanti: io ho giocato per tanti anni con l'8, poi sono andato via io, hanno preso l'8, ci sono stati altri campioni. Adesso come allenatore ci sono io, poi andrò via io e ce ne sarà un altro. Quello che conta e che rimane è l'FC Juventus. L'importante è che chi indossa la maglia della Juventus, che sia 1, 25, 74, onori la maglia nel migliore dei modi, con attaccamento, con sudore, con voglia, con passione. Bisogna dimostrare sul campo, quotidianamente. Questa è la cosa più importante. Poi i numeri, ci sono i numeri del lotto, ci sono le estrazioni e a noi non ci interessano".

 

Potresti ripetere i numeri che hai detto prima?

"Magari qualcuno se li gioca e vince, però poi chiedo una percentuale (ride, ndr)".

 

Hai parlato con Tevez? Che impressione ti ha fatto? Poi se a livello tattico, visto l'arrivo anche di Llorente, ci dobbiamo aspettare qualcosa di diverso, magari una difesa a quattro...

"Noi abiamo preso questi calciatori perchè hanno determinate caratteristiche, quindi le caratteristiche si sposano in piano con i nostri principi di gioco, al di là dei numeri. Quindi Llorente, seguito per più di un anno, Tevez, giocatore che conosciamo tutti e che si sposa benissimo con la nostra filosofia di calcio, Ogbonna che è un giovane talento e che ha la possibilità lavorando di diventare sicuramente uno dei difensori più forti, non dico in Italia, ma in Europa e forse anche nel mondo. Li abbiamo presi con un chiaro concetto, non abbiamo pescato nel mazzo, erano obiettivi e li abbiamo centrati. Tevez...la prima volta che ci ho parlato mi hanno colpito molto la sua fame, la sua cattiveria agonistica, la sua determinazione, questo mi ha colpito molto e per me non c'è stato più bisogno di andare avanti, di chiarire alcune cose; è bastato poco per capire che è un giocatore giusto per noi".

 

Se mi puoi dare anche un giudizio sui primi movimenti di Roma e Lazio. Su Garcia...

"Anche l'arrivo di Garcia deve essere preso nella giusta maniera, nel senso positivo, perchè è un allenatore che ha fatto molto bene in Francia, ha vinto anche lo Scudetto: chi vince è difficile che vinca per caso. Quindi ha delle basi importanti e porterà tanto entusiasmo, competenza, alla Roma. Sappiamo tutti che è un ambiente non facile quello romano, però sono convinto che Garcia, aiutato anche da elementi intramontabili, da campioni come Totti, come De Rossi, possa sicuramente fare molto bene. Non dimentichiamo che l'anno scorso la Roma aveva una rosa e ha tutt'ora una rosa di prim'ordine, si sta muovendo anche sul mercato perchè ha preso Benatia, adesso vedo che sta trattando giocatori... il centrocampista olandese, almeno leggo sul giornale... Quindi mi aspetto sicuramente dei movimenti da parte della Roma e delle altre squadre. La Lazio ha un'ossatura forte, importante, viene dalla vittoria della Coppa Italia e quindi sarà come ogni anno un campionato molto difficile quello italiano. C'è una differenza rispetto ai campionati stranieri, dove spesso e volentieri si formano dei dualismi. Il campionato qui è molto duro e c'è sempre una lotta con 4-5-6-7 squadre per vincere, per la Champions. E ribadisco che la zona Champions è fondamentale per la Juventus, è fondamentale per tutte le squadre".

 

Visto che era da tre anni che si parlava di Dzeko, Tevez, Van Persie, Aguero: ha mai temuto che anche quest'anno sfuggisse questo grande giocatore? Quando hai creduto: "Abbiamo preso davvero Tevez".

"Tevez penso che sia il giocatore che per caratteristiche, per contenuti calcistici, per fame, per voglia, per determinazione e anche dal punto di vista economico, era quello che potevamo prendere e lo abbiamo preso"

 

tuttojuve.com

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

×

Informazione Importante

Utilizziamo i cookie per migliorare questo sito web. Puoi regolare le tue impostazioni cookie o proseguire per confermare il tuo consenso.